Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/7/2008 alle 18:04

Esaurito positivamente il capitolo Statuto, la Commissione Speciale che presiedo sta ora affrontando Regolamento del Consiglio regionale e la nuova legge elettorale. Per quanto riguarda quest’ultima il filo conduttore della bozza che ho presentato è rendere il cittadino davvero protagonista: oltre al Presidente ed alla coalizione, l’elettore sceglie il Consigliere regionale attraverso il voto di preferenza. Non ritengo per nulla accettabile che gli ottanta componenti del Consiglio regionale siano nominati d’autorità dai partiti, come avviene purtroppo per il Parlamento nazionale.
È apertissima invece la discussione se confermare, ridurre od eliminare del tutto il cosiddetto “listino del Presidente”. La mia bozza prevede la riduzione del 50% di questa lista (ma è una mia posizione personalissima). Un altro scoglio impervio sarà la definizione di quote minime di candidature per uomini e donne: bisognerebbe arrivare a quote simili per entrambi i generi.
Le circoscrizioni elettorali saranno le attuali province con la garanzia della rappresentanza in Consiglio per ciascuna di loro, diversamente da quanto è accaduto alcune volte.
Il sistema elettorale è sempre una materia complessa e complicata, ma credo che sia giusto parlarne pubblicamente e con trasparenza. Solo così può crescere la consapevolezza dei cittadini su problemi che sono essenziali per la democrazia.

Comunicato completo

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Caro Adamoli, riguardo alla legge elettorale regionale in gestazione, non si può che essere d’accordo con quanto affermi: la scelta dei candidati va sottratta alle burocrazie dei partiti per consentire ai cittadini la sovranità che spetta loro. Sulle tecnicalità per arrivare a questo risultato mi affido alla tua competenza che ritengo valida e, cosa non trascurabile che apprezzo molto, al tuo desiderio di chiarezza e trasparenza. Desidero però concedermi una digressione che forse esula in senso stretto dalla materia, ma credo sia importante per il futuro del PD. Riguarda il ricorso alle Primarie. Si sta ancora discettando, a Roma, sulla pesante sconfitta che ci ha fatto perdere il Comune, trascurando di vedere quella che è un’ovvietà: se tra due candidati uno viene eletto e l’altro no, sicuramente un errore c’è stato.( Indipendentemente da valutazioni personali) Possibile che non lo si comprenda nemmeno col senno di poi? Un cordiale saluto Angelo Eberli
Scritto da Angelo Eberli il 25/7/2008 alle 12:03
Caro Angelo, indipendentemente da Roma le primarie vanno sempre fatte quando ci sono candidature a cariche monocratiche - sindaci, presidenti di regione e di provincia - e anche a Camera e Senato con questo sistema elettorale. Nelle competizioni con le preferenze - regione, Europa - invece no, purché le liste siano aperte e concorrenziali. Questa almeno la mia opinione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2008 alle 15:08
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