Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/4/2012 alle 13:43

Là sulle cime nevose una croce sta piantà.
Non vi sono né fiori né rose
è la tomba d'un soldà.
D'un partigian che il nemico uccise, d'un partigian che tra il fuoco morì; la mamma tua lontana
ti piange sconsolata mentre una campana in ciel prega per te.
E noi ti ricordiamo,
o partigiano che guardi di lassù, mentre scendiamo al piano
ti salutiamo, caro compagno.
Non pianga più la mamma
il figlio suo perduto sull'Alpe sconosciuto un altro, eroe sta là.
Vi vedo e penso ancora nell'ora dei tramonti,
al sorger dell'aurora montagne del mio cuor.
Questo dolce ricordo mi fa sognare, mi fa cantare tutta la melodia
che riempie il cuor di nostalgia.
Vi vedo e penso ancora nell'ora dei tramonti al sorger dell'aurora montagne del mio cuor.

(Ho scelto una preghiera molto popolare di un autore rimasto sconosciuto. Forse la più semplice di tutte. E’ un modesto tributo al movimento di popolo che fu la Resistenza).

Commenti dei lettori: 25 commenti -
Non è una poesia d'Autore ma è simpatica.
Scritto da Chiara il 25/4/2012 alle 15:04
E' importante ricordare che la lotta partigiana è stata una sollevazione del popolo, in gran parte della povera gente.
Scritto da Cittadina cattolica il 25/4/2012 alle 15:42
25 aprile: Confiteor. Nella ricorrenza del 25 aprile voglio ricordare il padre di mia moglie. Era un fascista, aveva aderito alla Repubblica Sociale, il 25 aprile avrebbe potuto facilmente rifugiarsi in Svizzera, ma scelse – per evitare ritorsioni sulla famiglia - di rimanere nella sua casa. Fu assassinato il 20 maggio 1945. Voglio anche ricordare mia suocera, donna di grande dignità e coraggio. Non ebbi mai il coraggio – di fronte al suo silenzio – di esprimerle la mia solidarietà per la tragedia. Confesso la mia viltà. Miserere.
Scritto da Ulderico Monti il 25/4/2012 alle 16:01
Eccellente il discorso del Presidente Napolitano questa mattina. Il 25 Aprile deve unificare anziché dividere tutta l'Italia.
Scritto da Elisabetta C. il 25/4/2012 alle 16:46
Partigiani movimento di popolo? Lo chiamarei movimento di partiti e in un primo momento anche dell'odio. I fascisti ne hanno fatte tante sbagliate, soprattutto le leggi razziali, ma la vendetta dei partigiani è stata spietata e crudele.
Scritto da Geronimo il 25/4/2012 alle 17:23
Così semplice e intensa, la poesia testimonia l'essenza dei sentimenti di quel tempo lontano, che pure ho vissuto, testimone e partecipe, nell'Alta Lunigiana, in un bosco di Codolo, verso Zeri. 1944. La sera sulle panche intorno al fuoco della castagnaia, sulla testa il graticcio su cui le castagne si essicavano, pane povero dei poveri, ascoltavo storie di tragedie e di miseria, Giuseppe poverissimo che era stato emigrante in America e conservava come una bibbia il catalogo di un centro commerciale e Barone, fante siciliano che aveva fatto la ritirata di Russia e che l'8 settembre aveva bloccato lassù. La signora Maria era la ricca proprietaria del cascinale, senza acqua né luce, ma possedeva una mucca e un asino e aveva due figlie, Iolanda e Fiorina. Giovanni, il marito, e suo fratello Daniele, scapolo e filosofo. Sotto il letto del capo-famiglia, una bara acquistata con i risparmi. Correvano voci sui lanci di armi dagli aerei alleati, e si parlò della tragedia partigiana del capo partigiano Dante Castellucci. Un giorno ero andato a prender l'acqua alla fontana e dal bosco uscirono i ribelli, armati con le prime armi conquistate al nemico, in abiti civili, un fazzoletto rosso al collo. Chiesero cibo e scarpe. Perché “fischia il vento, urla la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andar...” non era poesia e canto, ma la vita del ribelle. Perché, Giuseppe, la semplice poesia o preghiera che hai proposto è così vera! Grazie!
Scritto da ulderico monti il 25/4/2012 alle 17:38
Finalmente / canteranno le cetre / che appendemmo ai salici / del fiume. / Forgeremo / spade dai vomeri / e dalle falci / tempreremo lance. / Fiammeggeranno i cuori: / saranno allora i giorni / della resurrezione. /
Scritto da ulderico monti il 25/4/2012 alle 17:47
Oggi sono stata in compagnia con alcuni conoscenti tra cui il figlio di un gerarca fascita. Il figlio, perchè il padre non l'avevo conosciuto, è una persona squisita. Non so per chi vota (forse a sinistra), lui ricorda il papà con sincera ammirazione per la sua fede indomita. Rispetto per persone come lui.
Scritto da Luciana S. il 25/4/2012 alle 18:16
Da insegnasnte di scuola superiore posso dire che si sta perdendo la memoria della Resistenza. E' un vero peccato, la rinconciliazione predicata giustamente da Napolitano, non può far cadere l'oblio su un periodo tragico ma insieme glorioso per l'Italia.
Scritto da Un'insegnante il 25/4/2012 alle 19:06
Sono cresciuto con i racconti della guerra e dei partigiani fatti da mia nonna (mio nonno che l’aveva vissuta non voleva parlarne) e dagli zii che tornati dalla Russia scelsero di andare in montagna, distrutti dall’orrore della guerra e, come ebbero occasione di raccontarmi, dall’aver visto in azione le camice nere con i civili. Non erano racconti di odio o “politici” erano tremendamente umani, avevano visto accadere cose (che non riuscivano quasi a raccontare) che li portarono “naturalmente” a fare la scelta del rifiuto dell’adesione alla RSI. Conosco gli errori e gli orrori compiuti dai partigiani, ma avendo negli occhi quell’esempio dico che fecero la scelta giusta, loro stavano dalla parte giusta, ognuno con la propria umanità e i propri obiettivi uniti dall’unico obiettivo, distruggere il nazi-fascismo.
Scritto da Lele il 25/4/2012 alle 19:32
@Lele, di racconti come quelli di tuo nonno ne ho sentiti anch'io dai miei nonni. La guerra partigiana ha avuto le sue crudetà e i suoi eccessi ma loro stavano dalla parte giusta.
Scritto da R. Agosti il 25/4/2012 alle 21:18
Per essere un’insegnante di scuola superiore ne ha fatti di strafalcioni, signora mia! Io posso scrivere sgrammaticato perché sono un povero commerciante. Anzi, un commerciante povero. Ma lei! Faccio l’elenco? No, dai. La comunicazione telematica esenta da una particolare cura del proprio registro linguistico? Non credo ma mi rimetto al giudizio della corte. Un saluto particolare al signor Adamoli sempre così attuale. Attualmente dove si trova? A ciaspolare? Lassù sulle montagne… all’ombra di un bel fior… Oh, bella, non me la ricordo più. Una mattina, mi sono scordato… Oh, bella mi sono proprio scordato.
Scritto da Claudio Ennam il 25/4/2012 alle 22:24
Signor R. Agosti, giusto è chi il giusto fa. Forrest Claudio Gamp.
Scritto da Claudio Ennam il 25/4/2012 alle 22:26
@Ulderico Monti. Qualche volta non condivido ciò che dice ma lo dice sempre benissimo. Oggi mi piace anche la sostanza.
Scritto da Lucia S. il 25/4/2012 alle 22:33
@Claudio Ennam - Si, oggi sono andato in montagna, senza ciaspole, visto che lei è curioso. Però sono curioso anch'io, perché parla di queste amenità invece che del 25 Aprile? La liberazione dell'Italia da chi ha voluto le leggi razziali dovrebbe riguardare e far piacere anche lei, o no?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/4/2012 alle 23:25
Ieri cerimonia del 25 aprile in vetta al Monte Bisbino dove, da anni, si ritrovano insieme i sei comuni della nostra zona. Le celebrazioni del 150° dello scorso anno sono servite a dare stimolo a questi momenti civili (difficile in momenti di crisi).Ci vorrebbe più partecipazione under 25.Mi impegnerò per l'anno prossimo. Stasera presentiamo questo libro: http://ilpontemaslianico.over-blog.it/article-tanto-tu-torni-sempre-ines-figini-la-vita-oltre-il-lager-un-incontro-a-maslianico-103562732.html
Scritto da FrancescoG. il 26/4/2012 alle 08:18
Il Capo dello Stato ieri ha tenuto un discorso di altissimo livello invocando, tra l'altro, la riforma dei partiti. Non ci capisco molto ma penso che la politica non sarà travolta solo se sarà ascoltato e se ci saranno delle azioni conseguenti.
Scritto da Luisella il 26/4/2012 alle 10:52
I comunisti hanno massacrato più Ebrei di qualunque fascismo. Quando vedo una bandiera rossa mi si prolassano i reni. Tenetevelo il vostro 25 aprile!
Scritto da Claudio Ennam il 26/4/2012 alle 11:10
È giusto chiarire ogni aspetto delle vicende della Resistenza, ma questo deve servire a rafforzare la convinzione che il nazismo e il fascismo sono stati un’aberrazione della storia (estendendo poi il concetto ad ogni dittatura), che la guerra è il peggio che possa accadere e che nessuna guerra è don chisciottesca e romantica, la guerra uccide e basta. Credo che alcuni processi fatti alla Resistenza negli ultimi anni siano solo strumentali e mirano a ridare spazio ad uno pseudo-fascismo d’accatto. Giuseppe, però vorrei raccontare una storia di guerra che porta a dare un giudizio. Avevo uno zio americano (anche se di origini veneto/varesotte), arrivò con gli alleati in provincia di Varese dove conobbe mia zia (che avrebbe sposato dopo la guerra). Era un geniere, aveva fatto la guerra in Estremo Oriente, poi era attivato in Italia e poi era andato in Germania. Ecco, in un periodo che va dall’ultima avanzata oltre il Reno e i primi mesi dopo la fine della guerra, con il suo reparto si imbatté in un campo di transito dove trovarono stipati in magazzini sigillati i corpi di numerosi prigionieri (soldati e civili, soprattutto ebrei). I tedeschi stavano spostandoli ad est quando il crollo del reich li colse, allora sigillarono i magazzini e scapparono, buttando alle ortiche le divise. I soldati americani chiusero i paesi della zona, li perquisirono e riuscirono a trovare alcune delle guardie del campo, li portarono indietro, fecero seppellire i morti e poi fucilarono tutti i tedeschi che avevano arrestato. Questo racconto, non so quanto sia romanzato, ho cercato di effettuare una ricerca ma non sono riuscito. Comunque chiedo quale è il giudizio si può trarre da questa vicenda.
Scritto da Lele il 26/4/2012 alle 13:32
@ Ennam : ce lo teniamo eccome ! il 25 aprile ( se davvero sei ebreo, talvolta mi sembri Valmaggia sotto mentite spoglie ) è il giorno in cui gli "eroi" repubblichini -in realtà tagliagole senza onore, i cui sopravvissuti devono la vita immeritata alla clemenza di Togliatti che li amnistiò - smisero di fucilare senza processo chi dava asilo a quelli come te, che erano sopravvissuti alla deportaziione. e per chi era ad Auschwitz, la vista delle bandiere rosse ha significato la vita !
Scritto da marco il 26/4/2012 alle 13:33
Che dolore! Che dolore fortissimo, signor marco! Paragonarmi a un nazista! Lei parla così perché non sa più cos'è l'amore. Siamo la coppia più vecchia e grassa del mondo. Penso che lei parli così proprio perché è vecchio e grasso come me. Non voglio che le nostre pance si scontrino e le mollezze del nostro basso ventre si confrontino penosamente. Lasciamo stare: ho troppo sofferto. NOI abbiamo troppo sofferto.
Scritto da Claudio Ennam il 27/4/2012 alle 08:50
Ennam, mi viene a mente la mia compagna Paola, ebrea sopravvissuta molto giovane a aushwitz (con tanto di numero) e gli altri ebrei del Partito nella mia città. non si rifugiavano dietro il "destino di dolore", come se fosse un alibi per tutto, erano cittadini tra i cittadini, credevano in un destino comune di libertà, non erano meno ebrei di te, ma non dividevano il mondo in ebrei e gentili. Questi ebrei liberi di essere individui, li ho conosciuti solo tra i comunisti che tu tanto odi.
Scritto da Marco il 28/4/2012 alle 18:13
@Marco, non dica sciocchezze, da quel campo non è sopravvissuto nessuno.
Scritto da Ferdinand il 29/4/2012 alle 08:20
@ Ferdinand, guardi che si sbaglia, Primo Levi e i suoi libri le toglieranno ogni dubbio sui tanti sommersi e i pochi salvati di aushwitz. Questa nostra compagna andava nel giorno della memoria a raccontare nelle scuole la sua esperienza di sopravvissuta al Lager, e negli anni dopo la guerra con suo marito partecipò alla fondazione di un kibbutz in israele. Fare polemica fra blogghisti su questa cosa secondo me però è brutto e irrispettoso : l'argomento l'ho tirato fuori io, quindi chiedo scusa.
Scritto da marco il 29/4/2012 alle 18:14
Guardi, signor Marco, chieda scusa e la chiuda li'. Dire che da Auschwitz (mi raccomando,suo scriva corretto) si scampava e' pericoloso, vero ma pericoloso. Scriva di quello che sa. Le piace Gianni Morandi?
Scritto da Claudio Ennam il 29/4/2012 alle 20:57
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