Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/4/2012 alle 09:28

 

Antonio Di Pietro in Parlamento ha il diritto di dire ciò che vuole.
Anzi, se è convinto che Mario Monti ha tanti suicidi sulla coscienza, ha il dovere di dichiararlo alto e forte.
Ma uno che parla in questo modo non rischia di portare al suicidio l'intero centrosinistra?
Uno che lancia queste accuse terribili ad un premier che il Pd ha voluto, che ha votato e che sostiene, può essere l’alleato prossimo venturo del Pd?
Davvero l’alleato ideale.

 

Commenti dei lettori: 25 commenti -
Non gliele mandi certo a dire in via obliqua. Condivido.
Scritto da Nicola il 5/4/2012 alle 10:05
I nodi andranno sciolti prima o poi, il siffatto Di Pietro ha lanciato la demagogica raccolta firme x il referendum sui rimborsi elettorali, proprio lui che gestisce quelli del suo partito allo stesso modo della famiglia Bossi/Marrone.
Scritto da ruggeri angelo il 5/4/2012 alle 10:35
Con la solita franchezza Adamoli: ti sei fatto la domanda,ora ti devi dare anche la risposta. Rispetto agli oltre 1000 comuni a rinnovo a maggio in quanti è presente un'alleanza tra PD ed IDV? Credo la gran maggioranza. Non mi permetto di darti suggerimenti...ma hai la risposta in casa. Cordialmente.
Scritto da Fabrizio Piacentini339 il 5/4/2012 alle 10:36
Pensare di fare un programma insieme a Di Pietro e poi governare insieme, se si vince, è veramente dura.
Scritto da Elisabetta C. il 5/4/2012 alle 10:55
Nella tua risposta su facebook a Rocco Cordì scrivi: "Caro Rocco, lungi da me attribuire tutte le responsabilità a Di Pietro ma sono troppe le cose che ormai dividono il Pd da lui. Il progetto di domani dall'oggi. Non credo al miracolismo programmatico degli esperti riuniti in una stanza ovattata". Sono totalmente d'accordo con te.
Scritto da Ossola A. il 5/4/2012 alle 11:38
Caro @Fabrizio, il problema non riguarda le alleanze locali con Idv. Riguarda il progetto per governare il Paese. Ti sembra che sul blog non abbia espresso con chiarezza la mia posizione?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/4/2012 alle 11:49
Prima di farsi domande sulle alleanze, sarebbe utile conoscere quale sia il progetto che il PD ha per il governo del Paese, ad oggi ancora non pervenuto. Anzi, semmai di progetti ce ne sono pure troppi, tanti quante sono le "teste pesanti" del partito.
Scritto da Lorenzo M. il 5/4/2012 alle 12:31
@Angelo Ruggeri dice una cosa molto giusta. Il modo come Di Pietro gestisce i fondi del partito è assolutamente personale. Chiedere a Elio Velri, fondatore con lui di Idv, che ha denunciato queste fatti (misfatti) in un libro.
Scritto da Il pirata il 5/4/2012 alle 12:51
@Lorenzo M.: "Teste pesanti o "teste pensanti". La prima l'approvo anch'io.
Scritto da Chiara il 5/4/2012 alle 13:42
Se Di Pietro porta al suicidio QUESTO centrosinistra forse fa un'opera di bene per l'Italia.
Scritto da Franca il 5/4/2012 alle 13:56
Dopo Lusi e Belsito...è pronto ad esplodere anche il caso IDV quanto a finanziamento dei partiti. Di Pietro sarà il prossimo e farà molto male ai compagni di merende.
Scritto da Controcorrente il 5/4/2012 alle 14:00
Concordo con la tua risposta. Quando si tratta di fare fogne e gestire asili nido può trovarsi facilmente l'intesa,basta la buona volontà dei singoli. Ben più difficile gestire la FOTO di VASTO,...e dovrebbe servire per gestire il Paese...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 5/4/2012 alle 14:06
@Chiara Proprio "teste pesanti", che si autovalutano sulla base del consenso (finto) che ritengono di avere all'interno del partito e nel Paese. Quelli che, per dire, rifuggono come la peste dall'idea delle primarie, o di una qualsiasi forma di valutazione del loro operato.
Scritto da Lorenzo M. il 5/4/2012 alle 14:09
Il direttore del Corriere Ferruccio De Bortoli scrive stamattina che per il finanziamento pubblico dei partiti ci sono in Parlamento una quarantina di progetti mai messi in discussione. Di Pietro ha presentato sempre questa mattina un referendum per l'abolizione dei rimborsi elettorali. E' l'unico sistema per cambiare qualcosa. Riconoscetelo.
Scritto da Un dipietrista il 5/4/2012 alle 14:45
Il Pd deciderà le alleanze anche sulla base di come si comporteranno i partiti nei prossimi mesi. Questa è la strada giusta per poter vincere e poi governare.
Scritto da Pd Pavia il 5/4/2012 alle 15:51
Di Pietro come dottor Jekyll e mister Hyde: legalitario e arruffapopolo nello stesso tempo, il magistrato dei tre indizi che farebbero una prova. Furbo e zotico al tempo stesso, scarpe grosse e in molti casi cervello anche nel senso di rozzo e approssimativo. Inaffidabile prima di Vasto e dopo Vasto. Il PD dovrebbe valutare rapidamente e con molta attenzione questo incauto connubbio, fare melina non serve nel calcio tanto meno in politica
Scritto da cesare chiericati il 5/4/2012 alle 16:09
Ormai ho passato il Rubicone: non voterò coalizioni che comprendano SEL e IdV. Per non dire dei comunisti. Auguri!
Scritto da ulderico monti il 5/4/2012 alle 17:07
La demagogia è un pessimo surrogato della democrazia; realizza il capovolgimento del concetto di popolo sovrano che, nelle mani dei politici, diventa vittima delle sue deteriori passioni. In democrazia la sovranità popolare si realizza in una feconda dialettica dei cittadini con le istituzioni, attraverso i partiti. E’ nel partito che aspirazioni e critiche, malumori e speranze possono trovare un punto di equilibrio e diventare proposte costruttive, La demagogia recepisce invece l’istintualità popolare e la strumentalizza per ottenere un consenso partigiano senza preoccupazione di costruire il bene di tutti; essa dà voce al sentimento popolare ma in termini autodistruttivi e nichilisti. E’ dalla demagogia che hanno tratto alimento tutte le dittature; essa può essere di destra o di sinistra, può nascere da un politico originariamente orientato a sinistra, come Umberto Bossi, ed essere funzionale ad un disegno revanscista; oppure si ammanta di temi di sinistra disinvoltamente branditi da un personaggio come Antonio di Pietro che, per formazione ed esperienza, è fondamentalmente di destra. Anche i partiti possono indulgere alla demagogia mas sicuramente essa diventa un fatto generalizzato e costitutivo quando i partiti scompaiono. Se la fiducia nei partiti è oggi ridotta a non più del dieci per cento dell’elettorato è perché i partiti sono stati sostituiti da soggetti politici che, in spregio ad ogni regola, fanno capo ad un leader che non “interpreta” i sentimenti popolari per indirizzarli verso un progetto collettivo, ma li recepisce e li esalta per un fine privato di autoaffermazione. Al di là delle differenze, qualitative e quantitative, tra l’I.D.V. e la Lega un elemento comune c’è: sono dei “partitoidi” che senza i rispettivi leader sono niente, non poggiano su alcuna base culturale e programmatica. “Se cade Bossi – ha detto il deputato del cappio Luca Orsenigo – la favola è finita”. Era da mettere in conto lo scandalo dei fondi pubblici utilizzati dalla Lega in modo totalmente opaco e in parte destinati alla famiglia del capo; in una famiglia patriarcale allargata le regole stanno fuori della porta perché prevale la volontà, magari soltanto presunta, del “patriarca”. Un velo è però caduto: l’ipocrisia che ha consentito a dei soggetti totalmente inaffidabili di conquistare il potere in nome di una improbabile onestà rivendicata nei confronti del vecchio sistema. I partiti tradizionali “rubavano per necessità”, perché il finanziamento pubblico copriva solo la metà delle spese; i nuovi soggetti “rubano per avidità”; hanno fatto del finanziamento pubblico una fonte di lucro. La corte dei conti ha certificato che dal 1993 ad oggi il finanziamento pubblico è lievitato del seicento per cento e i rimborsi sono il triplo delle spese sostenute. Così la “democrazia dei partiti” si è trasformata in “democrazia del pubblico” dove contano le emozioni e il nostro destino è affidato alla fragilità del comune sentire. Dopo un ventennio di “berlusconismo” la distinzione fondamentale tra pubblico e privato è sfumata, non ha più confini netti e visibili, il bene comune resta ancorato non a principi etici ma lievita nella estemporaneità delle impressioni. Quello che stiamo correndo è un rischio gravissimo perché, dopo il galantuomo Monti, la strada è aperta per qualsiasi avventuriero.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 5/4/2012 alle 17:13
Basta con questo Di Pietro. Fa alla pari con Bossi. Torniamo ai politici seri e non populisti.
Scritto da Lorenzo il 5/4/2012 alle 19:01
@Lorenzo M. (12.31) - Il programma di un partito si desume sempre dalla sua azione quotidiana. Non credo molto ai cantiere che si aprono alla vigilia elettorale. Servono per i lustrini non per la sostanza. Questo è il problema del centro sinistra: è possibile marciare divisi, profondamente divisi, e poi, per un tocco di bacchetta magica, scoprire che siamo tornati a condividere un reale progetto di governo? La raccontino ad altri questa storia. Voglio credere ancora alle utopie ma non alle fanfaronate.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/4/2012 alle 19:13
Se è vero quel che scrivono molti giornali Di Pietro farà la stessa fine di Bossi.
Scritto da G.S. il 5/4/2012 alle 20:12
Condivido la critiche a Di Pietro e veramente ottimo il precedente post "Tesorieri e tesori". Arrivederci a Roma il 16 aprile per la commissione Statuto.
Scritto da D.M il 5/4/2012 alle 20:27
I rischi paventati da @Camillo Massimo Fiori nelle due righe finali sono purtroppo fondati. Manca una elaborazione culturale, progettuale e programmatica all'altezza della situazione. Anche nel Pd dopo Veltroni c'è stato ben poco.
Scritto da Giorgio S. il 5/4/2012 alle 21:32
Bersani ci penserà bene prima di stringere nuove intese elettorali con questo personaggio. Vendola non mi piace politicamente ma è più affidabile di Di Pietro.
Scritto da Raffaele il 5/4/2012 alle 22:45
@Giuseppe: peggio mi sento. Se dovessi desumere il programma del PD dal suo comportamento, a livello tanto nazionale quanto locale, suggerirei un TSO immediato per l'intera direzione, tanta la schizofrenia palese della linea politica "seguita". Mi sono stufato di "desumere", e pretendo chiarezza, trasparenza, obiettivi concreti e compatibili. E' davvero chiedere troppo a questa dirigenza? Ha senso continuare in questo modo?
Scritto da Lorenzo M. il 6/4/2012 alle 10:11
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