Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/1/2012 alle 15:53

 


Non ho mai incontrato Oscar Luigi Scalfaro anche se l’ho ascoltato parecchie volte dal vivo.
Nel 1992, in Parlamento quale rappresentante della Regione Lombardia, l’ho votato Presidente solamente perché così aveva deciso la Dc.
Nelle tante riunioni preparatorie avevo avuto l’ardire di fare il nome di Giorgio Napolitano che ritenevo il più adatto per la difficilissima transizione che si apriva. In Lombardia eravamo già nel mezzo di tangentopoli.
Ricordo nitidamente le occhiatacce di rimprovero e di compatimento mentre parlavo: un peone che aveva osato prendere la parola in un’occasione così drammatica.
La ragione era duplice: avevo in testa lo Scalfaro rappresentante della destra scelbiana che aveva contrastato l'apertura a sinistra della Dc. E poi la sua tesi “la modernità è assenza di regole”, non mi convinceva.
Nel 1993, l’anno del suo “non ci sto” scandito in televisione rispetto al tentativo di coinvolgerlo nella scaldalo sui fondi neri del Sisde gli ho scritto una lettera rimasta senza risposta: “Bene Presidente, allora afferma che non ci stai anche rispetto ad altre iniziative giudiziarie sommarie”.
La sua difesa della Costituzione, la laicità dello Stato, l’integrità morale, tante decisioni cruciali, hanno cambiato il mio giudizio che è diventato positivo.
Ma le ragioni della mia iniziale diffidenza restano in angolo della mia testa anche questo giorno di cordoglio.
 
 
Commenti dei lettori: 29 commenti -
Caro Giuseppe, il Presidente Scalfaro era Senatore a vita. Ho avuto il piacere e la possibilità di parlare varie volte con con lui in Senato. Molto disponibile, amava conversare anche con 'ballerine di seconda fila' come il sottoscritto. Un signore tutto di un pezzo, onesto, che nella sua lunga attività politica non ha mai smesso di essere un uomo di legge. Era un conservatore, un politico di destra, una destra moderata e democratica, si intende. Condivido il pensiero iniziale che hai espresso.
Scritto da paolo rossi il 30/1/2012 alle 16:05
Non mi piacciono i fascisti, e Scalfaro fu fascista. Giurò fedeltà al regime, correva l'anno 1943. Non fu tempista. Bastava aspettare l'estate, luglio, e non avrebbe dovuto più chinare il capo. Altri non lo fecero: Pertini, Saragat, Terracina... Non mi piacciono i giudici troppo inflessibili, e Scalfaro fu un giudice troppo inflessibile. Comminò condanne a morte a fascisti solo due anni dopo il suo giuramento a Mussolini. Neppure le lacrime di una madre che chiedeva la grazia per suo figlio lo distolsero da quel proposito di giustizia. Non mi piacciono i fustigatori di costumi (e di ragazze), e Scalfaro fu un fustigatore di costumi e uno schiaffeggiatore di ragazze. Correva l’anno 1950. Roma. Una ragazza attraversa la piazza. Scalfaro la vede e considera impudico l’abbigliamento di quella giovane e la schiaffeggia. Scalfaro non mi è mai piaciuto. E’ morto molto vecchio. Troppo vecchio.
Scritto da Ferdinand il 30/1/2012 alle 16:06
Un angolo visuale diverso e originale.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 30/1/2012 alle 16:15
Posso condividere tutte le tue riserve e magari potrei aggiungerne altre. Tuttavia preferisco ricordare la figura di Oscar Luigi Scalfaro quale mi è apparsa negli ultimi tempi: uno strenuo difensore della Legalità e della Costituzione.
Scritto da Angelo Eberli il 30/1/2012 alle 16:16
Caro Adamoli permettimi di associarmi a tutte le tue iniziali diffidenze. Totalmente condivisibili riguardo profilo ed operato dello Scalfaro DC; per la fase successiva...i commenti è meglio ometterli,sopratutto quando riferiti ad un defunto. Requem.
Scritto da Fabrizio Piacentini il 30/1/2012 alle 16:18
Apprezzo che nel giorno del lutto il ricordo sia rispettoso, sereno e positivo ma non ipocritamente elogiativo.
Scritto da Bortoluzzi il 30/1/2012 alle 16:20
Non saranno Scalfaro,nè il PM Ingroia,capaci di farmi cambiare idea sulla parola Partigiano (maiuscola voluta) che rimane legata ad una stagione di libertà riconquistata. Partigiano si della libertà contro la barbarie e la dittatura,mai di una parte(volutamente minuscolo) contro ogni diverso pensiero libero.
Scritto da La professoressa il 30/1/2012 alle 16:25
Spesso non condivido le tue tesi ma non sono mai banali e sai percvhé? Perché porti dentro il fuoco della politica, che purtroppo è diverso dal mio.
Scritto da Giovanni Pini il 30/1/2012 alle 16:30
Caro Giuseppe, il coraggio della coerenza ti contraddistingue anche in questa circostanza. Su certe figure pubbliche aleggia sempre un alone di retorica, a maggior ragione se queste hanno ricoperto un'importante carica istituzionale, come quella di Presidente della Repubblica. E' giusto. tuttavia, valutare un uomo politico dagli atti che egli ha compiuto nelle diverse fasi della propria esistenza e, così facendo, esprimere un giudizio complessivo e finale sulla persona, la cui essenza non è certo riducibile alla singola contingenza storica. Come ha giustamente osservato Enrico Letta sul suo blog, le polemiche su Scalfaro sono decisamente fuori luogo, così come la sua acritica santificazione. Invece, trovo il tuo omaggio correttamente misurato e di buon senso.
Scritto da Leonardo C. il 30/1/2012 alle 16:42
Post che condivido fino in fondo. Chissà perchè, mi chiedevo, Scalfaro non mi ha mai convinto fino completamente.
Scritto da Giovanna G. il 30/1/2012 alle 18:42
Perché non censuri @Ferdinand?
Scritto da Iscritto Varese il 30/1/2012 alle 18:49
Mi riferisco al cattivo gusto di @Ferdinand.
Scritto da Iscritto Varese il 30/1/2012 alle 19:05
Ho incontrato personalmente l’Onorevole Scalfaro e scambiato con lui qualche occasionale scritto, ma non mi è stato mai possibile approfondire la conoscenza. Istintivamente mi sentivo lontano dalla sua sensibilità politica ma ho sempre apprezzato la sua coerenza (un po’ rigida ma sincera) rispetto alla fede cristiana, alla democrazia e alla legalità. Non mi risulta che fosse un estimatore del regime fascista; non si può giudicare con il senno di poi; allora vivevamo in una “società chiusa” in cui non c’era circolazione d’idee e la parola democrazia era del tutto sconosciuta. Tutti erano obbligati, dai sette anni in su, a giurare fedeltà al regime e l’adesione era assimilata alla “tessera del pane”. Come magistrato (pubblico ministero) Scalfaro applicò (in pochi casi) la legge, necessariamente severa perché durante la “guerra civile” avvennero (da entrambe le parti) crimini orrendi che non potevano, nel clima dell’epoca, essere minimizzati. Da politico Oscar Luigi Scalfaro fu molto severo nei confronti di ogni forma di lassismo, a cominciare dai comportamenti disinvolti del suo partito, la D.C.: fu sua la semiseria proposta di celebrare la “festa dell’Iscritto” il 2 Novembre; fu uno dei pochi a fustigare pubblicamente la “partitocrazia” e a difendere la centralità del Parlamento. Fu eletto nono Presidente della Repubblica in uno dei momenti più drammatici della nostra storia nazionale proprio in considerazione della sua irreprensibilità morale. La sua carriera politica, a quel punto, poteva considerarsi conclusa dopo aver assolto importanti incarichi come quello di Ministro degli Interni e di Presidente della Camera dei Deputati. Invece fu scelto per il Quirinale perché in lui non c’era traccia di faziosità. Da Presidente impedì, nonostante i ricatti dei servizi segreti (il famoso discorso “non ci sto”), la sanatoria per i colpevoli di “tangentopoli” e, nonostante l’improvviso infatuazione dell’opinione pubblica e dei media per il “berlusconismo” e si oppose, con la legge dalla sua parte, alla trasformazione della democrazia italiana in un regime presidenzialista. A lui soprattutto si deve l’infaticabile opera di difesa della nostra Costituzione continuata dai suoi successori a difesa dei diritti (e dei doveri) di tutti i cittadini. Si definitiva ottimista perché “anche nelle maggiori difficoltà – diceva – c’è sempre uno spazio per far valere la propria opinione”. E’ stato un uomo del suo tempo ma anche un grande Italiano.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 30/1/2012 alle 19:09
@Iscritto di Varese - @Ferdinand rappresenta una minoranza di italiani che esiste, che ci piaccia o no. Sul buono o cattivo gusto giudicheranno i lettori.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/1/2012 alle 19:42
Sapevo che non avresti fatto una lode sperticata a Scalfaro. Il tuo post è equilibrato, alcune zone grige - ma non di carattere etico - ci sono state nella vita politica di Scalfaro.
Scritto da Lorenzo il 30/1/2012 alle 20:15
@Giuseppe Adamoli. Ho scritto che non mi piacciono i fascisti. Rappresenterei per questo una minoranza di italiani? Ho fatto impliciti apprezzamenti a grandi antifascisti come Pertini, Saragat e Terracina. Rappresenterei per questo una minoranza di italiani? Ho scritto implicitamente che sono contro la pena di morte. Rappresenterei per questo una minoranza di italiani? Ho scritto che sono contro chi schiaffeggi in strada le ragazze per salvare un arbitrario pudore. Rappresenterei per questo una minoranza di italiani? Ho scritto che Scalfaro è vissuto anche troppo. Forse, in questo caso, lei ha ragione, Adamoli: rappresento una minoranza di italiani.
Scritto da Ferdinand il 30/1/2012 alle 20:25
Quanta retorica e ipocrisia nella giornata di oggi. Ritengo Scalfaro uno dei peggiori Presidenti che l'Italia abbia avuto. La Costituzione per lui era da mettere in un museo, invece in alcune parti è da riformare profondamente. Adamoli accenna almeno a qualche critica.
Scritto da Maurizio il 30/1/2012 alle 20:39
Mi è difficile esprimere un giudizio su Scalfaro perché il suo mandato presidenziale lo percepisco “lontano nel tempo”, un po’ come la Prima Repubblica. Il giudizio che Adamoli dà su di lui è sincero ed equilibrato così come è istruttiva la ricostruzione storico-politica che fa @Fiori. Riguardo alla dialettica - a volte anche aspra – che si manifesta in questo blog, di solito chi invoca la censura è povero di argomentazioni, non ama il confronto e conduce una vita di corto respiro.
Scritto da Mafalda il 30/1/2012 alle 21:33
Non sapevo che Scalfaro avesse detto che la modernità è assenza di regole. A ben pensarci è in linea con li suo profilo culturale. La modernità ha i suoi problemi e le sue pecche ma definirla in questo modo significa arrendersi ad un futuro deludente. Il contrario di ciò che dovrebbe fare un personaggio politico.
Scritto da Piera Giudici il 30/1/2012 alle 21:46
Adamoli, perché non censura @Iscritto Varese? Per manifesta stupidità, non per altro.
Scritto da Rin Tin Tin il 30/1/2012 alle 21:57
Integro il mio primo brevissimo commento. La ricostruzione storica di @Fiori è interessante come dice @Mafalda ma il ricordo di @Adamoli ha quella sincerità e quel pizzico di anticonformismo che mi stuzzica molto, è un distillato di esperienza anche amara che lo rende vero. C'è carne intorno all'osso e non capita di frequente in occasioni che si prestano molto alla retorica.
Scritto da Bortoluzzi il 30/1/2012 alle 22:29
Se ho capito bene da ciò che ho letto in questi giorni Scalfaro è stato un presidente che è intervenuto molto nelle vicende del governo sulla linea di Napolitano oggi. Il mio modello preferito è Carlo Azeglio Ciampi.
Scritto da Michela il 30/1/2012 alle 23:41
Sul presidente Scalfaro non intendo esprimere opinioni. In linea generale ritengo che il Presidente della Repubblica dovrebbe essere eletto dai cittadini, in aperta competizione tra più candidati. Così avrebbe legittimazione l'eccesso di potere che non mi pare giustificato dal dettato costituzionale. Sul piano dei sentimenti, i Presidenti che ho nel cuore sono stati Pertini e Ciampi.
Scritto da ulderico monti il 31/1/2012 alle 06:42
Mi ha colpito la totale assenza del Pdl e di Berlusconi dal cordoglio per Scalfaro. Avrebbero fatto meglio a dire qualcosa.
Scritto da Luigi Pandolfi il 31/1/2012 alle 09:22
Se Pdl e Berlusconi avessero detto qualcosa, adesso @Luigi Pandolfi scriverebbe: "Avrebbero fatto meglio a stare zitti".
Scritto da Ferdinand il 31/1/2012 alle 10:31
Commento di @Ferdinand - Trovo di cattivo gusto augurare la morte per qualcuno. Ma quando il fatto è avvenuto... Si può esprimere un'opinione severa anche sui morti. La mia impressione su Scalfaro è sempre stata di diffidenza, come lo è sempre sugli integralisti che non considerano la possibilità di avere alternative e che pensano di essere nel giusto solo loro. Nel '92 avrei preferito Nilde Iotti Presidente. E non solo perchè era donna.
Scritto da Nicoletta il 31/1/2012 alle 10:54
Sposo la tesi di @Camillo Massimo Fiori: "E’ stato un uomo del suo tempo ma anche un grande Italiano". E un ottimo Presidente.
Scritto da Giacomina il 31/1/2012 alle 11:05
Sento una naturale attrazione verso @Nicoletta. Tutta spirituale, s'intende. Leggete. Chi lo diceva? Ah, sì, Enza Sampò. Aveva una rubrica televisiva che discettava di libri e alla fine di ogni puntata diceva guardando verso la telecamera: "arrivederci alla prossima puntata. E, s'intende, leggete!".
Scritto da Ferdinand il 31/1/2012 alle 11:36
@Luigi Pandolfi - Sull'assenza di Berlusconi e del Pdl mi convincono le parole di Casini: "All'ipocrisia preferisco il silenzio".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/1/2012 alle 12:20
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