Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 31/5/2012 alle 14:01

 

Domani arriva il Papa a Milano per la grande “Festa della famiglia” e il Sindaco Giuliano Pisapia annuncia che entro la fine anno sarà istituito in Comune, come previsto, il registro delle unioni civili.
Capisco la “voglia” di approfittare dei riflettori nazionali e internazionali per far parlare di sé. Capisco l’euforia per il primo anniversario, in questi giorni, della grande conquista di palazzo Marino. Ma la tempistica scelta è del tutto sbagliata e inopportuna.
Eppure io sono favorevole al “registro” se non altro come risposta e sprone al Parlamento inadempiente anche su questo fronte. L’ho scritto diverse volte anche sul blog. Ma lo stile in politica come nella vita non è un semplice ornamento. E' sostanza vera.
Se vuoi rispetto devi offrire rispetto.

 

Commenti dei lettori: 31 commenti -
Pisapia é un po' vanitoso e questa boutade (tra l'altro su una questione aperta da anni e sulla quale sarebbe bene trovare una soluzione senza nascondere la testa sotto la sabbia), fa parte del personaggio. Ciò non toglie che l'uscita del sindaco, alla vigilia della visita del Papa, e senz'altro da disapprovare. Est modus in rebus.
Scritto da Sic Est il 31/5/2012 alle 14:04
Adamoli, lei non lascia nulla al caso. La foto che ha postato suggerisce che Piasapia sia un alcolizzato o, in subordine, che fosse in stato di ubriachezza quando ha proposto l'istituzione comunale del registro delle unioni civili.
Scritto da Claudio Ennam il 31/5/2012 alle 14:07
Caro Adamoli, spesso concordo, per convinzione con le sue idee.in questo caso, personalmente non mi sento di giudicare irrispettosa la decisione del sindaco di Milano; si tratta, in fondo, di segnalare dei diritti civili.
Scritto da bruna croci il 31/5/2012 alle 14:21
Post duro ma onesto per uno che ha sempre sostenuto Pisapia.
Scritto da Maurizio il 31/5/2012 alle 14:36
Il registro delle coppie di fatto è inutile se fatto dai singoli comuni. E' forse più una ripicca ideologica che altro.
Scritto da Nicola il 31/5/2012 alle 15:01
@Bruna Croci, non le sembra che si potevano segnalare i diritti civili tanto cari a Pisapia anche con qualche settimana di anticipo o di posticipo?
Scritto da Franca il 31/5/2012 alle 15:08
Hai ragione, anche una proposta giusta richia di esserlo assai meno se fatta non al momento giusto.
Scritto da A. Vaghi il 31/5/2012 alle 15:44
Giusta la considerazione sullo stile ma nel merito condivido anch'io le intenzioni del sindaco di Milano.
Scritto da Il pirata il 31/5/2012 alle 16:16
Sono contrario a tutti i registri delle unioni di fatto. Solo il parlamento può legiferare in questa materia.
Scritto da E.L. il 31/5/2012 alle 16:26
Caro Giuseppe sono ampiamente d’accordo con te. Pisapia persona intelligente e sicuramente rappresentativa poteva evitare di enfatizzare una, sia pur legittima, iniziativa della sua maggioranza. Non si tratta di nascondere ipocritamente quello che si sta facendo, ma di avere la sensibilità e l’intelligenza di capire quando si può e si deve distinguere il momento della propaganda dal momento, invece, della rappresentatività istituzionale in un evento mondiale che tocca, appunto, sensibilità diverse, ma da rispettare. Sul tema poi, pur condividendo la necessità, anche se non è propriamente la priorità delle priorità del nostro Paese, di mettere mano ad una situazione che, francamente, trovo ormai matura nelle coscienze degli italiani, ho qualche perplessità. La perplessità maggiore la trovo nel fatto che credo che il riconoscimento dei diritti e dei doveri delle coppie di fatto debba essere frutto di un pronunciamento legislativo e non di una iniziativa dei comuni su cui forti sono i dubbi di legittimità oltre che di effettiva incidenza della decisione sulla vita delle persone. Il lavoro svolto nel breve tratto del Governo Prodi da parte di Rosi Bindi su questo tema credo dovrebbe essere recuperato dal prossimo governo politico che il nostro Paese esprimerà nel 2013. La secondo perplessità che ho è data dall’esame di alcuni testi che in questi giorni mi sono capitati tra le mani e che riguardano, appunto, proposte di registro che dovrebbero essere poste in approvazione dai comuni. Non mi interessa il problema che ci sia un riconoscimento per le coppie omosessuali, quello che trovo problematico è l’inesistenza, nei testi, dei doveri rispetto alla sola elencazione dei diritti. Il riconoscimento di una realtà ormai diversa rispetto al passato e quindi convivenze di diversa natura non può limitarsi all’individuazione solo dei diritti, ma dovrebbe comportare anche dei precisi doveri di solidarietà e di reciproca assistenza e mutualità tra le persone sia pur non unite da un vincolo matrimoniale civile. Credo che questa sia la perplessità maggiore che in questo momento nutro sul problema, un problema che però andrebbe “laicamente” affrontato da tutti i fronti, sia quelli che lo propongono sia quelli che lo ostacolano. Sapendo anche che l’Italia è molto cambiata negli anni circa “la famiglia” come, qualche giorno fa, l’Istat stessa ha ben illustrato, tanto da parlare di “famiglie” nel nostro Paese.
Scritto da roberto molinari il 31/5/2012 alle 16:31
Non credo sia per i riflettori, Pisapia è di animo così elegante da non conoscere la volgarità che nasce dal narcisismo. Sono, quindi, d’accordo con @Bruna Croci. Di più: mi piace pensare sia stato pungolato dalla moglie Cinzia. Spesso, le donne, davanti a evidenti ipocrisie, sovvertono la moderazione dei propri mariti/compagni e li convincono (inducono) a superare le false coscienze. E’ anche vero che questo incontro mondiale delle famiglie sta assumendo toni troppo enfatici e edulcorati, a fronte di una istituzione, la famiglia, la cui principale minaccia è l’impoverimento culturale, prima ancora che economico, che nemmeno la Chiesa ha saputo fronteggiare e condannare. Per questa domenica troveremo un impegno alternativo per fuggire da questa manifestazione oceanica? Certo! Ci sono luoghi che uniscono la bellezza della natura a un’alta spiritualità che potrebbero essere una bella meta.
Scritto da eg il 31/5/2012 alle 16:47
forse pisapia voleva aprofittare dei riflettori nazionali e internazionali non per far parlare di se ma per parlare di un tema, le unioni civili, sul quale il nostro parlamento non riesce a legiferare. come dicevi nel precedente blog, quante unioni civili di fatto saranno in piazza domenica?forse a loro pisapia dedica l'unica risposta che un sindaco puo dare, il registro delle unioni civili
Scritto da angelo m il 31/5/2012 alle 17:42
Finalmente si potranno unire tutti ma proprio tutti tutti! E' una gran bella cosa. E' l'amore con la esse maiuscola! L'amore che vince su tutto: sui pregiudizi e sulla chiesa bacchettona. A questo punto si potranno unire fratello e sorella, in un simpatico sodalizio incestuoso. E chi glielo proibisce? Chi pone limiti a questo registro? Ma non scherziamo! Viva le unioni civili fra conviventi etero, fra consanguinei, fra omosessuali! Viva la libertà! E già che ci siamo, viva anche Hollande!
Scritto da Claudio Ennam il 31/5/2012 alle 17:46
Non so se Pisapia lo ha fatto per farsi propaganda o per mettere sul palcoscenico il problema, in ogni caso sarebbe stato meglio uno stile diverso. Nel merito concordo con il registro.
Scritto da Luisella il 31/5/2012 alle 18:41
Sottoscrivo le parole di @Bruna Croci e di @eg. Certe volte un pugno nello stomaco ai cattolici bacchettoni ci vuole. Tra questi non c'è lei, Adamoli, che su questi problemi, sui divorziati, sui separati e sui gay ha scritto dei post molto belli, ma insomma contro l'ipocrisia imperante va bene ricorrere anche ai pugni.
Scritto da Donna Arci il 31/5/2012 alle 19:18
A me non sembra proprio che il papa e la chiesa si facciano problemi a mettere i piedi nel piatto quando qualcuno si propone di tutelare valori civili ; questi valori, a loro insindacabile quanto arrogante giudizio, vengono dichiarati 'indisponibili' (soprattutto per i più deboli; per i ricchi e famosi è tutta un'altra storia). Perciò mi trovo in perfetta sintonia con @ buna croci e con @ eg i cui commenti trovo sempre ben argomentati. @
Scritto da Angelo Eberli il 31/5/2012 alle 19:19
@Donna Arci è sanguigna. Pugni nello stomaco? No, non erano queste le mie intenzioni. Immagino ciò valga anche per @Bruna Croci.
Scritto da eg il 31/5/2012 alle 20:32
Dimmi la verità, tu vai a Milano alle giornate delle famiglie?
Scritto da Lorenzo il 31/5/2012 alle 20:59
Gentilissima signora @Donna Arci, un grande ostacolo alla pace e alla unione delle famiglie è l’ostinazione e la caparbietà di certe giovani spose, specialmente del secolo presente, di non voler cedere sulle questioni spesso indifferenti, né soffrire il minimo rimprovero o la più leggiera osservazione da parte del loro marito e dei parenti tutti. Che costerebbe convenir d’averne un leggiero torto e convenirne di buona grazia e con franchezza? Nulla o quasi nulla. Eppure si ostinano, talvolta, a rispondere, a sostenere d’aver ragione e, per ciò stesso e secondo noi, hanno torto. Quante questioni provenienti, in fondo, da cagioni puerili, inasprite dall’orgoglio, dall’amor proprio e dallo spirito di indipendenza che aprono il varco a gravi mancamenti, a scene deplorabili e qualche volta, persino, a scissure irreconciliabili. La pace, sempre la pace, compagna della felicità, quella pace che il nostro Divin Salvatore ci ha lasciato in eredità e che ci rende, per se stessa, gli eredi e i figli di Dio, ecco di queste parole vorremmo che i commentator facessero tesoro. Perché questi sono i problemi veri che dilaniano la famiglia, quella vera. Or dunque, signor Giuseppe Adamoli, in gioco qui non vi è lo stile del signor Giuliano Pisapia, né il rispetto per una manifestazione esteriore. Il pegno è la irrinunciabile sacralità della famiglia, le cui basi affondano nel natural e divin diritto. Pax et bonum.
Scritto da Mount Carmel il 31/5/2012 alle 21:04
@Angelo Eberli, sacripante, che severità. La Chiesa fa il suo mestiere. Sono i laici che sono in politica che debbono fare le leggi giuste. La Chiesa le ha sempre rispettate, compreso l'aborto quando governava la Dc. I piani d'impegno e le responsabilità sono molto diverse.
Scritto da Giovanna G. il 31/5/2012 alle 21:15
Concordo con le due perplessità illustrate da @Roberto Molinari, soprattutto quella relativa ai doveri solidarietà della coppia di fatto.
Scritto da G.G. il 31/5/2012 alle 22:09
Caro @Lorenzo (20.59), non vado a Milano ma questo non toglie niente al profondo rispetto che ho per questa grande manifestazione di chiesa e di popolo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/5/2012 alle 22:58
Rispodo alla Sig. ra Franca: Sinceramente no. Anche perchè sono anni che se ne parla, sono diritti riconosciuti in progrediti paesi europei, paesi cristiani e cristiani protestanti di grande civiltà.Secondo me, il cristiano deve rispettare anche le gerarchie ecclesiastiche, ma avere libertà di esprimersi.
Scritto da bruna croci il 31/5/2012 alle 23:43
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO GALLARATE Il PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – sezione di Gallarate – metterà la propria sede di via Ronchetti a disposizione degli organizzatori della conferenza GIOVANNI BLINI UN GIOVANE FUORI DAGLI SCHEMI programmata per venerdì 25 maggio e annullata per gravi interferenze. La data proposta per la ripresa della manifestazione è venerdì 8 giugno 2012, o altra che gli organizzatori riterranno di scegliere. Il Partito Socialista Italiano considera proprio dovere contribuire a ripristinare e tutelare il diritto della libera espressione delle opinioni, sancito dalla Costituzione e consacrato dai fondamenti della nostra Storia: RISORGIMENTO, RESISTENZA, REPUBBLICA. Partito Socialista Italiano Sezione di Gallarate Gallarate, 1 giugno 2012
Scritto da ulderico monti il 1/6/2012 alle 06:07
@Bruna Croci, il problema posto da Adamoli era solo quello della tempistica. Io porrei anche quello della sostanza, su cui però ho idee diverse anche da lui. Ma scegliere la vigilia del grande raduno con il Papa per ribadire cose già note per me è un errore anche percé cattolici avevano votato per Pisapia.
Scritto da Franca il 1/6/2012 alle 09:18
Si è sviluppato un bel dibattito su questo tema sul blog che riproduce statisticamente, in quanto a numero di commentatori, il dibattito che avviene nella vita reale. Può darsi che Pisapia l'abbia fatto per far parlare di sè ma magari anche per fungere da provocazione. La palla però va passata al Parlamento, non sono i singoli comuni che devono deliberare. La manifestazione che si tiene a Milano in questi giorni sarà irripetibile ed è per questo che in parrocchia siamo tutti pronti, sui posti di blocco, per andarci. Comprendo anche le opinioni contrarie. Bastano occhi razionali per vedere che la Chiesa, intesa come vertici romani, è ormai decrepita. Diciamo che si è destabilizzata da sola. Le tematiche, compresa quella della famiglia, non fanno più presa. E non è per colpa della secolarizzazione ma degli scarsi esempi ecclesiastici. Nel piccolo, nelle nostre parrocchie, nelle associazioni di carità, vediamo invece degli esempi virtuosi. @Mount Carmel mi ricorda il cattolico ultratradizionalista Ruggero, il nome non me lo ricordo, che qualche anno fa imperversava da Poletti nelle televisioni locali.
Scritto da V.R. il 1/6/2012 alle 09:31
Caro Roberto (16.31), sono d’accordo che sia necessario ripartire dal lavoro di Rosi Bindi con aggiornamenti, completamenti e trattando anche i doveri di solidarietà della coppia (fra le due persone) e della coppia con la società. Ricordo che, intervistato a tempo debito da Marco Giovannelli su Varesenews, avevo dato un giudizio positivo su quel progetto andato in fumo. Ho appoggiato fin dall’inizio le iniziative dei Comuni, incluso Milano ovviamente, non perché le ritenessi risolutive del problema ma per costringere il Parlamento ad intervenire.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/6/2012 alle 09:48
Caro @Ulderico (6.07), se sarò a casa parteciperò volentieri all’incontro di Gallarate su Giovanni Blini per manifestare il sostegno a tutte la manifestazioni nelle quali si esprime liberamente il proprio pensiero e si realizza un confronto fra diversi orientamenti ed ideologie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/6/2012 alle 09:51
Gentile @ Giovanna G. spero che quel “sacripante” sia un’interiezione; se, invece, fosse un epiteto, mi permetto di dirle che non avrebbe colto nel segno. Venendo al merito, mi sembra che sostenere che la chiesa non tenti di ingerirsi nella formazione delle leggi condizionando la vita di tutti, credenti e non credenti, sia fuori dalla realtà. Sul fatto che i politici italiani, su questi temi, siano pavidi, tremebondi ed ignavi, mi trova invece d’accordo.
Scritto da Angelo Eberli il 1/6/2012 alle 10:45
Non mi sembra poi così grave la "mancanza di rispetto" di Pisapia, considerato anche che Chiesa e Vaticano non si sono fatti scrupoli nell'organizzare l'Incontro Mondiale delle famiglie in un giorno che per l'Italia è una grande festività laica e civile, che ricorda l'atto fondativo di quello che il nostro attuale sistema istituzionale. Poi, sull'opportunità di tale registri, io, come molti, penso che sia più materia di competenza del Parlamento che non dei singoli Comuni.
Scritto da Anto il 1/6/2012 alle 10:53
@Mount Carmel, adoro i suoi commenti sia per come sono scritti sia per ciò che dicono. Sono l'antitesi dei miei pensieri e dei miei sentimenti. Le antitesi sono importanti per chi voglia misurarsi con gli "altri" senza arroganza e con apertura mentale. (E' la prima volta che scrivo ma leggo il blog da tanto tempo).
Scritto da Lidia il 1/6/2012 alle 11:12
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)