Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/7/2008 alle 14:31

Martedì 8 luglio, un giorno prima della discussione alla Camera della “norma salva-premier”, una parte dell’opposizione scenderà in piazza a Roma per manifestare contro le leggi ad personam. L’iniziativa è partita dalla rivista Micromega, con Furio Colombo, Sancho Pardi e Paolo Flores d’Arcais. Hanno subito aderito Antonio di Pietro con l’Italia dei Valori, vari intellettuali e politici come Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Marco Travaglio e Rita Borsellino. Non si sa ancora se il “leader storico” del movimento dei girotondini, Nanni Moretti, aderirà.
 È invece più complessa la posizione del Partito Democratico. Di Pietro ha invitato - tramite una lettera inviata all’Unità - Walter Veltroni a partecipare. Il segretario del Pd ha rimandato l’invito al mittente dicendo che il suo partito fa un’opposizione diversa. Gli organizzatori della manifestazione però sostengono - secondo la stampa - che abbiano aderito informalmente anche un decina di parlamentari del Pd. Voi cosa ne pensate? Potete lasciare un commento sul blog o rispondere al sondaggio che trovate sul mio sito: www.adamoligiuseppe.it

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 15 commenti -
Non sanno piu' a cosa appigliarsi, pun di non lasciare governare il centrodestra
Scritto da gianfranco.gattoni il 3/7/2008 alle 22:35
Caro Adamoli, devo dirle che gli avvenimenti politici di questi ultimi giorni hanno profondamente inciso sulla mia sensibilità di cittadina di uno stato democratico, basato sulla Costituzione e sulla divisione dei poteri. Non è un' affermazione retorica, ma una condizione di disagio che provo.Il voler imporre il blocco di processi, principalmente per bloccarne uno, mi sembra una cosa assolutamente inaccettabile. Molti aspetti anomali della vita politica italiana non sono stati affrontanti.
Scritto da Bruna Croci il 3/7/2008 alle 23:16
Come dicevo, non sono stati risolti, a cominciare dal conflitto d' interessi (dico cose che tutti sanno?)... Non riesco neanche a sopportare questi continui contrasti tra le principali istituzioni e poteri dello Stao. Io non parteciperò alla manifestazione dell' 8 luglio; ma a volte condivido le posizioni e la chiarezza di Di Pietro.
Scritto da Bruna Croci il 3/7/2008 alle 23:20
Sono d'accordo con la non adesione del partito, e per varie ragioni che in un commento non ci stanno. Mi chiedo solo se era così difficile pensare ad una giornata in cui in piazza, ad una festa, in mezzo alla gente si potesse promuovere un dibattito e una riflessione su questo modo "diverso" di fare politica. Su cosa ci differenzia dalla mentalità girotondina. Chi siamo e perché facciamo cose diverse? E' questo il problema Erica
Scritto da Erica il 4/7/2008 alle 08:32
Non condivido la squaiatezza di Di Pietro, ma mi interrogo anche sul significato dell'espressione "una opposizione diversa". Maaa stiamo facendo opposizione? Sinceramente non me ne sono accorto e sento una enorme distanza tra me, piccolo militante, e i politici nazionali. Si sono trovati in una stanza e hanno deciso chi sarebbe stato eletto (infatti abbondano le segretarie e gli assistenti), questo provoca una cesura tra gli italiani e la "casta".
Scritto da Luigi il 4/7/2008 alle 10:57
Cara Erica, non sarà una festa e una immersione tra la gente a far capire la diversità del PD. Non le parole ma i fatti lo sanciranno. La Guzzanti ci irride dicendo che mentre loro protestavano i nostri dirigenti facevano il tifo per Unipol e i furbetti del quartierino, sbaglia? Perché abbiamo fallito nelle liberalizzazioni? Perché abbiamo fallito nella modernizzazione dello stato? se riusciamo a rispondere a queste domande riusciremo a essere credibili. Poi festeggeremo.
Scritto da Catone il 4/7/2008 alle 11:04
A mio giudizio il problema sig.Adamoli è alla radice. Non si può lasciare l'iniziativa sempre a forze "esterne" al PD, che di conseguenza è sempre costretto ad inseguire e quindi dividersi. Bisogna giocare d'anticipo, essere noi alla testa delle iniziative d'opposizione. Ora stiamo discutendo di un problema quando i buoi sono già scappati dalla stalla! E qualsiasi posizione assumiamo (pro o contro) è foriera di trappole e contraddizioni. Il frutto, ripeto, del nostro ritardo tattico.
Scritto da Stefano Gardelli il 4/7/2008 alle 12:45
Condivido completamente la posizione di Veltroni anche se appartengo alla stragrande maggioranza degli italiani che ha dichiarato a gran voce che vuole un vero governo e chi lo deve guidare. Ma ci rendiamo conto che stiamo parlando di qualche raccomandazione per qualche velina, in un Paese dove, esempio a Camerino, tutti i docenti appartengono alla stessa famiglia allargata e dove si puo' insultare impunemente un popolo sommergendolo di spazzatura. Forse Veltroni ha capito cos'è la democrazia.
Scritto da Marco Fregonese il 4/7/2008 alle 14:51
La situazione è dovuta all'incapacità dei governi di sinistra di legiferare contro interessi personali in conflitto. Legittimi gli interessi personali, ma incompaibili con cariche di governo. Berlusconi ha nominato in parlamento i suoi avvocati: quando mai lavoreranno per il Paese se passano i giorni a preparare i suoi processi? Non è questo un conflitto grave? La democrazia non ha bisogno dei Berlusconi e dei loro problemi (ma dove sta scritto?), ma di governi "liberi", fossero anche di destra.
Scritto da Giampaolo M. il 5/7/2008 alle 10:27
Alcuni commenti segnalano un problema vero. Bisogna far capire bene il senso della nostra “opposizione diversa”. Anche il sondaggio sul mio sito, accessibile da questo blog, sta mettendo in luce un’adesione forte alla posizione di Di Pietro. E’ molto probabile che la “maggioranza silenziosa” dei nostri elettori non la pensi così. Però non c'è dubbio che scontiamo un deficit di opposizione, che deve essere ferma e rigorosa salvo nella determinazione delle regole istituzionali che sono di tutti.
Scritto da giuseppe adamoli il 5/7/2008 alle 16:48
Caro Catone, quando parlavo di "festa" intendevo non un momento di allegria conviviale ad hoc, ma quei luoghi dove tutti noi - spero - siamo impegnati a lavorare volontariamente ,rovinandoci l'estate e i momenti di condivisione familiare delle giornate di riposo dal lavoro quotidiano, che ci consentedi vivere. Le Feste del PD, per intenderci. Quanto ai fatti, ne abbiamo prodotti molti, e forse qualche ringraziamento a Prodi andrebbe fatto. l'Unione è stata la nostra nemesi storica. continua
Scritto da Erica il 6/7/2008 alle 12:22
Non giochiamo con parole come modernizzazione dello stato e liberalizzazioni. Ci vorranno decenni in questo paese per ottenerli, altro che fallimento! Abbiamo commesso errori, ma: la Guzzanti ci irride per questi errori, ci sono intellettuali, o quel che ne rimane oggi in Italia degl intellettuali, che si limitano a grida manzoniane, ma grandi idee innovative in giro non se ne vedono. Giuseppe ha ragione: scontiamo un deficit di opposizione, che deve essere nostra, non mutuata da altri.
Scritto da Erica il 6/7/2008 alle 12:29
IL PD non si deve infilare in strade senza uscita. Giusto contrastare in Parlamento il decreto ferma processi e qualsiasi legge ad personam e rincondurre in ambito costituzionale quella per le quattro più alte cariche dello Stato. Ma intanto bisogna seriamente preparare una proposta non ideologica per la riforma della giustizia. Ci sono Procure che già stanno sperimentando in autonomia riorganizzazioni interessanti portatrici di efficienza.Vanno seguite con grande attenzione.
Scritto da Cesare Chiericati il 7/7/2008 alle 10:35
Caro Giuseppe, ho già espresso in diversi interventi il mio pensiero. Ritengo che quando sono in pericolo le garanzie dello Stato di Diritto non sia possibile l' appeasement. Possibile che la Storia non insegni mai nulla? Quando vediamo l'Italia ridotta ad un "sultanato", come rileva Sartori, non è il caso che il PD abbandoni il dogma del dialogo a tutti i costi e raddrizzi la schiena? Ma dove è scritto che l'antiberlusconismo non paga? Ha pagato la campagna soft? Un cordiale saluto
Scritto da angelo eberli il 8/7/2008 alle 14:51
Cara Bruna, mi fa molto piacere scoprire che, a distanza di oltre 30 anni, ci ritroviamo a scrivere su questo blog e a condividere le stesse apprensioni su quanto accade nel nostro Paese. E' per me molto importante ritrovare qualcuno che condivide gli ideali di un tempo. Molti, per convenienza, ora sono sul fronte opposto. Un caro saluto
Scritto da Angelo Eberli il 8/7/2008 alle 15:28
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