Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/9/2012 alle 20:45


Fino a ieri Alessandro Sallusti, direttore del Giornale mi stava antipatico. Non per le sue idee, quali che siano, ma per il tipo umano.
Oggi mi sta quasi simpatico per come si è comportato dopo la sentenza di condanna.
Ma non è di questo che voglio parlare, ma della Giustizia italiana. Cosa ne dite di un giudice che gli commina 5mila euro di risarcimento e un altro che lo condanna a 14 mesi di carcere senza condizionale?
Eppure, no misteri da svelare, no testimonianze contraddittorie, solo un pezzo di giornale da giudicare per eventuale diffamazione.
Naturalmente sul banco degli accusati c’è il Parlamento che non ha cambiato la norma discutibilissima sulla responsabilità del “direttore responsabile” di un qualsiasi giornale.
Ma perché non additare anche la Giustizia per come (non) funziona?
Gli esempi sono centinaia ma ne porto solo due molto diversi, uno attualissimo, l’altro di un’epoca fa.
Cosa ne dite di qualche giudice monocratico che ha diritto di vita o di morte su una grande fabbrica come l’Ilva di Taranto?
O di quella magistratura che tanti anni fa aveva tardato un’eternità (costata una cifra enorme alla finanza pubblica) per risolvere una controversia giudiziaria intentata da qualche signorotto che non gradiva che una superstrada deturpasse il “suo” paesaggio?
La politica ha tante colpe (dobbiamo ripeterlo?). Tra queste c’è anche quella di non aver prodotto nessuna riforma della Giustizia. Ma i magistrati non la vogliono, si dice. Appunto, una ragione in più per sconfiggere i capricci corporativi di una categoria benemerita che però ha il difetto di ritenersi intoccabile.
Ha un’attenuante, certamente, l’attacco forsennato che da 20anni le viene mosso da Berlusconi e berlusconini (nascosti in molti partiti) che vogliono fare i propri porci comodi. L'opposizione irragionevole all'approvazione della legge anti corruzione è un fatto a suo modo simbolico.
L’autonomia del giudice è sacrosanta. Ma il malfunzionamento della Giustizia penale, amministrativa e civile ha un costo insopportabile di cui anche i magistrati portano un pezzo di responsabilità.


Commenti dei lettori: 92 commenti -
La dichiarazione di disponibilità di Mario Monti a proseguire, a certe condizioni, l'azione di governo, proviene non a caso dagli Stati Uniti dove, come in altri Paesi, esiste una diffusa preoccupazione per il futuro dell'Italia, per l'inaffidabilità della classe politica, per la corruzione dilagante e - appunto - la inattendibilità dell'amministrazione della giustizia. E' probabile che Mario Monti sia stato "indotto" a dichiararsi disponibile. E' un segnale di speranza per l'infelice Italia!
Scritto da ulderico monti il 27/9/2012 alle 20:30
giuseppe adamoli, cosa non le piace del giudice patrizia todisco? ha letto oggi dell’alta incidenza di leucemie fra i bambini residenti vicino all’ilva? lo sostengono i primari di ematologia e di oncologia pediatrica.
Scritto da Billa il 27/9/2012 alle 21:12
l’italia si conferma il paese in cui l’eccezionale e lo straordinario diventano il normale e l’ordinario. mario monti, il nominato e non eletto premier di una maggioranza non eletta e anomala, si ripropone alla guida del paese. siccome siamo in democrazia, e tutti i giorni si parla di una crescente distanza tra rappresentati e rappresentanti, monti dice: sono pronto a guidare il paese ma non partecipo alle elezioni. e aggiunge: naturalmente devono esserci delle condizioni speciali. ma non dice quali! forse è prematuro ... stante questa fresca dichiarazione, se le cose stanno così, che non vengano nemmeno indette le elezioni che, oltretutto, sono anche costose. proroghiamogli l’incarico e via! riguardo ai parlamentari, proroghiamo anche loro, che se lo meritano, oppure mandiamoli pure a casa, teniamo solo il governo, il parlamento non serve. nell’emiciclo, coltiviamo la vite a terrazza. e proroghiamo anche napolitano, anzi, mummifichiamolo, così potrà promulgare tutti quei bei provvedimenti che a lui piacciono tanto, tipo l’indulto per i carcerati. così dietro le sbarre avremo sallusti, mentre la malavita dell’est, qualche spacciatore nordafricano e qualche mafioso nostrano, in giro per le nostre strade. invece, il medico di legnano (candidato alle comunali per l’idv) che tre mesi fa ha massacrato la moglie con il mattarello, è stato ritenuto idoneo agli arresti domiciliari. dopo tre mesi! qui la giustizia ha lavorato veloce!!! poi ci riempiamo la bocca con il modello svedese, danese, tedesco, eccetera, seppur consapevoli che siamo il paese di don raffaè cantato da de andrè.
Scritto da Billa il 27/9/2012 alle 21:18
Finalmente sento una critica alla magistratura anche su questo blog. Che la categoria sia benemerita non lo discuto ma che non debba mai essere riformata è una cosa fuori dal mondo.
Scritto da f.f. il 27/9/2012 alle 21:32
Sallustri, caro Giuseppe, non può diventarci 'quasi' simpatico perchè ha subito una condanna eccessiva. E' un fazioso senza speranza, un uomo di parte che dietro una presunta deontologia professionale, ha sostenuto posizioni partigiane. Penso che l' entità della sua condanna sia eccessiva, ingiusta, questo è certo, ma la legge è uguale per tutti e ritengo, con altrettanta convinzione, che certa comprensione sia impropria, a partire da quella, 'specialissima', del presidente della repubblica.
Scritto da paolo rossi il 27/9/2012 alle 22:10
Sallusti simpatico? Non sono mai stato ipocrita e non voglio diventarlo adesso: forse non interessa a nessuno, ma io la penso all'opposto, per esempio come Marco Giovannelli altri bravi giornalisti che non seguono l'onda. E poi: cosa sono 14 mesi di "pena alternativa" a confronto di anni e anni di "metodo Boffo" e altre schifezze praticati con sistematico, allegro e ben remunerato cinismo? E infine: si può ancora distinguere tra diffamazione e libertà di opinione?
Scritto da roberto caielli il 27/9/2012 alle 22:27
Le inefficienze della giustizia sono tante soprattutto nel diritto civile. Un'impresa che aspetta una sentenza rischia di fallire prima che arrivi. E' un disastro.
Scritto da G. Brielli il 27/9/2012 alle 23:09
Cara @Billa, di Patrizia Todisco non c’è niente che non mi piaccia semplicemente perché non è questo il problema. Non mi convince un sistema (che i magistrati difendono) che carica su qualche giudice monocratico delle responsabilità enormi che dovrebbero appartenere anche e soprattutto al governo del Paese. Posso dire questa cose senza che qualcuno mi accusi di lesa maestà? Facciano pure ma se non mi convincono continuerò a ripeterlo. E sai perché? Ho grande rispetto dell’alta e insostituibile funzione dei magistrati e vedo con angoscia che il loro prestigio diminuisce agli occhi dei cittadini.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2012 alle 23:16
@Ulderico Monti e @Billa - Spero che nella prossima primavera si possa formare un governo politico (di legislatura) con un programma di pochi punti e con competenze tecniche forti. Mario Monti potrà essere utilizzato in altri ruoli importanti. E’ un’utopia? Accidenti, Ulderico, lasciami almeno quella.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2012 alle 23:19
@Paolo Rossi e @Roberto Caielli - Se dobbiamo fare a gara nel parlar male delle idee politiche di Sallusti ci sto. Non dirò mai però che è un giornalista prezzolato che lavora sotto dettatura perché dovrei dirlo di molti altri che lavorano a Repubblica e anche al Corriere. Un mio post del 5.5.2010 si intitolava “Sto con D’Alema” e si riferiva alla gazzarra tra lui e Sallusti avvenuta a Ballarò il giorno prima. Leggetelo, avevo difeso niente meno che D’Alema. “Sallusti oggi mi sta quasi simpatico” (modo di sentire mio personale non nostro) è un artificio per sottolineare le differenze enormi di giudizio da un grado all’altro della nostra Giustizia e per parlare della necessità della sua riforma, problema ostico per una parte importante della sinistra eppure di straordinario rilievo per il sistema Italia. Il post è a questo che si riferisce, come si vede in modo chiarissimo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2012 alle 23:26
Caro Adamoli, perdonami ma fatico a figurarmi Sallusti come un martire del libero pensiero, un nuovo Assange, e certo possiamo anche evitare gli elogi sperticati per la magistratura ma ti chiedo: come puoi ignorare che è proprio grazie alla magistratura che abbiamo potuto conoscere gli abusi dei politici (e di una certa CL..) nella lombardia formigoniana? Non è forse vero che, sempre grazie a questa vituperata magistratura, e grazie al coraggio di Martelli e Scotti, iniziamo a conoscere cosa avvenne nell'Italia che trattava con i poteri mafiosi? E non è sempre grazie alla magistratura che iniziamo a conoscere cosa avveniva (e avviene) nel Lazio? E non è sempre grazie alla magistratura che siamo arrivati a conoscere l'infelice situazione sanitaria di una parte della Puglia? E' colpa della magistratura se i dirigenti Ilva non si sono interessati poi tanto all'inquinamento di Taranto, o è colpa loro? Grazie alla magistratura abbiamo compreso i danni che ci ha portato il "centralismo" regionalista (i cosiddetti "governatori" acclamati per troppo tempo da questa degenere classe dirigente e da giornalisti prezzolati), abbiamo compreso quali emolumenti si autoattribuivano i bricconi che chiedevano e chiedono sacrifici persino ai pensionati, costretti a vendere la propria casa per pagare l'imu e sopravvivere. Questi sono dati di realtà. E inoltre tu sai perfettamente che la parola "riforma" (della magistratura), per come la si è sino ad ora utilizzata in politica, assume un significato sinistro. Cari saluti.
Scritto da Carlo il 28/9/2012 alle 01:54
@Giuseppe Adamoli. Caro Giuseppe, che faremmo senza le nostre sacrosante utopie? UTOPIA /..   Quando leggemmo “ Uno spettro si aggira per l’Europa “ / e imparammo la via dall’utopia alla scienza, / quando Ilic ci insegnò  “ Che fare “, / noi finalmente rialzammo la testa / e sapemmo che un giorno avremmo vinto. /.   Non è la Storia un caos / di re, di date, di battaglie, / ma lucida / razionale / inesorabile lotta di classe. /.   Ora ci dicono: E’ stata una follia, / e ridono - meschini - / della nostra utopia. / Perché ? /.   Se vi crolla la casa / ripudierete / la scienza delle costruzioni ? / rinnegherete volt ed ampere / se l’impianto vi sbaglia l’elettricista ? /.   Abbiamo imparato la Storia, lo sappiamo: / morì  invano un Messia, / l‘attesa del Ritorno / sfociò nell’Editto degli Augusti di Milano; / e dopo l’Ottantanove / Napoleone Bonaparte Imperatore. /.   Se anche fosse stata soltanto un’illusione, / il cuore ci infiammò l’Ottobre, / e dunque: / non abbassate la teste, / non arrendetevi alle cose da possedere, / siate orgogliosi della nostra santa utopia ! /.   Diteci voi  invece  in che cosa credete ! /.                                                                            / 21.10.1989 /  
Scritto da ulderico monti il 28/9/2012 alle 07:29
Caro @ G. Adamoli. Se non ti va il termine prezzolato, penso che ti possa andare meglio quello più semplice "pagato o a libro paga", come gli altri dipendenti del cavaliere. Di giustizia vorrei discuterne ma non come corollario di avvenimenti poco seri (Mister Santanchè non è David Letterman e non è candidato al Pulitzer, al massimo al remake di Nosferatu): l'altra volta il calcio, oggi un cameriere, nemmeno il migliore, del cavaliere.
Scritto da Sic Est il 28/9/2012 alle 07:42
Ieri sera ho buttato giù due righe sulla giustizia civile ma vorrei aggiungere una parola su quella amministrativa e vorrei che ne parlassero i sindaci e i privati che ne hanno avuto a che fare. Ricorrervi è sempre un terno al lotto, Bisogna aggiornare le leggi ma credo che bisogna anche aggiornare i metodi e scegliere meglio gli uomini che dovrebbero essere preparati di più. Nessuno nasce "imparato" anche se questi magistrati danno l'impressione di crederlo.
Scritto da G. Brielli il 28/9/2012 alle 07:55
Alcuni commenti sulla condanna al carcere del giornalista Sallusti dimostrano una volta di più, se ce ne fosse bisogno, in quale pantano di illiberalità sguazzi una parte della sinistra, anche quella che magari si professa cristiana.
Scritto da ulderico monti il 28/9/2012 alle 07:58
C'è un problema enorme in Italia che si chiama autoriforma della magistratura. Non riforma come per tutte le categorie dei cittadini, bensì "autoriforma". Se non la fanno gli stessi magistrati non se ne farà mai nulla. Derivano da questa blocco tutti gli affanni della Giustizia. Una parte dei magistrati comincia a ritenere che questa resistenza sia sbagliata e che occorra maggiore apertura verso il cambiamento. Spero che prevalga questa posizione equilibrata e cooperatrice con il parlamento. Se non ci sarà più Berlusconi dovrebbe risultare meno difficile.
Scritto da A.B. il 28/9/2012 alle 08:16
Riforma della Giusizia? Speriamo solo che non la scriva il PDL e gli altri l'approvino, si sa mai...di questi tempi! Povero Sallusti, lacche'del cav., mi spiace per lui ma se l'e' proprio meritata, non faccia ora l'eroe, non lo si faccia passare per vittima! Di cattiverie e insulti gratuiti ne ha vomitati a iosa, e poi c'e' anche il PRINCIPIO DI RESPONSABILITA'che va tutelato.DURA LEX SED LEX, se non e' piu'consona ai tempi la si cambi,ma finche'vige va applicata senza remore e senza attenuanti
Scritto da giovanni dotti il 28/9/2012 alle 08:45
L'urgenza della riforma della Giustizia è tale a prescindere dalla vicenda giudiziaria di Sallusti.
Scritto da Mirco Guietti il 28/9/2012 alle 08:50
Fino a ieri Sallusti non mi era nè simpatico nè antipatico: io giudico le azioni delle persone. Gli ìmputo un fatto grave: ha pubblicato sotto pseudonimo un pezzo di un signore che non è nell'Ordine dei giornalisti. Quanto alla carcerazione, riporto oggi ciò che già ho scritto ieri: il tipetto pratica un giornalismo da pirata, ma sostengo fortemente che lo si giudichi come reato civile e non penale. Una supermulta e il sequestro della penna (cioè la sospensionsospensione dal lavoro) mi sembrano più giusti, vedi caso Boffo per Feltri. Prevedere la carcerazione è un accanimento punitivo, una ritorsione, una vendetta.
Scritto da Nicoletta il 28/9/2012 alle 09:00
L'Ilva è il frutto avvelenato di un peccato originale commesso dallo Stato del secondo dopoguerra. Là c'erano gli ulivi, ma la sola economia agricola non bastava più nè alla popolazione locale, nè a una nazione che voleva partecipare al mercato, alla produzione e commercio dell’acciaio. De Gasperi docet anche qui. Peccato che abbiano piazzato l’acciaieria in un quartiere della città, manco fosse un centro commerciale, comodo da raggiungere. Oggi che colpe ha il giudice monocratico Patrizia Todisco? Il sig. Ernesto Riva ha rilevato l’ILVA dallo Stato nel ’95. Può in 15 anni, un singolo imprenditore, apportare modifiche strutturali a un’acciaieria? Probabilmente sì, ma a quali costi? Il mostro ecologico l’ha fatto lo Stato, quello che poi, avendo la coscienza sporca della cattiva salute distribuita insieme al pane quotidiano fino al ’95, mandava le ispezioni con il ‘preavviso’. La Regione Puglia ha fatto investimenti enormi per aiutare lavoratori e imprenditori per non uccidere il mostro. Oggi abbiamo un ministro che è stato medico del lavoro a Marghera, se non erro ha discusso la tesi di laurea sull’inquinamento dovuto alle cokerie. Sarà un bene? Potrei anche concordare sul fatto che il potere del giudice sembra assoluto, ma non è così. Prima di arrivare all’intervento del giudice, qualcuno non ha fatto il suo lavoro fino in fondo per attenuare i danni del mostro. . E’ ovvio che se non si fa nulla di sostanziale, il giudice poi ha il dovere di fermare, e ammazzare il mostro. Come mai in Germania, la regione delle vecchie e obsolete e chiuse acciaierie è addirittura diventata meta di turismo ecologico? Dove le hanno messe le acciaierie? Crederete mica che hanno rinunciato all’acciaio perchè inquina ! E la Cina? Va beh, là c’è tanto spazio, e poi hanno gli operai in stato di schiavitù chiusi nei dormitori, perquisiti da guardie armate all’uscita dalla fabbrica e obbligati agli straordinari. Ma perchè non abbiamo globalizzato anche i sindacalisti?
Scritto da Nicoletta il 28/9/2012 alle 09:35
@ A chi filosofeggia di illiberalità. Ripeto, il caso di questo meschinello (e confermo che ha fatto il suo dovere di militante ben remunerato, come tanti altri, aggiungo, di centro, di destra e di sinistra) non mi appassiona. L'ho postato ieri: gli imbrattatori con i murales sono convinti di farlo per libertà di espressione, ma se beccati, vengono multati. Se la pena data a questo inventore di notizie è eccessiva, cambiamo la legge, ma non accusiamo di stalinismo chi non si sente di difenderlo.
Scritto da Sic Est il 28/9/2012 alle 09:40
@Sic Est (7.42) - Per parlare di Giustizia sul blog, farsi leggere e creare attenzione è molto utile agganciarsi ad un fatto che provoca discussioni e divisioni. E’ quello che ha fatto secondo la mia sensibilità. I giornalisti del Giornale sono a libro paga quanto quelli di Repubblica, per citare un concorrente editoriale e politico. Perché non ammettere che ci sono giornalisti che corrono dal Foglio, dal Libero e dal Giornale, e che non andrebbero mai a Repubblica o al Fatto Quotidiano, per ragioni di omogeneità culturale? La buona fede esiste forse solo a sinistra?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/9/2012 alle 10:01
@Carlo (01.54) - Nessuno riuscirà mai, neanche nella foga polemica, a farmi sottovalutare i meriti della magistratura. E’ un potere dello Stato imprescindibile in ogni democrazia che va circondato da profondo rispetto. Tuttavia non può ritenersi intoccabile dal quadro legislativo che evolve insieme ai mutamenti profondi e rapidi della società. Condivido che la parola "riforma" (della magistratura), per come la si è sino ad ora utilizzata in politica, assume un significato sinistro”. Ma questo è stato l’alibi comodo per sfuggire da ogni confronto che portasse a modifiche significative e urgentissime di un sistema giudiziario che va acqua da troppe parti, come dimostrano tutte le analisi internazionali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/9/2012 alle 10:05
Chissà perché quasi tutti i processi per diffamazione finiscono con condanne pesanti quando la persona diffamata è un magistrato. LA supercasta.
Scritto da Fab il 28/9/2012 alle 10:13
@ Adamoli. Hai perfettamente ragione che i giornalisti a libro paga ci sono da tutte le parti, mi pare che l'ho detto anch'io. Ti dico pure che sono consapevole che il problema giustizia esiste, non è da sottovalutare e si pone come un macigno sul Paese.Non ho nessuna intenzione o pretesa di difendere la magistratura. Aspetto un dibattito sull'argomento non ancorato ad alcun caso. Infine, non mi piace essere accusato di stalinismo in quanto sono di estrazione culturale "estremamente" liberal.
Scritto da Sic Est il 28/9/2012 alle 10:39
Nel caso specifico l'infame, come ha scritto Enrico Mentana, è stato Renato Farina e non Sallusti che è sempre stato sullo stomaco anche a me. In questa occasione Sallusti si è comportato da vero direttore responsabile che protegge i suoi giornalisti. La norma sulla diffamazione va cambiata.
Scritto da Un giornalista il 28/9/2012 alle 10:45
@Nicoletta. C'è del marcio a Taranto. Per questo rimando al mio blog (www.clennam.blogspot.it). Adamoli ha ragione quando critica la magistratura, intoccabile come la Mafia. Ogni tanto poi si sparano fra loro, come cosche contigue: un 41 bis a una, una carica di tritolo a l'altra. Adamoli ha ragione anche quando scrive che Sallusti non è prezzolato. Sallusti scrive sui giornali di Berlusconi perché crede a Berlusconi; come Ezio Mauro scrive su "Repubblica" perché crede alle lobby e ai poteri forti.
Scritto da Claudio Ennam il 28/9/2012 alle 10:47
Riprendo la parola scritta e aggiungo che va benissimo rispettare la magistratura ma va anche benissimo incoraggiarla a cambiare atteggiamento senza opporre veti sui progetti di legge di riforma della gfiustizia. Rischia di esserne travolta essa stessa e sarebbe un dramma per l'Italia dei furbi, che non sono solo Berlusconi e i suoi.
Scritto da Giornalista il 28/9/2012 alle 10:50
Giuseppe, spiegami la disparità. Sai che non si è presentato (nè lui nè l'avvocato) a due gradi di processo? Sai che aveva altre denuncie e condanne a suo carico? Tra i diritti dei Dino Boffo e quelli dei Sallusti, privilegio i primi.
Scritto da Massimo Galli il 28/9/2012 alle 10:51
A rieccoci! C'è una sentenza definitiva che condanna per falso un insigne corifeo della destra italiana e scatta l'intemerata contro una sinistra, magari perfino cristiana, che sguazza nel pantano dell'illiberalità. Questa melmosa sinistra sj redimerà quando dichiarerà Sallusti vittima di una sentenza politica emessa da giudici comunisti. Ma per favore|||
Scritto da gaetano nino cattaneo il 28/9/2012 alle 11:10
Cara@Nicoletta, non e' desiderio di vendetta ma solo applicare la legge,che deve (o almeno dovrebbe) valere per Sallusti (che finora e' fuori e dubito che entri in carcere) come per qualsiasi altro Cittadino della Repubblica. Sono d'accordo nel ritenerla sbagliata e che andrebbe cambiata per tali reati con l'introduzione di una grossa ammenda e la sospensione dall'O. dei Gionalisti. Si sa, tutti hanno paura dei gionalisti e cercano di tenerseli buoni. Condivido quanto scrive @SicEst ad Adamoli
Scritto da giovanni dotti il 28/9/2012 alle 11:19
Sta bene indignarsi per la dura condanna del giornalista, ma i cittadini e le forze politiche restano indifferenti alle condizioni disumane in cui si trovano i 66000 carcerati a fronte di una capienza di 45000 posti. “Una realtà che non fa onore al nostro Paese e ne ferisce la credibilità internazionale” – ha detto ieri il Presidente Napolitano – ma il Parlamento è sordo alle richieste di amnistia e indulto e non approva le pene alternative al carcere proposte dal ministro della giustizia. L’83 per cento delle condanne comportano il carcere mentre in Francia e in Inghilterra il 75 per cento sono scontate all’esterno delle prigioni. Paola Severino ha documentato che le misure alternative non sono un pericolo ma la soluzione. Chi resta in carcere recidiva tre volte di più (82%) rispetto a quelli che scontano misure alternative (19%). Oltretutto con questa soluzione si risparmierebbe 51 milioni di euro all’anno senza rischio di sicurezza per la comunità.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 28/9/2012 alle 11:19
Stiamo dando per scontato che Sallusti sia un giornalista...al di là della disparità va comunque sottolineato che la Cassazione parla di pericolo di reiterazione che mi sembra la cosa rilevante, cioè attribuendo a Sallusti una vololontà e una possibilitá criminale che lo rendono pericoloso. Al di là del reato da lui commesso il rilievo dei giudici è fondato, per questo il carcere
Scritto da Loris Costa il 28/9/2012 alle 11:57
@Massimo Galli (10.51), la disparità? Il giudice di primo grado gli aveva comminato un risarcimento di 5mila euro, l'altro giudice 14mesi di carcere senza condizionale. Questo dimostra l'amplissima discrezionalità del giudice. Il caso Boffo, disgustoso e osceno, nel mio ragionamento sulla riforma della Giustizia non c'entra niente. La mia profonda comprensione umana va tutta per Dino Boffo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/9/2012 alle 12:02
Concordo con @Camillo Massimo Fiori per l'ennesima volta.
Scritto da Cittadina cattolica il 28/9/2012 alle 12:14
@Loris Costa. Grazie a lei scopriamo che massacrare pensionati e lavoratori dipendenti come ha fatto, sta facendo e ancora farà Monti è un atto benemerito. Avere una responsabilità oggettiva in un caso di diffamazione a mezzo stampa commessa da altri è un atto criminale che va punito con il carcere. Ma perché invece di scrivere, @Loris Costa, non si guarda Jersey Shore su MTV?
Scritto da Claudio Ennam il 28/9/2012 alle 12:22
@Loris Costa, e tu concordi con la sentenza della Cassazione? Sallusti pericoloso criminale? Devo ricordarmi di dire alla Cassazione di non leggere certi forum e nemmeno i blog, e nemmeno tanti commenti ad articoli pubblicati in rete ... tutti posti che irresponsabilmente pubblicano opinioni reiterate di pericolosi criminali: noi. Magari, però, forse, una piccola norma sui conflitti di interesse potrebbe aiutare?
Scritto da Nicoletta il 28/9/2012 alle 12:23
tutto condivisibile con una aggiunta: visto che Mario Monti si è reso disponibile a continuare a governare , e con questa decisione risolve a tutti un bel problema , il PD per primo dica chiaro e tondo che appoggia un'altro Governo guidato dal professore che sicuramente avrà più possibilità di realizzare la riforma delle giustizia .
Scritto da Pietro il 28/9/2012 alle 12:26
Appartengo al gruppo che, pur ritenendo la pena carceraria inappropriata, non versa troppe lacrime per Sallusti. Più che un giornalista lo ritengo uno squadrista della carta stampata. Concordo con le più appropriate sanzioni da comminargli indicate da @ Nicoletta ma, al posto di sequestro "della penna" scriverei " del manganello". Sono del parere che il funzionamento della magistratura abbia bisogno di riforme; ma, per favore, non quelle che vorrebbero Berlusconi & c. tese solo a tagliare le unghie a questa istituzione per poter continuare a fare il bello e il brutto tempo garantendosi l’impunità. Le resistenze frapposte all’approvazione della legge anti corruzione sono una rappresentazione icastica delle loro intenzioni.
Scritto da Angelo Eberli il 28/9/2012 alle 13:07
scusa Giuseppe, ma proprio tu che conosci le regole della comunicazione e della chiarezza, perchè per parlare di Giustizia hai scelto il caso Sallusti? Se ci parli di Sallusti e di un certo non-giornalismo, su quello ci esprimiamo. Se ci parli di giustizia che non funziona siamo d'accordo e mi pare che il PD, senza fare tanti versi, ha messo a punto proposte adeguate. E vero poi che una parte della sinistra (ammesso sia tale) è su posizioni dogmatiche che vanno superate, con buoni argomenti.
Scritto da roberto caielli il 28/9/2012 alle 13:08
Caro Adamoli, posso concordare con te quando ti interroghi sui tempi della giustizia nel nostro paese, ma dovresti ben sapere che da parecchio vengono tagliati i fondi alla macchina giudiziaria. Com'è possibile, con pochissimi soldi, migliorare la situazione? Inoltre: mi auguro, nel post, di non essere parso uno strenuo difensore della carcerazione per i reati d'opinione, perché davvero così non è. Però tu sai che la magistratura applica le leggi vigenti, non se le inventa. Se vogliamo cambiare le norme sulla diffamazione a mezzo stampa possiamo tranquillamente farlo, Sallusti o non Sallusti. Mi pare che B. su altre questioni, nel silenzio dell'opposizione, abbia ampiamente legiferato, e, recentemente, senza nemmeno un minimo di dibattito parlamentare, è passato il MES (immagino tu sappia sin troppo bene cos'è). Non nascondiamoci dietro un dito di Sallusti: con la tua storia non puoi ignorare che il punto focale della questione è ben altro, e cioè subordinare il potere giudiziario a quello politico chiamando tale operazione "riforma". E poi: qualche lettore del blog crede davvero che, fatto ciò, nel nostro paese non verrebbero più puniti i cosiddetti "reati d'opinione"? La storia recente dimostra esattamente il contrario. Cito tre casi, fra i tanti: il caso dello storico Irving, incarcerato per anni in Austria, per le sue tesi "revisioniste" (discutibilissime certo, ma pur sempre frutto di un lavoro di ricerca storica), il caso Assange, e la multa milionaria comminata recentemente dai giudici cinesi al dissidente Weiwei.
Scritto da Carlo il 28/9/2012 alle 14:41
Sulla giustizia concordo. Penso serva un pò d'umiltà da parte di molti operatori. Vale anche qui, secondo me, quanto diceva il signor Fiori (che appoggio anche oggi) qualche post fa sulla politica fondata sulle grandi aspirazioni. Vicenda Sallusti. Premetto che penso sia un teatro (altrimenti avrebbero cambiato la legge, come in altri casi) e che qualcosa ho scritto ieri. L'articolo travisa i fatti. Quindi le ipotesi iniziali non sostengono le tesi dei sallustiani. Vittima come Mandela? No, dai. Far sintesi tra l'art. 12 e l'art. 19 della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo è tutt'altro che immediato. @ Ulderico Monti. In Germania non si pubblicano vignette offensive contro l'Islam. Non mi sembra uno stato illiberale, ma usa senso di responsabilità e rispetto. Delle persone e delle leggi. Come i molti che qui ritengono Sallusti punibile (sono per la sanzione). Senza dimenticare che più è alto lo stipendio, più ci sono responsabilità e oneri. Mi piace, da questo punto di vista, l'importazione di Brielli, Nicoletta, Sic Est.
Scritto da FrancescoG. il 28/9/2012 alle 14:59
@Massimo Fiori (11.19) - Su indulto e amnistia confesso di essere molto scettico. Sulle pene alternative al carcere sono pienamente d’accordo con te e con il ministro Paola Severino e ci tengo a dirlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/9/2012 alle 15:03
@Roberto Caielli (13.08) - Ho già risposto ad una domanda simile (@Sic Est) ma giova ripetere. Per parlare di Giustizia sul blog, farsi leggere e creare attenzione è molto utile agganciarsi ad un fatto che provoca discussioni e divisioni. E’ quello che ha fatto secondo la mia sensibilità. Proprio perché è di una destra lontanissima da me, Sallusti si presta benissimo al mio intento. Come vedi a lui dedico solo pochissime righe. Il titolo e la foto (che non lascio quasi mai al caso) sono incentrati sulla Giustizia, che così non va assolutamente. Quando si parla di “malagiustizia” il pensiero della gente corre alle accuse strampalate e opportunistiche di Berlusconi. Ma c’è una malagiustizia che riguarda migliaia e migliaia di cittadini, che costa un occhio della testa all’economia, che frena gli investimenti stranieri in Italia. Non facciamoci inebriare anche noi dalla contrapposizione su Berlusconi. Tu concludi dicendo che “una parte della sinistra (ammesso sia tale) è su posizioni dogmatiche che vanno superate, con buoni argomenti”. Il mio piccolo contributo si pone su questa direzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/9/2012 alle 15:08
sono fuori tema, ma voglio evidenziare come non sia stato adeguatamente sbeffeggiato Berlusconi dopo le sue ultime dichiarazioni (tra le quali la promessa dell'abolizione dell'IMU, come promise tre aliquote IRPEF)
Scritto da bm il 28/9/2012 alle 15:18
Bel dibattito, complimenti a tutti voi. Sulla Giustizia c'è da cambiare molto. Sono nel ramo e sono sicura di quello che dico. In troppe occasioni cascono le braccia e non è sempre per mancanza di mezzi - come scrive @Carlo - che in parte mancano sul serio e bisognerebbe provvedere. E' il sistema che non va e i magistrati portano un parte di reponsabilità. @Adamoli ha ragione.
Scritto da Una Pd Brescia il 28/9/2012 alle 15:32
@Senatore Rossi, si scrive Sallusti, non Sallustri. Anche due anni fa, nel post del maggio 2010, lo scriveva così, con una erre di troppo. Anche il mio idraulico oggi si è sbagliato e l’ha chiamato Sallusto. Ma è un idraulico, non un senatore. Su tutto il resto mi trovo molto d’accordo con @Carlo, basta che con la citazione di Irving non cominci a fare propaganda revisionista per contrastare il concetto di Olocausto. Non è questo il tema
Scritto da PD (VARESE) il 28/9/2012 alle 16:07
Sallusti o non Sallusti la giustizia non funziona e va cambiata. Berlusconi è un paravento per nascondere i privilegi dei magistrati e la coda di paglia della sinistra.
Scritto da Gino D. il 28/9/2012 alle 17:12
Egregio @PD (Varese), ha ragione ho sbagliato, e non è la prima volta. Mi scusi, non sono un mago della e sulla tastiera. E' vero, assomiglio al suo idraulico forse un po' ignorante e sempliciotto ma che spero bravo nel suo lavoro, poco 'caro' e soprattutto con la fattura in mano a fine lavori.
Scritto da paolo rossi il 28/9/2012 alle 17:15
Una RIFORMA della GIUSTIZIA va seriamente affrontata, soprattutto per quel che interessa i comuni Cittadini e non gli interessi dei potenti. Non sono un giurista ma penso che buona parte del Codice Rocco vada completamente rivista; gli Italiani chiedono la velocizzazione delle procedure per dare risposte certe e tempestive alle persone oneste. Allungare i tempi di prescrizione e limitare la "discrezionalità" del Giudice. Evitare comunque che la Magistratura cada sotto il controllo dell'esecutivo
Scritto da giovanni Dotti - Varese il 28/9/2012 alle 17:46
@Francesco G (14,59). Non comprendo il nesso con le vignette su Maometto proibite in Germania e la illiberalità. Non si attacca Maometto e l'Islam per motivi di ordine pubblico e sicurezza nazionale, ma chi vuole può esercitarsi liberamente sul cristianesimo e, per esempio, sulla pedofilia di alcuni sacerdoti. Sono illiberali, è mia opinione, l'accanimento e la sproporzione della pena, ma sopratutto il tempo trascorso dal reato: cinque anni! Dove finisce il valore educativo della sentenza?
Scritto da ulderico monti il 28/9/2012 alle 17:52
@gaetano nino cattaneo (11,10). Riprende una mia (opinabile) affermazione sulla illiberalità e, siccome non gli piace, conclude con uno "Ma per favore!!!" con tre punti esclamativi. I punti esclamativi sono evidentemente l'argomentazione del gaetano nino cattaneo. Il favore io glielo faccio e anche i complimenti per la sua dialettica liberale.
Scritto da ulderico monti il 28/9/2012 alle 17:58
@una pd brescia, parbleu! Nel ramo? Ma quale ramo? E’ una principe del foro? E’ un’usciera del tribunale? E’ una guardia carceraria? E’ la cuoca del carcere? E’ la familiare di un detenuto? Oppure è lei stessa in carcere e sta fruendo dell’ora di navigazione istituita nell’ambito del progetto ministeriale “Dalla retata alla rete”. Ha beneficiato in passato di un provvedimento di amnistia o indulto? Oh parbleu! Per essere straniera, scrive bene in italiano.
Scritto da parbleu il 28/9/2012 alle 18:04
@Angelo Eberli (13.07) e @Carlo(14.41) - Se per riforma s’intende subordinare il potere giudiziario a quello politico sono contrario alla riforma. Ritenete necessario che lo ribadisca? Questa domanda è rivolta soprattutto a @Carlo perché con @Angelo ne abbiamo già parlato più di una volta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/9/2012 alle 19:06
Beccato! ero quasi certo e ora sono certo che @Ennam e @Nicoletta sono la stessa persona. A me non lo si fa!
Scritto da Ranuccio il 28/9/2012 alle 21:18
@ gentile Ulderico. Il nesso, tirato, era su opportunità e uso del discernimento nelle pubblicazioni. Si tratta di due fatti diversi, ma sottendono la stessa cosa: chi ha più testa, la usi. Forse Europa l`ha perché da pesi diversi alle cose. Chissa` se a volte rischiamo di lasciar correre troppo. Siamo d`accordo su tempi e sproporzioni. Ringrazio per il dialogo.
Scritto da FrancescoG. il 28/9/2012 alle 21:34
Senza il caso Sallusti questo post avrebbe avuto meno interesse. Non stupida la correlazione fatta. Sulla giustizia l'unica cosa da non fare è portare il pubblico ministero sotto il ministero della Giustizia o degli Interni. Quasi tutto il resto è da migliorare.
Scritto da Albertone da Giussano il 28/9/2012 alle 23:52
Caro Adamoli, preciso il mio pensiero: non intendevo assolutamente alludere al fatto che tu mirassi a questo obiettivo, intendevo che "con la tua storia (politica)",come hai d'altronde scritto nel post, ti puoi accorgere facilmente che molti politici e uomini di potere italiani (non solo B.), sotto il paravento dei "nobili propositi", e con l'ausilio della demagogia, progettano proprio di "andare a parare" su quel genere di "riforma", per poter essere come nobili dell' ancien regime: non perseguibili, felici e furfanti, e rivendicare come legittimo tale comportamento (tale è l'uso di un certo Osnapper lombardo che tu ben conosci), come appunto i casi che ho citato nel mio primo intervento, purtroppo (per loro) e per fortuna (per noi cittadini) intercettati dalla magistratura. @ Pd (Varese): Irving l'ho soltanto citato, unitamente ad Assange e Weiwei, come esempio del fatto che, quando la magistratura obbedisce alle direttive della politica, i cosiddetti "reati d'opinione" spesso vengono perseguiti eccome, non certo perché io aderisca alle sue tesi (che peraltro, se non erro, riguardano l'effettivo numero dei veri e propri campi di sterminio ma non si confanno ad un'ottica "negazionista", ma non sono uno storico e forse la memoria mi inganna..). @ Fiori: concordo in gran parte con lei, sono dati su cui si dovrebbe riflettere (come dovrebbe sempre essere). Cari saluti.
Scritto da Carlo il 28/9/2012 alle 23:54
camillo fiori mi perdonerà se questa volta, solo questa volta, lo relego nella schiera dei buonisti, categoria in certi casi inefficace, per non dire dannosa. sono favorevole a concessioni particolari solo per coloro che si sono macchiati di reati politici, fermo restando siano stati già sottoposti ad una congrua pena. per la criminalità ordinaria deve esserci la certezza della pena. non siamo solo un popolo di navigatori ma anche di costruttori (le opere pubbliche sono la manna per politici, affaristi e imprese oltre che per l’indotto malavitoso che generano. opere dai costi sempre elevatissimi, a volte lasciate incompiute). e allora perché non costruire carceri? le sembra troppo superficiale la mia soluzione? il sovraffollamento delle carceri, che genera condizioni disumane, non può certo essere il motivo di norme legislative così eccezionali. in tempo di crisi, quale protezione sociale potremmo garantire a coloro che escono dal carcere? diversa è la grazia, che scaturisce dalla valutazione minuziosa, caso per caso, della storia del detenuto.
Scritto da Billa il 29/9/2012 alle 00:06
LA CRISI. Da La Provincia di Varese online apprendo - ed esulto - che a Gallarate, dopo 9 ore di coda, una graziosa fanciulla ha ottenuto per prima l'agognato iPhone 5, in cui prezzo secondo il modello va dai 700 ai 900 euro. Ovunque in Italia code inverosimili: la crisi è quella degli iPhone5 non sufficienti a placare la fame degli utenti! Mi consola che lo sciopero del pubblico impiego, indetto dalla burocrazia sindacale, abbia ottenuto la percentuale del 10%. Tutti in fila per l'iPhone5?
Scritto da ulderico monti il 29/9/2012 alle 07:41
@Adamoli e @Fiori, d'accordo sulle misura alternative al carcere assolutamente contraria all'indulto e all'amnistia. Questa volta sto più con Adamoli che con Fiori.
Scritto da L. Nicora il 29/9/2012 alle 09:09
Post fuori argomento: A proposito del post sulla vendita degli I.Phones – ultimo modello – mi piace ricordare il cosiddetto “Effetto di dimostrazione o emulazione” di cui sono soggetti, secondo l’economista James Duesenberry, i ceti meno abbienti o con redditi non elevati tali da non giustificare una spesa gravosa per un oggetto utile solo per il gusto dell’apparenza. Costoro, per spirito di emulazione, tendono ad acquistare beni di prestigio al fine di "dimostrare" di poter procurarsi livelli di consumo simili a quelli delle classi superiori. Questo comportamento si pone in contrasto con la "legge della domanda" secondo cui "la domanda di un bene è in funzione inversa del prezzo" (tralasciando le teorie sulla rigidità dei beni cosiddetti necessari per vivere e sopravvivere). Risulta evidente che si tratta di un comportamento in antitesi all'abituale comportamento razionale del consumatore che generalmente pone la domanda di beni in relazione al proprio reddito e ai prezzi dei vari beni. Come tutti i comportamenti “irrazionali” viene utilizzato dai grandi marchi per promuovere acquisti di beni costosi, ma spesso inutili. Con questo effetto, purtroppo o magari menomale, ci scontriamo tutti …..
Scritto da Sic Est il 29/9/2012 alle 09:48
La memoria inganna @carlo. David Irving è stato incarcerato come un criminale comune semplicemente per aver affermato che Hitler non ha mai dato ordini di sterminio e non poteva sapere quello che Himmler e Heydrich facevano nei Territori Occupati. Tesi storicamente discutibile finché si vuole ma meritevole di mesi e mesi di carcerazione?
Scritto da Claudio Ennam il 29/9/2012 alle 10:04
Mi associo al commento di@BILLAdi stanotte.Sono per la"certezza della pena"senza se e senza ma,eccettuati forse certi reati"politici"di opinione, ma non contro la persona. La pena se giusta deve essere scontata integralmente secondo le leggi in vigore,che se anche successivam.modificate non dovrebbero esser comunque mai retroattive: sarebbe troppo comodo per tanti,soprattutto i politici che possono cambiarsele a proprio vantaggio.Ne abbiamo viste troppe di porcherie siffatte,non le vogliamo piu'
Scritto da giovanni dotti il 29/9/2012 alle 10:36
@parbleu, vedo in questo momento il tuo commento molto ironico. Sono una giovane avvocato che lavora in uno studio legale affermato. Ritengo che i tribunali funzionino poco e spesso male. Non diamo solo la colpa al sistema. Anche i magistrati hanno di che cospargersi il capo di cenere. Per certi aspett amche gli avvocati.
Scritto da Una Pd Brescia il 29/9/2012 alle 13:09
@Billa (00.06) - Sei così certa che le pene alternative al carcere siano eticamente e socialmente negative? Non è solo una questione di costi (soggiorno in carcece e nuove costruzioni) ma anche di effettiva capacità rieducativa. Iscrivere questo concetto nel "buonismo" mi parrebbe sbagliato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/9/2012 alle 16:40
Come tutte le persone in stato avanzato di anzianità anche @Camillo Massimo Fiori avrà bisogno di essere accudito. Un paio di criminali dell'Est, marito e moglie o fratello e sorella, potrebbero essere ospitati in casa sua. Una persona intelligente, colta, gentile, delicata, perbene come @Fiori sarebbe di grande aiuto per questi reprobi in attesa di redenzione. Albania o Romania? Oppure Cuba, che adesso va di moda? Scelga, @Camillo Massimo.
Scritto da Claudio Ennam il 29/9/2012 alle 17:09
@Giuseppe Adamoli alle 16:40: Il caso del cameriere prezzolato di Berlusconi, sedicente giornalista, viene finalmente inquadrato bene. Ma le pene, anche quelle alternative, vengono comminate sulla base della legge. La legge la cambiano i legislatori. Da noi non c'è la common law: se fosse così per il tapino prevederei la pena alternativa di scrivere un miliardo di volte "Io invento notizie notizie false e sono un emerito asino!". Così non avrebbe più tempo per mistificare.
Scritto da Sic Est il 29/9/2012 alle 19:26
Forse per alcuni reati minori (es.furto non aggravato, detenzione e spaccio di stupefacenti,ecc) le pene alternative potrebbero essere utili anche ai fini della riabilitazione, ma quando il recupero sociale non e' ragionevolmente prevedibile non mi sembrano adeguate. In certi casi (come il caso Previti) mi fanno solo ridere. Non sottovalutiamo inoltre la potenziale pericolosita' sociale di persone che si sono macchiate di reati di particolare efferatezza, per i quali la clemenza e' fuori luogo.
Scritto da giovanni dotti il 29/9/2012 alle 19:44
L’Italia è la patria di Cesare Beccaria la cui opera “Dei delitti e delle pene” ha rivoluzionato il concetto della pena come vendetta sociale sostituendovi il concetto di giustizia umana che deve tendere alla rieducazione del condannato. Ma chi lo ha letto? Se le condizioni del prigionieri sono sub-umane, com’è attualmente in Italia, si traducono in un ulteriore abbrutimento del detenuto. Se lo Stato non è in grado di assicurare le condizioni minime per una custodia che non si risolvano in un peggioramento della pericolosità del condannato deve applicare l’amnistia o l’indulto che, a determinate condizioni stabilite dalle legge, non comprometta la sicurezza dei cittadini. Invocando tali provvedimenti il papa Giovanni Paolo II e il presidente Giorgio Napolitano hanno attentamente ponderato i pro e i contro. Diceva il nostro Beccaria: “ il perdono e le grazie sono necessarie in proporzione dell’assurdità delle leggi e dell’atrocità delle condanne”. La dignità dell’uomo non viene mai meno anche nel caso di gravi delitti, il perdono è un fatto fondamentale per la coscienza cristiana, se i criminali, fatte salve le esigenze della sicurezza collettiva, sono trattati da uomini e non da bestie hanno maggiori probabilità di ravvedersi. La pena è il prezzo per riscattarsi verso la società, non una ostilità cieca e disumana, che disumanizza anche chi la applica.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 29/9/2012 alle 19:54
@Sic Est. Io credo che Sallusti meriti rispetto. Ha dato subito le dimissioni per tutelare i "suoi" giornalisti; ha rifiutato con dignità i servizi sociali alternativi al carcere dicendo che non vuole essere (ri)educato; e ha rifiutato con coraggio interventi da parte di Napolitano. Sul fatto che sia prezzolato ho già detto: Sallusti è prezzolato da Berlusconi come Ezio Mauro lo è da De Benedetti. Non vedo differenze.
Scritto da Claudio Ennam il 29/9/2012 alle 20:01
@Sic Est - La difficoltà di intenderci su questo post sulla Giustizia riguarda il fatto che tu hai in mente soprattutto quella relativa alla “politica”. Metto anche Sallusti con una bella forzatura in questa categoria. Io invece, benché sia partito dal direttore del Giornale per le ragioni che ho chiarito, parlo della Giustizia mal funzionante che riguarda tutti i cittadini. Il blocco della riforma è dovuto - questa è la mia tesi - in parte rilevante all’opposizione della magistratura. So bene che il mio partito si guarda bene dall’ammetterlo ma finora non mi ha affatto convinto e io continuo per la mia strada, come ho sempre fatto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/9/2012 alle 20:26
@Camillo Massimo Fiori. Invece di cianciare di illuminismo, dica cosa farebbe LEI per alleviare le pene "cieche e disumane". Ma @Fiori non dirà niente: sono tutti finocchi con il culo degli altri.
Scritto da Claudio Ennam il 29/9/2012 alle 21:00
@Camillo Massimo Fiori, le amnistie non hanno mai risolto i problemi veri dei detenuti. Parecchi amnistiati hanno commesso dei reati, spesso dello stesso genere. Sono del parere che la pena deve essere scontata, magari non in carcere ma scontata fino all'ultimo giorno.
Scritto da Elisabetta C. il 29/9/2012 alle 22:32
Caro@Adamoli,piu' che la giustizia penale ai Cittadini ONESTI interessa quella civile.Mi spiace per chi e' finito in carcere, ma credo che sia piu' urgente interessarsi della VELOCIZZAZIONE delle CAUSE CIVILI, in modo che si pervenga alla sentenza in tempi rapidi per dare tempestive risposte a chi e'nel giusto senza le lungaggini esasperanti e l'onere di spese legali spesso anche notevoli. QUESTO SI ATTENDE LA GENTE NORMALE DALLA POLITICA, piu' che le pur interessanti disquisizioni su C.Beccaria
Scritto da giovanni dotti il 29/9/2012 alle 22:57
@Giovanni Dotti (22,57) - E’ proprio quello che sto cercando di dire dal primo momento. Giustizia penale, civile e amministrativa vanno considerate sullo stesso piano di importanza. Il berlusconismo e la sua contrapposizione (che ha fatto per troppo tempo il gioco di Berlusconi) hanno messo alla ribalta solo un certo tipo di giustizia penale. E’ ora di uscire da questo tunnel.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/9/2012 alle 08:56
Ringrazio @Fiori per aver affrontato, sulla scia del Presidente Napolitano, il problema grave delle carceri in Italia. Il ministro Severino se ne sta occupando. Spero che proponga misure appropriate che non attenuino le pene ma le facciano scontare ai condannati con un “passabile” grado di umanità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/9/2012 alle 08:59
giuseppe adamoli nel suo commento delle 15e03 del 28, si definisce molto scettico nei confronti di amnistia e indulto. e io uguale a lui. nel mio commento avevo detto esattamente le stesse cose. anch’io sono convinta della importanza della rieducazione, che ritengo l’unico strumento per una effettiva reintegrazione sociale. non conosco il contenuto del disegno severino. il problema, però, è che non ci sono soldi. sono stati azzerati i fondi per i soggetti non autosufficienti e vedo difficile prevedere risorse per il recupero dei detenuti. non parliamo poi della loro reintegrazione nel lavoro, stante in italia il 25% della disoccupazione giovanile. da questo punto di vista, i bei richiami ai principi dell’illuminismo e gli ideologici escamotage linguistici in voga nella sinistra (il giusto processo, la giustizia giusta, la società giusta, eccetera) sono solo aria fritta. non parliamo poi del perdonismo cattolico, che fa pendant con il perbenismo, e stride con la storica intolleranza che si riscontra ancora oggi nella chiesa e in buona parte dei cattolici. a fiori dico semplicemente che, tra giovanni paolo ii e giorgio napolitano, che non sono miei punti di riferimento (e non certamente perché io sia musulmana o anarchica) preferisco la mia coscienza. condivido le osservazioni di giovanni dotti.
Scritto da Billa il 30/9/2012 alle 10:01
Ai "forcaioli" di turno ricordo che, oltre alle "ciance" di Beccaria, esiste anche l'articolo 79 della Costituzione repubblicana che afferma: "L'amnistia e l'indulto sono concessi dal Presidente della Repubblica su legge di delegazione delle Camere". E' un istituto giuridico presente in tutti gli ordinamenti statali, che va applicato in casi eccezionali: per pacificare gli animi o quando lo Stato non è in grado di garantire una "regolare" carcerazione.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 30/9/2012 alle 12:22
Post-scriptum. E' pure ipocrisia negare che le pene alternative non trovino applicazione nel nostroPaese. Ad esempio un "corruttore",al posto della carcerazione, può essere Presidente del Consiglio, ad un "ladro di galline" può essere applicata la pena di morte, Infatti migliaia di detenuti si suicidano perchè non possono sopravvivere alla carcerazione disumana. La certezza della pena è inoltre aggirata con i processi che durano dieci e più anni.
Scritto da Camillo Massimpo Fiori il 30/9/2012 alle 14:04
Caro Adamoli, credo siano stati fatti diversi ragionamenti di grande interesse, Fiori in primis. Però, mentre sulla paradossale capacità criminogenica del carcere concordo pienamente con quanto sostiene e con i dati che cita ( un esempio fra i tanti: il "professore", e cioè Cutolo, trovò gli adepti per fondare la Nuova Camorra Organizzata proprio durante la sua carcerazione), sull''indulto proprio non concordo, datosi che tutti gli studi di psicologici e psichiatrici sull'attuazione dei reati hanno comprovato che il maggiore effetto deterrente sul crimine l'ha proprio la certezza della punizione, cioè del fatto che, una volta comminati, gli anni di detenzione vengano effettivamente scontati. Poi: il tuo primo intervento, per le ragioni che hai ampiamente spiegato, inerisce a questioni assai differenti: giustizia civile e penale, crimini comuni, crimini della criminalità organizzata e "white collar crimes". E' opportuno rammentare che B. e i suoi ministri si soffermarono su questi ultimi per tentare di depenalizzarli per evidenti ragioni mentre, di fatto, resero il carcere la soluzione ultima non solo per la criminalità spiccia ma anche per il disagio sociale, resero insomma, con il supporto dei media, il carcere una specie di "discarica" sociale, perdonami il termine, e gli effetti li stiamo vedendo nel sovraffollamento di tali strutture. Cari saluti.
Scritto da Carlo il 30/9/2012 alle 16:23
Chiedo comprensione ai lettori se faccio qui notare a Ulderico Monti (17.58 del 28.9) che i tre punti esclamativi del mio post (11.10 del 28.9) NON "sono evidentemente l'argomentazione del gaetano nino cattaneo"contro una "(opinabile) affermazione sulla illiberalità" (ulderico monti 17.58 stesso giorno) ma solo il segnale di guardia della pazienza a leggere giudizi liquidatori e faziosi. Lo scrivente quando argomenta non usa interpunzioni ma ragionamenti pur se orfani della dialettica liberale.
Scritto da gaetano nino cattaneo il 30/9/2012 alle 16:38
@Carlo (16.23) - Il termine "discarica" in tanti casi lo trovo del tutto approporiato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/9/2012 alle 17:08
nessuno si è soffermato sulle condizioni disumane degli interrogatori. vicino a noi, il caso di giuseppe uva di varese, morto in carcere. altro caso, quello di stefano cucchi, a roma. solo le loro famiglie e qualche associazione, come quella del senatore luigi manconi, hanno tentato di fare luce. i pestaggi nel corso degli interrogatori sono la cosa più abominevole ci possa essere. la politica dov’è? e la società civile? le associazioni cattoliche? la verità è che siamo intrisi di pregiudizi nei confronti di alcune fragilità (tossicodipenza, disagio mentale) e grande è la paura della contaminazione con l’altro che, seppur umanamente comprensibile, è certamente poco cristiana.
Scritto da Billa il 30/9/2012 alle 21:53
Ieri il Papa si e'espresso contro i"RICCHI DISONESTI"(l'allusione a certi politici e'chiarissima)e ha ammesso che anche fuori dalla Chiesa ci puo'essere qualcosa di cristiano.Guardare ai poveri e ai diseredati va benissimo, ma non si dimentichi di punire i disonesti e PRIVILEGIARE GLI ONESTI.Velocita'dei processi-Pene giuste e commisurate all'entita'dei reati(da scontare completam.=certezza della pena)-Event.pene alternative per i reati minori,sono i cardini di uno STATO DI DIRITTO.Almeno sec.me
Scritto da giovanni dotti - Varese il 1/10/2012 alle 08:14
@Adamoli e@Billa h.21.53 di ieri. Se come suggerito da me piu' volte (vedi recenti lettere a VareseNews e alla Prealpina di 20-25 anni fa) si fossero DEPENALIZZATI CERTI PICCOLI REATI LEGATI ALLA DROGA non saremmo arrivati alla incresciosa situazione attuale - ne sono certo - e le carceri italiane si sarebbero in buona parte svuotate. Ma purtroppo la mia voce (vox clamans in deserto!) e' rimasta inascoltata dai "benpensanti" clericalizzati e piu'propensi alla condanna che alla umana comprensione
Scritto da giovanni dotti il 1/10/2012 alle 08:33
Scusatemi,non sono stato completo. Per l'esattezza avevo proposto la LIBERALIZZAZIONE DELLA DROGA, proposta"scandalosa"per molti perbenisti, su cui non posso qui dilungarmi ma che avrebbe risolto moltissimi problemi,tra cui quello della microcrocriminalita' e del sovraffollamento delle carceri, e provocato la caduta dell'offerta tagliando le gambe a tante organizzazioni malavitose,beninteso continuando a combattere e perseguire queste ultime. Ma forse i tempi per riparlarne non son ancora maturi
Scritto da giovanni dotti il 1/10/2012 alle 10:10
Il magistrato applica la legge. Se la legge non piace, tocca al Parlamento cambiarla. Alcuni pero' preferiscono la strada piu' breve (e facile), chiedendo di cambiare il magistrato. Come fosse sua la responsabilta' di uffici che cadono a pezzi, mancaza del personale, procedure borboniche e farraginose, vecchie galere in procinto di esplodere, leggi scritte da analfabeti del diritto.
Scritto da Lorenzo M. il 1/10/2012 alle 10:41
Quando si parla di punizioni che non hanno effetto educativo, mi viene in mente la seconda squadra di Torino, quella con il pigiama a strisce. Finita in B, ne apprezzai molto serietà, determinazione, compattezza, desiderio di ripartire. Comprensibile lo sconforto. Immaginavo un miglioramento stabile. Invece no. Resta un'ottima squadra. E basta.(Per tornare seri,la linea di Camillo Massimo Fiori mi convince. Ricordo la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi: carcerogene senza rieducazione).
Scritto da FrancescoG. il 1/10/2012 alle 10:45
Lo stratega della comunicazione del PD Varesino Roberto Caielli che da degli insegnamenti di comunicazione al Buon Adamoli? Questa è proprio bella... Io da sostenitore di Bersani le chiedo gentilmente di non intervenire più, ogni suo intervento sono 5 persone in meno che votano Bersani.
Scritto da Angelo il 1/10/2012 alle 13:19
Mi spiace,il perbenismo e il buonismo non mi hanno mai covinto.Linea dura coi delinquenti intenzionali e recidivi,piu' morbida ed event.pene alternative per quelli occasionali.Revisione dei Codici per certi reati minori,ma non per quelli contro il patrimonio pubblico.Velocizzare al massimo i processi e prevedere solo due gradi di giudizio.Prolungare i tempi della prescrizione che manda impuniti tanti colpevoli.Questo e' quello che chiede la gente onesta.Il resto non interessa, e'solo aria fritta
Scritto da giovanni dotti il 1/10/2012 alle 13:27
Caro Adamoli, a parte l'iniziativa più o meno criticabile di quel giudice, il problema discutibile non è tanto se Sallusti debba scontare o meno la pena ma è la legge che va cambiata. Le indignazioni di tanti politici di Parlam. e di Governo perché in tanti anni non hanno rivisto il Codice P. ? Compreso lo spreco di risorse e di tempo del 3° grado di giudizio? L'hanno rivisto solo per modificare gli artt. che avrebbero fatto condannare Bossi quando offendeva la Patria e la Bandiera Tricolore.
Scritto da Martino Pirone il 1/10/2012 alle 17:42
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