Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/6/2012 alle 10:11

 
Gettare il presidenzialismo nella mischia delle riforme da fare subito, come vorrebbero Alfano e Berlusconi, significa giocare allo sfascio per non fare le riforme possibili.
Tra queste, la riduzione del numero dei parlamentari e la legge elettorale. Anzi ormai resta solo il tempo per quest’ultima.
Bene, quindi, Pierluigi Bersani che rifiuta la polpetta avvelenata.
Ma per la prossima legislatura (finalmente costituente?) il presidenzialismo, magari nella forma attenuata di tipo francese, va messo sul tavolo per una discussione vasta, profonda e sincera.
Dire che questo presidenzialismo è di “destra” è demenziale. Che non sia l’abito su misura per il corpo sociale italiano è invece possibile. Ma parliamone. Ce lo impone la spirale della crisi che coinvolge partiti, organizzazioni sociali e istituzioni.
Questo non è un discorso di lesa maestà per i partiti (come si sente spesso a sinistra). Semplicemente perché non è rimasta più nessuna maestà da ledere. In Francia i partiti vivono meglio che in Italia.
In più, un sistema realmente autonomista (se lo vogliamo sul serio) esige una forte e autorevole autorità centrale che si confronti con un Parlamento snello, rappresentativo, che approvi le leggi essenziali e controlli realmente il governo.
Sono convinto che l’inviolabilità della Costituzione per la parte che riguarda le istituzioni di governo è un dogma da lasciare alle spalle.
Non sono ancora convinto, invece, che quella semi-presidenzialista sia la scelta giusta, ma coltivo il dubbio, come non avevo mai fatto fino a qualche anno fa. 

Commenti dei lettori: 40 commenti -
Spero che almeno la legge elettorale dell'odontotecnico di Bergamo venga rifatta. Per il resto ho poca fiducia. Monti è un uomo onesto, serio e preparato ma la sua maggioranza ........
Scritto da Sic Est il 13/6/2012 alle 10:19
Hanno ancora paura dell'uomo forte del fascismo da 70 anni. Sono fuori dal mondo.
Scritto da Fab il 13/6/2012 alle 10:42
Sono ven'anni che sento dire che la prossima sarà la legislatura costituente. Chi ci crede più?
Scritto da Francesco il 13/6/2012 alle 11:01
M'interessa che sia approvata almeno la nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini il maltolto dei diritti costituzionali in merito alla scelta dei propri rappresentanti. Spero che il Pd ce la faccia almeno in questo altrimenti ne pagheremo anche noi il prezzo salato.
Scritto da Luca C. il 13/6/2012 alle 11:29
Caro Giuseppe, non sono d'accordo. Se ci mettiamo a cambiare la Costituzione si sa dove si comincia ma non dove si finisce. E' una delle migliori Costituzioni al mondo, meglio lasciarla intatta salvo piccolissimi ritocchi
Scritto da Lorenzo il 13/6/2012 alle 12:06
Il semi-presidenzialismo in Francia l'aveva introdotto la Destra ma ormai può essere pensato come una cosa buona amche per l'italia con la fine dei partiti di massa come erano quelli di una volta. Il partito moderno è quello che si mette al servizio delle istituzioni non quello che diventa istituzione esso stesso.
Scritto da Roseto senza rose il 13/6/2012 alle 13:48
@Lorenzo afferma che la nostra è tra le migliori Costituzioni del mondo. Ricordo che la Costituzione dell'Unione Sovietica del 1936, voluta da Stalin, era la più liberale fino allora concepita... Anche i Dieci comandamenti e il Discorso della Montagna sono eccellenti. E allora?
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 14:30
Non ho particolare propensione per il presidenzialismo, ma è un fatto che esista un scompenso tra i poteri conferiti al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio e la rispettiva legittimazione democratica. Tanto più serio nel caso dell'attuale Presidente, eletto da una maggioranza parlamentare risicata e transeunte, che si dissolse dopo due anni di legislatura. La democrazia non può arido essere formalismo.
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 14:39
Non si esce dalla crisi cambiando la Costituzione ed eleggendo un uomo forte ma cambiando i partiti e con una classe dirigente, non solo una classe politica, più matura e rispettabile.
Scritto da Nicola il 13/6/2012 alle 14:48
Della legge elettorale non mi importa quasi nulla. Come cittadino - se voto - scelgo il partito di riferimento. Per il Senato voto un candidato scelto dal partito: se mi affido al partito per il Senato, perchè dovrei diffidare del partito per la Camera? E' un falso problema. Le questioni dirimenti sono altre, prima in assoluto la riforma del sistema che non s'è fatta, non s'è voluta fare, non si può fare perché non c'è più tempo... Una farsa, un inganno, una truffa...
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 14:50
Una trama delittuosa. Si è preso il miglior Italiano a disposizione e lo si è caricato di immane responsabilità, circondato da una corte di infidi, invidiosi, vendicativi partiti, responsabili del disastro. L'obiettivo: scaricare su un onesto la responsabilità e lasciare immutata la sostanza del potere della casta. Eccellente operazione Gattopardo!
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 14:58
Io toccherei qualcosa anche nella Parte Prima della Cost.. Rivedrei i diritti politici e più precisamente l’art. 48 che stabilisce i criteri per il ‘corpo elettorale’. Cassano può già esprimere il proprio pensiero (grazie all’art. 21, Diritti civili), dobbiamo anche farlo votare? Per lo meno si stabilisca un percorso di alfabetizzazione per questo tipo di elettori. Cominciamo con l’introdurre qualche dovere: se il personaggio è pubblico DOVRA’ fare almeno qualche sforzo per rendere presentabile e compiuto un discorso. Perché usare la parola ‘frocio’ quando esistono sinonimi ‘umanamente corretti’? Anche Fioroni ha una bella forma frusta di omofobia ma lui sa parlare l’italiano e non gli toglieremo il diritto di voto, così che possa votare il @Mount Carmel che a lui più piace.
Scritto da eg il 13/6/2012 alle 15:48
Con Bersani avevo gridato anch'io nei rari momenti di convinzione Forza Hollande e forza Europa federale, cioè Stati Uniti d'Europa. Ma Hollande non vuole cedere neanche un pizzico di sovranità nazionale. Sotto questo profilo era forse meglio Sarkozy.
Scritto da Elisabetta C. il 13/6/2012 alle 16:23
Caro Giuseppe diciamola tutta, il PdL ha buttato sul campo la proposta perché non ha nessuna idea nuova ed è a corto di argomenti. L’idea del “one man show” Berlusconi come capo di Stato, poi, fa rabbrividire tutti. Immaginatevi la solennità del Quirinale con le feste in stile “bunga, bunga”….. Scherzato su questo sono d’accordo con te che il tema si può laicamente affrontare. Personalmente non sono a favore, per il nostro Paese, né del semipresidenzialismo alla francese, né del presidenzialismo modello USA. E’ vero che io, come altri d’altra parte, mi porto dietro il retaggio dell’allergia a tutto ciò che sa di un uomo solo al comando, tuttavia, credo che il modello migliore per il nostro Paese sia ancora un sistema che veda la centralità del parlamento, ma con un esecutivo dotato di poteri decisionali precisi. Insomma, la mia preferenza va per il cancellierato alla tedesca, un sistema che vede un parlamento con poteri di controllo e orientamento, ma, nello stesso tempo, anche un capo del Governo ( non il Presidente della Repubblica che deve continuare a rappresentare l’unità della nazione ) con reali poteri decisionali. In più il modello tedesco prevede anche la distinzione tra la Camera e il Senato, dove il Senato federale, ha poteri decisionali di altra natura evitando il doppione della doppia lettura tipica dell’Italia. Io credo che questo modello fatto di proporzionale, di federalismo e autonomia locale, di esecutivo forte, ma nello stesso tempo di forte parlamento sia il vestito che più si adatta ad un paese come l’Italia dove sono importanti le tradizioni comunali, ma nello stesso tempo anche la necessità di coesione sociale. In più, ma questa è solo una mia idea, il sistema tedesco sfugge o meglio fornisce maggiori garanzie all’eccesso della personalizzazione della politica, cosa a cui, invece, sia il semipresidenzialismo sia il presidenzialismo spingono Quello che mi piacerebbe nel dibattito che potrebbe nei prossimi giorni svilupparsi è l’idea di sottoporre a referendum consultivo la proposta di struttura costituzionale da scegliere una volta per tutte. La nostra Costituzione non va certo cambiata. La prima parte è una “pietra miliare” per la nostra giovane democrazia, ma il resto, per modernizzare lo Stato, lo si può, laicamente, discutere e anche modificare.
Scritto da roberto molinari il 13/6/2012 alle 16:56
Caro @Ulderico, nel primo commento, delle 14.50, ti affidi candidamente e totalmente al "partito", davvero un novello principe indiscusso e indiscutibile. Nel secondo, delle 14.58, ne dici peste e corna. Stavolta non concordo nè sull'uno né sull'altro. Ne parleremo fra un paio di settimane a Gallarate.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/6/2012 alle 17:31
Eh no! caro @Giuseppe Adamoli. Mica c'è contraddizione, tanto più che ho scritto "se voto...". Nell'intervento sulla legge elettorale pongo una questione di principio: se mi fido del partito per il Senato, perché dovrei diffidare per la Camera a liste bloccate? Questione che pongo da anni, senza risposta. Nel secondo intervento rilevo il gioco al massacro cui il Presidente ha condannato Mario Monti. Non ne parleremo a Gallarate: non organizzo eventi per distruggerli dal di dentro. Tacerò.
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 17:45
Lo “sfascismo” della destra trova un contrappeso nell’ “eclettismo” del centro-sinistra i cui esponenti si baloccano tra le primarie a uno o due turni (Renzi), nel riproporre le unioni omosessuali, i cui costosi diritti sono anteposti a quelli degli operai e dei disoccupati (Berrsani), e nell’emendamento alla legge elettorale che dovrebbe contenere l’impegno a votare per il semipresidenzialismo nella prossima legislatura (Finocchiaro e Violante); così dopo le leggi “retro-attive” avremo anche quelle post-attive. La politica impazzita capovolge la priorità dei problemi: la “governance” della RAI (da dove finalmente sono stati sloggiati i dirigenti nominati dalla politica) ha la meglio sulla governabilità del Paese. Non importa che l’Italia si trovi ad un passo dal baratro perché da tempo la politica ha rinunciato, come era suo dovere, a governare l’economia. Si capisce come la gente, delusa, frastornata, manipolata dalla propaganda e alle prese con una crisi gravissima che provoca disoccupazione, povertà e sofferenze, sia propensa a dare fiducia a un comico popolare, più furbo che intelligente, e pensando di non avere niente da perdere si volge all’irrazionale e così si autodanneggia. Il fatto che il segretario del P.D. tuoni contro la “cacciata di Santoro che faceva fior di soldi” senza chiedersi se i suoi interventi televisivi fossero equilibrati ed educativi (Martinazzoli aveva definito una delle sue trasmissioni “fumeria d’oppio”) dimostra che la venalità sta contagiando anche questo partito. Se la politica è diseducativa come si può pretendere che i cittadini accettino la severa “governance” di Monti, in unità d’intenti con l’Europa, per rimediare a decenni di “non governo”? La critica alla irrazionalità dei mercati che hanno scatenato la crisi mette sotto accusa l’altrettanto evidente irrazionalità della politica che ha perso la misura dei valori per una azione di guida e di controllo della economia e della finanza. La politica deve tener conto ma non farsi guidare dagli “umori” della gente; se non si educano i cittadini alla responsabilità la società si disintegra.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 13/6/2012 alle 17:58
@eg, l'errore madornale sta nell'aver chiamato Cassano a usare la testa invece dei piedi. Molti italiani non sono meglio di Cassano.
Scritto da L. Crespi il 13/6/2012 alle 18:05
La foto sfasciacarrozze è emblematica. Ho votato e voterò Pd, prima con entusiamo, poi con convinzione, la prossima volta con rassegnazione. L'amarezza di @Fiori in gran parte la sento anch'io.
Scritto da Una lettrice il 13/6/2012 alle 18:47
TG3 delle 19. Alfano, segretario PdL ha minacciato la Germania: se non cambia politica, il parlamento italiano si farà sentire. La minaccia è seria e altissimo è il rischio per i tedeschi di scoppiare dal ridere! Ah, come dice Hans Sachs nei Maestri Cantori: "Fumo latino, latina frivolezza!".
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 18:55
eg, la protervia, l'arroganza e il pressapochismo di quella piccola contabile della Fornero mi offendono piu' delle cialtronerie di Cassano. Sono sensibile, io.
Scritto da Claudio Ennam il 13/6/2012 alle 19:45
Questo problema delle riforme ha dentro molta verità sul sistema Italia. Il governo fatica moltissimo ma qualcosa fa mentre i partiti quando tocca a loro sono inaffidabili e non fanno niente.
Scritto da Maurizio il 13/6/2012 alle 20:07
Per @Claudio Ennam: se lei fosse in grado di quantificare il numero delle persone che ha offeso Cassano e di quelle in bilico per l’inadempienza della professoressa piemontese, non solo diventerebbe più tenero con quest’ultima ma, soprattutto, farebbe la gioia di Mastrapasqua, delle parti sociali e degli esodati tutti. E forse anche di Monti. Ma perché la sto buttando sui numeri? E’ sbagliato! Trattasi invece di sensibilità individuali.
Scritto da eg il 13/6/2012 alle 20:46
Per @L. Crespi: concordo, soprattutto sul giudizio riguardo l'italiano medio e non solo.
Scritto da eg il 13/6/2012 alle 20:51
Sui principi costituzionali concordo nel dire che sarebbe molto inopportuno e rischioso toccarli ma tutto il resto è stravecchio. Che Camera e Senato abbiano le stesse competenze è un'incongruità solo italiana.
Scritto da M. Bossi il 13/6/2012 alle 22:02
eg, sono convinto che il cassanone nazionale ha divertito più persone di quante ne abbia offese. L'italiano è triviale, omofobo, fascista. Io mi dissocio e mi sento tanto israeliano in questi casi. Vivo in mezzo a voi come un separato in casa.
Scritto da Claudio Ennam il 13/6/2012 alle 22:28
Caro @Roberto (16.56), finalmente si comincia a discutere di questi problemi. Ti ricordi che nel partito popolare, non solo il semi-presidenzialismo, ma pure il “governo forte”, erano quasi delle bestemmie politiche? E nel Pd quando mai se ne è parlato a livello di base? Se ci sarà il referendum consultivo sulla struttura istituzionale non saranno molti gli elettori in grado di dare un voto consapevole. Fino a 10 anni fa, bastavano la parole d’ordine del partito ma oggi pensare in questo modo è una follia. Nel merito, una sola osservazione: si fa in fretta nel dire centralità del Parlamento. Forse è un mantra da ripensare. Comincio a ritenere che ci debba essere una seconda centralità, quella del governo che trova nel Parlamento i contrappesi per un equilibrio tra responsabilità della “amministrazione” (appunto il governo) e rappresentanza politica (appunto il Parlamento).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/6/2012 alle 22:34
ASSOCIAZIONE MAZZINIANA / CIRCOLO GARIBALDI / CIRCOLO L'INCONTRO / Venerdì 29 giugno ore 20,45. Sala conferenze ACLI. Via Agnelli, 33 – GALLARATE / “CRISI - RISPOSTE e DOMANDE” / Giuseppe ADAMOLI PD / Giuseppe NIGRO PSI / Luigi PATRINI UDC / modera il dibattito Carlo NAGGI ACLI / introduce Pierluigi GALLI l’incontro / I cittadini sono invitati / .
Scritto da ulderico monti il 13/6/2012 alle 22:37
Caro @Massimo (17.58), sul fatto che la politica abbia perso la capacità di educare è difficile darti torto. Proprio per questo da un bel po’ di tempo focalizzo l’attenzione sulle istituzioni. Anche il mio partito, il Pd, che pure è il più attrezzato (io credo) a svolgere ancora quella funzione civile, non è più in grado di farlo nella misura che sarebbe auspicabile. E’ cambiata completamente la realtà sociale. Pensa cosa erano le Acli ai tempi della tua presidenza. E i sindacati? Ondeggiano dalla mera rappresentanza degli interessi (Cisl) alla tentazione del partito politico (Fiom). Solo una profonda riorganizzazione istituzionale potrebbe ridare ossigeno alle forze politiche e forse anche ai corpi intermedi ai quali la nostra cultura politica ha sempre assegnato un’importanza fondamentale. Ma la discussione su questi temi langue o è ristretta a delle elite intellettuali senza cuore e senza sangue. Per usare una battuta: è’ il cane che si morde la coda.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/6/2012 alle 22:40
Ci vorrebbe un governo fortissimo e un uomo d'acciaio al governo, come la Merkel. Siete tutti pappa molle e ci porterete al disastro, anzi ci avete già portato.
Scritto da Qualunquista il 13/6/2012 alle 23:05
Caro Ulderico, avrei una domanda da porre al signor Garibaldi, che immagino sia il patrocinatore della riunione che discetterà di questa crisi. Come può lo scoglio arginare il mare? L’Italia ha prestato su ordine della BCE 20 mld di euro alla Spagna, la quale corrisponderà al vostro Paese (io ormai mi sento israeliano e basta) un interesse del 3%. Parrebbe un buon affare, sebbene il debitore, ora come ora, appaia insolvente. Ma se si analizza quanto costi all’Italia avere denaro, l’affare diventa un fallimento. Voi per avere soldi date un interesse di oltre il 6%. Date il 6% ai vostri creditori e ricevete il 3% dai vostri debitori. In questo modo le banche, ora quelle spagnole, domani, magari, quelle italiane, si salvano ma i paesi s’impoveriscono. E Monti cosa fa? Niente per il paese perché lui prende ordini dai banchieri centrali. E voi lo osannate. Le mie spoglie torneranno nella terra dei miei avi, non voglio marcire in un cimitero di macerie.
Scritto da Claudio Ennam il 14/6/2012 alle 07:11
Concordo pienamente con Fiori. Ad @eg invece faccio notare relativamente a Fioroni su Bersani e coppie gay: lo si può criticare, ma non insultare come è avvenuto da parte di alti dirigenti del PD. Accostare poi Fioroni a Cassano è il massimo. "Dura vita dei cristiani PD: A sinistra mi danno del talebano, nell'UDC mi danno del laicista: E noi qui, qui nel mezzo, finchè ce né" citando Ligabue afferma Sarubbi. !
Scritto da lodovico il 14/6/2012 alle 08:34
@Claudio Ennam mi scrive: ”Caro Ulderico, avrei una domanda da porre al signor Garibaldi, che immagino sia il patrocinatore della riunione che discetterà di questa crisi”. Claudio si riferisce alla tavola rotonda che si svolgerà venerdì 29 p.v. nella Sala ACLI di Gallarate, a cui parteciperà Giuseppe Adamoli, con Nigro (Psi), Patrini (Udc), Naggi (Acli) e Galli (Pd e 'l'incontro'). Caro Claudio, non so se il signor Garibaldi accetterebbe di patrocinare la nostra iniziativa (che, se mi è permesso, mi pregio di aver proposta e organizzata). Intanto bisognerebbe interpellare anche il signor Mazzini, ma temo che i nostri Padri della Patria (e ci metterei anche il Re che non era un codardo come suo nipote) abbiano distolto mente e cuore dalla nostra infelice Patria. Leggo che ti senti soprattutto israeliano e mi emoziono perché tra i molti aggiustamenti e revisioni che ho dovuto superare, sono sempre rimasto fedele all'ideale sionista. In Israele avrei combattuto con i grandi generali: se non con Dayan, certamente con Rabin e con Sharon. Con noi, davanti a noi, in marcia il Dio degli Eserciti, la cui voce è come il tuono che schianta i cedri del Libano.
Scritto da ulderico monti il 14/6/2012 alle 15:23
@Lodovico.Tira le conclusioni. C'è un luogo che tu conosci già dove saresti accolto bene con le tue idee.
Scritto da Franca il 14/6/2012 alle 15:42
Per @Lodovico: ha ragione, se sono giunti degli insulti alla volta di Fioroni, ciò è sbagliato. Lei però parla dei cattolici del Pd (compreso i praticanti non credenti) come se stesse parlando dei cristiani in Nigeria e nel Laos. Abbia il senso delle proporzioni, accidenti! Citando Ligabue, mi dà un assist pertinente. Durante il funerale di Morosini, gli amici hanno suonato con la chitarra e cantato la canzone di Ligabue dal titolo `Il giorno del dolore che uno ha´, sdoganando per la prima volta in una liturgia eucaristica la parola `merda´: `Quando tutte le parole / sai che non ti servon più / quando sudi il tuo coraggio / per non startene laggiù / quando tiri in mezzo Dio / o il destino, o chissà che / che nessuno se lo spiega / perché sia successo a te / .... quando questa merda intorno / sempre merda resterà / riconoscerai l'odore / perché questa è la realtà´. @Lodovico, secondo me anche Dio, là sopra, si è commosso per la celebrazione del Viaggio di Morosini.
Scritto da eg il 14/6/2012 alle 18:31
@eg 18,31 il riferimento a Ligabue non è farina del mio sacco, ma di Sarubbi, parlamentare del PD che è intervenuto stigmatizzando come Fioroni è stato trattato da dirigenti del partito trattandolo da nemico e indicandolo al ludibrio degli iscritti. Così vengono trattati i cattolici che esprimono le loro idee nel PD!
Scritto da Lodovico il 14/6/2012 alle 20:34
Guardi @Lodovico, questa storia dei cristiani in politica è vecchia come il mondo, trita e ritrita. Chiariamo le cose una volta per tutte: chi segue la dottrina sociale della Chiesa propende per la sinistra, chi segue la Chiesa propende verso la destra. Sto semplificando ma è così. Detto questo, Sarubbi dovrebbe baciarsi i gomiti per essere passato dalla trasmissione "A sua immagine", che io seguivo in particolare al sabato pomeriggio perchè era meno curiale di quella della domenica mattina, direttamente al Parlamento in quota Pd. Se adesso il signorino sta facendo i suoi conti per capire se è meglio stare nel Pd o andare con Passera e Riccardi, non venga a far venire il mal di pancia a me. O di qua o di là i cattolici cadono sempre in piedi. Di cosa si lamentano? Specifico che sono cattolico, praticante, con incarichi di responsabilità in parrocchia, sono stimato dal mio prete che filo Lega e sono il portavoce di una lista civica di centro per il motivo che ho trovato nel Pd eccessivi picchi di stupidità politica. Mica per il motivo delle unioni di fatto ... Ma il Pd rimane il mio partito di riferimento.
Scritto da V.R. il 15/6/2012 alle 09:37
@ vr Picchi di stupidità politica? erano e sono rimasti comunisti. Il muro di Berlino per loro non è ancora caduto. Te lo dice uno che nel 1988 con loro ha realizzato una delle prime giunte anomale DC-PCI.! Mio figlio è sposato in Germania e residente nella ex DDR e ne ho sentite raccontare delle belle sull'argomento comunismo. Il PD è in mano agli ex PCI. PDS. DS. che lo controllano totalmente. Altre voci non sono ammesse.
Scritto da lodovico il 16/6/2012 alle 07:37
@Lodovico forse non ha completamente ragione sui cattolici nel Pd nel senso che in altri partiti è quasi la stessa cosa ma sui comunisti ha ragione. Hanno perso il pelo ma non il vizio.
Scritto da Fab il 16/6/2012 alle 16:03
Sono d'accordo con gli ultimi due commentatori: i comunisti bisognerebbe ammazzarli da bambini. Vedi un bambino che ti sembra un comunista? Chiedigli: "sei comunista, bel bambino?". A una risposta affermativa lo ammazzi. Non è per cattiveria ma è per la salute del mondo.
Scritto da Claudio Ennam il 16/6/2012 alle 18:36
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