Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 29/1/2012 alle 10:20

 


E’ giusto che un Comune conceda contributi alle coppie gay in difficoltà economiche? E’ quanto la Giunta Pisapia ha deciso per Milano nei giorni scorsi tra divisioni molto forti nello stesso Pd.
Non entro nelle polemiche sulla procedura adottata (il mancato coinvolgimento delle commissioni), o della scelta dei tempi (la visita del Papa a Milano il 3 giugno per la giornata mondiale delle famiglie). Parlo della sostanza del provvedimento che implica questioni delicate e controverse sotto il profilo umano, sociale e civile.
Avevo già scritto tempo fa di essere favorevole al registro delle “unioni di fatto” a Milano. Sono altrettanto favorevole al sostegno alla povertà e vorrei (temo invano) che questa discussione uscisse dall’eterna contrapposizione cattolici/laici, ma alcuni interrogativi sono ineludibili.
Questi provvedimenti saranno considerati l’anticamera del matrimonio gay e del “diritto” all’adozione dei figli?
Nell’ordinamento italiano è richiesta una legge dello Stato per dare “valore civile” a queste scelte di vita. Nondimeno, credo opportuno che queste discussioni escano dal gossip o dal confronto fra gli specialisti e diventino materia di discussione politica.
Va bene quindi la sperimentazione di Milano, ma coltivo laicamente il dubbio e, sulle unioni di fatto, ritengo necessaria una normativa che valga per l’intera nazione.

 
Commenti dei lettori: 42 commenti -
La tua apertura verso l'aiuto alle coppie gay si intravede già dalla dolcezza della foto che hai scelto. Condivido.
Scritto da Elisabetta C. il 29/1/2012 alle 10:46
Bisognerebbe cercare di dare una mano a tutte le persone in povertà e quindi anche alle coppie legate da vincoli affettivi non riconosciuti, ma questo non dovrebbe significare niente per quanto riguarda il matrimoinio e l'adozione dei figli.
Scritto da Cittadina cattolica il 29/1/2012 alle 11:36
Da laico sono d'accordo col post. Va bene anche separare, nel caso del provvedimento di Milano, l'assistenza ai gay dal loro matrimonio ma anche questo tema andrà discusso senza pregiudizi totali.
Scritto da Augusto Tombolini il 29/1/2012 alle 11:59
A me sembra una scelta sbagliata. Non vedo motivi per equiparare le coppie irregolari con quelle regolarmente sposate.
Scritto da Luigi Brambilla il 29/1/2012 alle 12:43
Io non ho nessun dubbio: si all'assistenza, si al matrimonio, si alle adozioni.
Scritto da C.M. il 29/1/2012 alle 13:16
Che la Rozza sia diventata così attendista mi pare strano. Ha proprio i tratti antropologici della donna di sinistra, modello “sindacato Sunia” (non è un dileggio, il mio, ma semplicemente un po’ di colore). Che uno dei motivi dell’attendismo sia la visita del Papa mi fa rizzare i capelli dallo sdegno. Se anche la laica Rozza si clericalizza, c’è qualcosa che non va. Detto questo, il provvedimento del comune di Milano mi sembra molto pasticciato e, in gran parte, unicamente frutto di prese di posizione ideologiche. Quando un’amministrazione stabilisce uno stanziamento per un contributo sociale, viene contestualmente determinata l’entità della spesa, sulla base di una valutazione obiettiva del numero dei potenziali richiedenti/beneficiari. In questo caso, il Comune di Milano su cosa si basa per quantificare le convivenze di fatto omosessuali? Sulle ultime Note Statistiche dell’Istat? Sugli iscritti all’Arcigay? Il “requisito” dell’omosessualità come viene attestato? Con l’autocertificazione, come va ora di moda? Ci saranno degli “outing d’ufficio”? Personalmente, come avevo già scritto, io sono laicamente a favore della famiglia prevista dall’art. 29 Cost.: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”. Quindi, matrimonio civile o religioso. Quindi, matrimonio eterosessuale o omosessuale. Ritengo le coppie di fatto una scappatoia. Come è facile iscriversi in un Registro, immagino lo sia anche togliersi. Invece è auspicabile che in una società liquida come quella dei nostri tempi, almeno l’amore e i sentimenti diventino sostanza. Sto affidando “sostanza” ad un contratto matrimoniale? Ebbene sì, l’assunzione di responsabilità parte anche da lì. Sono d’accordo che l’autonomia degli enti locali non debba spingersi sino a questa materia. Il problema deve essere regolamentato con una disposizione nazionale. Non oso immaginare, sul tema del matrimonio fra persone del medesimo genere, di quanti decenni avrà bisogno il Parlamento (ma quale Parlamento?) visto che sul valore legale e sulla equiparazione dei titoli di laurea, l’attuale Governo sta pensando di ricorrere ad una consultazione pubblica per decidere, ossia una specie di referendum ragionato da espletare via internet. Che sia una priorità per il Paese, questa?
Scritto da Mafalda il 29/1/2012 alle 13:23
Mezz'ora dopo che era scomparso Martinazzoli gli avevi già dedicato un post. Su Scalfaro niente.
Scritto da Lorenzo il 29/1/2012 alle 13:26
sono i miei migliori clienti! Sia coppie che singoli, i gay, come li chiama lei, signor adamoli,sono grandi compratori. la solita cattolica non si smentisce mai. e lasci che adottino figli che poi sono motivi di spesa anche loro! come spendono i gay! come sono esigenti e raffinati i gay! spleldidi clienti davvero! belle persone! lunga vita! addirittura a volte scialacquano. spendono, spendono, spendono. magnifiche persone!
Scritto da Claudio Ennam il 29/1/2012 alle 13:38
Tutti i temi più difficili li vai a scovare. Non entro nel merito ma convengo che sia giusto parlarne.
Scritto da Giulio Botti il 29/1/2012 alle 13:53
Dimenticavo un concetto importante. Come mi affido alla Costituzione italiana per trarre la definizione di famiglia, mi affido ad un’altra "costituzione", in questo caso quella fisiologica, per ritenere che gli omosessuali, seppur uniti in matrimonio, debbano rinunciare alla loro genitorialità.
Scritto da Mafalda il 29/1/2012 alle 13:59
Cara @Mafalda, io sarò ossessivo ma a te non va bene mai niente e hai sempre la tendenza dell' insegnante protesa unicamente a bacchettare sulle mani gli allievi ostentando una cultura da Wikipedia. Mi consola il fatto che una come te, in politica, nonostante l' evidenti ambizioni, non andrà molto lontano. La gente non è stupida ed ha bisogno di persone genuine, vere e non di noiosi primi della classe. Adamoli su questo argomento come su altri, è più avanti dei compagni pd di Mafalda.
Scritto da paperoga il 29/1/2012 alle 14:01
@Mafalda (13.23) - Alcune tue domande “tecniche” incuriosiscono anche me. Bisognerebbe leggere la delibera che non ho ancora visto. Io ho inteso mettere il problema politico sul tavolo. Quando arriva una disposizione di questo tipo i cittadini sono sempre o quasi sempre colti di sorpresa: “non ce l’aspettavamo”. Ma ormai questi temi civili sono trattati, oltre che in Parlamento e nelle Regioni, anche negli Enti Locali. Cioè, sono materia politica diffusa. E’ bene che se ne parli nel modo meno ideologico possibile. Ho detto la mia ma, ripeto, il dubbio me lo porto dentro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/1/2012 alle 15:20
@Lorenzo (13.26) - Con Martinazzoli ho avuto un rapporto personale per lunghissimo tempo rafforzato da cinque anni passati insieme in Regione e da una condivisione politica e culturale profonda. A Oscar Luigi Scalfaro rivolgo un pensiero deferente. La mia gratitudine per lui è sincera ma non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e, come tu sai, no l’avevo votato con grande entusiasmo quale Presidente della Repubblica. Ma oggi conta solo il cordoglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/1/2012 alle 15:26
@Claudio Ennam, provo a spiegarle il motivo che induce gli omosessuali a “spendere, spendere, spendere, scialacquare”. Essi non hanno il senso del futuro, non hanno figli e quasi mai ne vogliono avere, neppure adottivi. Vivono in un eterno presente, senza progetti, senza domani. Sono pervasi da un senso di morte; rappresentano essi stessi la morte; la morte della famiglia, della società, della natura.
Scritto da Ferdinand il 29/1/2012 alle 15:31
Materia difficile che divide molto anche nel mondo cattolico perché non tutti pensano che i gay siano il male da tenere lontano. Io sono tra questi e, per quanto riguarda gli aiuti, dico che un pò di apettura ci starebbe bene. Ci sono delle parrocchie che non stanno a guardare lo stato famigliare. Sono troppo poche.
Scritto da Ernesto Losa il 29/1/2012 alle 17:22
Dal punto di vista procedurale credo che alcuni del Pd abbiano ragione nel chiedere che questi provvedimenti passino dal consiglio e non solo dall'esecutivo. Dal punto di vista sostanziale concordo con Pisapia.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 29/1/2012 alle 17:39
Mi sa che nel PD varesini pochi sono così aperti. I vari Marantelli, Rossi, per non dire del rigido Tosi, non la pensano certamente come lei.
Scritto da Aspide il 29/1/2012 alle 17:51
Santo cielo @Ferdinand, ma ti rendi conto che stai parlando di persone umane, con un cuore, con dei sentimenti che valgono i tuoi e i miei, con delle relazioni affettive profonde, con una vita davanti a sè? Alcune di loro sono state dei geni che hanno lasciato opere straodinarie per l'intera umanità!
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/1/2012 alle 18:55
cosa vuole che le dica, signor ferdinand, speriamo che i gay, come li chiama il signor adamoli, spendano tutto nei miei negozi prima di morire. qui ormai si bada al sodo non al filosofare. dicono anche che i gay, come li chiama il signor adamoli, non abbiano sentimento di patria e sono come Noi Ebrei. non è vero. io mi sento totalmente italiano. certo, se mi dicessero diventa portoghese e guadagnerai il triplo allora è un'altra cosa: mi metto subito a ballare il fado e a tifare per mourinho. Come dicevano i latini: ubi money, ibi patria.
Scritto da Claudio Ennam il 29/1/2012 alle 19:21
Dico sempre che purtroppo ti sei venduto alla sinistra ma su questi problemi riconosco che hai sempre avuto una sensibilità spiccata anche nella Dc. Ma avevi un compito agevolato, certe cose se le dicevi tu venivano perdonate.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 29/1/2012 alle 19:38
Il termine "gay" non mi piace. Non rispetta la dignità delle persone che hanno inclinazioni sessuali differenti dalla mia. Ritengo che il diritto di formare una famiglia che unisca omosessuali debba essere riconosciuto legalmente. Sull'adozione dei figli non so, ma credo che sia preferibile un bimbo comunque adottato che un orfano abbandonato. Sulle coppie di fatto non ho opinioni contrarie, se vogliono il "fatto" lo facciano, ma non chiedano riconoscimenti pubblici: se vogliono regolarizzare l'unione ricorrano all'istituzione del matrimonio. Le mie sono opinioni, non sono dogmi da guerra ideologica.
Scritto da ulderico monti il 29/1/2012 alle 19:45
Incisiva, efficace e giusta la tua risposta a @Ferdinand.
Scritto da Loredana Baroffio il 29/1/2012 alle 20:42
@Ulderico Monti, le coppie di fatto sono tantissime per le ragioni più disparate. Lei dice: si uniscano in matrimonio ma non è così semplice. I fatti della vita spesso non accompagnano questa volontà anche quando c'é. Il termine gay non piace nemmeno a me ma è il termine giornalistico adottato da tutti.
Scritto da Federica il 29/1/2012 alle 21:34
@Giuseppe Adamoli. Cosa avrei detto di così terribile? Confermo, gli omosessuali sono persone e, proprio per questo, hanno una psicologia complessa. Il senso di morte che li pervade e li domina non è una colpa bensì una condizione. A ognuno la sua.
Scritto da Ferdinand il 29/1/2012 alle 22:28
@Paperoga, Lei mi fa tenerezza perché si è messo, da solo, in un angolo. Un mio sincero consiglio: invece di vedere fantasmi, nemici e competitor ovunque, si rimbocchi le maniche. In questi giorni sta sproloquiando in rete sull’iniziativa del Santuccio. Perché non prova Lei ad organizzare un evento del genere? Le occasioni e le risorse non Le mancano di certo. Si sprema le meningi. Definizione dell’argomento da trattare, concept dell’evento e obiettivi – Quantificazione del budget - Data e luogo - Individuazione e contatti con relatori, moderatori e discussants - Individuazione dei tempi di realizzazione dell’evento (tabella di marcia) - Costituzione dello staff organizzativo – Eventuali richieste di finanziamento e patrocinio - Stesura del programma definitivo – Mappa degli stakeholders interessati - Comunicazione e promozione dell’evento – Elaborazione mailing-list invitati - Organizzazione logistica per i relatori – Cerimoniale - Allestimento location - Predisposizione cavalierini – Predisposizioni slides e strumenti audio-video – Accoglienza, registrazione e distribuzione eventuale materiale informativo da consegnare ai convenuti – Redazione comunicati-stampa – Cura della pubblicità dell’evento presso gli organi di informazione. Insomma, @Paperoga, ci vuole credibilità, testa, organizzazione e squadra. Anziché liquidare questa iniziativa – e chi l’ha sostenuta – con l’etichetta di “correntismo”, Lei dovrebbe uscire allo scoperto e promuovere, pubblicamente, un confronto. E ponga fine agli attacchi che mi fa su questi schermi perché sono noiosi. Le parole ed i concetti ossessivi che Lei esprime sono la fotocopia di quelli a firma E.F. e Aspide che perdurano da un anno. La prego, non si ridicolizzi ulteriormente con queste fandonie che non interessano ai lettori e stanno iniziando ad annoiare anche me.
Scritto da Mafalda il 29/1/2012 alle 22:30
Perchè non hai ancora parlato del convegno "Giù al nord" organizzato ieri al Santuccio. So che sei stato presente tutto il giorno.
Scritto da Vittorio il 29/1/2012 alle 22:36
ho cercato anch’io di fare capire al signor adamoli che il termine gay non è molto gentile nei confronti di queste persone ma, a volte, il mio pensiero è troppo fine e non arriva. mia moglie dice sempre, Claudio, sei troppo fine. ogni tanto schiaccia l’acceleratore! comunque sono sempre più in sintonia con ulderico e lo vorrei invitare un giorno per offrirgli una sambuca molinari. certo, se pagasse lui sarei più contento ma non si può avere tutto dalla vita.
Scritto da Claudio Ennam il 29/1/2012 alle 22:38
Caro @Vittorio, si, ho partecipato con interesse al convegno "Giù al Nord". E' stato molto interessante e ben articolato. Come ha detto anche Alessandro Alfieri al termine dei lavori, forse è stata messa un pò troppa carne al fuoco, ma è un appunto veniale. Io ero un semplice partecipante ed è meglio che ne parlino, come hanno fatto e stanno facendo, i protagonisti dell'iniziativa. Da parte mia solo un elogio e un incoraggiamento a proseguire con grande apertura all'esterno del Pd. E' su questo che bisogna puntare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/1/2012 alle 23:20
Signor @Ennam, lei insiste per suscitare sensi di colpa in Adamoli per la parola “gay” e dimentica (ma allora è un vizio quello di non tenere memoria?) che quella persona spaventosa che la infastidiva tanto li chiamava “froci” e “pedofili”. Ecco, domani, quando il reverendo Dodgson mi leggerà e scoprirà che ho usato questa volgare terminologia rimarrà contrariato e sono certa mi infliggerà la punizione che usa in questi frangenti: scrivere 1000 volte sul mio quadernetto a righe “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. (Canto XXVI, versi 118-120, La divina commedia, Dante Alighieri).
Scritto da Alice in wonderland il 29/1/2012 alle 23:46
@Federica. E' vero che la situazione di molte coppie di fatto è complessa: semplificando la questione ho detto una sciocchezza. Eppure una forma di riconoscimento formale della volontà di formare una coppia ritengo sia necessaria.
Scritto da ulderico monti il 30/1/2012 alle 07:58
@Claudio Ennam. Ringrazio per la sintonia. E accetto di cuore l'invito a berci su qualcosa. Senz'altro pagherò io: ho già cominciato a risparmiare! indirizzo e telefono sono sull'elenco di Gallarate. Shalom!
Scritto da monti ulderico il 30/1/2012 alle 08:02
@Mafalda si rivolge a @Paperoga come se fosse un piccolo leader provinciale addossandogli il compito di organizzare convegni e manifestazioni. Se lo fosse farebbe bene a dirgll di smetterla di piagnucolare ma di mettersi a fare qualcosa di concreto ma se è un semplice lettore come me, @Paperoga ha il diritto di fare le sue critiche senza sentire altri doveri.
Scritto da Luisa Bernasconi il 30/1/2012 alle 08:55
Signora @Mafalda, sembri sempre così attenta invece capisci quello che ti fa comodo capire...Io non ho criticato l' iniziativa di Alfieri, ho solo detto che la loro è una corrente politica e come tale agisce e si muove. Non posso esprimere questo pensiero? E, fammi capire bene, per essere libero di criticare dovrei organizzare io un convegno o qualcosa del genere altrimenti dovrei stare zitto? Ti rendi conto di cosa spari? Riposati che ne hai bisogno e liberati dai tuoi fantasmi.
Scritto da paperoga il 30/1/2012 alle 09:04
e infatti, signora alice, era una persona spaventosa mica per dire. ma per fortuna il signor adamoli lo ha derattizzato. adesso è il signor adamoli che sbaglia anche se in misura minore. gay è una brutta parola. io preferisco chiamarli per nome e fare affari con loro. che clienti! che spenditori! che brava gente! bene, uderico! una volta combiniamo!
Scritto da Claudio Ennam il 30/1/2012 alle 09:15
@Claudio Ennam - Dopo che lei ha disvelato la mia volgarità in rapporto alla sua finezza ha faticato a dormire. E pensare che il Milan aveva vinto facilmente! Per rincuorarmi ho guardato la rassegna stampa di questa mattina. Quasi tutti i giornali parlano di "gay". Non contento, ho consultato lo Zingarelli che alla voce "gay" dice semplicemente: "omosessuale", senza aggiungere, come fa di solito, "termine spregiativo". Essere volgari in tanti non mi scagiona, ma mi sento meno colpevole.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/1/2012 alle 10:06
@Giuseppe Adamoli. Le vengo in soccorso anche se lei non mi sopporta e spera che io mi spenga nella notte, pur senza sofferenze. Gay è il termine che usano anche gli omosessuali fra loro e, pur non essendo una parola che io usi, non mi pare né volgare né indicibile.
Scritto da Ferdinand il 30/1/2012 alle 10:37
La parola "gay" continua a non piacermi: se io fossi gay non gradirei essere definito gay. Quindi non userò mai "gay" per definire un gay. Dizionario inglese-italiano Hazon-Garzanti - 24° edizione 1978, alla voce "gay": 1. gaio, allegro, giulivo. 2. vistoso, brillante. 3. dissoluto. 4. sfrontato, impertinente.
Scritto da ulderico monti il 30/1/2012 alle 11:05
Mi schiero sempre in favore dell'espansione dei diritti. Ritengo abbia qualche ragione chi sostiene che le unioni di fatto dovrebbero avere obblighi giuridici e non essere una comoda scappatoia dagli obblighi di mutua assistenza. Credo però che per un tale riconoscimento legislativo, visti i tempi che corrono, si andrebbe alla calende greche; quindi plaudo all'iniziativa del sindaco di Milano. Da qualche parte si deve pur cominciare.
Scritto da Angelo Eberli il 30/1/2012 alle 13:44
L'edizione del mio Zingarelli è del 2004, caro @Ulderico, ma sappiamo tutti e due bene che il problema non è il termine che si usa. @Ferdinand, perché dovrei augurarti di spegnerti nella notte?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/1/2012 alle 15:52
Credo sia giunto il momento che, all'interno del P.D., si abbandoni quell'atteggiamento di falsa prudenza, per cui di certe questioni non si debba parlare per non turbare il difficile equilibrio tra le due anime, quella cattolica e quella laica. La vera prudenza è forza, è coraggio, è sapienza. E d'altra parte dove, se non in un partito come il P.D, potrebbe avvenire una elaborazione originale, perchè non legata ad una scelta monoconfessionale? Il punto di partenza quindi per me è il coraggio di discutere a fondo nei nostri Circoli e di arrivare ad una sintesi che superi laicamente anche i punti di partenza diversi. Sintesi, alla quale potranno sempre, a mio parere, sottrarsi coloro che, in tutta coscienza, ripeto coscienza, non se la sentono di aderire. L'importante è che il partito almeno ci provi. Quanto poi alla decisione del comune di Milano, per quanto mi riguarda, osservo: 1. Per rispetto al dettato costituzionale, finchè esiste l'attuale carta, non si può certo equiparare la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo o donna (religioso o civile) alle altre unioni o famiglie di fatto (etero o omosessuali che siano). 2. Ciò non significa non riconoscere il valore affettivo, ma anche educativo, se ci sono dei figli, sociale, se ci sono anziani o disabili, delle unioni o famiglie di fatto. 3. Quali allora i riconoscimenti giuridici, riconosciuti o in via di riconoscimento alle famiglie "tradizionali" , che potrebbero essere riconosciuti anche alle coppie di fatto? Almeno in un caso però non avrei dubbi: anche i "coniugi di fatto" dovrebbero usufruire dell'assistenza sanitaria o sociosanitaria, di cui godono i "coniugi regolari". Su questo però e sul resto dovremmo con franchezza discutere.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 30/1/2012 alle 16:53
@Giuseppe Adamoli. Perché l'anatema è molto democristiano.
Scritto da Ferdinand il 30/1/2012 alle 17:05
Caro @Mariuccio, concordo su tutta la linea. Se ho messo questo post è proprio perché penso che si debba parlare di questi problemi anche nei partiti e in particolare nel Pd..
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/1/2012 alle 09:36
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