Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/12/2011 alle 08:37

 

 
Letterina a Babbo Natale per il 2012:
- che Bossi raccolga le firme per il referendum sulla secessione
- che il Presidente della Repubblica non frapponga ostacoli
- che la Corte costituzionale cada in sonno e lo ammetta
- che gli elettori votino.
A Roberto Calderoli la libera scelta sui confini della Libera Padania.  



 
Commenti dei lettori: 42 commenti -
Fai pure il bullo. Se ci fosse il referendum tremereste di paura.
Scritto da Ugo F. il 22/12/2011 alle 09:34
La scenata di ieri al Senato di Calderoli e company è stata al dir poco scandalosa. Ora criticano il Governo delle tasse. Volgio segnalare un fatto personale: nella mia busta paga di dicembre (paga+trediscesima) ho notato che il conguaglio irpef è aumentato del 50%!!! Addizionale comunale (Angera) del80% e regionale del 40%. Come mai mi chiedo? Non vogli entrare in dettaglio ma PDL+Lega ci hanno governato fino a ieri.
Scritto da Simone Franceschetto il 22/12/2011 alle 09:48
Collegandomi a quanto scritto, sono sempre più convinto che se si vuole sviuppare l'economia bisogna focalizzarsi sulla classe media. L'art.18 finalmente non è una priorità. Il focus deve essere abbassare le tasse da lavoro dipendente, abbassare il cuneo fiscale.Il mercato del lavoro è bloccato da tasse troppo alte (sia per imprenditori, professionisti che dipendenti ). Mi auguro che la riforma fiscale sia una priorità per i primi mesi del 2012.
Scritto da Simone Franceschetto il 22/12/2011 alle 09:52
Vergognoso lo spettacolo della Lega ieri al Senato.
Scritto da Montalbetti il 22/12/2011 alle 09:53
Ma si, magari facessero il referendum, così la smetterebbero di parlare a nome della Padania. Sono lombarda anch'io come e più di loro.
Scritto da Emanuela il 22/12/2011 alle 10:00
@Ugo Un referendum c'e' gia' stato, sulla riforma costituzionale federale partorita da quella mente fine di Calderoli, ed e' stato sonoramente bocciato. La memoria non appartiene al leghista tipo con tutta evidenza, visto che l'osceno tentativo da parte di Bossi di rifarsi una verginita' politica dopo tutto quello che ha fatto non e' stato accolto come avrebbe meritato in una societa' piu' civile.
Scritto da Lorenzo M. il 22/12/2011 alle 10:09
Sono sempre più convinto che sia necessario perseguire l'utopia. Se la Lombardia fosse uno Stato sovrano, inserito nella'area germanica, saremmo più felici forse, più dignitosi certamente. Purtroppo l'utopia – o se preferite, un progetto razionale e lungimirante – l'abbiamo lasciato alla Lega Nord. Peggio per noi! Una parola sussurrata sull'articolo 18 – quello che sarebbe “da matti” mettere in discussione. Mi pare che l'articolo sia iniquo, perché divide i lavoratori in due classi, i garantiti e i non garantiti. E se il sindacato si barrica a difesa soltanto di una parte dei lavoratori e abbandona l'altra parte al”mercato”, significa che il sindacato italiano – senza eccezioni – è iniquo, come lo è la sinistra italiana.
Scritto da ulderico monti il 22/12/2011 alle 10:11
questi parlano e dopo 10 anni di governo ci lasciano meno PIL meno stipendi piu disoccupazione piu deficit e piu tasse! e in Parlamento fanno i santi e protestano contro un governo che ha 3 settimane mentre loro in 10 anni non hanno fatto nulla, o quel che han fatto ci ha portato sul baratro! Ridicoli
Scritto da Federico il 22/12/2011 alle 10:30
Sono le stesse cose che invitavo la Lega a fare in un commento di qualche settimana fa. Tremeremmo di paura? Forse rischieremmo l'incontinenza per le risate.
Scritto da Angelo Eberli il 22/12/2011 alle 10:49
Caro @Simone, a me interessa che dopo Natale si cominci a parlare seriamente di mercato del lavoro, senza pregiudiziali. Troppi contratti atipici, troppi lavori non tutelati, troppa formazione slegata dagli sbocchi occupazionali richiesti. Il precario che costa di meno del dipendente assunto a tempo indeterminato è un'anomalia da cancellare. Poi parleremo anche dell'art. 18, che non è la prima cosa da cambiare ma non è nemmeno un totem. Su questo punto, a mio parere, il ministro Fornero ha ragione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2011 alle 11:07
Caro @Ulderico, sull'utopia convengo con te. Ma la mia non consiste per nulla nella Lombardia come Stato sovrano nell'area germanica. Consiste in una profonda riforma autonomistica dello Stato italiano che aveva già caratteri suoi propri e distintivi prima della formazione dello Stato unitario.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2011 alle 11:10
l'art. 18 non si tocca : Bersani ieri l'ha detto chiaramente, e fare finta di non capire il messaggio non serve a niente. la fornero mi pare sveglia, e ha fatto una rocambolesca marcia indietro : dubito che a breve ci sarà un nuovo tentativo. mi sono sentito per qualche giorno "senza partito", son contento di averlo ancora. il dualismo si supera estendendo le tutele, non togliendole a chi ce le ha : sono GIUSTE, e vanno estese a più gente possibile.
Scritto da marco il 22/12/2011 alle 11:33
Giuseppe penso che nel mercato del lavoro chiunque inizia a lavorare abbia il diritto di partire dallo stesso punto di partenza dei suoi colleghi (quindi riduciamo il divario dei diritti che esiste tra chi è precario e tra chi è indeterminato...flessibilità in entrata). Ma sui più facili licenziamenti (in uscita)penso che non è questa una priorità per il sistema produttivo del Paese. E mi trovo vicino su questo punto sulle affermazioni di ieri di Bersani al tg1.
Scritto da Simone Franceschetto il 22/12/2011 alle 12:02
I politici della Lega agiscono solo nell'interesse loro che non è il nostro. Oggi la cosa più urgente è come difendere il risparmio delle famiglie Italiane . Se non riesce questa operazione sarà un disastro. I cittadini devono dare fiducia alle persone serie. Va bene Monti nonostane i tanti sacrifici richiesti.
Scritto da Pietro il 22/12/2011 alle 12:07
Caro Giuseppe, l'utopia è per definizione irrealizzabile, ma può stimolare la realizzazione del possibile, quale può essere, come tu dici e sono d'accordo, "la profonda trasformazione autonomistica dello Stato".
Scritto da ulderico monti il 22/12/2011 alle 12:14
@Marco, tu rappresenti metà partito, dopo Natale ne riparleremo. Sono anch'io del Pd e sto con il ministro Fornero (quello riveduto di ieri), con Veltroni, con Morando, con Ichino, con Gentiloni, con Franceschini, Fioroni e Letta. Non ho l'ossessione dell'art. 18. voglio che si tolga dal tavolo il conservatorismo antiquato, iniquo, egoistico, contro le nuove generazioni. Se tu avessi qualche precario in casa parleresti diversamente.
Scritto da Nicola il 22/12/2011 alle 12:31
Dire: "governo ladro" come ieri la Lega mi va benissimo. Sono stati al governo otto anni su dieci. Dovrebbero finire in galera.
Scritto da Albertone da Giussano il 22/12/2011 alle 13:08
Va costruito un nuovo welfare. Contratto unico a tutele crescenti ; indennità di disoccupazione al posto della cassa integrazione che è una presa in giro (per i lavoratori) e un furto (per i contribuenti). Articolo 18: Bersani fuori dal tempo: stolto combattere contro i licenziamenti; se un'impresa deve ristrutturarsi è bene per tutti che lo faccia e che i lavoratori ricevano indennità di disoccupazione, formazione e aiuto al replacement. Invece di difendere il posto di lavoro, difendete il lavoratore. Referendum: magari votassimo, il Nord coprirebbe di pernacchie Bossi e la sua banda.
Scritto da Mattia il 22/12/2011 alle 13:34
La Fornero è sveglia?Può darsi, a me non pare troppo. L'altro giorno ha scoperto l'acqua calda, cioè che i salari sono bassi. Cos'era, un cazziatone agli imprenditori?Stando nella stanza dei bottoni,magari non si rende conto, ma è datore di lavoro anche lei,e ad es. gli stipendi pubblici(degli operai e degli impiegati, eh? non sia mai i dirigenti)sono bassissimi e bloccati (cioè in calo) ad libitum. Questo governo stanga la gente e rimanda il fallimento all'anno prossimo. E basta.
Scritto da Bertoldo il 22/12/2011 alle 13:57
La Lega ha deciso come prendere i voti e si comporta di conseguenza. L'abbondante fetta di ceto medio che l'ha votata, oggi è in difficoltà e si sente presa in giro. Ha ragione Pietro con l'esortazione a dar fiducia a persone serie. Condivido Simone Franceschetto sul lavoro e sul rilancio. E Frank Serpico, sui truffatori: "Loro sono la rovina dell'economia. Gli altri lavorano e fanno il loro dovere, non saprebbero neanche come aggirarlo, il fisco". Sarebbe ora di far più sostegno "agli altri".
Scritto da FrancescoG. il 22/12/2011 alle 14:24
metà ? forse non il 2%, come dice fassina, ma al 50% non vi avvicinate nemmeno. io voglio un partito che stia dalla mia parte di lavoratore, come ho sempre avuto : non mi pare sia compatibile con il tuo . "riparliamone", come dici, e troviamoci ognuno un partito che lo rappresenti. ho considerato questi due giorni di ambiguità come un tradimento, una fase che Bersani fortunatamente ha chiuso. intanto la fornero ha capito : non se ne parla, né a natale nè dopo.
Scritto da marco il 22/12/2011 alle 14:41
@nicola stai con il ministro Fornero di ieri ? ma ha detto quello che dice Bersani, pari pari. ha fatto una retromarcia clamorosa, e allora ci sto anche io con il ministro di eri. precari in casa ce li ho anche io : voglio che diventino tutelati, non voglio che tutti si trasformino in precari : ci perderei e basta, e pure tu !
Scritto da marco il 22/12/2011 alle 14:45
La Lega è stata disastrosa. Come fanno a seguirla persone che conosco per me è un mistero.
Scritto da Francesca A. il 22/12/2011 alle 15:38
@Mattia, ti condivido totalmente. Sono convinto che @Adamoli e molti altri del Pd la pensino diversamente ma solo parzialmente. La battaglia è aperta.
Scritto da Maurizio il 22/12/2011 alle 15:59
Caro @Marco, considero che il Pd sia la casa giusta per una persona che ha i tuoi sentimenti. Però, fai uno sforzo, prova a ritenere anche tu che sia la casa giusta anche per @Nicola. Meglio due partiti diversi, dici. Guarda che il Pd è nato per non essere una semplice evoluzione di Pci-Pds-Ds. Quanto a Bersani, io l’ho votato e sono stato eletto all’assemblea nazionale nelle sue liste, ma è il segretario, le sue parole non sono il giudizio di Dio. Ti ricordi come ha cambiato posizione repentinamente, per esempio sul referendum elettorale? La partita sul mercato del lavoro è tutta da giocare, a prescindere dall’art. 18. A costo di apparirti sgradevole - ma è solo per essere molto chiaro – ti ricordo che la sinistra tradizionale, che hai tanto (giustamente) amato, non ha mai vinto una volta, da sola, dal 1948 in poi. Temo che non sia in grado di vincere, da sola, neanche in futuro. Sono stato ruvido ma sincero, pensaci. Nel Pd c’è posto per te, per me, e anche per @Nicola.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2011 alle 16:31
Caro Adamoli, ottima la risposta a @Marco. Te lo dice uno che è sempre stato su un'altra sponda politica.
Scritto da Luca C. il 22/12/2011 alle 16:58
Ogni referendum ha un costo, quindi continuando stare al gioco direi :Facciamolo pure ma chi perde se lo paga! Ovvio, per stare al gioco. Non ho nessuna intenzione di snaturare uno strumento di democrazia popolare come il Referendum, a pensaci bene gli unici momenti di vera democrazia e affermazione di volontà popolare degli ultimi sciagurati anni.
Scritto da Maria Rossa il 22/12/2011 alle 17:06
A me sembra sia fuori dal mondo affrontare oggi il problema della crescita partendo dall'art. 18. Con quali soldi si finanzia l'uscita dal lavoro ? La proposta Ichino garantisce chi viene licenziato con indennità dell'80 % a scalare per tre anni, il tempo per una riqualificazione assistita e per un ricollocazione. Oggi ci sono i soldi per questa riforma ? E' sufficiente il fondo per la cassa di integrazione ? Al tavolo della trattativa sull'art. 18 ci si siede soltanto avendo in tasca i soldi.
Scritto da A. Vaghi il 22/12/2011 alle 17:49
Il suo referendum (ufficiale)sul federalismo la Lega l’ha già fatto e ha perso alla grande; neppure al Nord ha raggiunto la maggioranze dei voti. Preferisco commentare il post precedente. Almeno un vantaggio il bipolarismo ce l’aveva: era facile individuare dov’era il nemico e si poteva anche supporre dove stava la sinistra. Con il governo Monti tutto è cambiato, le carte sono state sparigliate. Secondo la teoria classica, essere di destra significa che l’individuo viene prima della società, la proprietà è inviolabile, il singolo è libero di fare ciò che crede meglio, il privato è superiore al pubblico. Invece per la sinistra tutti gli uomini sono pari in dignità e devono avere uguali opportunità di partenza. La proprietà privata ha come limite la funzione sociale, il diritto di libertà non deve contrastare il bene pubblico. Il governo Monti non si identifica con nessuna di queste due opzioni; è stato eletto dal Parlamento con il compito di trarre fuori l’Italia dall’emergenza e rilanciare se possibile lo sviluppo. Per la verità la sinistra non è mai stata di mano leggera nell’imporre la tassazione progressiva, mentre la destra promette la riduzione del carico fiscale in cambio della riduzione dello “Stato di sicurezza sociale”. Ma non c’è diminuzione di tasse che valga a compensare i vantaggi del servizio sanitario e di quello pensionistico senza di cui la maggioranza della popolazione non raggiungerebbe il minimo vitale. Se poi riparte lo sviluppo occorrerà proteggere anche i giovani e gli esclusi. La “pseudo sinistra” dice di avere la ricetta per far pagare i ricchi, ma non l’ha mai applicata perché, con la globalizzazione, è difficile individuare chi sono i ricchi e dove sono le proprietà. Per la “legge dei grandi numeri” inoltre entrano più soldi con una piccola tassa in capo a molti rispetto a una tassa molto più robusta che pagano in pochi. La chiave di volta per aumentare la ricchezza nazionale, diminuire il debito e il deficit, creare nuova occupazione è lo sviluppo. Ma anzitutto c’è un problema morale: quello di contribuire a creare i beni comuni che vanno vantaggio di tutti i cittadini e del Paese. Lasciamo fare a Monti quel che la politica non ha avuto il coraggio di fare: diversamente il prezzo sarebbe molto più caro e lo pagheremo a breve.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 22/12/2011 alle 18:47
Gazzarra della Lega anche oggi a Roma. Sono politicamente dei furfanti.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 22/12/2011 alle 19:37
E' chiaro l'intento polemico dell'invocazione del referendum. Ma anche a me piacerebbe vederne l'esito. Raccoglierebbero a malapena le firme dei militanti e poi sarebbero subissati dagli insulti degli elettori.
Scritto da G. Castiglioni il 22/12/2011 alle 20:20
La risposta di @Adamoli a Marco è convincente. La mia paura è che Marco sia in maggioranza nel Pd e che Adamoli sia accettato per la sua autorevolezza ma non condiviso e sostenuto.
Scritto da Maurizio il 22/12/2011 alle 20:27
@Camillo Massimo Fiori, "La chiave di volta per aumentare la ricchezza nazionale, diminuire il debito e il deficit, creare nuova occupazione è lo sviluppo". E' un'affermazione che non si può contestare ma come si fa a creare sviluppo? Le ricette del passato sono tutte consunte. Chi trova la soluzione merita il nobel del progresso e della pace sociale.
Scritto da Carlo Botta il 22/12/2011 alle 22:15
Letterina intrigante. La firmerei anch'io.
Scritto da Osvaldo il 22/12/2011 alle 22:58
Complimenti a @Camillo Massimo Fiori.
Scritto da Andrea B. il 23/12/2011 alle 09:15
Caro @Massimo, sottoscrivo e particolarmente condivido le ultime tre righe sul governo Monti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/12/2011 alle 10:46
@ adamoli la tua risposta mi fa sentire ovviamente colpevole di settarismo, e ammetto la colpa : ma è bene capire una cosa, per chi non viene dal PCI, altrimenti sarà difficile proseguire. per noi, fare politica è difendere l'interesse della classe lavoratrice : tutto, l'abbandono delle ideologie, la nascita di nuovi contenitori, è funzionale a quell'obiettivo. Una struttura politica efficente e vittoriosa, ma che avesse un obiettivo in contrasto con questo, sarebbe un formidabile (segue)
Scritto da marco il 23/12/2011 alle 12:30
(segue) un formidabile nemico e non una risorsa. ci siamo convinti, secondo me sbagliando, ma tanto vale sperarci per un'ultima volta, che una emancipazione delle classi lavoratrici sia possibile in un economia di mercato e un sistema liberale : gli ultimi 10 anni però colpiscono a morte questa speranza cui ci eravamo attaccati. La gerarchia aumenta invece di diminuire, e pare che per una parte del partito questo sia uno sgradevole ma inevitabile effetto del tipo di società che vogliamo( segue
Scritto da marco il 23/12/2011 alle 12:35
questo, adamoli, è inaccettabile. Chiedere alla parte che viene dal movimento operaio di sacrificare gli interessi dei lavoratori alla tenuta del sistema, è im-pos-si-bi-le. significherebbe fare politica a vuoto, senza significato : ai lavoratori, non al sistema, va la nostra identificazione. e vorrei chiudere con una domanda ai cattolici : ma che il mercato alla lunga, è incompatibile con ogni forma di umanesimo incluso quello religioso, ma non ve ne accorgete ? perchè non progettare (segue
Scritto da marco il 23/12/2011 alle 12:40
insieme a noi una nuova società che sia libera -e quindi egualitaria, se no la libertà è una presa in giro-e umana ? comunque saremo costretti a farlo : il sistema economico che sosteneva l'ideologia liberale è alla fine : se il capitalismo vuole sopravvivere, dovrà uccidere la democrazia, perchè avrà sempre meno consenso, il ceto medio dove trovava consenso è in estinszione-rapidissima. cattolici, non sposate idee che non sono le vostre : il mercato non tollera altri Dei che se stesso !
Scritto da marco il 23/12/2011 alle 12:46
Giuseppe penso anch'io come te che il PD dovrebbe essere il riassunto dell'anima socialdemocratica e quella più liberale. Argomenti che un tempo sembravano intoccabili ( dal PCI ai DS) è giusto che ora vengano analizzati profondamente, cercando di dare anche un aspetto innovativo nelle soluzioni cercate. Ciao e buon Natale a tutti gli assidui "followers" come me di questo blog!
Scritto da Simone Franceschetto il 23/12/2011 alle 13:44
Caro @Marco, ti ringrazio per il tuo commento articolato. Amo questa dialettica che riprenderò con l'anno nuovo. Permettimi per il momento qualche brevissima osservazione. Sono per la ricerca dell'uguagianza dei punti di partenza non per l'egualitarismo che ammazza la libertà di intrapresa. Indicami dove questo obiettivo si sarebbe mai realizzato. Nei Paesi del "socialismo reale"? Per carità, non parliamone neppure. E poi, perchè tratti i cattolici come una categoria politica? Ormai il pluralismo si è affermato in maniera irreversibile. Siamo dovunque, a destra, purtroppo tantissimi, al centro e a sinistra. Infine, mi sembra che riprendere una politica classista sia fuori del tempo, come affermano solennemente tutti i documenti fondativi del Pd. Ma ne riparleremo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/12/2011 alle 16:03
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)