Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/3/2012 alle 14:02

 

Su come il Pd affronterà le elezioni del prossimo anno c’è alta tensione. La mia idea è che progetto, programma, alleanze, leader, sono parti costitutive di un unico processo. La visione deve essere chiara fin dall’inizio per costruire bene ogni passaggio.
Quale progetto? La prosecuzione tal quale del governo Monti? No.
Un progetto che si contrapponga al governo Monti? No.
Del governo Monti bisogna continuare tutto ciò che di buono avrà fatto per salvare l’Italia e incrementarlo con più sviluppo e più crescita puntando su giustizia sociale, equità, ricerca di punti di partenza il più possibile uguali per tutti.
Un solo esempio: la patrimoniale sulle ricchezze più consistenti è funzionale al duplice scopo di abbassare l’enorme debito dello Stato e di ridistribuire le risorse pubbliche usando la leva fiscale progressiva.
Monti lo ha fatto solo in piccolissima misura. Per un governo di centrosinistra sarebbe un imperativo.
Ma c’è bisogno di più che di un governo solo dell’economia. C’è bisogno di ricostruire l’Italia anche sotto il profilo istituzionale rafforzando sia la democrazia (legge elettorale, Parlamento, Autonomie regionali e locali vere) sia il potere e i meccanismi di governo (a torto sottovalutati dalla sinistra sia post comunista che post democristiana).
Occorre dunque una larga condivisione parlamentare.
Questa è la ragione per la quale un’intesa elettorale del Pd con i soli Vendola e Di Pietro non mi convince affatto, anzi la contrasto.
Diffido dei bei progetti per il futuro che prescindono totalmente dal presente.
Con Vendola e Di Pietro abbiamo un giudizio contrapposto su Monti, contrapposto sulla Tav e sulle grandi infrastrutture, perfino diverso sulla democrazia. Nel senso che sulle riforme istituzionali l’idea di separare i buoni (naturalmente la sinistra) dai cattivi del centrodestra è demenziale.
Questo significa perseguire a tutti i costi l’alleanza con Casini?
Casini è stato all’opposizione di Berlusconi, ha le carte in regola. Se però immagina di programmare la grande coalizione di governo (tipo Monti) già fin da prima delle elezioni, allora no.
Il confronto elettorale deve essere chiaro, ciascuno in campo con le proprie tesi. La grande coalizione potrà essere al massimo l’esito necessario di una maggioranza fragile e risicata.
Ma alla ricostruzione dei meccanismi della democrazia devono essere chiamati tutti coloro che ci stanno, senza pregiudiziali politiche o ideologiche.
Mi sento di affermare che questo potrebbe essere uno schema in grado di evitare ogni rischio di scissione del Pd. Un rischio che nella mia vita politica non ho mai seriamente corso.
Questa è sempre stata la malattia infantile della sinistra. Ma il Pd è nato per essere una forza politica adulta e matura.

 
Commenti dei lettori: 77 commenti -
Caro Giuseppe, questo è un bel manifesto politico che mi sento di sottoscrivere con un' avvertenza. Il Pd deve saper chiudere alla sua sinistra dove deve chiudere. Se su alcune questioni fondamentali che riguardano l' economia e la politica estera c'è incompatibilità con Vendola e c., è inutile sprecare tempo. Il Partito però deve aver capacità di comprensione dei malumori sociali e raccogliere nuove istanze che non possono essere semplicemente delegate a Sel o ad altri. Sarebbe un grave errore.
Scritto da paolo rossi il 7/3/2012 alle 14:15
Ti illudi, Casini ha in mente solo di alleare il Centro con il Pdl senza Berlusconi e di utilizzare Monti e qualche ministro per questo scopo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 7/3/2012 alle 14:32
Che dire Giuseppe, tocchi corde giuste sia sul momento attuale sia sul futuro. Il PD la pensa in modo radicalmente diverso rispetto a SEL e Di Pietro circa le infrastrutture da fare. E questo non è un problema da poco. Il PD ha una idea di sviluppo eco-sostenibile diverso rispetto a SEL e forse anche a Di Pietro, sempre che quest’ultimo abbia una idea al riguarda. Il PD la pensa diversamente ( o almeno buona parte del PD ) circa l’idea di democrazia parlamentare e come riformare questa. Il PD, sia pur con tutti i distinguo, ha una idea della giustizia che non coincide né con quello che pensa Vendola né come la pensa Di Pietro. Dunque l’alleanza dei “puri” che molti vorrebbero mi pare quanto meno problematica. Casini lo conosciamo da tempo e sappiamo che lui, come tutti i suoi anche livello locale, non guardano alla politica, ma all’acquisizione di posizioni di potere e di rendita. Oggi ha lanciato l’OPA sul PdL e per questo non ha interesse a stringere alleanze con Berlusconi, ma domani… Personalmente credo che il PD non possa prescindere dal tentare una alleanza che guardi al centro perché è col centro che si governa un Paese come il nostro. Questo non vuol dire lasciare a Casini la rappresentanza di questo “corpaccione”, ma sicuramente, se si vuole essere competitivi, occorre rifuggire dalla logica da “fronte popolare” e cercare di rappresentare anche noi questi elettori. Per fare questo, però, mi pare necessario uscire dalle ambiguità. E’ di ieri la notizia che nessuno del PD parteciperà alla manifestazione della FIOM perché questi hanno invitato sul palco i sindaci NO TAV. A me pare un modo elegante per uscire da un “cul de sac” in cui Fassina e C. si sono messi. Alla manifestazione della FIOM non si deve andare perché la nostra posizione è diversa. Non perché stiamo con Marchionne, ma perché abbiamo una idea di mercato del lavoro diversa, abbiamo idee diverse sul concetto di rappresentatività e di sviluppo economico e perché, nel rispetto dell’autonomia sindacale, un sindacato che non contratta non fa il sindacato, ma opposizione sociale. E noi ce ne usciamo, per salvare la faccia a qualcuno, con il non si va perché ci sono i NO TAV. Bè, francamente, questo secondo me fa incazzare la gente. Tra le righe mi pare di capire che tu sei a favore di una legge elettorale che lasci le mani libere ai partiti per decidere dopo le elezioni come e con chi fare il governo. Non mi straccerei le vesti per questo, ma mi chiedo se la gente è disponibile ad accettare una simile ipotesi.
Scritto da roberto molinari il 7/3/2012 alle 14:33
Mi piace questo post, mi piacerebbe anche se si realizzasse, vedo però molti pericoli. Io sono convinto che il governo Monti sia frutto non della crisi e del senso di responsabilità dei partiti, ma della crisi e della pavidità dei partiti che, sclerotizzati e condizionati da lobby e interessi, hanno abdicato al loro ruolo. Se hanno fallito negli ultimi vent’anni, perché domani dovrebbero riuscire? E perché sempre e soltanto gli stessi attori? Temo non possa essere la grosse koalition la soluzione, a meno che non si voglia subire supinamente una politica tecnica e senz’anima (al netto delle lacrime ministeriali). Anche perché gli effetti della recessione avranno naturalmente risvolti sociali pesanti e gli effetti sulla politica non sono scontati. Io mi aspetto un altro pifferaio di Hamelin
Scritto da Lele il 7/3/2012 alle 14:37
Sottoscrivibile. Mi sembra che sei ancora migliorato nell'esposizione chiara e concreta dei concetti.
Scritto da Bortoluzzi il 7/3/2012 alle 14:41
Meno male che gli esponenti del Pd non pateciperanno alla manifestazione della Fiom. Sono per trattare con i sindacati, una, cento, mille volte, ma senza abdicare al ruolo che è proprio di un grande partito popolrae.
Scritto da Francesco il 7/3/2012 alle 14:44
Mi sento di intervenire per equilibrare un poco i giudizio di Rossi e Molinari che come me provviengono dalla margherita. Come é noto il nostro partito doveva essere qualcosa di + e di meglio di quello che erano le due famiglie di provvenienza; purtroppo qui si é ancora contro (Vendola-Di Pieto-Fassina-Casini, i Verdi, i No Tav...) , e lo spazio per il dialogo e la sintesi si é esaurito? Ci stiamo parlando addosso ma ai nostri concittadini credo che questo non interessa, mentre interessano
Scritto da Fabrizio il 7/3/2012 alle 16:23
continua--- acqua, aria, cibo pulito, salute, lavoro, scuola, equità. Parliamo di questo se vogliamo mantenere l'interesse nella società per le nostre idee e parliamo con i nostri amici sia a sx che a dx di come migliorare e rinfrescare questo paese e questa politica che sa di muffa. Un cordiale Saluto
Scritto da Fabrizio Brazzorotto il 7/3/2012 alle 16:27
Il Pd è nato per essere "una forza adulta e matura" ma non lo è ancora e non so se lo diventerà. Sono giovane e quindi spero.
Scritto da Augusto Banfi il 7/3/2012 alle 16:54
Dopo il governo Monti nulla sarà come prima perché la sua azione ha messo gli italiani di fronte ad una evidente prova di buon governo. La transizione verso la “terza Repubblica” è già in atto, ma le linee politiche devono segnare una forte discontinuità con il passato anche recente. E’probabile l’avvio di un processo di composizione e scomposizione nel quale peraltro la Lega si presenta isolata e in crisi. Nell’immaginare gli scenari futuri è opportuno tenere presente anche questo fattore con alcune considerazione che si ricollegano al precedente “link”. Nonostante i discutibili investimenti della Lega in Croazia e più recentemente in Tanzania con i fondi del finanziamento pubblico, la fallimentare avventura del Credito Euronord che ha prosciugato i risparmi di molti aderenti e altre disavventure giudiziarie a livello comunale, solo con il “caso Boni” è diventata insostenibile la tesi della “diversità” sostenuta dal Partito di Bossi (“poteva non sapere?”) Ci sono molte affinità con il “caso Greganti”, il compagno che è entrato nella sede nazionale dei comunisti a via delle Botteghe oscure con una valigia piena di bigliettoni e ne è uscito a mani vuote, senza confessare a chi aveva consegnato il “malloppo”. Allora il P.C.I uscì pressoché indenne dalle vicende giudiziarie di Tangentopoli ma il mito caro ad Enrico Berlinguer della “questione morale” andò in frantumi. La lega è sempre stata (erroneamente) considerata come un “partito onesto” perché la sua classe dirigente “non rubava e non andava a donne”. Ma l’onestà è solo un pre-requisito della politica; un partito va anche giudicato sulla sua capacità di “governance” a livello locale e nazionale. Da questo punto di vista il bilancio della Lega è assolutamente negativo: ha esasperato l’individualismo dei nostri concittadini, ha reinterpretato il localismo come diversità in opposizione agli “altri”, ha minato la coesione nazionale, solleticando pulsioni xenofobe. Quando alla capacità di riforma è stata praticamente nulla; se lo sgangherato progetto di federalismo fiscale fosse andato in porto avremmo una moltiplicazione di centri di spesa, incontrollati, sul modello delle regioni autonome che stanno letteralmente sperperando le risorse pubbliche in prassi di privilegi e di assistenzialismo da fare invidia allo “statalismo” dei tempi andati. Ci voleva poco a capire che la Lega, oltre la protesta, non aveva alcun progetto in positivo; la sua classe raccogliticcia con uno spiccato senso dell’opportunità poteva mettersi in sintonia con i peggiori istinti della base elettorale ma non averne l’esclusiva perché in una società aperta il “buon senso” prima o poi finisce per aver il sopravvento sul “senso comune”. Ricorda il Manzoni: la maggioranza dei milanesi pensava che la peste fosse portata dagli untori, ma una consistente minoranza di buon senso non ne era affatto convinta ma aveva timore di esprimere la sua opinione per incappare nella disapprovazione dei conformisti. (Compito dei parti democratici sarebbe proprio quello di far emergere questo “buon senso). Come hanno rilevato diverse indagini, i discorsi di Bossi, ancor prima della sua malattia, erano una “tiritera” senza collegamenti logici interrotta da sprazzi di invettiva che colpiva per la sua fisicità gestuale e l’anticonformismo del suo linguaggio rozzo e, spesso scurrile. Sollecitava l’emotività a scapito della razionalità. Ma la colpa non è tutta del povero Bossi che non poteva esprimere più di quel che ha, quanto dei suoi adepti d’accatto che, secondo una collaudata tradizione italiana, si sono asserviti al vincitore del momento facendosi moltiplicatori delle sue tesi bislacche. Era proprio Il Boni che soleva dire: “Se Umberto Bossi dice che la mia giacca è bianca, è bianca anche se non lo è”. La Lega ha sempre rappresentato una sfida alla logica e al buon senso ma è diventata pericolosa con l’alleanza con Berlusconi che le ha dato un potere in cambio di un appoggio supino e incondizionato. Le responsabilità più gravi nella legittimazione della Lega sono della classe intellettuale (ricordo un libro di Diamanti che sosteneva la tesi aprioristica che il movimento di Bossl era la versione riveduta, laicamente corretta in versione volgare della ….. Democrazia Cristiana!) e dei giornalisti delle maggiori testate e della televisione (Gianni Stella escluso) che accreditavano tale tesi peregrina coi i loro belati di consenso conformista e servile. Adesso anche la Lega è in crisi, è isolata, divisa al suo interno tra le fazioni che si contendono l’eredità del capo. La Lega contava sul disorientamento dell’elettorato berlusconiano conseguente alla caduta del governo Berlusconi ma il realismo del governo Monti, con la sua azione incisiva di risanamento, mette a disagio la sua base che, da sola, non ha mai avuto la maggioranza relativa al Nord, costituendo solo il terzo partito. Se non sarà il centro sinistra con il suo superato “bipolarismo” a salvarla rendendola importante per la coalizione di destra, potrebbe anche ridursi a una frangia insignificante e ininfluente ma le risorse del radicalismo di sinistra sono infinite: basta che si ricompatti, almeno formalmente, e schiaccia inevitabilmente l’Italia a destra.
Scritto da Camillo Masssimo Fiori il 7/3/2012 alle 17:28
La rappresentanza politica del Pd dovrebbe essere molto larga abbracciando gli umori sociali di cui parli tu @Paolo e i temi che tocca @Fabrizio Brazzarotto. Senza pretesa, però, di autosufficienza. Il rafforzamento del tessuto connettivo del Paese richiede una condivisione che va ben oltre un singolo partito. Gli effetti della recessione, come dice @Lele, si faranno sentire pesantemente e un rinnovato spirito di unità nazionale (quella possibile) è necessario.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2012 alle 17:34
Caro @Roberto, sulla legge elettorale mi assalgono parecchi dubbi. Finora però sono ancora del parere che, al di là dei nominalismi (bipolarismo si/ bipolarismo no), è bene che gli elettori sappiano prima di votare ciò che faranno i partiti dopo il voto. Temo i camaleonti, le furberie, gli Scilipoti sempre in agguato (con qualunque sistema, come abbiamo visto). Se poi nessuna maggioranza sarà forte abbastanza per governare con serenità (cosa probabile) sarà necessario unire forze maggiori sulla base di un programma di governo più ampio che sia approvato alla luce del sole. Ma io tenderei ad allargare le alleanze già prima della campagna elettorale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2012 alle 17:40
Questa volta una scissione la vivrai anche tu. @Roberto Molinari dice bene. Per motivare la non partecipazione alla manifestazione della Fiom hanno dovuto trovare la scappatioa dei No Tav.
Scritto da Giulio Carlini il 7/3/2012 alle 17:58
@Fiori sei bravissimo ma ci fai fare uno sforzo non da poco nel leggerti. Se potessi essere più sintetico saresti letto molto di più.
Scritto da Giulio Carlini il 7/3/2012 alle 18:00
Si va alle elezioni, chi vince governa e chi perde controlla. Questa è la democrazia senza correr dietro ai giochi di potere del grande centro
Scritto da Giovanni Pini il 7/3/2012 alle 18:52
@Giulio Carlini - Faccio ammenda per la lunghezza. Sono complicato io o è la realtà che è complessa ? L'eccessiva semplificazione è fuorviante e porta alla superficialità; la completezza è indubbiamente noiosa. Ma questo è un blog politico. Cercherò una sintesi. Grazie comunque per l' apprezzamento.
Scritto da cmf. il 7/3/2012 alle 20:22
Visco, il governatore della banca d’italia sotto cui ci si bacia a Natale, ha detto che bisogna lavorare di più, in più e più a lungo. E’ come chiedere a me delle prestazioni sessuali. Tra la pancia sporgente come un balcone durante la festa di santa filomena e un’impotenza senza ritorno, io non me lo vedo da anni e non so più neanche di averlo. Così sono gli italiani: non vedono il lavoro e molti non si ricordano più quando hanno lavorato l’ultima volta e questo arboscello natalizio ci chiede pure gli extra!
Scritto da Claudio Ennam il 7/3/2012 alle 20:31
@Fiori sarà anche lungo ma lo leggo sempre con piacere. Se fosse più sintetico sarebbe anche meglio. Ma così averne di Fiori. Adamoli è il primo a saperlo.
Scritto da Luisa Bernasconi il 7/3/2012 alle 20:35
@Fiori- "Se non sarà il centro sinistra con il suo superato “bipolarismo” a salvarla (ndr. la Lega), rendendola importante per la coalizione di destra, potrebbe anche ridursi a una frangia insignificante e ininfluente ma le risorse del radicalismo di sinistra sono infinite: basta che si ricompatti, almeno formalmente, e schiaccia inevitabilmente l’Italia a destra." SE HO ben compreso, questo mi rafforza sempre più nell'idea che il bipolarismo sia una ricetta sbagliata per L'Italia. Da quando l’abbiamo applicato non abbiamo fatto altro che recedere, (parlo dell’Italia) nella rappresentanza democratica e nel conseguente perseguire l’interesse pubblico. Molto meglio a mio avviso tornare al proporzionale (più democratico-popolare e senza dubbio più rappresentativo),con uno sbarramento alla tedesca. Sarà un caso che la Germania non ha subito il nostro tracollo, compreso quello economico o magari sarà una scelta oculata della classe dirigente? Credo il bipolarismo abbia contribuito in misura considerevole alla creazione della CASTA, ma difficilmente questa deciderà di suicidarsi, lo scossone deve arrivare dal basso!
Scritto da Maria Rossa il 7/3/2012 alle 20:43
Il governo Monti è una grande occasione per i partiti. Mi pare che Bersani l'abbia capito bene. Io ho fiducia. Nel merito del post condivido quasi tutto anche se mi dispiace che trapeli della sfiducia nei confronti dei partiti alla sinistra del Pd.
Scritto da Anna (MI) il 7/3/2012 alle 20:51
Mi sembra che Adamoli metta dei paletti invalicabili a sinistra ( cioè, chi ha votato contro monti, no : questo però salva Vendola, che in parlamento non c'è) mentre sia piuttosto aperturista al centro... la questione dirimente è il programma : quello di Monti NON è il nostro, Bersani lo ripete ogni volta che può. ieri Visco- bankitalia-ha detto la sua : 67 anni non basta, bisogna andarci ancora più vecchi in pensione, Draghi dice "il welfare è finito"...io voterò per chi li combatte.
Scritto da marco il 7/3/2012 alle 20:53
e comunque SE il pensiero di Adamoli fosse adottato da tanti che confdividono la sua provenienza, sarebbe ancora possibile tenere in piedi l'ambaradan ! in definitiva, mi semrano posizioni da inizio di percorso politico, che non hanno la pretesa di arrivare intatte alla fine del percorso stesso : ma io sento dichiarazioni molto meno riflessive da parte di alti papaveri, o forse sono i media che le rendono così secche ?
Scritto da marco il 7/3/2012 alle 21:01
I partiti,la politica,da troppo tempo sono corpo estraneo nella vita delle persone.La Sua idea è rivolta ai dirigenti politici più che agli elettori.Chiudere con Sel o Idv a priori è grave,ci sono voti popolari e non sono pochi ed è difficile spiegarlo a chi oggi vive in difficoltà senza lavoro o con redditi da fame se non ci sono scelte economiche chiare,vere,oserei dire"di parte".Penso sia il "cosa fare" e il "come fare" che determini le alleanze politiche e i consensi elettorali.
Scritto da emmezeta il 7/3/2012 alle 21:02
Caro Reverendo, io sottoscrivo: “l’idea di separare i buoni (naturalmente la sinistra) dai cattivi del centrodestra è demenziale”. Questo sì che lo sottoscrivo. Tutto il resto, mi perdoni Rev, è la solita zuppa cruda, cotta, calda o riscaldata. Tanto non ne uscite, si rassegni! Non ne uscite. Nel giorno in cui il Cardinale Emerito Visco proclama “bisogna lavorare di più, in più e più a lungo”, gli fa eco il diacono @Roberto Molinari con “abbiamo una idea di mercato del lavoro diversa (rispetto alla Fiom), abbiamo idee diverse sul concetto di rappresentatività e di sviluppo economico e perché, nel rispetto dell’autonomia sindacale, un sindacato che non contratta non fa il sindacato, ma opposizione sociale”. Non ne uscite, non ne uscite. Avete tutti la pancia piena e non ne uscite.
Scritto da Alice in wonderland il 7/3/2012 alle 21:14
Condivido il tuo pensiero fino ad un certo punto. In fondo tu non chiudi a sinistra, sei piuttosto del parere di allargare alle forze sociali non di sinistra. In questo modo però vi infilereste nei meandri percorsi da Prodi. La scelta deve essere netta, se non chiudete a sinistra non vincerete e non governerete più.
Scritto da Maurizio il 7/3/2012 alle 21:40
Se @Emmezeta e @Marco sono del Pd, il contrasto con te è quasi insanabile. Se poi penso a Veltroni, Fioroni, Franceschini e Letta i margini di ricucitura sono ancora più piccoli che con te.
Scritto da Valceresio il 7/3/2012 alle 21:58
Domani nel vostro Paese celebrerete (si fa per dire) la Festa della Donna. Nel nostro wonderland, invece, è il giorno del non-festeggiamento, dato che le donne (me compresa) vengono amate, onorate, adulate, coccolate, vezzeggiate, ascoltate e adorate per tutto l’anno. Noi non abbiamo la Fornero. Voi, sì. La vostra ministressa Fornero, proprio l’altro ieri, ha detto che sono necessarie politiche a favore delle donne: incremento del numero degli asili nido per i bambini e potenziamento delle strutture residenziali per anziani. Secondo la vostra ministressa, le donne mettono al mondo i bambini per parcheggiarli, già a partire dai 3 mesi di età, in un nido. Sempre secondo la vostra ministressa, le donne amano scaricare i propri genitori in un ospizio (licenza poetica) non appena questi diventano un ostacolo. Perché una donna che volesse essere lei stessa l’asilo nido del proprio figlio (seguirlo giorno dopo giorno fino ai 3 anni di vita) non avrebbe il diritto di percepire un sussidio da questo stato, oltretutto cattolico, anche se non ancora danese o svedese come vorrebbe il Reverendo Ichino? Perché una donna che si dovesse dedicare alla cura di un anziano o di un malato della propria famiglia non dovrebbe godere di aiuti non solo materiali ma anche riconoscimenti morali. La vostra ministressa Fornero non conosce i concetti di part-time, telelavoro? La vostra ministressa Fornero fa l’errore di parametrare i sogni e le aspirazioni delle donne del vostro Paese a quelle della propria figlia, che riesce a svolgere due lavori e a fornire 91 contributi scientifici non si sa in quanto tempo. Sì, tempo, politiche temporali. Conciliazione dei tempi di vita con i tempi di …. vita. Ancora di vita. La vita delle donne.
Scritto da Alice in wonderland il 7/3/2012 alle 22:06
Caro @Emmezeta, sottoscrivo le tue ultime parole: “Penso sia il cosa fare e il come fare che determini le alleanze politiche e i consensi elettorali”. Tu pensi che sia possibile trovarci d’accordo, così all’improvviso, su cosa fare e come fare se oggi siamo divisi su quasi tutto? Guarda che il Pd non è guidato da centristi impenitenti (come tu probabilmente mi ritieni) ma da Bersani. Questo lo faccio notare anche a @Marco. Per quanto mi riguarda non escludo aprioristicamente la sinistra ma vorrei che trovasse l’accordo col Pd su come governare. Se non si fornisce agli elettori questa fiducia non si vince neanche elettoralmente, tutt’altro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2012 alle 22:15
Cara @Alice (21.14), tu vivi nel tuo mondo lontano, perciò ti informo che sono un semplice appassionato di politica. Non tocca a me “uscirne”. E poi mangio molto moderatamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2012 alle 22:17
Condivido completamente il post. E' giusto parlar chiaro. Vedo che dai molto spazio a tutte le opinioni, lo trovo molto utile.
Scritto da Romano G. il 7/3/2012 alle 23:44
Ottimo lo spunto sulla patrimoniale. Se non ci fosse stato bisogno del voto a favore del Pdl, sarebbe già stata approvata. Toccherà a noi la prossima volta.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 8/3/2012 alle 07:55
Caro Giuseppe a mio avviso sei troppo logico e troppo teorico,il mio pensiero ,quello che dici andrebbe bene con una rinnovatissima classe politica,con valori e intendimenti tipo 1946 /47 ,oggi dobbiamo fare i conti con politici che della polis se ne fregano,conta il cadreghino. Allora avanti con Monti il più possibile per fare quelle riforme che rimettano l'Italia in linea di galleggiamento. Sulle alleanze, il PD deve darsi una linea e chi ci sta ci segue,altrimenti ognuno per la Propria strada .
Scritto da luigi il 8/3/2012 alle 08:07
Giuseppe come dici tu progetto, programma, alleanze, leader devono essere parte integrante. Il PD deve essere il "first mover"-il primo che fa la mossa. Metta giù 5 punti chiari di indirizzo (riformisti, progressisti e moderati ). Li discuta con i partiti potenziali della coalizione (SEL-IDV-UDC) e poi con CHI CI STA faccia la coalizione. Appoggio al 100% l'intervista di Franceschini di ieri su Repubblica http://www.asca.it/news-Pd__Franceschini__dobbiamo_riprenderci_la_sinistra_(Repubblica)-1131764-POL.html
Scritto da Simone Franceschetto il 8/3/2012 alle 08:36
Dovresti usare la tua autorevolezza, riconosciuta anche da me che vengo da una storia diversa, per smuovere un pò il partito provinciale che mi sembra abbastanza fermo anche se il segretario provinciale è una persona paziente e capace.
Scritto da Una lettrice il 8/3/2012 alle 08:39
Caro Simone (8.36), condivido molto dell’intervista di Franceschini anche dove afferma che di Palermo non si può dare una lettura nazionale. Ma quando il leader del partito interviene ufficialmente in appoggio ad un candidato che perde, è logico che poi gli si attribuisca la sconfitta. La riflessione di Franceschini che dovrebbe preoccuparci di più è che il filo conduttore del voto (a sorpresa?) di molte primarie è stato l’atteggiamento anti sistema. Dovremo riprendere presto questa discussione, in tutte le sedi, per capirne bene implicazioni e conseguenze.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 09:15
Temo che la patrimoniale dia l'impressione del partito delle tasse, oppure di pensare che i ricchi devono pagare in quanto ricchi, e i poveri devono ricevere in quanto tali. Per diminuire debito e disugaglianze e' importante che l'Italia cresca. Cé' bisogno di meritocrazia e modernita'. Di creare meccanismi per cui i giovani imparino a lavorare durante l'estate sia al liceo che all'universita', che spronino a lavorare di piu' e meglio. Il PD dovrebbe essere il partito del lavoro e dei giovani'
Scritto da Andreus il 8/3/2012 alle 09:33
Caro Giuseppe, caro Roberto, caro Senatore Rossi, iri sera ho visto su sky una lunga intervista a Bersani, mi è piaciuta, ma dice cose un pochino diverse da quelle che ho letto in alcuni vostri commenti. Riassumendo: Alleanze – “Siamo aperti a ogni prospettiva ma quando mi siedo ad un tavolo con PdL-Lega e UDC tendenzialmente non siamo d’accordo su niente e abbiamo una visione del mondo diversa”. Sulla foto di Vasto “Io quella foto non la strappo, vi dico di ascoltare le parole che ho detto in quella occasione e cioè che se ci dovrà essere un Centrosinistra dovrà avere nuove regole di funzionamento, una su tutte LE DECISIONI SARANNO PRESE A MAGGIORANZA E SARANNO VINCOLANTI IN ASSOLUTO”. Art. 18 “noi non metteremo in crisi il Governo su questo tema ma ci presentiamo dicendo che il tema non è fondamentale per la crescita dell’Italia e una forzatura su questo tema metterà il Governo in minoranza nel paese causandone il declino” a buon intenditor… Queste sono le parole del segretario del Partito Democratico. Vi allego il link all’articolo apparso sul sito del PD. http://www.partitodemocratico.it/doc/232100/bersani-grande-coalizione-nel-2013-ipotesi-cervellotica-e-innaturale.htm
Scritto da Lele il 8/3/2012 alle 09:58
@Alice non ho capito la questione dei reverendi e dei diaconi ma non fa niente. Mi piace quello che scrivi sul "riconoscimento morale" che dovrebbe essere tributato alle persone che non scaricano i genitori. In un mondo già difficile di suo, la tendenza è quella di tranciare gli affetti e chi non è più produttivo o ostacola quelli che devono produrre viene rinchiuso in un ghetto, economico o confortevole che sia, ma sempre un ghetto. La parola "riconoscimento morale" mi è piaciuta tanto.
Scritto da Ex democristiano il 8/3/2012 alle 10:13
Leo Messi fa 5 gol. E' il più forte. Determinante. Per vincere, però, anche lui ha bisogno di una squadra. La squadra si fa attorno ed insieme a Messi, o Messi si deve adeguare ed in parte snaturare per tenere insieme una squadra? Il punto, secondo me, è questo, tenendo sempre presente che i fan, i sostenitori, la città e le comunità sono il riferimento a cui dare risposta e rappresentanza. Condivido l'analisi di @Giuseppe Adamoli e tutti gli spunti dei lettori per una politica"adulta e matura".
Scritto da FrancescoG. il 8/3/2012 alle 10:17
Caro @Andreus, sono da molto tempo un sostenitore dell'imposta sui patrimoni ingenti per poter abbassare sia il debito che, in prospettiva, le tasse a chi le paga sempre e troppo. Sulla torta da allargare per poterla ridistribuire sono perfettamente d'accordo.Questa è la priorità. Il Pd deve fare tutto il possibile per non essere percepito come il partito delle tasse.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 12:31
Caro @Lele, quando mai ho sostenuto, differenziandomi da Bersani, che mi troverei bene in un tavolo con Pdl e Lega? Anzi, esattamente il contrario. Con loro discuterei in futuro solo dei problemi costituzionali e istituzionali. Con l'Udc è diverso: non direi che ho una visione del mondo diversa," ma semmai una diversa linea politica. Le parole di Bersani sulle decisioni che, in caso di alleanza con Vendola e Di Pietro (e altri di sinistra), "saranno prese a maggioranza e saranno vincolanti in assoluto" sono le stesse ripetute tante volte da Romano Prodi ai tempi dell'Ulivo. Non mi bastano. Serve, a mio parere, un bilanciamento sull'altro versante. A rischio non c'è solo la capacità di governo ma pure la vittoria elettorale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 12:42
Caro @Lele, il segretario nazionale ha il diritto sacrosanto di dire la sua. Non sempre condivido il suo pensiero ma il problema, come tu sai bene, non è lui. Possiamo cambiare tutti i segretari che vogliamo, ne possiamo trovare di più giovani, pimpanti e mediaticamente capaci di 'bucare', il problema non è questo ma interrogarci seriamente su che partito vogliamo per 'capire' che società desideriamo. E' un chiarimento doveroso per superare gli equivoci e per liberare davvero le ns potenzialità.
Scritto da paolo rossi il 8/3/2012 alle 12:48
Ringrazio @Lele per averti consentito di sottolineare ancora l'insufficienza della foto di Vasto. Le alleanze di domani si costruiscono facendo battaglie comuni oggi. Ciò che non vedo assolutamente.
Scritto da Giorgio G. il 8/3/2012 alle 12:58
Giuseppe non vedi il "rischio" che un'alleanza di governo con i moderati del Terzo Polo possa "rubare la scena" al PD al suo perimetro d'azione sui temi più riformisti ed innovativi? Pensi che un "patto d'onore" con solo IDV e SEL non possa essere credibile di fronte ai nuovi potenziali elettori di centro che il PD deve guardare per vincere le elezioni? Così potrebbero guardare al PD proprio come portatore dei temi che ho elencato sopra. Bersani deve avere come bussola il riformismo
Scritto da Simone Franceschetto il 8/3/2012 alle 13:20
Caro Giuseppe, ti segnalo e così rispondo anche in parte a Lele, l’intervista di oggi di Dario Di Vico a Massimo D’Alema sul “Corriere della Sera”. E’ una lunga intervista che condivido totalmente. Mi limito a sottolineare tre aspetti che credo siano utili per il dibattito che con il tuo post hai sollecitato e che può certamente proseguire ancora. Primo: «Prima di discutere di alleanze, il Pd deve prendere coscienza di sé, del proprio ruolo di partito nazionale e approfondire il progetto per l'Italia. Poi, certo, occorre riformare legge elettorale e istituzioni, uscendo dal pasticcio che ha mirabilmente descritto Sartori. Se siamo nel campo della democrazia parlamentare, come effettivamente è, dobbiamo far sì che i partiti possano chiedere il voto per sé e non per gli alleati. Chi vince avrà il dovere di ricercare le necessarie convergenze programmatiche. Se invece si vuole che il capo del governo sia eletto dal popolo, bisogna avere il coraggio di proporre il presidenzialismo, con tutti gli equilibri e i contrappesi necessari. Ci vuole una scelta limpida. I pasticci non hanno funzionato». Secondo: «Questa è la riforma della politica, non le chiacchiere futili di questi anni. E Monti sta facendo la sua parte. La visione nuovista di una politica in cui i partiti fanno il casting per trovare il leader bello, che sorride, che comunica bene, ormai è superata. Monti ha riportato al centro la serietà, le competenze, la qualità della classe dirigente. E lo sta facendo il governo più anziano d'Europa, l'unico esecutivo nel quale se entrassi io si abbasserebbe l'età media». Terzo: «Non ho mai pensato al rapporto con il Terzo polo nella prospettiva di una rottura a sinistra, ma sono Idv e Sel che devono dire cosa vogliono fare. Si considerano forze che vogliono governare o no? A volte ho l'impressione che cedano alla demagogia come nel caso Tav, ma noi vogliamo governare il Paese, il che richiede serietà e responsabilità».
Scritto da roberto molinari il 8/3/2012 alle 13:23
Caro Giuseppe concordo con la centralità del tuo pensiero: in effetti il governo Monti rappresenta una parentesi necessaria come lo è un ricovero in una casa di cura quando la patologia lo richiede. Non può esistere tecnicismo in politica se non come regolo calcolatore per misurare la giustezza e la sostenibilità di certe iniziative. Ma nella guida di una società è la politica (quale scelta tra varie opzioni) che conduce il carro. Spero che il PD sia oramai abbastanza maturo per farlo bene.
Scritto da Salvatore Benvenga il 8/3/2012 alle 14:16
Basta con le politiche neodemocristiane. Il PD non è la dc, SVEGLIA GENTE!
Scritto da Gino il 8/3/2012 alle 14:32
Vorrei sapere cosa pensi di Bossi e Maroni che a proposito dell'informazione di garanzia per Davide Boni hanno sostenuto che è tutto un complotto contro la Lega.
Scritto da Loredana Baroffio il 8/3/2012 alle 14:57
@Gino, il Pd non corre il rischio di essere neo democristano ma corre il rischio di dare troppo spago ai residuati ideologici di matrice comunista, fuori dalla storia.
Scritto da Vittorio il 8/3/2012 alle 15:18
Alcune semplici domande: Sostenere che le accise che paghiamo adesso sulla benzina, come varie altre tasse e balzelli diretti e indiretti, sono assurde, è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che in Italia esiste un problema deindustrializzazione è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che non bisogna sprecare il (poco) denaro pubblico rimasto in alcune "grandi opere" dispendiose e inutili, ma bisogna, attraverso una seria analisi costi-benefici, discernere nel merito, e sottolineo "nel merito", le opere utili dalle inutili, e fare investimenti oculati per non rischiare il default, è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che lo "Stato biscazziere" dovrebbe smetterla di guadagnare incrementando il gioco d'azzardo anche nelle fasce sociali più deboli (più di un milione di persone a rischio ludopatia, e cioè dipendenza da gioco), come sta facendo, per poi sprecarli nelle suddette opere inutili, è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che vi è in ambito politico attualmente corruzione diffusa e trasversale, frutto di una degenerazione culturale di parte della classe politica, che collude talvolta anche con la criminalità organizzata, di cui bisogna tener conto, e che serve subito una legge anticorruzione, è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che uno Stato degno di questo nome dovrebbe subito impegnarsi a trovare i fondi per ricostruire una città distrutta da un terremoto è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che la regione Lombardia ha approvato spesso, ed approva, opere assai discutibili per l'impatto sull'ambiente e sugli abitanti dei luoghi interessati (come la cava di Cantello, ad esempio) è un concetto che il pd può sottoscrivere? Sostenere che non vi può essere "progresso" che non si accompagni al benessere delle persone che lo vivono è un concetto che il pd può sottoscrivere? E potrei continuare con questi interrogativi, che mi stanno a cuore e che ho la presunzione di credere, pur ignorando se Marx si sia espresso a riguardo nei suoi scritti, stiano a cuore anche ad altre persone, mentre mi domando a quanti stiano a cuore astratte alchimie politiche, caro Adamoli, e se la politica del pd attuale si debba risolvere in ciò..
Scritto da Carlo il 8/3/2012 alle 15:55
E' vero occorre una larga condivisione parlamentare su un progetto di governo credibile.Il PD cosa propone?E' favoravole alla patrimoniale sulle grandi ricchezze?Quale legge elettorale (maggioritario,propor- zionale..)?Quale politica per lo sviluppo e l'occupazione?E la tobintax sulle transazioni finanziarie?Solo su un progetto serio il PD può chiedere la condivisione ad altri.Attenti però a Di Pietro e Vendola che già hanno tradito.Casini poi ha flurtato per anni col cavaliere.E' difficile!
Scritto da Ravani il 8/3/2012 alle 16:26
Il cuore di Adamoli è sempre democristiano; da qui la tendenza a preferire l'alleanza con Casini.Il PD senza SeLe Idv perderebbe la propria natura di partito di sinistra. Nulla vieta che da sinistra si possana fare anche alleanze speciali , pro-tempore, se ritenute utili al Paese per affrontare particolari situazioni difficili, ma senza abdicare alla propria identità originaria. L'Italia ha bisogno di un vero partito di sinistra anche con l'aggettivo "moderno"
Scritto da osservatore il 8/3/2012 alle 16:34
Condivido totalmente il ragionamento chiaro di @roberto molinari.
Scritto da paolo rossi il 8/3/2012 alle 17:19
Caro @Roberto (13.23), l’intervista di D’Alema, per quanto riguarda le frasi da te riportate, la condivido pienamente e invito tutti a leggerla. Come ti dicevo nei giorni scorsi esito ancora molto a sostenere l’ipotesi del sistema proporzionale che D’Alema suggerisce da molto tempo. Per il resto dell’intervista, ho qualche dubbio sul pensiero di Hollande, ma lui lo conosce bene e io invece lo leggo solo sui giornali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 17:54
Caro @Carlo (15.55), ti posso dire senza esitazione che sottoscriverei tutto ciò che proponi salvo (se ho capito bene) il punto sulla Tav. Ma su questo abbiamo già lungamente dialogato. Visto che segui questo blog, mi chiedo io come tu possa pensare (se ti riferisci a me) che mi stiano a cuore “astratte alchimie politiche”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 17:59
Caro @Ravani (16.26), il Pd è favorevole sia alla patrimoniale (all’inizio con alcune incertezze poi superate) sia alla Tobin tax. L’occupazione e il lavoro sono due punti centrali del suo programma e spero che saranno implementati in maniera coerente e rigorosa. Sulle alleanze ho già detto cosa ne penso nel post e nei commenti ulteriori che ho fatto. Non credo che abbiamo sensibilità molto diverse
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 18:01
Caro @Osservatore, ben tornato sul blog. Tu hai paura di un Pd che riesca a sottrarre al Pdl l'alleanza con l'Udc. Stai tranquillo, Bersani non ingaggerà una concorrenza sulla base di lusinghe di potere per Casini. Non sarebbe adeguato ai tempi difficili che viviamo. Il confronto sarà soprattutto sul governo dell'Italia e sulla ricostruzione istituzionale. Ne riparleremo, se avrai la pazienza di seguirci.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 18:06
Egregio sig.Adamoli, per vincere le elezioni non sarà sufficiente avere le idee giuste. Oggi il partito non è più credibile neppure quando formula proposte convincenti (come le sue). Ormai vi siete giocati. Non è più credibile nessun partito (8% di fiducia!) a fronte di un Monti che facendo pagare un sacco di tasse è comunque sette volte (56%) più apprezzato dei partiti. Per vincere le elezioni dovete avere il coraggio di fare un reset completo: facce nuove in primo luogo e anche modalità nuove.
Scritto da alberto palazzi il 8/3/2012 alle 18:20
Molto intenso il botta e risposta di oggi. Tu hai scritto che hai paura di esagerare nel rispondere, che temi di essere stucchevole. Io ti ripeto che è meglio una replica in più che una in meno.
Scritto da Cittadina cattolica il 8/3/2012 alle 18:38
@Alberto Palazzi, intanto per sollevare le sorti della politica Bossi e Maroni parlano di complotto contro il Nord per il caso del presidente del consiglio regionale lombardo. VERGOGNA.
Scritto da Seba il 8/3/2012 alle 19:26
La grande coalizione proposta prima delle elezioni è una bufala. Solo un pareggio elettorale potrebbe permetterla o renderla necessaria per evitare nuove elezioni. L'impostazione del post è corretta.
Scritto da Romano G. il 8/3/2012 alle 20:15
@Adamoli-"Ma alla ricostruzione dei meccanismi della democrazia devono essere chiamati tutti coloro che ci stanno, senza pregiudiziali politiche o ideologiche." Ma come può essere che questa Casta politica che ha permesso a Berlusconi di ledere la democrazia, tanto da costringere Napolitano a commissariare l'Italia per poterla salvare,come può essere che costoro siano in grado di risollevare le sorti economiche e democratiche del Paese?Solo un vero Congresso (in questo caso parlo del PD), in grado di fare un grande ricambio ponendo ai vertici forze fresche ed entusiaste può contribuire al cambiamento.
Scritto da Maria Rossa il 8/3/2012 alle 20:52
Ci mancava solo questo ministro Riccardi che dice che la politica è schifosa. Giusto un aiuto contro l'anti politica.
Scritto da Chiara il 8/3/2012 alle 21:37
@Maria Rossa ha ragione. Nel Pd ci vorrebbe un bel congresso ma non solo a Roma, anche il Regione dove abbiamo l'inutile Martina e a Varese dove Taricco, brava persona, è troppo sotto il dominio di tre o quattro post comunisti.
Scritto da G.S. il 8/3/2012 alle 22:27
Cara @Maria Rossa, non decidiamo né io né te chi vincerà le prossime elezioni. Ho la consapevolezza (vorrei sbagliarmi) che la situazione sarà drammatica anche fra un anno nonostante l’azione positiva di Monti. Dopo aver raddrizzato l’economia bisognerà mettere mano al rinnovamento della Repubblica che è un compito ancora più arduo. La parte politica vincente, che abbia fatto o no il congresso, avrà bisogno dell’aiuto di tutto il Paese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2012 alle 23:16
Per quanto mi riguarda, alle politiche se non si pone mano alla legge elettorale consentendo ai territori la scelta dei candidati e con primarie vere, nemmeno ci vado a votare.E sarebbe la prima volta in vita mia. Quanto al Pd, se non sente il bisogno di rinnovare la sua classe dirigente con un congresso vero, faccia come crede che io farò altrettanto! Insomma o rappresentatività o Not In My Name!
Scritto da Maria Rossa il 9/3/2012 alle 01:25
"Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere", scriveva il filosofo Wittgenstein,ed invece troppi esponenti del pd rilasciano una profluvie di dichiarazioni ai media sulla TAV Torino-Lione (problema di cui, beninteso, nulla sanno, in quanto si guardano bene dal leggere qualsivoglia testo sull'argomento, o semplicemente dal considerare le, fondate, obiezioni dell'economista dei trasporti prof. Ponti) mentre non mostrano alcuna attenzione per gli altri temi che ho provato ad elencare. Teniamo presente, fra l'altro, che la corruzione della partitocrazia regionale pare, in alcune regioni come la Lombardia, correlarsi proprio alla speculazione edilizia ed al potere assoluto di Cl: ovviamente tutto ciò per quegli esponenti del pd non rappresenta un problema. I problemi veri sono il "pericoloso comunista" Vendola (pericoloso in quanto effettivamente talmente verboso da indurre celermente nelle ignare vittime uno stato soporoso) ed i suoi seguaci, ed il Robespierre dell'Abruzzo Di Pietro. Io mi domando sinceramente se ci si renda conto di qual'è la posta in gioco: di quanti milioni di euro pubblici vengono buttati via o finiscono nelle tasche dei soliti noti, di qual'è lo stato di devastazione socio-economica del nostro paese, di qual' è lo stato di deterioramento degli asset ambientali, di come si sia spacciata ai cittadini dell'economia virtuale come reale. Come si fa a non considerare questi aspetti quando si ragiona sulle alleanze elettorali, caro Adamoli ? Io, mi permetto di scriverlo, non dubito tu li possa comprendere ma nel tuo ragionamento non li ho scorti.
Scritto da Carlo il 9/3/2012 alle 02:39
Mi auguro che nasca veramente una coalizione innovativa e riformista di cui il PD sia l'artefice e il soggetto principale. Questa coalizione dovrà porsi anche lo sfidante obiettivo di scardinare l'anti-politica che in questo ultimo anno ha preso il sopravvento tra i cittadini (ben il 40% non crede più ai partiti ). Segnalo che Bersani nell'intervista di oggi su Repubblica ribadisce ancora il concetto (da Novembre) che la coalizione dovrà avere un indirizzo progressista e moderato. Me lo auguro
Scritto da Simone Franceschetto il 9/3/2012 alle 09:13
@Maria Rossa, come fai a ridurre tutto al congresso del Pd?
Scritto da Ex Pci Gallarate il 9/3/2012 alle 09:56
@Simone Franceschetto, vorrei avere la stessa tua fiducia ma non ce l'ho più.
Scritto da Emanuela il 9/3/2012 alle 10:45
@Maria Rossa, su una nuova legge elettorale che restituisca il potere di scelta ai cittadini, concordo e l’ho scritto decine di volte. Sulle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento, pure concordo e farò la mia parte nella commissione Statuto se e quando la convocheranno. Sul congresso in quest’anno di vigilia elettorale, che sarà molto tormentato, ho i miei dubbi. Non vedo una proposta alternativa convincente. Vedo della confusione. Opterei piuttosto per alcune Assemblee nazionali (in realtà sono tanto ampie da essere mini congressi) per definire e approvare la strategia che in realtà non appare chiara.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/3/2012 alle 10:49
@Carlo, non ti viene il dubbio che anche chi non la pensa come te abbia letto le carte ma abbia un’idea diversa su come affrontare il nodo delle grandi infrastrutture internazionali? Vendola e Di Pietro sarebbero a conoscenza di tutto perché sono contro la Tav. Prodi, un sacco di ministri, Monti e quasi tutto il Pd, sarebbero invece all’oscuro dei dati reali del trasporto e dell’ambiente. Non penso che il prof. Ponti che ho ascoltato in vari convegni e che stimo sia il solo depositario della verità scientifica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/3/2012 alle 10:53
Gentile Adamoli, il dubbio mi viene quando leggo o vedo gente del pd che non cita un dato nemmeno per sbaglio, e parla per frasi fatte o leitmotiv. Il problema poi della Torino-Lione è per me, spero si sia capito, un epifenomeno di un cattivo modo di fare politica. Per intenderci: non è che mi preoccupi meno il fatto che un governo, con il consenso anche del pd, incentivi il gioco d'azzardo nelle fasce sociali più deboli, magari illudendoli che il gioco sia un buon antidoto alla disoccupazione, portando un milione di persone nella dipendenza, o la corruzione nella politica regionale e nazionale,o che si sia pensato a chiudere gli OPG senza avere la minima idea di quali strutture li possano sostituire o se ci siano i soldi per costruirle,etc,etc, e credo che su questi problemi concreti un partito debba misurarsi e decidere le proprie alleanze, non su preconcetti o categorie vecchie di secoli.E ti assicuro che non ritengo Di Pietro o Vendola dei geni della politica..
Scritto da Carlo il 9/3/2012 alle 12:27
@Carlo, il Brucaliffo dice che lei è saggio come lui. Si fidi, il Brucaliffo non dà mica patentini di saggezza a gratis. Se lo dice, è perchè lo pensa. Per esempio non lo direbbe mai di @Maria Rossa che viene qui sul blog con i suoi mal di pancia ma non si capisce che rimedio voglia. Io, Alice, consiglio una camomilla, che funziona bene contro gli spasmi. Il Coniglio Bianco, invece, muore dalla voglia di sapere quanti voti controlla una che parla così. Mah! Chi la obbliga a votare?
Scritto da Alice in wonderland il 9/3/2012 alle 15:35
Ma esiste un centrosinistra ? Perchè continuare a racchudere il dibatitto all'interno di confini che non esistono ? E' dimostrato dal fallimento delle primarie. Mi dispiace ma chi insiste a riconfigurare la politica facendo un'operazione di lifting non può affermare che la ricostruzione deve essere fatta senza pregiudiziali politiche ed ideologiche quando ribadisce la sua collocazione all'interno di un'area definita centrosinistra
Scritto da Alessandro il 9/3/2012 alle 17:09
Ho dubbi sul sistema delle primarie. Mi pare che coloro che si esprimono siano in maggioranza gli arrabbiati, quelli che pensano di avere sempre ragione, che gli "altri" sono gente cattiva, da far fuori.... E' quello che si vede chiaramente anche in internet. Il risultato è che il candidato proposto agli elettori sarà qualcuno che, se eletto, difficilmente potrà risultare accettabile da tutti. Vogliamo una società divisa? con una politica tipo Palio di Siena ( come diceva Montanelli)?
Scritto da rodolfo il 10/3/2012 alle 19:46
Ma come @Alice, i voti a @maria rossa non glieli hai recentemente contati?
Scritto da paperoga il 11/3/2012 alle 19:22
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