Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/5/2012 alle 13:26

 

Ernesto Galli della Loggia ha esposto brevemente la sua autorevole visione sulle potenzialità, sui limiti e rischi dell'esperienza di Cielle e del cattolicesimo politico in Italia.
Cielle è definita “animatrice di mille iniziative lodevoli ma sempre di più una sorta di maso chiuso cattolico piantato nel bel mezzo della società italiana”. L’esempio più cospicuo verrebbe dalla Lombardia dove “Cl è parte a pieno titolo della maggioranza di governo tanto che nella sanità  non si muove foglia che Cl non voglia”.
Su questa parte dell’articolo non avrei molto da aggiungere salvo dire che non penso affatto che la fine della leadership di Formigoni in Lombardia possa rappresentare il tramonto di Cl (nella foto don Julian Carròn con don Giussani)). Se non si hanno pregiudizi si deve ammettere che questo Movimento non trova affatto la sua principale ragion d’essere nella politica attiva.
Secondo Galli della Loggia, la sindrome del «maso chiuso», non riguarderebbe solo Cl ma l'intero cattolicesimo politico italiano che deve “superare ogni egemonismo, spogliarsi di ogni abito di autosufficienza culturale, avviare un dialogo alla pari con identità differenti dalla propria, insieme alle quali cercare significativi punti di convergenza”.
Sono d’accordo, ma non è quello che i cattolici nel Pd (e non solo) stanno cercando di fare? Anzi, il pericolo è forse il contrario, quello di subire l’egemonismo di altre culture politiche magari in cambio di diversi posti di potere.
Il che sarebbe un forte impoverimento della società italiana.

 
Commenti dei lettori: 32 commenti -
D'accordo con te sul cattolicesimo politico mentre con Cielle sei troppo generoso.
Scritto da Francesco P. il 9/5/2012 alle 14:16
Mi sembra giusto riprendere un vecchio discorso sulla differenza tra istituzione (Chiesa) e religione (in questo caso cattolicesimo). Credo che C& L abbia mischiato intimamente i due concetti per cui non si riesce a differenziare l'uno dall'altro. E, inoltre, quando gli umani (lasciamo stare Formigoni e la sua istrioneria) si identificano come portatori unici di etica risulta difficile il dialogo. Ci sarà pure qualche ciellino "credente" ma la maggior parte si è aggregata per utilità personale.
Scritto da Sic Est il 9/5/2012 alle 14:30
Flavio Tosi, trionfatore di Verona, ha detto chi è è ispirato e si ispirerà ancora alla Dc veneta. Per questa Lega, di Tosi e non di Maroni, una metamorfosi incredibile. Ernesto Galli della Loggia dovrebbe tenerne conto.
Scritto da Mario F. il 9/5/2012 alle 14:39
Ma signor Adamoli un post che sia uno che contesti l’operato di questo governo non riesce a produrlo? Guardi chi ha più coraggio di lei cosa fa. Recentemente, l’avv. Paola Musu e il giornalista Paolo Barnard, promotore in Italia della Modern Money Theory, hanno reso noto di aver sporto denuncia penale contro i vertici dello Stato per reati contro l’ordine costituzionale e l’indipendenza dello Stato, commessi attraverso la cessione della sovranità monetaria e politica al sistema bancario privato, o perlomeno a guida privata, intorno a cui ruota l’Euro. I denuncianti individuano i colpevoli “in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte.” I reati che essi ravvisano sono i seguenti: 241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato; 270 c.p. associazioni sovversive; 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato; 287 c.p. usurpazione di potere politico; 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali; 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino; 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo; 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione. La loro denuncia espone fatti che erano reati prima del 2006, ma ora non lo sono più perché il potere costituito è intervenuto a propria difesa (tranne i reati riferibili agli artt. 287 e 294, che però non credo siano realizzati). La loro denuncia quindi difficilmente avrà il seguito sperato. Però aspettate prima di gettare la spugna.
Scritto da Claudio Ennam il 9/5/2012 alle 15:07
A proposito di quel che dice @M.F. sul trionfo di FlavioTosi, stamattina è stato avvistato a Verona l'on. Marantelli in cerca spasmodica di una foto col sunnominato. Tosi e i fotografi sono avvertiti. Non vorrei essere nei loro panni.
Scritto da G.S. il 9/5/2012 alle 15:23
Caro Giuseppe, Della Loggia non è nuovo ad una lettura simile circa il mondo cattolico o del movimento ciellino. La logica del “maso chiuso” è una logica pericolosa, ma che non tocca solo i cattolici e le sue parti più “combattive” sul piano della fede. Tocca tutti coloro che hanno una forte, fortissima identità collettiva. La sinistra è un esempio di questo, ma lo è anche la destra più radicale. Dunque di fronte alla “modernità” le identità sono sempre rifugio di certezze e tranquillità. Si potrebbe anzi dire che anche la Lega nei confronti della globalizzazione è il prototipo del processo di fuga identitaria. Dunque niente di nuovo su cui riflettere mi verrebbe da dire. Tuttavia, io credo, una sottolineatura si possa fare. La DC e lo dico proprio oggi 9 maggio giorno in cui si ricorda il martirio di Aldo Moro, ha rappresentato, per il mondo cattolico, paradossalmente e pur essendo un partito di “ispirazione cristiana”, la “maturità politica” di un cattolicesimo capace di confrontarsi con le altre identità per la ricerca del bene comune. La laicità era un metodo di lavoro nella DC. Il rifiuto della identificazione tra fede e politica era la prassi nella DC. Il rispetto dello Stato quale entità inclusiva di tutti era la conseguenza dell’essere cristiani impegnati in politica per la DC. Quindi, forse la domanda che Della Loggia doveva porsi era, come mai la fine della DC ha rappresentato l’inizio di un processo di “radicalizzazione” dell’identità di fede in politica? Come mai si è inventata la categoria degli “atei devoti”? come mai la fede e i valori di fede sono stati usati dai politici per scomunicare altri politici? Come mai solo i Italia parliamo di “valori irrinunciabili” come elementi distintivi di prassi politica? C’è dunque una questione cattolica in Italia che non è la banalizzazione fornita dal laicismo pannelliano circa le presunte “interferenze” del Vaticano, ma è ben sì qualcosa di più importante e problematico. E’ un processo iniziato con Ruini e continuato con Bagnasco e Bertone di deresponsabilizzazione del laicato cattolico, di negazione della capacità di rappresentare con coerenza valori di fede senza rinunciare ad essere anche politici cristiani impegnati per il bene comune. Un processo che ha parlato di “progetto culturale” senza mai esporlo nei fatti e nell’elaborazione di un contributo per il Paese. Dunque, me la si passi, un “ritornare” indietro nella storia collettiva del cattolicesimo italiano. Un ritornare ad un periodo pre-sturziano, un periodo dove aspri erano i conflitti tra transigenti e intransigenti e in cui il problema era come porsi da cristiani in politica. Tu dici bene parlando del PD. Il PD può e deve essere un bacino di confronto libero e laico e la laicità è un metodo che riguarda tutti e non solo i cattolici. Con un supplemento di coerenza però. I cattolici del PD possono rappresentare uno stimolo in più non solo per i democratici, ma per l’intero mondo cattolico, un mondo che dovrebbe riprendere dalla sua storia la voglia di innovare e di cambiare un mondo che sembra sempre più ancorarsi alla dittatura del PIL e al pensiero unico liberista.
Scritto da roberto molinari il 9/5/2012 alle 15:40
Capisco l'integralismo della fede ma ritengo che l'integralismo politico sia pericoloso. Per questo Cl non mi è mai piaciuta.
Scritto da Chiara il 9/5/2012 alle 15:56
Di Cl ultimamente è passata un'immagine falsata dalla politica. Cl è inannzitutto un movimento spirituale e religioso.
Scritto da Franca il 9/5/2012 alle 16:05
Giusta l’osservazione di Adamoli sul fatto che il declino politico di Formigoni non si trascinerà necessariamente dietro anche quello di CL, che è e rimane un movimento ecclesiale del quale ci si auspica sempre maggior impegno nella società, soprattutto a servizio delle fragilità. L’analisi di Galli della Loggia illustra adeguatamente lo stato attuale del cattolicesimo in Italia (e in politica). L’esercizio della politica richiede la maggior laicità possibile. E anche maggior liceità: Lusi è un democratico cattolico ma dubito abbia mai dialogato con Dio. Il Gip lo ha definito “ladro di democrazia” e credo che anche il Gesù crocifisso non lo voglia accanto a sé nel ruolo di uno dei ladroni. Quello che conta è lo stile di una persona, la sincerità e l’obiettività. Nell’isola utopica di Thomas More (‘Utopia’) erano disprezzate e condannate le conversioni che avvenivano ‘con la forza’ e chi anteponeva la propria religione alle altre, arrivando a condannarle, veniva esiliato. Quanti i convertiti “per forza” nel panorama politico italiano?
Scritto da eg il 9/5/2012 alle 16:19
Il mio apprezzamento per le acute osservazioni di Roberto Molinari. Aggiungo : mai come oggi la società, non solo quella italiana, ha bisogno non di identità culturali chiuse ed autoreferenziali, ma di identità aperte e votate al dialogo, che possono generare una "contaminazione"positiva ed arricchente. In tal senso il P.D.è (o è stato)una grande intuizione ed una grande scommessa. Auguriamoci che mediocrità, bassi interessi, pretese egemoniche interne ed esterne non vanifichino tale progetto
Scritto da Mariuccio Bianchi il 9/5/2012 alle 16:31
Post corretto che può essere accettato anche da uno che non appartiene a Cl ma che si sente vicino al Movimento.
Scritto da Pierangelo il 9/5/2012 alle 18:48
Galli della Loggia ha scritto tante cose diverse su questo argomento cambiando spesso idea. Un intellettuale brillante ma un pò instabile. Lo dico chiaramente anche se mi ritengo un cattolico di sinistra. Trovo giuste le tue osservazioni.
Scritto da Gianfranco il 9/5/2012 alle 19:08
Cl in Lombardia è stata quasi solo un gruppo di potere. Può darsi però che possa tornare ad una missione religiosa.
Scritto da Osvaldo il 9/5/2012 alle 20:05
La Repubblica di mercoledì 9 maggio - nel quadro del resoconto dell'attentato di Genova - pubblica la storia di Antonio Iosa di Milano che nell'aprile 1980 fu ferito dalle Brigate Rosse. Dei postumi dell'attentato soffre ancora oggi e nei giorni scorsi ha subito il trentaquattresimo intervento chirurgico. Antonio era un democristiano di sinistra, aveva fondato il Circolo Perini, ed è ancora attivissimo con la Fondazione che egli presiede. La sua intervista è resa con cristiana umanità. Grazie!
Scritto da ulderico monti il 9/5/2012 alle 20:22
Bello l'intervento di @eg. Un ottimo "acquisto" per il blog. Se poi è una donna - Adamoli scrive "Cara eg" - meglio ancora.
Scritto da Emanuela il 9/5/2012 alle 20:38
La lettera di don Carron ai giornali di qualche giorno fa è molto interessante. Penso che molti che criticano cielle dovrebbero leggerla.
Scritto da Carlo S. il 9/5/2012 alle 21:56
@Claudio Ennam (15.07) - Lasciando perdere la denuncia che lei ha citato contro i vertici dello Stato italiano (che considero una pagliacciata), devo dirle che nelle settimane scorse mi sentivo come un fan acceso del governo Monti. Dopo aver ascoltato Piero Fassino ieri sera a Ballarò mi sono ricreduto, sono un sostenitore che sta soltanto nella media.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2012 alle 22:13
@Roberto Molinari (15.40) - Considerazioni condivisibili le tue. Molti chiedono ai cattolici di essere laici in politica ma dovrebbero chiederlo anche a chi, nient’affatto cattolico, è “fedele” al partito personale, oppure al partito gerarchico, oppure al partito chiesa. Il rispetto delle Istituzioni e la libertà critica individuale e collettiva sono due dei parametri che contraddistinguono la laicità nelle (e delle) forze politiche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2012 alle 22:16
Discussione sempre interessante e molto civile. La sua passione politica dovrebbe essere presa ad esempio dai giovani. Le scrivo una volta ogni tanto ma la leggo con continuità.
Scritto da Prete anonimo il 9/5/2012 alle 23:05
Tu scrivi "Il pericolo (dei cattolici) è forse il contrario, quello di subire l’egemonismo di altre culture politiche magari in cambio di diversi posti di potere". Penso che sia quello che è successo ai cattolici del Pd.
Scritto da Fab il 10/5/2012 alle 06:46
@Adamoli. La laicità politica è una grande conquista degli Stati Moderni. Senza di essa saremmo ancora in balìa di editti di Costantino, di decime sui beni terreni e di governi che, prima di esercitare il potere, dovevano fare un giro a Roma per farsi incoronare. Per questo non mi piacciono C&L e i suoi adepti. Laico intellettualmente non presuppone essere a-cattolico (l'ultima DC cercò di mantenere così il potere). C&L è la vecchia cultura cattolica antesturziana che mischia religione e potere.
Scritto da Sic Est il 10/5/2012 alle 07:46
Sei troppo morbido con Cl, siete ancora tutti democristiani nell'anima.
Scritto da Dino il 10/5/2012 alle 09:32
Forse hai ragione, senza Formigoni, ormai una zavorra, CL potrebbe rilanciarsi anche in Lombardia.
Scritto da A. F. il 10/5/2012 alle 10:11
Avrei tante cose da scrivere. Mi limito ad alcuni spunti. Prima di tutto, condivido Adamoli. Traduco, a titolo personale, la frase sul subire l'egemonismo per avere posti di potere in "mollezza etica, politica e culturale". Condivido @Molinari ed @EG e la richiesta di laicità da estendere ovunque.
Scritto da FrancescoG. il 10/5/2012 alle 10:26
Mi pare che i cattolici democratici e sociali, dopo anni di "appalto" della vita politica, si stiano muovendo in prima persona, ci mettano la faccia. Mi fa piacere. Anche perchè se si è in pochi, si è solo di testimonianza. Si abbia la consapevolezza di non bastare a se stessi, ma di voler essere lievito (o farina, o sale, fate voi) dell'impasto. Condivido @Franca. L'avverbio "innanzitutto" sottointende che CL non è solo un movimento ecclesiale. Come sappiamo tutti e viene riconosciuto.
Scritto da FrancescoG. il 10/5/2012 alle 10:39
Da qualche tempo, ormai, quotidianamente, passeggio per parchi e giardini. Da qualche tempo, ormai, il mio lavoro langue e sto seriamente pensando di (s)vendere i miei quattro negozi (gli altri due li ha fatti fuori mio figlio per colpa di quella maledetta tibetana). Nel mio diuturno peregrinare fra elci e ontani incontro viepiù mendicanti, clochard, senzatetto. Ogni settimana vedo aumentarne il numero. Dubito che queste persone disperate siano manager nell'ora di pausa e i loro cartocci denunciano un’inadeguata alimentazione. Le chiedo, signor Adamoli, lei che prima di dedicarsi ai sabba satanici con Monti era un cattolico, cosa fa per questa povera gente? Lei che ora pasteggia in compagnia della Fornero con aragostelle in crosta adagiate su un letto di verdurine e pistacchi fatti arrivare appositamente con un aereo privato dall’Iran e recapitati da un mujaheddin del Panjshir convertito e perciò privo di cintura esplosiva, ma che è sempre stato un uomo del popolo, quali atti intende compiere in favore di questi poveri individui?
Scritto da Claudio Ennam il 10/5/2012 alle 11:31
@Ulderico Monti (20.22) - Mi unisco al ringraziamento ad Antonio Iosa che ho conosciuto e che stimo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/5/2012 alle 12:00
@Claudio Ennam (11.31) - Con la sua prosa intrigante (forse guadagnerebbe di più a vendere la sua "scienza" che i suoi negozi) lei pone una domanda che andrebbe girata a tutti quelli che fanno politica. La risposta convincente farebbe riguadagnare, al partito in grado di offrirla, la fiducia perduta del cittadino comune. (L'aragostella la lascio ai palati fini come deve essere il suo).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/5/2012 alle 12:03
Mi divertono tutti quelli che estremizzano per raggiungere un unico obiettivo: il loro personale pensare. Sto C. Ennam è emulo di un tale che riempie di lettere i giornali locali (Berna-lu-sconi).Usa ogni argomento per esaltare la figura del Silvio.Ennam è più fantasioso, sappia comunque che i pistacchi vengono prodotti anche sullEtna e sul Monte Olimpo e negli USA, e colorito. Non capisco, però, cosa voglia al di là di un disfattismo senza via di uscita Ha qualcuno meglio di Monti in mano?
Scritto da Sic Est il 10/5/2012 alle 12:24
Signor Sic Est, meglio di Monti? Hollande! Questo per dirle quanto poco berlusconiano io sia. Monti e' il lustrascarpe della Finanza Internazionale. Questo per sfatare l'idea che Noi Ebrei saremmo tutti finanzieri e lobbysti. Ha visto la trimestrale di Mediaset, signor Sic Est? Disastrosa. Spero presto di vedere Fedele Confalonieri su una di quelle panchine del mio precedente commento, mentre butta qualche granaglia a un piccione spennato con le fattezze di Ilvio. Povero Ilvio!
Scritto da Claudio Ennam il 10/5/2012 alle 14:24
Lo spappolamento del sistema dei partiti politici, già delegittimato dall'incapacità di risolvere la grave crisi del Paese e costretto a cedere il passo al governo tecnico, è evidente, conclamato, forse irrecuperabile. L'esito della tornata elettorale amministrativa lo conferma, ma soprattutto ribadisce l'incoscienza e l'irresponsabilità della dirigenza, tutta, della misera politica italiana. L'aggravarsi della crisi economica e finanziaria, testimoniato inesorabilmente dal livello dello spread, dovrebbe suggerire prudenza e coesione, sostegno e collaborazione con il governo, riforme di sistema tempestive. Nulla di tutto questo: invece la tentazione di rompere e andare alle elezioni anticipate, dal PdL al PD; l'affermazione incosciente delle peggiori tentazioni della irresponsabile politichetta italica. Le riforme: dove sono la legge elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma del sistema bicamerale, il rigore finanziario, il finanziamento pubblico dei partiti sanguisughe. Nulla di nulla, soltanto un vuoto e inconcludente chiacchiericcio. Per rimediare, ma i partiti, tutti, non vogliono, il tempo stringe: per l'iter delle riforme costituzionali restano tre o quattro settimane. Il sistema partitico è già fallito, prendiamone atto. De profundis...
Scritto da ulderico monti il 10/5/2012 alle 14:39
Hollande è in Francia (e governerà dal 15-05). Non può governare il nostro Paese. Ilvio, credo Silvio, ha tanta ricchezza sparsa per il mondo che non mi pare, bunga bunga permettendo, riesca a bruciarla tutta.Confalonieri per quel che mi riguarda può finire dove vuole. Quelli che si autocommiserano, come mi pare Le piace fare, non riesco a capirli.Le ripeto la domanda: in Italia conosce qualcuno meglio di Monti?Dopo le berlusconiadi mi pare che uno capace almeno di fare i conti fosse necessario.
Scritto da Sic Est il 10/5/2012 alle 15:08
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