Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/5/2012 alle 10:53

 

Un fantasma si aggira per la penisola: il numero degli esodati (termine brutto diventato famoso): 65mila? 130mila? 250.000?
Come è possibile che in un Paese moderno ci sia questa indeterminatezza?
Siccome sono per la centralità delle istituzioni di governo la mia risposta non può che essere una sola: è responsabilità del governo.
Quindi non è solo un mistero molto triste umanamente. E’ anche sconfortante sul funzionamento della cabina di comando in questo drammatico caso sociale.
Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua (foto), ieri è stato chiarissimo: se non si stabiliscono le regole precise i numeri sono invenzioni burocratiche perché dietro la parola “esodati” si nascondono situazioni molto diverse.
Ancora qui siamo?
Il decreto deve ancora essere emanato dal governo, dunque si precisino i parametri e poi si tutelino tutti ma proprio tutti gli aventi diritto anche se sono più di 65mila.
 
Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Finalmente un post che non è solo ineteressante ma che condivido anche se è ancora troppo poco critico con il governo.
Scritto da Osvaldo il 13/5/2012 alle 11:46
Dal momento che gli “esodati” (pessimo neologismo) sono persone in carne e ossa non dovrebbe essere difficile fare i conti, invece di “dare i numeri”; il problema deve essere risolto qualunque siano i costi. Tornando al post di ieri nel quale alcuni commenti hanno biasimato gli atti intimidatori contro Equitalia, (biasimo al quale mi associo), vorrei porre una domanda a chi ha maggiori competenze delle mie: non vi sembra che l’aggio del 9% sulle riscossioni sia eccessivo?
Scritto da Angelo Eberli il 13/5/2012 alle 11:48
L'indeterminatezza con cui, da settimane, si parla degli esodati getta più di un’ombra sull’efficacia complessiva del sistema informativo su cui si basa l’attività del nostro Governo. Non comprendo, infatti, tutta questa incertezza sulla quantificazione del fenomeno: l’incentivo all’esodo, che consiste in un’offerta di somme aggiuntive rispetto al TFR al dipendente che accetta di risolvere anticipatamente il rapporto di lavoro, è chiaramente codificato, sotto il profilo tributario, per la sua assoggettabilità all’Irpef. Pertanto, incrociando i dati dell’Agenzia delle Entrate con quelli dell’INPS, non dovrebbe essere così difficile quantificare il numero effettivo degli esodati e, di conseguenza, dei reali beneficiari dei provvedimenti ad hoc del Governo, al fine di risolvere le penalizzazioni derivanti a questo specifico segmento della popolazione. Invece, il Governo sembra navigare a vista, dedicando più dedizione alla pratica degli inchini in omaggio all’Unione Europea che non a mantenere, con prudenza, la rotta in direzione di un processo di riforma strutturale che ponga definitivamente mano alle numerose falle del sistema fiscale e previdenziale, falle dalle quali il “Sistema Italia” imbarca continuamente acqua, con il rischio obiettivo di affondare. Proprio di ieri è l’annuncio della prossima riforma dei ticket sanitari, che sarà sostituito da un sistema di compartecipazione alla spesa basato sui redditi. Niente da eccepire sul piano teorico al principio che “chi più guadagna più paghi”, ma siamo sicuri che, senza una seria riforma del fisco, alla fine non paghino sempre gli stessi, ossia i lavoratori dipendenti, sui quali già gravano tutti i recenti provvedimenti “salva Italia”?
Scritto da Leonardo C. il 13/5/2012 alle 11:51
Condivido grosso modo la proposta Fornero sul mercato del lavoro e dico che bisogna chiudere in fretta ma sugli esodati il governo ha sbagliato parecchio.
Scritto da Nicola il 13/5/2012 alle 12:10
dipende se si considera uno o più anni mangiati all'età pensionabile anche di usurati, che avrebbero dato il posto a giovani disoccupati; hanno voluto toccare il vespaio allora nessuno è esente da punture, se no ricominciamo, stavolta dal capo e non dal fondo.grazie e b lavoro
Scritto da zva il 13/5/2012 alle 12:14
Una vicenda da chiudere "ieri" invece di domani. Qualcuno dice che il governo è stato algido. Non penso sia vero in generale ma in questo caso qualche lacrima in meno e qualche buona decisione in più sarebbe stata necessaria.
Scritto da Adele il 13/5/2012 alle 12:54
@Leonardo C, il problema, se ho ben capito, non è la quantificazione in sè ma la decisione se trattare allo stesso modo coloro che hanno perso la pensione per 3/4 anni e quelli che ne l'hanno persa 1/2 anni e che hanno goduto di una buonuscita dal lavoro considerevole. I sindacati dicono tutti quanti mentre il governo dice di no. Ha ragione il governo solo che non è mai stato sufficientemente chiaro.
Scritto da Maurizio il 13/5/2012 alle 14:31
Caro Angelo (11.40), alla tua domanda non sono in grado di rispondere però ti posso dire che non sono affatto sicuro che la riscossione da parte dei Comuni o delle Regioni sia molto meno costosa e più efficiente, almeno in tutta Italia. Più flessibile, si, ma anche questo è un problema che il Parlamento, più che Equitalia, deve mettere sul tavolo. E’ un nodo molto complicato da sciogliere e spero che la prossima visita di Monti al quartier generale di Equitalia serva a fare chiarezza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/5/2012 alle 15:28
Caro Leonardo (11.51), sono d'accordo sul fatto che la partecipazione agli oneri della sanità basata sui redditi è perfetta sul piano teorico ma può essere un'ingiustizia amara e profonda se le dihiarazioni fiscali sono largamente false come lo sono oggi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/5/2012 alle 15:32
Signor Osvaldo, Adamoli è un navigatore politico di lungo corso. Fiuta l'aria e spiega le vele. Ha capito che essere lo scendiletto di Monti non sta pagando come credeva e sta aggiustando il tiro. Bravo, signor Adamoli, si possono capire le cose anche alla nostra veneranda età.
Scritto da Claudio Ennam il 13/5/2012 alle 15:33
@Osvaldo si lamenta che Adamoli sia ancora poco critico con il governo che, par di capire, egli – Osvaldo - giudica pessimo. E io posso anche concordare con l'Osvaldo che il governo in carica sia una schifezza (se posso osare), come si conviene ad un governo non eletto, ma nominato da un Presidente della Repubblica al limite dei suoi poteri. Credo anche che di questo governo si possa dire ciò che Churchill diceva della democrazia“la democrazia è un pessimo sistema, salvo tutti gli altri ...”. Perché anche l'Osvaldo dovrà convenire che il nostro pessimo governo deriva dal fallimento della classe politica, in primo luogo della sinistra. Perchè noi abbiamo 1) regalato tre anni di governo a Berlusconi con l'auto affondamento del secondo Prodi, 2) in crisi Berlusconi non abbiamo saputo – noi di sinistra – indicare uno straccio di maggioranza e pretendere le elezioni politiche. Qualcuno ricorda “L'interrogatorio di Lucullo” di un autore di sinistra che si chiamava Bertolt Brecht? La sentenza del tribunale fu “Lo si getti al nulla!”. Così sia per il sistema politico italiano.
Scritto da ulderico monti il 13/5/2012 alle 16:13
Equitalia fa il suo dovere e prendersela con i suoi dirigenti e funzionari è semplicemente vigliacco. Quando lo fanno i politici è doppiamente vigliacco.
Scritto da L Manfrini il 13/5/2012 alle 17:15
Rifacciamo il fisco non Equitalia.
Scritto da Giorgio G. il 13/5/2012 alle 17:32
Sbaglia il governo ma i sindacati fanno perfino peggio e la politica langue. Se ti ricolrdi, te lo avevo detto qualche mese fa.
Scritto da Gualtiero il 13/5/2012 alle 17:51
Leggo il mio ultimo intervento e mi scopro eccessivamente indignato. Mi dispiace. Per emendarmi sono ritornato – oggi 13 maggio - alle Noterelle di uno dei Mille di Giuseppe Cesare Abba. Il 13 maggio 1860 Abba annotava: “13 maggio. Salemi. Da un Balcone di convento, in faccia alla gloria del sole. / Stamane suonava la diana, e Bixio già in sella veniva da chi sa dove. Se invece di quella uniforme di fanteria, vestisse un contume del Cinquecento, ecco Giovanni delle Bande Nere ...”. E allora, perdio, viva l'Italia!
Scritto da ulderico monti il 13/5/2012 alle 17:55
che situazione drammatica ! quanta confusione anche in questo campo dove l'IMPS dovrebbe avere tutto sotto controllo. chiedo ...anche se il ministro ce l'ha mette tutta come fa ad agire quando l' ente pubblico che dovrebbe fornire i dati non è precisio ? ma quanto lavoro c'è da fare in questo paese ?
Scritto da Pietro il 13/5/2012 alle 17:57
Parliamo di esodati e finiamola con lo scarica barile. E' l'INPS ed il suo caro ( di prezzo) Presidente a dovere passare i dati al governo e non viceversa. Gli esodi hanno avuto tipologie diverse.L'INPS che le conosce deve classificarle e fornire proposte di raggruppamenti. Senza dati neppure lo Spirito Santo potrebbe definire il costo dell'operazione e come finanziarla. Ma questo presidente ed i suoi predecessori,messi all'INPS solo per il colore delle tessere, sanno contare fino a 10?
Scritto da A. Vaghi il 13/5/2012 alle 19:07
Ho appena sentito che Bachingam Palas costa un terzo del Quirinale. Cosa c'entra? Centra, centra. Centrato in pieno. Centrato e affondato (ma non esodato). Grande il nostro presidente. Grande e caro.
Scritto da Claudio Ennam il 13/5/2012 alle 21:05
Senza criteri come si fa stabilire chi rientra nelle categorie da pensionare come le altre? Mi pare che si parli a vanvera.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 13/5/2012 alle 22:19
@A. Vaghi, ho capito di chi è la colpa: del presidente dell'Inps Mastrapasqua perchè non era stato nominato dalla sinistra. Con questo settarismo non governerete più o, al peggio per gli italiani, governerete malissimo.
Scritto da Fab il 13/5/2012 alle 23:40
14 maggio. Ordine di Giuseppe Garibaldi al colonnello Turr. “ Col.llo Turr. Bisogna raccomandare che in caso d'allarme di notte, i nostri non facciano fuoco, ma bensì che carichino alla baionetta qualunque forza nemica si presenti. Che tutte le compagnie abbiano un punto di riunione e che una compagnia si tenga pronta a marciare ove ne fosse bisogno. Tutto ciò non vieti di lasciar riposare i soldati sino alle 2 e mezza del mattino, ora della sveglia. P.S. Secondo le notizie, prenderemo domattina la via di Vita, oppure quella di Marsala sulle posizioni della montagna da noi esplorate. Salemi 14 maggio 1860”. ALTRA ITALIA SOGNASTI, O GENERALE!
Scritto da ulderico monti il 14/5/2012 alle 06:35
La vicenda degli esodati è un bel pastrocchio ed è impossibile, come sostiene @Leonardo C., che le forze sinergiche di Inps e Agenzia delle Entrate non riescano a produrre un numero. Non era mica Brunetta quello che voleva semplificare (e sveltire) la Pubblica Amministrazione? Quali sono i risultati? Cambiando tema, nei giorni scorsi, un collega onnivoro di studi e saggi sociologici, mi diceva che il trend dei suicidi è in netta diminuzione rispetto a cinque anni fa. Il mio collega non è nessuno e può anche non fare testo, ma Ilvo Diamanti, sì che fa testo. Sulla Repubblica di oggi, riprendendo i dati dell’Istat, scrive che i suicidi, rispetto al 2009, sono diminuiti ma che il fenomeno viene drammatizzato dal punto di vista narrativo e emotivo. Consiglio la lettura dell’articolo anche perché si chiude con un interrogativo che porselo ogni tanto non guasta mai: “"Morire per il lavoro" (di fatica) in qualche misura, poteva essere un prezzo accettato e perfino necessario, per una civiltà laburista. Ma se il lavoro e la fatica non bastano più: cosa terrà insieme la società? E, prima ancora, che "senso" ha la vita?”
Scritto da V.R. il 14/5/2012 alle 09:51
L'Inps ha tutte le informazioni che servono, fornite mensilmente per via telematica dai datori di lavoro, obbligati per legge. Si vede che i numeri fanno paura, e orgoglio, vigliaccheria o non so cos'altro impediscono di fare la cosa giusta.
Scritto da Lorenzo M. il 14/5/2012 alle 10:55
Caro @V.R, grazie per la segnalazione dell'articolo di Ilvo Diamanti. Invito tutti a leggerlo, è molto interessante: http://www.repubblica.it/politica/2012/05/14/news/morire_lavoro-35092435/index.html?ref=search
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/5/2012 alle 11:35
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