Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/7/2008 alle 17:00

Quanti sono i paesi piccoli e grandi in Italia che non hanno una sezione del CAI? Pochissimi. Chi di noi non è andato qualche volta in montagna, non ha messo gli sci, non ha imparato a conoscere la natura attraverso le iniziative del CAI? È un’esperienza che abbiamo fatto in tantissimi. Il CAI vive per l’apporto di migliaia di volontari animati da una grande passione per le valli, i boschi, le Prealpi e le Alpi.
Il CAI è stato in tutti questi anni un vero promotore della cultura alpina. Ora si vorrebbe sopprimerlo perché sarebbe un ente inutile. Si tratta semplicemente di un paradosso, di una burocrazia ottusa che non sa cogliere le cose vere e importanti della vita quotidiana.
Io credo che se la minaccia di chiudere il CAI persisterà dovremo trovare forme, modi e tempi per una opposizione forte e vincente. È una questione di civiltà.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 6 commenti -
Ancora una volta i nostri governanti non riescono a capire i bisogni locali della popolazione, se si dovesse davvero considerare ente inutile una associazione come il CAI allora cosa ci rimarrebbe da insegnare ai ns giovani. Solo lo sport che frutta milioni,t ralasciando il vero insegnamento che viene dall'impegno, dalla concentrazione,dall'amore per le cose belle della natura. A questa eventuale sciagurata eventualita' ci opporremo con tutte le ns. forze.
Scritto da gianfranco.gattoni il 1/7/2008 alle 22:21
Bè, parafrasando Bossi, se fosse vero, sono sicuro che ci saranno ben oltre 300.000 mila uomini e donne pronti a marciare su Roma armati di... picozze! Scherzi a parte, proprio perchè in montagna, mi è sfuggita la notizia: attendo il prossimo numero de "Lo scarpone" per saperne di più! Comunque mi sembra che il titolo scelto da Adamoli sia perfetto: una idiozia.
Scritto da Paolo B. il 2/7/2008 alle 12:38
Hanno già distrutto gli alpini, esercito di popolo e di territorio sostituendoli con un'esercito di mestiere per non dire altro;ora vogliono sopprimere il CAI: mi pare un pò troppo; ho visitato il sito www.cai.it che consiglio anche ai non appassionati: ho letto le parole del presidente che parla di presenza positiva dell'associazione nella società e concordo; una proposta o una provocazione: a quando un rifugio Cai sul Vesuvio o sul Gennargentu?( Pare che non ce ne siano)
Scritto da Paolo tenente degli alpini il 3/7/2008 alle 08:54
E perché allora non sopprimere anche la Croce Rossa già che ci siamo. ll governo che più di ogni altro agita la bandiera dei federalismi sta per ora dimostrando di muoversi alla cieca senza la capacità di distinguere le rose dalla rape. Complimenti soprattutto alla Lega che ogni tre per due rivendica radici montane, quantomeno prealpine ma é pronta a piegarsi alle ragioni di paludati e super remunerati funzionari di ministeri che neppure conoscono la geografia dell'Italia.
Scritto da Cesare Chiericati il 3/7/2008 alle 08:58
Basti dire che la proposta è di Brunetta! E non è un riferimento ironico perché, per quel che ne sappiamo, potrebbe essere il miglior alpinista al mondo. Ma è anche colui il quale ha fatto di tutta l'erba un fascio e tacciato qualsiasi dipendente pubblico di indolenza. Quello che deve mandare a casa i fannulloni (comincia dal suo ministero?), ma non ci pensa a proporre tagli di spese e compensi o bonus e benefit per sé e i suoi colleghi ministri. Ma la gente se ne accorge di quel che ha votato?
Scritto da Laura S. il 3/7/2008 alle 14:21
Il CAI è un'"Associazione" con tanto di quota annuale per il suo sostentamento, che io verso da oltre 40 anni, e bilanci pubblici. L'unica "tessera" di cui sono sempre stato orgoglioso .... Ma che c'entra Brunetta con il CAI? E' mai stato in montagna solo per passione? Non sarà così incompetente da confonderlo con un "ente", su cui dirottare a turno le sue cacce alle streghe?
Scritto da Giampaolo Martinelli il 5/7/2008 alle 10:37
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