Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/3/2012 alle 13:13

 

Ci sono senz’altro delle ragioni per protestare in Val di Susa contro la Tav Lione-Torino. Io non le condivido, ma anche su questo blog alcuni lettori (@Carlo con dovizia di numeri) le hanno evidenziate più di una volta.
Che delle manifestazioni possano essere organizzate davanti ai cantieri anche nel momento in cui stanno per essere aperti lo ammetto senza fatica.
Che proteste con focolai violenti scoppino simultaneamente in molte città d’Italia, è invece la spia dell’estrema politicizzazione del movimento (più No global che No Tav) che va ben oltre il merito di carattere ecologico ed economico.
Ci voleva più dialogo con la Valle sui problemi ambientali? Molto probabilmente si, ma il problema delle ingenti quantità di risorse pubbliche (utilizzate o sprecate) non si affronta con i centri sociali e con i gruppi politici contrari all’opera sparsi in tutta Italia, si affronta in Parlamento, semmai dopo averli ascoltati.
La Tav è stata voluta dall’Europa, dall’Italia, dalla Regione Piemonte. La democrazia deve funzionare anche quando dà i risultati che non piacciono.
E la violenza non va mai giustificata e va sempre repressa.

 
Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 70 commenti -
Caro Giuseppe, diciamola tutta, siamo alle solite. In Italia ogni volta che si affronta il tema di grandi ( o piccole ) opere si scende in piazza, si manifesta e si grida allo scempio. C’è sempre la sindrome di nimby. Niente che sia nel mio cortile, semmai meglio nel cortile del mio vicino. Sulla TAV poi si assiste all’ennesimo confronto-scontro tra due modi di fare politica anche all’interno del centrosinistra. Già perché è di ieri l’altro l’ennesima dichiarazione della nuova vestale della “sinistra sognante” ( dopo i barbari sognanti ora anche la sinistra sognante…) Niki Vendola che chiedeva a voce alta “si fermi tutto, è un’opera sbagliata”. In Francia nessuna protesta, anzi. Da noi, da anni, scontri continui e ora siamo alla militarizzazione della contestazione. Insomma, qualcuno pensa di riportare le lancette indietro del tempo e di trasformare la Val di Susa nelle piazze rivoluzionarie degli anni settanta. E quel che è peggio è che c’è chi da copertura politica a tutto questo. Da Vendola a Diliberto, da Ferrero a Bonelli. Ascoltare la gente, gli amministratori locali è legittimo. Trovare compensazioni è doveroso. Rispettare i luoghi altrettanto. Ma poi alla fine bisogna decidere. Si è passati dallo “spostare il tracciato” al “no alla TAV”. Mi pare che ulteriori mediazioni non siano possibili. Ma pensiamo a quanto trasporto su ruote potrebbe finire, ad opera conclusa, su quello a rotaie e quanto inquinamento di eviterebbe…. Se posso dirla tutta manca nel nostro Paese un movimento ecologista serio. Manca un leader pragmatico come Langer. Ieri sera ho assistito ad un interessante convegno organizzato dall’ordine degli architetti. L’immagine che mi ha colpito è stata una serie di diapositive che dicevano, sostanzialmente,come l’ambiente non si tutela con i grandi impianti eolici o con le distese immense di pannelli solari al posto dei campi coltivati o sulle case, ma si tutela anche e soprattutto sfruttando la capacità della tecnologica di rendere invisibili tutti questi interventi ( l’ho fatta breve per sintesi …). Questa è l’idea di tutela ambientale che preferisco, quella capace di porsi degli orizzonti diversi rispetto al semplice no conservativo ( che poi è solo ideologico ) e che si pone, viceversa, la volontà di innovare e sperimentare. Saprà il PD incarnare anche questo stimolo?
Scritto da roberto molinari il 1/3/2012 alle 13:47
Almeno ci hai risparmiato la retorica sulle forze dell'ordine. Quando ho visto il titolo ho pensato peggio.
Scritto da Giovanni Pini il 1/3/2012 alle 13:47
La democrazia, on. Adamoli, richiede che si dia la parola anche ai cittadini del posto dove si consuma l'ingiustizia di una ferrovia dannosa che distruggerà la valle. Non si possono sentire solo i potentati economici che ci marciano su queste spese enormi e ingiustificate.
Scritto da Gasp. il 1/3/2012 alle 14:21
Bravo, Rev (diminutivo di Reverendo) Adamoli! Nel citare @Carlo ha fatto un’operazione di marketing concernente nella fidelizzazione dei commentatori. Si fa così per amalgamare, bravo, soprattutto quando un commentatore porta dati e non fango. Si ricorda che la mia amica @Mafalda (che anche lei quasi sempre portava dati) era stata accusata, dal solito noto, di aver confuso il blog per un Ufficio Studi? Bravo anche @Carlo. Ma non c’era mica un @Carlo che si era definito psichiatra e che divulgava anche dati sanitari? Sarà lo stesso @Carlo? Il saggio Brucaliffo si entusiasma quando legge questi Carli (o questa tipologia di Carlo) perché anche a lui piacciono i commentatori informati che informano. Caro Rev, sulla TAV sono d’accordo con lei, il Parlamento avrebbe dovuto fare le sue belle audizioni almeno con tutti gli Animaletti delle valli e con tutto il comparto degli Elfi e delle Fate che vivono negli alberi che verranno tagliati, in modo da conoscere la loro opinione. La violenza è sempre condannabile, soprattutto quando il poliziotto che si ha di fronte non arriva a 1600 euro al mese. Di Giangi Feltrinelli non ne abbiamo più bisogno, anche perché dubito che Abbà, quando uscirà dal coma, diventi un editore.
Scritto da Alice in wonderland il 1/3/2012 alle 14:24
Non commento mai l'opinione altrui,ma Roberto Molinari centra il problema. "Bisogna saper...scegliere",qualche volta anche "Saper perdere...", ma stare dalla parte giusta. Non si può star simpatici a tutti,...Ferrero,Vendola,Bonelli,i Grillini ed i NO TAV...lasciamoli agli...alternativi. Quando mai il PD sarà partito di governo?
Scritto da Controcorrente il 1/3/2012 alle 14:41
Caro @Roberto, la green economy dovrebbe essere l’architrave del programma di governo del Pd. Se gli alleati di sinistra la interpretano però come il disco rosso ad ogni infrastruttura ferroviaria o stradale sarà resa fragile e mancherà di raggiungere i suoi effetti. Sai quale è la mia speranza? Che Di Pietro torni ad essere l’uomo di governo capace e concreto che era stato da ministro dei Lavori Pubblici. L’avevo visto all’opera in Lombardia e mi era piaciuto molto. Su Langer e sulla necessità di un movimento ecologista serio, come è stato per lunghi tratti in Germania, hai perfettamente ragione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2012 alle 14:50
Cara @Alice, se ricordo bene è lo stesso Carlo ma adesso devo uscire e non ho il tempo di controllare. Se scopro che ho sbagliato te lo dirò certamente. Salutami la tua amica @Mafalda. M'interessavano sempre i dati che portava.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2012 alle 14:54
Gentile Adamoli, dato che mi cita nel post mi è impossibile non intervenire nuovamente sulla questione con alcune considerazioni: 1)A supporto dei dati, da me precedentemente postati, che evidenziano come la Torino-Lione sia una follia economica per il nostro Stato nella congiuntura socio-economica attuale, che può contribuire in maniera sostanziale al nostro fallimento, cito l'economista del Politecnico di Milano, prof. Marco Ponti, il quale insieme ad altri nomi di spicco quali Mercalli, Cicconi e Ulgiati, ha mandato una lettera aperta a Monti chiedendo di ripensarci rispetto a quel progetto, evidenziando in maniera chiara come quell'opera sia uno spreco ingiustificato, con un ritorno finanziario trascurabile.2) Mi sorprende davvero che uno Stato, che si definisce democratico, pensi di affrontare una mobilitazione così numerosa di propri cittadini "manu militari", quasi il modello fosse la Siria di Assad. Mi pare chiaro che, trattando così una questione sociale, si creano i presupposti per la violenza sul "campo di battaglia". Non ho alcuna simpatia per i centri sociali, glielo posso assicurare, ma un concetto mi pare di assoluta evidenza: un paese europeo non può trattare in tale maniera i propri cittadini.3)Esaurire il risparmio privato degli Italiani, prelevato con tributi diretti ed indiretti (vedisi il costo della benzina) che, a fronte di un enorme debito pubblico, ha sinora salvato l'italia dal baratro economico, in queste opere titaniche (fra cui voglio citare ad esempio anche un palazzo, degno di Osnapper, che un noto presidente di regione si è di recente fatto costruire) mi sembra davvero un idea criminale, e glielo dico ben sapendo che tale termine ha una valenza forte, criminale tanto quanto lo è la violenza di alcuni gruppi di scellerati che rovinano, con il loro agire, delle giuste ragioni non solo della Val di Susa ma dell'Italia intera: ogni Italiano ha diritto, e sottolineo "ha diritto", a sapere dai politici che sostengono quest'opera quanto costerà esattamente, come verranno ammortizzati questi costi, quali perdite nel welfare comporterà quest'opera, e delle stime di rendita attendibili, prima di doversi trovare a finanziarla per un decennio con i propri sudati risparmi, in una Nazione sull'orlo del default come la nostra.
Scritto da Carlo il 1/3/2012 alle 16:24
avanti a parlare bene della germania! Leggo langer ma non so chi sia. so però cosa significa lager: una enne in meno ma tante, troppe tragedie in più. la germania è sempre stata verde, è vero. l'unica legge europea contro la vivisezione animale fu firmata da goering e lo stesso promulgò una legge sulla caccia che sarebbe valida anche adesso. campagne contro il fumo, controlli sanitari periodici e gratuiti per tutti, il verde considerato e tutelato. tutto bello, tutto perfetto. peccato che nei citati lager ci fossero milioni di persone, umiliate, terrorizzate, espropriate dei propri beni, in attesa di essere spediti in madagascar. per fortuna Noi Ebrei abbiamo sborsato miliardi di allora affinché inglesi, russi e americani ci liberassero, e ora siamo qui a raccontare lo scampato pericolo. potevamo essere tutti là, nell’isola malgascia, fra lemuri e indri – indri. a me sarebbe andata ancora bene: sarei cresciuto fra scimmie e la mia bruttezza rivoltante sarebbe stata più accettabile. Ma non parli più bene della germania, signor adamoli! capisco che lei voglia accreditarsi presso il maggiordomo della merkel, ma non esageri, la prego.
Scritto da Claudio Ennam il 1/3/2012 alle 17:42
Alice-Mafalda, Adamoli non ha ancora capito che sono la stessa persona, o forse fa comodo fingere di non capire?
Scritto da Aspide il 1/3/2012 alle 18:16
io credo che "il popolo è sovrano", non significhi che ognuno è sovrano nel suo fazzoletto di terra, ma che il parlamento, che in un regime democratico rappresenta il popolo, è sovrano su tutto il territorio nazionale, anche il centimetro più nascosto della val di susa.
Scritto da marco il 1/3/2012 alle 19:04
Caro Adamoli, mi aspettavo almeno un pensiero di sostegno al comportamento esemplare del carabiniere insultato dai dimostranti.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 1/3/2012 alle 19:17
Alcune considerazioni sono giuste ma non puoi dire che i No Tav non sono nient'altro che i No global, scusami Adamoli.
Scritto da Osvaldo il 1/3/2012 alle 19:18
Se il caro Claudio Ennam me lo permette, parlerò bene della Germania. Quando ero un ragazzotto, negli anni Quaranta, leggevo molta fantascienza e l'autore che preferivo era tedesco, tale Friedrich Engels che aveva scritto molto, ma soprattutto un libriccino da me amatissimo “L'evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza”. Engels, con un amico di nome Marx, aveva scritto un altro delizioso testo di fantascienza che parlava di spettri: ne ricordo l'incipit “Uno spettro si aggira per l'Europa...”. I romanzi di Engels e di Marx trattavano dell'imminente crollo del capitalismo: più fantascienza di così! Fu così mi innamorai della Germania: lessi altri autori, tra cui il Thomas Mann del ciclo 'Giuseppe e i suoi fratelli', che come ognun sa, erano ebrei ( o, come preferisce Claudio, Ebrei). Fu così che mi innamorai anche degli Ebrei, tanto da considerarmi un sionista e da leggerne il testo nazionale che noi cristiani chiamiamo Bibbia, naturalmente con l'aggiunta determinante di un Nuovo Testamento che tratta di un altro ebreo (Ebreo) di nome Gesù figlio di Giuseppe, da Nazaret. Per parlare bene della Germania dovrei accennare alla musica: quando sono preda di depressione politica – che mi affligge da quasi sempre – il rimedio l'ho trovato nella musica tedesca, da Bach a Beethoven a Wagner a Strauss (Richard). Per giugno La Scala ha programmato, nell'arco di una settimana, il ciclo del Ring, la Tetralogia di Wagner, che sarà diretta – pensate un po' – da Daniel Baremboim, ebreo e israeliano. Insomma: amo la Germania, ma anche gli Ebrei.
Scritto da ulderico monti il 1/3/2012 alle 20:00
Caro Giuseppe, non voglio fare della filosofia, ma mi pare di trovarmi di fronte ai famosi "discorsi doppi", con i quali gli antichi Sofisti difendevano con pari efficacia due tesi opposte, servendosi per lo più di ragionamenti cavillosi. Dico questo per il motivo che, pur trovando convincenti, da un punto di vista logico, le ragioni di entrambi gli schieramenti, proTav e no Tav, francamente non riesco a collocarmi con decisione da una parte o dall'altra. Chi avesse letto il servizio del quotidiano "la Repubblica" di mercoledì, dove si sono messe a confronto le ragioni dei favorevoli e dei contrari all'opera, probabilmente si troverebbe nelle mie stesse difficoltà. Anche perchè si danno risposste opposte, e non verificabili dal comune cittadino, a diversi aspetti. Faccio l'esempio dei costi. Gli uni parlano di poco più di 8 miliardi, tre dei quali a carico dell'Italia; gl altri parlano invece addirittura di 23miliardi di euro, di cui quasi il 60% a carico del nostro Paese. Senza poi ricordare i problemi legati alla salute (presenza di amianto e uranio nella roccia), l'impatto sul turismo e sull'occupazione, il miglioramento o meno del trasporto ferroviario locale con la nuova linea. Per farl breve: su nessuno di questi aspetti c'è un parere univoco. E allora? In ultima analisi anche per me, non addetto ai lavori, conta la decisione di due parlamenti nazionali, contano la volontà ed i finanziamenti europei. Poichè bisogna alla fine decidere, non potendo rimanere a metà del guado, mi dichiaro anch'io favorevole. Ricordo però che il nostro Paese ha bisogno di tante piccole opere, soprattutto nel campo delle infrastrutture, e non di mega opere (per fortuna il ponte sullo stretto di Messina è stato bocciato, mi pare, anche dall'Europa). Speriamo, per concludere, di non doverci pentire in futuro.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 1/3/2012 alle 20:39
signor marco, il parlamento è sovrano se fa gli interessi del popolo. a lei risulta che in val di susa si stiano facendo gli interessi della comunità nazionale? Ci pensi bene. magari mentre pensa mastichi dello zenzero. aiuta. aiutati che lo zenzero ti aiuta.
Scritto da Claudio Ennam il 1/3/2012 alle 21:28
signor ulderico, la cosa è incompatibile: se si amano gli Ebrei non si può amare la germania. richard strauss fu minstro della camera musicale tedesca durante il Terzo Reich, lo odio, anche se, mi spiace riconoscerlo, l'incipit del suo "also sprach zarathustra" è forse il più bello di tutta la storia della musica. wagner era antisemita, un mostro, sebbene, devo ammettere fu il più grande compositore di ogni tempo. che ragionamenti sto facendo! anche hitler è stato forse il più grande politico, statista e stratega militare della storia del mondo. e con questo? vogliamo dimenticare gli orrori che ha commesso? le atrocità di cui è stato capace? lo vogliamo forse perdonare perché è stato un genio assoluto al quale il mondo si è giustamente rivoltato e coalizzandosi è riuscito ad averne ragione dopo sei lunghi anni di guerra e mobilitando tutto l’oro della terra? giammai! giammai! non sia filotedesco, signor ulderico, la prego. la germania, a parte avere il primato assoluto nella filosofia, nella musica, nella tecnologia e la bellezza straordinaria delle sue immense foreste, cos’ha? non fatemi del male che ho sofferto abbastanza.
Scritto da Claudio Ennam il 1/3/2012 alle 22:10
Questo blog è proprio magico, si parla di @Carlo e @Carlo sbuca. “Come un gufo, come un gufo” sta dicendomi ora il Coniglio Bianco. “Se ne sta sul trespolo come un gufo. Credimi, Alice, @Carlo è un tifoso juventino”. Mah, se dovessi dare retta al Coniglio Bianco, non finirei più di ipotizzare. Ipotesi, ipotesi, ipotesi e ancora ipotesi. E se dovessi dare retta a @Roberto Molinari, dovrei convincermi che Alex Langer era un ambientalista pragmatico. Ma in quale film, @Roberto Molinari ha visto un Langer pragmatico? Che lo abbia confuso con Pecoraro Scanio? Quello sì che era pragmatico. Il napoletano aumm aumm era moooolto pragmatico. Trooooppo pragmatico. La Duchessa è affascinata dai dialoghi fra i signori @Monti e @Ennam. Affascinata. E’ anche contenta di come un blog possa diventare terreno per nuove amicizie. Forse i due signori si sono già incontrati per bere la Sambuca Molinari (come si erano promessi) ma dovere di privacy ci impone di non indagare. Certo, sarebbe molto bello (e anche il Rev ne sarebbe felice) che il ciclo del ring che si terrà tra Pratile e Messidoro possa costituire un momento di incontro per i due. Sempre che il signor @Ennam non sbagli ring.
Scritto da Alice in wonderland il 1/3/2012 alle 22:17
@Carlo (mi permetto di darti del tu), ti ringrazio per il tuo intervento. L’ho chiamato io citandoti nel post. M’interessava la tua opinione diversa dalla mia. Poi i lettori giudicheranno. In questa logica non ho davvero l’obbligo di confutare la tua tesi. Anzi, quando dici che “ogni Italiano ha diritto a sapere dai politici che sostengono quest'opera quanto costerà esattamente e come verranno ammortizzati questi costi”, convengo anch’io. Ho avuto la fortuna, quando avevo un ruolo in Regione, di ascoltare relazioni e vedere dati abbastanza precisi che mi hanno convinto della bontà dell’opera, ma c’è ancora molto da chiarire all’opinione pubblica. Su alcune cose mi sento di dissentire profondamente. Non puoi mettere sullo stesso piano lo Stato che esegue le decisioni delle Assemblee elettive e i gruppi che ne impediscono l’attuazione con la violenza, come l’occupazione di strade e ferrovie. Questa equazione è mortale per la democrazia. Quando i nodi, anche drammatici, giungono al pettine non c’è altro modo di scioglierli se non di affidarsi alle regole in vigore in tutte le Istituzione del mondo civile. In questo caso non siamo nemmeno nella fattispecie, non infrequente, di un contrasto fra diverse volontà istituzionali. No, la decisione è stata pressoché unanime dalle parti politiche più disparate. Il movimento No Tav ha il diritto di continuare ad opporsi usando l’arma della convinzione dei cittadini italiani anche con le manifestazioni pacifiche. Lo Stato ha il dovere di procedere fino a diversa determinazione democraticamente assunta nelle sedi proprie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2012 alle 22:29
@Claudio Ennam, non ho ancora capito se in lei prevale l'odio per l'Hitler che ha annientato milioni di ebrei o l'adorazione per la sua presunta grandezza di condottiero. Presunta da lei perchè io lo considero il più grande criminale del secolo scorso.
Scritto da Giovanni Pini il 1/3/2012 alle 22:50
Fosse per me, signora alice, la sambuca molinari al signor ulderico l’avrei già offerta ma sinceramente è un momento che non posso permettermi spese extra. Il robottino monti incalza con le sue lunghe antenne. Controlla scontrino per scontrino, uno non si può neanche distrarre un attimo. E invece è un attimo distrarsi e far saltare quei due o trecento scontrini. È nella natura umana ma monti che di umano ha solo il suo completo lebole (“ho un debole per l’uomo in lebole”, recitava una signorina cotonata negli anni sessanta televisivi), non può capire. Scrivo male perché sono a letto e mi vengono tutte le maiuscole al posto giusto, chiedo scusa. Vado a letto prima di mia moglie così non mi vede quando mi spoglio. Mi svesto in camera perché il bagno è inagibile. L’abbiamo affittato a certi rumeni. Una famigliola tanto discreta. È l’effetto monti. Mia moglie se mi vede spogliato comincia a dirmi che la decomposizione sta facendo il suo corso e che la tomba non può che migliorarmi. Lei poi dice che scherza ma io sono convinto che prima o poi mi spaccherà la testa mentre dormo con una piccozza per il ghiaccio, lo stesso strumento che usò Ramon Mercader per uccidere Trotsky. E con questo pensiero, serenamente, mi addormento.
Scritto da Claudio Ennam il 1/3/2012 alle 23:17
Seguo questo blog perchè mi piace il modo come Adamoli ragiona e poi mi piace come scrive @Ulderico Monti. Il suo duetto con @Claudio Ennam è divertente oltre che interessante. C'è qualcosa che accomuna i due ma non capisco cosa sia. C'è qualcuno che me lo può spiegare?
Scritto da Lucia S. il 1/3/2012 alle 23:21
Gentile Adamoli, ti rispondo anche io dandoti del tu, per chiarire ulteriormente quanto scritto: 1)Non intendo in nessun modo mettere sullo stesso piano groppuscoli con intenti eversivi e lo Stato Italiano: quanto sostengo è che lo Stato non può permettersi di trattare una ingente fetta di suoi cittadini come criminali comuni, utilizzando la repressione militare indiscriminata su anziani, donne, ed in generale persone che meritano che i loro diritti vengano rispettati, sebbene fra di essi vi siano alcuni goppuscoli di violenti. E non solo: lo Stato è tenuto per primo a rispettare le regole democratiche che chiede di rispettare ai propri cittadini: recintare con la forza dei terreni prima di averli espropriati ai legittimi proprietari significa che è lo Stato ad ignorare queste regole. I violenti che hanno urlato slogan contro Caselli o irriso i poliziotti li considero alla stregua di quello che sono: incivili e basta. 2) Si tratta, quando si parla della Torino-Lione, di una spesa di miliardi di euro che il nostro paese, in crisi economica, dovrebbe impegnarsi a sostenere nei prossimi anni:dove li prendiamo? Continuando a tartassare la piccola e media borghesia, di cui anche io, come medico, faccio parte, in nome di una malintesa grandeur che non possiamo, come Italia, più permetterci? Oppure possiamo provare a chiederci dove è prioritario indirizzare i (pochi) soldi che il nostro Stato ancora ha in cassa? 3) Quanti cittadini sanno davvero cosa comporterà sulle loro esistenze, e sui servizi sociali del nostro Stato, una spesa enorme come quella della Torino-Lione se nemmeno i lettori del suo blog hanno, a quanto leggo, chiari i dati della questione? 4) Quando mi hanno formato come medico all'Università (ebbene sì, Alice, sono proprio io) mi hanno insegnato a ragionare con il metodo scientifico: a)raccogli tutti i dati disponibili su un problema b) studiali bene, confrontali e analizzali c) decidi, mentre in seguito, con sorpresa, ho appreso che il metodo del cosiddetto "ragionamento politico" è: a) raccogli qualche dato a casaccio b) segui fideisticamente quanto i dirigenti del tuo partito ti dicono c) mira a convincere l'opinione pubblica muovendone la gamma emotiva e, possibilmente, fornendogli meno informazioni possibili. Ed è così che l'italia è arrivata al disastro socio-economico attuale. Cordiali saluti.
Scritto da Carlo il 1/3/2012 alle 23:29
Con la testa sono con @Adamoli, con il cuore sono con @Carlo. Ambivalenza stupida ma il mio sentire è questo.
Scritto da Alessandro il 1/3/2012 alle 23:33
@Carlo, condivisibili alcune cose ma non dirmi che la responsabilità degli scontri con i feriti sia della polizia. Sono i NoTav/No global che stanno trasformando la questione della Val di Susa in un problema di ordine pubblico.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 2/3/2012 alle 07:59
Sono esulcerato da una domanda tormentosa: perché queste cazz..., mi correggo, questi avvenimenti avvengono in Italia e non, per esempio, in Svizzera, in Austria, in Germania, in Olanda, ecc...? Non so se la risposta abbia attinenza con la politica o con la psicanalisi. So per certo, invece, che noi di sinistra siamo sempre stati tolleranti con i ribelli, gli antagonisti, i violenti contro lo Stato oppressore, persino – in una certa fase – con i terroristi, giustificati come “compagni che sbagliano”. E per troppo tempo abbiamo considerato la difesa e la tutela dell'ordine e della legalità come “cose” di destra. Negli anni 30 Bertolt Brecht scrisse una poesia “Molti sono per l'ordine” che concludeva “Ah,che cosa serve, con il fango fino al collo, tenere pulite le unghie delle dita?” e Brecht aveva certamente le sue (e nostre) ragioni, ma settant'anni dopo il cretinismo para-politico delle frange velleitarie e il cinismo politico della estrema sinistra non hanno giustificazione sociale. E la debolezza congenita dello Stato, l'incertezza del diritto, la dilatazione dei tempi della giustizia, sono complici dell'illegalità e della violenza. Compagni, siamo certi della condizione delle nostre unghie?
Scritto da ulderico monti il 2/3/2012 alle 09:58
L' immaginario personaggio @Claudio Ennam è meraviglioso, geniale. La sua penna è poi degna di un abile e valente scrittore. Complimenti, complimenti vivissimi a chiunque stia dietro a "Claudio l' Ebreo."
Scritto da paperoga il 2/3/2012 alle 11:28
@Carlo, posso capire la tua severissima strigliata contro i partiti e contro le Istituzioni, di cui ero anch'io fino a poco più di anno fa un rappresenate. Non qualifico la tua reazione come rabbia (sarebbe riduttivo) ma come sdegno per gli errori secondo te commessi. Ma torno ostinatamente al punto di ieri: chi secondo te in democrazia ha il compito di stabilire se una grande opera deve essere realizzata oppure no, di mettere a confronto costi e benefici, di valutare i (possibili) guasti ambientali di oggi con i vantaggi (presumibili) del futuro, di esaminare le utili ricadute sull'integrazione infrastrutturale del continente? Come può essere che tutti i grandi partiti di destra e sinistra siano complici di misfatti di tale portata?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/3/2012 alle 14:31
@Ulderico Monti è forse leggermente estremista nel descrivere la deriva della sinistra italiana ma tocca nella sua breve analisi ulcuni punti su cui si dovrebbe riflettere seriamente e serenamente. Da un pò di tempo sono entrata in una fase di crisi politica. Leggo molto meno di prima, solo questo blog quasi tutti i giorni e non so fin quando lo farò.
Scritto da Elisabetta C. il 2/3/2012 alle 14:56
Mi pare evidente che @ulderico monti e @Claudio Ennam sono la stessa persona. Difficile che sul medesimo blog ci siano due persone anziane e così brillanti, preparate e colte. I loro duetti sono uno spasso e anche i loro singoli interventi sono fra le mie letture preferite. Credo che siamo in molti a credere a questa sovrapposizione. Non c'è niente di male, anzi. Complimenti sinceri!
Scritto da Ferdinand il 2/3/2012 alle 15:32
Finalmente il governo ha deciso per la linea dura contro i No Tav che ormai sono un movimento politico guidato da Ferrero e altri consimili politici di estrema sinistra con chiare infiltrazioni anti-stato: Meglio tardi che mai.
Scritto da Fabio F. il 2/3/2012 alle 16:18
Si è svegliato anche Bersani, ha dichiarato che in Val di Susa ci sono frange eversive. Era ora e poi vuole fare l'alleanza con Vendola che è contro la Tav, contro il governo Monti, contro il centro sinistra allargato a qualche ministro in carica. Vendola è contro, contro, contro, contro...Evviva il Pd partito di governo! Arridateci Veltroni!
Scritto da Giorgio S. il 2/3/2012 alle 16:30
Una segnalazione: non sono solo Vendola e Ferrero con gli estremisti No-Tav ad essere contrari alla realizzazione dell'opera. Anche valenti economisti e docenti del Politecnico di Milano e dell'Università della Bicocca nutrono forti dubbi sull'utilità e la convenienza in questa infrastruttura: (http://www.lettera43.it/attualita/41667/tav-treno-senza-mercato.htm) (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002895.html)
Scritto da pino s. il 2/3/2012 alle 16:48
La vicenda TAV è stata strumentalizzata dalla sinistra antagonista più dal punto di vista mediatico che per altro. Una delle ultime occasioni per contare e rientrare nel giro. Sull' opera credo sia lecito avere qualche dubbio senza per questo dover essere tacciati di antimodernismo o quant'altro. Certo l' atteggiamento tranquillo al di là delle Alpi pare singolare. Sembra che i cugini francesi vivano dall' altra parte del mondo, e non a qualche chilometro. Riflettiamoci tutti.
Scritto da E.F. il 2/3/2012 alle 17:00
@Paperoga, da fervente interista quale è, Lei desidera il signor @Claudio Ennam al pari di Lionel Messi. Si rassegni, il Cappellaio Matto è convinto che il Barcellona non lo cederà mai all’Inter. Ebbene, Lei è così ottenebrato dall’ansia della campagna acquisti da non accorgersi che il signor Claudio Ennam non è per niente un abile e valente scrittore. Scusi, @Paperoga, mi risponda con freddezza e senza emotività: cosa Le piace del signor Claudio, che scrive spesso sgrammaticato, mette l’apostrofo sull’apocope, sbaglia i congiuntivi, ecc.? Non ha ancora capito che i commenti che si lasciano apprezzare da tutti noi sono, in realtà, scritti dal figlio di Claudio, quello che di nome fa Davide? Difatti, è @Davide Ennam la vera perla di Casa Ennam, ma timido qual è si firma con il nome di suo papà. Concludendo, @Paperoga, lei dovrebbe trafficare per “riavere” Davide. Faccia un semplice gesto, vuole che un uomo potente come Lei non sia nelle condizioni di avere un commentatore alla propria cooorte? Il saggio Brucaliffo, che vede lontano (mica come me che porto ancora le tracce dell’occlusorio) è d’accordissimo con @Ferdinand: Claudio e Ulderico sono la stessa persona. Anche la Duchessa è intrigata dal duo Monti-Ennam e, al contrario di @Ferdinand e del Brucaliffo, spera siano due persone diverse in modo da avere due possibilità. Povera Duchessa, a settant’anni è ancora single!
Scritto da Alice in wonderland il 2/3/2012 alle 17:52
@Giuseppe Tutto questo puo' accadere quando lo Stato e le sue Istituzioni non hanno credibilita' alcuna. Nessuno se ne fida piu', forse a ragione. Quante Grandi Opere sono state imposte, per poi pentirsene anni dopo? Come ci si puo' fidare di un apparato le cui leve di comando sono manovrate dalle stesse persone di sempre? Come credere in un Parlamento in grado di approvare a maggioranza le peggiori nefandezze? ( ricordate Ruby? ) Questioni tutte politiche, coltivate dal disinteresse dei partiti
Scritto da Lorenzo M. il 2/3/2012 alle 18:03
“Dieci porzioni di bellezza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove. Dieci porzioni di scienza sono state accordate al mondo dal Creatore, e Gerusalemme ne ha ricevute nove. Dieci porzioni di sofferenza sono state accordate al mondo dal Creatore e Gerusalemme ne ha ricevute nove”. Con queste antiche parole di un midrash, giunga ai due amici, egregi signori Ulderico Monti e Claudio Ennam, unitamente al signor Giuseppe Adamoli, il nostro sincero saluto.
Scritto da Mount Carmel il 2/3/2012 alle 18:17
Non so chi siano @Alice in wonderland, @Claudio Ennam, @Ulderico Monti. Non li conosco ma so che scrivono benissimo e che sono simpatici. In un blog giustamente serio e ben fatto come questo ci stanno benissimo. Il signor Monti racconta anche cose impegnative che mi piacciono sempre. Data la mia giovane età lo considero lo zio anziano prediletto. PS. Sono bravissimi anche tutti gli altri commentatori.
Scritto da Lucia S. il 2/3/2012 alle 19:06
- Buon giorno, mastr'Antonio, - disse Geppetto, - Che cosa fate costì per terra? - Insegno l'abbaco alle formicole. - Buon pro vi faccia. Carlo Lorenzini (Collodi) – Le avventure di Pinocchio Mè parso che la realtà sociale e politica del Paese sia ben rappresentata dall'episodio del falegname (bella figura di intellettuale organico) che finge di insegnare cultura alle formiche, ed istintivamente ci siamo messi dalle parte delle formiche, ovvero di coloro - e noi tra loro – che    desiderano e forse meritano una miglior repubblica. Ma è proprio vero che ce la meritiamo...? Perché scegliere proprio Pinocchio? Qui, per mostrarm un po' culturalmente attrezzato, vado alla prestigiosa STORIA D'ITALIA - Einaudi editore, volume quarto “Dall'Unità ad oggi”; tomo II: Alberto Asor Rosa 'La cultura' - Creazione e assestamento dello Stato unitario; Capitolo 7 Le voci dell'Italia bambina ('Cuore' e 'Pinocchio'). Afferma Asor Rosa che i due libri cosiddetti per l'infanzia, in realtà esprimono “...un rapporto con la realtà che non è per niente pacifico e innocente, ma doloroso e drammatico”; in particolare “…Pinocchio consente di affondare lo sguardo in quella profondità oscura della realtà popolare subculturale, che rappresenta la cattiva coscienza (…) per il ceto intellettuale italiano postunitario”. “D'italiano nell'invenzione di Collodi c'è dunque questo: l'intuizione che l'Italia stava vivendo il dramma di chi da burattino si fa uomo ...”. Una pessima Italia? Non è opinione d'oggi. Si vedano, come esempio, alcune autorevoli opinioni a meno di vent'anni dall'Unità nazionale: “A Lei pare una bella cosa questa Italia? Io per me credo non sia bella...” scriveva Giosuè Carducci ad Arcangelo Ghisleri nel 1878 “...ma per non amareggiare gli altri, d'ora innanzi mi taccio”. E Giuseppe Garibaldi nell'ottobre 1880 : “Altra Italia sognavo nella mia vita” e Felice Cavallotti, nel suo inno A Giuseppe Garibaldi “Povero vecchio, il pio desir consola... / Ecco, l'Italia  de' tuoi sogni è questa!”. Dimostrato che s'è pur fatto qualche lettura, concludo affermando che la pessima Italia dei declamatori di riforme che non si fanno mai (e una ragione – o un interesse - ci sarà...!) è ben descritta nei versi di un poeta e scrittore che più a sinistra non ci fu: Con cura esamino il mio progetto: è grande abbastanza, è irrealizzabile. Bertolt Brecht Poesie anteriori all'esilio in POESIE 1933-1956. Einaudi editore
Scritto da ulderico monti il 2/3/2012 alle 19:39
Clap clap clap clap, questo il battimani di tutti i Fiori Parlanti del Paese delle Meraviglie per @E.F. che, finalmente, alle 17 e 00 di oggi, è riuscito a scrivere il suo accidenti di pensiero senza lordare gli altri. Bravo, @E.F.! E che fior fior di pensiero sulla TAV! Vede che, se si impegna, ce la fa a non pensare a Busto Arsizio e ai suoi abitanti? Ottimo il Suo invito alla riflessione. Il Coniglio Bianco si è già ritirato, silenzioso, nel suo cunicolo mentre il Reverendo Dodgson si è già seduto sulla sua sedia a dondolo preferita, dalla quale scruta l’Orizzonte. Tutti lì a riflettere, su invito di @E.F. Si leva alto il fumo del narghilè del Brucaliffo: anche lui sta meditando. Il Ghiro si è svegliato per l’occasione e sta tampinando un annoiato Cappellaio Matto, affinchè rifletta. Una pace copre ora il Paese delle Meraviglie, grazie al prodigio di @E.F. E i signori @Mount Carmel da dove sbucano? Sono troppo fantastici, se non avessi già il Reverendo Dodgson mi farei adottare. Shalom!
Scritto da Alice in wonderland il 2/3/2012 alle 20:16
Ho ascoltato mezz'ora fa la conferenza stampa di Monti sulla Tav. Parole chiare, semplici, dure: la Tav si fa, i vantaggi superano gli aspetti negativi dal punto vista economico e ambientale. Nessuna violenza sarà permessa. Un pugno di ferrro che a questo punto è necessario.
Scritto da Pietro Sala il 2/3/2012 alle 20:38
Durissimo e perentorio il premier questa sera. Ero incerta ma dopo la sua conferenza stampa mi sento più rassicurata sulla necessità della Torino Lione.
Scritto da Una lettrice il 2/3/2012 alle 20:52
Monti non ha a cuore l’Italia. Monti non ha cuore. Monti, per fortuna, non ha neanche l’Italia. Che usasse il pugno di ferro con il suo attributo erettile: una masturbazione fredda e, gli auguro, dolorosa. Per me il problema non si pone: mia moglie, santa iena, gestisce la mia impotenza con garbo tutto femminile. So benissimo che di notte sogna amplessi tribali con Michele Cocuzza ma nella veglia non fa pesare la mia debolezza. Si pone, però, il problema Monti e la sua idea di velocità, ambiente e trasporti. La TAV è come una puttana: ti fa fare tutto in fretta, costa e attenta pure alla tua salute.
Scritto da Claudio Ennam il 2/3/2012 alle 22:09
Bravo Monti, la prossima volta lo voterei perfino io che ero arrabbiato per la defenestrazione di Berlusconi ad opera di Napolitano.
Scritto da Luigi Branbilla il 2/3/2012 alle 22:39
La lettera aperta a Monti, dell'economista Ponti, e di altri 365 studiosi e professionisti, che spiega chiaramente i motivi per cui la Torino-Lione è una follia economica. La riporto per intero per i lettori di questo blog: Al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Prof. Mario Monti Palazzo Chigi ROMA Oggetto: Appello per un ripensamento del progetto di nuova linea ferroviaria Torino – Lione, Progetto Prioritario TEN-T N° 6, sulla base di evidenze economiche, ambientali e sociali. Onorevole Presidente, ci rivolgiamo a Lei e al Governo da Lei presieduto, nella convinzione di trovare un ascolto attento e privo di pregiudizi a quanto intendiamo esporLe sulla base della nostra esperienza e competenza professionale ed accademica. Il problema della nuova linea ferroviaria ad alta velocità/alta capacità Torino-Lione rappresenta per noi, docenti, ricercatori e professionisti, una questione di metodo e di merito sulla quale non è più possibile soprassedere, nell’interesse del Paese. Ciò è tanto più vero nella presente difficile congiuntura economica che il suo Governo è chiamato ad affrontare. Sentiamo come nostro dovere riaffermare - e nel seguito di questa lettera, argomentare - che il progetto1 della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, inspiegabilmente definito “strategico”, non si giustifica dal punto di vista della domanda di trasporto merci e passeggeri, non presenta prospettive di convenienza economica né per il territorio attraversato né per i territori limitrofi né per il Paese, non garantisce in alcun modo il ritorno alle casse pubbliche degli ingenti capitali investiti (anche per la mancanza di un qualsivoglia piano finanziario), è passibile di causare ingenti danni ambientali diretti e indiretti, e infine è tale da generare un notevole impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la prevista durata dei lavori, sia per il pesante stravolgimento della vita delle comunità locali e dei territori coinvolti. Diminuita domanda di trasporto merci e passeggeri Nel decennio tra il 2000 e il 2009, prima della crisi economica, il traffico complessivo di merci dei tunnel autostradali del Fréjus e del Monte Bianco è crollato del 31%. Nel 2009 ha raggiunto il valore di 18 milioni di tonnellate di merci trasportate, come 22 anni prima. Nello stesso periodo si è dimezzato anche il traffico merci sulla ferrovia del Fréjus, anziché raddoppiare come ipotizzato nel 2000 nella Dichiarazione di Modane sottoscritta dai Governi italiano e francese. La nuova linea ferroviaria Torino-Lione, tra l’altro, non sarebbe nemmeno ad Alta Velocità per passeggeri perché, essendo quasi interamente in galleria, la velocità massima di esercizio sarà di 220 km/h, con tratti a 160 e 120 km/h, come risulta dalla VIA presentata dalle Ferrovie Italiane. Per effetto del transito di treni passeggeri e merci, l’effettiva capacità della nuova linea ferroviaria Torino-Lione sarebbe praticamente identica a quella della linea storica, attualmente sottoutilizzata nonostante il suo 1 L'accordo del 2001 tra Italia e Francia, ratificato con Legge 27 settembre 2002, n. 228, prevede all'art. 1 che "I Governi italiano e francese si impegnano (…) a costruire (…) le opere (…) necessarie alla realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario merci-viaggiatori tra Torino e Lione la cui entrata in servizio dovrebbe avere luogo alla data di saturazione delle opere esistenti." Non ostante la prudenza contenuta in questo articolo, i Governi italiani succedutisi hanno fatto a gara per dimostrare che la data di saturazione della linea storica era dietro l'angolo. I fatti hanno dimostrato il contrario, ma – inspiegabilmente - non vi sono segnali di ripensamento da parte dei decisori politici. 2 ammodernamento terminato un anno fa e per il quale sono stati investiti da Italia e Francia circa 400 milioni di euro. Assenza di vantaggi economici per il Paese Per quanto attiene gli aspetti finanziari, ci sembra particolarmente importante sottolineare l’assenza di un effettivo ritorno del capitale investito. In particolare: 1. Non sono noti piani finanziari di sorta Sono emerse recentemente ipotesi di una realizzazione del progetto per fasi, che richiedono nuove analisi tecniche, economiche e progettuali. Inoltre l’assenza di un piano finanziario dell’opera, in un periodo di estrema scarsità di risorse pubbliche, rende ancora più incerto il quadro decisionale in cui si colloca, con gravi rischi di “stop and go”. 2. Il ritorno finanziario appare trascurabile, anche con scenari molto ottimistici. Le analisi finanziarie preliminari sembrano coerenti con gli elevati costi e il modesto traffico, cioè il grado di copertura delle spese in conto capitale è probabilmente vicino a zero. Il risultato dell’analisi costi-benefici effettuata dai promotori, e molto contestata, colloca comunque l’opera tra i progetti marginali. 4. Ci sono opere con ritorni certamente più elevati: occorre valutare le priorità Risolvere i fenomeni di congestione estrema del traffico nelle aree metropolitane così come riabilitare e conservare il sistema ferroviario "storico" sono alternative da affrontare con urgenza, ricche di potenzialità innovativa, economicamente, ambientalmente e socialmente redditizie. 4. Il ruolo anticiclico di questo tipo di progetti sembra trascurabile. Le grandi opere civili presentano un’elevatissima intensità di capitale, e tempi di realizzazione molto lunghi. Altre forme di spesa pubblica presenterebbero moltiplicatori molto più significativi. 5. Ci sono legittimi dubbi funzionali, e quindi economici, sul concetto di corridoio. I corridoi europei sono tracciati semi-rettilinei, con forti significati simbolici, ma privi di supporti funzionali. Lungo tali corridoi vi possono essere tratte congestionate alternate a tratte con modesti traffici. Prevedere una continuità di investimenti per ragioni “geometriche” può dar luogo ad un uso molto inefficiente di risorse pubbliche, oggi drammaticamente scarse. Bilancio energetico-ambientale nettamente negativo. Esiste una vasta letteratura scientifica nazionale e internazionale, da cui si desume chiaramente che i costi energetici e il relativo contributo all’effetto serra da parte dell’alta velocità sono enormemente acuiti dal consumo per la costruzione e l’operatività delle infrastrutture (binari, viadotti, gallerie) nonché dai più elevati consumi elettrici per l’operatività dei treni, non adeguatamente compensati da flussi di traffico sottratti ad altre modalità. Non è pertanto in alcun modo ipotizzabile un minor contributo all’effetto serra, neanche rispetto al traffico autostradale di merci e passeggeri. Le affermazioni in tal senso sono basate sui soli consumi operativi (trascurando le infrastrutture) e su assunzioni di traffico crescente (prive di fondamento, a parte alcune tratte e orari di particolare importanza). Risorse sottratte al benessere del Paese Molto spesso in passato è stato sostenuto che alcuni grandi progetti tecnologici erano altamente remunerativi e assolutamente sicuri; la realtà ha purtroppo dimostrato il contrario. Gli investimenti per grandi opere non giustificate da una effettiva domanda, lungi dal creare occupazione e crescita, sottraggono capitali e risorse 3 all’innovazione tecnologica, alla competitività delle piccole e medie imprese che sostengono il tessuto economico nazionale, alla creazione di nuove opportunità lavorative e alla diminuzione del carico fiscale. La nuova linea ferroviaria Torino- Lione, con un costo totale del tunnel transfrontaliero di base e tratte nazionali, previsto intorno ai 20 miliardi di euro (e una prevedibile lievitazione fino a 30 miliardi e forse anche di più, per l’inevitabile adeguamento dei prezzi già avvenuto negli altri tratti di Alta Velocità realizzati), penalizzerebbe l’economia italiana con un contributo al debito pubblico dello stesso ordine della manovra economica che il Suo Governo ha messo in atto per fronteggiare la grave crisi economica e finanziaria che il Paese attraversa. E’ legittimo domandarsi come e a quali condizioni potranno essere reperite le ingenti risorse necessarie a questa faraonica opera, e quale sarà il ruolo del capitale pubblico. Alcune stime fanno pensare che grandi opere come TAV e ponte sullo stretto di Messina in realtà nascondano ingenti rischi per il rapporto debito/PIL del nostro Paese, costituendo sacche di debito nascosto, la cui copertura viene attribuita a capitale privato, di fatto garantito dall’intervento pubblico. Sostenibilità e democrazia La sostenibilità dell’economia e della vita sociale non si limita unicamente al patrimonio naturale che diamo in eredità alle generazioni future, ma coinvolge anche le conquiste economiche e le istituzioni sociali, l’espressione democratica della volontà dei cittadini e la risoluzione pacifica dei conflitti. In questo senso, l’applicazione di misure di sorveglianza di tipo militare dei cantieri della nuova linea ferroviaria Torino-Lione ci sembra un’anomalia che Le chiediamo vivamente di rimuovere al più presto, anche per dimostrare all’Unione Europea la capacità dell’Italia di instaurare un vero dialogo con i cittadini, basato su valutazioni trasparenti e documentabili, così come previsto dalla Convenzione di Aarhus2. Per queste ragioni, Le chiediamo rispettosamente di rimettere in discussione in modo trasparente ed oggettivo la necessità dell’opera. Non ci sembra privo di fondamento affermare che l’attuale congiuntura economica e finanziaria giustifichi ampiamente un eventuale ripensamento e consentirebbe al Paese di uscire con dignità da un progetto inutile, costoso e non privo di importanti conseguenze ambientali, anche per evitare di iniziare a realizzare un’opera che potrebbe essere completata solo assorbendo ingenti risorse da altri settori prioritari per la vita del Paese. Con viva cordialità e rispettosa attesa, Roma, 9 febbraio 2012 Sergio Ulgiati, Chimico Ambientale, Università degli Studi di Napoli Parthenope Ivan Cicconi, Ingegnere, Esperto di infrastrutture e appalti pubblici Luca Mercalli, Climatologo, Società Meteorologica Italiana Marco Ponti, Economista, Politecnico di Milano (seguono le firme di altri 356 studiosi e professionisti)
Scritto da Carlo il 3/3/2012 alle 00:58
Appoggio nettamente le decisioni del governo Monti per l'esecuzione dell'infrastruttura e per la repressione delle manifestazioni violente. Appoggio anche la dichiarazione di Bersani sulle frange estremiste ed eversive che hanno inquinato le proteste civili della valle di susa.
Scritto da Giulio Carlini il 3/3/2012 alle 07:58
@Lucia S. Cara Lucia, ti ringrazio per l'elezione a "zio anziano prediletto". Mi commuovo, consapevole della responsabilità che mi tocca. Due settimane fa è nata la pro-nipotina Alice. Vivo un tempo felice! Una raccomandazione: siccome i vecchi zii possono essere un po' bizzarri, ti prego di tenermi d'occhio e, se occorre, di tirare le redini. Grazie, e, se si può, un bacio!
Scritto da ulderico monti il 3/3/2012 alle 08:08
Il Presidente del Consiglio ha parlato chiaro. Abbiamo un governo che governa: riusciremo ad essere uno Stato? "La Senna - e il Tamigi - saluta ed onora l'antica Signora che torna a regnar!".
Scritto da ulderico monti il 3/3/2012 alle 08:29
@Mount Carmel 2/3/2012 . Ringrazio e contraccambio il saluto. La citazione sui nove decimi riservati a Gerusalemme centra la consapevolezza di una "predilezione" che fa di quella Terra una porta della Storia, una presenza che l'Occidente non potrà mai ignorare. Mi commuove ripercorrere il racconto, il mito, dell'incontro tra Abramo, seguace del suo Dio El Shadday, e Melchisedek, sacerdote di El Eljon e re di Salem. Mi piace pensare che in quell'incontro iniziò la nostra Storia.
Scritto da ulderico monti il 3/3/2012 alle 09:01
Questo blog pullula di Alici! Alici e Alicine. Adesso è arrivata anche la pro-nipotina del signor @Ulderico Monti. Congratulazioni! Se l’Ulderico non fosse così arcignoso (o arcignone?) offrirebbe la Sambuca Molinari a tutti, non solo al suo amico @Claudio Ennam. Mah, riuscirà la Alicina a scalfire il suo carattere aspro? Credo di sì! In compenso c’è già riuscito il nick @Lucia S. ...
Scritto da Alice in wonderland il 3/3/2012 alle 10:01
e io chi sarei, signora lucia s.? lo zio discolo? non l'abbraccio e non la bacio come lo zio ulderico, anche se lo vorrei fare, perché sono appiccicoso e puzzo di cavolotto al vapore. al signor carlo, che è intelligente come tutti i carli: carlo magno, carlo marx, carlo dapporto, carlo d'azeglio, carlo croccolo, riccarlo cuor di leone ecc. prego di avvertire quando mette un articolone così lungo. uno si prende una serata libera, rinuncia, per esempio, "a chi l'ha visto", e se lo legge.
Scritto da Claudio Ennam il 3/3/2012 alle 11:55
Caspita @E.F., lo vedi che se ti impegni non sei poi tanto male. Lo dice anche la maestrina aristocratica Alice De Mafaldis.
Scritto da paperoga il 3/3/2012 alle 12:28
Ringrazio @Carlo, mi sono letto tutta la lettera di Marco Ponti ed altri. Interessante ma quante ce ne sono altrettanto interessanti di segno opposto? Una quantità credo. Ho l'impressione che dal punto di vista economico potete avere qualche ragione ma dal punto di vista ambientale no. Le ferrovie sono comunque un vantaggio enorme e lo sbreco dell'ambiente è molto limitato.
Scritto da Alfredo Martini il 3/3/2012 alle 14:25
Ad @Alfredo Martini, ti posso assicurare che i dati sul volume di traffico che vengono citati nella lettera dell'economista dei trasporti Ponti e degli altri esperti sono quelli:il volume di traffico su quella tratta è drasticamente sceso da tempo.Cerca pure in rete ma troverai sempre quei dati, anche propalati dai sostenitori dell'opera, i quali però ritengono che, magicamente, costruita l'opera porterà con sè il volume di traffico che la giustificherà economicamente.
Scritto da Carlo il 3/3/2012 alle 15:33
E, caro @paperoga, vedi di non dimenticarti che la zia della signorina Alice De Mafaldis si chiama Richetta Venerestrabica.
Scritto da Aspide il 3/3/2012 alle 15:37
Inoltre:Ponti è per il trasporto Ferroviario,ed infatti sostiene debba essere potenziata la linea ferroviaria già esistente. Comunque invito tutti i lettori ad informarsi bene. In rete si trova tutto, e si può facilmente accorgersi, leggendo, che la Torino-Lione è una vera e propria truffa.Cordiali saluti.
Scritto da Carlo il 3/3/2012 alle 15:38
@Alice in wonderland, Lucia S. non è un nickname, è il mio nome vero e l'iniziale del mio cognome vero. Complimenti per come scrivi.
Scritto da Lucia S. il 3/3/2012 alle 16:54
Giovedì ero indeciso se mettere questo post. In fondo si trattava di un argomento che stava guadagnando le prime pagine dei giornali con una discussione già molto approfondita. Il dibattito che ne è seguito è stato invece particolarmente intenso e ringrazio tutti gli intervenuti con una citazione particolare per @Carlo che lo ha alimentato in modo appassionato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2012 alle 18:47
Caro Adamoli, ringrazio te per aver ospitato i miei interventi e non voglio eludere le domande che mi hai posto: in una Società complessa come la nostra, a fronte di una situazione economica che sfiora il default, e di una situazione di dissesto ambientale che produce continuamente disastri e vittime, il politico deve certo decidere, ma deve decidere basandosi sui dati che l'economista, lo statistico, il climatologo, l'ingegnere, il chimico, il geologo, gli forniscono. Non può decidere sulla base di speculazioni politiche ed appartenenza a camarille e basta. Tu giustamente sorridevi della diatriba fra Vendola e Veltroni (che, in un paese davvero europeo, come capo politico ripetutamente sconfitto alle elezioni, avrebbe dovuto da tempo avere la decenza di ritirarsi dalla scena politica), in quanto focalizzavi la dicotomizzazione storica tra le ideologie tradizionali di "destra-sinistra" come ormai superata, ed io in parte condivido.Dovresti perciò concordare con me che, se servono altri criteri per analizzare una realtà così complessa, questi criteri li possono fornire al decisore politico soltanto i professionisti che ho citato: se no si rischia di confondere il "presumibile" con il "molto probabile", e di essere poi puntualmente smentiti nell'immediato futuro.
Scritto da Carlo il 3/3/2012 alle 19:26
L’idea che in Val di Susa sia in atto una insurrezione popolare contro la TAV è falsa. In realtà sono i locali (sessantamila) ad essere ostaggio di qualche centinaio (cinquecento) di professionisti della sovversione. Delle ventisette persone arrestate nei mesi scorsi per violenza, solo due sono residenti in valle. Si è voluto trasformare la TAV nel paradigma di tutti i mali e le disfunzioni del Paese, ma generalizzare è un modo deteriore per non risolvere alcunché. L’incidente dell’attivista precipitato dal traliccio su cui era salito per incitare i dimostranti è stato il ultimo di una “escalation” di irrazionalità: si è cercato di farne un “eroe”, pianificando manifestazioni in molte città. Il presidente del consiglio Mario Monti ha ricordato opportunamente che l’attuale progetto della linea Torino Lione è il risultato di tre anni di lavoro di un comitato misto (chiamato “Habitat”) che, sulla base del confronto tra autorità, tecnici e rappresentanti della comunità locali, ha radicalmente modificato il progetto originale; il ministro francese dei trasporti lo ha definito “ecologico”. In Val di Susa sono convenuti dal di fuori tanti “piccoli Lenin”che credono di partecipare alla presa del Palazzo d’Inverno degli Zar; è una minoranza che si è autodefinita maggioranza solo perché crede di avere ragione; invece è fuori dalla realtà e dalla storia. Ha torto perché è dal 1991 che la popolazione locale è stata chiamata a discutere e a modificare più volte un progetto indispensabile al progresso dell’Italia (che non può regredire alla pastorizia) e all’Europa che si unifica anche attraverso le grandi reti di comunicazione. La prima tratta del percorso ferroviario è quasi tutta in galleria; il tunnel di base è lungo 57 km., di cui 12,5 in territorio italiano, solo 6 chilometri saranno “en plein air”. Dunque la lotta in corso, alla fine dei conti, riguarda 7,5 km che saranno completati tra cinque anni con un costo preventivato di 143 milioni di euro. I due principali comuni interessati, Chiomonte a Susa, sono favorevoli. Si prevede che la nuova linea sarà pronta nel 2013 e in questo periodo di tempo nessun lavoro è previsto nella parte bassa della Valle dove si è concentrata la protesta. La seconda fase è ancora di là a venire ma anch’essa scorrerà quasi tutta in galleria e il percorso ferroviario dal confine di Susa a Torino è all’incirca un terzo rispetto a quello in territorio francese. Ben più devastante è stata la realizzazione del tracciato autostradale che ha irreparabilmente sfregiato il paesaggio e provoca un pesante inquinamento. Con la ferrovia verranno tolti dalla circolazione migliaia di TIR. Manifestare pacificamente è legittimo, provocare con proiettili infilati in busta e destinati ai favorevole è una intimidazione, usare la violenza fisica è inammissibile anche in una società tollerante e democratica.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 3/3/2012 alle 20:36
@Lucia S., sei bravina perché hai imparato presto a distinguere un nick da un nome. Io ho ancora grandi difficoltà. Proprio ieri ho staccato un assegno firmato “Alice in wonderland” e ho ricevuto la telefonata alquanto preoccupata della mia bancaria. Non credeva che fosse il mio nome vero. Che burocrate rigida! Hai fatto bene a specificare che Lucia è il tuo nome vero ma ti informo che per me non cambia niente. Potresti anche essere un omaccione con i baffetti da sparviero e firmarti @Lucia S., che per me non cambia nulla. Io non mi formalizzo. La Duchessa vuole che ti dica che hai il nome della Santa Protettrice degli Occhi. C’è tanto bisogno di Santa Lucia per tutti noi! Mica solo per me! Così, tu saresti la nipote del signor @Ulderico Monti! Il mio Reverendo Dodgson sta dicendo proprio ora che è bello, molto bello, che le famiglie si ritrovino su questo blog. “Già, sempre che non si presenti anche la Famiglia dei Sopranos di Busto Arsizio, perché in quel caso sarebbe di difficile gestione” gli ha ribattuto, pronto, il Coniglio Bianco, sempre guardingo. Al Brucaliffo questa sera vera è venuta una curiositina: chi era il prof che ha detto che questo blog è uno dei migliori blog politici sulla piazza lombarda? Lo potrai dire il nome, vero Lucia? Non credo sia un dato sensibile, protetto dalla privacy. O almeno dicci la materia. D’altronde, che ci possiamo fare, il Brucaliffo è curioso.
Scritto da Alice in wonderland il 3/3/2012 alle 22:02
Rispetto l'opinione personale del signor Fiori, ma mi permetto di far presente che, se si citano dati economici, questi stessi dati vanno citati in maniera corretta, spiegandoli, in modo da non confondere chi legge questo blog. Prendiamo come fonte il Corriere della Sera, giornale con orientamento favorevole all'opera, di questa settimana, e leggiamo bene quali sono i costi di quest'opera:"I 57 chilometri del maxi tunnel, più i sei di tratta scoperta, più i nodi di Susa e Saint Jean de Maurienne:8,5 miliardi di euro, di cui 2,7 miliardi a carico dell'Italia...Per i 7,4 chilometri del tunnel esplorativo di Chiomonte, che diventerà una via di fuga dal tunnel di base, la spesa è di 143 milioni, 35 milioni in quota all'Italia. Ancora da definire il costo totale dell'opera, visto che le tratte nazionali sono da stabilire. Per le opere programmate entro il 2030, agli 8,5 miliardi della tratta internazionale ne andrebbero sommati altri 9 (4 a carico dell'Italia) per un totale di 17, 5 miliardi. Mentre per raggiungere il massimo degli standard negli anni si potrebbero raggiungere i 23 miliardi di euro." Cordiali saluti.
Scritto da Carlo il 3/3/2012 alle 22:42
Legge elettorale 2 , di compromessi, a volte di ricatti che richiedevano tempi lunghi che lasciavano il Paese nella incertezza. Un altro punto a favore del porcellum è la semplificazione del panorama politico. L’elettore prima era chiamato a votare per un partito, i suoi uomini e il suo programma. In questo secondo caso l’elettore conferisce una sorta di delega al suo partito che veniva utilizzata per le successive trattative mediazioni, compromessi. Nel primo caso l’elettore è a conoscenza ha un ruolo determinante.Ma nulla poteva predeterminare in fatto di coalizione di governo, in fatto di capo di governo, in fatto di programma definitivo di governo, Erano rimesse al partito al quale aveva concesso la sua fiducia la trattativa, la mediazione, il compromesso. Talvolta queste fasi avevano una lunghezza estenuante. Sotto questo profilo l’attuale legge è più rispettosa della volontà dell’elettore, conferisce ad esso un ruolo attivo, non gli chiede una delega in bianco. Votando L’elettore esprime la sua scelta Premio di maggioranza alla lista o alla coalizione che prende più voti. Per avere probabilità di vittoria diventa giocoforza per i partiti affrontare le elezioni unendosi in schieramenti omogenei: grossomodo destra, centro e sinistra o, se si preferisce centrodestra, centro e centrosinistra. Centro è un marchio che solletica molti perché non si può prescindere dall’ elettorato moderato. E così è avvenuto nelle due tornate elettorali con cui si è votato con questo sistema. Molto sottolineano la perversione di questo sistema attribuendo ad esso quasi tutti i mali di cui soffre il nostro Paese. Ed è per questo che sono state raccolte una moltitudine di firme per un referendum abrogativo della legge. Proverò a fare qualche considerazione in controtendenza. Si è letto della presunta incostituzionalità della legge. I rilievi maggiori in questo senso poggiano sul fatto che nel caso di più coalizioni concorrenti il premio di maggioranza possa essere attribuito ad una coalizione che raccolga una percentuale di voti molto bassa. Esemplificando: quattro coalizioni che raccolgono rispettivamente il 26, il 25, il 25 e il 24 per cento; passa quella del 26 cui vengono attribuiti al Parlamento un numero di seggi pari al 55 per cento. Certo questo sarebbe un effetto abnorme e paradossale. Ma questo potrebbe avvenire in teoria; in pratica non è avvenuto nelle due elezioni precedenti. Si sono presentati ampi schieramenti che hanno vinto e hanno raccolto un numero di voti appena sotto la soglia del 50 per cento. Il premio di maggioranza, che ha ricevuto critiche in passato, sembra ora non essere messo più in discussione. Avviene così nei sistemi di elezione regionale. Recentemente ne ha beneficiato anche il nuovo premier spagnolo con, se ricordo bene, il 46 per cento dei voti. i. Se l’obiettivo di un partito è governare e questa è la sua mission giocoforza e realisticamente deve formare coalizioni in cui sia condiviso un programma, in cui siano accettate alleati, in cui sia individuato un leader. Semplificazione del numero dei partiti in parlamento. Partiti bambini Rispetto del ruolo determinante dell’elettore No a ricatti e mediazioni infinite per costruire una compagine di governo. Ci sono cose da correggere. Introduzione delle preferenze, ma non sono il toccasana per ripararsi da soggetti impresentabili. I guai della politica sono da ricercare nella pletoricità del Parlamento. Riduzione dei parlamentari, superamento del bicameralismo. Soglie di sbarramento robuste. Dalla lettera degli studiosi e professionisti riportata più sopra: “…l’applicazione di misure di sorveglianza di tipo militare dei cantieri….ci sembra un’anomalia che Le chiediamo vivamente di rimuovere al più presto…”. E’ piuttosto singolare che in una nota ricca di dati scientifici e oggettivi trovino spazio anche questa valutazione di altra natura (“anomalia”) e la perentoria richiesta di smobilitare le forze di polizia allertate a garanzia dell’ordine pubblico e della prosecuzione dei lavori. E difficile immaginare lo scenario successivo? Occupazione dei cantieri, blocco delle attività e forse anche manomissioni e danneggiamenti alle opere e agli interventi già realizzati. Insomma verrebbe a crearsi una situazione di forte pregiudizio ad una eventuale ripresa dei lavori, se mai fosse reiterata la determinazione di procedere. E’ singolare la richiesta degli studiosi e dei professionisti perché sembra quasi che, alla fine, essi stessi non contino sulla forza di persuasione delle analisi tecniche, confidando invece nel nulla di fatto conseguito con altri mezzi. Non sarebbe stato più coerente con le argomentazioni elencate chiedere la sospensione delle attività? “Le chiediamo rispettosamente di rimettere in discussione in modo trasparente ed oggettivo la necessità dell’opera”. E’ un altro passaggio della lettera. Mettere in discussione significa che tra le opzioni finali ci può essere la conferma dell’intervento.
Scritto da Giovanni Cogliati il 4/3/2012 alle 00:22
ma scusate, già trecento anni prima della calata di Annibale i galli facevano quella tratta a piedi, superando le alpi e sversandosi nella pianura padana come fiume in piena. In seguito, per vacanza, arrivò il Cartaginese in groppa a Surus, un africano di seimila chili. insomma, non capisco il treno e la galleria e la velocità. vorrei fare un elogio della lentezza e dell'impresa fisica, sempre superiore all'intrapresa industriale. volete portare le merci di là? volete fare venire le merci di qua? se proprio non volete usare gli elefanti perché è arduo approvvigionarsi di tonnellate di foraggio in quelle lande, utilizzate i muli. ma poi perché si dovrebbe piantare in piedi tutto sto casino? che i francesi si tengano il loro bojolè che non ci teniamo il nostro barbaresco. niente passaggio di merci. non avrebbe mai dovuto esserci. noi ci saremmo tenuti la carlà e adesso, quando è periodo, potrebbe farci la maddalena addolorata nelle sagre paesane.
Scritto da Claudio Ennam il 4/3/2012 alle 07:44
@Carlo - La comparazione tra presunti costi (soggetti a molte variabili) e gli sperati benefici (condizionati da altri incerti fattori) è sempre molto difficile. In Italia c’è poi la diffusa tendenza alla lievitazione incontrollata delle spese (anche per l’incidenza della corruzione). Quanto sopra vale però per tutte le infrastrutture e non è una buona ragione per non farle. Solo in Italia non si sanno spendere bene i soldi e i costi aumentano sempre? Solo per la Val di Susa si sono mobilitati da ogni dove i parsimoniosi e oculati contabili dell’anarchia? Comunque né questi né altri motivi giustificano una mini rivoluzione programmata dopo che per tre anni gli esperti e i rappresentanti delle istituzioni e della popolazione si sono confrontati in modo approfondito apportando radicali modifiche al progetto originario. Tale “sensibilità ecologica” è per lo meno sospetta perché il “movimento” non si è mai mobilitato di fronte al generale scempio dell’ambiente, del territorio e del paesaggio del nostro Paese.
Scritto da cmf. il 4/3/2012 alle 07:56
Per errore nel mio commento delle 0.22 sono comparsi alcuni appunti sparsi e disarticolati relativi alla legge elettorale. Mi scuso. Le considerazioni sull'argomento NO TAV cominciano a circa tre quarti testo: "Dalla lettera degli studiosi e professionisti..... ecc." .L'ora tarda e la notte non portano consiglio:
Scritto da Giovanni Cogliati il 4/3/2012 alle 10:33
@Alice in wonderland, non so cosa vuoi dire con la famiglia Sopranos a Busto Arsizio e con altre cose incomprensibili. Volevo essere gentile anche con te, non lo sarò più.
Scritto da Lucia S. il 4/3/2012 alle 23:05
Gentile signor Fiori, comprendo la sua obiezione, pur ribadendo la correttezza dei dati economici che ho fornito ai lettori,e, per rispetto dell'interlocutore, intendo risponderle. Ha ragione: la devastazione ambientale si è verificata, nel nostro paese, per lungo tempo, nell'indifferenza generale. Ciò, a mio parere, a causa della scarsa informazione a riguardo: pochi si informavano, pochi capivano quanto stava accadendo, e pochi media informavano. Inoltre, spesso, in cambio dell'autorizzazione alla cementificazione, si prometteva agli abitanti della zona interessata del lavoro. Anche in questa provincia l'attacco all'ambiente è stato violento, e lo è tuttora: pensi soltanto alla nuova variante alla 341 Gallaratese, al confine con la provincia di Novara. L'ente parco del Ticino fa presente, in questa provincia già fortemente inquinata, che tale opera porterebbe (cito il giornale su cui lei scrive): "Pesante compromissione delle aree boschive, eccessivo consumo di suolo e pesante impatto sul territorio e scarse opere di compensazione e mitigazione ambientale.." e pertanto prova ad opporsi. Ma, io mi chiedo, quanti lettori di questo blog, che abitano in questa provincia, sanno di tale progetto ed hanno informazioni per poterlo giudicare? Credo pochi, e ciò dimostra la mia tesi di fondo: l'informazione è carente. I cittadini, quando sono adeguatamente informati, tendono spesso a reagire con indignazione e, talvolta, si mobilitano. Per concludere: esistono ottimi libri, ricchi di dati, scritti da giornalisti capaci, che possono aiutare una persona a documentarsi sull'argomento in oggetto.Ne cito due: "Il partito del cemento (ed.Chiarelettere)" e "Le infrastrutture dell'assurdo" (Arianna editrice). Cordiali saluti.
Scritto da Carlo il 4/3/2012 alle 23:44
Confesso di non aver seguito il problema dall'inizio, mi ci sono avvicinato da poco, ma se in ogni telegiornale si dà spazio SOLO ai favorevoli alla TAV, e ci si guarda bene dall'invitare chi potrebbe esprimere un motivato parere contrario, dal mio punto di vista vuole dire che le argomentazioni dei contrari sono troppo vere per poter essere messe in discussione. Anche far parlare chi non è d'accordo è segno di democrazia.
Scritto da Walter Porcelli il 7/3/2012 alle 23:21
Caro Walter, sono d'accordo con te.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2012 alle 23:41
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