Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/5/2012 alle 15:03

 
In Francia la sera stessa del ballottaggio, alle 20 e un minuto, già si sapeva che Hollande aveva vinto. Dopo 7/8 giorni il Presidente si è insediato e ha nominato il “suo” capo del governo.
Sarà il Presidente a garantire stabilità e continuità governativa.
In Italia ci balocchiamo con la centralità del Parlamento. Nulla da obiettare in teoria, ma se pensiamo alle continue tensioni fra Parlamento e governo e al tira e molla tra le due Camere che hanno le stesse funzioni, mi sembra chiaro che bisogna decisamente spostare il baricentro verso il governo.
Forse il problema esisteva anche nella Prima Repubblica. Famosa la frase di Pietro Nenni: “Sono entrato al governo ma non ho trovato la stanza dei bottoni”. Si, ma allora la società era statica, vi era il boom economico, i vertici internazionali si susseguivano mesi e mesi uno dall’altro.
Il mondo è radicalmente cambiato, si è velocizzato, mentre le nostre istituzioni di governo sono rimaste le stesse, di una lentezza esasperante.
La prima parte della Costituzione, sui principi, è sempre valida ma l’intangibilità di tutto il resto è insostenibile.
L’impegno delle forze politiche era di ridurre fortemente il numero dei parlamentari, di differenziare il lavoro di Camera e Senato, di rafforzare il Governo. Il tempo di questa riforma costituzionale (doppia approvazione di entrambe le Camere) sta scadendo. Un’altra legislatura si è praticamente bruciata.
La colpa, con tutta evidenza, non è del Pd ma questa è una magra consolazione.

 
Commenti dei lettori: 33 commenti -
E' evidente che occorre una riforma, anzi una rivoluzione costituzionale. Se ne parla da anni, ma nulla si fa. Chi è responsabile? Non è colpa del PD? Responsabilità o colpa sono di tutto il sistema politico, ormai degenerato, quindi anche del PCI-PDS-DS-PD, cioè di una sinistra che ha fallito il suo dovere riformatore. Dare la colpa ad altri fantomatici soggetti - o al destino cinico e baro - è fuorviante: siamo tutti colpevoli come cittadini distratti e settari. Peggio se siamo di sinistra!
Scritto da ulderico monti il 17/5/2012 alle 15:15
Se consideriamo anche la Germania le differenze nell'efficienza del governo sono ancora maggiori. Eppure i tedeschi hanno un sistema istituzionale assai diverso da quello francese. Il fatto è che noi non siamo più né carne né pesce da molti anni. La seconda repubblica per essere tale avrebbe dovuto fondarsi su qualche sostanziale riforma costituzionale che invece non c'è stata. Non è bastata e non poteva bastare una nuova legge elettorale per cambiare i connotati delle nostre istituzioni.
Scritto da Roseto senza rose il 17/5/2012 alle 15:52
Alla fine non faranno neanche la legge elettorale ma soltanto il dimezzamento del finanziamento occultato da rimborso elettorale. Povera Italia.
Scritto da Enrico Mentasti il 17/5/2012 alle 16:03
Il Pd è responsabile delle mancate riforme come gli altri partiti, né più né meno.
Scritto da Fab il 17/5/2012 alle 16:23
Cercare ed assegnare colpe in politica è come svuotare il mare con un cucchiaino. Più che di colpe bisognerebbe richiamare i rappresentanti a darsi "una mossa". Il ritornello è sempre lo stesso: cambiare la legge elettorale fatta da un odontotecnico - dimezzare i parlamentari (e sarebbero ancora tanti) e eliminare i rimborsi - apertura dei seggi un solo giorno (dalle 8 alle 20), e poi tutto quello che occorre perchè la struttura amministrativa diventi degna di un Paese moderno.. Dubbi? Tanti....
Scritto da Sic Est il 17/5/2012 alle 16:45
Ormai addio riforma costituzionale. I tempi non ci sono più. Periodo d'oro per Grillo&Company.
Scritto da Qualunquista il 17/5/2012 alle 17:10
Caro Giuseppe hai fatto una sottolineatura da condividere al 100%.”Il mondo è radicalmente cambiato, si è velocizzato, mentre le nostre istituzioni di governo sono rimaste le stesse, di una lentezza esasperante.” Questo è il problema di fondo della nostra democrazia. Il mondo e quindi anche il nostro Paese ha subito la globalizzazione. Ha subito la rivoluzione di internet e di tutto quanto ne consegue. Un mondo si fatto richiede velocità nelle decisioni. Tutti si deve correre di più rispetto al passato. Si deve correre di più sul lavoro, i rapporti personali sono messi a dura prova, i rapporti familiari subiscono logoramenti mai provati. Insomma, è tutta la società, persone e corpi intermedi che sono sottoposti a stress mai subiti fino a qualche anno fa. In questo quadro anche le Istituzioni dovevano, avevano l’obbligo di adeguarsi per rispondere al meglio ad mondo cambiato. Le Bassanini sembravano essere una svolta positiva in questo senso, ma cosa hanno anche prodotto? Lo svuotamento degli organi rappresentativi assembleari. Dunque la scelta della velocizzazione, di un cambio di passo nelle istituzioni può produrre dei costi da pagare. Ora la scelta, a me pare, è chiedersi se si è disponibili a rinunciare ad una parte di democrazia, così come l’abbiamo conosciuta sino ad ora, per ottenere più efficienza ed efficacia delle e nelle decisioni, o mantenere la situazione uguale a quella che si è costruito nel 1948, in un contesto storico di un Paese che usciva da una dittatura e da una guerra devastante. Insomma, il dilemma che ci si pone a noi del centrosinistra, a noi che siamo quelli che si esaltano nella parola partecipazione e che talvolta cadono nell’assemblearismo pletorico e parolaio è se vogliamo rinunciare a qualcosa che fa parte anche della nostra storia per entrare in una nuova epoca dove tutto si rimette in gioco, compreso anche la necessità di fare scelte nuove e anche diverse circa il formalismo della nostra democrazia. Io vedo così anche la scelta tra proporzionale e maggioritario. Vedo così anche la scelta di rompere con il “parlamentarismo” perfetto, con la tradizione di un Paese che, temendo “l’uomo forte”, ha scelto, allora giustamente, l’inclusione a tutti i costi anche a discapito dell’efficienza e dell’efficacia. Allora erano costi sostenibili per la coesione sociale e la democrazia. Oggi questi costi non sono più giustificabili e sono costi che rischiano di far pagare la nostra “vecchia” democrazia a chi verrà dopo di noi. E’ legittimo questo?
Scritto da roberto molinari il 17/5/2012 alle 18:17
La centralità dei parlamenti è diminuita in tutte le democrazie. A loro spetta di dare gli indirizzi, di approvare i budget, approvare le leggi, controllare se i governi rispettano i programmi e gli impegni assunti. Compiti indispensabili che qualificano le democrazie ma l'azione centrale e decisiva che guida e amministra gli Stati è quella dei governi.
Scritto da Sandro il 17/5/2012 alle 18:25
Leggo con interesse Roberto Molinari. Credevo che egli fosse un esponente del Pd, segretario a Varese: se così fosse sarebbe corresponsabile della situazione e dovrebbe assumersela, questa responsabilità. Invece egli parla e critica, seppur dottamente, ma come un osservatore esterno che passa di lì per caso, quasi fosse uno svizzero del quale giustificheremmo il distacco. Si sa che per noi che siamo di sinistra la colpa è sempre di altri...
Scritto da ulderico monti il 17/5/2012 alle 18:46
@Ulderico Monti è sempre piuttosto pessimista ma spesso ha ragione. Mi riferisco al suo primo intervento.
Scritto da Il pirata il 17/5/2012 alle 19:33
Belsito, Stiffoni e famiglia Bossi per la Lega. Lusi, Rutelli e altri per l'ex margherita. Per il Pdl sono così tanti che è meglio non parlarne. I partiti sono incapaci di emendarsi e di rinnovarsi.
Scritto da G.G. il 17/5/2012 alle 20:07
tutto vero....ed allora che il PD picchi i pugni sul tavolo prenda l'iniziativa , faccia tutto il casino possibile, si metta alla testa della ribellione fatta propria dai grillini , faccia capire a tutti che le riforme istituzionali si devono fare subito. Non voglio più leggere di convegni su questo tema voglio vedere solo fatti. Sig. Adamoli si faccia sentire ....inizi Lei a picchiare i pugni Le saremo grati.
Scritto da Pietro il 17/5/2012 alle 21:07
Loquace sul suo blog il segretario varesino del PD Molinari, lo fosse anche nel partito saremmo al 40%. Da quelle parti è meglio parlare poco ed agire, sì agire contro il rinnovamento come si è ampiamente visto in questi anni. E non mi si dica che il rinnovamento è dare un po' di spazio a qualche giovane di carta d'identità ma matusalemme di idee. Rinnovamento era per esempio sostenere un anno fa fin da subito e con forza la candidata sindaco l' Oprandi. Non è andata così. Sn monotona vero?
Scritto da una rottamatrice il 17/5/2012 alle 21:10
Caro @Ulderico (15.15), il centro sinistra, esattamente l’Ulivo, ha governato per sette degli ultimi 20anni. I primi cinque (1996-2001), abbastanza bene, malgrado tre diversi premier (Prodi, D’Alema, Amato), gli altri due malissimo finendo per restituire il potere a Berlusconi. Non ricordo queste cose a te, che non ne hai affatto bisogno ma ad altri lettori meno informati. Figurati se escludo il centrosinistra dalle responsabilità complessive, ma negli ultimi anni il Pd ha dimostrato un buon senso dello Stato. Non dico che avrebbe certamente prodotto tutte le riforme promesse ma escluderlo mi pare una forzatura che non condivido. Lasciami almeno la speranza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2012 alle 21:36
Mi aspettavo un colpo di reni o anche semplicemente di branchie. Niente. Bersani e compagni sono stronzi come gli altri. Io voto sinistra da sempre. E da sempre mi pento. Mi ero detto, questo PD è quello che ci vuole. Mi vergogno di averlo pensato. Sono troppo vecchio per migrare ma leggo che gli italiani hanno preso la via che fu dei loro padri e dei loro nonni. Si fugge per bisogno ma forse anche per vergogna. Lei, signor Adamoli, non prova mai vergogna? La sua protervia arriva a tanto?
Scritto da Claudio Ennam il 17/5/2012 alle 21:36
Caro Roberto (18.17), hai posto il serissimo problema della democrazia in Italia. Mi riprometto di parlarne in seguito con alcuni post mirati. Stasera mi limito a dirti che non si tratta di rinunciare ad un pezzo di democrazia ma di interpretarla ed esercitarla in modo compatibile alla nuove condizioni della società, che tu peraltro descrivi bene. Ti faccio un solo esempio: sono persuaso che gli Stati in Europa dovrebbero cedere parte della loro sovranità alla Comunità europea. Tu saresti il primo a dirmi che questo non vorrebbe dire affatto cessione di parte della nostra democrazia. Ebbene anche le nostre storiche Istituzioni dovrebbero capire che certo vecchio e sorpassato formalismo sarebbe da gettare alle ortiche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2012 alle 21:42
Sono per toccare la Costituzione il meno possibile. Temo che l'attuale classe politica farebbe molto peggio dei costituenti di più di 60 anni fa.
Scritto da Mario T. il 17/5/2012 alle 22:01
@G.G. 20,07. C'è una differenza tra i soldi della Lega e quelli della Margherita, ossia del PD (di cui la Margherita è parte integrante). Nel primo caso i soldi sarebbero andati alla Famiglia, per aiutare i ragazzi a farsi un'istruzione e poi rifarsi dalle fatiche degli studi albanesi. E la Famiglia è sacra, quindi un'attenuante ci sarebbe. Nel secondo caso avremmo una malandrino che all'insaputa del Rutelli e di altri, ad esempio la Bindi, avrebbe sottratto 30 o 40 miliardi di lire. Oggi apprendiamo che secondo Lusi il tosco-tosto Renzi avrebbe ricevuto 70 mila euro. Quisquiglie! La questione filosofica è se sia da preferire un politico malandrino ma scaltro e quindi intelligente, oppure alcuni allocchi che si fanno ingannare appunto come allocchi. O la raccontano così... Machiavelli sosteneva che sia da preferirsi un governante ladro a uno incapace, perché il ladro qualcosa lascia ai sudditi per ingraziarseli. E la Storia lo dimostra. La vicenda dell'alloccheria della Margherita e del PD mi ricorda Pinocchio che, derubato dal Gatto e dalla Volpe degli zecchini che aveva sotterrato al Campo dei Miracoli per farli fruttare, si rivolse al giudice del paese di Acciappacitrulli e fu, secondo giustizia, condannato al carcere. A dimostrazione della profondità ed attualità del pensiero politico- economico (e giurisprudenziale) dell'autore di Pinocchio, Carlo Collodi. Se fossi un italiano del Canton Ticino le vicende italiane mi divertirebbero molto...
Scritto da ulderico monti il 17/5/2012 alle 22:36
Caro Giuseppe, la speranza te la lascio senz'altro. D'altra parte io sono un ottimista probabilmente drammatico (secondo la bella definizione di Vito Mancuso a pagina 42 di 'Obbedienza e libertà'). Ottimismo perché qualcosa si fa, drammatico perché talora s'è incapaci di trovare un senso a quello che si fa. Se ci rifletto su, debbo costatare che ho passato la mia esistenza (politica) a farmi l'autocritica e a riposizionarmi, dovrei dire ingannato dai Togliatti, dai Longo, dai Berlinguer e Napolitano e via continuando, ma in realtà per mia colpa d'esser rimasto nei dintorni aspettando la nuova era. Giunto ormai al termine della mia esistenza terrena, sono diventato impaziente, mi sono stancato di pettinar bambole e smacchiare giaguari. Così scrivo sciocchezze aspettando che sorga un Garibaldi redentore che spazzi via questo vecchiume borbonico. Tu hai la speranza, io no...
Scritto da ulderico monti il 17/5/2012 alle 22:53
La sfiducia sta montando ad una velocità altissima. Ho paura che il tempo sia finito per il riformismo e che non resti che aspettare il miracolo da qualche movimento rivoluzionario.
Scritto da Operaio il 17/5/2012 alle 23:12
Mi aspettavo che tu parlassi degli avvisi di garanzia a Bossi e famigliari.
Scritto da R.M. il 18/5/2012 alle 08:01
Speranze vane, caro Giuseppe. La situazione è molto triste e non mi fido di un nuovo Ulivo con Sel e Idv per fare le riforme che servono. Si rischia di deragliare ancora come nel 2008 quando hanno costretto Prodi alle dimissioni e alle elezioni anticipate con la conseguente vittoria di Berlusconi..
Scritto da Giancarlo il 18/5/2012 alle 08:51
La colpa e' anche del PD, in modo proporzionalmente pesante all'anzianita' dei suoi rappresentanti ( in termini di legislature ), assieme al resto dell'attuale classe politica. Non e' un problema di meccanismi legislativi: sosituissimo per intero i nostri parlamentari con quelli di un paese nord europeo vedremmo volare l'attivita' di governo. Quello delle Regole e' un alibi, come i "lacci e lacciuoli" cui amava fare riferimento il B. ( e che noi chiamiamo Costituzione ).
Scritto da Lorenzo M. il 18/5/2012 alle 10:45
Argomento troppo tecnico. Meno male che c'è @ulderico monti. I suoi commenti sono sempre bellissimi (peccato soltanto la citazione di quel teologo da supermarket).
Scritto da Ferdinand il 18/5/2012 alle 10:55
Caro @R.M, della Lega ho già parlato varie volte e gli avvisi di garanzia alla famiglia Bossi non aggiungerebbero molto. Il fatto che Bossi avesse rinunciato a battersi per mantenere la segreteria federale era già il preannuncio della tempesta giudiziaria che stava investendo anche lui. Il problema è un altro: in che cosa si differenzia la Lega di Maroni da quella di Bossi? Per ora non riesco a capire.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/5/2012 alle 11:28
La differenza fra Maroni e Bossi è prettamente musicale. Il primo è un tastierista e ha bisogno di un gruppo per meglio esprimersi. Il secondo (perché ormai è secondo) è (era) un vocalist, un solista. Maroni, prima o poi, si aggregherà come un pecorone.
Scritto da Ferdinand il 18/5/2012 alle 11:41
@Lorenzo M, secondo me la fai troppo facile. la nostra arretratezza è soprattutto un problema di classe politica, d'accordo, ma non solo questo. Le Istituzioni sono vecchie, in alcuni casi decrepite. Mille parlamentari, Camera e Senato che fanno le stesso cose, molte regioni troppo piccole, le province inutii, una miriade di comuni minuscoli. E' ora di metterci mano. Se non ora che siamo nel burrone quando?
Scritto da Francesco il 18/5/2012 alle 12:19
Altro livello e spessore quello di questo blog rispetto a quello di Paolo Rossi superficialotto nei post e nei commenti. Gli altri due blog PD non hanno inoltre nessuna presa e riscuotono scarso interesse. Questa, che può piacere o no, è la verità.
Scritto da un iscritto pd il 18/5/2012 alle 13:23
@Francesco Per quanto riguarda il lavoro delle Camere o delle Commissioni, confermo quanto gia' scritto: la pessima conduzione dei lavori, il loro essere ridotte a votificio, la scrittura di leggi impresentabili, il loro essere semideserte per quasi tutta la settimana e' responsabilita' precisa di questa classe politica. Sulla moltiplicazione di autorita', enti, strutture inutili e parallele posso anche essere d'accordo con te.
Scritto da Lorenzo M. il 18/5/2012 alle 14:20
@un iscritto Pd - Ti ho messo il commento ma non so davvero che senso abbia dire queste cose.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/5/2012 alle 14:52
Dell'ottimismo drammatico. Ringrazio @Ferdinand, ma obietto che il “teologo da supermarket” - cioè Vito Mancuso – è a parer mio avvincente. Del resto io frequento il supermarket per provvedermi di proteine vitamine carbo idrati detersivi indispensabili alla mia sopravvivenza: perché dovrei disdegnare eventuali idee, magari con lo sconto? Comunque sia, l' O.D. (ottimismo drammatico) trova valide e corroboranti conferme in La Repubblica di oggi venerdì 18. Una bella e ottimistica notizia è che Montezemolo ha indetto per luglio la convention “liberale, democratica, per la crescita”: “una rivoluzione liberale”. Seppur socialdemocratico qual io mi reputo, non intendendo votare coalizioni che contengano Vendole e Dipietri, diffidando ormai del PD, non potendo votare SPD, è una buona notizia. Sul versante drammatico, abbiamo un'altra puntata della farsa del senatore Lusi che avrebbe tirato in ballo, per avvenuti finanziamenti, Bindi Fioroni Franceschini Letta. Il Rutello furioso grida che il Lusi è un ladro senza vergogna e un mentitore. Per associazione di idee mi sovviene il caso del Mario Chiesa che Craxi definì “un mariuolo”. Infine i leaders europei propugnano rigore e crescita. Quando ero piccolo ero educato anch'io al rigore per la crescita, con somministrazioni di olio di fegato di merluzzo. Per concludere ottimisticamente: che ne direste della prospettiva per il 2013 di Monti Presidente della Repubblica e Montezemolo Presidente del Consiglio?
Scritto da ulderico monti il 18/5/2012 alle 15:35
@Iscritto Pd. Ma come ti permetti di trinciare simili giudizi? Ma chi ti ha mandato? Il senatore Paolo Rossi è persona intelligente e di gusto. Forse un palato troppo fine per te.
Scritto da Ferdinand il 18/5/2012 alle 15:38
La "stanza dei bottoni" sta nelle grandi banche, nelle società americane di rating, nei centri finanziari.
Scritto da Dino il 18/5/2012 alle 16:04
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