Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/4/2012 alle 11:22


Molto Interessante la relazione di Massimo Cacciari alcune sere fa a Luino.
Tre i pensieri dominanti: la seconda repubblica è miseramente fallita, sepolta dal berlusconismo e dal leghismo; i partiti dovevano darsi sul serio una struttura federale; era indispensabile realizzare l’idea del Partito Democratico del Nord.
Sottoscrivo i primi due punti ma non il terzo che reputo più funzionale alla rottura dell’unità nazionale che alla sua ricomposizione su basi di maggior autonomia regionale e comunale.
Anche secondo me esiste una questione settentrionale. Allo stesso modo esiste una questione meridionale (molto più spinosa) e un’altra questione, assolutamente drammatica, delle tre/quattro regioni sotto il controllo delle varie mafie.
Dovremmo concludere che occorrono dei partiti territoriali, con progetti, programmi, alleanze diverse, magari in competizione fra loro? Al contrario, questa situazione richiede uno Stato che sia insieme nazionale ed autonomista.
La questione settentrionale è dovuta soprattutto a leggi invasive e al fisco iniquo. Troppa burocrazia e troppe tasse, in particolare sulle imprese e sui produttori, hanno frenato la competitività del nostro sistema economico mentre il meridione si è avvantaggiato di un’evasione e di un’elusione fiscale proporzionalmente  molto maggiore.
Secondo i dati di alcuni esperti (Luca Ricolfi ad esempio) si può stimare che almeno 50 (cinquanta) miliardi di euro sono il credito del Nord verso il resto del Paese.
Questa è la ragione per la quale negli ultimi 15 anni il Sud sarebbe cresciuto, secondo i dati Istat, quasi come il Nord malgrado la fragilità del suo sistema produttivo, l’insufficienza delle infrastrutture, l’inefficienza di molte Istituzioni. Serve incentivare con urgenza la responsabilità delle classi dirigenti regionali e locali  mettendo a confronto la qualità della spesa pubblica e assicurando nel contempo un cospicuo fondo di solidarietà nazionale.
Per tali motivi ho sempre sostenuto (malgrado la presenza di Regioni troppo piccole che andrebbero accorpate) la causa della maggiore autonomia regionale in termini legislativi, amministrativi, fiscali.
Purtroppo, il federalismo fiscale sbandierato dalla Lega è naufragato sotto il peso di una normativa farraginosa e complicatissima, con troppi rinvii a futuri decreti attuativi.
E’ un lusso affrontare questi temi durante la pesante emergenza economica e finanziaria che non è ancora alle spalle? Può darsi, ma non dimentichiamoci mai che è nelle rotture storiche (Seconda/Terza Repubblica)  che si può trovare la forza di realizzare le riforme più profonde e socialmente più costose. 

Commenti dei lettori: 26 commenti -
Condivido parola per parola. I problemi del Nord sono ancora tutti sul tavolo. Se il Nord va messo nelle condizioni di camminare bene: primo passo a sostegno delle fasce di popolazione più debole su tutta la penisola. Il Sud ha un potenziale di crescita enorme, più alto del nostro. Il suo progresso eviterebbe, tra l'altro, l'ancora molto diffusa e dolorosa immigrazione interna.
Scritto da FrancescoG. il 26/4/2012 alle 11:46
Affrontare il nodo del fisco con la lente del federalismo sarebbe la scelta più giusta ma purtroppo penso che rimarrà una chimera con qualsiasi governo.
Scritto da Vittorio il 26/4/2012 alle 11:55
Una nota sulle differenze tra amministrazioni. Ho letto che alcuni comuni riescono, riducendo aliquote ed aumentando detrazioni, a non far pagare l'IMU sulla prima casa. Mi sono incuriosito. Ho cercato i dati di bilancio di questi enti. Ne ho trovati alcuni. Risultato. La domanda non è "perchè loro tagliano l'Imu e gli altri no?" ma è: "perchè qualcuno ha più del 30% (pro-cittadino) rispetto ad altri, senza tener contro dei servizi erogati?". Secondo me diventa una questione di giustizia.
Scritto da FrancescoG. il 26/4/2012 alle 12:00
Quella dei partiti del Nord, del Cemtro e del Sud è una gran baggianata. Roba di riformismo da serie zeta portata avanti da intellettuali arroganti e da qualche politico stupidotto che scimmiotta la Lega.
Scritto da Osvaldo il 26/4/2012 alle 12:02
Il federalismo fiscale è incompatibile con l'organizzazione statuale odierna. Se non si darà maggiore autonomia di funzioni alle regioni e alle città resterà solo uno slogan.
Scritto da A. Martini il 26/4/2012 alle 13:02
Abbassare il fisco è una cosa seria mentre il federalismo fiscale è una boiata che porterebbe solo nuone tasse.
Scritto da L. Brambilla il 26/4/2012 alle 13:33
Monti vuole acquistare altre 400 auto blu. Lo si legge in un bando di gara del ministero dell'Economia. Ne circolano già 60 mila, 800 sono inutilizzate. Il costo per le casse dello stato potrebbe arrivare a 10 milioni di euro. Per il bene del paese? Lei, signor Adamoli, è sempre invaghito del nostro premier? Quando finirà questa luna di miele? Quando sarà costretto anche lei a vendere le sue case come noi, poveri disgraziati?
Scritto da Claudio Ennam il 26/4/2012 alle 14:49
@FrancescoG. La questione di giustizia di cui parli tu dovrebbe essere la chiave decisiva per passare ad un fisco più equo in tutte le regioni italiane attraverso il federalismo. Ma ormai chi ci crede più? Tu ci credi ancora?
Scritto da Elisabetta C. il 26/4/2012 alle 15:23
Ragionamento che non fa una piega ma che resterà senza un'attuazione coerente. Le Regioni sono troppo diverse una dall'altra e ciò che si può pretendere dalla Lombardia non si può pretendere dall'Abruzzo, per dimensione, o dalla Campania per altri motivi. O si cambiano le Regioni o non si farà niente.
Scritto da Bortoluzzi il 26/4/2012 alle 16:21
Le notizie che arrivano dal fronte giudiziario sulla Lega sono tali da mettere in un angolo le proposte federaliste come se, a causa della Lega, non si possa più parlare di questo argomento. E' un errore ma purtroppo la realtà è questa.
Scritto da L. Antonini il 26/4/2012 alle 17:49
Ogni tanto rinsavisci e non ti limiti ad attaccare la Lega. Nel merito del fisco ti dò quasi ragione.
Scritto da L. Basso il 26/4/2012 alle 18:00
Ho paura che per l'autonomia regionale come la intendiamo noi ci vorrà, forse, la terza repubblica.
Scritto da Dirigente regionale il 26/4/2012 alle 18:37
Condivido il tuo pensiero. Cacciari è bravissimo ma imputa (lo ha fatto in un recente dibattito televisivo con Cota) alla Lega un programma di federalismo che la Lega non ha mai avuto. Sono convinto che se un partito è veramente radicato sul territorio con le sezioni funzionanti come cellule di progettazione politica e quindi portatrici di interessi locali collettivi allora non c'è bisogno di Partiti del Nord o del Sud. Non confondiamo poi federalismo fiscale con la possibilità di evadere!
Scritto da mauro prestinoni il 26/4/2012 alle 18:42
@Mauro Prestinoni, sono d'accordo con te. Attenti a non scambiare il federalismo fiscale voluto dalla Lega con la voglia di evadere le tasse.
Scritto da Andrea il 26/4/2012 alle 19:29
I partiti del Nord e del Sud provocherebbero un frazionamento politico pericolosissimo. Invece che andare verso la riaggregazione delle formazioni politiche si imboccherebbe la strada contraria. Dio ce ne scampi e liberi.
Scritto da Maurizio il 26/4/2012 alle 20:13
Adamoli, hai ragione al mille per mille, tuttavia il governo Monti mi pare che da questo orecchio non ci senta : la poca autonomia contrivutiva che le comunità locali avevano si è ulteriormente ridotta. se il PD riuscisse a fare proprie battaglie di buon senso com i "costi standard", secondo me diverebbe una scelta interessanti per molti anche dalle tue parti..concordo :il "PD-nord" non va, ma ciò non toglie che chi nel PD viene dal nord non possa attivarsi, oltre gli schieramenti interni.
Scritto da marco il 26/4/2012 alle 20:21
Concordo con gli ultimi 2 commenti. Il partito del nord mi sembra una pessima idea. Meglio un partito forte a livello nazionale che lascia maggiori autonomie a livello locale. Per quanto riguarda l'analisi di Ricolfi citata da Adamoli, mi sembra che il credito di 50 miliardi di € di credito del nord rispetto il sud mi sembra assolutamente esagerato e una troppo facile semplificazione.
Scritto da Nicola Milana il 26/4/2012 alle 21:23
Adamoli è un illuso malgrado l'esperienza positiva e l'intelligenza che gli riconosco. A Roma stanno cercando di far fuori la Lega perchè non vogliono perdere il loro potere centralista.
Scritto da Bossiano doc il 26/4/2012 alle 21:47
Caro @Marco (20.21), sono assolutamente favorevole ai costi standard che sono un pre-requisito di ogni finanza locale seria. Dovrebbero essere però inseriti in una legge chiara e logica quale non era quella approvata sotto il governo Berlusconi-Bossi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/4/2012 alle 22:56
Caro @Nicola, (21.23), i numeri di questo tipo sono solitamente molto ballerini a seconda dei vari ricercatori. Come dici tu scontano una certa semplificazione e approssimazione. In questo caso, la cifra messa in evidenza da Luca Ricolfi è confermata da tante altre fonti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/4/2012 alle 22:59
@Mauro Prestinoni, sono anchi'io dell'idea che "se un partito è veramente radicato sul territorio con le sezioni funzionanti come cellule di progettazione politica e quindi portatrici di interessi locali collettivi allora non c'è bisogno di Partiti del Nord o del Sud". In fondo, il Pd in molte parte del Paese lo è.
Scritto da Iscritto Varese il 27/4/2012 alle 09:51
Cacciari è un filosofo che condisce i suoi ragionamenti con pensieri alti. La cosa ridicola è vedere le stesse cose riproposte da scimmiottatori nostrani senza arte né parte.
Scritto da Valceresio il 27/4/2012 alle 10:40
Noi lombardi dobbiamo pensare al nord, non al centro-sud. Le nostre tasse dovrebbero restare in buona parte qui. Lo slogan "padroni a casa nostra" voleva dire questo non la lotta ai meridionali e agli stranieri come la sinistra ha sempre messo in giro.
Scritto da Ugo F. il 27/4/2012 alle 11:34
@ Elisabetta C. Crederci o no. La ragione sugegrisce di no. Ma il cuore dice "se è questione di giustizia, perchè no?". Come è stato scritto, partiamo da parametri uguali per tutti e costi standard. Se ne scoprirebbero di belle anche tra comuni confinanti. (Nota non richiesta sull'IMU. Ci fossero fondi, sarei per sconti a fasce deboli e taglio su aziende: meglio aiutare imprese e lavoro che far risparmiare 100 € in più di patrimoniale a chi può pagarla).
Scritto da FrancescoG. il 27/4/2012 alle 12:21
@FrancescoG, si, se le dichiarazioni dei redditi fossero oneste. Altrimenti si potrebbero applicare sconti a chi risulta nullatenente o quasi solo in base a dichiarazioni disoneste.
Scritto da Chiara il 27/4/2012 alle 15:17
@ Chiara. Verissimo. Il punto critico, anche in questo caso, sono le dichiarazioni dei redditi (calcolo ISEE). In Comune, devo dire, non sono capitati casi di questo tipo, sarà perché tra 3300 abitanti ci si conosce tutti, sarà perché i controlli ci sono. Probabilmente c'è anche un altro fattore. L'evasore che fa richiesta di contributo rischia di essere scoperto e, per qualche euro, ne mette a rischio migliaia. Scelta non conveniente, che non fa.
Scritto da FrancescoG. il 29/4/2012 alle 08:32
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