Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/7/2012 alle 08:15

 
La spending review è una difficilissima corsa ad ostacoli (nella foto Enrico Bondi con Monti).
In questo momento razionalizzare la spesa pubblica significa largamente tagliare.
Quando Pierluigi Bersani afferma “attenzione ai tagli nel sociale” mi trova consenziente. Quando aggiunge “tagliare il costo delle siringhe ma non le infermiere che fanno le iniezioni ” dice una cosa saggia. Purché non metta sullo stesso piano delle infermiere il numero esorbitante di impiegati pubblici e di dirigenti di prima e seconda fascia.
Qui c’è da tagliare, eccome, se escludiamo la scuola e le forze dell’ordine. Non siano tagli lineari, ma selettivi, questo va da sé. Ma si proceda senza farsi condizionare dalle corporazioni.
Giù con l’accetta soprattutto con gli enti inutili, le società pubbliche locali con i loro manager (un'infinità), i consigli d’amministrazione.
E perfino nel sociale, mettendo a confronto regioni e territori, si possono ridurre sprechi e dissipazioni.
I sindacati sono contrari e minacciano lo sciopero generale? Ebbene, facciano il loro mestiere. Il governo li ascolti con serietà ma se dovessimo aspettare la famosa “concertazione” con tutti i sindacati, la revisione l’avremmo fra cent’anni.
La responsabilità è del Parlamento. Che l’assuma fino in fondo.

 
Commenti dei lettori: 45 commenti -
Questo è un tema intrigante. È vero che la spending review è una difficilissima corsa ad ostacoli, ma è anche vero che taluni tagli, direi escissioni, sono possibili: 1- Diminuzione della dirigenza pubblica (compresi i militari): un dirigente ha ragione di esistere se sotto la sua diretta, e non intermedia, responsabilità amministra un Ufficio di almeno 50/100 impiegati. 2- Soppressione della farsa delle strutture pubbliche diverse da quelle dipendenti dalla Farnesina che creano rappresentanze all’estero. 3- Vendita tout court della Rai e di tante imprese di Stato. 4- Soppressione di tutte le strutture rappresentative della democrazia diverse dai Comuni e comunque accorpamento di questi ultimi tra di loro quando non superano la soglia dei 10.000 abitanti con la clausola che chi preferisce il mantenimento si deve autotassare. 5- Rivisitazione del numero delle Regioni con l’obiettivo che se non raggiungono i 4.000.000 di abitanti si devono accorpare in macro regioni. 6- Rivisitazione, anche costituzionale, del problema di quelle a Statuto Speciale. 7- Soppressione delle Agenzie Fiscali, che rappresentano una delle fonti di spesa più pesanti dello Stato, e loro accorpamento, insieme alla Guardia di Finanza, in un unico Ufficio Tributario, così come è nei Paesi Civili. 8- Soppressione o diminuzione dei finanziamenti alle Scuole Private. Chi vuole che suo figlio segua una strada meno impegnativa e quindi più facile se lo paghi. 9- Rivisitazione totale delle spese per il finanziamento della politica e dei sindacati. Per questi ultimi ritenerli esistenti solo se dimostrano la vera iscrizione di almeno 10.000 lavoratori e non di pensionati e/o di false iscrizioni (ricordiamoci il caso, non unico per la verità, della Polverini). 8- Possibilità di trasmissione diretta della propria dichiarazione dei redditi senza intervento di intermediari che costano allo Stato. 9- Eliminazione dei doppi incarichi: se ci sono devono essere senza ricompensa. 10- Tetto a tutti gli stipendi a carico dello Stato ad un massimo lordo, onnicomprensivo, di 200.000 €uro. 11- Nessun compenso per la partecipazione ai Consigli di Amministrazione degli Enti Pubblici. 12- Divieto assoluto per gli impiegati pubblici, compresi professori, giudici e medici, ad esercitare fuori dell’ambito per cui percepiscono lo stipendio. – Infine, se non da spending review : 13- Responsabilizzazione dei professionisti: in caso di infedele dichiarazione dei redditi del proprio assistito verranno considerati solidalmente debitori dello Stato. Sulla dichiarazione dei redditi, controfirmata dal professionista, deve essere dichiarata la somma pagata per il suo intervento. --- L’ascia, non metaforica, è assolutamente necessaria senza farsi distrarre dai continui pianti della Camusso, dagli interventi estemporanei del mediocre Bonanni e da quel poverino, si sente uno eternamente fuori posto, di Angeletti. Chi non vuole i tagli, nel Parlamento, se ne assuma apertamente la responsabilità di fronte a tutti. Le elezioni non sono lontane.
Scritto da Sic Est il 5/7/2012 alle 08:44
Adamoli, anche @Sic Est si è messo a scrivere commenti con buone considerazioni ma troppo lunghi. Perchè non richiami a scritti più brevi. Lo dico perchè quelli che scrivono tanto vengono poco letti. Lo so che essere sintetici richiede più tempo e più fatica ma si ha la soddisfazione di essere letti di più e con più voglia.
Scritto da Valceresio il 5/7/2012 alle 09:24
Sono incerto, capisco che bisogna tagliare perchè lo stato spende troppo e male ma non so come possano fare in poco tempo e risparmiare miliardi di euro. Spero nel buon senso di tutti.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 5/7/2012 alle 10:08
In Italia ci sono miniere inesplorate per consolidare il benessere e creare lavoro. Tra queste miniere ci sono il risparmio, la razionalizzazione e lo snellimento della burocrazia. Indispensabili oggi più di ieri. Da fare considerando i costi-per-servizio (condivido parzialmente le proposte di @Sic Est). I risparmi possono andare per "non far restare indietro nessuno", ridurre il debito, tagliare tasse. Non vorrei sentir più parlare di "diritti acquisiti" che, di fatto, mascherano privilegi.
Scritto da FrancescoG. il 5/7/2012 alle 10:31
Mi scuso per non essere in tema. @ signor Claudio Ennam ohi, ohi, ohi, lei frequenta troppo i goym, è ossessionato dalle shiksa ,dimenticando la Legge, sono impure: le acque della vasca rituale non le bagnano 12 volte come 12 sono le tribù di Israele. Non sia ostinato come un capro, sfogli i commentari, si dondoli nella preghiera, danzi in estasi come Davide, se la pancia glielo consente, Rifletta ! Mangerà il Leviathan nelle sale da pranzo del cielo?
Scritto da Micol il 5/7/2012 alle 10:49
@Sic Est fa delle proposte di buon senso ma gli chiedo se pensa davvero che possa essere possibile riunirle tutte nell'unico provvedimento della spending review. Ho paura che aumentando il raggio d'azione come lui vorrebbe si finirebbe per mettere il treno su un binario morto.
Scritto da Il pirata il 5/7/2012 alle 11:08
Condivido, con un paio di richieste, al governo, di pragmatismo e chiarezza. Primo. Forse sono io a non aver capito, ma non trovo deciso ed evidenziato lo scopo del risparmio. Andrà a ridurre le tasse? O andrà a ridurre il debito? O andrà a rimpinguare rivoli di spese nuove? Secondo elemento: est modus in rebus. Per eseguire una revisione di spesa della P.A. che ci riconsegni una macchina funzionante ed efficiente, bisogna che si inizi dalla riorganizzazione delle strutture in termini di procedure, controlli e assegnazione di responsabilità. Altrimenti il rischio è di trovarsi ancora con un carrozzone poco efficiente e con ancora meno personale per mandarlo avanti. Tagli del personale? D’accordissimo, ma con criteri meritocratici. Manteniamo ancora protetti e raccomandati, purchè competenti. Ci sono tanti impiegati e dirigenti onesti, diligenti e anche ambiziosi da motivare e valorizzare. Diamo loro il bastone e le carote per far funzionare gli uffici, e il lavoro sarà fatto senza minacce di tagliateste senza criterio.
Scritto da Nicoletta il 5/7/2012 alle 11:11
Il decreto sulla spending review prevede un aumento di 200 milioni di euri per li fondo per le scuole private ed un abbattimento di 200 milioni di euri per il fondo delle spese correnti dell'università. E' bene saperlo.
Scritto da La timida il 5/7/2012 alle 12:12
E' presto per dare giudizi ma la revisione della spesa è un a vera impresa che va portata a termine con coraggio e con i minori danni sociali possibili.
Scritto da Luca C, il 5/7/2012 alle 12:35
Caro Giuseppe, la spending review è necessaria come l’acqua in questo nostro Paese. Occorre superare la logica dei tagli lineari e colpire dove si annidano gli sprechi. In ogni settore dello Stato o legato allo Stato. Tutti sono chiamati a fare la propria parte. Se alle persone e alle famiglie si chiedono sacrifici anche lo Stato nei suoi diversi aspetti è chiamato a fare la sua. Non voglio entrare nel merito delle cifre o di dove occorre rivedere la spesa. Vorrei, tuttavia, porre due riflessioni. Un cambio culturale e il ruolo del sindacato. Il cambio culturale. La crisi che stiamo vivendo e la sua percezione stanno cambiando gli italiani. C’è un generale senso di smarrimento, di sfiducia nei nostri concittadini, ma c’è anche un approccio diverso rispetto al passato. Voglio dire che, la sensazione che ho, è che, negli italiani, questa crisi porterà ad un cambio dei costumi. Cambierà l’approccio verso la “spesa individuale”, verso la propensione al risparmio e al consumo. Insomma, io credo che la crisi economica che stiamo vivendo, nel bene o nel male, muterà per i prossimi decenni lo stile di vita degli italiani. Con una battuta è forse finita per sempre “epopea” della “Milano da bere” e dell’edonismo craxiano di cui Berlusconi è stato un prosecutore col suo “sogno” venduto al Paese. Se cambiano gli stili di vita dei cittadini dovranno, per forza, anche cambiare lo stile delle Istituzioni e di chi governa. Dunque anche lì dovremo avere altri modi, più rigorosi e più attenti al fatto che la spesa pubblica dovrà essere rigorosa e “utile”. Quindi, per farla breve, in tutte le “macchine statuali o locali” si aprirà la sfida a fare meglio con meno e in minor tempo e questo e su questo si gioca la modernizzazione del Paese. Il secondo aspetto, il ruolo del sindacato. Anche qui c’è poco da scherzare. O il sindacato ritrova una sua capacità di proporre novità o è destinato ad essere rincorso con i “forconi”. La difesa del dipendente pubblico così come appare oggi, da parte della triplice e non solo, farà incazzare buona parte del resto dei lavoratori costretti a subire tagli e pressioni sempre maggiori per reggere la sfida del mercato o solo per conservarsi un posto di lavoro che, magari, ha stipendi non adeguati. Un Paese che ha visto tre ore di sciopero a fronte di una riforma delle pensioni ( giusta e di questo ne sono convinto ) da parte del sindacato, non accetterà che si proclami lo sciopero generale per non toccare l’apparato pubblico, un apparato che appare sempre più inadeguato rispetto a quelli che sono i suoi costi. Il sindacato dovrebbe trattare e porre al centro del dibattito il recupero delle professionalità che ci sono e sono tante e il merito come unico criterio di premialità. Il rischio è di assistere ancora una volta ad una battaglia di retroguardia fatta solo di “niet”, ma incapace di vedere che ci sono sacche assolutamente improduttive nello stato e negli enti locali che “assorbono” le risorse che dovrebbero essere, invece, spese per i cittadini. In questo quadro rimpiango uomini come Tarantelli, persone che seppero assumersi la responsabilità di cercare strade nuove rispetto alla omologazione proposta e che, per questo, pagarono con la vita. Oggi, anche per il sindacato si è aperta una partita completamente diversa. La partita di una nuova rappresentanza, reale e speriamo riformista. L’alternativa, l’inconsistenza e l’assenza di peso.
Scritto da roberto molinari il 5/7/2012 alle 14:07
Il governo non deve aver paura dello sciopero generale. Anche i sassi sanno che nell'impiego pubblico bisogna intervenire con la scure. I sincacati devono smetterla di difendere quelli già occupati anche quando non in sovrannumero.
Scritto da G. Brielli il 5/7/2012 alle 14:22
Non è che non sia d'accordo con Adamoli e Molinari. Questa volta però urgono puntualizzazioni. Innanzitutto la “revisione della spesa” (si usi per favore anche la nostra lingua) è cosa buona e giusta. Mi pare però che i tagli colpiscano molto più il sociale e l'apparato del pubblico impiego (anch'io come Bersani inviterei alla cautela ed a interventi selettivi e mirati, non lineari), che il settore genericamente definito “la politica” o “la casta”.Vedremo dei propositi di tagli alle province che rimarrà,( anche se non ci sono solo le province,ma i comitati di quartiere o circoscrizione, le comunità montane, un'elefantiasi regionale, nella quale si annidano sprechi e corruzione,ecc.). Colpisce poi una cosa sgradevole annunciata dal governo, quantificabile in soli 200 milioni, ma sottratti all'università per darli alle scuole private (quali? Quelle dell'infanzia, la cui supplenza e importanza potrebbe anche giustificare un contributo statale o altri e meno comprensibili aiuti a scuole secondarie confessionali o di partito?).Infine il sindacato. Non sto certo io, semplice militante sindacale, a difendere acriticamente Cgil, Cisl, Uil, peraltro spesso litigiose e inconcludenti fino ad un recente passato. La pretesa però del governo di mettere in soffitta la concertazione, identificata con il più gretto consociativismo, mi pare scelta miope: non si tratta solo di acquisire consenso su scelte che, piaccia o non piaccia, toccando la vita di tanti lavoratori e pensionati, costituiscono la ragione sociale del sindacato; con un minimo di concertazione o di vero dialogo sociale forse il governo avrebbe evitato ad esempio la figuraccia sugli esodati. Per concludere: avanti con Monti e con la “revisione della spesa”, ma con giudizio, senza dimenticare che gli sfascisti alla Berlusconi ed alla Grillo sono dietro l'angolo e pronti ad approfittare di qualsiasi difficoltà dell'esecutivo.
Scritto da mariuccio bianchi il 5/7/2012 alle 15:36
Ma chi e' questa @Micol? La Minetti? Ma non sa che io scrivo, lavoro e accendo tutti i fornelli proprio il sabato? Ma non lo sa che io me ne frego di tutta la legge del deserto che lei va citando? Io sono un Ebreo del Libro. Mastro.
Scritto da Claudio Ennam il 5/7/2012 alle 16:09
Quando il governo alzava le aliquote delle imposte tutti dicevano che bisognava tagliare le spese. Adesso che il governo prova a tagliarle - ma poi è il Parlamento che approva o che respinge - apriti cielo. Non si può di quà, non si può di là. E' ora di finirla di volere tutto e subito. SIAMO CON L'ACQUA ALLA GOLA.
Scritto da Buon senso il 5/7/2012 alle 16:14
Il governo ha salvato i piccoli ospedali nei quali è spesso un pericolo farsi curare. Più si avvicina il momento dell'approvazione del Parlamento e più il decreto si scolorisce. Abbiamo una Camera e un Senato di paraculi.
Scritto da Lucky il 5/7/2012 alle 18:55
Il decreto si è già depotenziato dalle notizia che arrivano. Sindacati, avvocati, enti locali si oppongono. Non spero più che Monti ce la faccia neanche stavolta. Sarebbe l'ennesima occasione persa.
Scritto da Maurizio il 5/7/2012 alle 19:50
Caro Adamoli, la spending review o revisione della spesa da attuarsi in una realtà complessa come potrebbe essere uno stato è una impresa immane se si intende procedere con criteri omnidirezionali. I capitoli di spesa come sanità, istruzione, il sociale, enti pubblici, ecc. sono realtà con esigenze completamente diverse che devono essere affrontate singolarmente nel rispetto della loro specificità. Intendo dire che mi sembra velleitario pretendere di ottimizzare la disastrosa realtà esistente affrontando in massa tutte le problematiche specifiche di ogni capitolo, in parole povere: troppa carne al fuoco. Il pericolo della verticalizzazione dei tagli è molto concreto Non sarebbe più razionale focalizzare l’attenzione su ogni specifico capitolo ed attuare le riforme necessarie limitatamente al capitolo preso in esame?
Scritto da Ernesto Alberichi il 5/7/2012 alle 20:09
@Nicoletta (11.11) - Non pretendo certo di dare risposte alle domande che tu hai posto, solo un paio di chiarimenti per spiegarmi meglio. Sullo scopo del risparmio mi accontenterei, in prima istanza, che servisse ad evitare l’aumento dell’Iva che era già previsto per l’autunno: una misura ulteriormente depressiva che sembra posticipata di almeno un anno. E poi spero che la manovra serva a rendere gli italiani più consapevoli della necessità di cambiare la pubblica amministrazione nella direzione che dici tu, iniziando un processo virtuoso che dovrà durare parecchi anni. La politica ha le colpe che sappiamo. Non voglio affatto attenuarle ma la società nel suo complesso (forze sociali, movimenti civici, sindacati), dopo aver predicato la severità dei comportanti e il bisogno dei tagli, arrivati al dunque difendono anche gli interessi dei propri associati. E’ bene dirlo ad alta voce.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/7/2012 alle 21:19
Questo decreto sarà un'altra sassata contro i più deboli. Ormai Bersani non conta più niente, per la sinistra vera è meglio un avversario vero che un amico finto alla guida del Pd.
Scritto da Mario T. il 5/7/2012 alle 22:49
Come non essere d'accordo, caro Giuseppe! Anche Bersani,però, non si faccia condizionare troppo dalle corporazioni perchè questa operazione si fa: ora o mai più. Altro che concertazione, i sindacati vogliono mettere il "becco" dappertutto: facciano il loro mestiere e...............basta! Se siamo arrivati a questo punto anche loro non possono chiamarsi fuori dalle proprie responsabilità.
Scritto da Tino Rossi il 5/7/2012 alle 23:43
Queste continue mediazioni con i partiti, gli industriali e soprattutto i sindacati debilitano qualunque governo. @Tino Rossi ha ragione. Questa revisione se non si fa adesso con un governo che non ha preoccupazioni elettorali non si fa più
Scritto da Bianchi Giò il 6/7/2012 alle 09:50
@Ernesto Alberichi (20.09) - La tua osservazione ha un fondamento che ritengo valido. Troppa carne al fuoco rischia di non cuocere nel modo più giusto. E’ la ragione per cui non condivido il primo commento di @Sic Est che pure comprende proposte interessanti. D’altronde siamo arrivati al punto di svolta nell’attività di questo governo con un provvedimento che vuole segnare l’orientamento riformatore dei prossimi anni. Non ce lo chiede solo l’Europa ma la condizione generale del Paese. Io mi sforzo di valutarlo anche dal punto di vista pedagogico. Rispondendo a @Nicoletta, ieri sera ha fatto un errore nell’ultima riga, dove ho scritto “difendono anche gli interessi dei loro associati” bisogna togliere “anche”. Difendono gli interessi dei loro associati. E’ il Parlamento che rappresenta, in teoria, tutti i cittadini.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/7/2012 alle 10:21
Sono chassidim@ signor Ennam, il capo velo nascondo il corpo. Lo sapevo : lei non è vecchio, non ha la pancia, non mangia cavolotti ( al vapore,vero?), ma è un eroe, bello, tenebroso e senza cuore. Ritorno alla cura del libro mastro che in questi tempi calamitosi ci accomuna.
Scritto da Micol il 6/7/2012 alle 10:25
Ho bisogno di leggere bene ciò che dice il decreto di Monti anche se sono sicuro che ci saranno emendamenti del governo in parlamento per raccogliere le osservazioni dei partiti, ma il lavoro fatto mi sembra adeguato. Spero che non venga troppo addolcito nel percorso che deve ancora fare.
Scritto da G. Guidali il 6/7/2012 alle 10:35
Una lettrice del quotidiano "la Repubblica" segnala un disservizio che ha dell'incredibile: lei e diversi altri, aspettano da 15 giorni i risultati di analisi cliniche già concluse perché il portantino che deve spostare i fogli dal laboratorio allo sportello è in ferie e, per regolamento, nessun altro è abilitato a farlo.Questo sta accadendo in un'epoca digitalizzata nella quale lo spostamento di materiale cartaceo non è fisicamente necessario. Altro che revisione della spesa; in questo ospedale qualcuno dovrebbe essere licenziato in tronco.
Scritto da Angelo Eberli il 6/7/2012 alle 11:14
@ Mariuccio Bianchi. Mi sai dire, a parte gli esodati, su che cosa hanno avuto ragione i sindacati negli ultimi 10 anni? Erano divisi sui contratti aziendali e territoriali, divisi sulla riforma del lavoro e sul rapporto col governo Berlusconi, in pratica su tutto. Se bisogna aspettare loro, stiamo freschi.
Scritto da Un precario il 6/7/2012 alle 11:17
I veti incrociati rischiano di bloccare una parte importante della revisione della spesa.. Una miseria da evitare..
Scritto da Francesco C. il 6/7/2012 alle 12:50
Salvati i piccoli ospedali? Ok per alcuni di loro, per altri è un errore grave. Ci sono strutture che sono uno scandalo e rischiano di rovinare i pazienti.
Scritto da Medico ospedaliero il 6/7/2012 alle 14:28
@Angelo Eberli (11.14) - La tua segnalazione ha dell'incredibile e penso che sia un caso assolutamente estremo. In quell'ospedale andrebbero licenziati i dirigenti responsabili di un episodio di vero malcostume amministrativo. I casi di parcellizzazione dei compiti però sono tantissimi e rappresentano uno spreco intollerabile. Ci sono dei "mansionari" ridicoli che andrebbero annientati. Che la crisi porti questo buon risultato? Auguriamocelo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/7/2012 alle 16:11
Penso che un giudizio sull'intera vicenda potrà essere dato dopo l'approvazione parlamentare del decreto augurandomi che non sia troppo annacquato.
Scritto da E. Losa il 6/7/2012 alle 18:07
Da ora in poi Monti dovrà respingere tutte le lamentele che non siano più che motivate sbattendosene della minaccia dello sciopero generale, un'arma spintata e senza senso.
Scritto da Lorenzo il 6/7/2012 alle 20:14
Con il governo tecnico usciremo tutti più poveri. Tutti, intendo, chi vive di lavoro dipendente e di pensioni. Si tagliano i servizi sanitari e assistenziali, si tagliano quelli dei comuni e non si riesce nemmeno a frenare la caduta dello spread. Voglio vedere se Bersani decide di votare contro il decreto oppure no. Conta questo non le alleanze fatte a freddo.
Scritto da Osvaldo il 6/7/2012 alle 23:14
Col senno di poi aveva visto giusto Elsa Fornero nel proporre che fossero sottomessi al nuovo articolo 18 dello Statuto del lavoratori anche i dipendenti pubblici. Anche con questo decreto sono privilegiati rispetto al settore privato. Non è giusto e non è equo.
Scritto da Fab il 7/7/2012 alle 08:52
Conosco voi chassidim. Ho visto donne a St.Moritz giocare a tennis con le gonne lunghe sino alle caviglie. Ho visto i loro figli con le peot e i loro mariti dalle barbe severe. Oggi è sabato. Scrivo. E cucinerò carne tagliata fresca nella pentola del latte. E' la mia protesta.
Scritto da Claudio Ennam il 7/7/2012 alle 10:09
Condivido @Fab. sono contenta che Fornero non sia stata sfiduciata dalla Camera dei Deputati perché non lo meritava assolutamente. Le sue riforme sono state positive.
Scritto da Luisa B. il 7/7/2012 alle 10:44
I dipendenti pubblici prenderanno poco ma hanno il posto fisso e intoccabile. Dovrebbero essere messi sullo stesso piano degli altri lavoratori. Bonanni che dirà? e chissenefrega di Bonanni (e della Camusso).
Scritto da Qualunquista il 7/7/2012 alle 11:39
Due miliardi alle zone terremotate con i risparmi ottenuti. Non sono tanti ma neanche pochi se si considera che non provengono dalle tasse.
Scritto da Lorenzo il 7/7/2012 alle 14:36
I partiti dovrebbere esse soddisfatti che il lavoro sporco" lo faccia il governo tecnico. Smettano di mettere i bastoni fra le ruote di un'opera meritoria che loro non sono mai stati capaci di affrontare.
Scritto da Elisabetta C. il 7/7/2012 alle 16:33
Elisabetta C. mi piace tanto e dice il vero. Dice il vero e mi piace tanto. I tecnici hanno fatto un lavoro meritorio: strozzato i pensionati, massacrato i lavoratori dipendenti, tassato anche la pipì e svenduto il paese.
Scritto da Claudio Ennam il 7/7/2012 alle 21:41
@ C. Ennam: tutto quello che imputi a Monti lo hanno provocato Berlusconi-Tremonti con le loro indecisioni . Monti stà cercando di salvarci dal baratro in cui loro ci stavano precipitando. Ricorda che solo qualche mese fa il Berlusca affermava che tutto andava bene: gente al ristorante e file agli imbarchi per le vacanze ! Smettila di fare il populista alla Vendola-Di Pietro.
Scritto da Lodovico il 8/7/2012 alle 11:11
@Lodovico, questa volta assolutamente d'accordo con te.
Scritto da Loredana B. il 8/7/2012 alle 11:58
Lodovico ti hanno mai raccontato questa? Nottetempo un balordo di strada ti brucia la macchina che hai parcheggiato davanti a casa. La mattina seguente si avvicina con fare mellifluo e ti dice: "mi spiace per quello che è successo alla tua macchina. Affidati a me che ti proteggo". E tu, ignaro e cretino, ti stai affidando a quel balordo.
Scritto da Claudio Ennam il 8/7/2012 alle 12:16
@ C.Ennam: è inutile discutere con uno che è fissato. Vedo che è tempo perso. Al contrario io ho fiducia in Monti che ci salverà nonostante quello che tu pensi. Certo che paragonarlo ad un mafioso!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scritto da lodovico il 8/7/2012 alle 15:08
Hai ragione, Lodovico, chiedo scusa a tutti i mafiosi.
Scritto da Claudio Ennam il 8/7/2012 alle 16:07
@ C.Ennam: non ho parole.....!!!!!!!!!!!
Scritto da Lodovico il 8/7/2012 alle 17:02
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