Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/2/2012 alle 11:19

 


Manca un mese all’elezione del nuovo presidente di Confindustria e ancora non si sa se sarà Giorgio Squinzi o Alberto Bombassei a sostituire Emma Marcegaglia (foto). Un fatto molto insolito.
Confronto di strategie diverse o semplice scontro di potere? Mah.
Quando Confindustria era visceralmente schiacciata su Berlusconi esprimeva il sentimento dell’industriale medio? O lo esprimeva quando ha sventolato la bandiera contraria? Mah.
Non sono domande oziose. E’ sbalorditivo il peso che Confindustria ha ancora oggi nell’opinione pubblica. Non è raro trovare delle persone comuni che ripetono: l’ha detto anche Confindustria.
Come una volta si sentiva ripetere: l’ha detto anche il Tg1 (certamente prima di Minzolini).
Questo rispetto lo meritano sicuramente gli industriali italiani che stanno resistendo alla crisi. Lo merita anche Confindustria? Mah.
A volte da l’impressione di essere soprattutto un grande “Think tank” di quelli che nel mondo anglosassone fanno opinione. La crisi di rappresentanza ha toccato anche Confindustria. Non rendersene conto o ammetterlo solo di nascosto non è un gran rimedio.
Per questo c’è da augurarsi che sia in corso uno confronto di linee programmatiche e non solo la ricerca di carriere pubbliche.
Sarebbe il modo più serio per riguadagnarsi la rappresentatività reale della base imprenditoriale andata progressivamente in calo.


Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 47 commenti -
Il dubbio che Confindustria rappresenti veramente la base dei piccoli e medi imprenditori mi è venuto parecchio tempo fa. E' più che altro una lobby di quelli che contano e vogliono mostarsi in pubblico.
Scritto da C. T. il 21/2/2012 alle 12:08
Ho contato tre "Mah" nel tuo post. Ne aggiungerei altri quattro o cinque. Gli industriali hanno ragione a parlar male della politica ma la loro organizzazione non sta molto meglio.
Scritto da Giuseppe Servillo il 21/2/2012 alle 12:16
Caro Adamoli, Marantelli è molto più furbo di te. Dalla Cgil grida viva la Cgil, ma dagli industriali urla viva la confindustria e si mangia le dita perchè lo invitano troppo poco. Rossi no, lui non va né dagli uni né dagli altri. Se ne sta a casa al calduccio col suo blog-ino.
Scritto da Iscritto Varese il 21/2/2012 alle 12:33
@Iscritto Varese vedi di dare un occhio all' Art. 595 c.p. Uomo avvisato...
Scritto da paolo rossi il 21/2/2012 alle 13:49
@Iscritto di Varese - Che noia che sei sempre. Cambia registro ogni tanto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2012 alle 13:59
Il problema della rappresentanza di soci, iscritti, aderenti ad una organizzazione, è reale non solo nel campo politico ma anche in quello economico e sociale. E’ una conseguenza della cosiddetta società liquida. Forse non si risolve cercando sempre di rappresentare tutti perché in questo modo si rischia la mediocrità, ma puntando su una linea che tenga insieme il più possibile e tuttavia esprima una posizione netta sulla posizione da seguire e sulle scelte da portare avanti. Confindustria negli ultimi anni si è troppo barcamenata stando di qua o di là secondo di chi era al governo invece che secondo un’analisi delle necessità dell’industria italiana.
Scritto da Roseto senza rose il 21/2/2012 alle 14:09
Caro Giuseppe il tuo pensiero è sensato e puntuale. Confindustria ha certamente le sue e, da ballerina di seconda fila, anch'io mi sono permesso, per esempio, di contestare sul mio blog uno degli ultimi interventi che la Marcegaglia ha fatto tempo fa, in quel di Varese. Nella fattispecie Univa ha però un merito che la politica non ha: una classe dirigente capace e giovane, un ricambio frequente ed organizzato dei quadri. La politica, da questo punto di vista, credo abbia qualcosa da imparare.
Scritto da paolo rossi il 21/2/2012 alle 14:11
Il riferimento caustico a Minzolini e al Tg1 mi fa venire in mente la situazione disastrosa della Rai. Non si può chiedere tutto a Monti, ma una bella ripulita sarebbe necessaria anche lì.
Scritto da Giovanna Magri il 21/2/2012 alle 15:23
Caro @Paolo, le mie considerazioni sono di carattere generale sulla qualità della “rappresentanza” sociale delle imprese industriali, come ho sottolineato argutamente @Roseto senza rose. Da questo punto di vista Confindustria non è affatto esente da pecche e carenze. Sull’Unione industriale di Varese concordo pienamente con te. Basti pensare che la Liuc (l’università di Castellanza per chi non è di Varese) è stata immaginata, voluta e costituita da Univa la cui capacità di rinnovamento è notevole.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2012 alle 15:38
Il Pd si guardi in casa sua senza essere schifiltoso per quello che avviene in confindustria e si guardi in casa Cgil che è un'organizzazione conservatrice che arriva sempre in ritardo sulle lancette della storia. E' il destino dei post comunisti. Prima avete contrastato tutto quello che facevano Dc, Psi, Repubblicani e Liberali, adesso volete conservare tutto quello che loro avevano conquistato.
Scritto da Giorgio S. il 21/2/2012 alle 15:51
Confindustria versus partiti: quattro a zero, soprattutto quelli di sinistra.
Scritto da Luigi Brambilla il 21/2/2012 alle 16:07
Le forze sociali hanno una grande importanza in Italia. Spero che Confindustria giochi un ruolo non solo in difesa dei propri interessi ma di crescita generale ed equilibrata.
Scritto da Giulio Malnati il 21/2/2012 alle 17:19
Marcegaglia è stata un buon presidente. Strano che non voglia Bombassei, che è il suo vice. Dicono che è un duro con i sindacati, se è di questa pasta andrebbe bene.
Scritto da Maurizio il 21/2/2012 alle 17:43
signor adamoli il suo pensiero è portuale e sensuale. portuale perché l'approdo politico del pd non può che essere in confindustria con confindustria, con il padronato, dimentichi della vostra animaccia di sinistra. sensuale perché la foto della emma riscalda le notti di noi poveri vecchi in disfacimento. la marcegaglia sembra la scimmia parruccona del borneo: seduzione animalesca, il brutto che invoglia, la stirpe dell'australopiteco del monte kinabalu che si perpetua.
Scritto da Claudio Ennam il 21/2/2012 alle 18:43
Caro @Giorgio S. (15.51), poiché non è la prima volta che scrivi devo dedurre che mi segui con un minimo di continuità. Di questo ti ringrazio, ma allora sai bene che questo non è il blog del Pd, ma il mio personale e che ho una certa libertà critica anche verso il mio partito. Per il resto, pur avendo militato orgogliosamente nella Dc, ho sempre ritenuto che i grandi progressi di questo Paese non fossero ascrivibili soltanto alle forze di governo ma anche all’opposizione democratica e soprattutto alle masse popolari che erano e sono ampiamente rappresentate dai sindacati compresa naturalmente la Cgil che è il sindacato più forte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2012 alle 18:44
@Claudio Ennam è un grande, un grande furbacchione ma sempre grande. scaltro e forbito, intelligente, ironico in salsa soda caustica, mi ricorda qualcuno, boh, prima o poi mi verrà in mente. secondo me si diverte un casino.
Scritto da paperoga il 21/2/2012 alle 19:26
@Claudio Ennam, stai sbagiando tutto e forse lo sai. @Adamoli non ha mai avuto l'animaccia di sinistra. E' un post democristiano popolare. Era (è ancora, se lo volesse) il nostro capo indiscusso.
Scritto da Lorenzo il 21/2/2012 alle 19:33
Marchionne oggi è entrato a gamba tesa sulla Marcegaglia. Lui vuole Bombassei, lei vuole Squinzi. Su quali diversità di programma? Mah.
Scritto da Dioscuro il 21/2/2012 alle 20:12
A loro basta che si tolga di mezzo l'art. 18, ormai è un'ossessione. Di tutto il resto se ne fregano. Tu Adamoli sarai forse un alleato molto scorbutico per me ma anche oggi sei stato tempestivo con il post post. Hai fiuto.
Scritto da Osvaldo il 21/2/2012 alle 20:13
altra donna dal fascino indiscutibile, paola severino, ministro della giustizia: sette milioni di euro dichiarati. la ministro guadagna con un braccio quello che ibrahimovic guadagna con due gambe. un po' di socialismo sarebbe proprio salutare; mica troppo, quel tanto che basta, come il pepe sul cavolotto al vapore. oltre i due milioni di euro ci vorrebbe un'aliquota che ti spezzasse il fiato: 90%. le tue gambe fanno giacomo giacomo? bene. ci godo. guadagni due milioni? te ne restano, poverino!, "solo" 200 mila. morirai di fame per questo? la panchina diventerà il tuo giaciglio? passerai le vacanze al parco solari? fottiti. tutti quei soldini (sono tanti che guadagnano più di 2 milioni) serviranno ad aumentare del 25% le buste paga (redditi veri, non mascherati) dei lavoratori che percepiscono meno di 20 mila euro annui. di che giustizia vai cianciando, severino? d’accordo, hai un braccio solo e belfagor quando ti incontra ha un arresto cardiaco, ma sant’iddio non si possono guadagnare sette milioni di euro in questa italia e pretendere anche ti governare!
Scritto da Claudio Ennam il 21/2/2012 alle 20:28
La battaglia vera in confindustria si è accesa oggi tra Marcegaglia e Marchionne. Ne vedremo delle belle e capiremo che a dividersi non sono soltanto i soliti sindacati dei lavoratori. Siamo dentro una svolta storica che cambierà tutto, ma proprio tutto.
Scritto da Sindacalista il 21/2/2012 alle 20:38
Se al governo abbiamo mandato i tecnici a risolvere, in Confindustria potremmo mandare i politici, almeno non restano disoccupati...scherzi a parte, la gestione Marcegaglia è stata intermittente come un'insegna al neon.Non che la rappresentanza sindacale in questo momento funzioni meglio, ma almeno non è intermittente; indietro tutta e non credo nemmeno per prendere la rincorsa. Con questi interlocutori il Governo avrà buon gioco, ha fiutato la loro debolezza, forse per questo è un pò arrogante.
Scritto da Venere strabica il 21/2/2012 alle 20:49
@Sindacalista ha ragione, è iniziata un'epoca nuova ma anche i sindacati sono indietro, rappresentano soprattutto gli impiegati pubbilici e i pensionati.
Scritto da Gaetano Migliorini il 21/2/2012 alle 21:09
Confindustria fa opinione tra gli Italiani più di quanto possa controllare direttamente una parte dell’elettorato, ma attenzione a sottovalutare il suo ruolo. Guardando il lavoro della Marcegaglia, non è che non ha portato a casa proprio niente: con Prodi il taglio del cuneo fiscale lo hanno avuto solo le aziende e non i lavoratori, con l’ultimo governo hanno ottenuto la revisione del modello di contrattazione, l’alleggerimento delle norme sulla sicurezza sul lavoro, la cancellazione di alcune “garanzie” introdotte da Damiano come quella che impediva la prassi di far firmare lettere di dimissioni in bianco e il falso in bilancio cancellato?. Potrei continuare a lungo ma quello che mi sorprende è la sottovalutazione della base del confronto che è sempre la stessa, la contrapposizione e che non si colga che in questi anni molto è già cambiato nel mondo del lavoro, raramente a favore dei lavoratori. Ora il dopo Marcegaglia, stasera Marchionne afferma che con Bombassei FIAT potrebbe rientrare, io penso che si potrà aprire un periodo di ulteriore conflittualità. CONFINDUSTRIA rappresenta gli interessi delle imprese, lo fa nelle sedi istituzionali e nell’opinione pubblica.
Scritto da Lele il 21/2/2012 alle 21:29
Perdura interesse “omo” di Paperoga verso Ennam. E daglielo un commento anche a lui, Ennam, e daglielo! Sii generoso, cazzo! Quello che ti si ronza intorno fino allo sfinimento! Vacci, Ennam, vacci, che ti costa? Corri, cazzo! Ma sei ancora qui?
Scritto da Frank Slade il 21/2/2012 alle 22:05
Stamattina non avevo molto capito il senso del post. Rileggendolo dopo la giornata di oggi ho capito di più tutti quei "mah". Tutto sommato preferisco che non vinca Bombassei sponsorizzaro da Marchionne.
Scritto da Elisabetta C. il 21/2/2012 alle 22:18
correre, signor slade? sono alto un metro e settanta e peso 98 chili di cui otto solo di prostata. sono disgustoso e se corressi diffonderei in ogni dove il disgusto che invece resta confinato in bottega e soprattutto nel suo retro. per "suo retro" intendo il retro della bottega, non il suo retro di lei, signor slade. lei ha parlato di "omo" e ci tenevo a precisare.
Scritto da Claudio Ennam il 21/2/2012 alle 22:32
@Frank Slade - Ci avevi fatto conoscere e apprezzare ben altra verve.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2012 alle 23:11
@Lele, confindustria rappresenta di più la Fiat o la grande maggioranza di imprese medie e piccole? E' il prossimo dilemma da risolvere.
Scritto da Carlo il 21/2/2012 alle 23:24
Se la parola ‘cazzo’ è bandita da questo blog, allora sono un bandito. Anch'io.
Scritto da Frank Slade il 21/2/2012 alle 23:26
Caro @Frank Slade, tranquillo, tutto a posto. Come dicono al bar, somo "etero", in quel posto per la verità dicono altro. @Claudio Ennam è irresitibile, originale, mi piace, ma tu non concepisci che si possa apprezzare uno del tuo stesso sesso (forse) senza implicazioni di altra natura, o contro-natura come si sente argomentare con monotomia ed in questi casi, al circolino degli ex-parà maschilisiti che frequenti. Per il resto bramo e sono in attesa di altro, giammai di considerazione virtuale.
Scritto da paperoga il 22/2/2012 alle 08:04
secondo i dati pubblicati da il corriere della sera, il patrimonio di mario monti ammonterebbe a 15 milioni di euro. monti dovrebbe ora spiegare al paese come ha fatto un docente, poi rettore e poi ancora presidente di una pur grandissima università ad accumulare un patrimonio simile. già, ma è stato anche per 16 anni commissario europeo. vero, ma i compensi sono pubblici: 20 mila euro al mese (barroso, il presidente della commissione europea, ne percepisce 25 mila al mese). come avrà fatto? come avrà fatto? ma con le consulenze, no?!? che splendido lemma: consulenza. dividetelo in questo modo: con sulenza. ripetete: con sulenza. viene l’acquolina in bocca. in quella parola c’è dentro tutto, ci si può far stare tutto. “mario, scrivi così; mario, dì così; mario, prospetta così; mario, proponi così; mario, minaccia così, mario, spaventa così; mario, liberalizza così; mario, massacra così”. e mario, il consulente delle grandi banche, della grande finanza, delle grandi famiglie, così ha fatto.
Scritto da Claudio Ennam il 22/2/2012 alle 08:25
Accetto i sacrifici che mi sono stati imposti; la mia pensione ha perso l’adeguamento al costo della vita: sarò artefice della salvezza del Paese (almeno spero che così vada a finire). Tuttavia confesso che vedendo i redditi e i patrimoni di chi questi sacrifici ci impone sono preso da un senso di vertigine e mi chiedo: quante vite dovrei vivere per accumulare ricchezze il cui ordine di grandezza non riesco nemmeno a immaginare? Si può parlare di equità in una società con tali enormi sperequazioni?
Scritto da Angelo Eberli il 22/2/2012 alle 14:22
Mi trovo nella condizione di @Angelo Eberli e non perché mi chiamo Angelo e mi sento anch'io un salvatore della Patria. Un sola consolazione: questi ministri dernunciano quel che prendono, quelli di prima prendevano senza denunciare.
Scritto da Angelo il 22/2/2012 alle 16:43
Non fate facilissima demagogia. Preferite dei ministri apparentemente squattrinati ma incompetenti o ministri che nella loro professione sono stati dei campioni e che possono fare bene la loro azione di governo? La botte piena e la moglie ubriaca in questo momento particolare è difficile averle.
Scritto da S.N. il 22/2/2012 alle 17:15
@SN- Campioni...tutto dipende dal punto di partenza, nessuno di loro mi sembra sia figlio di operai.Noi varesotti, almeno due "campioni nel loro lavoro"che sono riusciti solo grazie alle loro capacità li abbiamo ADAMOLI e per par condicio MARANTELLI. Mi scusi ROSSI ma non conosco bene il suo excursus.In quanto ai ministri sarà meglio che operino bene (!)e invece di seguire l'Europa la precedano e diano l'esempio, salvaguardando il bilancio dello Stato e ridistribuendo con in equità e giustizia.
Scritto da Maria Rossa il 22/2/2012 alle 18:01
Sono appena rientrato da una escursione giornaliera con le ciaspole in Canton Ticino. Alla capanna Gorda abbiamo incontrato una compagnia di comaschi. Conversazione animata, oltre che sulla partita dell’Inter di questa sera, sulle dichiarazioni dei redditi del governo. Anche lì in Svizzera in uno scenario maestoso. Monti, Passera e Severino sapevano benissimo che sarebbero entrati nell’occhio del ciclone. Sfrenata ambizione di governo oppure volontà di dare un contributo importante all’Italia? Posso propendere per la seconda ipotesi senza sentirmi dare dell’ingenuo? Adesso ciò che conta è facciano bene il loro lavoro pensando anche alla redistribuzione fiscale con un fisco equo e progressivo. Su una forte patrimoniale per le ricchezze accumulate, purtroppo, devo rinviare le speranze a quando governerà il centrosinistra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/2/2012 alle 18:19
Il problema della rappresentanza sociale delle grandi organizzazioni è centrale nella crisi politica. Oggi nell'editoriale del Corriere, Dario Di Vico scrive:"Una volta era dai convegni confindustriali o da qualche elaborazione sindacale eterodossa che venivano le provocazioni più lungimranti, le sfide più intriganti per affrontare le contraddizioni dello sviluppo....Oggi no, industriali e sindacati sono dei giocatori di shanghai che hanno paura di toccare i bastoncini e di far venire giù tutto. E così facendo si consegnano all'inerzia". Sottoscrivo tutto. La loro crisi è quasi pari per gravità a quella dei partiti. Non parliamo della Cgil, arretrata e conservatrice come non mai.
Scritto da Bortoluzzi il 22/2/2012 alle 20:17
signor s.n., a me non interessa cosa abbiano fatto nella loro vita i miei governanti. a me interessa cosa facciano ora che mi governano. il fatto che abbiano accumulato tesori non depone a loro favore. primo: il sospetto che siano grassatori è legittimo. secondo: la ricchezza e lo status sociale elevato allontanano dalla realtà e dai problemi della persona comune, da tutti noi. terzo: mi sta aspettando un cavolotto al vapore e una notte insonne, fra minzioni e incubi. speriamo di morire presto. la morte per me è come una sorella che non ho mai avuto ma alla quale sono legato e che voglio abbracciare.
Scritto da Claudio Ennam il 22/2/2012 alle 20:25
Condivido @Bortoluzzi in tutto.
Scritto da Vittorio il 22/2/2012 alle 22:43
Caro Reverendo Adamoli, intrufolo in questo post un commento percosidire “universale” che va bene, cioè, per tutte le pentole, anche quelle borbottanti. Non saranno molti i lettori interessati al mio commento ma sono certa che mi leggerete almeno in 3, forse 4 se si aggiunge anche @Brielli che (povero!) nel lecchese si annoia da morire e viene nel varesotto ad attingere vivacità. Essendo "universale", il mio commento “va oltre” l’argomento odierno incarnato dalla signora Marcegaglia (una che è riuscita a far passare inosservate le due morti bianche avvenute presso la azienda di famiglia, è peggio della Regina Rossa). Ah, poi, se in questo post c’è spazio per l’ex DC @Iscritto Varese, allora c’è posto anche per me. Ho letto un po’ in ritardo (il Tempo è il principale dei problemi anche nel wonderland) le premure del già succitato @Brielli riguardo la pazienza che lei ha dovuto dispiegare nello scorso weekend. In effetti, abbiamo avuto un bel confronto aspro! E dire che le sarebbe bastato fare il Reverendo vero (quello che tira le orecchie ai disturbatori incalliti) e si sarebbero evitate, già da tempo, gratuite offese alle persone. Lei sa bene che, da mesi, i blog (il suo in maniera molto minore) si sono alimentati del dileggio, più o meno indiretto, nei confronti di una donna del Pd varesino. Non aggiungo altro. Come, del resto, sono innumerevoli le volte che è stato detto che io e Mafalda siamo la stessa persona. Invece, come le è stato anche detto da Mafalda, siamo amiche dall'"età della ragione" (per dirla con Sartre). Io e Mafalda, da sempre inseparabili e divise soltanto dai rispettivi matrimoni e dalle (e)mozioni congressuali (io optai per Ignazio Marino, anche se non faccio politica). Come tanti avranno avuto modo di vedere, nel blog io e Mafalda non ci siamo MAI parlate, MAI intercalate e MAI alimentate (mica come quei 2 che si citano, si lodano, si imbrodano, si smentiscono, si insultano da soli, ecc., in un crescendo di vero delirio). A me e a Mafalda è sempre parsa una pratica poco sana, poco elegante oltre che scarsamente corretta. Perchè le scrivo questo gange di parole? Perchè (e sto parlando per me, non per Mafalda) ho avuto la netta sensazione che quella dello scorso weekend non sia stata solo una polemica fra commentatori ma un “serrate le fila” della politica di fronte alle considerazioni critiche mie e di Mafalda. Sappia che nel Paese delle Meraviglie non consentiamo ai politici di fare fronte comune. Semmai lo sfaldiamo, questo fronte, a suon di indovinelli, anacoluti, anagrammi, licenze poetiche, con l'aiuto della semantica lessicale e frasale. Abbiamo anche degli azzeccagarbugli, ma li convochiamo solo se necessario. Mafalda continua a pensare che lei sia un buon "direttore d'orchestra". Invece io credo che qualche “lacerazione”, in questa community, ci sia e spetti a lei dover mettere qualche punto di sutura. Io la vedo così. Caro Reverendo, in chiusura Le dico che verrò a trovarla su questo blog ogni qualvolta vi ravviserò delle assonanze fra il suo mondo e il mio wonderland. Verrò qui a raccontargliele. Non si aspetti commenti "intelligenti ed arguti" come quelli del Reverendo Fiori perchè lui è troppo Alto rispetto alla mia Piccolezza. E nemmeno si aspetti commenti "intelligenti ed arguti" (li ha definiti lei così) come quelli degli @Aspidi, perchè sono troppo miserevolmente Bassi. E io sono Piccola ma non Bassa. Si aspetti semplicemente una Alice. E si ricordi che: "PER RAGGIUNGERE UN LUOGO DOBBIAMO VOLTARGLI LE SPALLE, PER RESTARE FERMI DOBBIAMO CORRERE, PER ARRIVARE IN UN PUNTO DOBBIAMO AVERLO GIA' SUPERATO; E IL TEMPO CORRE ALL'INDIETRO, PRIMA IL FUTURO, QUINDI IL PRESENTE, INFINE IL PASSATO" (da "Dietro lo specchio" di Pietro Citati). Alla prossima!
Scritto da Alice in wonderland il 22/2/2012 alle 22:54
ennam, se speri di morire presto cosa t'importa di chi governa?Non mi piacciono le persone che aspirano alla morte, li manderei tutti a fare gli infermieri presso i malati terminali e a guardarli negli occhi.
Scritto da Venere strabica il 23/2/2012 alle 00:34
Cara @Maria Rossa, da quanto scrivi (ricordo bene i tuoi commenti in fase congressuale) conosci vita, morte e miracoli del Pd provinciale. Ora io non sono famosissimo ma il mio 'percorso' non è avvolto dal mistero. 'Ti sto sull' anima', questo è evidente e ci sta pure, ma le bugie non si raccontano. Quando forse un dì lontano o vicino (chi può dirlo?) sapremo chi si cela dietro il tuo simpatico nickname, anche gli altri capiranno molte cose. Buon lavoro, soprattutto per questo periodo 'intenso'.
Scritto da paolo rossi il 23/2/2012 alle 08:03
Cara @Alice, ti rassicuro. Sarai letta da molti perché sei sempre suggestiva. Una precisazione a cui tengo: se per dileggio verso una donna del Pd varesino ti riferisci ad una signora di Busto, questo nel mio blog non è mai avvenuto. Per quanto riguarda il “serrate le file della politica” di fronte alle considerazioni critiche tue e di @Mafalda, spero che non ti offenda, ma è del tutto, ma proprio del tutto, campato in aria. A me piace la dialettica forte. Me lo hanno sempre riconosciuto o contestato a seconda dei punti di vista. Una tua osservazione di fondo trovo invece pertinente, che non sempre riesco a intervenire in modo appropriato sui commenti. Mi capita di interloquire quando non è necessario e di non farlo quando forse lo è. Salutami @Mafalda che è (stata ?) un’ottima compagna di viaggio. Bellissimo il brano di Pietro Citati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/2/2012 alle 09:58
io posso guardare negli occhi chiunque. lei no, signora venere: lei è strabica.
Scritto da Claudio Ennam il 23/2/2012 alle 10:30
Caro Giuseppe, toc toc, si può dire qualcosa dopo il sermone di @Alice? Com'è che lei è libera di sputtanare chiunque, di scrivere che Tizio, Caio e Sempronio sono la stessa persona è invece lei non accetta la minima nuvola, il minimo dubbio rispetto al fatto, per esempio, che Alice e Mafalda forse (e dico forse) sono la stessa persona? E' così grave? Sacrilego? Provocatorio? In fondo stiamo parlando di nickname, di anonimi e non stiamo coinvolgendo persone in carne ed ossa. Non è paradossale?
Scritto da paperoga il 23/2/2012 alle 14:20
Alice, sono tanti i politici attratti dalla semantica. Quella citata nel dialogo fra Woody Allen e Diane Keaton nel film “Il dormiglione”. Anche se sei Piccola, non ti scandalizzare.
Scritto da Frank Slade il 23/2/2012 alle 19:54
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