Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/7/2012 alle 08:21

 
Settimana scorsa l’attenzione dell’Italia era interamente puntata sul vertice europeo di Bruxelles (e sul calcio).
E’ passata così un poco trascurato il voto della Suprema Corte degli Stati Uniti che ha approvato la riforma sanitaria di Barack Obama varata tra grandi polemiche nel 2010.
In breve, le famiglie bisognose, ma non così povere da essere già coperte da assistenza sanitaria obbligatoria, saranno aiutate dallo Stato a dotarsi di una’assicurazione medica. Si tratta di una rivoluzione molto contrastata dai repubblicani e da molti ambienti economici e finanziari che vogliono uno “stato sociale” molto leggero.
I quattro giudici su nove della Corte Suprema che si sono opposti alla legge sono dichiaratamente cattolici. Molti osservatori ritengono che il loro orientamento, oltre che da dubbi di legittimità costituzionale, sia stato favorito dall’ostilità delle alte gerarchie ecclesiastiche verso una riforma che, tra l’altro, impone la gratuità degli anticoncezionali.
Il tema della difesa della vita nascente, nelle sue sfaccettature anche estreme, è ormai oggetto di scontro non solo politico ma anche religioso all’interno delle tante Chiese americane.
E anche dentro la Chiesa cattolica. Spero ardentemente che, lontano da ogni oscurantismo culturale, vinca la vita che nasce libera, matura e consapevole. 

Categoria: Sanità, Persone
Commenti dei lettori: 44 commenti -
Obama ha vinto una bella battaglia che Bill e Hillary Clinton avevano perso. E' il viatico giusto per la sua rielezione a fine anno.
Scritto da Maurizio il 3/7/2012 alle 08:49
Obama aveva avuto il coraggio di perdere le elezioni di medio termine per portare avanti e concludere la sua riforma della sanità. Aveva avuto lo sguardo lungo mentre in Italia si pensa solo e soltanto alle elezioni anche piccole e amministrative del giorno dopo.
Scritto da Bortoluzzi il 3/7/2012 alle 09:06
Bello il finale sulla vita che deve nascere libera, matura, consapevole. Io aggiungerei anche serena.
Scritto da Monica D. il 3/7/2012 alle 09:43
Una volta eri utile per portare nel Pd parte dei voti cattolici. Con queste tue posizioni la tua utilità marginale è diminuita. Avresti dovuto accettare di candidarti sindaco di Varese un anno fa. Con il calo di voti della Lega e del Pdl avresti vinto.
Scritto da Iscritto Varese il 3/7/2012 alle 10:36
Ma secondo lei da Balotelli e dalla Fico può nascere una vita libera, matura e consapevole?
Scritto da Claudio Ennam il 3/7/2012 alle 10:50
Le chiese americane più aperte socialmente sono con Obama, quelle più intansigenti sulla sessualità sono con i repubblicani. Ma questi utlimi sono ancora più interessati a non caricare sul bilancio statale le spese per il welfare. Anche negli Usa la parte più importante della chiesa cattoplica è purtroppo conservatrice sotto tutti i rispetti.
Scritto da Roseto senza rose il 3/7/2012 alle 11:57
I gesuiti si sono schierati con Obama contestando il cardinale Dolan sulla questione dell'obiezione di coscienza per le pratiche abortive e la prescrizione di anticoncezionali in strutture ospedaliere amministrate da organizzazioni religiose, lo hanno fatto citando il passaggio della Deus Caritas in cui si dice :" La dottrina sociale cattolica non vuole conferire alla chiesa un potere sullo stato...". La maternità dovrebbe essere libera, matura, consapevole, serena, e quando non lo è ?
Scritto da La timida il 3/7/2012 alle 12:48
@Claudio Ennam, non so come fa lei a dire che quella maternità non è consapevole. Avrebbero potuto usare gli anticoncezionali, loro non hanno problemi di soldi. Ho capito, se fosse un ebreo sarebbe consapevole, siccome è un nero non è consapevole.
Scritto da Simona il 3/7/2012 alle 12:59
Giuseppe, stai in un partito nel quale il vero capo, che è D'Alema e solo D'Alema, ha detto che vanno tutelate ogni e qualsiasi forma di vita paraconiugale. Complimenti a te.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 3/7/2012 alle 13:31
Al tempo della la scuola elementare sapevo che la popolazione sulla terra era stimata in 2 miliardi; oggi se ne contano 7 miliardi e una proiezione valuta che si possa arrivare ai 10 miliardi nel volgere di un ventennio. Ma in tema di anticoncezionali le Gerarchie della chiesa cattolica ragionano come se il nostro pianeta esigesse ancora di essere popolato. Devo dire, tuttavia, che queste impostazioni retrograde non mi stupiscono più. Per quanto riguarda la sentenza della Suprema Corte, mi complimento con i quattro membri dichiaratamente cattolici: il loro voto, la loro sensibilità, trasudano di caritatevoli virtù evangeliche.
Scritto da Angelo Eberli il 3/7/2012 alle 14:14
Signor Adamoli, faccia qualcosa! Il suo blog, che pareva ripulito, è nuovamente infestato. @Simona (chi è costei?) attacca senza motivo la religione cui appartengo. Non ne capisco neppure il motivo. Io nutro dubbi sulla consapevolezza e maturità di Balotelli e della Fico, non perché uno sia nero e l’altra gentile, cioè non Ebrea, ma perché sono “persone” intellettualmente e moralmente infime. @Simona è libera di pensare, e di scrivere, che anch’io sia intellettualmente e moralmente infimo ma in quanto Claudio Ennam e per quello che manifesto nei miei commenti. NON SI PERMETTA PERO’ DI FARE SUPPOSIZIONI E DI ATTACCARMI PER LA MIA APPARTENENZA RELIGIOSA! Nel suo commento io risulterei razzista. Un Ebreo razzista!!! @Simona si spieghi o chieda scusa. Meglio se chiede scusa e basta.
Scritto da Claudio Ennam il 3/7/2012 alle 14:37
@Tuo ex sostenitore - D'Alema si dice "assolutamente favorevole a riconoscere i diritti delle persone che convivono al di fuori dal matrimonio". E' la mia stessa posizione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/7/2012 alle 14:43
Caro Giuseppe, il tema della riforma sanitaria americana è sicuramente un fatto di straordinaria importanza anche per chi, come noi, abituati al servizio sanitario nazionale trova alquanto strambo il dibattito su un problema come questo negli USA. E' strambo perché per noi è naturale la copertura obbligatoria e da parte dello Stato. E' strambo perché per noi europei è inconcepibile che l'individuo possa decidere di non assicurarsi contro la malattia. E' strambo perché per noi il servizio sanitario nazionale è uno dei cardini del sistema di welfare che ha consentito l'affrancamento di milioni di persone dalla povertà. Negli USA però l'idea ha di fatto spezzato in due il paese. Non è solo un problema di gerarchie cattoliche che, ovviamente, sono contro non all'idea della copertura sanitaria, ma al fatto che per aderire alla legge e convenzionarsi, almeno così era nella proposta iniziale, (c.d. giornalisticamente Obamacare ) anche negli ospedali cattolici si dovevano praticare gli aborti. La cosa credo che poi sia stata risolta in qualche modo e questo perché anche il partito democratico di Obama aveva un grande numero di deputati e senatori contrai. Scrivevo che metà degli americani è contraria alla proposta di Obama. Questo è' il problema di un paese che vede come fumo negli occhi tutto ciò che si avvicina anche lontanamente all'interventismo statale. Per gli americani, lo Stato, è un moloch che limita la loro libertà, anarchica fin che si vuole o adolescenziale a secondo di come la si veda. Così per l'americano medio la sanità obbligatoria è un passo verso il socialismo da evitare accuratamente. Dunque c'è un abisso culturale tra la vecchia Europa e gli USA e sinceramente io preferisco il vecchio continente. Gli USA sono un paese complesso, un paese dove tutto è all'eccesso e non esistono le vie di mezzo. Liberale, liberista, libertario, confessionale fino all'inverosimile, ortodosso evangelico, fondamentalista, capace di inventarsi la rivoluzione sessuale e di perseguire per legge chi non segue le “regole”, paese fondato da fuggitivi dall'Europa per poter professare la libertà religiosa e persecutori di chi protestante non era, patria dei diritti civili tanto da fare una guerra civile, ma di mantenere la segregazione razziale per legge fino agli anni sessanta inoltrati. Insomma, un Paese, gli USA, fatto di contraddizioni, di idealità fanciullesca e cinismo politico. Un Paese che per due volte però ha mandato i suoi figli a morire per la nostra libertà e a me questo basta per guardarlo con rispetto e gratitudine. Una domanda però per rilanciare la possibile riflessione sul tuo post: come conciliare la sacralità della vita con la “libera scelta”?
Scritto da roberto molinari il 3/7/2012 alle 14:47
Mi trovo d'accordo su quanto dice @Molinari. Aggiungo che negli States vige il principio che è meglio nascondere sotto il tappeto i problemi piuttosto che risolverli. Un po' alla C & L. Sulla sacralità della vita penso che i metodi contraccettivi moderni non contrastino per niente con questo concetto. Sulla libera scelta (di quando e non di chi dovrà nascere) mi sembra che sia un'aspirazione che non contrasta con nessun credo religioso.
Scritto da Sic Est il 3/7/2012 alle 15:27
Anch'io spero che vinca la vita che nasce libera, matura, consapevole.Però dobbiamo mettere in condizione i popoli sottosviluppati di avere una vita decente,un'istruzione adeguata per comprendere cosa significhi procreare responsabilmente attraverso un atto sessuale . Altrimenti come possiamo dire tranquillamente di no agli anticoncezionali gratuiti stante le gravi conseguenze di malattie e di denutrizione che ben conosciamo? C'à molta ipocrisia nel giudicare.
Scritto da Ravani il 3/7/2012 alle 15:43
Caro @Roberto, gli Usa sono certamente il Paese delle vette e degli abissi. La riforma di Obama li avvicinerebbe di più alla civiltà pubblica di tipo europeo. Per questo è difficile per me comprendere l’ostilità di molta parte delle gerarchie cattoliche (ma non affatto tutte). Il problema aborto è stato aggirato facendo pagare a parte chi lo volesse praticare. La tua domanda finale implica una riflessione filosofica che non sono in grado di fare qui e adesso. Riassumo così: si educa alla sacralità della vita, ma non la si impone con la forza dello Stato. La legge 194 in Italia è un punto di buon equilibrio che solo una minoranza vorrebbe contestare. Legislativamente mi sento di affermare che questa è la risposta giusta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/7/2012 alle 15:55
@Ravani, sui Paesi sottosviluppati le tue considerazioni sono pertinenti e giuste. Ma la riforma di Obama riguarda l'America del nord. Qui il problema è diverso. @Sic Est ha ragione: i metodi contraccettivi moderni sono in linea con la necessità di tutelare il giusto flusso delle nascite.
Scritto da Giovanna G. il 3/7/2012 alle 16:07
@Angelo Eberli. Sull'uso degli anticoncezionali d'accordo ma non verrai a dirmi che l'aborto può essere un mezzo per il controllo delle nascite. Dimmi che non è vero. Detto questo concordo sull'utilità di una legge come la 194 italiana che dovrebbe essere attuata completamente e non rimossa..
Scritto da Luisa B. il 3/7/2012 alle 17:19
La lezione che ricavo dalla riforma di Obama è che se si vuole ottenere qualcosa di importante non bisogna piegarsi ai comprormessi e alle mediazioni estenuanti. Traduco in italiano: è necessaria una vera svolta di sinistra che il Pd non vuole perché alla fine è D'Alema che comanda. Bersani è solo il re travicello.
Scritto da Osvaldo il 3/7/2012 alle 17:27
Lo Stato laico riconosce giustamente la gratuità dei mezzi anticoncezionali, anche in funzione di profilassi, per tutti i cittadini che li richiedono. La Chiesa è tenuta a ricordare ai fedeli l'insegnamento del suo fondatore che sono diverse; alle obiezioni dei discepoli Gesù rispose :"Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Chi può capire capisca" (Mt.19) Non obbliga nessuno a seguire un cammino se non è in grado di perseguirlo con le sole forze umane.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 3/7/2012 alle 17:50
Considerato che nei post qualcuno si è soffermato sulla questione del cosiddetto terzo/forse quarto mondo vorrei ricordare che in talune comunità dell'Africa equatoriale la mortalità di bambini, voluti/non voluti (chissà), rappresenta la più vergognosa metodologia naturale di controllo delle nascite. Quasi la Cina di Pearl S. Buck in cui le mamme nascondevano la nascita delle figlie femmine per sopprimerle di nascosto. E non mi si venga a dire che si tratta di nascite libere, mature e consapevoli. L'associazionismo di tutte le tendenze invece di chiedere soldi per non fare morire questi bambini (irrealizzabile per evidenti difficoltà) perché non si muove affinché la cultura della consapevolezza venga divulgata. E perché non si muove, anche a livello politico-religioso, perché determinate barriere, le chiamo ideologiche, vengano finalmente rimosse nel campo della contraccezione. In tutto questo al solito chi paga lo scotto di una sottocultura imperante sono sempre le donne trasformate, alla @Mount Carmel, in riproduttrici di bambini per i quali il raggiungimento del primo anno di vita diventa un’aspirazione irrealizzabile. Senza contare che in questi paesi la incultura sessuale ha fatto aumentare in maniera esponenziale il numero di malati di Aids.
Scritto da Sic Est il 3/7/2012 alle 18:58
@ Luisa B. Mi chiedo come abbia fatto a supporre che ritengo l'aborto un metodo contraccettivo: assurdo. Sono invece del parere che le donne siano in grado di decidere responsabilmente da sole e non vadano poste sotto la tutela di alcuno; prete, rabbino, ayatollà et similia.
Scritto da Angelo Eberli il 3/7/2012 alle 19:17
@Osvaldo non ha ragione sulla svolta a sinistra del Pd, secondo me. Però Bersani esca dall'indeterminatezza. Non può andare bene tutto, una cosa ma anche il suo contrario. C'è bisogno di maggiore chiarezza di prospettiva.
Scritto da Pd Pavia il 3/7/2012 alle 20:13
Guardi, signor Eberli, non ci faccia caso, su questo blog c'è una ridda di donne che provocano più di Belen. Ma non mostrano le loro grazie (come potrebbero?) ma le loro grinfie. Vuole un elenco? Sono tutte (o quasi) in odore di antisemitismo. Sono amareggiato ma anche disgustato. Non so se protrarrò oltre la mia permanenza su questa rete. Mi spiacerebbe per Adamoli che senza di me sarebbe come morto. Vedremo.
Scritto da Claudio Ennam il 3/7/2012 alle 20:46
Se è vero che negli Usa ci sono vette e abissi, questa riforma della sanità appartiene alla parte alta dell'evoluzione sociale americana. All'inizio ero scettico su Obama poi piano piano sono diventato uno che lo rispetta ed ammira.
Scritto da Maurizio il 3/7/2012 alle 21:41
@Camillo Massimo Fiori, ha interpretato benissimo, come al solito, il mio pensiero. Vorrei semplicemente che anche nella parrocchie si dicesse che lo Stato laico ha il diritto di approvare le sue leggi senza fare scandalo. Questo, mi creda Fiori, non sempre avviene, anzi avviene troppo raramente.
Scritto da Cittadina cattolica il 3/7/2012 alle 21:56
Appena avrò lasciato queste pagine lei si accorgerà del vuoto che ho creato. Cercherà di correre ai ripari utilizzando i nickname più fantasiosi e improbabili, sarà costretto a scrivere cazzate a raffica per compensare la mia assenza ma tutto si dimostrerà inutile. La frustrazione sarà quindi totale. Litigherà con sua moglie che abbandonerà, sebbene temporaneamente, il tetto coniugale. Preso da sconforto, cercherà compagnia nelle braccia di una escort. Per sua sfortuna si scoprirà che è una diciassettenne di Timisoara e sarà sbattuto sulla prima pagina della Prealpina. Dovrà lasciare la sua carica di maggiorente del PD e finirà i suoi giorni in un orto botanico a contare teorie di fitofagi. Può evitare tutto questo scrivendo: “Claudio, resta, ti prego!”.
Scritto da Claudio Ennam il 3/7/2012 alle 22:07
Fra le chiese americane quella cattolica non è la più intransigente in materia di sessualità e temi eticamente sensibili. Negli States è più facile che in Italia prendere posizioni nette per i movimenti religiosi in quanto sono più liberi e meno legati alla politica che in Italia. La loro influenza non è basata sulle relazioni con i partiti ma sulla forza delle loro idee. Obama ha con sè la minoranza delle chiese ma anche queste si fanno sentire. Ogni paragone con l'Italia è azzardato e rischioso.
Scritto da Carlo il 3/7/2012 alle 22:43
@Claudio Ennam - Se non le piace più scrivere sul blog, perché continua a farlo? Cercherei di sopravvivere anche senza di lei. In fondo il blog prosperava ben prima che le cominciasse a commentarlo. Naturalmente se continuerà la sua presenza la leggerò sempre volentieri anche se preferirei che le sue provocazioni (a volte gustose, a volte grevi) fossero rivolte a me e non anche ai lettori.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/7/2012 alle 08:44
Insomma, lei non mi trattiene. Registro sul mio librone e metto via. Sulle provocazioni. Alcuni commentatori (più spesso "commentatrici") mi hanno violentemente attaccato in quanto Ebreo e non ho udito alcuna voce levarsi a mia difesa. So da sempre che la diffidenza nei Nostri confronti è ubiqua ma non pensavo di trovarne in misura così grande in uno spazio democratico e di sinistra come il suo, signor Adamoli. Tanto le dovevo.
Scritto da Claudio Ennam il 4/7/2012 alle 08:58
I Democratici americani e Obama avevano una linea e l'hanno perseguita tenacemente. Qual'è la linea di Bersani? Qualcuno ha scritto che è tutto e il contrario di tutto ed ha ragione.
Scritto da Albertone da Giussano il 4/7/2012 alle 09:13
Caro Adamoli, vai avanti così col blog, mi riferisco al tuo ultimo commento. E' uno spazio aperto che ha delle coordinate politiche che non sovrastano mai il dibattito. Inoltre sei molto paziente e lasci esprimere chiunque senza replicare in maniera tediosa.
Scritto da Bortoluzzi il 4/7/2012 alle 09:38
@Claudio Ennam - Tre cose molto semplici. Primo, non trattengo nessuno sul blog, chi vuole scrivere è sempre bene accetto. Secondo, dire che lei ha subito degli atteggiamente razzisti è una totale fandonia. Terzo, è vero che lei ha ravvivato il blog con dei commenti concettualmente densi, con dei quadretti divertenti e anche con delle pure fanfaronate, che però in un blog ci stanno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/7/2012 alle 10:23
Caro signor Adamoli, dal suo ultimo commento traspare una sconfinata simpatia nei miei riguardi, quindi, seppur in mancanza di quella sottomissione che mi sarei aspettato, a rileggerci su queste pagine.
Scritto da Claudio Ennam il 4/7/2012 alle 10:38
Montanelli sosteneva che negli USA, anche se non lo ammetteranno mai apertamente, si crede essenzialmente in tre cose: Bibbia, pistola e sedia elettrica. Per quanto riguarda la prima, @Carlo sottolinea il punto importante della presenza di varietà di chiese negli USA. Delle volte ho l'impressione che anche da loro, dove la separazione stato-religione appare più netta, di fatto non sia così. E si finisce con l'imporre con norme (paternalismo) piuttosto che far crescere le coscienze.
Scritto da FrancescoG. il 4/7/2012 alle 11:15
Montanelli sosteneva che negli USA, anche se non lo ammetteranno mai apertamente, si crede essenzialmente in tre cose: Bibbia, pistola e sedia elettrica. Per quanto riguarda la prima, @Carlo sottolinea il punto importante della presenza di varietà di chiese negli USA. Delle volte ho l'impressione che anche da loro, dove la separazione stato-religione appare più netta, di fatto non sia così. E si finisce con l'imporre con norme (paternalismo) piuttosto che far crescere le coscienze.
Scritto da FrancescoG. il 4/7/2012 alle 11:15
La riforma sanitaria negli Stati Uniti ha una portata che in Italia avrebbe la riforma del parlamento con la riduzione di deputati e senatori, l'eliminazione delle province e di tanti enti inutili. Obama l'ha fatta e noi l'aspettiamo ancora malgrado le promesse. Se scoprissimo il perchè forse sapremmo le cause della crisi politica italiana.
Scritto da Carlo Conti il 4/7/2012 alle 11:24
Giratela come volete ma Obama rispetto a Bersani e D'Alema è un pericoloso sovversivo di sinistra.
Scritto da Dino il 4/7/2012 alle 11:42
Se si confronta l'impresa americana sulla sanità con quella che il governo italiano sta affrontando sulla spending review balza all'occhio che Obama ha dovuto affrontare una salita molto più ripida ma ha insistito, ha messo a rischio la sua rielezione e ce l'ha fatta. C'è da augurarsi che Monti non si pieghi davanti alle resistenze dei sindacati e di alcuni partiti.
Scritto da f.f. il 4/7/2012 alle 13:30
Sottoscrivo le parole di @f.f. sulla spending review.
Scritto da Elisabetta C. il 4/7/2012 alle 15:57
@f.f. ed @Elisabetta C. - Sulla spending review metterò un breve post domani o dopodomani.
Scritto da Adamoli Giuseppe il 4/7/2012 alle 16:19
Tardi, ma vorrei dire la mia su questo argomento. La sanità in USA è molto diversa da quella europea: là i cittadini che hanno diritto a essere curati sono gli anziani, i molto poveri e quelli che sono assicurati. I quasi poveri che non si possono pagare un'assicurazione sanitaria sono a rischio. Di questa categoria ne sono morti nel 2007 o 2008, non conosco dati più aggiornati, 45.000. Con la riforma si spera che questa discriminazione per censo, termini. Ancora due numeri e concludo ...
Scritto da Nicoletta il 4/7/2012 alle 22:38
Azzeccato il richiamo a Montanelli effettuato da @FrancescoG. Provocatoria la chiusura del suo commento. Come far crescere le coscienze? Anche perchè la “lievitazione naturale” sembrerebbe non dare grossi risultati. La laicità di @Angelo Eberli mi piace molto, però la discussione non la si può buttare solo in cifre e proiezioni statistiche. La lettura dei Rapporti Unicef sulla situazione dell'infanzia nel mondo insegna ad avere speranza nella vita.
Scritto da Evangelina Ranquileo. il 4/7/2012 alle 22:41
... I cattolici preoccupati dell'abuso dei preservativi di Stato, che difesa della vita nascente perseguono? Si praticano circa 900.000 aborti l'anno in USA. La prima causa di morte di persone fuori utero arriva a 700.000 morti. Sarebbe forse meglio educare alla procreazione consapevole? Sull'argomento Assistenza Sanitaria, son contenta di vivere in Italia, e diciamolo qualche volta!
Scritto da Nicoletta il 4/7/2012 alle 22:52
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