Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 0/0/0000 alle 00:00

 

Qualcuno ogni tanto sul blog (anche nell’ultimo post) mi dice che sarei con la valigia in mano pronto a traslocare dal Pd ad altre formazioni politiche.
Scempiaggini provocatorie. Su molte questioni scatta con il corpo sociale del mio partito una sintonia immediata e naturale. Però, visto che il blog è un luogo di riflessione e non di propaganda, voglio lasciare un mio pensiero molto sincero.
Confermo che nella mia gerarchia (e mi scuso per la semplificazione brutale) viene prima il bene comune. Poi le Istituzioni, come sede della rappresentanza politica e della mediazione degli interessi sociali. Infine i partiti come strumenti indispensabili e insostituibili di democrazia, al servizio del bene comune e delle Istituzioni.
Ebbene, vi confesso che mi imbatto spesso in una posizione molto diversa: “il partito è tutto. L’ubbidienza è un valore. E’ meglio sbagliare insieme che aver ragione da soli”
Sentimento di fede rispettabilissimo. Domando a voi, come faccio di solito con loro: vi sembra che così si costruisca il partito dal basso? Che arroccandosi in questo modo nella trincea dei partiti si possa battere l’antipolitica furente di oggi?
Commenti dei lettori: -
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)