Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/8/2012 alle 20:44

 

Cambio della guardia ieri al vertice dell’azienda ospedaliera di Varese. Callisto Bravi ha preso il posto di Walter Bergamaschi, un eccellente direttore generale.
Ieri, presentandosi al pubblico, Callisto Bravi ha risposto ai giornalisti che, si, aderisce al movimento di Comunione e Liberazione. “E allora? Cominceremo anche noi a metterci la stella di Davide come erano stati costretti a fare gli ebrei”.
Nella sanità lombarda richiamare la stella di Davide per i ciellini è un gesto di arroganza, di ignoranza, di insensibilità.
Caro direttore, brutto esordio, più sobrietà e più senso del pudore.



Categoria: Sanità, Persone
Commenti dei lettori: 58 commenti -
Un post duro ma meritato. Avanti così.
Scritto da Lettrice affezionata il 30/8/2012 alle 21:11
Ha una bella faccia costui. Nella sanità lombarda non si muove foglia che cielle non voglia e viene a parlarci degli ebrei. Si vergogni.
Scritto da f.f. il 30/8/2012 alle 21:25
E chi poteva venire a Varese? Un ciellino, ma questo mi pare più rozzo di molti altri. Speriamo bene.
Scritto da Medico ospedaliero il 30/8/2012 alle 21:59
La frase l'avevo letta questa mattina sulla Prealpina e mi era sembrata subito assolutamente infelice. Però per giudicarlo come direttore generale aspettiamo. Penso che Adamoli sia d'accordo con me.
Scritto da Giovanni il 30/8/2012 alle 22:00
Bravo Adamoli a stigmatizzare il fatto. L'arroganza di questo signore è pari solo all' ingordigia di potere sua e di CL.
Scritto da giovanniderosa il 30/8/2012 alle 22:11
E' l'arroganza del potere (come dagli insegnamenti del suo fondatore, don Giussani ? Non credo proprio). Comunque lasciamolo lavorare, lo si giudichera' dai risultati, non dalla casacca che porta (ormai inflazionata!) G.D.
Scritto da giovanni dotti - Varese il 30/8/2012 alle 22:15
Ovvio che bisogna aspettare prima di giudicarlo ma se il buon giorno si vede dal mattino...
Scritto da Elisabetta C. il 30/8/2012 alle 22:47
è un’uscita squalificante, un po’ ignorantella, dal sapore vagamente euforico. quell’euforia dettata dal delirio di onnipotenza che spesso accompagna chi ha ruoli politici o organizzativi importanti. abile il giornalista che gli ha posto la domanda. lui ci è cascato. nessuno gli chiede di nascondere la sua militanza in cielle, ci mancherebbe, ma di confermarla usando espressioni diverse e in contesti diversi. a proposito di ebrei, mi sono imbattuta, in ospedale, in un medico che portava la kippah. sono rimasta stupita, anche perché non si trattava di un ospedale cittadino ma di un piccolo ospedale pubblico di provincia. e di primo acchito anche un po’ disorientata, questi simboli esteriori disorientano sempre un pochino. lui, gentilissimo a dismisura, preciso, esaustivo.
Scritto da Billa il 30/8/2012 alle 23:39
La cosa che lascia allibiti di questa organizzazione affaristica settaria, sedicente religiosa, è l'assoluta mancanza di vergogna e di pudore. Quanto male si è fatto in nome di Dio. Business is Business.
Scritto da Sic Est il 31/8/2012 alle 07:46
Da quell'ottimista terminale che io sono, mi pare che qualche positività la si possa trovare nella stravagante (e fuori misura) citazione del bravo direttore. Ci ricordiamo dei "perfidi giudei", "deicidi" della liturgia cattolica apostolica romana? E' un bel "passo avanti", non vi pare? Ma Lenin lo scriveva nel 1904: "Un passo avanti, due passi indietro". E assistiamo - come prevedibile - allo "sputtanamento" della Repubblica: l'attacco al Presidente è un attacco al governo del Presidente. Vada pure il Mario Monti a raccoglier le lodi dell'Anghela Merkel, con sottintesa ma insistita e ulteriore umiliazione della casta politica italica: qui li cuciniamo a puntino i professori e il presidente che li sponsorizza … e che vorrebbe metter bocca anche sul prossimo governo...
Scritto da ulderico monti il 31/8/2012 alle 08:05
L’uscita di Bravi non ascriviamola interamente al fatto di appartenere a Cl. In questo fatto sono entrate in gioco le caratteristiche individuali. Magari altri, seppur di Cl, avrebbero tenuto uno stile diverso. La risposta che ha dato è molto ignorante, questo sì, ma non ci vedo spocchia. La spocchia è un’altra cosa, a volte più fastidiosa. Piuttosto, chiediamoci se fra i requisiti per accedere alla carica di direttore generale non sia necessario verificare anche l’intelligenza emotiva. Fallire così la prima presentazione pubblica, è un vero peccato.
Scritto da eg il 31/8/2012 alle 08:20
Dalla esiguita' del numero dei commenti, solitamente cosi' numerosi, deduco la POTENZA del movimento ed un certo "timore" da parte di molti di esprimere liberamente quanto pensano piu' per una sorta di servilismo che di prudenza. Ma forse mi sbaglio. G. D.
Scritto da giovanni dotti - Varese il 31/8/2012 alle 08:47
Magari Bravi si dimostrerà bravo. I tecnici a volte si sentono dei padreterni e sbagliano le misure delle dichiarazioni. Conosco dei primari ciellini che sono finissimi anche nel modo di esprimersi. Certamente da un direttore generale di una grande azienda ospedaliera che deve trattare con primari, medici, paramedici e cittadini, bucare così la "prima" è un fatto grave. Se è intelligente imparerà la lezione e anche questo essore gli avrà giovato.
Scritto da G.G. il 31/8/2012 alle 08:49
E' tutta la sanità lombarda che merita una revisione profonda. L'assessore regionale leghista, di nome Bresciani, medico personale di Bossi, è come se non esistesse. Tutto è nelle mani del direttore generale Lucchina, molto capace, e dello staff di Formigoni. E' naturale che un direttore generale ciellino si senta protetto da una corazza che gli permette di dire qualsiasi fesseria.
Scritto da Nic il 31/8/2012 alle 09:09
pietoso... non mi risulta che nessun ebreo, al tempo del nazismo, sia diventato direttore generale di alcunchè. L'unica cosa che diventavano gli ebrei era cenere.
Scritto da Mauro Cavicchini il 31/8/2012 alle 09:30
Bravi viene da un grande e premiato Ospedale milanese, il Sacco, non credo che l'appartenenza a CL sia l'unico requisito che possiede. Certo approdando nel tessuto sanitario varesino ad alta densità ciellina l'esordio è stato infelice. Semmai sono gli altri, i non appartenenti, a doversi preoccupare.... Faccia attenzione il pasdaran Callisto: il problema di fondo dell'ospedale è di farlo tornare, come un tempo, nel cuore di tutti i varesini. Serve una direzione capace di unire non di dividere.
Scritto da cesare chiericati il 31/8/2012 alle 09:38
Trovandomi punto sul vivo: Bravi si protegge dall'aderenza a CL ( piu' che sospetta di essersi ormai trasformata in Lombardia in un pervasivo comitato d'affari ) rifugiandosi dietro una tragedia storica, strumentalizzandola per sfuggire alle critiche. In questo, si dimostra quello che e': un grandissimo stronzo. ( mi spiace, libero di censurare, ma mi esce proprio dal cuore )
Scritto da Lorenzo M. il 31/8/2012 alle 09:57
Callisto Bravi ha un curriculum ammirevole: medico statistico, è stato direttore sanitario del Sacco, poi direttore generale del Fatebenefratelli e poi ancora al Sacco come dir.gen.. Certe domande infastidiscono. Chiedergli se fa parte di CL forse lo ha irritato perchè non lo ritiene un aspetto importante per valutare le sue competenze. Il fatto che sia ciellino sicuramente conferma che la sanità lombarda ha una targa prevalente, ma proviamo a non avere pregiudizi. Magari è solo un po' ruvido.
Scritto da Nicoletta il 31/8/2012 alle 10:08
A questo punto del dibattito sento di fare una precisazione. Nei miei anni in Regione non ho mai incontrato o conosciuto Callisto Bravi. Non ho nessun motivo personale di antipatia, tantomeno pregiudizi. Ho molti amici ciellini, anche dentro l’ospedale, che stimo professionalmente e umanamente. Avrà sicuramente le carte in regola e gli auguro di essere anche a Varese un ottimo direttore generale come il suo predecessore. Contesto vigorosamente soltanto quella dichiarazione che, fatta all’esordio, è francamente un pugno nello stomaco a molte persone di buon senso. L’azienda sanitaria di Varese è complessa e difficile da gestire, anche per l’onore/onere della presenza della facoltà di medicina. Ha ragione @Cesare Chiericati: serve una direzione capace di unire non di dividere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/8/2012 alle 10:18
Capisco, caro @ Giuseppe, la tua posizione. Ma davvero alcune domande sono irritanti. A un colloquio di lavoro, anni fa, mi hanno chiesto: ' vedo che ha tre figli, che età hanno?'  Ti stupisci se ti dico che gli ho risposto: 'sono morti.'  ? Gli avrei dato uno schiaffo!   Mi consenti un breve fuori tema, Giuseppe? @Billa, vorrei segnalarti  una mia ultima risposta nella discussione delle 'due sinistre'. Ah, dimenticavo, l'Alex è troppo giovane, poco morbido e poco maschio per i miei gusti, preferisco Jeffrey Dean Morgan. Barbuto, ovviamente. 
Scritto da Nicoletta il 31/8/2012 alle 10:40
ecco che arriva nicoletta che crede nei curricula. nicoletta, quando parliamo di nomine politiche curriculum/merito è un binomio imperfetto. molto spesso, a fare un curriculum, contribuisce l’essere parte di un circuito. partitico, di lobby, amicale, parentale. una volta che sei dentro un circuito, il curriculum si alimenta da solo che è un piacere. dai, nicoletta!!
Scritto da Billa il 31/8/2012 alle 10:50
non lascio cadere il commento di giovanni dotti. sul numero dei commenti siamo fiduciosi. semmai è il peso. non mi aspetto un commento di alfieri, non scrive sui blog, o lo fa sotto mentite spoglie. vediamo se dice la sua in un post, come ha fatto per il congedo di bergamaschi. i complimenti si fa in fretta a scriverli, le critiche un po’ meno. e magari, facendo quattro conti, si chiederà chi glielo fa fare di andare subito a inimicarsi un direttore generale appena arrivato. oh, ve lo dico subito: se entro 48 ore alfieri fa un post sulla questione, per il fatto di aver dubitato mi autoinfliggo come punizione di salire in ginocchio l’escadaria, la scalinata di 450 gradini che porta al santuario di bom jesus do monte in braga, portogallo, dopo aver raggiunto il portogallo in autostop. suggestiva la scalinata. poco più sopra braga, si trova santiago de compostela, ma questo non c’entra niente con il post.
Scritto da Billa il 31/8/2012 alle 10:58
Lasciamolo lavorare ma questo incidente gli serva da lezione, a Varese siamo persone civili.
Scritto da Leghista vero il 31/8/2012 alle 11:03
Sono di CL ma trovo per definizione qualsiasi paragone da chiuque venga con la Shoah sempre improprio. Detto questo vorrei sapere se il virgolettato corrisponde alle frasi usate o se é una libera interpretazione (ho trovato un virgolettato differente su Veresenews...un po' più morbido)? Devo anche dire che la quantità di insulti che trovo verso CL nei vari blog (e anche questo non fa eccezione) é abbastanza fastidiosa per chi come me ha la sola colpa di fare in CL un esperienza religiosa.
Scritto da Kan63 il 31/8/2012 alle 11:32
Piccolo errore, non è stata una costrizione, ma una legge da parlamento, poi, sicurMENTE la citazione mette in evidenza la difficoltà politica di mettere in chiaro gli aspetti fondamentali del incarico: una scelta politica. A monte bisogna capire come non esistono bandi, ne graduatorie ne una classifica che chiarisca in modo democratico la scelta di un direttore. Essere di Cl vuol dire assicurarsi un futuro nella santa sanità?
Scritto da mixmax il 31/8/2012 alle 11:54
Il tuo pessimismo non è generalizzabile. E anche se lo fosse, so per certo che tra i raccomandati ci sono bravi lavoratori, tra le belle ragazze ci sono persone intelligenti e tra i politici c'è qualche disinteressato. @Billa, se vuoi una lente rosa, te ne regalo una volentieri.
Scritto da Nicoletta il 31/8/2012 alle 11:54
Uno spot radiofonico di questi giorni insiste sulla necessità di non interrogarsi sulle propensioni sessuali del medico che ti sta operando; non si capisce perchè invece le domande sull'appartenenza religiosa debba considerarsi intelligente. La risposta di Bravi mi sembra appropriata alla domanda. Leggo il solito astio molto simile a quello che vedeva i "giudei" come "plutocrati e complottatori". Mi sebra che avere tre narici continui invece ad essere una caratteristica somatica di certa parte.
Scritto da Ettore il 31/8/2012 alle 11:59
forse sarebbe il caso di non interpretare ( a vanvera) ciò che dicono gli altri e , perdi più, asserire che richiamare la stella di David per i ciellini è un gesto di arroganza....". Il lettore non ha compreso, troppo impegnato a discriminare ("e lo facevano anche quelli che costringevano ad esporre la stella di David" è questo il senso della frase) invece di giudicare le persone per quello che fanno. Solo politica per niente costruttiva e, forse, un po' di "gelosia" per il prestigio del posto
Scritto da milos il 31/8/2012 alle 12:27
Il tono arrogante di chi ha la coda di paglia. CL è ormai un monolite nascosto dietro un dito,ramificato a tutti i livelli e con interessi di potere propri,con adepti infervorati e acritici come possono essere tutti i membri di qualsiasi gruppo umano,da un club di tifosi al semplice nucleo famigliare,e il cui motto potrebbe proprio essere "DIO E' CON NOI"(visto che ha citato la shoa...).
Scritto da Elio il 31/8/2012 alle 12:31
nicoletta, non conoscevo il sito noisefromamerika, sto imparando cose nuove, grazie! lo divulgo anche. ok, colui che ha aderito è l’assessore petretto, io avevo equivocato con fantoni. interessante il jeffrey dean morgan. non scherza, eh! mi piace questo scambio di figurine panini. i latini sono unici. capisci che i modelli danesi e svedesi di ichino non tengono!! un modello greco o spagnolo è tutta un’altra cosa. fanno volare lo spread! leggo del tuo colloquio di lavoro. no, nicoletta, niente schiaffi fisici, perché noi donne siamo vittime di una doppia morale. quando sono gli uomini a menare, è perché sono machi, quando sono le donne che picchiano, è perché sono isteriche. niente schiaffi fisici ma solo morali. esempio? rispondere: ho tre figli, hanno l’età x, e mi piacerebbe potermi occupare di loro il giorno che, sfortunatamente, dovessero avere dalla prima alla sesta malattia. mi piacerebbe rimanere con loro per leggere insieme capitani coraggiosi di kipling. parentesi: alfieri ha letto capitani coraggiosi? chiusa parentesi. mi piacerebbe stare con loro il mattino che si svegliano inquieti perché hanno fatto un brutto sogno o perché hanno fatto la pipì a letto. invece affiderò le loro emozioni e, quando necessario, anche un termometro, gli antipiretici e gli antiemetici, a un’altra persona. eccomi qui, pronta per l’assunzione. uno schiaffone morale che si meritano soprattutto le cacciatrici di teste, che sono peggio dei maschi.
Scritto da Billa il 31/8/2012 alle 12:33
@Kan63 (11.32) - Grazie del commento. Il virgolettato l’ho preso dalla “Prealpina” di ieri mattina. Su Cl ti dico solo che in questo blog ho messo tante volte in evidenza i lati positivi di un movimento con masse di giovani entusiasti, generosi, orientati al buono e al bello della vita. Scorri il mio archivio (facilissimo da consultare) e te ne renderai conto. Affermare che nel governo regionale ci sia una “struttura” di provenienza ciellina che “domina” una parte importante della sanità lombarda è però un’altra cosa. Equivale ad una presa di posizione politica, libera e opinabile, che sento di poter fare pur nel mio rapporto di rispetto e di stima con tanti dirigenti ciellini che lavorano in Regione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/8/2012 alle 12:38
Non appena saputo dell'insolente richiamo agli ebrei "stellati" dal nazismo mi è immediatamente venuta alla mente, come reazione risarcitiva a tanta sfrontatezza verbale,la figura dell'apparitore: munito di campanellini alla cintola o alle caviglie che avvertiva del passaggio dei monatti o dei commissari incaricati i vigilare sulla salute pubblica ai tempi della peste milanese descritta dal Manzoni, quello recentemente insultato dal colto padre della Lega Nord.
Scritto da gaetano nino cattaneo il 31/8/2012 alle 12:39
Cara @Nicoletta (11.54), scusa, quando dici "il tuo pessimismo non è generalizzabile" a chi ti riferisci? Grazie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/8/2012 alle 12:43
Auguriamogli soltanto di svolgere bene il suo lavoro, senza polemizzare o etichettare la persona. Il ns ospedale è importante e mi auguro funzioni sempre bene perchè molti ne hanno veramente bisogno. Buon lavoro!
Scritto da simona il 31/8/2012 alle 13:03
stamattina sono online ma è un caso raro, per una serie di circostanze fortuite. giuseppe adamoli, non si preoccupi, nicoletta parla con me quando scrive di pessimismo generalizzato. non si preoccupi. nicoletta, tu hai ragione ma non puoi negare l’esistenza dei circuiti. grazie per la lente rosa ma, più che altro, vorrei chiudere gli occhi. e posarmi su una nuvola leggera. occhi rigorosamente chiusi. giovanni dotti, ha visto quanti commenti? quando si parla di shoah, ebrei, nazismo, il numero lievita sempre. oggi è uno dei rari casi in cui il blog non subisce quella che si chiama legge di godwin. ora stacco però, buona giornata a tutti!
Scritto da Billa il 31/8/2012 alle 13:24
Caro @Giuseppe, contestavo la sfiducia di @Billa ore 10:50.
Scritto da Nicoletta il 31/8/2012 alle 13:25
Quando parlavo di "insulti" non mi riferivo a lei (nel 1985 avevo la tessera della DC so con chi parlo), ma piuttosto ai liberi commentatori. Setta affaristica, rozzi, servilismo...(e in questo blog ce ne sono ancora pochi). È innegabile che in Regione Lombardia ci sia una forte componenente di provenienza ciellina che andrebbe però giudicata per i risultati e non per l'appratenenza (ma anche questa non é necessariamente una critica a lei ma a molti dei suoi commentatori)
Scritto da Kan63 il 31/8/2012 alle 13:25
Sono anch'io orgogliosamente di Cl e dico alle amiche ed amici del movimento che è inutile cercare di giustificare una frase che non è giustificabile. Meglio riconoscere la pesante gaffe e essere molto fiduciosi che il nuovo direttore saprà dimostrare con i fatti di meritare il posto di grande responsabilità che la Regione gli ha affidato.
Scritto da Ciellino varese il 31/8/2012 alle 13:46
Indubbiamente,"male la prima, dottor Bravi". Ma ha ragione l'amico Chiericati, va atteso alla prova. E noi del PD dovremo essere esigenti quanto basta e non chiudere un occhio per qualche piccolo tornaconto. Anche Bergamaschi è stato forse mitizzato e qualche cosa, chi di dovere, doveva dire quando necessario. Come il solito grande capo Lucchina. Sotto la sua direzione generale all'Ospedale di Varese si è fatto passare sotto il naso la truffa di oltre un miliardo di lire sottratte al CUP. Bravo
Scritto da A. Vaghi il 31/8/2012 alle 13:47
Da che pulpito, proprio da chi milita in un partito che ha fatto dell'occupazione di tutti gli spazi a disposizione il suo cavallo di battaglia. Si pensi cosa ha fatto la sinistra nella scuola, nella cultura e nella magistratura. Smettiamola di pensare in termini di schieramento e limitiamoci a guardare solo il merito delle persone
Scritto da gio il 31/8/2012 alle 14:00
Condivido totalmente @Ciellino Varese.
Scritto da Giorgio il 31/8/2012 alle 14:27
Caro Adamoli, se il nuovo direttore è una persona perbene e onesta come penso fra qualche tempo ti ringrazierà. In fondo l'hai messo sull'avviso, la sanità a Varese non è facile da gestire con personalità forti come i prof. Cherubino e Dionigi. In sostanza gli hai detto di occuparsi del suo lavoro e di stare lontano dalle trappole mediatiche. Ottimo consiglio.
Scritto da Bianchi Giò il 31/8/2012 alle 15:12
@Billa mi sa che dovrai fare il pellegrinaggio al santuario di bom jesus do monte in braga visto che domani esce su "La Prealpina" una mia intervista sulla vicenda (intervista che doveva già uscire oggi). Anzi rilancio, avvisami quando vai così vengo anch'io, vista l'attuale situazione politica non è una brutta idea.
Scritto da Alessandro Alfieri il 31/8/2012 alle 15:24
@Gio delle ore 14, sei fantastico. Siccome la sinistra, come dici tu, occupa la scuola, la culltura, la magistratura, allora è giusto che Cl faccia altrettanto con la sanità. Anche se fosse così cosa c'entrano gli ebrei? Impara da @Ciellino Varese e anche da @Kan63 e da altri, che sono stati molto più saggi di te. PS Non sono affatto di sinistra.
Scritto da Rosangela il 31/8/2012 alle 16:21
Un sincero cordoglio per la morte del Cardinale Martini, degno rappresentante di una Chiesa lontana dal settarismo politoco-religioso delle organizzazioni affaristiche deviate. Condoglianze.
Scritto da Sic Est il 31/8/2012 alle 16:24
Sono anch'io del parere che questo brutto episodio servirà allla fine al direttore Brevi. Basta solo che ci rifletta con calma e con dei buoni consiglieri non solo di Cl.
Scritto da Un medico il 31/8/2012 alle 17:12
IL SOGNO DEL CARDINALE   Il cardinale Carlo Maria Martini pubblicò – La Repubblica, 13 luglio 2002 – un intervento che, nell’ambito di un incontro di studio a Camaldoli, sintetizzava la riflessione sul “tema dell’agire politico nel contesto europeo e mondiale con un rigoroso riferimento alla Parola di Dio”. Il cardinale si riallacciava al “sogno” che egli aveva espresso durante il secondo Sinodo dei vescovi europei e dichiarava che, per la sua esperienza “si sentiva certo che la Bibbia sarebbe stata il libro del futuro del continente europeo”.   L’intervento sviluppava quattro punti di riflessione: 1. la situazione del cristianesimo in Europa e, in generale, le condizioni spirituali dell’Europa, indicando quattro “problemi esistenziali”: a) frammentazione o parcellizzazione della vita; b) indifferentismo, agnosticismo, laicismo, convivenze logoranti e dirompenti, crescente logoramento religioso e spirituale: c)  appartenenze parziali, soggettivismo, ecletticismo; d) problema della capacità di convivenza, del dialogo reciproco, della collaborazione, del rispetto, della ricerca di valori, per evitare lo scontro di civiltà e di religioni;   2.     “il significato e l’importanza educativa della Sacra Scrittura per il futuro” del nostro continente, e l’”esperienza pastorale della Bibbia” come “grande libro educativo dell’umanità”;   3.     la valorizzazione pratica della “potenza educativa” della Bibbia e le premesse culturali e spirituali necessarie per “far diventare la lectio divina parte di un programma organico”;   4.     “l’importanza della familiarità con la Scrittura per affrontare il dialogo interreligioso e interculturale”.   Il cardinale Martini concludeva così il suo intervento. “Tutta la Scrittura è pervasa di questo dialogo, perché esso racconta la storia del popolo di Dio che, entrato via via in contatto con nuove culture e correnti di pensiero, in parte le ha assorbite, in parte ha operato su di esse un discernimento illuminante. Ritengo dunque che la Sacra Scrittura sia davvero il libro del futuro dell’Europa. Se vogliamo costruire un’unità di popoli cosciente dei propri valori e capace di promuovere dialogo, giustizia e pace nel mondo intero, possiamo con sicurezza rifarci a quel libro che rappresenta tanta parte della storia dei popolo europei, a partire da quel momento in cui Paolo accolse la richiesta di aiuto del Macedone e venne in Europa a portare il messaggio del Vangelo”.  
Scritto da ulderico monti il 31/8/2012 alle 17:59
03.04. Una donna di nome Dàmaris.doc u.monti. 24 marzo 2004. “Nostro compito è lottare di volta in volta nel presente per quella strutturazione relativamente migliore della convivenza umana e custodire il bene così raggiunto, vincere il negativo esistente e difenderci dall’invasione delle potenze della distruzione” (card. J. Ratzinger – Fede verità tolleranza. 2003). L’imperativo di resistere alle potenze della distruzione, che sono esterne e aliene, ma anche dentro di noi, nell’insidia dell’agnosticismo e dell’indifferenza, impone di meditare sulle radici della nostra civiltà, ognuno secondo i propri mezzi e le proprie capacità. Così, in umiltà, intendo fare. Una donna di nome Dàmaris Null’altro conosciamo della donna chiamata Dàmaris: soltanto il suo nome e il fatto che un giorno partecipò ad un evento in un certo luogo. Dal libro che ne parla, sappiamo che il suo nome si accompagna a un nome maschile, intorno al quale fiorì un “giallo” plurisecolare della cultura occidentale. Per il fatto che sia stata citata, dobbiamo arguire che la donna di nome Dàmaris doveva essere nota alla cerchia dei lettori dello scrittore che aveva descritto gli avvenimenti, altrimenti perché nominarla, la misteriosa donna, perché sottolineare che ella era presente quel giorno, in quel luogo, un colle nei pressi dell’Acropoli di Atene, denominato “colle di Ares”, ossia Areopago? Secondo un’opinione che si può anche non condividere, l’evento a cui partecipò Dàmaris è importante nella storia d’Occidente, anche perché si svolse su quel colle che potrebbe essere definito, a piacere, come un luogo fatale della Storia, porta del divenire storico, epicentro del progresso e così via fantasticando… Il colle di Ares, l’Areopago, è una delle tante alture, colli e montagne sui quali si concretizzarono eventi nodali della Storia: il colle di Sion, il monte Sinai, i colli di Roma, la montagna del celebre Discorso, il Golgota, …. Areopago era l’antichissima assemblea, già nota nel VII secolo a. C., con funzioni giudiziarie per i reati di sangue, che, secondo il mito e la letteratura, aveva sancito il passaggio alla nuova società strutturata secondo canoni e valori di riferimento che sono tuttora in vigore – l’uscita dal matriarcato, secondo l’interpretazione di Bachofen, ripresa da Engels in “Origine della famiglia, della proprietà privata, dello Stato” – in un periodo storico che può risalire alla tarda età del bronzo o alla prima età del ferro. Eschilo, nell’Orestiade (458 a. C), narra il processo ad Oreste, la sua assoluzione da parte del tribunale dell’Areopago e la trasformazione delle Erinni della vendetta nelle “benevole”, le Eumenidi, protettrici della città. Perché, dunque, la donna di nome Dàmaris si trovava su quel colle, un certo giorno dell’autunno dell’anno 50? Nell’autunno dell’anno 50, Paolo di Tarso si trovava ad Atene. Il suo nome di origine era Saulo, di famiglia ebraica, aveva formazione sacerdotale, era cittadino romano. Aveva perseguitato i primi cristiani giudaici: “…entrava nelle case, trascinava fuori uomini e donne e li faceva mettere in prigione…, Saulo, che spirava minacce e strage…”, secondo la descrizione degli Atti degli Apostoli. Intorno all’anno 38 visse una decisiva esperienza interiore, a Damasco, e divenne l’organizzatore della diffusione del cristianesimo in Europa. “In quello in cui altri ardisce vantarsi, lo dico da stolto, ardisco vantarmi anch’io, per le fatiche, per la prigionia, per le percosse. Ho rasentato spesso la morte. Cinque volte dai giudei ho ricevuto quaranta colpi meno uno, tre volte passato per le verghe, una volta lapidato, tre volte naufragato, ho trascorso un giorno e una notte sull’abisso. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di ladri, pericoli dai connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nelle città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli dai falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, digiuno frequente, freddo e nudità”, così, nella Seconda Lettera ai Corinzi, Paolo parla di sé. Ad Atene, Paolo frequentava la sinagoga e l’agorà, e discuteva con i filosofi che di lui dicevano “che cosa vorrebbe insegnare questo raccoglitore di semi”; alcuni ritenevano che predicasse di deità orientali, Cristo e Anastatis, la Resurrezione. Paolo parlò agli Ateniesi sull’Areopago: fu un discorso abile, di alto livello intellettuale, emblematico del fecondo incontro tra il messaggio cristiano e la sapienza greca, ma non fu un successo, perché l’argomento della risurrezione suscitò dissenso: “Alcuni se la ridevano, altri dissero: Ti sentiremo su questo un’altra volta. Così Paolo uscì di mezzo a loro. Ma alcuni aderirono a lui e vennero alla fede, tra i quali Dionigi l’Areopagita, una donna di nome Dàmaris e altri” (Atti 17, 32.34). Dionigi Areopagita e Dàmaris: gli unici nomi, tra gli altri, ma Dionigi era proselito di grande rilevanza, l’appellativo di Areopagita lo indica come giudice del famoso tribunale. Ne consegue che anche Dàmaris doveva essere persona nota e rispettata, cosicché indicarla come aderente dava credito e referenza al vangelo di Paolo, quanto la conversione di Dionigi. Le notizie sulla donna di nome Dàmaris finiscono qui. Paolo fu giustiziato a Roma intorno all’anno 67. Molti l’avevano abbandonato, soltanto pochi non avevano arrossito per le catene della sua prigionia, ma l’indomito sapeva che negli ultimi tempi sorgeranno momenti difficili. “Quanto a me, è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto il buon combattimento. Ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede” (Seconda lettera a Timoteo). Ha scritto il cardinale Martini (2002): “Se vogliamo costruire un’unità di popoli cosciente dei propri valori e capace di promuovere dialogo, giustizia e pace nel mondo intero possiamo con sicurezza rifarci a quel libro che rappresenta tanta parte nella storia dei popoli europei, a partire da quel momento in cui Paolo accolse la richiesta di aiuto del Macedone e venne in Europa a portare il messaggio del vangelo”. Questa è la nostra storia, queste sono le nostre radici. Le porte dell’inferno non prevarranno. u.monti
Scritto da ulderico monti il 31/8/2012 alle 18:06
La vita e la morte di Carlo Maria Martini ci insegnano che bisogna tenere a cuore le cose più importanti dell'esistenza umana. L'assistenza sanitaria e la cura degli ammalati è una di queste. Spero che l'ospedale di Varese sia ben diretto e che il direttore usi parole più consone.
Scritto da Cittadina cattolica il 31/8/2012 alle 18:54
Grazie a @ulderico monti. Ho pianto e pregato per il cardinale Martini, figura straordinaria e, ahimè, forse irripetibile.
Scritto da alberto tavana il 31/8/2012 alle 19:05
ciao, alessandro! alla portoghese, olà, alexandre! sono contenta di essere stata smentita. domani mattina, alle 6.15, non un minuto in più, sarò davanti alla mia edicolante e il primo giornale che venderà sarà la prealpina. il tempo di leggere l’articolo, avere la conferma che avrai dato voce alle nostre voci, e poi via, destinazione portogallo. te lo devo. ogni promessa è un debito. se ti aggreghi, mi fa molto piacere. oltre tutto, mi eviteresti la pratica dell’autostop che, per rincarare la dose, l’ho inserita fra le punizioni a me spettanti. a meno che tu voglia fare il viaggio separatamente e attendermi al primo gradino dell’escadaria. e poi, in ginocchio, ad uno ad uno gli scalini. alla fine, non troveremo solo il santuario ma anche il nostro io. alexandre, olà!
Scritto da Billa il 31/8/2012 alle 20:09
grazie a sic est, il dibattito ha preso la virata su martini. ulderico monti ne sta intensificando il dolce ricordo. rai tre, nel tardo pomeriggio, gli ha dedicato un bel servizio di ricostruzione delle fasi più salienti del suo apostolato. alla fine, le conclusioni di paolo mieli e la sua definizione di martini come uomo di confine. al di là del confine, i non credenti, suoi interlocutori privilegiati. martini diceva: non importa siate credenti, importa siate pensanti.
Scritto da Billa il 31/8/2012 alle 20:16
Anche se non inattesa la notizia della fine della vita terrena del Cardinal Martini mi ha profondamente colpito, lo ricordero' sempre per la sua alta cultura e la sua apertura veramente cristiana ai problemi sociali, nonche' per la sua "pazienza" nel sopportare tante persone moleste (che io certamente non avrei avuto). Grazie Cardinale per il suo impegno pastorale in favore di tutti, cattolici e laici, senza discriminazioni politiche con discrezione e grande umilta'. Giovanni Dotti
Scritto da giovanni dotti - Varese il 31/8/2012 alle 20:38
La scomparsa dolorosa del Card. Martini ha sviato, ad un certo punto la discussione sull'ospedale di Varese. Ho letto e riletto il brevissimo post di Adamoli. Ha avuto cura di criticare la frase del direttore in rapporto alla forte influenza di Cl sulla sanità lombarda. Pur avendo delle simpatie per questo movimento mi pare una posizione accettabile. Adamoli in futuro deve però dimostrare di voler giudicare il Dr Bravi sui fatti che compie.
Scritto da Cesare P. il 1/9/2012 alle 09:23
Ho confrontato i commenti su questo post con quelli, sempre sull'ospedale di Varese, inviati a Varesenews su un articolo scritto in prima pagina da Pierfausto Vedani. La differenza è enorme non tanto per il numero dei commenti quanto per la stile e la qualità delle argomentazioni su un problema spinoso. Congratulazioni ai lettori e al blog.
Scritto da Giornalista il 1/9/2012 alle 09:47
caro alessandro, oggi la prealpina è andata a ruba, la pagina 14 sgualcita dal tanto che è stata letta, i complimenti da parte della mia edicolante che è una tua fan e che attende di vederti in versione barbuta come tuo fratello. veniamo al pezzo. doverosi gli auguri a callisto bravi, giusto il richiamo alle polemiche del professor cherubino, il tutto condito in salsa di spending review e cotto al fuoco dei discutibili criteri regionali sulle nomine. hai omesso il suo scivolone sulla stella di david, quello che tanto ha infastidito adamoli. e allora io ho perso la scommessa ma solo parzialmente. quindi, nessuna escadaria di 450 gradini in ginocchio nel lontano portogallo. una buona mediazione è la madonna del bosco di imbersago, i gradini sono cento in meno. callisto bravi lo vedremo all’opera? giusto, lo vedremo all’opera. olà, alexandre!
Scritto da Billa il 1/9/2012 alle 14:19
Caro @giornalista, caro collega, condivido il tuo giudizio. Aggiungo che la differenza è stata data dagli interventi delle donne, che racchiudono una trama intessuta dei superbi fili della razionalità, del sentimento, della passione e dell’ironia. @Billa e @Nicoletta hanno scaldato il dialogo, esportandolo dalle fredde stanze della politica e dei suoi riti. Il gancio che, con sagacia e nonchalance, @Billa ha lanciato a Alfieri, e da questi preso al volo per anticipare una sua intervista, ha calcato la scena con simpatia. Giovannelli non può che esser contento. Inutile aggiungere che Alfieri è stato sportivo, il riferimento al Capitani coraggiosi di Kipling, sempre gettato da @Billa, è stato per lui sferzante. Se questa è la nuova generazione dei democratici, che sa mixare senso dell’humour a bene comune, non possiamo che essere sulla buona strada.
Scritto da AnGia il 1/9/2012 alle 15:15
Caro @AnGia, concordo su molte cose. Però il post di Adamoli era tutt'altro che il prodotto di "fredde stanze politiche". Anzi, era il più impolitico (cioè irrituale e non opportunistico) che si potesse immaginare. Un attacco in piena regola al direttore generale di un movimento potente.
Scritto da Giornalista il 1/9/2012 alle 16:39
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