Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/7/2012 alle 20:22


Adalberto Cangi
è un nome che i giovani non conoscono ma che alla mia generazione dice tanto e a me tantissimo.
Segretario provinciale della Dc varie volte, consigliere regionale per dieci anni e assessore per cinque. Quando decise volontariamente di non più ricandidarsi gli  subentrai in Regione. Mai e poi mai avrei potuto essere un suo competitore.
Mi ha insegnato molto: la generosità dell’impegno, la dedizione al bene comune, la causa della buona politica.
Me lo ha insegnato con l’esempio.
Era stato un buon corridore ciclista, un “passista” che non aveva lo scatto dei 100 metri ma conosceva la fatica del percorso lungo e le insidie del giro a tappe. Così nello sport, come nella vita e nella politica.
Amava dire che si sentiva un semplice contadino: si, gli rispondevo, ma con il cervello fino.
Sono stato fortunato con i miei maestri: Adalberto Cangi, il Sen. Aristide Marchetti, l’On. Luigi Michele Galli: persone di coraggio, di fede nella democrazia, di grande dignità umana.
Oggi non ci sono più ma li porto nel cuore in modo indelebile.
 

Commenti dei lettori: 43 commenti -
Grande persona Adalberto Cangi, così lo ricorda mio padre.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 30/7/2012 alle 21:20
Ho avuto la fortuna e l' onore, da giovane politico alle 'prime armi' anche se non con la stessa intensità vissuta da Giuseppe, di conoscere Adalberto Cangi. Trovo appassionate, sincere e persino commoventi, le parole di questo post. Non va aggiunta nemmeno una virgola. Il sen. Aristide Marchetti, l' on. Luigi Michele Galli ed Adalberto Cangi (tutti esponenti della sinistra dc) sono stati grandi maestri di politica e di umanità, figure centrali per la formazione di molti giovani e non di allora.
Scritto da paolo rossi il 30/7/2012 alle 21:21
Un ricordo che condivido integralmente anche se l'ho conosciuto quando era già praticamente fuori dalla politica. Mi aveva colpito la sua passione e la sua disponibilità per i bisogni di tutti.
Scritto da Vittorio il 30/7/2012 alle 21:28
E dove sono i maestri di oggi? Non è una critica ma un'amara considerazione.
Scritto da Elisa R il 30/7/2012 alle 21:56
Cangi ti voleva un gran bene, come Galli e Marchetti. Hai fatto benissimo a citarli insieme. Mi ricordo il loro affetto nel terribile dicembre 1992. Tre personaggi molto diversi di grande spessore morale.
Scritto da Tuo amico fedele il 30/7/2012 alle 22:35
Mi può dire per favore quando e dove ci sarà il funerale?
Scritto da P. Giudici il 30/7/2012 alle 22:55
Cangi è stato un grande personaggio. E’ stato un uomo coerente, onesto e un vero democratico cristiano. L’ho conosciuto quando mi sono iscritto per la prima volta alla DC ad un incontro di formazione per giovani. E’ sempre stato un uomo serio e concreto. Quando non c’è più stata la DC non ha mai fatto mancare il sostegno ai popolari e lo ha fatto, non svelo nessun segreto, anche economicamente. In questi ultimi dieci anni con lui ho avuto qualche scambio di opinione, alcuni consigli e, ancora una volta, aiuti in tutte le campagne elettorali che ho condotto per la Margherita come per il PD. Di Cangi posso dire che era un uomo del popolo. Un uomo che non ha mai dimenticato le sue origini e che credeva nella forza emancipatrice della politica. Cangi è stato un uomo generoso, sempre e in tutto e questa è una rarità in politica soprattutto oggi. Forse questa è la migliore eredità per chi ha fatto politica.
Scritto da roberto molinari il 31/7/2012 alle 08:14
Si, Adalberto Cangi non aveva molta istruzione ma possedeva una cultura vera, solida, costruita affrontando con fiducia e determinazione i problemi che non scansava mai. Non l'avevo conosciuto molto, era parecchio più anziano di me, ma nei paesi della Valceresio questa era l'idea che la gente si era fatta di lui.
Scritto da Valceresio il 31/7/2012 alle 08:37
@P. Giudici - La cerimonia funebre si terrà oggi pomeriggio alle ore 14.00, presso la Chiesa parrocchiale di Bobbiate e Varese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/7/2012 alle 09:08
Fai bene a guardare il passato costellato anche di brava gente (anche se non mancavano i marpioni). In un coro di "nostalgia per il tempo che fu" che non c'è più, constato che anche in politica vale la legge di Gresham: i politici cattivi scacciano via quelli buoni. Di buoni ne sono rimasti davvero pochini. Senza fare antipolitica ....
Scritto da Sic Est il 31/7/2012 alle 09:09
Mi aggancio a @Elisa R per dire che nel tuo ricordo di Cangi, persona che non ho mai conosciuto, emerge il problema dei buoni esempi che in politica, ma non soltanto, sono rari ma importanti. Le prediche servono a poco se non sono accompagnate da comportamenti visibilmente coerenti. Le scuole di politica? Sono utlii ma non decisive nel percorso di un ragazzo che sente la passione civile.
Scritto da Pd Pavia il 31/7/2012 alle 10:42
Adalberto Cangi appartiene a quel gruppo dirigente della Democrazia Cristiana che, nella seconda metà del secolo scorso, ha amministrato la cosa pubblica con competenza, onestà e dedizione, portando nelle istituzioni democratiche una nuova concezione della politica al servizio del cittadino. Cangi fu, per due lunghissimi periodi di tempo, segretario provinciale della D.C., il partito di maggioranza che riuscì ad intercettare, come mai era avvenuto prima ma mai sarebbe accaduto dopo, le aspirazioni dei cittadini per una vita libera, dignitosa cui facevano da supporto lo “Stato di sicurezza sociale” e il relativo benessere raggiunto dopo secoli di privazioni. Diresse il partito con equilibrio e saggezza permettendo e incoraggiando una vivace dialettica interna ma presidiando le ragioni dell’unità, promuovendo iniziative culturali di rilievo e appoggiando progetti ambiziosi. Fu anche un apprezzato assessore nella Regione Lombardia. Insieme ad altri eminenti personaggi politici come Pio Alessandrini, Luigi Michele Galli, Aristide Marchetti, eletti in Parlamento, a Fausto Franchi presidente della nostra Provincia e a Mario Ossola, sindaco del Capoluogo (tralasciando molti altri nomi a cominciare dai viventi) sono stati protagonisti di una stagione irripetibile del nostro Paese. Entrarono in politica molto giovani, formati alla scuola del Cristianesimo che in quei tempio di temperie, di lacerazioni, di miseria, di guerra anche civile, servì a pacificare gli animi degli italiani, a ricostruire il Paese distrutto, ad accreditare presso il popolo una concezione della politica realmente popolare e non asservita alle ambizioni personali, ma finalizzata alla realizzazione del bene di tutti che, in fine dei conti, è l’unico che garantisce il vero interesse di ciascuno. Una politica che consentì a tante persone, soprattutto giovani, di emanciparsi dai condizionamenti storici e di partecipare a pieno titoli alla vita delle nostre comunità locali e nazionali; con la D.C. entrarono nelle istituzioni pubbliche. Molti di quei personaggi furono protagonisti di azioni che cambiarono il volto della nostra società e, in qualche caso, compirono gesta esemplari che non è esagerato definire eroiche. Fu quella una classe dirigente sicuramente migliore di quella attuale a cui spetta la riconoscenza dei giovani affinché l’esempio di quei pionieri serva da testimonianza e da esempio.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 31/7/2012 alle 11:20
L'omaggio anche da parte di un ex avversario politico verso un uomo semplice, corretto, combattivo. Lo definisco anch'io un esempio.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 31/7/2012 alle 13:03
In questi momenti affiorano tanti bei ricordi in coloro come il sottoscritto che l'hanno conosciuto da vicino. Un ringraziamento per avermi avviato a fare l'amministratore pubblico nella sanità e insegnato a testimoniare i nostri valori nell'impegno politico.
Scritto da sergio gambarini il 31/7/2012 alle 15:48
Il parroco nella sua orazione funebre ha esortato famigliari e amici a non voltare pagina, a tenerla aperta sulle opere di bene da lui compiute per continuare a raccogliere i frutti che ha seminato. Condivido il pensiero e sono sinceramente grato ad Adalberto.
Scritto da Angelo il 31/7/2012 alle 15:55
Nel 1963, quando noi giovani di allora, a Gemonio eravamo molto critici con la DC e tentati di aderire a movimenti extraparlamentari è stato proprio Adalberto Cangi, allora segretario provinciale,a convin- cerci di aderire alla DC combattendo da dentro per il cambiamento. Fondammo la sezione locale e vennero ad inaugurarla Adalberto e Pio Alessandrini. Anche a noi ha lasciato un ottimo ricordo ed un buon esempio di onestà e di impegno da seguire.
Scritto da Ravani il 31/7/2012 alle 16:57
@Ravani, invece i giovani democratici che avevano tentato un'iniziativa autonoma per l'ultimo congresso provinciale del Pd sono stati azzoppati sul nascere.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 31/7/2012 alle 18:53
Sto seguendo, ora, per pura osservazione, dal di fuori, questo vostro amarcord che nasce dalla commemorazione del defunto. Il commento che mi colpisce è quello di @Ravani. Ho amici aclisti, dell’età di Ravani, che, proprio in quegli anni, si sono “rifugiati” nella Associazione, anche (non solo) per fuggire dalla politica che, per loro, era rappresentata dalla Dc. Mi si lasci dire che, sul solco del Concilio Vaticano II, sono cresciuti nel mondo cattolici coraggiosi. Se Hans Küng fosse stato prudente come i giovani di Gemonio, non sarebbe diventato un punto di riferimento dei teologi che contrastano la restaurazione della Chiesa romana. Per non parlare della Zarri, non solo dissenziente, ma anche donna! Ci tengo a precisare che questa mia non vuole essere una critica sterile al signor @Ravani. Tutt’altro. Posso capire che allontanarsi dalla Dc avrebbe potuto costituire un problema. Però, credo che, oltre le commemorazioni, sarebbe opportuno che coloro che hanno fatto la scelta del “cambiamento dall’interno” ci dicano se questo, effettivamente, ci sia stato e quali risultati abbia prodotto. L’epilogo della DC, a mio giudizio inglorioso, assomiglia a quello di un partito che si è imputridito al suo interno. E il simbolo, ora, è nelle mani di Gianfranco Rotondi. Scusate se è poco!
Scritto da Evangelina Ranquileo il 31/7/2012 alle 22:01
@ Evangelina Ranquileio - Quella stagione di rinnovamento interno della D.C., che coincise con l’esperienza di Moro e di Zaccagnini (di cui Cangi fu seguace), non fu all’altezza della situazione. Il Partito non riuscì e non si impegnò a far capire all’elettorato l’altezza dei suoi ideali e a sbarazzarsi del “clientes”, la Gerarchia non fu sufficientemente aperta al “nuovo” Conciliare, la crisi internazionale non agevolò l’opera dei Governi che tuttavia realizzarono importanti programmi nel campo dei diritti e delle infrstrutture: l’Italia promosse l’Unione Europea e divenne la terza potenza industriale del continente. Ma vi furono anche potenti nemici “occulti” che con le bombe, le stragi, il terrorismo nero e quello rosso non vollero che l’Italia divenisse una democrazia compiuta. L’epilogo tardivo fu il “berlusconismo”.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 31/7/2012 alle 22:53
Mi sento di condividere il commento dello stimatissimo @Camillo Massimo Fiori. Quella DC di Moro e la sua politica (solidarietà nazionale) non vollero l'abbraccio con il PCI per questioni di potere, ma come ineludibile passaggio politico per creare le condizioni di alternanza nell' unico Paese occidentale dove, allora, non era realizzabile. Quella politica venne stroncata per cause endogene (certa conservazione) ed esogene (USA e URSS, naturalmente per ragioni diverse ma fatalmente contingenti).
Scritto da paolo rossi il 1/8/2012 alle 07:30
Non ho letto i giornali varesini, ho "sfogliato", ammetto velocemente, VareseNews, e non ho visto (ma sono pronto nel caso contrario a fare ammenda) neanche due righe su "Adalberto Cangi". Confesso che ne sono rimasto sorpreso ed amareggiato. In un Paese in cui si è persa irrimediabilmente la memoria storica, rimane sempre gesto doveroso, quasi di ribellione al superficiale conformismo dominante, ricordare figure della levatura e dalla storia politica cristallina come è stata quella di Cangi.
Scritto da paolo rossi il 1/8/2012 alle 07:41
Cangi era un uomo di grandissimo buon senso che sapeva cogliere " i segni dei tempi".Nei primi'60 - era segretario provinciale della DC - capì che il settimanale del partito "La Voce delle Prealpi" andava rinnovato perchè la comunicazione stava assumendo un'importanza crescente.Chiese di farlo a te,a Riccardo Broggini e a me che non ero un iscritto, un gesto di grande apertura. Non si può non riocordare le altre due voci politiche della città di allora: Ordine Nuovo (PCI) e Nuovo Ideale (PSI)
Scritto da cesare chiericati il 1/8/2012 alle 09:34
Cara @Evangelina (22.01), sulla Dc abbiamo opinioni molto diverse. Io stesso ho parlato più volte del decadimento del mio partito nella seconda metà degli anni ottanta. Ma fino ad allora aveva svolto una funzione nazionale e internazionale di straordinaria e decisiva importanza per la democrazia italiana ed europea, come riconoscono tantissimi oppositori di allora, sia di destra che, soprattutto, di sinistra. Tu esponi le tue idee ed io te le pubblico molto volentieri, ti prego però di non fare paragoni, neanche per scherzo, con Gianfranco Rotondi e il suo simbolo. Sarebbe come, anzi molto peggio, se io riducessi la storia del grande PCI al Diliberto di oggi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/8/2012 alle 09:51
Caro @Paolo (7.41) - Effettivamente solo la Prealpina ha messo ieri una brevissima notizia della scomparsa di Cangi mentre stamattina gli dedicato un servizio, a cura di Elisa Polveroni. Ieri, i “politici” presenti erano pochissimi mentre tantissimi erano i cittadini comuni che hanno voluto rendergli l’ultimo saluto. Lo ha sottolineato giustamente il nipote Matteo nel suo intenso e commovente ricordo a nome di tutta la numerosissima famiglia. La statura morale di Adalberto resta scolpita nel cuore di chi lo ha incontrato e conosciuto. Assumerò l'iniziativa, spero con te e tanti altri amici e amiche, di commemorarlo come si deve nei prossimi mesi affinché non si disperda il patrimonio di una storia molto positiva per la comunità e la politica della nostra provincia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/8/2012 alle 09:55
Se assumerai questa iniziativa, saremo molti a parteciparvi.
Scritto da Lorenzo il 1/8/2012 alle 10:39
Il ruolo della Democrazia Cristiana fu quello di cane da guardia degli Stati Uniti. Fino alla caduta dell’Unione Sovietica, l’Italia aveva fatto da cuscinetto e da piazzaforte collocata a protezione dell’Occidente per necessità degli Usa. Non è un caso che l’unico non unitosi al coro delle esultazioni per la caduta del Muro fu Andreotti il quale, evidentemente, intuì che quella sarebbe stata la rovina della Dc e degli equilibri europei e mondiali emersi dopo la Seconda Guerra Mondiale; equilibri geopolitici che ponevano la DC in funzione anticomunista. Troppo poco per rimpiangerla. Molto per detestarla, se consideriamo TUTTE le stragi che hanno costellato la storia nazionale durante la “dolce” dittatura democristiana… Meglio Gianfranco Rotondi: insulso, forbito, innocuo.
Scritto da Max Liberti il 1/8/2012 alle 10:45
A leggere i vostri commenti, troppo poco spazio per il ricordo di Cangi sui giornali. Tu hai fatto bene la tua parte ma meglio ancora se ti renderai promotore di una iniziativa pubblica ben organizzata. Servirà a chi, come me, non ha avuto l'opportunità di conoscerlo.
Scritto da Luisa B. il 1/8/2012 alle 11:02
Caro @Cesare (9.34), mi ha fatto molto piacere la tua testimonianza di persona che aveva conosciuto Cangi senza mai essere stato iscritto alla Dc.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/8/2012 alle 13:29
Sono fin da subito disponibile caro Giuseppe e sono certo lo saranno tanti amici a partire da Roberto Molinari, Franco Fachini e tanti giovani di quegli anni che come me si affacciavano alla politica proprio quando Cangi si ritirava dalla vita pubblica. Purtroppo sono qui a Roma e mi è stato materialmente impossibille partecipare ai funerali. In questi giorni è purtroppo mancato anche un mio carissimo amico e non mi posso muovere. Sono momenti di grande dolore e tristezza.
Scritto da paolo rossi il 1/8/2012 alle 13:56
Purtroppo so che la giornata calda di ieri ha impedito a molti, soprattutto i "meno giovani" che lo conoscevano e stimavano, di partecipare all'ultimo saluto ad un uomo della gente. Per questo penso sia giusto commemorarlo come si deve nei prossimi mesi per non disperderne il patromonio. Bravo Giuseppe. E' stato il mio padrino di battesimo, un esempio vivente, lo ricordo sempre di buon umore, umile e brillante barzelletiere che ha allietato tante piacevoli ed indimenticabili serate a casa nostra
Scritto da Alberto Ossola il 1/8/2012 alle 15:11
@Max Liberti, non sono mai stato democristiano anche per ragioni anagrafiche ma chi parla come te si è meritato Berlusconi.
Scritto da Rodolfo D. il 1/8/2012 alle 15:17
@Rodolfo D. Nessuno si è meritato Berlusconi ma tutti voi, ignobili antifascisti, vi siete meritati questa italia.
Scritto da Max Liberti il 1/8/2012 alle 15:26
@Evangelina Ranquileo voglio precisare,senza la sua saccenza,che noi giovani di allora eravamo impegnati nel difficile tentativo di rinnovare la DC dal di dentro e fu allora che si varò il 1°centrosinistra.Anche noi condividevamo Hans Kung e Adriana Zarri ma dovevamo fare i conti con la realtà di allora che vedeva il PCI filosovietico mietere consensi.Non era facile come lei giudica con supponenza.Con il Gianfranco Rotondi di oggi non abbiamo nulla da condividere.
Scritto da Ravani il 1/8/2012 alle 15:54
Molto infelice la precisazione “tu esponi le tue idee ed io te le pubblico molto volentieri, però …” che Giuseppe Adamoli fa al mio commento. Come se quest’ultimo – e altri miei precedenti – contenessero elementi ed opinioni censurabili. Fa sorridere, questa vicenda. E la replica di @Fiori (ore 22.53), che ringrazio, conferma che la mia era una riflessione seria e fondata. Con il riferimento a Rotondi, intendevo solo accentuare il tragico epilogo di un partito che ha fatto, indubbiamente, la storia del Paese. Comunque, è bene che Giuseppe sappia che, in fase di redazione, pensando anche alla DC dei Salvo Lima, dello squalo Sbardella, di Prandini, di Cirino Pomicino, ecc. avevo già sottoposto il mio commento ad una autocensura personale, non riportando, quindi, la mia opinione integrale. Ho il timore che la vostra questione sia un’altra: il vostro amarcord sugli antichi fasti democristiani cela l’insofferenza di quanti oggi militano nel Partito Democratico con la precisa sensazione (convinzione?) che questo partito sia prevalentemente legato alla storia della sinistra italiana e del PCI. Quel PCI diventato PDS, poi DS, ora PD. Un’analoga evoluzione non la si può rinvenire per la Democrazia Cristiana, a parte la travagliata trasformazione in PPI e immediata divisione. Eh sì! perché vi siete divisi subito, altrimenti adesso Valentini Puccitelli siederebbe in Consiglio Regionale accanto ad Alfieri, non nello scranno di fronte. Dovendo indicare un eventuale ideale erede di Cangi fra i politici varesini, chi potremmo considerare? Alfieri, Valentini Puccitelli, Rossi, Cattaneo? Qualcuno abbia il buon cuore di rispondere a questa mia domanda. Bene, considerato che io sono di matrice cristiana, non sono comunista ma mai avrei potuto essere democristiana (anche perché non ho l’età del signor Ravani e nemmeno quella del signor Adamoli) non ho altro da aggiungere. Comunque, agli ex democristiani dico: abbiate fede! Bersani, divenuto un probabile studioso del teologo Jȕrgen Moltmann, si sta accingendo a una svolta escatologica, prefigurando appunto, la nascita del “Polo della speranza”. Come dicono quelli lì un po’ integralisti che scrivono ogni tanto sul blog? Ah, sì, pax et bonum.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 1/8/2012 alle 20:03
Cara @Evangelina, replica piccata la tua, ancora più della mia al tuo primo intervento. Questo è il sale del blog. Non so perché ti sei autocensurata. Ti avrei letto integralmente con grande interesse. Solo, ho ritenuto fuori fase il riferimento a Gianfranco Rotondi, persona peraltro intelligente che ho apprezzato quand’era in Regione, ma che non può essere assolutamente considerato l’epilogo della Dc. Nessun amarcord, nessuna nostalgia, da parte mia, solo il ricordo politico di un tempo che non tornerà più, provocato dalla scomparsa di una persona alla quale ero molto legato. Il discorso "dell’eredità" fatto sulle persone è fuorviante. Io ero generalmente ritenuto l’amico giovane che continuava l’opera di Cangi e lui ne era orgoglioso. Neanche per un istante mi ero considerato l’erede. Dal punto di vista politico la continuità possibile sta nel centrosinistra, questo il mio parere. Infine, l’identità del Pd. Qui poni un problema davvero serio. Se io ritenessi che sia la pura evoluzione di Pci, Pds, Ds, mi dici un motivo per il quale continuerei ad appartenere a questo partito? Non devo difendere nemmeno la presidenza di una bocciofila, e allora? Ma il rischio “esiste”, perché questa percezione “resiste”, e se Bersani non lo risolve rapidamente agli occhi di tutti penso che andremo incontro ad una nuova sconfitta, se non elettorale, certamente di governo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/8/2012 alle 20:45
Stasera sto rinunciando ai miei familiari (e a Vincenzo Venuto, La7) perché ho ancora un pensiero per @Giuseppe Adamoli. In questo post si parla del signor Cangi che io, purtroppo, non ho avuto il piacere di conoscere. Allora batto sull’altra parola-chiave: generosità. In questo caso, generosità virtuali. A parte la tavola che ho apparecchiato l’altra sera per @Marinella …., avevo tempo e mi ha fatto piacere, non si dimentichi di quello che le dico da tempo: in questo blog c’è una persona generosa ed ha un nome e cognome precisi. Sarà pure narciso, però è anche generoso. Se si parla di industria calzaturiera varesina, non mancherà un ciabattino. Se si parla di sanità e ospedali, l’ospedaliero. Se si parla di CL, il ciellino. Und so weiter. Poi cade preda dell’irrazionalità, del genio e sregolatezza, latita di intelligenza quando è convinto di parlare con un’anziana professoressa mentre sta parlando con un ragioniere, ma non difetta in interlocuzione. A differenza, la maggior parte dei commentatori del blog è un pezzo di marmo (era Crozza che aveva definito il Pd “un puma di marmo”?). Altro che generosità! Per il resto, vedendo anche la reazione del signor @Ravani, non vorrei che il blog diventasse un luogo per persone che si conoscono fra loro e che intendono riempire, con moderati dissensi e retorici convenevoli, qualche spazio della loro vita. Forse nemmeno interessa il confronto con il cuore pulsante, con la persona della strada, che in un attimo viene relegata nell’alveo dell’antipolitica. A questo punto, telefonatevi, incontratevi, parlatevi in facebook o in twitter. Guardi, @Giuseppe, le giornate della vita sono così brevi, quelle di un politico ancora di più, giusto il tempo di volgere un attimo lo sguardo dall’altra parte e le persone hanno già dimenticato. Chiedo scusa per aver occupato, con questi dettagli insignificanti, lo spazio dedicato ad una commemorazione.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 1/8/2012 alle 22:06
@Evangelina Ranquileo - Visto che a quest'ora hai ancora un pensiero per me ti rispondo subito (e poi chiudo). Spazio riservato agli amici questo blog? Mah. Sarebbe il mio fallimento. Ti posso dire che non è così, ma non posso andare oltre. Sui nomi non svelo niente: riservatezza della Ditta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/8/2012 alle 22:32
Grazie, Giuseppe, per l’interlocuzione. Per le risposte politiche, ci sarà tempo nei prossimi giorni. Avevo postato anche due righe per il signor @Ravani, che però non vedo. Le devo ripostare o lasciamo stare?
Scritto da Evangelina Ranquileo il 1/8/2012 alle 23:19
@Evangelina Ranquileo - Ho messo tutto ciò che ho ricevuto. Se mi mandi le due righe per @Ravani le pubblicherò subito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/8/2012 alle 08:26
Non avevo saputo della morte di Cangi. Fai davvero quell'iniziativa, mi raccomando. Verremo in tanti.
Scritto da Ballerio il 2/8/2012 alle 09:52
Mi inserisco in una situazione accesa. In questi giorni è scomparso Chiarante, deputato Pci, che si formò nella corrente di Base della Dc. In un certo periodo storico non furono pochi, noti e meno noti, che fecero questo passaggio. Non so se di numero inferiore o superiore quelli che fecero l'operazione contraria. Mi viene in mente Brandirali, che sbandiera spesso il suo passaggio da 'Servire il popolo' a Cl. Quelli come Liguori forse hanno soltanto cambiato il loro punto di osservazione. Ognuno ha il proprio vissuto, che deve essere rispettato. Ma le percezioni non sono meno importanti del vissuto, e spesso c'azzeccano. Esperienza e percezioni procedono insieme.
Scritto da eg il 2/8/2012 alle 15:41
Eccomi, Giuseppe, purtroppo lo posso inviare solo adesso. Di seguito, fra virgolette. “Restituisco al signor @Ravani gli insulti gratuiti. Saccente e supponente ci sarà lei. Se lei è lo stesso che ogni tanto viene citato nei blog, si faccia anche un po’ di autocritica … a meno che l’attuale situazione di crisi progettuale e valoriale del Pd sia imputabile solo all’onda lunga del PCI filosovietico degli anni ’60 … Ma negli anni ’80 che cosa facevate, a parte governare in lungo e in largo questo Paese? Tutti questi cattolici innovatori che hanno scelto il Pd varesino perché non si strutturano per controbilanciare o contenere l’ideologia comunista che pesa ancora negli apparati? Tanta individualità, poca squadra”.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 2/8/2012 alle 18:50
@Evangelina Ranquileo preciso che non sono iscritto al PD.Negli anni 80 mi sforzavo di dare un contributo positivo al mio Paese con un impegno sociale costante e gratuito.Sono sempre stato anti PCI però ho distinto i comunisti italiani dal comunismo ideologico. Lei come si permette di tranciare giudizi su persone di cui non conosce il vissuto? Non le sembra di essere un po arrogante e superba, visto che l'infastidisce la saccenza e la supponenza? Un po di umiltà perfavore!
Scritto da Ravani il 3/8/2012 alle 14:51
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