Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 4/6/2012 alle 11:41

 
La direzione nazionale di oggi è una tappa di avvicinamento importante alle elezioni dell’anno prossimo.
Sul piano dei contenuti, su quello strategico e metodologico.
Sul piano dei contenuti. In estrema sintesi, occorre una sterzata verso la green economy. E’ una bestialità dire, come fanno molti, che è una “fissa” degli ambientalisti che impoverirebbe il sistema-Paese.
In realtà, si tratterebbe di una ri-conversione dell’economia che produrrebbe, si,  più rispetto per la natura (indispensabile), ma soprattutto più lavoro “pulito” e più occupazione.
Sul piano strategico. Rinchiudersi nel recinto tradizionale del centrosinistra classico (ormai di tradizionale non è restato granché) sarebbe un suicidio, ma non bisogna nemmeno aspettare Casini, il quale deciderà da che parte stare solo dopo la nuova legge elettorale, se mai ci sarà.
E’ limitativo anche evocare noi la lista civica nazionale di Saviano (che sarebbe né più né meno una lista politica) o di chiunque altro, salvo cercarne l’alleanza qualora venisse sul serio annunciata.
E’ necessario parlare a 360 gradi dimostrando che abbiamo ideali, valori e principi ma non un’ideologia che esclude chi ha  una cultura diversa. Conta un’autentica convergenza di programma per arrivare ad una maggioranza ampia che sappia davvero governare la ricostruzione.
Sul piano metodologico. Raccogliere il guanto di sfida delle primarie per il leader della coalizione è ormai un imperativo. So bene che lo Statuto identifica il leader con il segretario del partito ma dall’elezione di Bersani ad oggi è cambiato moltissimo e poi non si possono rimangiare le promesse fatte (nell’ultima direzione).
Dai Bersani, ci vuole un cambio di passo se non vogliamo essere travolti dall’onda lunga di una protesta che investe chiunque stia fermo ad aspettare gli eventi. 
 

Commenti dei lettori: 47 commenti -
Scusi, Adamoli, ma perché cita sempre Casini? Capisco il vostro comune passato in balena ma ormai Casini conta come Padre Ralph in un campo di nudisti.
Scritto da Claudio Ennam il 4/6/2012 alle 11:38
D'accordo, basta aspettare Casini. Andiamo avanti per conto nostro.
Scritto da Una Pd di Brescia il 4/6/2012 alle 11:57
Chi ha interesse alla lista di Saviano? E' un tentativo di fermare l'avanzata di Grillo? Chi pensa in questa maniera è un illuso.
Scritto da Grillino il 4/6/2012 alle 12:57
Caro Giuseppe parto dall’ultimo punto del tu post per commentare quanto scrivi. Bersani ha ampiamente dimostrato di meritare la leadership non solo del PD, ma anche del centrosinistra. In un frangente come questo dove molti hanno perso la testa e hanno “sparato” soluzioni tra le più aberranti, il nostro ha imposto la barra diritta. Con l’idea che prima viene il Paese e poi l’interesse di partito ha portato il PD ad appoggiare il Governo Monti, ad assumersi responsabilità non da poco, ad impegnarsi per spiegare al popolo di centrosinistra che ci sono provvedimenti che non piacciono, ma che debbono essere accettati per il bene del Paese e soprattutto ha dato una lezione alla sinistra parolaia e radicale buona sola a riempirsi la bocca di diritti e mai di doveri. Sul tema delle primarie, metodo di selezione che io ritengo, appunto, un mezzo e non un fine, si tratta di capire che cosa si vuole. Io credo che lo Statuto non possa essere modificato ogni qualvolta ci sia un interesse diverso. Veltroni volle che il segretario venisse eletto con le primarie ( grande sciocchezza, il segretario di un partito lo eleggono gli iscritti di un partito e non altri ) per avere la legittimazione a correre come premier tanto da mettere per iscritto che il leader del PD era il candidato. Ora si sostiene che questo non è opportuno perché è passato troppo tempo. Francamente trovo la giustificazione un po’ debole. Se il leader del PD non è automaticamente il candidato del PD, il segretario deve essere eletto con altro metodo. Se il leader del PD non è il leader unico del partito alle primarie aperte ( se si decide che siano primarie aperte ) allora si voti nel partito e si decida chi è il candidato unico del PD. Qualche tempo fa, parlando con un iscritto sul tema delle primarie questo mi diceva pressappoco così “anche se le primarie non le vince il candidato del PD io sono contento perché il candidato è di centrosinistra ed è il centrosinistra che ha vinto.” Ragionamento bucolico da bella animetta circondata da lupi. Il PD deve proporre candidati che vincano le primarie e deve risolvere in fretta il problema di come arrivare ad avere un candidato unico e non dieci così da far vincere gli altri. Aggiungo una postilla a questo iscritto. Spero che non faccia mai il segretario del PD uno che ragiona così altrimenti mi chiedo che senso ha l’assumersi la responsabilità politica di un partito, a meno che si pensi alla grande “sinistra” fatta da tutto ciò che c’era nel vecchio PCI e dunque niente di nuovo per vincere in Italia e niente più maggioranza riformista. Sul tema Casini sposo ampiamente la tua tesi. Del bel Pier e dei suoi ne abbiamo piene le scatolei. Il bel Pier è solo tatticismo, “pugno duro e ventre molle” nella miglior tradizione Dorotea. Diverso è il porsi il problema della volontà di interpretare e di dialogare con la maggioranza silenziosa degli italiani che è moderata da sempre e che non ama troppo tutto ciò che proviene da sinistra. Noi non dobbiamo lasciare a nessuno il monopolio della rappresentatività di questo mondo. Dunque competizione col bel Pier e se poi riusciamo a farlo rientrare nell’orbita del centrosinistra non per calcolo, ma per condivisione di un progetto di modernità tanto meglio. Sulla lista civica nazionale il mio pensiero è molto negativo. Mi sembra francamente l’idea meno nobile degli “indipendenti di sinistra” che in altra epoca rappresentava una Italia sicuramente diversa, ma anche sicuramente più intelligente e generosa.
Scritto da roberto molinari il 4/6/2012 alle 13:17
Per quanto riguarda il tema della Green Economiy, ho trovato molto interessante l'articolo di ven 01.06 di Rampini su Repubblica: questa è la direzione che un paese moderno deve prendere. La GE può essere volano per lo sviluppo, come è stata L'ICT negli anni 90. Ci stanno riuscendo in Germania ed è il punto fermo di Obama nelle presidenziali di Novembre '12 (interessante il suo discorso nella patria USA che era fino a ieri per gli elettrodomestici-Maytag-ed ora producono turbine per l'eolico)
Scritto da Simone Franceschetto il 4/6/2012 alle 13:18
La green economy potrebbe essere una grande risorsa ma bisogna crederci seriamente e specificarne i contenuti in modo chiaro uscendo dagli slogan.
Scritto da Bortoluzzi il 4/6/2012 alle 13:27
Chi si ferma è perduto, si sarebbe detto tanti anni fa. E' ancora vero oggi. La politica è volubile ancor più della società. L'irrequietezza degli elettori è proverbiale. Le sorprese sono all'ordine del giorno e l'unico antidoto è cercare di anticipare gli eventi.
Scritto da Franvesco P. il 4/6/2012 alle 13:30
Sottoscrivo convintamente tutto il contenuto del post. Per quanto riguarda la "lista civica di Saviano" che alcune testate avevano data come organizzata dal quotidiano “la Repubblica" ho ascoltato la secca e indignata smentita di Ezio Mauro su 'Repubblica.it' seguita dall'editoriale del fondatore E.Scalfari di domenica. Credo valga la pena riportarne i passi salienti: “Alcuni giornali (Il Foglio, Il Fatto) e alcune trasmissioni televisive (il Tg di La 7) hanno dato notizia che io, Carlo De Benedetti ed Ezio Mauro propugneremmo una lista civica di Repubblica che intraprenda una “scalata ostile” al Pd portando come personaggio di sfondamento Roberto Saviano. Saviano da un lato e noi dall’altro abbiamo smentito questa notizia degna soltanto del sito Dagospia, peraltro preclaro per chi ama il gossip. Queste sono invece questioni molto serie e non gossipare e come tali dovrebbero essere trattate. Il giornalismo che usa il gossip fa molto male il suo mestiere e reca danno non alle persone ma al Paese”.
Scritto da Angelo Eberli il 4/6/2012 alle 13:34
Questo passaggio mi intriga tanto. “Sul piano dei contenuti. In estrema sintesi, occorre una sterzata verso la green economy. E’ una bestialità dire, come fanno molti, che è una “fissa” degli ambientalisti che impoverirebbe il sistema-Paese. In realtà, si tratterebbe di una riconversione dell’economia che produrrebbe, si, più rispetto per la natura (indispensabile), ma soprattutto più lavoro “pulito” e più occupazione.” Se ho ben capito, secondo te, la cosiddetta green economy, darebbe più occupazione e più lavoro pulito. Se non ricordo male a cavallo di metà del 1700, una quarantina di anni prima della rivoluzione francese, una corrente di pensiero, tra la filosofia e l’economia, i fisiocrati, si mise a teorizzare che la terra, il suolo, era da considerare l’unica risorsa economica dell’umanità. Questi filosofi da new age di quell’epoca hanno lasciato nella storia economica solo qualche paragrafo cronografico e nulla di proficuo. Prima, quindi, di parlare di green economy occorrerebbe delimitare bene di cosa si sta parlando. (1) - Se è l’autovettura con motore elettrico vale solo per Pecoraro Scanio e qualche altro buontempone. L’energia per ricaricare le batterie si prende dalla presa di corrente e guarda caso quell’energia viene prodotta, per la stragrande quantità, con sistemi poco verdi. L’inquinamento si sposta da dove si muove l’autovettura a dove l’energia viene prodotta. (2) - Se è l’agricoltura mi sembra difficile sfamare tanta gente senza il ricorso alla concimazione, agli aratri meccanici, al riscaldamento dei campi quando vengono le gelate, eccetera. (3) – Se è il fotovoltaico non mi pare che l’energia che se ne trae superi di tanto i costi dell’impianto. E dopo circa quindici anni c’è da buttar via tutto con rilevanti conseguenze di danno ambientale. (4) – Se è per le varie produzioni è vero che, senza macchine, si occupano più persone, ma è più vero, senza risvegliare dal sonno eterno il luddismo, che i costi andrebbero alle stelle. Vedere le donne sbiancare le tele nel fiume Olona affondando le braccia colpite dai 10 anni in poi dall’artrite potrebbe essere un’icona attraente dal punto di vista turistico, ma un lenzuolo di una piazza costerebbe un occhio della testa. Non mi piace fare il disfattista, né pensare che un’idea sia una “bestialità”, ma mi preme ricordare che il mondo semplice e felice di una volta è una favola per gli ingenui: è vero che si costruivano grandi opere, ma a che costi e dove viveva la gente comune (si veda il libro I Bassifondi dell’Antichità per avere un’idea )? È vero che il grano era biologico, ma chi se lo poteva permettere? Altre cose sono semplici favole da raccontare ai sempliciotti: la carne era migliore. Sfido chiunque a spiegarmi come si poteva conservare senza un sistema di refrigerazione. Le case erano migliori, però d’inverno si moriva per la tubercolosi e per broncopolmoniti acute. L’acqua aveva un sapore diverso, però il colera e la salmonella imperversavano e la peste era quasi diventata un castigo di Dio. Le ecloghe sono belle da leggere, come le favole o la mitologia, ma quel mondo non è mai esistito.
Scritto da Sic Est il 4/6/2012 alle 14:16
@Simone Franceschetto, scusa cos'è l'ICT degli anni '90?
Scritto da Chiara il 4/6/2012 alle 14:20
Parlare a 360 gradi? Ma se parlate solo a sinistra, soprattutto con la Cgil.
Scritto da Fab il 4/6/2012 alle 15:20
@ Chiara, ICT -information technology- la tecnologia che ha portato lo sviluppo dei computer...infatti si parlava di new/net economy.Le famose società dot com (.com). In quegli anni prendevano piede Amazom, Apple, Microsoft...la silicon valley in California era il centro del mondo per molti ingegneri e scienziati. Ecco credo che con la green economy si possa accostare a quel periodo, evitando anche di cadere negli errori che si sono commessi (bolla speculativa finanziaria alla fine dei '90).
Scritto da Simone Franceschetto il 4/6/2012 alle 15:22
@Angolo Eberli, molto opportuna la smentita di Scalfari. Di Saviano, ti confesso, ho meno fiducia, ormai è alla ricerca esasperata dei riflettori.
Scritto da Carlo Villa il 4/6/2012 alle 15:43
L'economia verde è una miniera di lavoro, non è in antitesi con il benessere della nostra società: lo può consolidare per vivere in maniera più sostenibile dell'attuale, con maggiori vivibilità dei luoghi. La lista civica nazionale è un'ossimoro. Ne avevamo discusso quando si parlava del sindaco di Bari. I partiti, il nostro su tutti, siano aperti e popolari: non servono "scimiottamenti" di altri soggetti. E si faccia una coalizione omogenea: la presenza dell'IDV mi metterebbe in difficoltà.
Scritto da FrancescoG. il 4/6/2012 alle 16:38
Caro Giuseppe, il tuo post odierno è un capolavoro di “sintesi”, se dovesse corrispondere anche alla sintesi delle decisioni che oggi assumerà la Direzione Nazionale del PD, allora sarebbero un “capolavoro” anche le decisioni della direzione. Sono d’accordo con te perché la Green economy di cui tu parli non è spostare il problema dal tubo di scarico delle nostre auto - o dai camini delle case e delle industrie - a pochi siti produttivi di energia ( magari nucleare ), è dare soluzione ai mille problemi che rendono precaria non solo la nostra vita, ma quella del pianeta stesso. Perché non si muoia di peste o cancro, ma neppure ci si “estingua” insieme ad un pianeta che muore .Green economy immagino che sia innanzitutto “politiche di sviluppo compatibili con la vita del pianeta”, perché la natura non ci diventi irrimediabilmente matrigna. I terremoti non si possono prevenire, ma le loro conseguenze si possono minimizzare, agendo sulla prevenzione, sulle regole, sui nostri egoismi miopi, sull’educazione mirata al rispetto del bene comune. L a stessa cosa vale per frane, alluvioni, mobilità sul territorio(/ trasporto merci e persone). Green economy non è un richiamo a miti perduti o il riaffiorare di sensibilità e ricordi ancestrali di paradisi perduti, non è l’aspirazione ad un mondo che non è mai esistito, di cui ha cantato e vagheggiato Virgilio e tanti altri dopo di lui . Green Economy è soprattutto “progetto” di un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura di cui siamo parte, affidato alla comunità scientifica ( per quanto concerne la ricerca pura ), alla comunità economica ( per quanto attiene la ricerca di tecnologie e di modalità di uso del territorio e di produzione di opere e beni utili e sostenibili), alla politica per quanto concerne le scelte e gli indirizzi di sviluppo, ed è affidato a ciascuno di noi perché cambi il nostro atteggiamento culturale verso i consumi, che non vanno demonizzati ma neppure divinizzati. Condivido il tuo atteggiamento verso Casini (che ormai ha stancato tutti col suo tatticismo egoista quanto improduttivo ). Condivido ciò che dici su un’eventuale Lista Civica Nazionale ( una vera contraddizione in termini ) che a mio avviso non nascerà, almeno nell’area indicata dai più ( e smentita dai diretti interessati ) ma potrebbe nascere in quel Nuovo Centro Molle della politica italiana ( che oggi conta più sigle che elettori) creatosi prima per i danni della politica di centrodestra e poi per il suo disfacimento. In ogni caso anch’io sono per il “né boicottare né sponsorizzare “ di cui aveva parlato Bersani. Altra cosa è invece prendere atto della sua nascita – dovesse avvenire – e dialogare in vista di alleanze “ nell’interesse del paese “ e non certo “per il potere”. Ciliegina sulla torta, che soddisfa pienamente la mia incontenibile golosità, è la tua posizione sulle primarie. Su questo argomento c i eravamo scambiati qualche battuta in occasione dell’assemblea provinciale del PD, ma non avevo osato sperare che quanto ci eravamo detto potesse preludere ad una posizione così netta , così forte e così controcorrente per te che sei uomo che i regolamenti e gli statuti li crea, non li smonta. Evidentemente in questo caso le novità che si impongono ( la crisi economica e la crisi di credibilità dei partiti e delle loro leadership ) alla nostra attenzione solo tali da non poterci permettere il lusso di restare abbarbicati ad una norma. E poi non l’ha ripetuto fino alla noia lo stesso Bersani che “ non si sarebbe barricato dietro una norma” ? Giuseppe, grazie per questo post e spero tanto che risulti profetico !
Scritto da giovanniderosa il 4/6/2012 alle 16:44
Caro @Roberto Molinari in quanto a Casini sposo completamente la tua tesi.Lasciamolo nel suo brodo e vedremo poi che farà.Intanto aspettiamo la Direzione. Come iscritto il Segretario del mio partito intendo eleggermelo io e non il Pincopalla,neppure se amico. Alle primarie di coalizione si va con un candidato unico che è il segretario del partito. Bersani è l'unico segretario eletto da primarie aperte. Non basta?Credo sia pronto a qualsiasi primaria. I competitor sono talmente modesti.
Scritto da A. Vaghi il 4/6/2012 alle 17:09
@Roberto Molinari e @A.Vaghi - Sulla questione primarie. Mi sono fatto questa idea: abbandonata la tesi della vocazione maggioritaria, che rendeva logico identificare il segretario del partito col candidato premier, è più opportuno fare le primarie per scegliere quest’ultimo, lasciando l’elezione del segretario agli iscritti. L’elezione col metodo delle primarie sia del segretario sia del candidato premier è forse un lusso che non possiamo permetterci in quanto l’eventuale sconfitta del segretario del partito finirebbe per disorientare e disilludere militati ed elettori tradizionali. Mi sto anche convincendo di una cosa che dirò alla prossima riunione della commissione Statuto. La “Carta fondamentale” del Pd dovrebbe,si, prevedere il sistema delle primarie, ma il dettaglio organizzativo dovrebbe essere lasciato al Regolamento da adottare volta per volta. Lo Statuto, meno si cambia meglio è.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2012 alle 17:35
Per quanto riguarda Bersani io mi auguro che lui sarà il candidato premier nel 2013. In questo momento di scompattezza generale ha dimostrato serietà, concretezza e nervi salvi. Il PD ha tenuto soprattutto grazie a lui. Ha il pregio di aver fatto sintesi e di portare il partito con la schiena dritta orgogliosamente. E' stato l'artefice della caduta di Silvio e ha messo l'Italia davanti a tutto con il governo Monti. Italia Bene Comune deve essere la bussola. Solo con chi ci sta insieme al PD
Scritto da Simone Franceschetto il 4/6/2012 alle 17:36
@Sic Est - La green economy non è il ritorno all’età bucolica. E’ un’economia più sostenibile e innovativa che in Germania, ad esempio, è già ampiamente sperimentata come scrive @Simone Franceschetto, alle 13.18, citando Rampini. Ermete Realacci ha documentato che anche in Italia “quasi un’azienda su tre, tra quelle che investono in sostenibilità, ha effettuato assunzioni nel corso dell’anno, a fronte di un rapporto che scende a una su cinque nel caso delle altre imprese”. Poi, sono d’accordo con te, questi programmi debbono prendere contorni molto concreti se non vogliono essere solo parole al vento. Da qui il mio caloroso invito a Bersani e a tutto il Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2012 alle 17:38
@giovanniderosa - E poi sentiamo dire spesso che nel Pd prevalgono nettamente i retaggi delle vecchie culture e appartenenze. Il tuo commento dimostra che non è sempre così. Convergiamo su moltissimi obiettivi e modi per raggiungerli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2012 alle 17:41
Caro Giuseppe per completare il ragionamento politico, condividi l'idea che il PD in primarie aperte deve avere un unico candidato? e questo può essere, allo stato attuale, Bersani?
Scritto da roberto molinari il 4/6/2012 alle 17:49
Commenti un pò troppo lunghi ma interessanti. Lo riconosco da alleato-avversario che preferirebbe una chiara apertura a tutta la sinistra e una netta chiusura al centro. Sarebbe ora di svoltare con veemenza.
Scritto da Mario T. il 4/6/2012 alle 17:50
Parto dall'intervento di Roberto Molinari, con il quale concordo in gran parte. Però c'è un però. Il problema del programma è senz'altro prioritario (e qui c'è da aggiungere non poco allo spunto pur condivisibile della green economy). C'è poi il problema del candidato premier. Spero anch'io, e mi batterò fino alla morte, che il candidato sia del P.D. Se si faranno d'altra parte primarie di coalizione, non posso che accettare un eventuale esito diverso (candidati a sindaco di centrosinistra docent). Il problema maggiore sono quindi le alleanze. Ho le idee poco chiare, ma non possiamo eludere la questione, soprattutto se, come temo, non si riuscirà a cambiare la legge elettorale. E qui francamente, al di là delle nostre simpatie /antipatie per Vendola, Di Pietro, Casini, la coperta è corta. Se tiri la coperta verso sinistra, perdi il centro; se tiri la coperta verso il centro, rischi di perderela sinistra. Un bel guazzabuglio. A meno che si riesca a cambiare il famigerato "porcellum". Allora tutto potrebbe essere più semplice.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 4/6/2012 alle 17:54
Mi inserisco nel tema green economy come un verme nella mela. Pare che nel genoma del pomodoro sia stata rilevata la presenza di 31.760 geni, ben 7.000 in più di quelli presenti nel genoma umano. Discettavo di ciò con Daniel Zamir, genetista vegetale presso la Hebrew University di Gerusalemme. Gli domandavo se il pomodoro avesse un’intelligenza e Zamir mi ha risposto sì, è intelligente ma non lo fa vedere. Allora, ho pensato a Bersani. Anche lui è intelligente ma non lo fa vedere e possiede, in quanto uomo, 7.000 geni in meno del Solanum pimpinellifolium, questo il nome scientifico del pomodoro. A questo punto, un’idea. Perché non far dirigere il PD da un pomodoro? Un grande, sugoso, rosso pomodoro. Tra l’altro, il pomodoro ha origine peruviane e trovo corretto che la politica, soprattutto quella di sinistra, si apra anche agli extracomunitari.
Scritto da Claudio Ennam il 4/6/2012 alle 17:59
@Simone Franceschetto, concordo con te su Bersani ma non fare le primarie sarebbe un errore dopo che lo stesso Bersani non le ha mai sconfessate.
Scritto da Pd Pavia il 4/6/2012 alle 18:05
Siete fuori dal mondo. Il Paese crolla e parlate di primarie. Al ricovero! Almeno nel post si accenna anche all'economia e alle alleanze.
Scritto da Fab il 4/6/2012 alle 18:23
Il governo al capolinea? si voterà a ottobre? A sostenere (almeno formalmente) la conclusione della legislatura è rimasto - dopo la presa di posizione di Fassina - soltanto un pezzo del PD. Come prevedibile... E' il momento di decidere: io non voterò la coalizione con SEL e IdV; non parteciperò a primarie di coalizione; il candidato premier deve essere il segretario del partito principale. Bersani si imponga, ma probabilmente è troppo tardi... Intanto la Casa Bianca sfiducia l'Europa.
Scritto da ulderico monti il 4/6/2012 alle 20:03
Non credo che Fassina che vorrebbe il voto ad ottobre abbia parlato a titolo personale, è considerato bersaniano di ferro e D'Alema è d'accordo anche lui sul voto a ottobre. Un vero casino.
Scritto da Lorenzo il 4/6/2012 alle 20:13
La direzione nazionale del Pd è stata spostata un'altra volta di qualche giorno ma questo non cambia niente, i problemi restano quelli che la discussione ha messo in evidenza. In più si è aggiunto il dilemma su quando votare. Penso che sia meglio la scadenza normale. Mi sta scappando la pazienza e non so se seguirò ancora la politica. Ho già diminuito la mia lettura dei giornali.
Scritto da G. Brielli il 4/6/2012 alle 20:54
La lista civica nazionale sponsorizzata in qualche modo da Repubblica sarebbe di aiuto o di danno al centrosinisra che vuole vincere per governare? Il problema è questo, non la centralità del Pd. Il commento di @Ulderico Monti è incardinato ancora sul partito guida ma non è più il momento giusto.
Scritto da Roseto senza rose il 4/6/2012 alle 22:05
Se Fassina stesse zitto sarebbe molto meglio. Sarebbe più interessante sentire direttamente Landini.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 4/6/2012 alle 22:12
Giuseppe, sono interessato anch'io alla risposta che ti ha chiesto @Molinari. Se questa sera sei fuori vorrei leggerti domani mattina. Ciao.
Scritto da Vittorio il 4/6/2012 alle 22:43
Il governo è paralizzato. E' il prevedibile risultato del progetto del Presidente della Repubblica di risolvere la crisi del Paese con un governo non eletto, ma costretto a subire una maggioranza di partiti antagonisti, responsabili della crisi che lo stesso governo non eletto dovrebbe o avrebbe dovuto risolvere. C'è un aspetto psicologico da non sottovalutare: il sistema politico non può permettere che un alieno dimostri capacità di soluzione che esso – il sistema dei partiti – non possiede. Meglio è che l'alieno fallisca... Così la mascherata sta finendo e lo stesso PD scioglie gli ormeggi, in un assai probabile gioco delle parti, meschino ma realistico. La crisi italiana è aggravata dalla crisi dell'euro. Ma la crisi della moneta unica è soprattutto una crisi politica, causata da un gravissimo errore di impostazione. Non può sussistere moneta unica se non esiste unità politica. E come potrebbe esserci unità tra paesi “virtuosi” e paesi “cialtroni”, ovvero tra Europa settentrionale ed Europa meridionale? Come in Italia, anche in Europa l'errore progettuale ci sta affondando e la inusuale presa di posizione della Casa Bianca di forte critica all'apparato europeo ne è la dimostrazione. Soluzioni?
Scritto da ulderico monti il 5/6/2012 alle 05:49
@Roseto senza rose scrive che il mio commento “ è incardinato ancora sul partito guida ma non è più il momento giusto”. Tento di rispondere che in Occidente il sistema politico si basa sui partiti. Se in Italia il sistema è in crisi non è da addebitarsi al concetto “partito”, ma alla gestione del concetto. Se Gran Bretagna Francia Germania sono rette da partiti, perché noi abbiamo il privilegio del fallimento del sistema? Era la chimera della genesi del Partito Democratico, fusione di gruppi dirigenti in crisi, che pretendeva d'essere esempio per l'Europa intera. Presunzione e stupidità? Non soltanto, ma soprattutto co.nservazione di posizioni di potere. E', il mio, un preconcetto? Non direi, è dimostrato e documentato dai fatti.
Scritto da ulderico monti il 5/6/2012 alle 07:18
Si comincia a parlare apertamente di elezioni ad Ottobre. Non se ridere o piangere.
Scritto da Adams il 5/6/2012 alle 08:10
@Adamoli. Non ti ho risposto ieri perchè non c'ero. So cosa è la green economy (ci ho sempre scherzato con le parole e la traduco l'economia dell'erba). Credo che solo Realacci, con la sua palandrana d'ordinanza, ancora creda che sia possibile attuarla in Italia. In Germania non fanno storie per la creazione di termovalorizzatori, in Italia gli "ambientalisti" sono teorici solo del Not In My BackYard (NIMBY). E il Nimby non è green economy.
Scritto da Sic Est il 5/6/2012 alle 08:35
@Roberto Molinari (17.41) e @Vittorio (22.43) - Domanda difficilissima. Sei mesi fa avrei risposto diversamente e magari fra sei mesi avrò cambiato idea. Questo perché siamo in una situazione emergenziale anche in politica e il Pd non sfugge a questa morsa. Dunque, un partito che ha votato il segretario in una “primaria” aperta con milioni di voti, se è partito di larghissima maggioranza nella coalizione, dovrebbe ottenere per il segretario la leadership del raggruppamento. Ma Bersani ha già promesso a Di Pietro e a Vendola le elezioni primarie di coalizione. A questo punto lo stesso Bersani dovrebbe essere il candidato del Pd nelle primarie, come afferma lo Statuto. Però valutiamo il momento drammatico nel quale ci troviamo. 1) Una forte minoranza nel partito chiede che ci sia un altro candidato del partito. 2) bisogna convogliare dentro il Pd un sacco di energie che vogliono votare per il candidato premier. 3) è necessario impedire che i tanti elettori disorientati che sono in cerca di una rappresentanza si coagulino intorno a Grillo che non farà comunque parte della coalizione di centrosinistra. Bene, se fossi Bersani sceglierei la massima apertura possibile, accetterei la competizione e darei l’idea che la leadership del Pd è sempre contendibile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2012 alle 08:40
@Sic Est (8.35) - D'accordo con te sui termovalorizzatori e su molti ambientalisti di strapazzo (di Pecoraro Scanio, Dio ce ne scampi e liberi). Io parlo di un centrosinistra serio che è (ancora) il mio progetto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2012 alle 08:43
@Giuseppe come dici tu penso anch'io che ormai Bersani non si possa tirare indietro dalle primarie di coalizione. E alla direzione PD di venerdì deve essere il più possibile chiaro. Ho già sentito che si aprirà ai movimenti civici e questo è importante. Il suo focus dovrebbe essere su pochi (5) punti strategici ed operativi, improntati sulla crescita accostandosi alla politica di Hollande. Se così facesse ci sarebbe una convergenza attorno a lui e si potrebbe trovare sintesi tra Fassina e Letta.
Scritto da Simone Franceschetto il 5/6/2012 alle 09:16
@A. Vaghi scrive: "Bersani è l'unico segretario eletto da primarie aperte. Non basta? Credo sia pronto a qualsiasi primaria. I competitor sono talmente modesti". Mi sembra il candidato sindaco del Pd di Parma che di Pizzarotti, sindaco eletto di Grillo, diceva che per lui sarebbe stata un passeggiata contro una squadra di rimbambiti. Bravi, continuate così.
Scritto da Moreno il 5/6/2012 alle 09:45
Credo che se il PD si sia dato delle regole debbano essere rispettate. Lo statuto è chiaro su chi debba esser il candidato premier, se a qualcuno non va bene poteva candidarsi segretario. Troppo comodo criticare chi lavora per l'unità del Partito.
Scritto da Luigina il 5/6/2012 alle 10:36
@Moreno vai pure tu a Parma ad aiutare il Sindaco grillino a comporre la Giunta ( che non c'è ancora ). Amministrarre e governare sono cosa seria per persone serie e preparate. Certi che talvolta ( vedi il Berlusca ) certe saggie norme gli elettori le dimenticano. Ma il danno si paga.
Scritto da A. Vaghi il 5/6/2012 alle 10:38
Coloro che sostenevano Bersani ora lo vogliono segare con le primarie? Non lo trovo serio. Nel caso di Renzi candidato sicuramente avrà un bel apparato a suo sostegno. Oltre che le mancette Di Lusi, anche di CL magari...
Scritto da Loredana il 5/6/2012 alle 10:55
La questione delle nomine per AGCom sta dimostrando, oltre ogni possibile dubbio, che la vecchia e cattiva politica non ha alcuna intenzione di mollare la presa. E' inutile discutere di programmi e alleanze con interlocutori completamente screditati. E' una perdita di tempo, e il Paese non se lo puo' permettere. Chi puo', vada oltre, e seppellisca Bersani e i suoi nel passato cui appartengono.
Scritto da Lorenzo M. il 5/6/2012 alle 11:23
Caro @Simone (9.16), ho fiducia che Bersani venerdì sappia trovare la soluzione giusta. Spero che sia approvata da tutti ma so bene che l'unità del partito non può essere raggiunta su tutte le decisioni. L'Importante è parlare e farsi capire dagli elettori. Oggi metterò un post sulle elezioni ad ottobre.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2012 alle 11:23
Il signor Vaghi ha ragione. Caspita come ha ragione! Sicuramente il suo pensiero alto è andato al governo Prodi. Gente preparata che sapeva governare. Fu una vera manna per il nostro paese. Manna o mannaia, non ricordo bene.
Scritto da Claudio Ennam il 5/6/2012 alle 11:37
I sondaggi, per quel che valgono, dicono che metà dell’elettorato non vuole votare, che poco meno del dieci per cento dei cittadini ha ancora fiducia nei partiti, che una buona parte degli italiani che non intende disertare le urne guarda a soluzione nuove (come le “liste giovani” ispirate da Grillo). L’alleanza di centro-sinistra è data vincente ma di stretta misura, ma si deve chiedere: cosa faranno gli altri? Se anche vince ma lascia che al centro nasca una nuova domanda con nuove aggregazioni, di fatto si condanna ad una successiva sconfitta. Di fronte ad un elettorato “in libera uscita” c’è l’occasione irripetibile che il P.D. dimostri di essere una forza diversa proiettata nel futuro; non deve cioè essere o apparire come condizionato da “alleati” che si rifanno ad idee e a comportamenti del passato remoto, come Di Pietro, Vendola e lo stesso Casini; deve avere il coraggio di uscire dagli schemi consueti di un bipolarismo datato e preparare una alternativa radicale e non rincorrere un passato che non c’è più. Il P.D. deve andare incontro ad un elettorato smarrito e incerto con le “mani libere” senza essere imprigionato dalla categorie pseudo-ideologiche del secolo scorso. Intanto sarebbe un gravissimo errore lasciare cadere il governo dei tecnici (Monti è attualmente il politico più popolare), rinunciando a salvare l’Italia e l’Europa da una catastrofe conseguente al crollo dell’Euro; i partiti azzererebbero quel poco di credibilità che hanno conservato. La “green economy” è una promettente promessa per il futuro, ma se cade la moneta unica rischia di scomparire anche l’economia e, soprattutto, il lavoro.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 5/6/2012 alle 11:46
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