Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/9/2012 alle 22:25

 
Del decreto del governo Monti sulla “spending review” non approvo la parte che riguarda le Province. Inserire una riforma istituzionale di questa portata nella revisione della spesa pubblica lo giudico un errore grave dal punto di vista del metodo.
Nel merito è un pasticcio dal quale non so come si possa uscire e che alla fine potrebbe perfino portare ad una spesa più alta per compensare, con nuovi servizi pubblici magari non necessari, i territori che perdono lo status di Provincia.
Molto migliore era l’ipotesi contenuta nel precedente decreto “Salva Italia”, sempre del governo Monti: la trasformazione di tutte le Province, ma proprio tutte, in enti di secondo livello guidate dai sindaci che avrebbero eletto un piccolo organismo direttivo e il presidente.
In questo modo si sarebbero eliminati sul serio i reali costi della politica non più sopportabili.
Si poteva poi accompagnare questa profonda trasformazione delle province con la riduzione del loro numero, riportandolo a quello che era 25/30 anni fa. Ne avremmo avute il 30% circa in meno in Italia e nove invece di dodici in Lombardia con l’eliminazione di Lecco, Lodi e Monza.
Il timore che la Suprema Corte avrebbe potuto bocciare il provvedimento era superabile con una modificazione della Costituzione togliendo le Province dagli Enti che costituiscono la Repubblica.
Ci sarebbe un’altra riforma da fare, ancora più importante, per risparmiare soldi pubblici. Lo dico senza tentennamenti, da regionalista convinto: dimezzare le Regioni. Nove o dieci in luogo delle venti di oggi sarebbero più che sufficienti.
La Lombardia, naturalmente, resterebbe immutata.
Si realizzerebbero in questo modo più risparmi che con questa legge che mantiene in vita gli Enti provinciali ma li vuole ridurre con accorpamenti difficilissimi, basati sulla quantità degli abitanti e sull’estensione territoriale, ignorando storia, tradizioni, sentimenti popolari (Varese con chi? Como, Lecco, Monza? E con quale capoluogo?)
Attenzione. I cittadini non vogliono più, e io concordo, l’Ente Provincia eletto con tutti i suoi pletorici organi politici ma non desiderano affatto cambiare i confini provinciali e far gestire da più lontano i servizi pubblici essenziali quali scuole, strade, lavori pubblici, tutela del territorio.
Che fare adesso?
Spero in un ripensamento delle forze politiche o nella decisione negativa della Corte che si pronuncerà sulla costituzionalità della riforma. Altrimenti bisognerà lavorare tutti insieme a livello regionale e locale per migliorare gli effetti di una riforma sbagliata.

 
Commenti dei lettori: 54 commenti -
A mio modesto parere le Province andrebbero TUTTE eliminate (con modifica costituzionale ovviamente). La "territorialità" oggi garantita dalle stesse potrebbe esser vantaggiosam. sostituita dalle articola- zioni periferiche delle Regioni (già esistenti) che, come ben propone Adamoli, andrebbero ridotte di numero. Resterebbero le Prefetture, che hanno altre funzioni, ma sparirebbero tutti quei carrozzoni politici che sono le Amm. Prov. attuali. Anche per SEMPLIFICARE,ce n'è vera- mente bisogno!GD
Scritto da giovanni Dotti - Varese il 7/9/2012 alle 22:26
Avevo visto questo articolo questa mattina sulla Prealpina e mi chiedevo come mai non l'avevi messo sul blog. Così possiamo discuterlo. Fino a poco tempo fa volevo l'abolizione totale delle province ma adesso ci sto ripensando. Forse era davvero meglio darle in mano ai sindaci eliminando le elezioni e tutto l'armamentario politico. Tanto il personale non si potrà lasciarlo a casa, i lavori pubblici che faceva la provincia, qualcuno dovrà continuare a farli. Non vedo grandi risparmi.
Scritto da Valceresio il 7/9/2012 alle 22:50
Giuseppe, credo che non ci sia molto da aggiungere a quanto dici: la tua riflessione è completa, saggia, condivisibile. Aggiungo solo che sarebbe assolutamente imbarazzante se la prima ipotesi di riforma, per qualche tempo sostenuta anche dal Governo, fosse stata scartata solo perchè avrebbe richiesto una modifica costituzionale. Spero che il governo abbia fornito più articolate argomentazioni. In ogni caso la riforma approvata credo proprio che non farà strada, non ha fondamenta solide.
Scritto da giovanniderosa il 7/9/2012 alle 23:12
Si eliminino le istituzioni provinciali con tutti i consiglieri, gli assessori , la burocrazia politica ma si lascino le province come sono. Che senso ha mettere Varese con Como, Lecco e Monza? A che pro? Queste sono scemenze.
Scritto da Iscritto Varese il 7/9/2012 alle 23:32
Non mi pare che le Province abbiano funzioni tanto vitali e necessarie per il Cittadino che se vengono eliminate la sua (del Cittadino) esistenza possa trarne danni irreversibili: credo che molti di noi forse non si accorgerebbero nemmeno che l’organo provinciale, con tutto il suo apparato di inutilità, non c’è più. Se è per utilizzarne la toponomastica come espressione storico-geografica-postale o per la targa dell’autovettura può anche andarmi bene, purché venga eliminata la sua funzione di sovrastruttura “amministrativa” territoriale. Ma non è così. Servono a mantenere politici trombati che altrimenti dovrebbero trovarsi qualche attività più faticosa. Il discorso delle funzioni è astratto: nella Pubblica Amministrazione, a memoria ricordando credo Molnar, non è la funzione (i servizi svolti) che crea un organo amministrativo, ma è l’organo amministrativo, spesso inutile come le province, che per vivacchiare si crea le funzioni creando intralci dove non se ne sente la necessità e applicando balzelli (nel caso se non ricordo male la esosa tassa sui trasferimenti di proprietà delle autovetture) per tenersi in vita. È solo uno spreco di denaro pubblico che poi si ripercuote mostruosamente anche sull’amministrazione centrale in periferia (le Direzioni provinciali di qualunque struttura centrale sono tante quanto le Province, le Prefetture sono tante quanto le Province e via seguitando). Le funzioni delle province potrebbero senza che nessuno se ne accorga passare ad altri organi territoriali (Comune. Regioni): il Cittadino non se ne accorgerebbe nemmeno. A Varese la proliferazione di funzioni che la Provincia si è creata risulta veramente comica con la gestione anche di una Polizia Locale Provinciale che deve trovarsi una ragione di esistenza con qualche verbale. Io credo che anche i Comuni con meno di 10000 abitanti dovrebbero essere eliminati con accorpamento dando, comunque, la democratica possibilità che chi se li vuole tenere ne paghi con contributi locali la loro gestione. A riprova di quanto detto ricordo che chi si sta lamentando della loro eliminazione non sono i Cittadini ma i Presidenti di Provincia e i vari politici che magari aspirano a quei posti: mi sembra giusto, chiunque prima di morire cerca di trovare un modo per continuare a vivere. D’accordissimo sulla dimensione regionale: anche in questo caso una politica dissennata ha fatto in modo di creare apparati burocratici pseudo utili per il Cittadino e che invece servono solo ai soliti politici trombati.
Scritto da Sic Est il 8/9/2012 alle 08:02
Per la fretta sono incorso in un errore: seconda riga - errata se vengono - corrige se venissero.
Scritto da Sic Est il 8/9/2012 alle 08:47
Caro @Sic Est, mi aspettavo la tua requisitoria contro le Province. Ti faccio notare che la mia tesi (quella del “Salva Italia”) significa, per certi aspetti, quello che vuoi tu. Cioè eliminare “l’apparato di inutilità” che io configuro negli organi politici e nelle elezioni provinciali con tutto ciò che comportano. Quando Marco Reguzzoni ha voluto irresponsabilmente andare a Roma, dopo essere stato eletto un anno prima, abbiamo pagato un costo altissimo per rifare le elezioni. Sono invece contrario a passare le funzioni provinciali alla Regione che ha 10 milioni di abitanti. Credimi, conosco questa Istituzione come pochi e ti dico che non è possibile. La dimensione provinciale per certi servizi ha una sua validità anche se necessita di una revisione. E’ l’Ente provincia che va soppresso. Questa idea è del tutto opinabile ma è basata su una lunga esperienza e, ovviamente, su nessun interesse personale. Chiudo qui per non tediare, pronto a riprendere il confronto quando vuoi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 09:17
Scrivi che bisognerebbe dimezzare le regioni ma vuoi salvare la Lombardia così com'è. Mi sembra una contraddizione.
Scritto da G.S. il 8/9/2012 alle 10:14
Concordo pienamente Giuseppe, compresa la parte 'propositiva', in particolare quella relativa alle regioni (il Molise è regione con un terzo degli abitanti della provincia di Varese!). 'Valanghiamo' ancora di soldi, per esempio, la provincia di Trento che non vive da decenni quelle condizione iniziali di necessaria autonomia. Quella delle province è un' idea nata male, allestita peggio, sarà onerosa e risponde solo a logiche demagogiche alle quali ha dato corso anche l' ineffabile Mario Monti.
Scritto da paolo rossi il 8/9/2012 alle 10:17
Aggiungo che al Senato avrei votato contro il provvedimento se non fosse che è stata posta la questione di "Fiducia". Quando, in una fase delicata come quell' attuale, ti viene proposto di votare tutto il 'pacchetto' proposto da un Governo, non è così semplice votare contro tutto per un singolo provvedimento contestato. Facile dirlo ora? Può essere, ma quando si è trattato di votare contro un inaccettabile Bilancio del Senato, approvato poi quasi all' unanimità, non mi sono tirato indietro.
Scritto da paolo rossi il 8/9/2012 alle 10:28
Quello che dici, se è vero, mi inquieta. Siccome ti credo avendo tu studiato bene il problema e non avendo interessi personali in gioco, a questo punto spero che non se ne faccia niente.
Scritto da Vittorio il 8/9/2012 alle 10:50
Arriviamo sempre al limite per fare le riforme. E poi succedono cose grezze. Per le istituzioni, basarsi sulla sola popolazione e territorio é troppo poco. Ci vuole qualcosa in più. Anch'io sono per la provincia dei sindaci. In generale penso non accadrà nulla ancora per un bel po`.
Scritto da FrancescoG. il 8/9/2012 alle 11:00
Caro @G.S. (10.14), nessunissima contraddizione. La Lombardia è una Regione che, per abitanti, territorio, Pil, forza sociale e produttiva, storia e cultura, può e deve restare così come è. E’ una Regione delle più importanti d’Europa che nessun studio di razionalizzazione delle Istituzioni della Repubblica ha mai pensato di toccare né in restringimento né in allargamento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 11:07
Caro @Paolo (10.17), Monti aveva visto giusto col decreto “Salva Italia”, poi ha ceduto alle pressioni dell’Upi (Unione delle province italiane) e dei partiti, compreso il nostro, per dire le cose fino in fondo. Ripeto un mio forte convincimento: se a quel provvedimento avesse aggiunto l’eliminazione delle circoscrizioni provinciali costituite nella mirabile Seconda Repubblica e sul finire della Prima, ormai in decadenza, avrebbe realizzato una grande riforma. Ma sarebbe bastato anche il “Salva Italia” con la soppressione di tutti gli Enti Provincia, inutili e costosi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 11:12
forse senza il forse col federalismo fiscale sarebbe utile anche l'abolizione delle regioni autonome...in senso prioritario e per varie ragioni.....ma sarebbe troppo difficile... o mi sbaglio..grazie
Scritto da zva il 8/9/2012 alle 11:32
A questo punto era meglio abolirle del tutto e rafforzare il ruolo delle città metropolitane, magari ritornando all'idea dei "comprensori di comuni" che girava negli anni '70, dopo l'istituzione delle regioni. Unioni allargate di comuni, co...stituite su base non solo del territorio geografico ma soprattutto di servizi condivisi: economie di scala, maggior coordinamento sulla base delle reali esigenze dei territori e minor burocrazia accentrata in un unico ente. Il modello di governance potrebbe essere quello che suggerisci tu e che era quello delle vecchie, ma forse per certi verse rimpiante, Ussl, i cui organi direttivi venivano eletti dai consiglieri comunali dei comuni di competenza. Sempre come suggerisci,i basterebbe fare in modo che i consigli direttivi fossero formati dai sindaci, o dagli assessori competenti per materia.
Scritto da Angelo Bellora il 8/9/2012 alle 11:34
Caro @Angelo (11.34), la provincia di secondo livello che auspicavo (com'era prevista del resto nel decreto del governo Monti "Salva Italia") richiamava in qualche modo i comprensori che tu citi. I servizi restano più o meno quelli che sono oggi, ma vengono gestiti dai sindaci senza inutili apparati politici. In questo modo, col tempo, si potrebbe realizzare davvero un forte dimagrimento burocratico eliminando incongruenze e doppioni altri enti inutili che sarebbero da sopprimere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 11:46
Ragionamento valido,il problema reale dei costi è legato alle regioni,alcune delle quali con un n° di abitanti notevolmente inferiore (v Molise o Basilicata) per alla prov di Varese. Si pensi quindi ai costi delle micro regioni (sedi regionali di Rai,Ministero dell'istruzione,comandi vari militari,direzioni regionali di decine di enti, costi del c. regionale ,stipendi di dirigenti e funzionari ecc....Per non parlere della conferenza Stato Regioni dove vige una "par condicio" spesso paralizzante.
Scritto da PG il 8/9/2012 alle 12:10
Sì, Giuseppe. Però il punto di partenza del ragionamento e delle conseguenti conclusioni, su cui concordo, dovrebbe essere la totale abolizione delle province. Altrimenti il rischio del mantenimento di questi enti fondati esclusivamente su ...base territoriale è l'inevitabile duplicazione di funzioni gestite da comuni, magari attigui tra loro o con problematiche similari, ma poi divisi dall'appartenere ad una o l'altra provincia. Pensiamo solo alla problematica di Malpensa dal punto di vista economia diffusa e trasporti: direttamente interessati non sono solo i comuni del sedime (prov. Varese), ma anche quelli della fascia da Legnano verso Milano, del castanese e magentino, passando per l'importanza strategica della Fiera di Rho-Pero (quindi provincia di Milano); però poi abbiamo tutta la zona del "oltre Ticino", ovvero del novarese, specialmente con l'intermodale TAV/TAC di Novara, quindi con un'altra provincia ed addirittura altra regione coinvolte dalla stessa problematica, anche se forse meno intensamente . La suddivisione su base eminentemente territoriale in questi casi non regge più. Rischia di assomigliare al modo in cui gli stati coloniali del secolo scorso si erano divisi i territori in Africa: confini tirati con il righello, senza guardare minimamente alla realtà di quelle terre. Certo, è una sfida difficile e che cambierà profondamente anche il modo di concepire la politica ed i governi locali. Ma è una sfida che non si può eludere o, peggio ancora, banalizzare.
Scritto da Angelo Bellora il 8/9/2012 alle 12:56
Ricordo che quando si trattò di varare le Regioni si diceva che, di conseguenza, sarebbero state abolite le Provincie. Condivido pienamente quanto esponi e la risposta data a @sic est, del quale, tuttavia condivido l'opinione che a piangere per l'abolizione o l'accorpamento delle Provincie non sono i cittadini, bensì i presidenti o gli aspiranti agli incarichi che derivano da questa istituzione.
Scritto da Angelo Eberli il 8/9/2012 alle 12:56
@Angelo Bellora (12.56), sul fatto che i confini amministrativi dovrebbero contare meno di una volta mentre oggi dovrebbero contare di più le funzioni amministrative concordo pienamente. E' il contrario di quello che sta avvenendo oggi nel mentre si cerca di dare attuazione a questa presunta riforma. Sui giornali si parla solo dei confini delle future province. Un errore madornale. Anche su Malpensa hai ragione. La funzione inerente ai trasporti e a Malpensa spetta alla Regione e semmai alla futura Città metropolitana. La provincia non c'entra niente se non per alcuni riflessi territoriali che riguardano i comuni all'intorno dell'aeroporto. Solo la megalomania di alcuni leghisti innamorati del potere ha determinato delle aspettative provinciali senza fondamento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 13:26
Caro Giuseppe, la politica, tu me lo insegni, è soprattutto (ma non solo) mediazione. E' normale, prima o poi, 'cedere' alle pressioni di qualcuno. Poi dipende da come lo si fa e occorre sempre valutare il risultato finale che, per quanto riguarda le Province, è stato comunque pessimo. A me Monti andrebbe bene come Presidente della Repubblica. Sarebbe un ottimo Presidente. Ma la politica deve recuperare il suo ruolo e la sua 'centralità'. Il Paese ha necessità di un' 'alternanza' democratica'.
Scritto da paolo rossi il 8/9/2012 alle 13:28
Adamoli, come sempre, nel suo blog suggerisce riflessioni acute e intelligenti sullo status delle nostre istituzioni intermedie, regioni e province. Dico subito che quanto egli dice è da me condiviso nel complesso, sia perchè si tratterebbe di una risistemazione istituzionale razionale e che produrrebbe tagli significativi ai costi della politica. Mi si consenta però un'unica puntualizazione polemica e politicamente irrilevante, in rapporto all'attualedibattito politico, che si preocupadi ben altro. Adamoli più che un federalista mi pare si sia sempre definito un regionalista convinto; io vorrei andare oltre e chiedere a tutti i frequentatori del blog se il problema più che le province non siano le regioni stesse. Sergio Rizzo, un po' di giorni fa, dalle pagine del Corriere della Sera, stigmatizzava, all'interno di un discorso sui costi e sugli sprechi della politica, il pesante fardello per le esauste casse del nostro stato, costituito dalle regioni, sia quelle a statuto ordinario, sia quelle a statuto speciale, oltre naturalmente le province autonome di Trento e di Bolzano. Inoltre il cittadino, in caso di bisogno, si rivolge al Comune o alla Provincia, non certo alla Regione. Se oggi poi le provionce sono enti con pochi poteri-funzioni amministrativi o legislativi, nulla vieta che nel contesto di una risitemazione-accorpamento delle attuali province si possano attribuire alle province stesse funzioni e poteri, attualmente assegnati alle regioni. Regioni che non possono essere superate perchè istituite in base alla Costituzione? Beh, la stessa costituzione non è nè un tabù nè qualcosa di sacro che non possa essere modificato.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 8/9/2012 alle 14:12
Molte prese di posizioni (mi sembra di politici professionisti e/o di addetti alla politica in servizio permanente effettivo) sul Blog, per l’argomento province, mi ricordano la storiella del cappone che all'avvicinarsi del Natale si rattrista. Io capisco che perdere potere, per tanti, è un grosso problema. Ma inventarsi che le province servono a qualcosa per conservare il posto mi sembra veramente ridicolo. Ripeto, l'istituzione è inutile, ben ha fatto P. Rossi, magari turandosi il naso, a votare per l'abolizione. Se per eliminarle occorre inventare un’altra sovrastruttura amministrativa siamo al gattopardismo. Carissimo @Adamoli quello che è inutile … non serve a niente anche se lo rigiri o lo rivolti. Farne una questione di identità storica non ha senso perché tante province, istituite nel secolo scorso, prima erano sotto altre identità, compresa Varese.
Scritto da Sic Est il 8/9/2012 alle 14:45
Sono per eliminare province, prefetture, questure, uffici scolastici, camere di commercio. Lascerei solo i comuni e le regioni. Gli sono tutti orpelli organizzativi inutili e dannosi perche sottraggono soldi a utitlizzi più utili alla gente che lavora e produce.
Scritto da Giangiacomo il 8/9/2012 alle 15:01
@zva (11.32) - Ad una domanda precisa ti do la mia risposta precisa. Dopo più di 60annni di Repubblica è giunto il momento di abolire le Regioni speciali che non hanno più ragion d’essere. Si potrebbe lasciare a loro qualche competenza in più in materia di scuola, cultura, lingua e stop. E' urgente, soprattutto, togliere i privilegi finanziari enormi di cui ancora godono.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 15:32
@Mariuccio Bianchi (14.12) - Non mi sono mai definito federalista perché porta male. Piuttosto, autonomista o regionalista convinto. E lo confermo. Da presidente della commissione Statuto regionale ho girato l’Italia e mi sono arciconvinto che le Regioni vanno dimezzate, come diceva un famoso studio della Fondazione Agnelli negli anni Novanta. Le province anche accorpate non saranno mai assimilabili alle Istituzioni regionali le quali hanno un potere legislativo necessario per non cadere in un centralismo romano deleterio e rovinoso. Certo che gli sprechi si annidano anche nelle Regioni, soprattutto quelle piccole e inutili, ma abolirle tutte sarebbe un errore catastrofico. Che non si farà perché nessuno lo vuole. I compiti delle province, si, che possono essere affidate ai sindaci ed è questo che bisognerebbe fare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 15:40
@Sic Est (14.45) - Oggi proprio non ci capiamo. Sono per l’abolizione di tutti gli Enti provinciali, che considero inutili, mentre la legge approvata dal Parlamento si limita a ridurne il numero attribuendo a loro nuovi compiti. Proprio così, nuovi compiti. Se invece si affidassero le loro competenze (senza aumentarle affatto, anzi tendenzialmente riducendole) ai sindaci, molti doppioni verrebbero eliminati e la burocrazia provinciale, che non si può licenziare, diminuirebbe drasticamente in poco tempo perché parte del personale verrebe assorbito dai comuni che ne hanno bisogno. La soluzione trovata è la peggiore possibile. Risentiamoci fra sei mesi, se la Corte non avrà bocciato la riforma, e ne riparleremo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 15:49
Meglio sarebbe stato abolire definitivamente le province e trasferire le competenze in capo alle regioni e ai comuni capoluogo. Ora assisteremo alle sceneggiate dei tira e molla per inventare province nuove. Ma mi pongo una domanda nelle regioni, come l'umbria, le marche, la basilicata ecc. dove rimarra una sola provincia a senso aver una regione e una provincia, non è una soprapposizione?
Scritto da Mauro Porcelli il 8/9/2012 alle 16:56
Ho letto tanti commenti critici e problematici ma penso che l'articolo di Adamoli sia equilibrato, intelligente e molto innovativo. Detto da me che lo critico sempre....
Scritto da Fab il 8/9/2012 alle 17:06
Sempre coerente e chiaro... Uno spunto di riflessione!
Scritto da Andrea Di Salvo il 8/9/2012 alle 17:09
Caro Giuseppe condivido il tuo giudizio sulla riforma delle Province. Ci siamo infilati in un “casino” senza né capo né coda e in molti portano la responsabilità compreso quella parte del PD che ha ceduto agli interessi di bottega di nostri presidenti e nostri amministratori. Questa poteva essere una grande occasione. L’occasione per “ridisegnare” un pezzo dell’amministrazione pubblica e una occasione per dimostrare all’Italia che il PD non ragiona di “pancia”, ma sa far funzionare il “cervello” e ha una idea di come deve essere un Paese “nuovo” e “moderno”. A questo aggiungo anche una mia personale difficoltà. Credo che dovrebbe esserci ampia e articolata discussione intorno a questo problema ( leggi in particolare abolizione della Provincia di Varese ), una discussione aperta capace di coinvolgere anche i cittadini ( che forse nel “populismo” del tutto inutile non si rendono completamente conto verso cosa stiamo andando ), gli amministratori e i quadri di partito, ma anche capace di andare al di là dei confini partitici per favorire una posizione di tutte le forze politiche di Varese. Invece cosa succede? Succede che ognuno va per la sua strada e prevalgono gli interessi ( se poi sono interessi ) particolari. Busto dice vado con Milano, Gallarate sembra anche, Saronno non si sa e così via tutti gli altri comunelli dell’asse del Sempione e dell’area Malpensa. Insomma, si scopre che tutti nella Provincia di Varese non volevano starci. Sono curioso di capire se così facendo avranno qualche beneficio o, alla fine, come temo conteranno meno di prima salvo l’aver soddisfatto un “desiderio” atavico e ancestrale. Dunque vedo la debolezza della politica e vedo politici non all’altezza della situazione. Eppure la politica dovrebbe avere il senso e la capacità di trovare le ragioni per tenere insieme un territorio e fare “sintesi” degli interessi. E noi del PD siamo già pronti tutti a concentrarci all’iscrizione alle opposte tifoserie per le primarie…
Scritto da roberto molinari il 8/9/2012 alle 17:09
Sara` sbagliata ma e` meglio di niente. Sicuramente tutte da abolire, con riforma costituzionale e contestuale ridefinizione delle regioni, di dimensioni omogenee. Tutta l'organizzazione periferica dello stato e` da ridisegnare, ma nessun partito ci sta` pensando. Non e` pensabile che regioni di 300.000 abitanti abbiano la stessa burocrazia di regioni 30 volte piu` grandi, perche` alla fine le competenze sono le stesse. Troppe poltrone da eliminare!
Scritto da Fausto Sessa il 8/9/2012 alle 18:12
Caro @Mauro (16.56), ciò che tu scrivi dimostra la necessità di accorpare molte Regioni fra cui le tre che tu citi. La mia opinione è che affidare i compiti delle province alle Regioni, perlomeno in un grande territorio come la Lombardia, non è affatto possibile. Invece che al capoluogo soltanto trasferiamoli all'assemblea degli amministratori del territorio corrispondente. Questa è la proposta più ragionevole.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 18:33
Caro @Roberto (17.09), ritengo anch’io necessario, non solo opportuno, che il Pd provinciale affronti questo tema con rapidità. Le voci disparate e contrastanti che si sentono dovrebbero essere poste a confronto in modo libero e costruttivo. Così dovrebbero fare tutti i partiti. Altrimenti prevarranno i piccolissimi egoismi municipali che non daranno nessun contributo utile alla causa dell’eliminazione degli sprechi nella pubblica amministrazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/9/2012 alle 18:38
Se la provincia deve continuare a non fare niente come adesso si puo anche eliminare perche non e solidale con i luoghi che hanno subito alluvioni e terremoti non inviando persnale in aiuto ma pensa solo ai mondiali di ciclismo al cannottaggio ed ad altre cavolate e non alle cose serie.
Scritto da Luigi Scandroglio il 8/9/2012 alle 19:43
fossimo su fb potrei dire soltanto: mi piace e condivido. Aggiungo che nel PD se ne parlerà presto: martedì sono riuniti gli amministratori e il 17 è prevista una direzione provinciale sul tema. quanto alla mia idea non è che sono nostalgico del sussidiario di geografia di 5a elementare. è che penso anch'io che le riforme che funzionano si accompagnano con un po' di storia e di cultura. non bastano i numeri del "ragioniere capo".
Scritto da roberto caielli il 8/9/2012 alle 20:56
Giuseppe sono d'accordo sulla necessità di trovare soluzioni utili a garantire efficacia di servizi ai cittadini. A condizione che si disboschi tutta quella ragnatla di enti che spesso sono sovrapposizione e occasione per garantire poltrone...alla politica locale. La soluzione trovata dal governo mi appare che pur portando ad una riduzione significativa degli enti province non risolva il problema di una riduzione dei livelli della decisione. Sono un pò preoccupato anche in Lombardia su come si riposizioneranno le nuove province. Io credo che l'efficienza non si realizzi dal numero ma dalle cmpetenze. La lomdardia ha le comunità montane, oltre 1000 comuni, una selva di enti e consorzi sovracomunali, le province, la regione (che fino al 1970 non c'era), una miriade di ene intermedi. Insomma il costo di tutta sta struttuta non mi pare risponda alle seigenze dei cittadini. Non voglio esser stranscante, ma le istituzioni in Lmbardia sono troppe e costano troppo. tagliare fa bene alla democrazia
Scritto da Mauro Porcelli il 8/9/2012 alle 21:29
Mi pare difficile che questa riforma possa essere portata avanti con successo. Non mi sorprenderei se ad un certo punto si fermasse tutto. Il primo decreto Monti era certamente migliore di questo approvato dal parlamento.
Scritto da Lettrice affezionata il 8/9/2012 alle 23:08
adamoli sei vecchio, queste provincie servono ai tuoi amici politici!! basta, sforzati un poco e guarda avanti. ciao gabriele ferioli
Scritto da g. ferioli il 9/9/2012 alle 10:48
La tua proposta che era quella del primo Monti è certamente la più rivoluzionaria se così si può dire. Toglierebbe tutti gli enti provinciali con il seguito di politicanti di goni risma. Sarebbe un primo passo, ma decisivo, per smantellare altri enti inutili come comunità montane e simili.
Scritto da Piero di Busto il 9/9/2012 alle 13:00
Non ho capito perché Monti abbia ceduto sulla prima idea di eliminare tutte le elezioni provinciali, i presidenti, gli assessori e i loro portaborse. E' vero che adesso, forse, si ridurranno le province nel numero ma intanto rimangono con i poteri addirittura aumentati. La mediazione dei partiti ha portato a risultati negativi. Hai ragione è una riforma sbagliata.
Scritto da Luisa B. il 9/9/2012 alle 13:32
Per una volta mi sembra che non c'è una contrapposizione totatale con la Lega che difende le Province. Un piccolo buon segno a tuo favore.
Scritto da Leghista vero il 9/9/2012 alle 15:10
http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/articolo.php?id=242381
Scritto da Martino Pirone il 9/9/2012 alle 15:20
@Leghista vero (15.10) - La Lega vuole mantenere tutti gli Ent provinciali così come sono oggi. Io vorrei eliminarli tutti. Poiché alcuni servizi sono necessari, anziché affidarli alle Regioni (impossibile in Lombardia) o a un numero ridotto di Province, credo che sia molto più giusto trasferirli in capo ai sindaci del territorio senza più elezioni, organi politici ad hoc e tutto ciò che questo comporta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/9/2012 alle 16:03
@Martino Pirone (15.20) - Ho letto un attimo fa la lettera che mi hai indirizzato attraverso Varesenews, che l’ha pubblicata con evidenza. La risposta te lo data in quello “spazio”. Oltre a ringraziarti, scrivo che hai ragione. Se la riforma non sarà fermata, bisognerà che i partiti e le forze sociali si mobilitino, si mettano ad ascoltare i cittadini, non cedano ai piccoli egoismi territoriali e politici e cerchino di migliorare una legge che poteva e doveva essere molto diversa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/9/2012 alle 16:07
Non ha mai creduto alla proposta d'eliminazione delle Provincie per risparmiare, è una bufala. E' indispensabile un ente intermedio tra Regione e Comuni. Soluzione di compromesso accettabile l'elezione di secondo livello del Presidente e della Giunta provinciale (come le vecchie Ussl.), senza modificare i confini provinciali. Accettabile la regione Lombardia a 9 provincie come ante '85. Non è frequente che condivida quasi in toto le tue proposte,ma questa volta ci siamo.
Scritto da Fabrizio Piacentini il 9/9/2012 alle 18:39
Stasera nel dibattito alla di Varesenews, sulle Province, ha tenuto campo il tuo post e la tua proposta di mettere le funzioni della provincia sulle spalle dei sindaci. Raffaele Cattaneo ha detto di concordare, Samuele Astuti pure. Solo il sentatore Vedani della Lega è apparso confuso e demagogico. Complimenti.
Scritto da A. S. il 9/9/2012 alle 20:15
Tranne il punto sulle regioni,condivido appieno quanto hai scritto nel post.
Scritto da Carlo il 9/9/2012 alle 23:43
condivido in pieno : nella mia regione, afflitta da campanilismi secolari, il ridisegno è complicatissimo. trasformarle tutte in enti di secondo livello, era la soluzione più saggia, e come al solito, se ne è preferita una più farraginosa. Off Topic : sentito Bersani ?dal lavoro di monti non si torna indietro, ma noi lavoreremo anche su uguaglianza, diritti, sviluppo. Speriamo questo chiuda la querelle su discontinuità-continuità, che mi pare la classica tafazzata di noi piddini.
Scritto da marco il 10/9/2012 alle 03:00
Gentile Adamoli, caricare sulla Regione le funzioni delle Province sarebbe in Lombardia un vero controsenso. Mettere in grado i comuni associati di assolvere a quei compiti può essere giusto ed efficace, soprattutto se ci sarà un ruolo forte della Regione per il coordinamento e la propulsione legislativa.
Scritto da Dirigente regionale il 10/9/2012 alle 09:33
Più si entra nel discorso degli accorpamenti provinciali più diventa un casino inestricabile. Era senz'altro meglio dequalificare tutte le province facendole diventare dei consorzi comunali e lasciare i confini come sono eccetto che per volontà precisa di qualche comune che volesse cambiare appartenza. Questo era il vero risparmio e la vera semplificazione.
Scritto da Francesco il 10/9/2012 alle 10:41
Mi sa che la proposta di Francesco delle 10,41 e' la piu' saggia e in armonia con quanto scivono Adamoli e SIC EST: declassare la attuali province a "CONSORZI INTERCOMUNALI" gestiti dai Sindaci eliminerebbe quella zavorra inutile delle Amministrazioni Provinciali, veri "moltiplicatori di spesa" e serbatoio di politicanti da strapazzo (sic!) che meriterebbero tutti di restare a casa e di andare a lavorare veramente ! La "riformetta" di Monti e' pessima, datevi da fare per stopparla! G. Dotti
Scritto da giovanni dotti - Varese il 10/9/2012 alle 15:19
Caro Giuseppe, su questo argomento mi sembra che se ne è parlato abbastanza. A questo punto sarebbe opportuno che sul tuo blog e su quello di altri politici di buona volontà (auspico anche sui giornali) venisse pubblicato un sondaggio con il quale si chiede alla gente se condivide di sostituire il Consiglio, Giunta e Presidente provinciale con un Comitato di Sindaci nominato tra di loro e in numero proporzionato agli abitanti di quella provincia. Penso che in tal modo si risolverebbe il problema
Scritto da Martino Pirone il 10/9/2012 alle 22:47
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