Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/4/2012 alle 09:16


Cerchio magico e barbari sognanti, liste di epurazione degli uni e degli altri, Manuela Morrone e Rosy Mauro, Marco Reguzzoni desaparecido e il Trota. Inevitabile e giusto che se ne parli, ma così si perde di vista la sostanza delle cose. Anche perché non è che gli altri partiti possano mettersi sul pulpito a fare la predica.
Quale è la sostanza? Che Umberto Bossi ha compiuto un’impresa nell’inventare e far crescere dal niente, senza Tv e senza soldi, un partito radicato al Nord che ha condizionato fortemente la politica nazionale. Ma dopo 25 anni di presenza politica e 8 di governo il piatto piange miseramente.
Nessuna riduzione delle tasse, nessuna semplificazione burocratica, nessun miglioramento nella giustizia penale e civile, Malpensa in peggiori difficoltà di prima.
Il fallimento si racchiude e si esprime bene nel “federalismo”, l’Araba Fenice per la quale si sono fatti ingoiare agli elettori della Lega i rospi più amari. Allo stato dell’arte, un obiettivo invocato e tradito, tutto da ripensare e costruire.
La Lega ha fatto eleggere qualche buon sindaco, questo si. Il medesimo risultato l’hanno però ottenuto gli altri partiti (il Pd e anche il Pdl).
La domanda che la conclusione della parabola di Bossi deve porci non è se Roberto Maroni sia troppo compromesso (cosa molto probabile) con il gruppo dirigente della Lega per rappresentare la svolta che il popolo leghista richiede. La domanda è ben altra.
Serve un partito del Nord? Il partito territoriale è una risorsa per l’Italia o non servono invece delle grandi forze politiche con un progetto nazionale?
La mia esperienza mi dice che la Lombardia gioca un ruolo straordinario se si mette al servizio dello sviluppo dell’intero Paese, come nei momenti migliori della Prima Repubblica quando bastava rappresentare questa Regione per essere rispettati, ascoltati, influenti, perfino simpatici anche alle altre Regioni.
Il discorso non vale solo per la Lega. Quando nel centrosinistra Massimo Cacciari e Sergio Chiamparino auspicavano il partito del Nord, ho sempre contrastato questo progetto.
Sono un fiero lombardo e un convinto regionalista, persuaso che il Paese non si salva senza un grado alto di autonomia per le Regioni e per i Comuni. Credo che il federalismo, se questa parola non fosse ormai priva di ogni significato per l’uso propagandistico e improprio che se ne è fatto, potrebbe essere la carta vincente di una nuova idea di nazione e di stato.
Ma per raggiungere questo risultato i localismi esasperati e le tentazioni secessioniste andrebbero eliminate, non accarezzate nel nome di una rivincita e di una supremazia del Nord che non hanno ragion d’essere se non sono poste al servizio del bene comune dell’Italia intera. 

(pubblicato oggi sulla prima pagina della Prealpina con il titolo:  "Ma serve un partito del Nord?"
 

Commenti dei lettori: 29 commenti -
Meno male un'analisi politica e non le solite cronache degli scandali e della notte di Bergamo. Condivido l'analisi ma direi la stessa cosa se non la condividessi.
Scritto da Bortoluzzi il 12/4/2012 alle 09:50
Che golpe! Trattandosi di Maroni, però, sarebbe meglio dire un golpino. A Lozza, il paese dell’ex ministro degli Interni, tutto è un po’ più piccolo: non c’è il golf, c’è il minigolf; non c’è un leader, c’è Maroni. Se digitate in Google il nome Roberto, prima di Maroni appaiono Baggio, Bolle, Benigni, Saviano: un calciatore, un ballerino, un guitto e un casalese. Maroni conta poco ma nella strategia del Nuovo Ordine è quasi un gigante. Maroni ricostituirà un fronte comune con Berlusconi. Bossi, un sigaro, metà cervello ma due palle come macine di mulino, non avrebbe più abbracciato l’antico alleato. Maroni, invece, lo farà presto. E’ stato un golpe de’ noantri, con l’aiuto di un video che incastra un rubagalline e costringe alla resa una famiglia e spazza 25 anni di cronaca politica. Qualche banconota da cinquanta passata di mano in un auto “spiata” e il giochino si è compiuto. Chi ha commissionato quel video? I fatti sono veri ma anche il complotto è vero, altro che dietrologia!
Scritto da Claudio Ennam il 12/4/2012 alle 09:53
Il consuntivo dell'azione pluridecennale della Lega è del tutto negativo. Gli ultimi scandali sono solo un'aggravante.
Scritto da Giovanna G. il 12/4/2012 alle 10:04
Va bene, lasciamo stare gli scandali, però Penati che figura a farsi dare l'esempio dal Trota.
Scritto da Qualunquista il 12/4/2012 alle 10:14
Non ho simpatia per la retorica del Nord virtuoso visto in antagonismo ad un resto del Paese inefficiente, tantomeno posso condividere l'utilità di una rappresentanza che si fonda su un'idea di autonomia slegata da un progetto che sia funzionale allo sviluppo e al benessere dell'Italia nel suo complesso. Se la cronaca servirà tuttavia a mettere in evidenza la "truffa politica" leghista di questi 25 anni, spero che questo aiuti ad una diversa riflessione sui temi dell'organizzazione dello Stato
Scritto da Francesco Anania il 12/4/2012 alle 10:21
Adamoli è arguto come al solito. Il post centra perfettamente la questione. Il Trota e la Mauro diventano i capri espiatori di un partito che si è mostrato incapace e inaffidabile. Maroni non convince. Tutta questa montatura per far credere che Bossi sia stato raggirato è assurda ma viene architettata allo scopo di far credere che c’è l’unità fra Maroni e Bossi. Che serva per le prossime amministrative? O che serva per evitare che vengano tirati fuori scheletri dall’armadio di Maroni? Lì nessuno è senza macchia.
Scritto da V.R. il 12/4/2012 alle 10:40
Signor Bortoluzzi lei sarebbe il mio dipendente ideale. Dice sempre sì. E' sempre d'accordo su tutto. Che meraviglia! Persino al'interno della Lubjanka serpeggiava talvolta un po' di dissenso. Lei, invece, condivide e appoggia. Io pago poco ma offro giacigli dietro il bancone dei tessuti e la sera un cavolotto al vapore non manca mai. Dica sì.
Scritto da Claudio Ennam il 12/4/2012 alle 10:41
E' probabile che un partito del nord non serva. Il problema è che non esiste, non funziona, non agisce un partito nazionale. Ne consegue che ogni forma (o tentativo, sogno, velleità) di darsi una qualche forma di organizzazione è legittimata. Meglio la Lega di Maroni, qualcuno dirà, piuttosto che la coalizione di sinistra di Cardano al Campo. Meglio tentare di sopravvivere che suicidarsi, dirà qualcunaltro.
Scritto da ulderico monti il 12/4/2012 alle 11:31
Un PD riformista che garantisca l'unità nazionale è fondamentale. Allo stesso punto però i bisogni e le specificità di un territorio/regione ci sono e sono marcate ( un lombardo ha molte esigenze diverse a quelle di un siciliano). E' qui che bisogna agire. Questo compito può essere portato avanti da ottimi amministratori di centrosinistra che governano le nostre città. Ma un processo vero di federalismo che garantisca l'equità sociale è importante. Responsabilità locale deve essere un must!
Scritto da Simone Franceschetto il 12/4/2012 alle 11:36
Se guardiamo i risultati il partito del nord non serve a niente, anzi è dannoso.
Scritto da Pd Pavia il 12/4/2012 alle 13:04
Senza la Lega le cose sarebbero andate molto peggio per il Nord. Lo si vede benissimo dal governo Monti che ci sta affamando.
Scritto da Bossiano doc il 12/4/2012 alle 13:12
L'unità nazionale è fondamentale, ma il sud va responsabilizzato. Non nascondiamoci che esistono due tipi di Italia e molte volte il sud è la zavorra, il carozzone per il nord. Quindi io spero in un vero federalismo. Le tasse dei lombardi devono restare a Milano, quelle dei pugliesi a Bari ecc...Ok a un extrafondo di solidarietà gestito da Roma. Ma senza responsabilizzazione il sud continuerà a non essere controllato. Lombardia italiana e non svizzera, ovvio, ma le cose devono cambiare.
Scritto da Simone Franceschetto il 12/4/2012 alle 13:24
I fatti mi pare che siano contrastanti con le dichiarazioni di Adamoli. Il progetto del partito del nord è valido per valorizzare il territorio. Come spiegare il 12% della lega nord altrimenti? Per gli scandali... beh il caso Lusi dovrebbe esser conosciuto ai dirigenti dell'ex Magherito, no?
Scritto da Gigio il 12/4/2012 alle 14:26
@Simone Franceschetto ha ragione, sono anch'io a favore di un buon federalismo solidale e unitario.
Scritto da Anna il 12/4/2012 alle 15:02
Certo che il panorama da qualsiasi parte lo si guardi è desolante. E le forze politiche quando in gioco ci sono i loro interessi realizzano subito ampie convergenze nel rimandare al futuro ciò che andrebbe fatto subito come il blocco della tranche di rimborsi in scadenza a luglio. Alla faccia della crisi e della democrazia che non è affatto, come molti credono, una costante di sistema. Bossi e i suoi scherani sono un dettaglio fra i tanti della grande emergenza morale che investe la politica
Scritto da cesare chiericati il 12/4/2012 alle 16:05
Picchia giù di più che non meritano niente, solo legnate.
Scritto da Roberto il 12/4/2012 alle 16:06
@Bossiano doc: per la situazione di disastro che stiamo vivendo, la Lega è la causa e il governo Monti che ci sta affamando è l'effetto
Scritto da Adriano il 12/4/2012 alle 17:04
La crisi di identità della Lega non deriva soltanto dal discredito per l’utilizzo disinvolto dei fondi pubblica ma soprattutto perché non è riuscita a realizzare alcun programma e mantenere le sue promesse. Un Partito del Nord non serve perché i problemi affrontare non sono specifici a questo territorio ma derivano da una trasformazione profonda che coinvolge tutto l’Occidente e non solo. Movimenti analoghi alla Lega sono sorti in tutta Europa e hanno come base l’ “ossessione identitaria”: non potendo far conto su uno sviluppo illimitato è sorta una “new age” politica che fa leva sulle risorse identitarie e psicologiche degli individui. La frammentazione della società, la crisi dell’economia con la progressiva scomparsa della grande industria, il venir meno dei valori e degli ideali universali, hanno portato al declino del “sociale”. Le aggregazioni “orizzontali” classiche sono state sostituite da aggregazioni localistiche sulla base del legame tra terra e sangue. Tuttavia le comunità locali a cui si rivolge la Lega non sono entità omogenee, basate su una cultura e una tradizione condivise, ma un aggregato di scelte individuali di identificazione, radunate in insiemi contemporanei costruiti allo scopo del raggiungimento di obiettivi politici specifici. L’esperienza della Lega ha dimostrato che senza capacità di realizzazione la politica non è credibile, ma se manca una base culturale comune fa fatica ad aggregare. Il “carisma” di Bossi è ormai consumato ma le ragioni del “malessere” non sono venute meno e gli altri partiti non sono stati capaci di intercettarle.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 12/4/2012 alle 17:51
Mi pare che in Italia l'unica via per raggiungere il federalismo sia quello della spesa. A partire dalla riforma del titolo V, e anche a causa della debolezza delle istituzioni nazionali, c'è stato un progressivo spostamento e ingigantimento della spesa delle Regioni, o meglio la spesa dello stato è rimasta identica e si è aggiunta una corente di spesa incontrollata dalle regioni. io penso che ci si debba fermare.
Scritto da Lele il 12/4/2012 alle 17:56
Condivido pienamente il commento politico ma non vorrei che passasse in secondo piano il problema etico che ha coinvolto la Lega.
Scritto da Emanuela il 12/4/2012 alle 18:43
Interessante sia l'articolo che la discussione e @Fiori acuto, al solito. Il carisma di Bossi si è consumato tutto e Maroni no è in grado di sostituirlo. Questo richiederebbe un grande sforzo del Pd ma la sua classe parlamentare non ha la sufficiente preparazione.
Scritto da Vittorio il 12/4/2012 alle 19:15
Ho smesso di credere alla Lega da molto tempo ma non vorrai mica negare che esiste una questione settentrionale, vero? E allora perchè non ammettere che un partito settentrionale è necessario?
Scritto da Albertone da Giussano il 12/4/2012 alle 20:42
Sto ascoltando "Piazza Pulita" dove si rimescola nel fango. Il suo articolo è politicamente pesante e non lo condivido perchè penso che la Lega abbia ancora un futuro come partito del nord, ma almerno parla di politica e di federalismo e non solo dei problemi giudiziari che sono ancora da accertare.
Scritto da Rossano il 12/4/2012 alle 21:36
Bel post! A mio parere serve un partito nazionale che faccia da argine a parrochialismi vari. Serve un partito nazionale che capisca perche' tanta gente ha votato lega, senza accusarla di razzismo "light", che capisca questa etica lombarda: gente semplice(iotta), Kultura poca, serieta' tanta, lavura'-lavura', generosa, abitudinaria ma che ha il gusto del fare, che fa ricca la Lombardia. Questa gente chiede alla Politica dialogo, onesta' e meno tasse, ma e' stufa delle chiacchere di Lega e co.
Scritto da Andreus il 12/4/2012 alle 21:52
"Chi non salta Rosi Mauro è", questo slogan intonato praticamente da Maroni martedì notte a Bergamo è offensivo del rispetto che si deve alle persone (fino all'altro giorno incensate). Maroni dov'era fino a ieri? Sul panco abbracciato alla Mauro. Comportamento vergognoso.
Scritto da Una lettrice il 12/4/2012 alle 23:18
Rosy Bindi è la pulzella del PD. Pulzella a vita perché per spulzzelarla ormai ci vorrebbe il Black & Decker e ‘sto utensile costa parecchio, almeno così dice il mio vicino di negozio, il signor Chiodi che ha una ferramenta. Chiodi, ironia della sorte, come se io mi chiamassi Braghe. Ma lasciamo stare. La Bindi, dicevo. Che arroganza! Che protervia! Con quale cipiglio attaccava chi l’attaccava! Un tempo i politici fiutavano l’aria e tiravano a campare, abbozzavano. Ora che il capolinea è alle viste si difendono come possono: male. Ieri sera Lilly Labbrone Gruber e Beppe Mastro Geppetto Severgnini domandavano alla presidente del PD come non facesse a sapere di Lusi e della sua abitudine a svuotare le casse della Margherita. “Rosy non c’era! Rosy non sapeva! Rosy non contava e non contava neanche, GIUSTAMENTE (lo ha ripetuto più volte), Rutelli”. Pare che contasse solo Lusi: un milione, due, milioni, dieci milioni, venti milioni…
Scritto da Claudio Ennam il 13/4/2012 alle 07:38
Esemplare l'espulsione della senatrice Mauro per aver rifiutato di dimettersi dalla carica di vice-presidente del Senato. Il comunicato della Lega afferma: “... il Consiglio Federale all’unanimità ha decretato l’espulsione dal movimento della stessa senatrice Mauro, ritenendo inaccettabile la sua scelta di non obbedire ad un preciso ordine impartito dal Presidente Federale e dal Consiglio Federale”. Chi fa parte di un partito ne accetta la disciplina, tanto più vincolante nel caso di eletti nelle istituzioni. Chi infrange la disciplina di partito è un abietto che persegue soltanto interessi personali.
Scritto da ulderico monti il 13/4/2012 alle 07:39
Per il nord e,quindi,per l'Italia ha fatto di più la politica popolare della localista. @Adamoli:ottima la sottolineatura sui sindaci.Ieri sera, a Como,dibattito con Lech Walesa.Punti chiave:lo spirito Europeo; la necessità per ognuno di essere,nel proprio campo,attivo per una comunità di diritti, senso di responsabilità e solidarietà(come indicate da @Simone Franceschetto,basi del federalismo vero). A chi si lamentava dello stato delle cose ha detto, sintetizzo, "e tu cosa fai per cambiare?".
Scritto da FrancescoG. il 13/4/2012 alle 08:37
@Claudio Ennam, le rispondo seriamente dicendole che anch'io sono sorpreso della condivisione che da parecchio tempo registro con Adamoli. Anni fa non era così. Non so chi è cambiato di più. Sono un laico e le idee di Adamoli sui cosiddetti temi eticamente sensibili mi convincono. Sono appassionato di politica e distante dai partiti e Adamoli, tra i politici (è uno dei pochissimi di razza, lo ammetti?), è quello meno partitocratico. Una volta lo trovavo troppo cementificatore ma oggi non sembra più che lo sia. Fa politica e non gossip. Se continua in questo modo sono al suo fianco.
Scritto da Bortoluzzi il 13/4/2012 alle 08:44
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