Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/9/2012 alle 16:15

 

Una frase di Mario Monti pronunciata ieri a Cernobbio è già diventata celebre: “E’ impensabile che in Italia non si possa eleggere un leader in grado di guidare il governo”.
Pierluigi Bersani qualche ora dopo, da Reggio Emilia, lo ha rassicurato: “Siamo pronti a governare il Paese”.
Sottoscrivo entrambe le affermazioni. A Mario Monti, capo del governo transitorio, non ho nulla da chiedere.
Al leader del mio partito invece ho due domande. Continua a ripetere che il Pd vuole mettere insieme Vendola e Casini nel futuro governo. Visto che i due affermano il contrario, questo amore non corrisposto non è un segno di debolezza, quasi d’impotenza? Non sarebbe meglio lasciar stare questo discorso e puntare tutto sui contenuti del progetto?
Seconda domanda: Bersani il giorno prima aveva dichiarato: “Le primarie ci saranno perché rappresentano un’occasione e non un rischio. Sono agitati tutti - quelli dell’agenda Monti e quelli contrari, i giovani turchi e i loro antagonisti - perché non sanno bene quello che ho in testa”.
Eh si, questo è il problema, non risolto nemmeno ieri.
Bersani, al di là delle battute, ci faccia capire definitivamente con il suo programma se Fassina dice quello che lui pensa. Il si sarebbe per molti un motivo per votarlo con entusiasmo, per altri, me compreso, per essere preoccupati.
PS – Per Matteo Renzi avrei ancora più domande che gli farò nei prossimi giorni.

 
Commenti dei lettori: 71 commenti -
Caro Giuseppe il problema mi pare sia proprio questo: il nostro programma. Cosa vogliamo fare. Con chi, poi, sarà il programma a definirlo, ma noi dobbiamo assolutamente puntare a dichiarare al più presto una piattaforma credibile. Personalmente io vedo un programma incentrato su alcuni punti e alcune sottolineature. Non possiamo cacciare balle agli elettori. Non ci sono margini economici per promesse non realizzabili e per ritorni al passato. Non dettiamo illusioni. Non ci sarà possibilità di maggior spesa pubblica perché il deficit che ci trasciniamo non ce lo consente. Ci dovrà essere una diminuzione dei dipendenti pubblici ( leggi Ministeri e altri enti ), ma non nella scuola e nella sanità perché sono le aree che danno il senso di un Paese che vuol crescere e che non lascia indietro nessuno. Non si potrà mettere mano alle pensioni se non limitatamente per rendere meno pesante, per alcuni, l’aver spostato in là l’asticella della fuori uscita e questo perché solo così il sistema si reggerà e solo così saremo in linea con quanti in Europa stanno meglio. Si dovrà mettere mano al mondo del lavoro, ma per fare quelle liberalizzazioni contro le corporazioni che da anni “ricattano” il Paese e che neanche Monti è riuscito a stroncare e si dovrà mettere mano alla riforma del lavoro non per riportare lo scontro sull’art. 18, ma per migliorare tutte quelle prassi che, ora dopo l’entrata in vigore della legge il 18 luglio, mostrano i limiti dell’astrattezza delle norme. Si dovrà mettere mano ad una seria riforma che consenta alla giustizia di funzionare, di non essere vessatoria, ma di essere veloce ed efficiente perché è così che si attraggono le multinazionali altro che costo del lavoro eccessivo. Si dovrà mettere mano al costo della vita che è, malgrado tutto, eccessivo e si dovrà questo si, “inventare” un piano per creare sviluppo e occupazione perché solo così si può diminuire il nostro debito pubblico senza rendere macelleria sociale i tagli alla spesa. E’l’agenda Monti? Certo che si e che cos’altro può essere un programma di governo dopo Monti? Dopo che siamo stati per mesi sul baratro del precipizio a causa della nullità leghista e dell’incapacità di Berlusconi? I problemi sono gli stessi di prima e che ci ha lasciato in eredità la banda B&B. Si può fare di più di Monti? Si può fare di più se c’è un governo coeso che sa dove vuole andare e che è retto da una maggioranza politica che si assume responsabilità storiche compresa quella di riformare il sistema politico. Si potrà scommettere su una nuova concertazione? Non lo credo, ma credo che anche il sindacato tutto dovrà fare la sua parte sapendo che anche per lui il “mondo” è cambiato. Fare tutto questo e molto altro è un problema “generazionale”?. Mi è bastato vedere quello che hanno combinato i sessantottini che oggi, per inciso, sono schierati e ben pagati da Berlusconi, per sapere che non è così. Per ultimo ti segnalo il pezzo di Polito di qualche giorno fa sul Corriere ( 8 settembre ) , lui, di domande a Renzi ne fa parecchie…..
Scritto da roberto molinari il 10/9/2012 alle 16:38
Sono molto curioso di sapere cosa dirà Renzi il 13 settembre quando si presenterà come candidato alle primarie. Ieri sera nel dibattito a Varesenwes qualcuno lo ha definito il "Giamburrasca". Ormai è molto di più, è un protagonista. Chi lo sottovaluta commette un errore.
Scritto da A.S. il 10/9/2012 alle 17:02
Citando Churchill adattato alla questione per te Bersani è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma. Il tutto sintetizzato con un verde (significa qualcosa?) punto interrogativo labirintico. Credo che non sia facile per un segretario dirigere un’orchestra di tante anime (ma st’ulivo quando appassirà definitivamente), ognuna con una propria identificazione. L’ho sempre detto il maggioritario italiano è stato dannoso e le maggioranze-ammucchiate ne sono state il risultato più evidente. Con la legge elettorale attuale per Bersani ruslta difficile definire un programma privo di ondeggiamenti.
Scritto da Sic Est il 10/9/2012 alle 17:06
Questo correre dietro a Vendola e Casini ormai mi ha stufato. Facciamo il Pd che è coscente di essere un fulcro basilare dell'Italia. Forse convinceremo di più gli taliani.
Scritto da Un Pd Pavia il 10/9/2012 alle 17:28
L'errore di Bersani non consiste nell'inseguire Vendola ma nel corteggiare Casini che sarà l'antagonista di una vera sinistra in grado di cambiare il paese.
Scritto da Mario T il 10/9/2012 alle 17:50
Monti dopo Monti, questo è il mio convincimento.
Scritto da Maurizio il 10/9/2012 alle 19:21
Caro Giuseppe, sono come quasi sempre d'accordo con Roberto e con quanto da lui affermato nel suo lungo intervento. Qualche puntualizzazione però vorrei farla. Sono anch'io preoccupato per le alleanze. Non si può però eludere il problema. Da soli o con Vendola, ammesso che le cose elettoralmente per noi possano andare bene, non possiamo governare, non solo per una ragione probabilmente di numeri (premio di maggioranza o meno), ma soprattutto per una ragione politica. A me disturba meno che a te o a Roberto se Bersani abbia fatto scivolare o meno il partito su una posizione socialdemocratica. Mi pare che il P.D. non potrà mai essere un partito laico socialista storicamente inteso: la componente cattolica in esso presente dà una caratterizzazione al P.D. comunque diversa (e per me positivamente diversa) rispetto ai partiti del secolo scorso. Il problema sono appunto i contenuti ed il rapporto con l'agenda Monti. Sono d'accordo che l'esperienza di questo governo ed in particolare l'operato del suo premier non vadano accantonati. D'altra parte però qualche correzione all'agenda Monti, sia pure con il dovuto richiamo al realismo fatto da Roberto, può e deve essere fatta, nel senso di difendere il rigore, ma con un quid di equità e di stimolo alla crescita maggiori. So bene che non possiamo fare i populisti o i demagoghi, chiedendo la luna.Facendo qualche esempio però, sulle pensioni lo sblocco della non indicizzazione sarebbe doveroso (non toccherei certo l'età pensionabile); sulla riforma del mercato del lavoro non metterei certo mano all'art.18, ma qualche intervento ulteriore sulla flessibilità in entrata è possibile; sulle liberalizzazioni occorre completare le timidezze del governo Monti; sulle tasse una defiscalizzazione oculata a favore delle imprese ed a favore dei consumi proverei a farla, e così via. Sarei più attento al confronto con i sindacati, non per una concertazione paralizzante, ma nello spirito di una comune assunzione di responsabilità tra governo-imprenditori-forze sociali. E' chiaro per me, tornando alle alleanze, che il P.D., con o senza Sel, debba guardare a Casini, sempre che Casini non persegua altri scopi ed altre alleanze da subito o dopo un eventuale lusinghiero successo elettorale.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 10/9/2012 alle 19:32
Vendola domani firmerà con Di Pietro, Ferrero e Diliberto il referendum contro la modifica dell'art. 18. Tutta la bella compagnia della sinistra estrema. Ditemi come ci si può fidare di questo Pd che vuolo fare una lista unica con Vendola.
Scritto da Federico il 10/9/2012 alle 20:02
Bene Molinari, il suo discorso e' onesto e condivisibile(eccetto la Sanita': troppi gli sprechi,ci si potrebbe risparmiare!). Si facciano presto le primarie e se ne accettino i risultati da parte di tutti. Lasciar perdere per il momentoVendola e Casini, meglio soli che mal accompagnati! Si pensi piuttosto a stendere un PROGRAMMA DI MASSIMA, per le alleanze si vedra'poi, anche in base alla modifica (se si fara') della legge elettorale. A mio avviso meglio il ritorno al proporz. Basta ammucchiate
Scritto da giovanni dotti il 10/9/2012 alle 20:11
Caro @Mariuccio, non entro nel merito programmatico che tu proponi. Ne ho già parlato e ne parlerò ancora. M'interessa soprattutto che i lettori interlocuiscano fra loro mettendomi in una posizione di ascolto. Voglio però dirti almeno una cosa: a me della polemica contro la socialdemocrazia importa assai poco. Quale socialdemocrazia? Ci sono stati leader soldemocratici che hanno fatto molto bene, Francois Mitterand, Willy Brandt e, da ultimo, soprattutto, Tony Blair. Certi richiami rischiano di invischiarci in polemiche superate mentre avremmo bisogno (sono convinto che tu concordi) di parole, idee e gesti che ci proiettano nel futuro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/9/2012 alle 20:16
Caro @Giuseppe, rileggendo bene le dichiarazioni che hai riportato, probabilmente una domanda da fare anche a Monti ci sarebbe: ha esplicitamente detto '... eleggere UN leader' . Monti non si sbilancerà a favore di nessuna forza politica, ma la sua frase è forse un suggerimento ai partiti sulla legge elettorale che lui preferirebbe per la governabilità del Paese? Primarie: aspettiamo fiduciosi i programmi e prepariamo le domande per i contendenti.
Scritto da Nicoletta il 10/9/2012 alle 20:59
Vorrei sfruttare questo intervento per diffondere informazioni senza andare molto fuori tema. Ieri sera, nel dibattito a Varesenews, l'assessore regionale Cattaneo ha pubblicamente ascritto al centro-destra berlusconiano, definito come un pentolone in ebollizione, il movimento di Giannino & Boldrin 'Fermare il Declino'. Al termine del dibattito già gli ho contestato questa collocazione secondo me inesatta. Cattaneo, disponibile ma forse un po' troppo sicuro di sè, mi ha ribattuto che FiD, essendo una proposta fortemente liberista, la si deve considerare di centro destra. Ero e sono sicura di ciò che ho contestato, ma per estremo scrupolo ho interpellato i diretti interessati che così mi hanno risposto: ' avevamo già scritto questo http://fermareildeclino.it/articolo/come-svoltare-lettera-aperta-a-vittorio-feltri , che smentisce chiaramente le parole del Cattaneo.' Se per caso l'assessore Cattaneo buttasse un occhio al tuo blog, e comunque per tutti quelli che non prendono per certo ciò che dai palchi viene proclamato, ne consiglio la lettura.
Scritto da Nicoletta il 10/9/2012 alle 21:02
Giuseppe, tu rievochi la vocazione maggioritaria di veltroniana memoria e figurati se non vorrei un PD in maggioranza da SOLO. Ma: è realistico? o è una suggestione per eludere problemi di alleanze che stanno nella storia repubblicana da 60 anni? Bersani ha messo paletti chiari sul programma (europa, lavoro, fisco) e sul metodo (governabilità, affidabilità). Su questo deciderà il voto. Che poi si dica PRIMA con chi eventuamente allearsi DOPO lo trovo un atto di chiarezza, non di confusione.
Scritto da roberto caielli il 10/9/2012 alle 21:23
ps. permettimi Giuseppe di sollevare entrambe le sopraccilia a leggere il nome di Tony Blair vicino a Mitterand e Brandt, ma soprattutto portato come esempio di uno che ha fatto bene. Sì, certo, ha fatto bene alla City e alla guerra di Bush, ma non certo alla sinistra europea che ha seguito troppo facilmente un esempio fatto più di immagine (di successo) che di sostanza di giustizia sociale
Scritto da roberto caielli il 10/9/2012 alle 21:28
Aspetto i programmi di Renzi e Bersani prima di prendere posizione ma le domande che fa a Bersani sono di buon senso.
Scritto da Lettrice affezionata il 11/9/2012 alle 00:14
Per la prima volta lo scontro fra Bersani e Renzi non è solo per la scelta di un candidato ma anche per la scelta di una visione del mondo e della politica. Benissimo che le cose si siano messe in questo modo. La cosa peggiore è nascondere i problemi sotto il tappeto. Io mi sento completamentre Pd, non voglio cambiare pagina rispetto al patito che c'è oggi.
Scritto da M.F il 11/9/2012 alle 07:48
@Nicoletta (20.59) - Mario Monti probabilmente si guarderebbe bene, con tutti i problemi che ha, dal rispondere in modo preciso alla tua domanda. Non è materia di governo ma delle forze politiche. Se si legge quanto lui diceva prima di diventare presidente del Consiglio appare chiaro che la sua volontà era quella di “tagliare le ali al sistema politico” e favorire una politica che convergesse al centro. Tradotto in termini di legge elettorale potrebbe voler dire una sistema proporzionale corretto alla tedesca. Ma questa mia conclusione è del tutto arbitraria.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 08:36
Giuste domande. Mi permetto una riflessione. In Italia mi pare ci sia la tendenza ad appassionarsi più ai simboli che ai contenuti. Dire: "Monti dopo Monti" oppure "ritorni la politica dopo i tecnici" sono simboli inutili sul piano reale. Lo stato ha bisogno di una ricostituzione (in tutti i sensi() e interessano i continui posizionamenti. Mah... Parlare chiaro, alle persone, ogni giorno, dicendo la verità. E' l'unica cosa che paga, in credibilità e risultati. Il tutto e subito non esiste.
Scritto da FrancescoG. il 11/9/2012 alle 08:36
@Roberto Caielli (21.23) - Ritengo necessarie le alleanze. L’autosufficienza non ci porterebbe da nessuna parte, ma penso che sia improduttivo e mortificante ripetere tre volte al giorno di voler portare all’altare due sposi che rifiutano persino di parlarsi. Lasciamo lì la prospettiva ma cambiamo ogni tanto discorso. Parliamo chiaro agli italiani, come ha appena scritto @FrancescoG, e i risultati verranno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 08:38
@Roberto Caielli (21.28) - Ho messo insieme tre nomi dalle storie molto diverse per dimostrare che la polemica in astratto contro la socialdemocrazia non ha più senso al giorno d’oggi. La socialdemocrazia europea ha avuto volti molti dissimili che hanno giocato un ruolo importante per il progresso del continente. Quanto a Blair, il mio e il tuo giudizio marcano una distanza siderale. In Gran Bretagna ha compiuto un rinnovamento di uomini, di metodo, di blocco sociale, di governo, di enorme valore. Senza di lui i conservatori avrebbero continuato a dominare la scena. Malgrado l’errore sulla guerra resta il leader europeo che più mi ha conquistato negli ultimi 20anni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 08:42
C'è stata una ripresa di Togliatti, qualche settimana. Non mi interessa il punto specifico nè, ad esempio, la vicenda dell'ARMIR,ma un altro episodio. Disse (giustamente) a chi occupò la Prefettura di Milano nel '47: “Bravi. E ora che ve ne fate?”. In spirito di piena collaborazione e confronto, faccio la stessa domanda a chi desidera "entrare a palazzo" con una truppa variegata, sostenuta da idee ed obiettivi antitetici. Ricordo che lo era già la truppa di destra e si sono visti i risultati.
Scritto da FrancescoG. il 11/9/2012 alle 08:46
@FrancescoG, "entrare a palazzo con una truppa variegata, sostenuta da idee ed obiettivi antitetici" è un grave errore, se ti ho capito bene. Ti riferisci a Vendola o Casini? Questa risposta è cruciale. Se prendiamo come riferimento l'atteggiamento verso Monti la risposta non è che una sola: Vendola è il più lontano dal Pd.
Scritto da A.F. il 11/9/2012 alle 09:35
Vendola oggi firma con la sinistra vera il referendum contro la legge Monti-Fornero sul mercato del lavoro. Questa è la sinistra con cui Bersani dovrebbe allearsi. Casini e Monti vadano per i fatti loro.
Scritto da Dino il 11/9/2012 alle 09:39
Il PD aspira ad essere partito di governo, ma cosa voglia fare non e' ancora noto. La cosa non fa piu' ridere, e con l'autunno sicuramente caldo in arrivo, frutto di una crisi economica lasciata crescere indisturbata nell'ultimo decennio, di pazienza non c'e' n'e' piu'. Basta con le buone maniere: chi puo', appenda per i piedi Bersani fintanto che non riveli quanto ha in mente, ammettendo che ci sia qualcosa da rivelare. Non c'e' piu' tempo per prendere ancora tempo.
Scritto da Lorenzo M. il 11/9/2012 alle 10:09
Francesco mi pare esprimere idee che condivido. Basta con le vecchie ammucchiate, si discuta un programma "di centrosinistra" e si veda chi ci sta, possibilm. rinunciando a certi velleitarismi non condivisi dalla maggioranza. Solo cosi'si potra'formare una coalizione vincente, atta a governare, altrim. avremo la solita "armata brancaleone" che si squagliera' alle prime difficolta' come neve al sole. Mettere bene in chiaro le intenzioni di tutti i partecipanti: PATTI CHIARI! AMICIZIA LUNGA! G.D.
Scritto da giovanni dotti il 11/9/2012 alle 10:17
Seguo sempre i commenti ai suoi post e a volte partecipo e così stavo facendo quando leggo una notizia: Del Noce,già giornalista rai,deputato pdl, poi direttore rai,per lasciare 3 mesi prima,..ha una buonuscita da 1MILIONE di euro!..beh ti passa la voglia di parlare,discutere di Bersani,Renzi,Vendola,..è tutto inutile,..qui la classe politica vive in un altra dimensione rispetto a noi,..dicono che non ci sono soldi per gli esodati, per gli operai Alcoa c'è la polizia.. e per i tanti Del Noce..
Scritto da emmezeta il 11/9/2012 alle 10:37
@Giuseppe Adamoli e @Roberto Caielli. Mi domando dall'esterno come fate a stare nel medesimo partito. Adamoli so bene da dove viene e come ragiona. Vorrei chiederlo soprattutto a @Caielli.
Scritto da Rodolfo D. il 11/9/2012 alle 10:49
@Mariuccio Bianchi, tu pensi che i cattolici del Pd stiano dando una caratterizzazione diversa all'anima di sinistra tradizionale del Pd? Bindi ormai incide poco, Franceschini è la controfigura di Bersani dopo averlo combattuto alle primarie - incredibile voltafaccia - Letta è quello che si differenzia di più ma solo a parole perché poi Bersani fa prendere a Fassina le posizioni della Cgli che annnullano le idee di Letta. Non pensi caro Bianchi che le cose non possano funzionare?
Scritto da Bianchi Giò il 11/9/2012 alle 10:57
L’idea di un governo Casini-Bersani-Vendola mi fa venire la pelle d’oca; come possa essere un obiettivo del PD la formazione di tale alleanza di governo mi risulta incomprensibile. Il PD scelga i contenuti della sua agenda di governo: di conseguenza verranno le alleanze. A mio avviso Bersani ha in mente, correttamente, di stilare un programma che contenga spunti in grado di avvicinare PD e Sel, il che automaticamente esclude un’alleanza con Casini. Quanto a Renzi, tolto il simpatico accento toscano, e la discutibile e un po’ stantia polemica generazionale, mi rimane la sensazione che sia lui ad essere nel partito sbagliato e non il partito a sbagliare linea rispetto alle sue idee.
Scritto da Mattia il 11/9/2012 alle 11:23
@rodolfo: non voglio essere scortese, solo che spiegarti come ragiono in 500 caratteri è un po' difficile. Diciamo che ragiono come un democratico del 2000, che fu comunista italiano ai tempi di Berlinguer ed è convinto -come diceva Bobbio- che le domande di giustizia che ci ponevamo nel '900 hanno ancora bisogno di una risposta (e credo che queste risposte non le posso dare da solo)
Scritto da roberto.caielli il 11/9/2012 alle 11:37
Ero un fervido sostenitore di Veltroni poi molto meno. Ero quasi già pronto a votare Renzi ma la sua uscita di ieri con Veltroni è stata eccessiva e cattivella: "E' meglio comeromanziere che come politico". Bersani non lo voto proprio ma probabilmente non voterò nenche Renzi. Se continua in questo modo perde un sacco di voti potenziali.
Scritto da Giorgio S. il 11/9/2012 alle 11:52
@Mattia Difficile dire quanto Renzi sia lontano dal PD, quando la linea politica del PD non e' nota, al massimo desumibile dalle parole dell'oracolo suo segretario.
Scritto da Lorenzo M. il 11/9/2012 alle 12:27
@roberto.caielli. Innanzitutto, il congiuntivo. E' un rosso come lei che diceva "Le parole sono importanti, perché è vero che chi parla male pensa male oppure non pensa affatto...". Poi, mi spieghi, in 500 caratteri, come faccia a coniugare il termine "comunista" con il termine "democratico". Infine, posso ancora dire che i comunisti mi fanno schifo? Lo chiedo a @Giuseppe Adamoli, il nostro anfitrione.
Scritto da Claudio Ennam il 11/9/2012 alle 12:33
Gentilissimo @Adamoli. Mi pare che molti commenti (matura il tempo delle elezioni e pressapochismo e voglia di cupio dissolvi ritorna veementemente) rispecchiano una mentalità ulivista. Niente in contrario con l'ulivo, ma occorre considerare che è stato un passaggio e che l'unico partito del centrosinistra (aggettivazione da abbandonare) è il PD: Partito Democratico. Chi si sente rappresentato stia dentro e non cominci con la solita solfa dei distinguo dal sapore stantio che appaiono come le fisse dei poveri vecchi dementi che ripetono la stessa cosa. Il comunista ricorda i bei tempi, il democristiano i suoi trascorsi eroici. La storia non si fa con il rivangare il passato che per nostra fortuna è passato e basta. La parola d’ordine deve essere abbattiamo l’ulivo e guardiamo al presente e al futuro prossimo..
Scritto da Sic Est il 11/9/2012 alle 12:42
Bersani non l'invidio affatto in questo momento. E' da un anno che (giustamente credo) cavalca la linea tra progressisti e moderati, ma Casini e Vendola che si allontanano sempre di più dal PD che dovrebbe essere elemento di sintesi e di unione tra i due schieramenti. Siamo in un periodo molto grigio, di limbo dove l'elettore è spaesato. E' venuto il momento dove tutti mettano da parte le forti logiche di appartenenza passate, avendo in mente solo il bene comune. Con senso di responsabilità
Scritto da Simone Franceschetto il 11/9/2012 alle 12:43
@Lorenzo M., sempre dissacrante ma molto efficace. Spesso condivido. Su facebook direi "MI PIACE".
Scritto da Fab il 11/9/2012 alle 13:58
Caro Giuseppe, leggendo i commenti ai post politici mi viene spontaneo chiederti come è composta la platea dei lettori del blog. Tu avrai certamente un'idea, se vuoi informarcene.
Scritto da Valceresio il 11/9/2012 alle 14:06
Qualcuno ha detto: “Non c’è più tempo per perdere tempo”; sottoscrivo. Il Pd esponga con chiarezza il suo programma che non può promettere miracoli, ma enunciare riforme che i cittadini si attendono e che sarebbero di facile comprensione per tutti: taglio del numero dei parlamentari, cancellazioni degli ormai intollerabili privilegi della “casta” ecc. Sulle alleanze ritengo anch’io che sia difficile allearsi con chi sta raccogliendo firme per un referendum contro il governo che sosteniamo. A questo punto si faccia una stramaledetta riforma elettorale; lasciando le utopie, quella che vedo possibile è una legge proporzionale alla tedesca. Se nonostante tutta la buona volontà che ci si sta mettendo per riuscire a perdere anche questa tornata elettorale (impresa ardua, ma siamo bravissimi a farci del male) risulteremo essere il primo partito, ci alleeremo con chi condividerà le nostre impostazioni. Le tecnicalità elettorali sono importanti, ma son cose per addetti ai lavori non appassionano certo i potenziali elettori.
Scritto da Angelo Eberli il 11/9/2012 alle 14:26
@Mattia (11.23) - Non credo che Matteo Renzi sia nel partito sbagliato. Chi l’ha detto? Tra gli iscritti è probabile che raccolga un’esigua minoranza ma fra gli elettori? I circoli non sono più rappresentativi dell’elettorato. Questa è una mia convinzione che tu conosci da prima che lasciassi il Pd. Se il mio partito cambiasse in parte la composizione dei suoi dirigenti centrali e periferici, dei suoi iscritti e dei suoi elettori sarebbe un bene per esso stesso. So bene che queste cose che sto dicendo suonano a certuni come una bestemmia ma io le dico lo stesso perché sono mie convinzioni profonde.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 15:04
@Claudio Ennam (12.33) - Lei può dire quello che vuole basta che non offenda. La mia opinione è che la grandissima parte del Pd sia composta da democratici veri tra i quali si sta sviluppando un dibattito forte e positivo che toccherà anche delle punte polemiche aspre. In quale altro partito questo succede?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 15:07
@Sic Est (12.42) - Tra i lettori ci sono alcuni nostalgici del passato. E’ così anche nella vita civile, ma questa non è la linea del blog. Sulla foto di Vasto, presentata come il nuovo ulivo, sono sempre stato critico. Di fronte ad una strategia delle alleanze che non riesce a decollare, sostengo che è necessario concentrarsi su una visione moderna di governo, sui suoi mezzi e contenuti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 15:11
Seguo dall'estero questo interessante dibattito: concordo con SIC EST e con Eberli che dicono che la storia non si fa col rivangare vecchie logiche di appartenenza passate ma guardando al presente e soprattutto al futuro, e prima il PD esponga con chiarezza il suo programma, e poi si alleera' con chi condivide le sue impostazioni. Questo mi sembra essere un metodo corretto e condivisibile. Mi si perdoni se ripeto sempre le stesse cose, ma "repetita juvant"! Altrimenti non si risolve l'impasse.GD
Scritto da giovanni dotti il 11/9/2012 alle 15:24
Sul Pd pesa come un macigno l'ipoteca della Cgil. Questo sindacato porta tanti voti ma frena l'azione riformatrice. I conservatori più accaniti sono concentrati lì. Problema difficile da risolvere ma prima o poi va risolto senza danneggiare i lavoratori, anzi aiutandoli.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 11/9/2012 alle 15:32
@Angelo Eberli Sui referendum che citi la situazione e' un po' piu' grottesca: mi sembra (e spero di essere corretto in caso contrario) che le idee dei suoi ispiratori siano piu' o meno in linea con quelle ufficiali del partito (Fassina). Quindi, si promuove un referendum per ottenere quello che il partito si prefigge di fare, ma che non fa ora che e' al governo, e non si sa se fara' in futuro. E il problema sarebbe dei promotori? Ma un congressino? O un buon medico?
Scritto da Lorenzo M. il 11/9/2012 alle 16:04
Il Pd è condotto da una persona seria e solida che saprà tenerlo insieme ben oltre le primarie che sono un fatto importante. Non vedo bene nessuna demonizzazione di Renzi che fa la sua parte nel rispetto delle regole.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 11/9/2012 alle 17:05
Caro Giuseppe fai bene a dare al sig. Ennan il permesso di dire che i comunisti gli fanno schifo, così è più chiaro il suo profilo ideale e ci capiamo meglio. Io resto orgoglioso di essere stato nel partito di colui che il 27 dicembre 1947 firmò la nostra Costituzione DEMOCRATICA. Quanto al linguaggio magari scrivo qualche post con qualche congiuntivo in meno di quel che ci vorrebbe, ma non credo nemmeno di avere da imparare da uno che va a scuola da Grillo e dai bulletti del web.
Scritto da roberto caielli il 11/9/2012 alle 17:55
@Valceresio (14.06) - E’ difficile conoscere come è composta la “platea dei lettori”. I commentatori sono una piccola frazione e chi mi dice che siano un campione rappresentativo? Posso azzardare che una larga fetta sia composta da elettori del Pd, molti non iscritti. Fra tutti gli altri, accanto a militanti di altre forze politiche, ci sono probabilmente dei “senza partito”. Se fosse davvero così sarei molto soddisfatto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 18:43
@Roberto Caielli (17.55) - A me non piacciono quelli che nascondono la propria storia collettiva, non quelli che la rivendicano. Poi si può fare autocritica ma milioni di persone che si sono battute per un ideale, facendo a volte enormi sacrifici, vanno sempre rispettate. L’ho scritto varie volte sul blog. Un lettore attento e da me stimato come @Ambrogio Vaghi te lo può testimoniare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 18:46
@ Lorenzo M. Sull’art. 18 ho avuto anch’io molte perplessità, ma quando si sostiene un governo non si può al contempo aderire ad un referendum abrogativo di una norma approvata. O dovremo ancora assistere a parlamentari del tipo della premiata ditta Bertinotti & C. che sfilano in corteo contro il governo di cui fanno parte? Mi ritengo uno di sinistra, ma so anche che la Politica è l’arte del possibile. Per cui ritengo che il Pd debba darsi subito una linea chiara. Per un congresso non ci sono i tempi. Quanto al “buon medico” bisognerebbe trovarne uno con capacità taumaturgiche.
Scritto da Angelo Eberli il 11/9/2012 alle 18:54
Che bella la foto con Vendola, Di Pietro, Ferrero, Diliberto, Bonelli per il referendum contro la legge Fornero votata dal Pd. Tutti a prendere in giro il Pd. Bravo Bersani, vai avanti con Vendola che tutti gli italiani ti voteranno. Io però comincio ad avere dei dubbi.
Scritto da Luisa B. il 11/9/2012 alle 19:57
Claudio Ennam, ah! Claudio Ennam, perchè dire che i comunisti fanno schifo! Milioni di persone in buona fede, entusiaste e devote all'Ideale furono comuniste, così come milioni furono devote al Fuhrer, e altri milioni furono entusiaste del Duce. E' acclarato che altri milioni, sempre in buona fede e devote, approvarono i roghi delle streghe e che Galileo fosse portato di fronte agli strumenti di tortura. Perchè, caro Claudio Ennam: ciò che importa non è l'oggettività dei comportamenti, ma la buona fede dei seguaci, devoti e entusiasti, delle dottrine e delle ideologie. La buona fede assolve da tutti i peccati e non conta nulla che la devozione e l'entusiasmo abbiano costituito la giustificazione dei massimi delitti: le vittime dei settanta anni del comunismo, ad esempio, erano colpevoli di non aver aderito alla buona fede e all'entusiasmo delle masse staliniane (e togliattiane, qui da noi – tra cui io!); anche le vittime dei dodici anni del nazismo furono colpevoli di non aver condiviso la buona fede e l'entusiasmo della razza eletta. E più di tutti furono colpevoli gli ebrei che non si erano pentiti della loro perfidia di uccisori del Cristo e furono giustamente perseguitati per secoli, con l'approvazione, la buona fede e l'entusiamo dei buoni cristiani. Claudio Ennam, pentiti!
Scritto da ulderico monti il 11/9/2012 alle 20:09
Gentile A.F., per me, né uno, né l`altro. Vendola e Casini possono avere bisogno del PD. Il PD, se fa la sua strada, può non aver bisogno di loro. Condivido la linea dell`autonomia di altri commentatori. Non penso sia arroganza, ma la scelta migliore e piu` trasparente per l`elettore. Avrebbe di fronte la chiarezza. Resta comunque ferma la grande necessita` di collaborare sui temi istituzionali, sulle regole. Ma governare é un altra cosa. Cosa ne pensa?
Scritto da FrancescoG. il 11/9/2012 alle 21:06
Caro Adamoli, puoi essere soddisfatto: il tuo metodo di lavoro aperto ad ogni contributo anche "esterno" al PD e' molto intelligente e proficuo e sicuram. dara' i suoi frutti. Penso che la "platea"del tuo blog sia molto variegata, include anche gli ex ed i "senza partito" come il sottoscritto, sempre molto critico verso il PD ma suo possibile elettore. Se nel PD tutti i dirigenti adottassero il tuo metodo le cose andrebbero meglio ed i suoi elettori aumenterebbero, ne sono certo. Giov.Dotti
Scritto da giovanni dotti il 11/9/2012 alle 21:21
Il comunista @roberto caielli, quando parla di Costituzione, si riferisce a quella carta scritta sotto la dettatura degli ameri cani? Ah, quella! Ho capito... adesso sappiamo meglio da dove arrivano i "roberticaielli".
Scritto da Claudio Ennam il 11/9/2012 alle 21:39
@ulderico monti. Sì, mi pento. Non costa nulla, vero?
Scritto da Claudio Ennam il 11/9/2012 alle 21:58
Caro @Ulderico (20.09), tu sei libero di sentirti colpevole, se vuoi, per essere stato comunista. Però due cose: il tuo più che pentimento mi pare autoflagellazione. E poi. potrei anche affermare che un’ideologia mi fa schifo ma non arriverò mai a dire che i suoi seguaci mi fanno schifo. Mi farebbe schifo gran parte dell’umanità del diciannovesimo secolo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/9/2012 alle 22:14
@Angelo Eberli, concordo completamente con i tuoi due commenti. La critica al Pd è più che giusta ma deve essere ben motivata.
Scritto da Vittorio il 11/9/2012 alle 22:40
Caro Ulderico Monti, gli esempi che citi nel tuo scritto non li ritengo appropriati al messaggio che vuoi lanciare. In tutti i casi elencati, l’elemento che primeggia non è la devozione, la volontà o l’entusiasmo delle masse nel condividere aberranti scelte bensì il terrore imposto proprio su quelle masse da una oligarchia che calpestò consciamente l’essenza del liberismo nel tentativo di assicurare un ordine sociale basato su deliranti dogmi di fede o di politica. Ernesto Alberichi
Scritto da Ernesto Alberichi il 11/9/2012 alle 22:57
Ho saputo oggi parlando con degli amici che la ministra Fornero non è stata invitata alla festa nazionale del Pd a Reggio Emilia mentre tutti gli altri anni il ministro del Lavoro veniva invitato. Se è vero è stata una gravissima mancanza di rispetto e una forfte presa di distanza da una riforma che anche il Pd aveva approvato in parlamento..
Scritto da Rosangela il 11/9/2012 alle 23:08
Ho ascoltato e visto la prima serata di "Ballarò", stagione 2012-2013, con tante voci, quasi tutte dissonanti l'una verso l'altra, metafora del sistema politico, e forse non solo politico, italiano. Lascio perdere la destra, rappresentata tra l'altro dal direttore de "Il Giornale" Sallusti, più comico che irritante, e dall'ex ministro Maroni, che, richiamando io il Vangelo, preferiva stigmatizzare la pagliuzza dei 10 mesi del governo Monti e non si curava della trave dei decenni del governo Berlusconi-Bossi, di cui è stato più volte primo attore. Vengo al centrosinistra. Renzi è stato senz'altro brillante e con il suo fare da attore guittesco ha trascinato buona parte del pubblico. Rispondendo alle domande di Floris, ha anche anticipato qualcosa del suo programma: no alla rimessa in discussione delle riforme del governo Monti (pensioni e riforma del lavoro in particolare), mostrando tutta la distanza che lo separa da una parte del P.D., ma soprattutto dal SEL di Vendola e dalla Cgil di Susanna Camusso. E qui vengo ai miei timori. Per me la linea indicata da Bersani è ancora convincente: continuità del nuovo governo con l'agenda Monti, con correzioni di rotta, in direzione di una maggiore equità (sulla crescita penso che Renzi e Bersani siano d'accordo). Certamente però la correzione di rotta non può indulgere al massimalismo,di cui Vendola con Di Pietro, con la Fiom e con il solo Cofferati del P.D. per il momento sta dando prova. E questo pone un problema non piccolo in rapporto sia ai contenuti programmatici sia alle alleanze del nostro partito. Se poi consideriamo le sollecitazioni o le forzature di Casini sulla legge elettorale, contestuali agli ondeggiamenti del P.D., non c'è di che rallegrarsi e questa sera sono più preoccupato di ieri.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 11/9/2012 alle 23:20
caro Giuseppe, mi dispiace che una risposta concisa, ma sincera abbia dato l'occasione di inscenare una provocazione che non c'entra nulla col tuo post. Io resto alla mia storia, quella del PCI di Berlinguer, (non del PCUS nè del PNF caro Monti). La storia repubblicana parla da sola, negarvi il ruolo democratico del PCI si può fare solo facendola riscrive a Gasparri. Ammetto di non saper discutere con chi usa la categoria dello "schifo" in luogo di argomenti che non ha. Non ti tedierò oltre.
Scritto da roberto caielli il 11/9/2012 alle 23:31
@Ernesto Alberichi: ti assicuro che non lancio messaggi, tento soltanto di convertire quell'eretico di @Claudio Ennam. Ma non vorrai negarmi l'incontrovertibile realtà del grande consenso di massa dei regimi totalitari. Per fortuna noi umani ci inventammo il capolavoro psicanalitico della remissione dei peccati che, con l'altrettanto geniale invenzione del monoteismo, ci permetterà sempre di farla franca.
Scritto da ulderico monti il 12/9/2012 alle 06:46
Perfette le considerazioni di Alberichi. La Sin.che vorrei e'una Sin."Sartri- ana", non ideologizzata, progressista ma non comunista, che rifuti il dogmatismo dei discepoli di Marx, rispetti l'individuo e la liberta' della persona, sia aperta al dialogo ed alle opinioni di tutti, sia per una "rivoluzione permanente" intesa come rifiuto dell'immobilismo, della stagnazione,della malafede, delle ipocrisie, della conservazione. Sara'cosi'il futuro PD? E' possibile sperarlo? Staremo a vedere.G. Dotti
Scritto da giovanni dotti il 12/9/2012 alle 08:00
Carro @Roberto (23.31), ti ringrazio dei tuoi interventi e spero che interverrai ancora. Se togli il termine “schifo” la discussione è stata corretta oltre che interessante. @Claudio Ennam è sprezzante anche con la Costituzione repubblicana? Guarda che è un’opinione, fortunatamente molto esigua, ma che nel Paese c’é. Non replico nemmeno perché mi rifaccio alla nostra Carta quasi ogni giorno. I lettori, come dico sempre, tirano poi le loro conclusioni. Colgo l’occasione invece per affermare che nella mia vita non ho mai messo in discussione neanche per un momento il ruolo democratico del Pci nella storia repubblicana. Il che è altra cosa, evidentemente, dai contenuti dell’azione politica che non erano i miei.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/9/2012 alle 08:35
@roberto caielli. I miei argomenti li espongo sul mio blog (www.clennam.blogspot.it). Questa mattina ho dedicato un post proprio a Togliatti, un suo modello. Peccato che lei non abbia alcuna preparazione specifica per replicare ma, lo so, si trincererà dietro il paravento della provocazione da rigettare (quando si parla di Togliatti il verbo rigettare non può non ricorrere...).
Scritto da Claudio Ennam il 12/9/2012 alle 08:40
@E. Alberichi. Sono d'accordo nel ritenere non appropriate certe contorsioni cerebrali. Non condivido l'ironia, il sarcasmo e il fraintendimento su aberranti questioni che sono ferite ancora aperte e che hanno rappresentato le più grandi tragedie del secolo scorso. Parlare di buona fede, per chi va dietro ogni pifferaio tragico, mi sembra un'attenuante che nesun giudice potrà mai accordare. Consiglio per taluni naviganti: scherza coi fanti e lascia stare i santi.
Scritto da Sic Est il 12/9/2012 alle 09:04
Caro Ulderico Monti, la tua è un’impresa disperata, ti assicuro che è più facile camminare sull’acqua che convertire Claudio Ennam. I regimi totalitari come ben sai si insediano in due modi diversi: tramite colpi di stato come ad esempio il regime dei colonnelli in Grecia e i regimi che sconvolsero il Sudamerica oppure si insediano con il consenso delle masse ignare del futuro devastante che le attenderà. Per esempio in Germania Hitler andò al potere per volontà popolare in un periodo di forte instabilità sociale ed economica che attanagliava il paese (un Kg di pane costava 4 miliardi di marchi). La miseria dilagava, si moriva di fame e il futuro era drammaticamente peggiore del presente. Hitler era l’uomo della speranza che si proponeva di risollevare la nazione. Solo dopo il suo insediamento al potere, si tolse la maschera dell’ uomo della provvidenza mostrando il suo vero volto. Il popolo germanico, in buona fede, fece involontariamente una scelta che si rivelò fatale per l’umanità e per loro stessi. Ciò vale anche per i regimi totalitari di sinistra. Si può quindi affermare che i totalitarismi, favoriti dalla volontà popolare, si insediano sempre con subdoli inganni iniziali ed è quindi fuorviante accusare le masse popolari di aver favorito l’instaurazione di regimi che alla fine si ritorcono tragicamente sempre contro di loro. Ernesto Alberichi
Scritto da Ernesto Alberichi il 12/9/2012 alle 10:09
@Angelo Eberli. Tutto giusto quello che scrivi, ma volevo sottolineare una cosa diversa: il PD, oggi, si muove in discontinuita' con quelle che, teoricamente, sono le sue idee in termini di economia e lavoro (Fassina). Cosa voglia fare domani, non e' chiaro. Sempre oggi c'e' chi intende promuovere un referendum per stabilire quelle che, teoricamente, sono sempre idee non molto dissimili da quelle ufficiali del PD. Il PD si oppone. Sono l'unico a notare che qualcosa non va, proprio per niente?
Scritto da Lorenzo M. il 12/9/2012 alle 10:15
@Sic Est nelle parole di Ulderico Monti, non trovo ironia o sarcasmo ma una infinita angoscia e dolore per le tragedie che hanno colpito l’umanità nei secoli. Ernesto Alberichi
Scritto da Ernesto Alberichi il 12/9/2012 alle 10:24
@Lorenzo M (10.15) - No, non sei il solo a notare che "qualcosa non va". Lo ha notato lo stesso @Angelo Eberli e ieri sera @Rosangela (23.08) che ha qualificato il rifiuto dell'invito del ministro Fornero alla Festa nazionale del Pd come "una gravissima mancanza di rispetto e una forte presa di distanza da una riforma che anche il Pd aveva approvato in parlamento". Condivido le parole di @Rosangela.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/9/2012 alle 10:46
"Se il mio partito cambiasse in parte la composizione dei suoi dirigenti centrali e periferici, dei suoi iscritti e dei suoi elettori sarebbe un bene per esso stesso"...più che eresia, è un po' offensiva.-e non me l'aspettavo, devo dirlo. o se invece si decidesse che la parte di iscritti ed elettori che è bene cambiare è quell'altra, e noi si tiene quello che si è costruito nei decenni, nome, simbolo, radicamento, te come la prenderesti ? che ti dicevo , a primavera ? non si può-ooò...
Scritto da marco il 12/9/2012 alle 14:38
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