Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/9/2012 alle 20:37

 
Botte da orbi fra Francesco Boccia (44 anni) e Matteo Orfini (38 anni), il primo luogotente del vice segretario Enrico Letta e il secondo capo dei “giovani turchi”, vicini al segretario Pierluigi Bersani. Entrambi dirigenti in ascesa del Pd.
Ecco alcuni scampoli della loro prosa:
Boccia: “Fissando l’orizzonte del -mai più Monti- Orfini ha toccato un punto di non ritorno e ha aperto a Renzi una prateria. Vogliono costruire una corrente maggioritaria e gauchista. Perché non schierano un loro candidato alle primarie?”.
Orfini: “Boccia ci attribuisce cose mai dette, noi sosteniamo il segretario. La verità è che c’è imbarazzo tra chi condivide Renzi  ma resta con Bersani per questioni di potere”.
Polemica abbastanza normale dentro un partito. Però una forte anomalia c’è: entrambi sostengono Bersani nelle primarie.
Siccome non sono un giornalista ma faccio politica, seppure senza incarichi operativi e a modo mio, dico apertamente (ai lettori occasionali, gli altri lo sanno benissimo) che sono molto più attiguo a Letta che non a Orfini e ai giovani turchi.
Precisato questo, vorrei dire a tutti e a Letta in particolare: con le primarie non si sceglie solo una persona ma un disegno politico solido e convincente per il futuro dell'Italia.
Ebbene come è possibile conciliare due prospettive, assolutamente legittime ma così contrapposte, nel nome di un solo candidato premier e dunque di un solo progetto?
Nessuno si lamenti per il fatto che alla base ci sia della confusione se questa regna sovrana al vertice. 
 

Commenti dei lettori: 56 commenti -
Sarà interessante vedere quello che succederà fra gli attuali sostenitori di Bersani alle primarie. Le contradddizioni sono enormi. Per capire come saranno risolte bisognerà aspettare il programma di Bersani. Spero per l'Italia che non sia un minestrone con dentro tutto e il suo contario.
Scritto da f.f. il 3/9/2012 alle 21:43
La convivenza di Bersani e Letta, segretario e vicesegretario è un caso da psicanalista. Hanno ben poco in comune anche sotto l'aspetto personale. Il primo, emiliano spumeggiante, il secondo, un toscano più pacato e incline al ragionamento. Con Prodi che li guidava andavano d'accordo adesso non so come finirà. Forse Letta aspetta che, andando al governo, Bersani gli lasci il posto da segretario.....
Scritto da C. Colombo il 3/9/2012 alle 21:56
Son cose che succedono...
Scritto da Fabio Laudi il 3/9/2012 alle 21:58
Tutti i nodi vengono al pettine.....
Scritto da Lorenzo Guerini il 3/9/2012 alle 21:59
Non sono cosi' addentro nelle vicende del PD da permettermi di fare commenti. Dico solo che se si va divisi senza un accordo sul programma non c'e' futuro, ne'per la Sinistra ne'per l'Italia. C'e'grande bisogno di chiarezza per un elettorato incerto e deluso. Giovanni Dotti
Scritto da giovanni dotti - Varese il 3/9/2012 alle 22:08
Noto che ormai siamo entrati nel clima delle primarie ma sei sicuro che si faranno? Ho sentito al telegiornale che Rosy Bindi non le vuole e le ritiene improbabili. La stessa cosa si può dire di Francescini che da antagonista di Bersani è diventato il suo più acritico sostenitore. Cosa non si fa per un posto al sole!.
Scritto da Elisabetta C. il 3/9/2012 alle 22:08
Forse e' cominciato lo showdown tra D'Alema e Bersani per interposta persona. Speriamo si facciano male entrambi per il bene del PD.
Scritto da Flavio Argentesi il 3/9/2012 alle 22:10
Sono molto fiduciosa che tra Bersani e Letta si rafforzi l'intesa. E' una bella coppia che fin qui ha fatto bene. Forse dovrebbero mettere un pò a tacere sia Boccia che Orfini e soprattutto Stefano Fassina che oltre a non essere un buon comunicatore è anche antipatico.
Scritto da Lettrice affezionata il 3/9/2012 alle 22:26
Io non vedo confusione, alle primarie si contrappongono (finalmente una competizione vera!) due visioni diverse del partito, del ruolo della politica, delle ricette per uscire dalla crisi (pur sempre dentro un'ispirazione comune). Per il PD è una grande occasione di chiarezza e di dialogo con i cittadini. La contraddizione sta in chi, per ragioni varie e deficit di coraggio, violenta la sua natura e rinuncia a fare la sua battaglia...
Scritto da mario.acbano il 3/9/2012 alle 22:37
Lontano dal Pd ma attento a quello che succede anche da voi, dico che hai toccato un tasto dolente, Nel gruppo dirigente più stretto del segretario le linee divergono profondamente. Saranno cavoli vostri come sono cavoli nostri le divisioni nella destra. Siamo messi male tutti, sfortunatamente.
Scritto da Fab il 3/9/2012 alle 22:59
Interessante la domanda sulla differenza tra Renzi e coloro che critica. Si tende a dare come risposta l'eta'. Risposta ovviamente non soddisfacente e pertanto si conclude che in fondo non c'e' differenza. Esiste pero' una differenza fondamentale che si tende ad eludere a non voler affrontare ed e' quella del palese fallimento passato di coloro che Renzi critica. Anche al militante piu' fedele all...a scuderia del partito non puo' ragionevolmente sfuggire che l'attuale gruppo dirigentente del PD ha clamorosamente fallito la sua missione con i governi Prodi e D'Alema. Governi che hanno visto la partecipazione di quasi tutti i dirigenti di oggi. L'era Berlusconi e' stata una conseguenza di questi fallimenti non la loro causa. Pur nel sua sconclusionata follia Grillo centra perfettamente il bersaglio quando da' a Bersani del fallito. Renzi uomo limitatato senza narrazioni e ritorni alle ideologie del passato alla Orfini e Fassina gode dell'innegabile proprieta' del nuovo non contaminato dal fallimento comprovato dai fatti. I dirigenti del PD paradossalmente vantano la loro esperienza che di fatto e' quella del fallimento della missione. Che senso ha sostenere chi ha gia' dato prova evidente di essere inadatto a guidare il paese. Non si puo' ragionevolmente affermare che e' certo che Renzi se eletto fallira' la missione come ha fatto D'Alema a suo tempo. Il fatto che D'Alema ha fallito e' certo l'eventuale futuro fallimento di Renzi e' solo possibile. Questa e' la differenza.
Scritto da Flavio Argentesi il 3/9/2012 alle 22:59
Come dici tu Giuseppe, credo che la competizione tra Renzi e Bersani debba essere fatta prima di tutto sui contenuti che sulle due persone. Io mi auguro che il confronto sia più elemento di unione che di spaccature. Le logiche di appartenenza non dovrebbero essere così rilevanti. Purtroppo, nel periodo che viviamo, si mette prima di tutto in risalto le differenze personali che i programmi. Mi aspetto che tra i due ci sia un confronto limpido, rispettoso con l'obiettivo del bene dell'Italia
Scritto da Simone Franceschetto il 4/9/2012 alle 08:20
Vedo che siamo proprio messi male! Condivido Il comm.di Argentesi di ieri h.23. Aggiungo che fa male Bersani a prendersela con Grillo perche' denuncia,a modo suo, quel che pensa una gran parte degli Italiani (e che in fondo fa quello che avrebbero dovuto fare i suoi del PD): cosi' non si raccolgono consensi ma si perdono. Si sbrighi piuttosto a indire le primarie e accetti la reintroduzione delle ptreferenze. E non si e'accorto che loro exPCI stanno sul gozzo a tantissimi potenziali elettori PD?
Scritto da giovanni dotti - Varese il 4/9/2012 alle 08:25
@Elisabetta C. (22.08) - Alla tua domanda rispondo che, al punto in cui siamo, le primarie si terranno certamente salvo il caso disastroso di una situazione economica e sociale che precipita in modo irreparabile. Bisognerà decidere rapidamente sia la data che le regole, ma ormai il dado è tratto anche per la volontà dimostrata da Bersani.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/9/2012 alle 08:27
@Mario Acbano (22.37) - Sul fatto che nelle primarie “ci sarà competizione vera con due visioni diverse del partito, del ruolo della politica, delle ricette per uscire dalla crisi (pur sempre dentro un'ispirazione comune)” hai ragione. Quali saranno esattamente questi diversi progetti dobbiamo però ancora saperlo. Nel post parlavo della confusione visibile, anzi esibita, nel campo di Bersani. L’ultima volta l’avevo votato (convinto da Enrico Letta), adesso vorrei capire come concilierà le posizioni dei “giovani turchi” con quelle di Letta e di altri dirigenti, che sono contrastanti su molti punti. Sul blog seguirò questa evoluzione e dirò la mia opinione. Bisogna fare in modo, come dice anche @Simone Franceschetto, che la scelta non sia sulle persone e sulle rispettive tradizioni, ma invece sulle prospettive strategiche e sui programmi concreti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/9/2012 alle 08:31
@Elisabetta C. mi perdoni. E' un po' strana questa valutazione per cui Franceschini ed Area Democratica sostengono Bersani per una scelta di potere e sono vicini al segretario in maniera piatta mentre altri, Letta (vice segretario del Pd) e la Bindi (Presidente del Partito oltre che vice Presidente della Camera - oltre tutto questa è un' evidente piccola-grande incompatibilità politica-) sostengono il segretario per amore della politica pura? Continuiamo a farci male, qualcuno si frega le mani.
Scritto da paolo rossi il 4/9/2012 alle 09:07
Il dissidio interno al gruppo dirigente del Pd è evidentissimo. Se vince nettamente l'ala di sinistra come è probabile si potrà svoltare verso un governo discontinuo non solo verso Berlusconi ma anche verso Monti. Adamoli mettiti il cuore in pace ma sarà così.
Scritto da G. Pini il 4/9/2012 alle 09:53
Ora come ora, vista la propensione della dirigenza del PD, di primo e secondo livello, di saltare sul carro del vincitore ( come si e' visto nelle primarie finora svolte per la carica di segretario ), questo tipo di consultazione sara' per forza sulle persone, piu' che sui contenuti: diamine, oltre una vaghissima Carta d'Intenti non sappiamo neanche cosa voglia fare il PD, ora le stesse persone che l'hanno scritta dovrebbero essere in grado di discutere di idee? In nome del PD,rottamiamoli,tutti
Scritto da Lorenzo M. il 4/9/2012 alle 09:56
Vinca Bersani con un bel programma di sinistra e facciamola finita con questo strabismo verso il centro.
Scritto da Giuseppe V. il 4/9/2012 alle 10:09
Boccia, Orfini, Renzi... Se questo è il nuovo che avanza dubito che il PD abbia un grande futuro. Esauritasi, ormai, la spinta propulsiva dell’originaria vocazione maggioritaria, che sintetizzava il senso progettuale della nascita del PD come partito aperto e laboratorio per nuove sintesi culturali e politiche, quel che rimane è la competizione tra componenti interne per assicurarsi quote delle future candidature. La lotta tra bersaniani, lettiani, renziani, e chi più ne ha più ne metta, infiammerà sicuramente i “militonti” che ad ogni scadenza elettorale e congressuale si mobilitano acriticamente nei circoli a sostegno dei propri candidati di corrente. Non interessa affatto, invece, i molti iscritti sinceri, i simpatizzanti, i sostenitori e i tanti elettori che finora hanno attribuito il proprio consenso al PD, ma che potrebbero non rinnovarlo, se delusi dal prevalere di tanta pochezza politica, oppure se nel mercato elettorale emergessero, al centro come a sinistra, opzioni alternative più convincenti del Pd. La qual cosa è tutt’altro che improbabile, soprattutto se andrà in porto la nuova legge elettorale, che, nella sostanza, ripropone il multipartitismo, tara il primo partito intorno al 25% e prefigura future coalizioni di governo instabili e rissose, perché non scaturite da un vincolo programmatico pre-elettorale. Permettetemi un’ultima considerazione sulle primarie che tanto agitano il sindaco di Firenze. Intanto occorre osservare che, nel caso sia varata una nuova legge elettorale che non preveda coalizioni pre-elettorali e né candidati premier, le primarie saranno del tutto inutili. Nel caso, invece, rimanesse il porcellum, continuo a non comprendere perché mai alle primarie di coalizione un partito dovrebbe partecipare con più candidati. Ognuno si fa del male come meglio crede ...
Scritto da Leonardo C. il 4/9/2012 alle 10:11
Mi sembra che la maledizione di sempre del centro sinistra (tutti insieme e ognuno per proprio conto), aleggia di nuovo nelle discussioni a vanvera dei politici di quarta fila che vogliono emergere (siano i Boccia, siano gli Orfini, siano i Fassina). Dico di ignorare i lavapiatti e le mezze calzette: uniamoci a Bersani e smettiamola una volta per tutte di polemizzare su ogni cosa con l'intento autolesionista. Tutto questo è stato già visto e il cavaliere disarcionato, ma vivo, si lecca i baffi.
Scritto da Sic Est il 4/9/2012 alle 10:36
L’accesa discussione che ferve nel Partito Democratico prelude a delle primarie dove non si discuterà di programmi e di leadership ma si disputerà un regolamento di conti tra le turbolente tribù interne. Il disegno di un nuovo soggetto politico sta naufragando per il disinteresse verso ogni sorta di analisi e di confronto culturale. I “cattolici” non hanno più niente da dire e cercano di presidiare alcune posizioni di potere mentre emergono i “giovani turchi” post-comunisti che credono solo al pragmatismo perché gli antichi ideali – come è avvenuto all’ Est – non hanno più senso. Questo modello di partito è stato reso noto: la politica è troppo complicata per i dilettanti, che possono sporadicamente presenziare a qualche iniziativa, ma le redini, il potere, deve essere tenuto saldamente in mano da chi il “mestiere” lo conosce. Un mestiere ben remunerativo, niente affatto precario e tale da assicurare una rendita certa per i tempi futuri. La “politica come vocazione” è stata sostituita dalla politica “variabile” in cui le parti sono nettamente divise: gli attori e gli spettatori, secondo il modello televisivo in forza del quale il video influenza la platea e non può essere influenzato dai cittadini (l’audience è rinforzata dalla pubblicità e quindi il pubblico è una variante). In queste condizioni tutto è fungibile agli interessi della “casta”: il P.D. non vuole le preferenze ma l’uninominale e il premio di maggioranza alla coalizione, unendo così il peggio del proporzionalismo con il peggio del maggioritario ; persegue delle alleanze innaturali tra soci che si insultano, pongono veti ed incurante delle esperienze del passato che hanno visto il suicidio di due governi. Ma davvero crediamo che l’agghiacciante fotografia di Vasto (magari ritoccata con metodo staliniano per far scomparire qualche personaggio scomodo) possa convincere la maggioranze degli italiani a dare il voto a questo “ferrovecchio” del Novecento ?
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 4/9/2012 alle 11:03
Il PD, al solito, trasmette una sensazione di grande confusione. La vicenda Bersani/Renzi si presta a due chiavi di lettura: la prima, nobile, secondo cui è in atto un confronto sui contenuti dell’agenda del futuro governo di centrosinistra, la seconda, più prosaica, secondo cui il giovane sindaco di Firenze sta cercando solo di guadagnare un po’ di visibilità. In entrambi i casi quello che sfugge è perché si usano le primarie (di coalizione per di più) per risolvere irrisolte questioni (di contenuto o di potere) all’interno del PD. Meglio, molto meglio, sarebbe utilizzare a tale scopo i congressi. Già, ma forse nei partiti liquidi degli anni 2000 la parola congresso è demodè, vuoi mettere con il mantra delle “primarie” ? E così, a pochi mesi dal voto, nel principale partito italiano ci si mette a litigare come matti … con il rischio concreto di finire come i polli di Renzo. Dopodichè, un giorno qualcuno mi dovrà spiegare come fanno Renzi e Fassina a stare nello stesso partito.
Scritto da Mattia il 4/9/2012 alle 11:06
non l’avevo mica già scritto che orfini non è tanto poi diverso dagli altri e che, prima o poi, l’ombrellino di altan te lo pone anche lui? lo ribadisco! ma se l’alternativa a orfini è moccia, c’è da suicidarsi con un boccettino intero di xanax gocce. moccia, no, proprio no!! io li ho letti proprio tutti i suoi libri: tre metri sopra il cielo - scusa ma ti chiamo amore - ho voglia di te - amore 14 - scusa ma ti voglio sposare - cercasi niki disperatamente. moccia l’ha cercato così tanto niki, al punto da farsi sconfiggere due volte. no, uno che è stato sconfitto per due volte da niki vendola, non è buono da fare niente. neanche la birra. la vita è veramente beffarda. se vendola avesse potuto sposarsi in chiesa, si sarebbe fatto unire al suo eddy da un officiante d’eccezione: don tonino bello. moccia che avrebbe potuto sposarsi in chiesa, ha optato per il matrimonio in comune. con chi si è sposato? con una soubrette berlusconiana, la onorevole del pdl nunzia di girolamo, le cui misure 90-60-90 erano già state approvate dal papi. che uomo banale questo moccia! credo verrà ricordato solo per i lucchetti degli innamorati di ponte milvio che, ahimé, hanno ormai infestato anche il ponte vecchio di renzi. scusate, con renzi il vecchio è abolito.
Scritto da Billa il 4/9/2012 alle 11:08
Come avete ben detto,servono strategie, obiettivi, linearità. Basilare. Ma non ho resistito ed ho personalizzato. Ho cercato le elezioni, di vario tipo, vinte da Boccia ed Orfini. Non lo ho trovate. Mio limite, di sicuro. Li immagino comunque indaffarati, a stretto contatto con la realtà quotidiana della comunità locali, delle famiglie, del lavoro, delle imprese. Cercherò le tracce. Sperando mi vada meglio. O che vada meglio a loro, dipende dai punti di vista.
Scritto da Francesco G. il 4/9/2012 alle 11:12
@Paolo Rossi. Ho votato la prima volta per Veltroni e la seconda per Franceschini come a suo tempo avevo scritto sul blog, basta controllare. Ho ricevuto una delusione da Veltroni e una enorme da Franceschini che ha annullato ogni spirito spirito critico verso Bersani. La Bindi e Letta avevano votato Bersani, differenza rilevante, e poi la Bindi non ha problemi di nessun tipo. Li avrà invece Letta che dovrà spiegare perché vota ancora Bersani avendo idee differenti dalla maggioranza dei sostenitori del segretario.
Scritto da Giorgio S. il 4/9/2012 alle 11:32
@Leonardo C. (10.11) - Ti vedo sempre più preso dal pessimismo e siccome sei un iscritto apprezzo la tua capacità di analisi questo mi preoccupa. Quando sono colto anch’io dallo scoramento reagisco dicendomi che in un grande partito popolare ci deve essere spazio per la critica ma non per lo scetticismo. Vedremo. Piuttosto, colgo la tua sfiducia sul sistema elettorale che (forse) sta nascendo. La cosa che più mi disturba è il rischio che si vada verso una soluzione che non preveda nessun “vincolo programmatico preelettorale”, come lo chiami tu, per la formazione del governo. Considererei questo fatto in modo negativo. Si ha un bel dire che conta solo la volontà politica. Certo che conta, ma in Italia in questo momento se vogliamo togliere l’acqua dove nuotano troppi opportunisti anche una buona regola elettorale serve. PS - L’ho già scritto e lo ripeto: la demonizzazione delle preferenze che Bersani porta avanti mi inquieta e mi intristisce.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/9/2012 alle 11:44
quanti lettori si sono accorti che camillo fiori ha una weltanschauung politica divergente da quella di giuseppe adamoli ma adopera una grazia e una delicatezza tali da non farla risultare?
Scritto da Billa il 4/9/2012 alle 11:47
Per @Mattia e @Francesco G. Un passo dell’ultima intervista del cardinal Martini che ormai abbiamo letto e riletto più volte tutti noi (o, almeno, io l’ho fatto): ‘Consiglio al Papa e ai vescovi di cercare dodici persone fuori dalle righe per i posti direzionali. Uomini che siano vicini ai più poveri e che siano circondati da giovani e che sperimentino cose nuove. Abbiamo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque’. Il tempo di farci commuovere da queste parole e poi guardarle scivolare via, dal tanto che ormai siamo impermeabili. Come far sì che queste parole non rimangano solo rinchiuse nella sfera dei buoni sentimenti? Come attuarle nella Chiesa ufficiale e nella chiesa laica, ossia un partito politico? La diatriba fra Boccia e Orfini è solo un volgare pretesto per accumulare visibilità e posti. @Mattia si chiede come facciano Renzi e Fassina a convivere nel medesimo partito. Domanda intrisa di manicheismo … come se l’uno interpretasse il giusto e l’altro l’errore. Semmai chiediamoci cosa ci fanno alcune persone nei partiti politici. E allora risuona a mo’ di monito il ‘cercate dodici persone’ di padre Carlo Maria, il quale aveva aggiunto: ‘Dove sono le singole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli come Maria di Magdala?’.
Scritto da eg il 4/9/2012 alle 12:26
Caro Giuseppe,anche se non partecipo ai Tuoi post,li seguo assiduamente.Io non credo più molto in questo PD e Fiori oggi da una interpretazione che condivido.La dialettica interna è sicuramente segno di maturità e democrazia, mi sembra però che più che dialettica ci sia confusione e manca sempre un programma credibile e razionale che dica agli elettori cosa il PD fintende fare per risollevare questo Paese
Scritto da Luigi il 4/9/2012 alle 12:33
"il PD è un ferrovecchio del novecento" "alleanze innaturali tra soci che si pongono veti" dice Camillo Massimo Fiori: sottoscrivo e condivido. Prevedo una implosione del PD con le primarie di coalizione. Ma allora da che parte dobbiamo aspettarci qualcosa di diverso?
Scritto da L.V. il 4/9/2012 alle 13:08
Caro @Giorgio S., ti sembra che Letta e la Bindi abbiano votato Bersani condividendone l' idea di partito? Credo di no, hanno semplicemente fatto una libera scelta politica 'anche' per posizionarsi con più vantaggio (almeno nelle intenzioni) nel PD, proprio come ha fatto Franceschini. E che dire di 3/4 di Pd prima con Veltroni e un minuto dopo con Bersani? E' da ipocriti ed inutile stilare graduatorie su chi si sia più o meno 'appiattito'. La questione è un' altra: l'opzione identitaria del Pd.
Scritto da paolo rossi il 4/9/2012 alle 13:13
@Billa, non direi due culture diverse ma certamente due approcci distinti. @Fiori più storico-culturale, @Adamoli più socio-politico. Non si scontrano mai, si vede che si rispettano molto. Il loro confronto indiretto è una delle cose più interessanti del blog. Sarebbe bello se avvenisse più spesso.
Scritto da G.G. il 4/9/2012 alle 13:18
certo , Letta è un intelligenza, molto legato alla chiesa, con tendenza a fare sempre un passettino di troppo ( vedi legge elettorale) e ti stupirebbe sapere, caro Adamoli, che nella sua città natale la sua corrente ospita quasi più ex-DS che ex-margherita . il fatto che le primarie precedano il programma, e non il contrario, come aveva invece detto Bersani,. secondo me è alla base dei problemi : così com'è è un congresso, aperto a vendola, non una gara per il premier.
Scritto da marco il 4/9/2012 alle 13:30
Benissimo quel che scrive C.M.Fiori, lo condivido al 100%. Sarei anche d'accordo con chi dice che per i "regolamenti di conti" interni sarebbe meglio usare i congressi piuttosto che le primarie e non mettere troppo in mostra le divisioni interne, soprattutto in periodo preelettorale. Ma vai a fargliela capire ai tanti "ducetti" del PD, specialmente exPCI, che sembra perseguano solo ambizioni personali. Si diano una regolata e cerchino piuttosto di elaborare un PROGRAMMA condiviso,chiaro e credibile.
Scritto da giovanni dotti il 4/9/2012 alle 13:48
@ eg. Grazie. Condivido lo spirito. Seguiamo idee e valori più che persone. E' su idee e valori si formano le persone, nel quotidiano: vanno valorizzate secondo meriti. In parte accade, in parte no. Col il risultato che i portatori d'acqua continuano a sgobbare; i cooptati, giovani ad ogni età, parlano, si posizionano, calcolano, (@Billa) perdono primarie inutili (con relative conseguenze), ci insegnano come ci chiamiamo e vogliono insegnare alla gatta ad arrampicare. Bravi, proprio bravi.
Scritto da FrancescoG. il 4/9/2012 alle 14:08
Boccia-Orfini litigano. Il primo era sfinito dal travaglio di neopapà e il secondo è talmente pieno di sè da considerare D'Alema un suo gregario. Siamo seri... Caro @CMFiori, lei saprà che il D'Alema delle caverne, resuscitato dal mancato archeologo Orfini, sa maneggiare egregiamente un "ferrovecchio" del Novecento. Massimo! Massimo! Massimo! E' lui l'agitatore: il baffo scalpitante che ancora brama qualche incarico istituzionale, purchè ad alta visibilità. Lo hanno messo al Copasir: un discount senza confronto rispetto alla poltrona di ministro degli Esteri europeo che gli hanno sfilato all'ultimo minuto. Ma con il ferrovecchio che si sta affilando, conta di tornare a viaggiare tra Ambasciate e Cancellerie. Nel PD ha sempre creduto poco, soprattutto dopo aver capito che la D non significava Dalemiano. La sua intelligenza profetica, qualità che è stata la sua fortuna in politica, già tre anni fa gli fece capire chi era il suo vero nemico: non il Grillo Parlante ma l'impavido Matteo. Il baffo disse già allora:'se Renzi mi vuole rottamare, dovrà inseguirmi per il mondo'. Oggi lo boccia (con la B minuscola) come inadatto a governare. @Flavio Argentesi ha abbastanza ragione, tranne che per una persona: Bersani. E' vero che ha già fatto il ministro, ma è altrettanto vero che non ha fatto i capricci per le elezioni e la poltrona da primo ministro quando ne ha avuta l'occasione lo scorso novembre. E' vero anche che poi ha sostenuto il governo Monti tenendo a freno i dissensi interni. Già solo questi fatti gli valgono il riconoscimento di saper valutare l'interesse del Paese. Chissà cosa vuol fare da grande? Sbaglierò, ma non mi sembra che brami più di tanto per succedere a Monti.
Scritto da Nicoletta il 4/9/2012 alle 14:19
@Billa (11.47) e G.G. (13.18) - Ringrazio @Billa per aver posto con tatto la sua domanda e @G.G. per il suo commento. Mi onoro di essere amico “vero” di @Camillo Massimo Fiori da molti anni e di aver militato nella Dc e nei partiti successivi dalla medesima parte (correnti, così le chiamavamo allora). Ricordo che da ragazzo non perdevo ogni sua “conferenza” come presidente delle Acli provinciali che allora erano un’agenzia di formazione di prim’ordine. E’ una delle pochissime teste libere e pensanti che siano rimaste. Per questo gli sono grato per i suoi interventi sul blog, anche e soprattutto quando tra noi ci sono divergenze. E’ un arricchimento del nostro confronto che per me vale molto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/9/2012 alle 14:22
@Marco (13.30) - Non mi stupisco affatto di quello che dici. Penso che la mescolanza di ex Ds e ex Margherita, ma anche verdi, ambientalisti e laici, sia una condizione per il successo del Pd. Per riuscirci bisognerebbe mettere in primo piano la cultura del partito e il suo modo di essere, quindi i contenuti dell’azione di governo. Se si fa l’operazione inversa che tu paventi (contano solo le persone e i relativi tornaconti) avremo un risultato povero. A me interessa che i due progetti che si confronteranno abbiano una delineazione concreta e comprensibile. Tra Letta e Bersani, con ogni probabilità sullo stesso fronte, le cose da chiarire sono molte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/9/2012 alle 14:26
Grazie per questo intervento. Alle scorse primarie ho votato per Bersani, convinta, tra l'altro, proprio da un post pubblicato su qs blog, anche se dubbiosa per le gravi incongruenze programmatiche tra i sostenitori di allora. Visti i risultati (una sovrana confusione - tra filomontismo e socialdemocrazia in ritardo di 20 anni -, altro che partito nuovo !) non ho intenzione di rifare lo stesso errore. Peccato Letta sembri non rendersi conto che la sua posizione è del tutto insostenibile.
Scritto da Mara - Brescia il 4/9/2012 alle 14:38
Bel dibattito ma quando lo faremo nei circoli? Non so dove sia il partito di Varese su questi problemi. Non ditemi più che sono un burattino nelle mani di qualche dirigente burattinaio di viale Monte Rosa.
Scritto da Iscritto Varese il 4/9/2012 alle 15:12
Forza @Giuseppe (permettimi la confidenza) un altro passetto e dì anche tu che dobbiamo mandarli a casa quasi tutti. Gli ex Margherita, e non solo, ti guardano perché non hai un posto da difendere o da volere ma sono dell'intelligenza politica da offrire.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 4/9/2012 alle 15:19
ora so cosa unisce adamoli e fiori. belli questi incontri. e chissà quelli vis à vis. al commentatore gg dico che l’87, forse l’88%, dei commentatori è germanista. lui allora non è di questi, altrimenti avrebbe dovuto sapere che la weltanschauung non attiene gli aspetti culturali propriamente detti. trattasi di approccio generale verso l’esistenza o anche visione del mondo, come direbbe il mio sansoni.
Scritto da Billa il 4/9/2012 alle 16:25
@Paolo Rossi, ho solo messo in evidenza la stranezza di un Franceschini che voleva essere l'alternativa a Bersani e che è diventato suo strenuo sostenitore. Ho citato la Bindi perché ancora ieri sera in Tv si è dimostrata molto fredda sulle primarie. Di Letta non ho detto una parola, sarà anche un bravo politico ma non mi pare un leader.
Scritto da Elisabetta C. il 4/9/2012 alle 16:50
La Bindi, Presidente del PD ed anche vice-Presidente della Camera ( cariche incompatibili?) ha dichiarato: "Sono Presidente del partito perchè ho vinto il congresso". Quindi è espressione di una maggioranza? Quindi sta con Bersani? Una con un incarico politico ed uno istituzionale ha poi il becco di dire che Renzi dovrebbe fare solo il sindaco di Firenze. Da che pulpito viene la predica! Con 3 legislature a casa tutti, Rosy compresa. Figuriamoci, ce la ritroveremo ancora in campo minimo 15 anni
Scritto da una rottamatrice il 4/9/2012 alle 17:39
E hai fatto bene @Elisabetta C. Durante le Primarie Franceschini ha detto che se avesse vinto Bersani lo avrebbe fin da subito sostenuto perchè il Pd avrebbe a sua volta avuto bisogno di compattezza e unità. Detto fatto. La sua idea di Pd è distinta da quella del segretario anche se, e qui convengo con te, questa sua 'visione' non si manifesta con la necessaria chiarezza. Il sostegno al segretario ci può stare, ma è altro. Gli appiattimenti sterili ed automatici non sono mai buona cosa.
Scritto da paolo rossi il 4/9/2012 alle 18:49
@Nicoletta è una @Mafalda Due. Pazzesco come si assomigliano. Stesso linguaggio, stessi contenuti, stessa ostilità per D’Alema. Sono la stessa persona che prima scriveva con l’anonimato e adesso no? Mi piacerebbe saperlo. @Mafalda era tanto letta dalla base.
Scritto da Donna varesina PD il 4/9/2012 alle 20:30
Caro @Adamoli, non vorrei metterti in difficoltà ma mi spieghi cosa ti convince di Enrico Letta? Non sono del Pd, come tu sai, non m'interessano i problemi interni, sono un semplice elettore ma sono curioso di capire meglio.
Scritto da Bianchi Giò il 4/9/2012 alle 21:08
L’equivoco di consonante praticato da @Billa ci restituisce un Boccia che diventa Moccia, i cui bestseller da supermercato hanno accompagnato i sogni d’amore di adolescenti e giovani. Il commento satirico è presto pronto (complimenti @Billa!) e subito si addice alla love story sbocciata nei corridoi parlamentari. La pidiellina De Girolamo non incarna il topos di donna che piace all’uomo di sinistra ma tant’è. L’homo democraticus, che assomiglia sempre più a quello tocquevilliano, insieme ai valori, ha perso anche altri punti di riferimento. Diversi altri.
Scritto da AnGia il 4/9/2012 alle 21:43
Far apparire come lealtà al partito l'annullamento dello spirito critico che Franceschini ci aveva promesso quando ci aveva chiesto il voto alle primarie è una presa in giro. La lealtà la voglio anch'io ma quello che lui ha fatto è un'altra cosa. Molto meglio Veltroni che continua ad essere uno stimolo positivo e leale.
Scritto da Giorgio S. il 4/9/2012 alle 22:10
Caro Adamoli, ho anch'io la stessa curiosità di @Bianchi Giò. Enrico Letta è un politico ragionevole e credo onesto ma non mi affascina.
Scritto da Emanuela il 4/9/2012 alle 22:36
Gentile @Donna varesina PD, mesi fa anch'io leggevo gli interventi di @Mafalda e mi dispiace non leggerla più. Pensavo si trattasse di una assenza temporanea dovuta a impegni di campagna elettorale per le amministrative nella passata primavera. Invece nulla, senza nemmeno un saluto di congedo. Io invece sono Nicoletta. Il cognome lo trova nel post degli auguri del 24/12/2011. Comunque no, non siamo la stessa persona. Mi tolga una curiosità: cosa cambia saperlo?
Scritto da Nicoletta il 4/9/2012 alle 23:18
Caro @Giorgio S., Veltroni alle prime difficoltà ed al ritorno dalemiano e della vecchia guardia si è liquefatto. Se ne è andato dicendo che si sarebbe dedicato alla scrittura ed all' Africa. Ricordi? Ha poi lasciato totalmente solo Franceschini durante le primarie (che ha sostenuto le idee del ex sindaco di Roma) non ha mosso un dito (a differenza x es. di Fassino). Dopo che Franceschini ha perso il congresso 'Valterone' ha cambiato idea (guarda caso) ed ha deciso di rientrare. Questi i fatti.
Scritto da paolo rossi il 5/9/2012 alle 08:26
@Bianchi Giò (21.08) e @Emanuela (22.36) - Alla vostra richiesta di conoscere meglio il mio rapporto con Enrico Letta rispondo con il post di oggi. Grazie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/9/2012 alle 09:29
Gentile @Nicoletta, non c'era bisogno di specificare, so che sei quella di Attivamente Donne di Malnate, ti ho anche vista più volte a Varese. Volevo solo sapere se coincidevi con @Mafalda. Chiedi se è importante saperlo? Certo, sapere che siete in due e non la stessa persona, prima in forma anonima e poi dichiarata, è importante. Non trovi che due donne impegnate in politica e società siano meglio di una sola? Non so esattamente da quando @Mafalda non scrive più, il tam tam in facebook dice che c'era un noto maschio del partito, non si dice il nome, che per timore sua candidatura le ha reso il blog impossibile. Ti è sfuggito perchè anche tu eri impegnata in campagna elettorale per le comunali, altrimenti da attivista per le donne che sei saresti intervenuta per far rete.
Scritto da Donna varesina PD il 5/9/2012 alle 09:49
D'accordissimo. Non ci si può lamentare della base quando al vertice regna la confusione!
Scritto da Eugenio Maria Castiglioni il 5/9/2012 alle 09:57
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