Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/9/2012 alle 13:27


Dopo le giustissime proteste dei sindacati e le liti fra imprenditori (Diego Della Valle), finalmente Mario Monti ha alzato il telefono e ha “convocato” Sergio Marchionne e John Elkann.
Che brutto leggere che i ministri Elsa Fornero e Corrado Passera stavano aspettando (invano) la disponibilità della Fiat all'incontro!
Non mi ha divertito per nulla la vignetta di Vauro su Fornero come “ministro squillo”, ma la satira è la satira e qualche volta fa più ridere certa politica (non tutta).
Per la verità  Palazzo Chigi non parla di convocazione ma di riunione concordata.
Va bene, ma che male ci sarebbe se il capo del governo chiamasse a rapporto, con autorità, l’amministratore delegato di una “fabbrica” che è nata, si è sviluppata ed è prosperata in Italia, grazie anche agli aiuti di Stato?

 
Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 57 commenti -
"Ma che male ci sarebbe"??? Perché, Adamoli, lei utilizza questa litote? Un presidente del consiglio, ancorché abusivo come Mario Monti, ha il dovere di convocare i vari marchionne sparsi (come rifiuti organici) nel nostro Paese. Sul mio blog, ieri, ho scritto che Marchionne andrebbe arrestato, e la Fiat espropriata.
Scritto da Claudio Ennam il 19/9/2012 alle 13:44
Intanto oggi a Venezia ha preso il via la Terza Conferenza Internazionale sulla Decrescita, la Sostenibilità ecologica e l’Equità sociale che si chiuderà domenica. Da un lato questi catto-eco-comunisti, dall’altro il ‘modello Marchionne’ elogiato anche da Renzi. Due pianeti veramente inconciliabili?
Scritto da eg il 19/9/2012 alle 14:13
Che male ci sarebbe se Monti convocasse Marchionne invece di chiedere e concordare l'appuntamento? Nessuno, è suo diritto e dovere. Il fatto è che la politica e il governo sono deboli e la Fiat dopo aver incassato moltissimo dallo Stato adesso fa ciò che vuole e decide di chiudere qualche stabilimento.
Scritto da Osvaldo il 19/9/2012 alle 14:48
Condivido completamente. La Fiat se non si dà una calmata rischia di succhiare il sangue dei lavoratori italiani. Sul referendum di Pomigliano ero con Marchionne ma oggi sta tradendo gli impegni presi.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 19/9/2012 alle 14:58
Ah ! Allora avevo capito giusto quando qualche giorno fa, non ricordo in quale TG, sentii dire una frase come: "ovviamente Monti non può convocare Marchionne a Palazzo Chigi" . Pensai: E' pazzesco! Quindi concordo col pensiero degli altri lettori. Dirò di più: E' proprio indispensabile tenerci questo A.D. presuntuoso che oltretutto sulle sue favolose entrate non paga nemmeno le tasse in Italia ?
Scritto da Martino Pirone il 19/9/2012 alle 15:36
@eg, Renzi aveva parlato di modello Marchionne al tempo del referendum di Pomigliano quando l'amministratore della Fiat aveva promesso un investimento in Italia di 20 miliardi in alcuni anni. Renzi oggi dice che Marchionne deve essere chiamato a rispettare quegli impegni.
Scritto da M.F. il 19/9/2012 alle 16:41
Caro @Martino (15.36), l'amministratore delegato della Fiat lo nominano gli azionisti di riferimento (famiglia Agnelli) non il governo. Sono loro che decidono se confermarlo oppure no. Non ti pare?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/9/2012 alle 16:57
qui, tra le vignette sulla fornero e quelle su maometto, gli equilibri interni e internazionali vacillano. io non sono indignata per la vignetta, anzi trovo che vauro abbia impresso un non so che di femminilità alla ministra, che nella vita reale quella se la sogna! guardate bene tutti i dettagli, dalla scarpa fino ad arrivare al copricapo da coniglietta. ne è uscito fortemente stimolato anche quell’efebico di john elkann.
Scritto da Billa il 19/9/2012 alle 17:11
Oh, finalmente un soprassalto di orgoglio socialista in questo blog! Tutti montiani, draghiani, passeriani, ultraliberisti. Sembrate (quasi) tutti di destra. Ecchecavolo!
Scritto da Claudio Ennam il 19/9/2012 alle 17:23
Dopo il comunicato della Fiat che il programma “fabbrica Italia” era superato dalla situazione del mercato che, in seguito alla crisi, ha visto una caduta della domanda di automobili, la Presidenza del Consiglio ha fatto bene a convocare l’amministratore Sergio Marchionne per ottenere assicurazioni che l’azienda non lascerà l’Italia. Peraltro gli incontri istituzionali con l’impresa di Torino sono stati frequenti. E’ un fatto però che il governo può esercitare la “moral suasion” ma, in un’economia libera, non può intervenire sulle scelte aziendali. E’ vero che in passato, quando i mercati nazionali erano protetti, la Fiat ha avuto molti aiuti governativi ma non è un caso isolato né in Europa né in America; tutti i governi attribuiscono grandi importanza alle imprese automobilistiche che producono innovazione e ricchezza. La Fiat peraltro è all’avanguardia nella tecnologia, ciò che le ha consentito di rilanciare con successo la Chrisler. Oggi le deficienze non sono tanto della azienda torinese ma del “sistema Italia” che a causa delle sue insufficienze strutturali non ha creato il terreno favorevole per altri investimenti soprattutto esteri. Però Marchionne ha assicurato che gli stabilimenti italiani non verranno ridimensionati, non vi saranno licenziamenti e la Fiat ha investito recentemente a Pomigliano e a Torino millequattrocento miliardi. Il deficit aziendale italiano, pari a settecento milioni, verrà assorbito dagli utili, di oltre tremila miliardi, a livello mondiale. C’è una frase di Marchionne che dovrebbe far riflettere: “ l’hanno scorso – ha detto – lo Stato italiano era tecnicamente fallito e si deve a un attore credibile che il disastro sia stato evitato”. Nonostante le critiche non giustificate di Romiti e di Della Valle, che seminano sfiducia e pessimismo, occorre non disperdere la fiducia verso l’imprenditoria italiana quando affronta la sfida della globalizzazione e non creare nuovamente le condizioni per un’industria assistita che non produce ma distrugge la ricchezza. Un sistema “sano” presuppone una condizione di equilibrio in cui il giusto profitto dell’imprenditore e la equa remunerazione degli operai riescano a realizzare la “produttività” come efficiente combinazione dei fattori produttivi. In una economia cooperativa la “lotta di classe” (muro contro muro) non ha più senso; la giustizia sociale si deve realizzare in una condizione di autentica democrazia.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 19/9/2012 alle 17:32
La conclusione migliore sul caso Fiat l'ha tirata Massimo Mucchetti, giornalista economico del Corriere della Sera e ospite fisso di Gad Lerner il lunedì sera: E' il caso di affrontare la questione Fiat come una grande questione industriale del Paese, nel risptto dei ruoli di ciascuno, ma andando tutti - azionisti, management, sindacati, banche e governo - oltre le chiacchiere vaghe". Proprio così, la situazione è ormai drammatica per i lavoratori Fiat e per l'Italia intera.
Scritto da Roseto senza rose il 19/9/2012 alle 17:57
@Billa, io non ho trovato scandalosa la vignetta di Vauro ma semplicemente non di buon gusto. La riprovazione di molte donne è stata eccessiva anche secondo me.
Scritto da Giovanna G. il 19/9/2012 alle 18:33
Per @M.F.: se è per questo, non solo Renzi, anche Romiti e Della Valle sostengono che Marchionne debba rispettare gli impegni presi. Il comportamento di Marchionne oggi, è il risultato del 'modello Marchionne' di allora. Di cosa ci meravigliamo?
Scritto da eg il 19/9/2012 alle 18:44
Caro @Massimo (17.32), condivido i pilastri del tuo ragionamento. Però ti chiedo: non hai la sensazione che la joint venture Fiat-Chrysler si sia risolta in un vantaggio forte per quest’ultima non solo per il clima americano più “amico” delle imprese, e per il fatto che quel mercato tira di più, ma anche per gli errori del management? Il paragone con le imprese tedesche è mortificante, i numeri parlano chiaro. Voglio dire: non è stata anche una certa rinuncia della Casa torinese ai nuovi modelli (tutta impegnata negli Usa) che ha favorito il declino delle vendite Fiat in Italia e in Europa? Sono domande molto popolari che si fanno tantissimi italiani. Scusa la sintesi brutale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/9/2012 alle 19:02
@ Giuseppe Adamoli – Nel 2004 la Fiat era praticamente fallita e la Peugeot-Citroen si preparava ad assorbire il mercato italiano; Sergio Marchionne ha salvato l’impresa italiana rivoluzionando il management e rilanciando la produzione con nuovi fortunati modelli e liberandosi dalla tutela della G.M. Ha applicato la stessa ricetta alla Chrisler riuscendo dove la potente Merceds-Benz aveva fallito. Quest’anno la Fiat ha lanciato modelli nuovi come la Panda (terza versione) la Giulietta e, il prossimo mese, la Cinquecento Large (prodotta in Serbia ma progettata a Torino); altri prototipi non sono stati realizzati perché il mercato italiano e quello europeo non sono in grado di assorbirli: siamo tornati ai livelli degli anni Sessanta. Il lancio di un nuovo modello costa circa duemila miliardi che Fiat probabilmente, con il calo delle vendite, non avrebbe recuperato. La strategia di Marchionne ha consentito di contenere le perdite per il mercato italiano compensandole con gli abbondanti utili globali. Non è che gli italiani non apprezzino i prodotti Fiat, che sotto molti aspetti sono migliori e consumano meno degli altri analoghi, ma i nostri concittadini, a causa della crisi, della disoccupazione, della diminuzione dei redditi e dei risparmi, non ce la fanno a trovare i soldi per sostituire le loro automobili. Però gli operai non sono stati licenziati, sono in cassa integrazione; altrove funzionano altri ammortizzatori sociali non molto migliori, in America i nuovi assunti sono pagati la metà dei vecchi. Non credo che vi siano stati grossi errori da parte di Marchionne, che probabilmente è stato più occupato nell’azienda statunitense che gli dà maggiori soddisfazioni ma, anche in Italia, il suo comportamento e quello della famiglia Agnelli sono responsabili. Se la Fiat lasciasse l’Italia sarebbe una tragedia nazionale perché è l’unica grande industria che ci è rimasta e, oltre alle auto, produce innovazione. A mio avviso tutta l’industria Italiana soffre per le rigidità del sistema: la burocrazia che ritarda le pratiche e i rimborsi, la giustizia che non risolve cause pendenti da anni (comprese quelle di lavoro), la miniconflittualità sindacale, la insufficienza delle infrastrutture, le mafie che taglieggiano gli imprenditori.. E’ tutta l’industria italiana che soffre e non solo la Fiat; è da decenni che nessuno investe in Italia e molti Imprenditori delocalizzano in altri Paesi. Secondo me non ci rendiamo ancora conto che l’Italia è ferma dagli anni Novanta e la sfiducia generalizzata verso la politica nasce dal risentimento verso una classe dirigente che non ha saputo reagire e, in parte, ha curato soprattutto i propri interessi. Generalizzare è sbagliato , vi sono anche politici onesti e competenti, ma sono troppi i casi di malgoverno e di corruzione. Una situazione così stratificata come la nostra non si può azzerare in pochi mesi; invece dopo i provvedimenti dolorosi ma necessari adottati da Monti, già si pensa che il peggio è alle nostre spalle e che conviene ritornare alle vecchie abitudini in nome delle “legittimità” della politica. Ma tale legittimità è stata dispersa proprio dai politici.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 19/9/2012 alle 19:42
Credo che i Presidenti del Consiglio democratici non possano – perché non ne hanno il potere – né vogliano – proprio perché sono democratici - “convocare” il manager di una multinazionale. Da tempo mi sono chiesto perché la Fiat si ostini a produrre in Italia. Alessandro Penati, su La Repubblica di lunedì 17, ha spiegato perché egli difenda Marchionne e, citando Bill Emmont ex direttore dell'Economist, afferma che gli investitori esteri vedono nell'ostilità italiana al manager di Chrisler-Fiat la dimostrazione che a noi non interessi veramente la crescita economica, avendo la nostra classe dirigente, dai politici ai sindacalisti, un'opinione visceralmente negativa del capitalismo di mercato. Che sia così è dimostrato dal vetero-cretinismo di sinistra di molti commenti al post, sempre puntuale, di Adamoli. Sempre La Repubblica del 17 scorso pubblica un servizio dal titolo significativo “Costi alti, burocrazia e bassa produttività, ecco perché le imprese fuggono dall'Italia”. Alcuni esempi: In Italia le aziende pagano l'energia anche il 30% in più del resto di Europa: un megawatt costa da noi sui 60 euro, ma 38 in Germania. In Italia sono necessari 180 giorni per i pagamenti della Pubblica Amministrazione, in Europa 65. La produttività è aumentata dal 2000 ad oggi del 1,4% in Italia, in Europa dell'11%. Ci sono poi balzelli occulti (ma non troppo) causati dalla corruzione dilagante, dal malaffare mafioso radicato nel territorio, dall'inefficienza della giustizia civile, dal vetero marxismo del sindacato, dalla incapacità politica ben dimostrata dal fatto vergognoso e deprimente che siamo l'unico Paese dell'Occidente governato da un governo non eletto. Non vi basta? Chi di voi investirebbe in Italia?
Scritto da ulderico monti il 19/9/2012 alle 19:44
Monti avrebbe dovuto intervenire prima. Dite quel che volete ma il governo è parso pietire l'incontro con Marchionne. Non è giusto e non è dignitoso. Una volta tanto concordo con Adamoli.
Scritto da Mario T. il 19/9/2012 alle 20:23
@Ulderico Monti, prova a pensare ai condizionamenti fortissimi che la Fiat ha fatto sentire a tutti i governi italiani sulla politica industriale ed economica dell'Italia e forse ti renderai conto del perchè il capo del governo non ha solo il diritto ma il dovere di chiamare Marchionne a palazzo Chigi.
Scritto da Valceresio Due il 19/9/2012 alle 21:27
@Camillo Massimo Fiori, qualcuno come @Ulderico Monti mette il vetero marxismo del sindacato nei motivi della scarsissima attrazione italiana verso gli investimenti stranieri. Lei invece da più colpa alla politica. Mi piacerebbe uno scambio di idee fra voi due, oltre che naturalmente con Adamoli che è il padrone di casa e il motivo principale per cui seguo il blog.
Scritto da G.G. il 19/9/2012 alle 21:39
@ulderico monti. Da quando hai fatto il salto della quaglia? Non mi ero accorto di quanto fossi voltagabbana. Eri un comunista e ora difendi il libero mercato. Ma non sarà arteriosclerosi? Guarda che non te ne devi vergognare. Succede. Guarda me. Con immutato affetto.
Scritto da Claudio Ennam il 19/9/2012 alle 22:04
Va bene @Valceresio Due ma su questo argomento faceva meglio @Max Liberti. Mi sarebbe piaciuto conoscere l'opinione di Liberti e magari anche quella di @Nicoletta. Sui temi economici sono due esperti e dialogano bene.
Scritto da Donna varesina PD il 19/9/2012 alle 22:13
I commenti di @Fiori e @Ulderico Monti sono coincidenti. Gli investitori stranieri non vengono in Italia perché la politica, la burocrazia, i sindacati, la giustizia frenano anche i capitani d'industria più coraggiosi. Pensate un pò se vincerà la sinistra nelle prossime elezioni.....
Scritto da Fab il 19/9/2012 alle 22:40
Fiat ha ricevuto senz'altro aiuti dallo Stato ma ha anche fatto lavorare milioni di persone;senza Fiat i meridionali emigrati al Nord sarebbero ancora lì ad aspettare una pensione di invalidità oppure la carità elargita dalla mafia.Fiat ha preso ma ha anche dato:l'economia del Piemonte, che negli anni cinquanta balbettava, ha potuto risollevarsi grazie a Fiat che anche col suo 'indotto ha procurato benessere.Oggi è diventato un luogo comune parlare dei benefici goduti da Fiat,benefici di cui hanno anche goduto alla grande i partiti allora al governo.C'erano funzionari Fiat addetti alla distribuzione di danaro ai politici " purchè non appartenessero al PCI".Lo dico perchè lo so.Ma sarebbe opportuno parlare anche di ospedali costruiti,completati,attrezzati e mai utilizzati,di autostrade interotte a metà,di dighe mai completate,del Quinto Centro Siderurgico costato miliardi e mai utilizzato.Che ne dite:parliamo anche di questo?Non guasterebbe.
Scritto da Giuseppe Morelli il 19/9/2012 alle 22:42
Su questo post mi riprometto di intervenire domani ... stasera ero sul 'canale' scuolabus di Malnate e non ho avuto tempo. Inoltre se mi metto a scrivere adesso, faccio tardi, poi @Billa (bentornata! ero in crisi di astinenza), mi riprende perchè non dormo abbastanza e mi faccio paranoie geopolitiche, dice lei. Ma soprattutto rischierei di scrivere bischerate: ero MOLTO dibattuta nei giorni del referendum, tra la posizione della Fiom e la proposta capestro del Marchionne scravattato. Faccio solo una battutaccia: se la FIAT dovesse o volesse decidere di 'lasciare l'Italia', voglio almeno vederlo piangere lacrime sincere come quelle della Ministra Fornero. Già, perchè io sono sicurissima che quelle della signora fossero lacrime sincere, mentre da Marchionne non mi aspetterei nemmeno un minuto di sonno disturbato. La vignetta? Se Vauro voleva far notare che Marchionne, piuttosto che parlare con la ministra, preferisce partecipare allo spot per la rielezione di Obama, poteva ritrarre l’omone agghindato da cheerleader, sbandierante un bel cartello azzurro ‘Farewell’ invece di ‘Forward’ .
Scritto da Nicoletta il 20/9/2012 alle 00:30
@Claudio Ennam. Affettuosamente ti confermo che è senz'altro l'arteriosclerosi che mi ispira. L'arteriosclerosi è un diritto che mi sono conquistato con un duro tirocinio e a cui, non potendo rinunciare, non rinuncio. Il vetero cretinismo di sinistra – VCS – è una categoria della politica, peculiare della sinistra italiana. Ed è un derivato dall'incertezza della propria identità. Un giorno o l'altro mi dedicherò a mettere in fila tutti i mutamenti di sigla, dall'Unità a oggi, dei partiti e dei movimenti della Sinistra. Il VCS non è determinato dalla qualità delle persone che lo praticano: grandi intellettuali, ottimi politici, estrosi organizzatori sono stati assertori e propagatori del VCS. Esempio illustre fu l'amatissimo e indimenticabile Enrico Berlinguer che attese sino al 1981 per dichiarare che l'Unione Sovietica aveva esaurito la sua “spinta propulsiva”: dico millenovecentottantuno! Tredici anni dopo i fatti di Cecoslovacchia, venticinque anni dopo i fatti di Ungheria... Un altro esempio è quello dell'ottimo Claudio Ennam che vorrebbe l'arresto di Marchionne e la nazionalizzazione della Fiat: ma egli, intelligente com'è, fa della satira sui praticanti dell'VCS. Dell'attualità non dico nulla, per non interferire negli altrui fatti interni: e poi c'è Crozza, chi meglio di lui sa raffigurare che cosa siano il VCS e i suoi praticanti?
Scritto da ulderico monti il 20/9/2012 alle 07:49
@Ulderico Monti, il vetero cretinismo di sinistra fa il paio con il vetero marxismo del sindacato di cui parlavi forse ieri. Ritengo più pericoloso il secondo perché conta di più oggi e fa più danni ai lavoratori e alle imprese.
Scritto da Maurizio il 20/9/2012 alle 08:08
SABATO 22, ORE 9.30, al cinema Politeama di Varese, MATTEO RENZI SI PRESENTA come candidato premier del centrosinistra, in una riunione pubblica. Non abbiamo i soldi per i manifesti e il Pd si è rifiutato di inviare una mail a tutti gli iscritti. Non se è giusto, ma non importa. SIETE TUTTI INVITATI.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 20/9/2012 alle 08:31
Il rallentamento del mercato dell'auto non può spiegare il crollo della FIAT all'ultimo posto delle vendite. Oggi si è arrivati al punto di supplicare la Volkswagen di liberarci di Marchionne; ma il ruolo di de-industrializzatore dell'Italia e di sicario delle multinazionali americane svolto dall’omino in maglioncino, era già evidente due anni fa, eppure gli è stato sufficiente l'antioperaismo per giustificare tutto. Che il lavoratore in qualche modo abbia sempre torto, è una convinzione profonda. Basti pensare agli strali lanciati da Mario Monti contro lo Statuto dei Lavoratori, una legge che sarebbe colpevole di aver sfavorito proprio chi voleva favorire, poiché avrebbe scoraggiato le assunzioni… Ecco una bella esca per un dibattito "epocale", di quelli capaci di tirare in ballo l'eterno conflitto tra i "valori" e la "dura realtà del Mercato”. Bersani si è affrettato a definire "epocale" lo Statuto dei Lavoratori, senza impedirgli di affossarlo pochi mesi fa in parlamento. A discolpa di Bersani va detto che fare un finto partito di sinistra negli anni '60 e '70 era molto più facile, perché c'erano le industrie, la classe operaia aveva un peso oggettivo e un'Armata Rossa (qualche merito lo avrà pure avuto) impediva alla NATO di inventarsi un'aggressione militare ogni cinque minuti.
Scritto da Claudio Ennam il 20/9/2012 alle 08:34
Quello che penso io sull'argomento FIAT ha poca importanza, contano invece i pareri di personaggi autorevoli e competenti in materia. Stamattina l'on.IZZO dei Com.it. ha avanzato la proposta della "espropriazione" e nazionalizz.della FIAT, anche citando un art.della Costituz.che lo consentirebbe. Sarei curioso di conoscere il parere di TABACCI su questo argomento, anche perche' si presenta candidato alle Primarie del PD ed e' un economista di valore. Credo che anche altri se lo chiedano. Grazie.
Scritto da giovanni dotti il 20/9/2012 alle 08:39
Quello che penso io sull'argomento FIAT ha poca importanza, contano invece i pareri di personaggi autorevoli e competenti in materia. Stamattina l'on.IZZO dei Com.it. ha avanzato la proposta della "espropriazione" e nazionalizz.della FIAT, anche citando un art.della Costituz.che lo consentirebbe. Sarei curioso di conoscere il parere di TABACCI su questo argomento, anche perche' si presenta candidato alle Primarie del PD ed e' un economista di valore. Credo che anche altri se lo chiedano. Grazie.
Scritto da giovanni dotti il 20/9/2012 alle 08:39
@Giovane ex rottamatore. Non avete i soldi per i manifesti, poveri figli? Ve li do io. Però Renzi deve salire sul palco con una maglietta recante questa scritta. Fronte: “Da Ennam ogni asola è perfetta”. Retro: “Ennam, vestiamo i milanesi dal 1935". Penso che Renzi non abbia problemi, a lui piace il Mercato.
Scritto da Claudio Ennam il 20/9/2012 alle 08:42
Se le aziende vogliono vendere, serve il salto tecnologico e culturale per cambiare tutto il parco auto e cambiare il modo di muoversi. Io ho in mente che le aziende produttrici, direttamente, offrano sia l’auto sia un pacchetto mobilità tagliato su misura. Dal “compro l’auto” al “pago la mobilità”. Intermodale: bici (elettrica?), treno, bus, auto piccola da cambiare con auto grande solo per le ferie della famiglia ecc. ecc.
Scritto da FrancescoG. il 20/9/2012 alle 09:27
@ Billa.Ciao! Elkann ha dato una risposta a Della Valle che a suo nonno non sarebbe piaciuta. Da chi se la prende con Zeman e meno con chi rovina il calcio, me lo aspetto.@C.M.Fiori.Per conferma, le cifre che indica immagino sono in vecchie lire?Romiti.Ai tempi la Fiat decise di prendere il mercato interno e non internazionalizzarsi.Le riforme non fatte in periodo di vacche grasse.@Ulderico Monti sottolinea le difficoltà di investire in Italia.@Fab.Purtroppo la destra ha fatto poco per cambiare.
Scritto da FrancescoG. il 20/9/2012 alle 09:43
Giovane exrottamatore, quanto scrivi (h.8.31)mi pare sia una chiara dimostrazione da che parte sta la vecchia guardia del PC, pardon PD, varesino. Come sempre non ammette contradditorio! Eppure avrebbe molto da imparare da Renzi! Non bisogna chiudere la porta alle "novita'". Almeno ascoltarlo prima di decidere! Vedo che c'e' ancora molta strada da fare per arrivare ad una vera unita' della coalizione. Speriamo che maturino in fretta!
Scritto da giovanni dotti il 20/9/2012 alle 09:54
@Camillo Massimo Fiori. Lei risponde con un impersonale "@Giuseppe Adamoli" ad un suo affettuoso "Caro Massimo". Ho già notato una sua certa freddezza nei confronti di Adamoli che con lei è sempre molto gentile. Non m'interessano i rapporti personali che non sono da blog. E' una presa di distanza politica?
Scritto da Vittorio il 20/9/2012 alle 10:02
UNA BATTAGLIA GENERALE PER LA NAZIONALIZZAZIONE DELLA FIAT (14 Settembre 2012) Il movimento operaio non può subire senza reagire l' ulteriore attacco frontale della Fiat. Né può attendere passivamente la sentenza di fine Ottobre. Tutto è ormai molto chiaro, e da tempo: la famiglia Agnelli e Marchionne hanno scelto di liquidare la propria presenza in Italia, procedendo con la chiusura progressiva degli stabilimenti, uno alla volta. Occorre allora unire i lavoratori di tutti le aziende Fiat in una lotta sola: che prepari l'occupazione degli stabilimenti e rivendichi la nazionalizzazione della Fiat, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori. Se la Fiat annuncia l'esproprio del lavoro degli operai, gli operai hanno il diritto di rivendicare l'esproprio della Fiat, ripartendo il lavoro tra tutti a parità di paga. Una battaglia che può e deve congiungersi alla lotta generale per un governo dei lavoratori: l'unico governo che può realizzare queste misure; l'unico governo di vera alternativa. PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Scritto da ulderico monti il 20/9/2012 alle 10:13
Avete letto la proposta comunista di nazionalizzazione della Fiat? Scommetto dieci cents che il frivolo Vendola e la Fiom si collegheranno alla proposta. A riprova che il VCS . vetero-cretinismo-di-sinistra non è chimera arteriosclerotica, bensì è realta viva e vitale.
Scritto da ulderico monti il 20/9/2012 alle 10:18
@ Vittorio - I miei rapporti con Adamoli, che datano da lunghi anni, sono di grande stima e di profonda amicizia. Siamo in sintonia anche nelle valutazioni politiche che, a parte sfumature, coincidono largamente.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 20/9/2012 alle 11:09
@ Adamoli: caro Adamoli, pur nel rispetto della tua opinione mi permetto alcune considerazioni: 1) la diminuzione della domanda interna di beni è, lo sai bene, conseguenza diretta dei provvedimenti del governo Monti: si può comprendere agevolmente che quando molte persone sono occupate a pagare una tassazione bestiale (attenzione: non si pensi soltanto a quella diretta, un ruolo rilevante l'ha proprio la tassazione "indiretta", basti pensare al prezzo della benzina), e faticano ad andare avanti, non hanno certo i soldi in tasca necessari per acquistare una nuova automobile. 2) se quei soldi pure li avessero, a tuo parere, codesti, tutt'altro che cretini, acquisterebbero un modello fiat o un'altra auto? 3) Marchionne fa il suo lavoro, punto. Per favore evitiamo la trita e ritrita demagogia: non esiste un capitalismo "etico", un mercato buono contrapposto ad un mercato cattivo. Esiste il mercato e basta. Marchionne fa gli interessi della fiat e dei suoi azionisti, ai quali non frega nulla dell'Italia in sé, e tantomento interessa la memoria storica (i soldi pubblici con cui il governo italiano pare aver finanziato in passato la fiat...). Non mi risulta Marchionne sia uno storico di professione, mi risulta piuttosto che sia un manager. E' opportuno acquisire questo semplice concetto: agli azionisti interessa che Marchionne li faccia guadagnare. Marchionne fa il suo lavoro, e bene, per loro, punto. 4) quel che però mi fa specie è che quando qualcheduno, come il povero Landini, fece presente che non esisteva alcun piano d'investimenti fiat per il nostro paese, giornali e politici vari replicarono strombazzando insulti contro i soliti passatisti-reazionari-antiprogressisti (lo schiocchezzaio comunista riportato da Ulderico Monti col dibattito attuale non ha molto a che fare e merita l'attenzione che si riserva ai reperti di un museo, o qualcuno ancora ci crede al comunismo reale? Se davvero si trovassero tali creduloni reputo dovrebbero salvaguardarne l'esistenza, come i panda..) in nome di quest'ottima economia globalizzata, che Marchionne l'americano ben rappresentava. Qualcuno di questi "laudatores" che si scusi per le boiate dette? No di certo: siamo pieni di bravi giornalisti, competenti tecnici, validi politici, illuminati economisti, e meravigliosi statisti, che al confronto de Gaulle era una nullità, ma, guarda il caso, il paese è alla rovina. Strano davvero. Cari saluti.
Scritto da Carlo il 20/9/2012 alle 12:49
Vendola non direbbe mai che vuole la nazionalizzazione del Fiat, né lo direbbe Di Pietro, ma alcuni figuri con cui si accompagnano frequentemente lo direbbero. Per questo valuterò con attenzione se votare una coalizione con loro due.
Scritto da G. Brielli il 20/9/2012 alle 12:52
Saltando di palo in frasca, questo argomento e' stato discusso fin troppo senza venirne a capo:vorrei sentire piuttosto quello che ne pensano i candidati alle Primarie. Ci sono altri argomenti scottanti,come quello della Sanita'(quasi uno scandalo al giorno,ieri la Lombardia, oggi la Puglia, per non parlare di Calabria e Sicilia!).Cosa ne pensaano inostri candidati? Non sarebbe il caso di togliere la Sanita'alle Regioni e riattribuirla allo Stato? E la Giustizia,il conflitto di interessi,ecc.ecc
Scritto da giovanni dotti il 20/9/2012 alle 15:03
@Carlo - Quando un top manager, italiano, canadese o americano, assume verso un Paese l'impegno di attuare un piano d'investimento che poi non realizza, il governo di quel Paese ha l'obbligo morale, non solo il diritto, di chiedergliene ufficialmente e pubblicamente ragione. L'azionariato di Fiat Spa è diffuso e composito ma l'azionista di riferimento è la famiglia Agnelli. Quando si è rimessa a spendere per la Juventus ha dichiarato di farlo in nome del dovere che sentiva verso Torino e lo sport nazionale. Ci sono ben altri doveri che gli Agnelli dovrebbero sentire verso l'Italia intera. Sempre naturalmente dentro le logiche del capitalismo, ma consapevoli che ne esiste uno selvaggio e uno più conscio delle condizioni sociali di una nazione.
Scritto da Giuseppe Adamli il 20/9/2012 alle 15:09
@ Giovanni Dotti. Sono io uno dei candidato per le primarie. Voglio rappresentare quelli delle vie in cui ho vissuto (in una, pur lunga chilometri, i residenti sono tre o quattro. E' in mezzo ai monti. Quelli con la minuscola. Sono pochi, lo so. Parto male). E, inoltre,non vorrei che la lettera G dell'elenco telefonico, citato a proposito da qualcuno, qualche giorno fa, resti vuota. Cosa penso sull'argomento? Guardi, ora non posso. Devo andare a ritirare il vestito da Minotauro in lavanderia.
Scritto da FrancescoG. il 20/9/2012 alle 15:22
@Giovanni Dotti - In attesa di sapere cosa pensano i candidati delle (future) primarie sui problemi rilevanti che tu poni sul tavolo, ti dico cosa ne penso io, almeno della sanità. Ci manca solo di riportarla sotto il governo centrale. Con quella grigia burocrazia non sapremmo proprio più niente, non perché gli scandali cesseranno di esistere ma perché tutto verrebbe tenuto nascosto. La sanità va migliorata ma in molte Regioni, compresa la nostra (mi perdoni l'opposizione di cui faccio parte), è ai livelli più d'Europa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/9/2012 alle 15:22
Caro @Vittorio di Luino, il tuo stretto rapporto di fratellanza con Adamoli non dovrebbe autorizzarti a essere pedante con il buon @Fiori. Che male ti ha fatto? Fiori è sempre imparziale e non fa mai preferenze con nessuno. E’ un uomo retto. Non è lingua biforcuta. Scusatemi se mi sono permesso ma, come dico sempre al mio fratello Ernesto che frequenta anche lui il blog, mi piacciono le cose per bene.
Scritto da Anselmo Losa il 20/9/2012 alle 16:27
@Giovane ex rottamatore . Il mio segretario di circolo mii ha prontamente informata. Non mi piacciono le persone che si piangono addosso. Chi paga l'affitto del cinama "Politeama" ad esempio? Non fate sempre le vittime, parlate un pò di economia nel vostro programma senza limitarsi in un "ha ragione Marchionne."
Scritto da Lorenza il 20/9/2012 alle 17:57
che tesoro la nicoletta! una che sente la mancanza di una svalvolata come me, merita veramente un encomio speciale. eccomi qui tutta per te! dimmi tutto! anche su marchionne.
Scritto da Billa il 20/9/2012 alle 18:13
ciao francesco g! eh, l'avvocato agnelli, tutta un'altra classe rispetto ai figli di margherita. lapo e le sue frequentazioni trans sono state una pagina pessima. di john mi piace solo il nome che ha dato al suo primogenito: oceano. bellissimo nome. sono contenta di trovarti candidato alle primarie e sappi che io e la mia dolce metà aderiamo subito, senza batter ciglia, e ci proponiamo per confezionarti la campagna elettorale. costituzione del comitato pro-francesco, organizzazione del battello per spostamenti lacustri, da far invidia al camper di renzi, compresa la frittura di alborelle al molo e l’organizzazione di conferenze stampe on lake. la mia dolce metà, esperto in at-tacchinaggi notturni e delle prime luci dell’alba, garantirà una copertura integrale di ogni muro, parete, superficie liscia verticale che non lascerà scampo ai faccioni avversari. io mi sperticherò in sorrisi da volantinaggio. qualcuno (gaffuri?) dovrà montare i gazebi. gaffuri non può pensare anche alle torte e alle merendine? ma il pezzo forte della campagna elettorale, sarà la tua camminata sulle acque nel tratto lido – villa olmo. hecce homo, hecce como. è prevista anche l’ascensione. una funicolare personalizzata ti farà ascendere in quel di brunate e pigra. la tua immagine sarà proiettata sul monte olimpino. realisticamente, l’obiettivo è arrivare al ballottaggio. il programma definitivo lo stenderemo in base all’avversario finale. se sarà vendola, il tuo sarà un programma liberal, un po’ da puzzoni. se il ballottaggio avverrà con renzi o tabacci, tireremo fuori la tua anima rivoluzionaria, come quella di quel signore vissuto 2000 anni fa, l’unico vero rivoluzionario della storia. infine, nell’ipotesi remota ci fosse bersani al ballottaggio, non c’è problema per il contrattacco, a bersani vanno bene tutti, monti, ichino, vendola, basta che respirino ;-)
Scritto da Billa il 20/9/2012 alle 18:22
Camillo Massimo Fiori non si discute, è come il cielo che si accetta anche quando ogni tanto è nuvoloso perchè tanto si sa che prima o poi torna il sole.
Scritto da paperoga il 20/9/2012 alle 19:01
Mi scusi @Adamoli, parlando di Sanita' mi sono lasciato trascinare dall'impulsivta' e dall'indignazione per i continui scandali. So che e' impossibile tornare indietro, ti chiedo pertanto quali provvedimenti preventivi si potrebbero mettere in atto per arginare i fenomeni di CORRUZIONE "prima"che intervenga la Magistratura. Ad es.un prezziario "nazionale"per gli acquisti, per le prestazioni medicospecilistiche,per i rimborsi ai privati,ecc.in modo da uniformare i costi su tutto ilterritorio naz.
Scritto da giovanni dotti il 20/9/2012 alle 20:09
Caro Adamoli, per rispetto nei confronti tuoi e dei lettori ribadisco che non ho nessun fratello di nome Anselmo.
Scritto da E. Losa il 20/9/2012 alle 20:15
Non si preoccupi, @E. Losa, qui quasi nessuno è quello che dice di essere. Ci sono fratelli di..., amici di..., e anche figli di... E' come nella vita.
Scritto da Claudio Ennam il 20/9/2012 alle 21:53
Dal commento di @E. Losa viene da pensare che ignori di avere un fratello. Singolare che un blog svolga le veci di Carramba che sorpresa, il programma della Carrà che permetteva di ricongiungere parenti o di svelare parentele sconosciute. In effetti, a partire dai cugini Tavana, qui rappresentati dal signor Alberto Tavana, che ci lasciò anche la sua mail personale, il blog si è riempito anche di fratelli e amici. Il post titola “La telefonata”. Una telefonata allunga la vita, diceva un messaggio pubblicitario. Magari fra parenti, cugini, amici e figli di … basterebbe una telefonata per ritrovarsi. Una semplice comunicazione. Credo che @Claudio Ennam converrà con me.
Scritto da Eugenio Carnelli il 20/9/2012 alle 23:33
@Billa (18.22) - Sempre un piacere leggerti. Penso che sia dello stesso parare anche @FrancescoG.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/9/2012 alle 09:07
@Giovanni Dotti (20.09) - Domanda da un miliardo di dollari. La corruzione c’è dovunque, specialmente nei Paese non democratici. In Italia ha superato il livello di guardia. Penso che servirebbero dei partiti veri, seri, che abbiano un rapporto non subalterno verso chi ha incarichi nelle istituzioni e maneggia contributi e permessi di ogni genere. La situazione povrebbe migliorare con minore burocrazia, meno leggi e più semplici: nei dettagli si nasconde il “veleno”. Quanto alla sanità, la strada intrapresa dei costi standard di prestazioni, esami e materiali, da applicare in tutto il territorio nazionale, sarebbe la più efficace.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/9/2012 alle 09:10
@Eugenio Carnelli. Non le rispondo nel merito perché non ricordo se io abbia avuto da ridire con lei. Magari, al contrario, siamo amici. Non ricordo. Preferisco non risponderle. Sa com'è, sono molto anziano e ho molta pancia. Ho scoperto che il grasso è in rapporto diretto con il cervello: più cresce la prima, meno attività svolge il secondo. Abbia pazienza.
Scritto da Claudio Ennam il 21/9/2012 alle 11:35
@Giuseppe Adamoli. (9:07). Assolutamente si.
Scritto da FrancescoG. il 22/9/2012 alle 11:50
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