Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/12/2011 alle 09:20

 

 
Umberto Bossi, ieri: “Silvio Berlusconi sta con i comunisti”. 
Nientemeno.
Subito dopo: “Finito l'euro, la Padania si farà la sua moneta”.
Sto preparando la fuga in Svizzera. Purché Bossi resti in Padania.



Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 30 commenti -
Pensare che nel Pd c'è ancora chi spera di allearsi con la Lega alle prossime elezioni amministrative e politiche.
Scritto da Nicola Larghi il 13/12/2011 alle 09:40
Certe scempiaggini non hanno bisogno di commento. E andiamo alla moneta padana: avevano già provato con una banca e sappiamo come è andata a finire. Con una “Banca Centrale Padana” con facoltà di stampare moneta non riesco nemmeno ad immaginare lo sfacelo. Meglio un’alzata di spalle e un bell’applauso al nostro Guglielmo Tell.
Scritto da Angelo Eberli il 13/12/2011 alle 09:56
Fai bene a insistere su questo argomento. La gente si dimentica in fretta che la Lega è stata responsabile come Berlusconi della situazione in cui siamo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 13/12/2011 alle 10:21
Peccato che i suoi amici della lega ticinese non vogliono coloro che, non me voglia il senatur, chiamano ancora italiani.
Scritto da Devis il 13/12/2011 alle 10:22
Marantelli viene con te in Svizzera o sta in Padania con Bossi?
Scritto da Un varesino il 13/12/2011 alle 10:27
Se uno come Adamoli tra la Padania e la Svizzera sceglie quest'ultima vuole prorpio dire che la prima è veramente na schifezza.
Scritto da ale il 13/12/2011 alle 10:48
@Un varesino - Di solito non mi soffermo sulle insinuazioni che riguardano il rapporto fra l’on. Marantelli e la Lega per non dare importanza a quelle che oggi reputo delle frivolezze. Per una volta faccio un’eccezione. Non nascondo affatto, anzi, che in passato ho avuto con l’amico Daniele una forte dialettica pubblica su questo nodo. Ho sempre ritenuto che una parte della sinistra fosse troppo debole nel contrasto culturale alla Lega, che “padroni a casa nostra” fosse uno slogan da combattere. Che il Pd del Nord, portato avanti innanzitutto da Massimo Cacciari, fosse una sciocchezza politica. Ero e sono per una forte articolazione regionale del Pd (oggi purtroppo soltanto sulla carta) il quale deve però presentarsi sempre come un grande partito nazionale. Ma ormai queste cose non sono più nella nostra agenda politica: il partito del Nord è stato definitivamente messo in soffitta da Bersani; la contrapposizione con la Lega acquisita da tutto il Pd. Non ha più senso immaginare “leghisti rossi in agguato” per portare in auge un asse privilegiato con la Lega. Se poi un parlamentare si sente amico di Bossi e Maroni, questo appartiene alla sfera privata, che c’entra con la politica?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/12/2011 alle 11:26
Dimmi come si fa a cambiare residenza senza spendere troppi soldi che vengo anch'io in Svizzera. Cittadino padano mai. PS. Ho visto che sul blog di Rossi c'è qualcuno che da un pò di tempo si firma come me, ma io scrivo solo su questo blog e solo con questo nome da almeno un paio d'anni e non voglio essere confuso con nessun altro. Mi dispiacerebbe cambiare nick.
Scritto da Albertone da Giussano il 13/12/2011 alle 11:38
Buona la replica ad "un varesino". @Mafalda stia tranquilla che conosco la differenza fra iscritto e miltante. Sono l'uno e l'altro.
Scritto da Iscritto Varese il 13/12/2011 alle 12:48
Dalla moneta al piombo il passo è assai breve. Da quando il governo è caduto e la Lega ha deciso di posizionarsi all'opposizione, ha anche intrapreso il percorso pericoloso ed impervio della secessione. Ieri il riferimento ai fucili padani, oggi l'annuncio di una propria moneta. In mezzo l’ipotesi di una separazione consensuale dall'Italia, che è un modo garbato per riproporre il tema della secessione e della rottura dell’unità nazionale. La smettano i buonisti del PD di non prendere sul serio le parole dei leader della Lega, oppure di considerare quelle di Bossi & C. delle semplici sparate di propaganda. D’ora in poi, politicamente parlando, nei confronti della Lega occorre praticare la tolleranza zero.
Scritto da Leonardo C. il 13/12/2011 alle 13:15
Liberi e svizzeri.
Scritto da La timida il 13/12/2011 alle 13:39
Niente da dire se l'onorevole PD vanta quali amici Bossi e Maroni (questione di gusti), un po' diverso se tenta di far diventare il PD una costola della Lega, partito che in questi giorni sta mostrando di che pasta è fatta (pasta scaduta e scadente). Sostieni che questo pericolo non ci sia ? Sarà ... ve lo auguro.
Scritto da Mattia il 13/12/2011 alle 14:12
@Angelo Eberli, ti stimo perchè ti leggo sempre sul blog e aprezzo la tua chiarezza. Oggi minimizzi troppo. Le alzate di spalle sono un errore.
Scritto da Vittorio (Luino) il 13/12/2011 alle 15:07
Non vorrai negare che l'Italia è divisa in due per caso?
Scritto da Luca Mazzoleni il 13/12/2011 alle 15:33
Secondo me bisognerebbe forse ripensare anche il federalismo fiscale che lo stesso Pd ha approvato.
Scritto da Caravati Piero il 13/12/2011 alle 15:57
Domenica pomeriggio, mentre facevo zapping, ho intercettato l'intervento di un sindaco di un piccolo comune del biellese, ospite del programma condotto da Giletti (non mi si chieda il nome del programma). Tale sindaco, in risposta ad un suo collega presente in studio e proveniente dalla Sicilia, ha informato del numero dei dipendenti del suo comune: 4. E poi si è subito corretto: 3,5, anzichè 4, in quanto uno di questi, addetto all’ufficio tecnico, si occupa anche del trasporto - andata e ritorno - degli alunni delle scuole del paese. Essendo capitata accidentalmente sul programma, non conosco l'intervento del sindaco siciliano che era già avvenuto prima. Ipotizzo (sulla base di qualche dato che ho in mente): un comune del sud, a parità di numero di abitanti, potrebbe avere un numero di dipendenti 10 o 15 volte più grande. Quando i nostri politici capiranno che non è con l'assistenzialismo che si promuove un territorio e le persone che vi abitano? Intanto, qualche giorno fa, Napolitano ha promesso misure a favore del Mezzogiorno, dando forse l'impressione di trascurare il nord. D'altronde, le gabbie salariali, giuste o sbagliate che siano, le aveva proposte per la prima volta la sindacalista padana Rosy Mauro. Questo per dire che, fintanto si rimane inzuppati nella malafede di una parte o dell'altra, non si va lontano. E nemmeno in Svizzera. A differenza dei leghisti, non ho il mito della Svizzera e rimango volentieri in Padania. E ci resto anche con Bossi (perchè no?), a patto che lo si renda innocuo. Già, ma chi li neutralizza questi? Il Pd? Forse che il Pd sia in possesso di qualche formula alchemica per trasformare tutto questo piombo (compreso quello dei fucili leghisti citato da @Leonardo C.) in oro?
Scritto da Mafalda il 13/12/2011 alle 16:00
Bella anche che "Berlusoni sta con i comunisti". Altro che Lega "costola della sinistra".
Scritto da Emanuela il 13/12/2011 alle 16:21
Va beh Adamoli, non dimentichiamoci che il Bossi è malato.
Scritto da paperoga il 13/12/2011 alle 17:14
Giuseppe, se posso chiamarti in questo modo, non condivido la Tua risposta a @un varesino. Pensa alle prossime elezioni comunali a Varese e non dirmi che "il leghista rosso" non stia facendo un pensierino ad un' alleanza con la lega.
Scritto da paperoga il 13/12/2011 alle 17:19
Ottima la replica data a "un varesino". Ci sono persone che confondono motivazione politiche e quelle private. Ritengo che anche se il buon Maratelli ricordi ad "un varesino" qualcuno che lo abbia picchiato da piccolo, non debba essere messo in discussione per la sua competenza politica e sulla sua onestà intellettuale. Magari " un varesino" andrà oltreconfine per fare il pieno o per stare in dolce compagnia, ma fa parte della sua vita privata e nessuno glielo rinfaccerà.
Scritto da Un varesotto il 13/12/2011 alle 17:55
A me, confesso, l'Umberto m'è simpatico: è stato un uragano che sconnesse l'assetto politico tradizionale del Nord, è oggi una figura oracolare che viene portata in giro come un tempo le madonne pellegrine. Eloquio essenziale e gestualità sottoproletaria. Niente da vedere con il Vendola che, se gli chiedi che tempo fa, si posiziona sul lato bello, modula la voce flautata e recita un trattato di meteorologia. Che nell'Umberto ci sia del buono lo ha dimostrato regalandoci la vittoria alle amministrative di Gallarate, città di centrodestra, con la stravagante scelta di rompere con l'alleato tradizionale. Perciò seguiamolo con attenzione, potrebbe farci altri regali. E' vero che attualmente è favorito dal vento in poppa, trovandosi all'opposizione praticamente da solo, grazie al fallimento generale della struttura politica, costretta ad appoggiare il governo tecnico. Alcuni caritatevoli amici considerano la mia insistenza sul fallimento politico e sul ruolo anomalo (seppur provvidenziale) del Presidente, come un fissazione senile. Mi soccorre il Corriere della Sera con un editoriale di Galli Della Loggia – lunedì 12 - “Stato di eccezione ma non se ne parla”, in cui è citato un altro editoriale de L'Avvenire - 4 dicembre – che parla di “una vera e propria crisi di sistema” e del “ruolo eccezionale” del Presidente. Leggete, leggete e lasciate perdere il Bossi, che probabilmente è meno rincoglionito di quanto ci piacerebbe credere!
Scritto da ulderico monti il 13/12/2011 alle 17:57
Cara @Mafalda, la differenza fra Nord e Sud nel rapporto fra residenti e dipendenti pubblici è quella che conosciamo tutti. In una lunga prospettiva, penso che un assetto auotomistico dei poteri locali, con una graduale ma forte e irreversibile riduzione dell'assistenzialismo statale, possa essere un soluzione. Penso anche che sia sbagliato dar credito alle "smargiassate" (come qualcuno le ha chiamate) di Bossi e tuttavia bisogna contrastarle sul piano culturale. L'idea che la Padania possa risultare autosufficiente nel mondo globalizzato è una fanfaronata che il Nord pagherebbe caro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/12/2011 alle 19:08
Caro @Monti, questo tuo innamoramento bossiano non lo comprendo. Tu pensi che Bossi abbia scelto l'opposizione per i ragionamenti raffinati di Galli della Loggia? Ma va là, ha voluto così per cercare di rifarsi un'immagine dopo essersi venduto a Berlusconi per un sacco di anni.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 13/12/2011 alle 20:17
La cosa che mi convince di più nelle repliche è la critica profonda alla cultura leghista e il sostegno all'autonomia degli enti locali.
Scritto da Mariangela il 13/12/2011 alle 22:14
Da quando Bossi non è più alleato di Berlusconi La Padania (il giornale) mostra segni dfi crisi di finanza. Meditiamo anche su questo.
Scritto da Giulio Randon il 13/12/2011 alle 22:52
Decreto salva Italia? Per intanto hanno salvato soltanto gli stipendi dei parlamentari.
Scritto da Il perfido il 13/12/2011 alle 23:55
@Adamoli-"Sto preparando la fuga in Svizzera" Per il momento in Svizzera si trasferiscono solo i capitali, Marchionne e Bossi in qualche clinica quando si deve far curare.
Scritto da Maria Rossa il 14/12/2011 alle 00:55
Non siamo noi che dobbbiamo andarcene ma Bossi che deve essere messo al confino in quel di Gemonio.Se non fossero sottovalutati i suoi gestacci rivolti alle istituzioni e l'oltraggio alla bandiera nazionale potrebbe ben aver gli arresti domiciliari.Così si potrebbe riposare e curare..oserei dire :circonvenzione d'incapace.Ma i reati esistono solo per il popolo?
Scritto da Maria Rossa il 14/12/2011 alle 01:04
Caro Ex PCI Gallarate, perché mi fai dire ciò che non ho detto? Se, come affermi, hai fatto parte del PCI, qualche nozione di tattica e strategia dovresti ricordarla. Perché vogliamo avvilirci a vicenda con la tua affermazione polemica “Tu (cioè io) pensi che Bossi abbia scelto l'opposizione per i ragionamenti raffinati di Galli della Loggia? “. Semmai il concetto deve essere rovesciato: il commentatore esamina la realtà fattuale e tenta di interpretarla. Marx affermò che “La teoria diventa una forza materiale non appena conquista le masse” (Per la critica della filosofia del dirittto di Hegel” Marx-Engels 'Opere complete', vol. I, parte I, pag. 614 ediz. tedesca, Francoforte 1927). (Che cosa c'entri tutto questo con Bossi non mi è chiaro, ma una citazione di Marx – parlando con uno del PCI – può sempre far piacere!). Ma Lenin asseriva “E' indispensabile assimilare l'indiscutibile verità che il marxista deve tener conto della vita vivente, dei fatti precisi della realtà e non aggrapparsi alla teoria di ieri” (Opere scelte”, vol. VI, pagg. 41-43con , Coop. Editr. Lavoratori Esteri nell'URSS, ediz. Italiana), (e questa citazione leniniana c'entra, eccome, con il movimento leghista!). Per concludere, caro ex compagno, anche senza essere marxisti dobbiamo ricordare un precetto fondamentale che ha valore universale: mai sottovalutare l'avversario! p.s. Le citazioni sono tratte dal notissimo (almeno agli ex-pci) “Storia del Partito Comunista (Bolscevico) dell'URSS – ediz. L'UNITA' 1945
Scritto da ulderico monti il 14/12/2011 alle 09:24
Caro @Monti, è proprio perché non sottovaluto gli avversari che metto in guardia dagli atteggiamenti troppo concilianti con la Lega.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 14/12/2011 alle 16:31
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