Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/9/2012 alle 20:38


In questo post lascio parlare loro, ebrei e musulmani di Milano.
Hamza Picardo, presidente dell’Unione delle Comunità islamiche: “Se ne è andato un grande della Chiesa e non solo. Era grande nella sua apertura mentale, la sua attenzione alla nostra fede e alla nostra comunità era elevatissima”.
Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica: “Proponiamo di intitolare i giardini Guastalla alla memoria del cardinale Martini. E’ un luogo altamente simbolico, racchiuso tra la sinagoga, espressione del dialogo ebraico cristiano, l’Università Statale, cattedra dei non credenti, e la Chiesa Valdese, espressione del dialogo interconfessionale”.
Il rabbino Giuseppe Laras ha soggiunto: “Se il dialogo fra le due religioni ha potuto svilupparsi nonostante le molte difficoltà lo si deve soprattutto a lui, alla sua forza morale e alla sua fede”.
Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere, concludeva questa mattina il suo editoriale auspicando la presenza del Pontefice a Milano per i funerali.
E se a un ebreo e a un musulmano fosse concesso di recargli l’estremo saluto lunedì in Duomo?
 

Commenti dei lettori: 55 commenti -
Un ebreo e un musulmano a dare l'ultimo saluto a Martini in Duomo è una buona idea, anzi un'utopia irrealizzabile per il momento. In futuro non si sa mai. Speriamo che possa accadere.
Scritto da Nicola il 1/9/2012 alle 20:50
De Bortoli ha ragione, vogliamo il Papa a Milano. Sarebbe un atto di generosità e di gratitudine che tutti apprezzerebbero.
Scritto da Francesco P. il 1/9/2012 alle 21:24
Dentro questo cordoglio apparentemente unanime ci sono molti sepolcri imbiancati che in vita lo hanno sempre criticato e perfino detestato. Parlo della Chiesa ambrosiana e di quella asseragliata nel Vaticano.
Scritto da Il pirata il 1/9/2012 alle 22:33
Cristiani, Ebrei, Musulmani: praticano tutti religioni monoteiste, quindi credono in un Dio che e' lo stesso per tutti. Quindi perche' non trovare un accordo? E' questo che ha sempre ricercato il Card.Martini, pur nelle diversita' delle differenti culture. Gli Arabi o gli Ebrei non sono peggio di noi, anzi a volte ci possono insegnare molto se mettiamo da parte tutti intransigenza e pregiudizi e cerchiamo di capirci a vicenda. Il che non e' difficile con un po' di "buona volonta'". Giov. Dotti
Scritto da giovanni dotti - Varese il 1/9/2012 alle 23:57
Gli ultimi giorni della vita di Martini e la dignità della morte sono una lezione per tutti laici e cattolici, o meglio credenti e non credenti. Il cardinale era il "comunicatore" per eccellenza che al termine della sua esistenza ha parlato con i gesti più significativi che mai.
Scritto da Luisa B. il 2/9/2012 alle 00:01
Mi sia permesso aggiungere un pensiero "blasfemo": nella Storia pochi sono stati i personaggi "illuminati" , tra questi Voltaire, cui io avvicinerei come in un percorso ideale il Cardinal Martini; entrambi, sia pur sotto visuali diverse, hanno dato un importante contributo al progresso della idea di "TOLLERANZA" e di "FRATELLANZA" tra popoli e religioni diverse. Leggere in proposito la "Preghiera a Dio" nel TRATTATO SULLA TOLLERANZA di Voltaire. Buona lettura, a molti aprira' la mente! G. Dotti
Scritto da giovanni dotti - Varese il 2/9/2012 alle 08:02
Il dialogo intercoffessionale è un valore in sé ma nel corso di lunghi anni può anche alleggerire le tensioni gravissime su molti teatri di guerra. I conflitti fra gli Stati hanno quasi sempre una causa economica ma l'elemento religioso ha la sua forte influenza, se non altro come paravento e motivazione presuntivamente nobile.
Scritto da Bortoluzzi il 2/9/2012 alle 08:57
@giovanni dotti. Citare Voltaire quando si argomenta di cattolicesimo e come citare Himmler quando si parla di Caritas. Mi raccomando, giovanni dotti, che si apra pure la mente, ma non al punto che la materia grigia fuoriesca e sporchi il pavimento.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 09:06
Condivido il post e alla tua domanda rispondo SI con entusiasmo. Mi vuoi spiegare cosa vuoi dire con la fotografia dell'orchestra? Avrei qualche idea ma m'interessa la tua motivazione.
Scritto da Osvaldo il 2/9/2012 alle 09:35
Più leggo l'ultima intervista del cardinale sul Corriere e più mi rendo conto che si tratta di un atto di accusa duro. La parte che riguarda l'atteggiamento della chiesa su divorziati, separati, famiglie in difficoltà, problemi etici del giorno d'oggi, impressiona e fa meditare. Penso che molti parroci anche della nostra diocesi siano rimasti male, ma dovrebbero fare un esame di coscienza.
Scritto da Cittadina cattolica il 2/9/2012 alle 10:27
Caro @Osvaldo (9.35), con la foto vorrei dire che le religioni monoteiste dovrebbero per sempre abbandonare il campo di battaglia e ricercare gli “accordi” simili a quelli che fanno funzionare bene un’orchestra. Qualche pesante stonatura sarà inevitabile ma se nessuno pretende in modo esclusivo la parte del direttore e tutti si mettono al servizio di un’idea alta di pace forse si potrà convivere bene facendo avanzare la civiltà dei popoli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/9/2012 alle 11:24
Adamoli, ieri, a feretro ancora aperto del cardinale Carlo Maria Martini e nel post a lui dedicato, che nella realtà virtuale rappresentava comunque un momento di memoria e di riflessione, hai fatto gli auguri al nuovo blog aperto da un nazista che, giocando a fare l’ebreo con lo pseudonimo Claudio Ennam, si diverte alle spalle di commentatori e lettori, recando oltre tutto oltraggio al popolo ebraico. La tua è stata una caduta di stile di vero cattivo gusto. E’ giusto favorire il confronto dialettico e ospitare l’opinione di chi la pensa in maniera diametralmente opposta ma appare ridondante e gratuito arrivare a tenere bordone. Sulle capacità di direzione d’orchestra, il nazista ha dato prova, finora solo tuo blog, di coordinare la coralità dei tanti personaggi da lui creati. Sul blog di sua gestione, gli sarà ancora più facile. Semmai, si avanzano dubbi sulla durata del blog, visto che il nazista non ha una buona tenuta: lasciò in linea il suo precedente blog, aperto mesi fa, solo per pochi giorni.
Scritto da P. A. - Pietro Aspesi il 2/9/2012 alle 12:13
La sua scelta è ancora più azzeccata perché il direttore d'orchestra è Ebreo. Si tratta infatti del maestro Daniel Barenboim che ha fondato un'orchestra formata da musicisti Israeliani e palestinesi, la West Eastern Divan. Lo sapeva? No, eh? Ma per questo c'è il suo vecchio amico Claudio. Che farebbe senza di me? Niente.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 12:16
Avrebbe potuto cambiare la Chiesa se Martini fosse divenuto papa, come molti fedeli speravano. Ma in effetti questa possibilità il Cardinale non l’ebbe perché nell’unico conclave, l’ultimo, a cui partecipò la sua malattia era già molto avanzata e soprattutto la gerarchia cattolica era impreparata a raccogliere il suo messaggio. Tuttavia non risponde a verità che Martini fosse, almeno potenzialmente, un “papa alternativo”: la sua fedeltà al Vangelo e alla Chiesa era indiscutibile e l’amicizia e la stima per Benedetto XVI erano note; le interpretazioni che lo volevano come un oppositore lo addoloravano profondamente perché il suo insegnamento era fondato sulla parola di Dio. Carlo Maria Martini è stato totalmente un uomo di Dio, completamente estraneo ad ogni logica di potere e di carriera. Biblista insigne, gesuita, accettò con riluttanza la decisione di Giovanni Paolo II di metterlo a capo della importante Diocesi di Milano, dovendo sacrificare, almeno in parte, gli studi prediletti in cui eccelleva. Divenne il vescovo dell’apertura al prossimo, credenti e non, del dialogo con tutte le religioni, in cui ravvisava un raggio della luce divina, perché era un uomo che credeva profondamente nel Dio cristiano e sapeva comunicare con se stesso, interrogare la sua coscienza, fare appello alla ragione prima di mettersi in colloquio con gli altri. Interpretò il sentimento popolare nei tempi in cui Milano e l’Italia erano sotto l’incubo del terrorismo e nella stagione di Tangentopoli che rischiò di scardinare la giovane democrazia italiana. Richiamandosi al suo grande predecessore Ambrogio invitò i cittadini al discernimento critico, a separare il grano dal loglio, a non chiudersi alla speranza. Il suo approccio ai problemi emergenti fu caratterizzato da una profonda adesione alla sostanza del messaggio di Gesù che cercò di liberare in tutta la sua purezza, liberandolo dalle incrostazioni della tradizione. Interrogare, comprendere, perdonare, cambiare le coscienze fu il suo itinerario; andava a cercare gli ultimi: i poveri, i detenuti, gli emarginati, i “ribelli” che sbagliavano, accecati da ideali caduchi e terreni. Affrontò con prudenza ma anche con coraggio temi scomodi, come la situazione dei divorziati, le nuove problematiche legate alla vita e alla sessualità che egli rapportò sempre alla sofferenza degli uomini e ad una interpretazione misericordiosa dell’etica cristiana. Propose un nuovo governo della Chiesa e pensò ad un Concilio ecumenico per affrontare quei problemi completamente diversi da quelli del mondo di ieri. Il suo linguaggio fu sempre chiaro, comprensibile, onesto; Il suo comportamento coerente fino al rifiuto dell’accanimento terapeutico sul suo corpo, accettando la inevitabilità della morte e, pur ponendosi le domande di tutti sul senso della vita e della sua fine, si affidò totalmente alla grazia del Signore. Il suo esempio è indimenticabile, come dimostra il corale cordoglio della gente, e il suo ruolo profetico non mancherà di alimentare fermenti nuovi nel popolo di Dio.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 2/9/2012 alle 12:24
Ottima l'idea del saluto in Duomo delle comunità ebrea e musulmana. La sottoscrivo anche se inattuabile per incomprensioni e rivalità storiche. Però va bene che se ne parli anche in rete.
Scritto da Mario T. il 2/9/2012 alle 12:27
Caro @P.A. (12.13), ti ringrazio per la franchezza ma mi sento lontano dal tuo commento. Nella mia replica di ieri reiteravo il mio dissenso dalla tesi dell’eutanasia. Gli ho fatto gli auguri per il suo blog, e allora? Chiunque sia, non merita un augurio di questo tipo? Peraltro gliel’ho fatto semplicemente perché avevo trovato impossibile lasciaglielo sul suo sito. PS – Hai usato le iniziali e poi hai messo il nome e cognome che sono stati riprodotti meccanicamente. Se è un errore mi dispiace ma non ne ho nessunissima colpa. Difendo sempre con rigore l’anonimato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/9/2012 alle 14:08
@Pietro Aspesi. Avrei voluto scrivere che se io sono un nazista lei è un asino ma sarebbe stato come darmi del nazista. E non lo sono. Non ho creato alcun personaggio che non me stesso. E apprendo ora di essere un personaggio. Non ho mai aperto alcun blog precedente a questo. E si vede… @Giuseppe Adamoli è una persona corretta e un sincero democratico. Ha tutta la mia stima.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 14:08
Come non ricordare le scuole di formazione politica volute dal cardinale? Non hanno dato grandi risultati ma sono state un richiamo all'impegno civile e sociale in una fase difficile della democrazia italiana. Oggi la Gerarchia cattolica dice che bisogna impegnarsi di più ma quali strumenti di persuasione mette a disposizione? Senza la concorrenza spietata di comunione e liberazione quelle scuole diocesane avrebbero datto risultati molto più importanti.
Scritto da Ex iscritta Azione Cattolica il 2/9/2012 alle 14:17
Caro @Massimo (12.24), ti ringrazio come sempre del tuo contributo che, sono certo, sarà molto letto e meditato. Vorrei puntualizzare, non a te penso, che il mio titolo di ieri "L'altro Papa", come ho poi spiegato, non si riferiva a un "Papa alternativo", quale Martini non è mai stato e mai avrebbe voluto essere, ma alla sua figura carismatica, al suo altissimo insegnamento, al suo esempio indimenticabile, all'amore spontaneo della "sua" gente, credente o non credente. Accolgo in pieno la tua tesi sulla sua fedeltà alla Chiesa e sulla sua amicizia e stima per Benedetto XXI.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/9/2012 alle 14:29
Mi spiace solo per il buon @Claudio Ennam, se è veramente di origini ebraiche, perchè, nonostante tutto, mi è simpatico. Gli israeliti prima di parlare di Martini dovrebbero sciacquarsi la bocca, oltre che meditare, meditare molto, ancor prima di esprimere solidarietà ad un uomo del DIALOGO VERO come il Cardinale. Subito dopo dovrebbero pensare, pensare molto agli atroci ed infami dolori inferti ai palestinesi. Lei Adamoli si dichiara amico di israele, ma sui Palestinesi, niente da dichiarare?
Scritto da Ceresium il 2/9/2012 alle 15:01
Bella la riflessione di @Camillo Massimo Fiori. Grazie.
Scritto da Rosangela il 2/9/2012 alle 16:25
Ringrazio e condivido anch'io il ricordo di @CMFiori. I pensieri di Padre Carlo saranno fonte di meditazione per i pensanti e per quanti, in Vaticano, erano spaventati dalla libertà di pensiero di questo studioso. A @CMFiori e a chi ha tempo e voglia di leggere, segnalo questo: pensieri condivisi tra il Teologo Theilard de Chardin (gesuita proibito ed esiliato dal Vaticano prima in Cina e poi in USA) e il Cardinale Martini (gesuita scomodo).  http://blog.libero.it/bionoogenesi/commenti.php?msgid=11547770&id=176155 Vorrei aiutare il povero @claudio ennam. Contro chi stai combattendo? Il Vaticano? Il Cardinale? I gentili? Identifica il nemico prima di sparare ... "dicendo uomo povero non si deve intendere sempre una persona senza denari. Si deve pensare all'uomo che non riesce ad aiutarsi da solo ad arrivare là dove vorrebbe" ... vedi che il Cardinale ha pensato anche a te?
Scritto da Nicoletta il 2/9/2012 alle 16:32
Il card. Martini ha avuto dei meriti indubbi nella Chiesa in generale e nella diocesi di Milano in particolare. Da laico non credente vorrei sottolineare il suo grande contributo nella ricostruzione dello spirito civico di Milano negli anni drammatici del terrorismo e di tangentopoli. Il grazie a lui è dell'intera comunità milanese.
Scritto da Carlo Bianchi il 2/9/2012 alle 16:36
Penso che lei, @Ceresium, pur provenendo dalle infime taverne del varesotto non ignori che il cristianesimo dipende dal tutorato della Grande Sinagoga. Papa Woytila lo riconobbe apertamente con la visita alla Sinagoga di Roma e la sua dichiarazione ufficiale: “Gli Ebrei sono i miei fratelli maggiori”.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 16:53
@Camllo Massimo Fiori, ho stima di lei (una volta abitavo a Varese e l'avevo conosciuta) e sottoscrivo moltissimo di quello che lei ha scritto. Ho un solo dubbio che la prego di aiutarmi a fugare. Lei pensa davvero che soltanto la malattia abbia impedito a Martini di varcare il soglio pontificio? Vorrei che fosse così ma io percepivo anche allora una grande freddezza delle gerarchie romane verso il nostro cardinale. Andavo in Duomo ad ascoltarlo quasi tutte le settimane e questa impressione in me era molto forte.
Scritto da Virginia S. il 2/9/2012 alle 17:23
Caro @Ceresium, sono sempre stato per la teoria “Due popoli, due Stati”. Le responsabilità della “guerra infinita” non sono affatto da una parte sola. Non concordo con gli israeliani (non tutti) che sostengono questa tesi . Altrettante responsabilità sono sulle spalle delle superpotenze (o ex superpotenze) mondiali. Purtroppo anche in questo campo siamo costretti a registrare la presenza impalpabile dell’Europa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/9/2012 alle 18:24
Sono appena tornata dal Duomo. Una folla enorme, disciplinata, commossa. Per me e per i miei bambini un'esperienza importante.
Scritto da Piera il 2/9/2012 alle 18:48
Galli della Loggia oggi sul Corriere ha confrontato le figure di Luigi Giussani e di Carlo Maria Martini. Di quest'ultimo ha detto: "E' sempre stato impegnato a cercare di piantare la corce sulla tormentata frontiera della modernità, alla ricerca di una perigliosa transazione con essa, con le eresie gli eretici che la abitano". Una cornice giusta nella quale inquadrare l'opera del cardinale.
Scritto da G.G. il 2/9/2012 alle 18:55
Grazie, @Nicoletta, aiutami. Magari con un vaglia. O con un Valium. Va be', vedi tu.
Scritto da Claudio Ennam il 2/9/2012 alle 18:59
grazie a camillo fiori. i suoi commenti fanno sempre la differenza. grazie a nicoletta per la segnalazione del blog, me lo appunto, oggi non riesco a leggerlo. non ho letto il giornale, nemmeno quello online. non ho quindi idea se qualcuno abbia già avanzato la proposta di una canonizzazione di martini, che lui, se solo potesse pronunciarsi, rifiuterebbe a gran voce. se avesse avuto dietro di sé delle lobbies cattoliche forti, questa proposta non sarebbe tardata. penso che martini non sia mai stato in sintonia con le innumerevoli santificazioni attuate da giovanni paolo secondo, durante il proprio pontificato. chi dei lettori si ricorda il film l’ora di religione di bellocchio, comprenderà il fastidio verso le facili beatificazioni. narra dei turbamenti interiori di un artista ateo nei confronti della beatificazione della propria madre, una nobildonna, anche allo scopo di risollevare i fasti nobiliari ormai in fase di decadimento. l’iter di beatificazione, la ricerca di un miracolato, la costruzione di un miracolo, atmosfera cupa, dimore antiche, predominanza del colore nero nelle ambientazioni.
Scritto da Billa il 2/9/2012 alle 19:15
Caro @Adamoli, ho notato che hai dedicato due post al Card. Martini. In questo modo hai spezzato in due anche la discussione molto valida. Una decisione casuale o voluta?
Scritto da G. Brielli il 2/9/2012 alle 19:58
@ Virginia.S. - Credo che il consenso verso Martini fosse più grande di quanto si pensasse. La corale partecipazione al lutto lo dimostra, ma la malattia (la stessa di Giovanni Paolo II) ebbe il suo peso. Però è vero che il conclave ebbe paura del "nuovo", cioè del Vangelo che è la perenne novità; lo stesso Cardinale, nell'ultima intervista al Corriere, ha detto che la Chiesa è in ritardo di duecento anni. Il seme da lui gettato però non si disperderà.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 2/9/2012 alle 20:29
Vallanzasca era giudicato irresistibile dalle donne e ampia è la letteratura che descrive l’attrazione esercitata sul genere femminile da queste figure. La predisposizione da crocerossina manifestata dalla signora @Nicoletta nei confronti di @Claudio Ennam rientra in questa fattispecie. L’esercizio di queste arti femminine dense di blandizia è dirompente e colma il principale desiderio inconscio di noi uomini. Ennam sia grato a Nicoletta. A questa, buona fortuna.
Scritto da Eugenio Carnelli il 2/9/2012 alle 20:46
Caro Adamoli, il tuo pronunciamento critico sull’indecente commento di @Ennam, che per un errore hai pubblicato solo oggi (17,31) nel post di ieri, riempie di conforto. Grazie.
Scritto da P. A. il 2/9/2012 alle 21:55
In una scietà secolarizzata il suffragio così ampio verso un cardinale fa pensare. Allora non è vero che tutto ciò che promana dall'autorità religiosa è visto in modo aprioristicamente negativo. Questo mi conforta. La gente sa ancora selezionare e discriminare i messaggi e quando li trova autenticamente morali li accoglie.
Scritto da Francesco il 2/9/2012 alle 22:56
@Eugenio Carnelli. Leggendo il suo commento, ma anche quelli di molti altri, ben si comprende il motivo per cui i preti sono detti pastori e i fedeli pecore.
Scritto da Claudio Ennam il 3/9/2012 alle 06:47
@Ennam, voi nazisti siete usi a perdere la Memoria. Il tuo blog si chiamava Pensieri di Sangue, in perfetto richiamo neofascista. Rimase aperto solo tre giorni. Novembre 2011. Non venne chiuso dalla polizia postale, ci pensasti tu a chiuderlo una volta ottenuto il tuo scopo. Era il tuo periodo più fulgido, di pesanti insulti e volgari insinuazioni. Tu sei vinto dalla noia, noi posseduti dalla Memoria.
Scritto da PD Legnano, Carlo il 3/9/2012 alle 07:37
@PD Legnano (immagino che Adamoli faccia fatica a orientarsi fra tutte queste sigle. Ogni giorno un @PD diverso. E’ proprio come il partito da cui prendono il nickname…). Lei mi confonde con altri, è evidente. Non ho mai sentito il blog che cita ma dubito che il titolo fosse un richiamo fascista. A me, piuttosto, richiama il soliloquio di Amleto: “Da questo momento in poi i miei pensieri siano di sangue o non siano del tutto!”. Non le piace Shakespeare, @Pd di Legnano? Studi, segua il mio consiglio.
Scritto da Claudio Ennam il 3/9/2012 alle 09:14
Caro G. Brielli (19.58) - Ho dedicato un secondo post al Card. Martini poiché volevo mettere in particolare evidenza la partecipazione al cordoglio di ebrei e musulmani che riflette il rapporto costruttivo che era intercorso fra loro negli ultimi 30anni. Penso inoltre che sia meglio per i lettori avere, in questo caso, due sezioni di commenti da leggere. La prima era stata molto densa e molto lunga e cominciare un nuovo dibattito può aiutarne la lettura. Infine, c’è una terza ragione: quando una discussione si allunga con un gran numero di commenti è più facile correre il rischio che i lettori si stuzzichino sul piano personale più che dibattere i contenuti del post. Entro una certa soglia è inevitabile e piacevole, oltre diventa noioso e fastidioso. Da qui la scelta di voltare pagina.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/9/2012 alle 09:15
Anche io ero in Duomo ieri pomeriggio. Sul numero enorme delle persone che rendevano visita al cardinale non avevo dubbi. Testimonio con gioia la partecipazione emotiva della gente. Un miracolo in questi tempi di scetticismo, sfiducia, malessere generale.
Scritto da Francesco P. il 3/9/2012 alle 09:59
Ben ritrovati, sono rientrato sabato notte dalle vacanze ma non ho potuto esimermi, nonostante la stanchezza in corpo, di mettermi in coda ieri per omaggiare Carlo Maria. Ha avuto un commovente tributo di popolo come se fosse stato un Pontefice. Intanto, il vero Pontefice ieri nell’Angelus ha omesso il ricordo di Carlo Maria e la sua intercessione per la Chiesa. Io provo profonda amarezza. Da una parte la fede di un popolo, dall’altra la freddezza di colui che incarna il successore di Pietro. Nota di servizio: se @Francesco P. è la persona che conosco anch’io, mi è parso di averlo intravisto ieri con moglie e due dei suoi figli. Era in coda molto avanti rispetto a me. Sempre sia lui. Nulla di male se mi sono sbagliato. E’ bello ritrovarsi intorno a un avvenimento, anche se doloroso come la morte.
Scritto da V.R. il 3/9/2012 alle 10:45
Lasciamo passare questi giorni di cordoglio e poi riprendiamo a discutere sulle riflessioni di Martini. Penso che il blog di Adamoli sia uno dei pochissimi in Lombardia che lo possa fare con equilibrio e buon gusto senza trascendere in polemiche sterili e pretestuose.
Scritto da E. Losa il 3/9/2012 alle 11:17
Vedo che eviti accuratamente di parlare del problema delle province che è stato dibattuto ieri sera alla festa del Pd. Non sai cosa dire o hai paura di dire quello che pensi?
Scritto da G.S. il 3/9/2012 alle 12:35
Sottoscrivo il commento di Francesco di ieri h.22.56. La Chiesa avrebbe bisogno per svecchiarsi e risorgere a nuova vita di molti Cardinali come C. M. Martini, per aprirsi alla societa'civile e andare incontro alle esigenze reali dei Cittadini, anche di quelli che nel gregge non ci stanno ma che ci potrebbero ritornare. Ed anche per migliorare la politica italiana, che cosi' non va. Non trincerarsi entro ristretti confini ma allargarsi al mondo che e' composto anche da agnostici e non credenti.
Scritto da giovanni dotti - Varese il 3/9/2012 alle 12:54
Paolo Del Debbio, filosofo che è stato per quattro anni assessore del sindaco Albertini a Milano, ha dichiarato in accordo con Giovanni Colomdo, cattolico milanese seguace di Martini, che il cardinale ha "vissuto il dramma tra il voto di obbedianza al Papa e al povero. Le due fedeltà alla Terra e a Dio". Mi pare una sintesi accurata dell'apostolato di Martini.
Scritto da Roseto senza rose il 3/9/2012 alle 13:52
Caro @G.S. (12.35), sei fuori tema ma ti rispondo ugualmente. Il mio pensiero sulle “nuove” province l’ho precisato ieri sera al termine della riunione da te richiamata alla festa del Pd. Non mi piace questa legge, è un decreto del governo Monti che non avrei approvato e non approvo. Le ragioni di questa mia drastica posizione le spiegherò in uno dei prossimi post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/9/2012 alle 15:02
E’ da tempo che mio fratello @E. Losa mi dice di scrivere sul blog. Colgo l’occasione oggi per contrastarlo subito. Succede anche in famiglia, niente da preoccuparsi, abbiamo idee politiche contrapposte. Lui vede buon gusto in questo post. Io per niente. Non mi è mica piaciuto leggere che la rete permette a un nazista di camuffarsi da ebreo. Spero venga fatta chiarezza. Almeno per i lettori come me e per quelli ancora più anziani che hanno vissuto sulla loro pelle l’assedio nazifascista. Passi i fascisti, ma i nazisti erano veramente delle bestie, avide di sangue. Adamoli, Rossi e Alfieri hanno fatto bene a ricordare Martini ma non sono stati gli unici in Lombardia. Io ho visto il sito di Lerner e quello di Sofri. Bravi anche loro. Ernesto, non stare a ribattermi, perché poi ti devo ribattere anch’io e non la finiamo più. Finiamola qui, scrivi quello che vuoi ma evita le ridicolaggini, altrimenti non la finiamo più.
Scritto da Anselmo Losa il 3/9/2012 alle 15:37
Gentile Adamoli, discussione vivacissima oggi nella pausa pranzo sulla figura di Martini. E' giusto definirlo un "prosessista". A mio parere si ma altri non erano d'accordo.
Scritto da Dirigente regionale il 3/9/2012 alle 15:41
Ho digitato male, volevo dire "progressista" naturalmente.
Scritto da Dirigente regionale il 3/9/2012 alle 15:46
Certo che @PD di Legnano contro @Claudio Ennam muove accuse precise e circostanziate. Non solo sulla sua presunta idea politica, chiamiamola in questo modo, ma sulla sua reale identità. Caspita!!!
Scritto da paperoga il 3/9/2012 alle 17:45
Caro Adamoli, ti devo informare che non ho nessun fratello di nome Anselmo. Chi si è firmato in questo modo è un giocherellone.
Scritto da E. Losa il 3/9/2012 alle 18:04
@Dirigente regionale (15.41) - Il termine “progressista” ha assunto nel nostro vocabolario un valore nettamente politico. Progressisti da una parte, massimalisti di sinistra dall’altra, e reazionari di destra dall’altra parte ancora. Per questa ragione non userei mai questo termine per una personalità come Martini di cui bisogna semmai sottolineare ed enfatizzare la dimensione spirituale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/9/2012 alle 18:23
Vorrei che si desse una taglio a queste cantilene intorno a @Claudio Ennam. Lo dico a lui e a tutti, nessuno escluso. Se qualcuno vuole scherzare su queste cose lo faccia sugli altri blog. Ce ne sono tantissimi soprattutto sulla piazza di Milano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/9/2012 alle 18:26
Io non so se @Ennam è un nazista. Il post di @PD Legnano mi sembra un po' sconvolgente. Originale si, fantasioso pure, stravagante nell'inventarsi un'identità di moglie e di figlio strani si, ma accusarlo di nazismo non lo so. In ogni caso si può obiettare su quello che dice, sul piano della libera individuale interpretazione delle cose, ma tacciarlo, senza prove, di uno dei più nefandi e nefasti delitti della storia, non so se sia giusto. Se @PD Legnano sa qualcosa lo faccia sapere.
Scritto da Sic Est il 3/9/2012 alle 18:28
Caro @Ernesto, non ti è piaciuto il mio intervento sanguigno. A me non è piaciuto il tuo che buttava l’acqua sul fuoco. A che pro? Non hai fratelli? Peccato che quando io, te e la Dona ci siamo visti dal notaio, non hai detto di non avere fratelli. Mi scuso con Adamoli e con i lettori. Altro che dialogo fra cattolici, ebrei e musulmani. Qui manca il dialogo fra consanguinei. Scusate. Spero di non disturbare mio fratello Ernesto se ritorno ancora sul blog. Ancora una prece per quel gigante che è stato padre Carlo Maria. Vedere il suo funerale in televisione, per chi come me non è più autonomo per raggiungere Milano, è stata una gioia immensa. Mi è quasi piaciuta di più l’orazione di mons. Delpini, che avevo conosciuto quando era Rettore a Venegono, che l’omelia del cardinal Scola.
Scritto da Anselmo Losa il 3/9/2012 alle 19:20
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