Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/10/2012 alle 16:34


Positiva l’assemblea nazionale di ieri. Deluso chi si aspettava sfracelli. Rincuorato chi li temeva: il popolo di centrosinistra che c’è ed era disorientato.
Acclamazione per Pierluigi Bersani. L’assemblea, al 90% lo avrebbe incoronato leader già ieri.
Freddezza o gelo per Matteo Renzi, quando non insulti e sprezzo. Particolarmente aggressivi gli oligarchi ex popolari e margherita che si vedono falciare l’erba sotto i piedi dal nuovo intruso, ritenuto ambizioso, arrogante, antipatico.
Tutto questo me lo aspettavo. Sorpreso invece per le congetture circolanti su Bersani: “Troppo generoso e altruista, non avrebbe dovuto cambiare lo Statuto per far piacere al giovanotto che gioca a fare il premier”.
Se Bersani avesse accettato le primarie aperte per far contento Renzi sarebbe da manicomio.
In realtà, aveva capito prima di tanti altri che il disgusto per questa politica imponeva di abbandonare i “santuari” e andare fra la gente in piazza e nelle strade.
Questa volta non si avalla un leader già scelto. Lo votano gli elettori. Saranno primarie vere che elettrizzeranno la platea dei non addetti ai lavori e che forse faranno dimenticare Fiorito, Belsito e Lusi.
Rischio calcolato quello di Bersani per il bene dell’Italia, della politica vera, del Pd e per il vantaggio di un premier che sarà stato scelto dal popolo e non dai maggiorenti rinchiusi nel “tempio” ormai sconsacrato agli occhi dei cittadini

Commenti dei lettori: 70 commenti -
Bersani ha fatto bene, in questo modo si sbarazzerà anche dei protettori più invadenti, vedi D'Alema, Fioroni e Marini.
Scritto da Bersaniano il 7/10/2012 alle 17:39
QUINDI !!!!!
Scritto da Giuseppe D'Angelo il 7/10/2012 alle 17:45
Lo dico da settimane, ma non mi crede nessuno...
Scritto da Francesca Terzoni il 7/10/2012 alle 17:51
Caro Giuseppe,vorrei tanto essere d'accordo con te ma,anche perchè è cosa buona la "certezza del diritto", non mi spiego la modifica "temporanea" dell'art 18 dello Statuto. O si cambia o non si cambia,altrimenti è sempre la solita questione "la mia fidanzata è incinta,ma solo un po'.." Ciò detto penso che un Partito solido si debba presentara a primarie di coalizione con un solo volto, chi in questo partito crede deve lavorare con e per,sia facendosi avanti,sia con un passo indietro.
Scritto da PG il 7/10/2012 alle 17:57
Giuseppe, se tutti quelli che hanno ruoli pubblici e sono pagati mettessero la passione, l'impegno e l'intelligenza che ci metti tu andremmo molto meglio. Invece dobbiamo leggere le castronerie di Raffaele Cattaneo.
Scritto da Lorenzo il 7/10/2012 alle 18:20
Il Partito Democratico non è ancora riuscito a capire la differenza tra religione cristiana e cultura politica dei cattolici democratici. Tra Vaticano, Chiesa, movimento cattolico democratico non si fa alcuna distinzione e ciò ingenera una confusione concettuale che alligna nel conformismo del senso comune, che fa a pugni con il buon senso. Non pochi commenti (che si leggono anche su questo “blog”) sono una caricatura della politica ridotta al volontarismo del “vincere”, a prescindere dalle ragioni per cui si dovrebbe vincere. Non dovrebbe sfuggire ai “progressisti” che se la coalizione di sinistra-centro vincerà, sarà per il premio di maggioranza e non perché avrà conquistato la mente e il cuore degli italiani. Peraltro l’augurabile “vittoria” non sposterà di un millimetro la questione della “stanchezza della democrazia”, che affligge anche gli altri Paesi, in una fase in cui l’equità è un auspicio ma il rigore è obbligatorio e impopolare. L’esperienza berlusconiana ha, se non altro, dimostrato che la maggioranza numerica non basta da sola alla “governance” e che senza un ‘idea di “bene comune” la politica si risolve in un pragmatismo che lascia inalterata la sostanza delle cose e in cui la gente stenta a riconoscersi. Il Partito Democratico non ha memoria storica, non è consapevole che la politica è evoluzione, è sviluppo, non una serie di nuovi inizi e questo perché è inesorabilmente nato vecchio e a nulla serviranno le iniezioni di giovanilismo all’insegna del “programma sono io”. L’affrettata confluenza delle grandi culture che hanno contrassegnato due secoli di storia europea è avvenuta senza sceverare i meriti dagli errori, senza una revisione autocritica, sia da parte dei post-comunisti che dei post-democristiani. I primi sono i perdenti della storia ma, in seguito a svariate circostanze, sono rimasti concorrenziali in un panorama di deserto culturale; i secondi hanno avuto ragione me le loro ragioni sono state svendute per un piatto di lenticchie (in genere presidenze non operative). La chiave interpretativa dei post-democristiani non è l’integrismo ma il doroteismo. La coabitazione è forzata e perciò sterile: se perdesse i residui esponenti della stagione democristiana, il Partito Democratico ritornerebbe ad essere, più di quanto non lo sia già, un P.D.S di ritorno: la “cosa quattro”, il tentativo patetico di definire un’identità smarrita. La politica è ridotta a tattica: “ un’ispirazione ha cittadinanza politica se alimenta un’idea politica, se nutre una cultura politica, se si mette alla prova in una storia politica” (Mino Martinazzoli). Romano Prodi ha dimostrato qualità di statista, ma è stato il liquidatore della politica come idea che si realizza attraverso l’impegno umano, volendo scegliere ha sciolto ed è stato il primo dei marginalizzati, il suo bipolarismo senz’anima, meccanicistico, “ o di qua o di là”, ha resuscitato l’antica propensione di noi italiani al gioco delle fazioni che non costruisce, ma divide. La “stanchezza della democrazia” deriva dal fatto che la democrazia per vivere nei cuori ha bisogno di premesse che essa non possiede; la “religione civile” invocata dagli illuministi si è dimostrata inadeguata e il “plebiscito quotidiano” che dovrebbe alimentarla un inganno per difendere gli interessi del professionismo politico, la concretezza si è risolta spesso nell’affarismo che ha contagiato anche la sinistra. La politica non vive più di tempi lunghi e di riflessioni profonde, ma si consuma in attimi fuggevoli, in battute estemporanee, nell’ignoranza di un finalismo che solo può sostenere la speranza di futuro. L’inserzione dell’ispirazione cristiana nella politica, con le ovvie distinzioni e la incondizionata accettazione della laicità, poteva essere – come afferma il filosofo Jurgen Habermas – la condizione per la rigenerazione della politica, ma la storia è lastricata di occasioni perse.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 7/10/2012 alle 18:28
mio figlio non voleva più votare. Poi ha deciso che avrebbe votato Grillo.Ora vuole votare Renzi. Ma ha qualche dubbio che la dirigenza PD glielo permetterà con qualche artifizio. Io gli credo.
Scritto da L.V. il 7/10/2012 alle 18:34
Se al centro delle primarie si porteranno i contenuti, il PD riuscirà a riportare l'entusiasmo tra i suoi elettori. E anche tra gli altri. Peccato essere partiti con le regole in ritardo, e speriamo che 18.000 firme da raccogliere in una settimana non rappresentino un ostacolo troppo arduo per buona parte di coloro che si vogliono candidare o hanno già annunciato l'intenzione di farlo.
Scritto da pino s. il 7/10/2012 alle 18:40
Se Renzi e'un ciclone Tu Adamoli sei un vulcano!Un post al giorno,e' difficile starti al passo!Hai perfettam.pronosticato come sarebbero andate le cose,Renzi e'stato fatto rientrare nei ranghi e pure l'accordo con Vendola sembra cosa fatta.Non menzioni DiPietro,quello a mio avviso e'meglio lasciarlo fuori a fare il bacchettatore di eventuali comportamenti scorretti,se mai ci saranno,dei componenti del prossimo governo.Ma hai dimenticato anche Tabacci,perche' non chiedi a@C.M.Fiori cosa ne pensa?
Scritto da giovanni dotti il 7/10/2012 alle 18:50
Ho seguito in TV l'Assemblea Nazionale di ieri. Grande performace di Pierluigi Bersani che credo si sia posizionato al meglio per battere Renzi alle primarie di coalizione. A questo punto battere Renzi diventa quasi un problema di dettaglio. La mia lettura puo' sembrare paradossale ma ho la netta impressione, anche sentendo le reazioni di Renzi, che Bersani abbia messo in moto una specie di scambio dei ruoli. Bersani sembra porsi lui come il vero rottamatore insieme alla sua squadra di quarantenni. L'aria stuporata della Bindi ( che cerca con evidente fatica di non sbottare apertamente), l'ira reppressa a fatica da Fioroni e Marini, i sofismi ridicoli di Anna Finocchiaro sulla natura delle primarie (celebrative verso competitive) e il reiterare continuo di tentativi di chiusure ormai impossibili da parte di molti portavoce degli oligarchi hanno dato il segno che un mondo e' finito. Solo Fassino si distingue con un intervento che mette in evidenza che ha capito che le costellazioni hanno ruotato senza possibilita' di ritorno. Diro' una sciochezza ma credo ci sia molto di Matteo Orfini nel discorso di Bersani. Non basteranno le messe in suffragio a Giuseppe Dossetti o i richiami ad altri nobili riti a salvare gli oligarchi visto che quello che credevano il loro campione sta' diventando il loro "grande liberatore, il vignaiuolo con il falcetto di diamante" come direbbe lo Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Se le cose andranno come penso Bersani vincera' alla grande le primarie e anche le secondarie e Renzi avra' il merito di essere stato il suo unico grande elettore. Onore anche a Renzi per quello che sta' facendo.
Scritto da Flavio Argentesi il 7/10/2012 alle 18:55
Era ora! Il Segretario si è liberato dal mortifero abbraccio dei "geniali strateghi dell'autodistruzione". Chapeau a Bersani. Possiamo ricominciare a sperare.
Scritto da Angelo Eberli il 7/10/2012 alle 18:59
@D'Angelo (17.45). - Quindi confronto pubblico su progetti, programmi fattibili, contenuti dell'azione di governo, alla fine anche sulle alleanze. Decidano i cittadini e tutti i candidati accettino il responso e remino insieme per la vittoria che conta veramente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2012 alle 19:13
@Lorenzo (18.20) - Ti ringrazio ma, come tu sai benissimo, anch’io ho ricevuto lo stipendio dalla Regione per tanti anni. La battuta, o la provocazione, di Raffaele Cattaneo è stata infelicissima e anche offensiva per moltissimi italiani che sbarcano il lunario a fatica, ma resta uno dei migliori assessori e consiglieri regionali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2012 alle 19:14
@L.V. (18.34) - Perché mai qualcuno dovrebbe impedire a tuo figlio di votare? So che sei scettico sul Pd ma non c’è motivo di spargere questi dubbi. Nel tuo comune (non lo cito per riservatezza) e in tutto il gallaratese c’è peraltro un gruppo agguerrito di “renziani”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2012 alle 19:16
E ora speriamo che la confusione finisca perchè già si confondono queste primarie di coalizione con una lotta tutta interna al PD.Comunque la legge elettorale non c'è,dei programmi si conosce poco e sicuramente non"sono uguali" tanto che per me può essere ancora messo tutto in discussione e anche le alleanze dipenderanno da chi sarà il candidato...in attesa di Vendola e Tabacci per ora una cosa mi ha colpito:Bersani quando parla o propone dice "noi"..Renzi invece dice "io".. per me non è poco.
Scritto da emmezeta il 7/10/2012 alle 19:21
Renzi sembra abbia fatto un passo indietro accetando le modifiche delle regole che andranno inevitabilmente a penalizzarlo. Una campagna serena. Ha vinto il collettivo!
Scritto da Leopoldo Parada Prestana il 7/10/2012 alle 19:55
Anche mio figlio pensa che gli impediranno di votare. Ma mio figlio, si sa, è deficiente.
Scritto da Claudio Ennam il 7/10/2012 alle 20:12
Quel poco di rinnovamento che Bersani sta promettendo è frutto dell'opera di Renzi. Se perde e torna a fare solo il sindaco di Firenze nel Pd continuerà tutto come prima.
Scritto da Stefano C. il 7/10/2012 alle 20:21
Beh, tutto questo movimento per far uscire la politica dal palazzo lo si deve solo a Renzi. Non so ancora per chi voterò.
Scritto da Elisabetta C. il 7/10/2012 alle 20:29
Ammesso che la lettura data dai media ed anche dalla maggior parte di noi sia corretta (Bersani che ha disinnescato la "bomba" Renzi e Bersani "rottamatore" di molti suoi supporter) ed ammesso che la strada verso le primarie sia spianata, senza guerre fratricide, è ora di passare ai contenuti . E quindi: 1. i candidati alle primarie di coalizione definiscano il progetto comune di coalizione, per evitare una nuova Unione ed una analoga fine. 2. I candidati definiscano con chiarezza il loro impegno europeista (vedi articolo odierno di Eugenio Scalfari su "la Repubblica") o meno. 3.I candidati dichiarino in primo luogo se intendono muoversi in continuità con la cosiddetta agenda Monti; in secondo luogo se tale agenda intendano declinarla in senso liberista-conservatore o in senso riformista (in altri termini se si intende riequilibrare e come il trinomio rigore-equità-crescita finora assai sbilanciato, forse per necessità, a favore del solo rigore). 4. I candidati dicano parole chiare su costi, sprechi e corruzione della politica, con proposte concrete e non con vaghezze o amenità che aumentino la rabbia verso la casta ed il facile populismo. 5. Sulle alleanze ci sarebbe da dire ancora. Penso però che nel modo in cui i candidati risponderanno ai punti di cui sopra, il nodo alleanze potrebbe essere risolto. Altrimenti Dio ce la mandi buona.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 7/10/2012 alle 20:48
Caro Adamoli, vorrei esprimere la mia solidarietà a Cattaneo, che vedo vilipeso ingiustamente anche su questo blog. Mi rivolgo a voi,denigratori di professione, esseri stolidi: perchè lo criticate ingiustamente? Perché ai vostri occhi di eretici, colmi di empietà, egli ha la colpa di appartenere a Cl? O forse perchè quest'uomo rivendica pubblicamente il suo diritto di prendere i suoi ottomila euro al mese e di non vivere come voi poveracci? Ora basta, egli ha semplicemente scritto ciò che tutti i politici al potere nelle regioni pensano ma non osano dire al pubblico: dovreste apprezzare la sua sincerità invece che apostrofarlo con insulti e minacce. Certo, qualcuno di voi penserà che in qualunque altro paese europeo minimamente civile un politico che dichiari cose simili, nel momento in cui si taglia in ogni settore e si sovraccaricano di tasse i cittadini comuni, dovrebbe immediatamente dimettersi e scomparire, ma io vi dico che qui siamo in Italia, e le regole degli altri paesi da noi non possono valere, gente invidiosa. Certo, qualcuno di voi potrebbe chiedersi perché un primario all'apice della carriera guadagna intorno ai seimila euro, avendo sulle sue spalle la responsabilità della vita delle persone, e Cattaneo invece ne prende ottomila, ma io vi dico che egli ha ragione nel rivendicare i suoi diritti: è un uomo in difficoltà, tormentato dal pensiero di poter pagare il mutuo, e senza quei miseri ottomila euro di stipendio, a cui tutti noi contribuiamo con le nostre tasse, potrebbe non riuscirci. Ti chiedo, caro Adamoli, se è possibile, datosi che leggo che lo stimi, iniziare immediatamente sul tuo blog una raccolta di denaro, per aiutare Cattaneo. Versiamo tutti almeno un euro per una buona causa: la casa di Cattaneo. Credo molti pendolari dei treni lombardi, memori del bene compiuto da quest'uomo, aderiranno immediatamente.
Scritto da Carlo il 7/10/2012 alle 21:00
“chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario” sosteneva rosa luxemburg. “rifiutiamo le troppe chincaglierie sul mercato” ha detto ieri la bindi. alla parola “chincaglieria” ognuno ha dato la definizione che ha voluto. io ho pensato a renzi. io non so se lei inserisca negli “oligarchi ex popolari e margherita particolarmente aggressivi” anche la bindi che, certamente, non è una che le manda a dire. dalla acredine della rosy nei confronti di renzi traspaiono motivi più personali che politici. così come spesso è stata maleducata con vendola (ma lui è un pulcino nero, è un “impuro”, tutti si sentono autorizzati a dargli contro senza troppi scrupoli). oggi la bindi era ospite dalla annunziata e mi hanno detto che non è stata per niente convincente. però, per spezzare una lancia a suo favore, perché non prediligere i rapporti franchi e i toni aspri al posto dei convenevoli e delle finte pacche sulle spalle?
Scritto da Billa il 7/10/2012 alle 21:12
letta come l’ha trovato? è realmente soddisfatto o c’è una serpeggiante forte incertezza che avvolge anche lui? è altamente improbabile, ma non impossibile, un ballottaggio renzi-vendola. nel tempo, da qui a un mese, renzi non scende ma nemmeno aumenta, mentre vendola potrebbe salire. nicoletta, ho postato per te un commento nel post su primarie e pluralismo.
Scritto da Billa il 7/10/2012 alle 21:16
Giuseppe, vorrei però ricordare a chi non ti conosce o ti conosce poco che hai dato le dimissionie e sei rimasto fuori dalla isituzioni per una decina di anni. Non so chi si sarebbe comportato come te.
Scritto da Lorenzo il 7/10/2012 alle 21:26
Abbastanza convincente Bersani da Fazio questa sera. Però solo abbastanza. Gli manca qualcosa, forse è carisma chissà. Comunque è persona affidabile.
Scritto da Lettrice affezionata. il 7/10/2012 alle 21:44
@Billa (21.12) - Si, inserisco anche la Bindi fra gli oligarchi "ex popolari e margherita". Un conto è la critica anche forte, un altro conto è l'acredine che non giustifico. (21.16) - Letta sull'appoggio a Bersani è fermo e irremovibile, i dubbi li ho io. Non prenderei in considerazione il ballottaggio Renzi-Vendola. Penso che Bersani sia il favorito e che Renzi possa risultare il secondo incomodo insidiato da Vendola. E' una semplice previsione, non un auspicio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2012 alle 23:19
@Giovanni Dotti (18.50) - Credo che Di Pietro sia definitivamente fuori dalla coalizione. A Roma nessuna voce si è levata in suo favore. Sono contento se il mio amico Tabacci parteciperà alle primarie. La sua sarà l'utilissima testimonianza di una cultura politica che al centrosinistra potrà solo far bene. A @Fiori la domanda l'hai già rivolta tu.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/10/2012 alle 23:32
@Carlo, hai avuto un'ottima idea. Io ho già qui pronto il mio contributo per la raccolta a favore di Cattaneo: un bel nigutìn d'or.  Billa, vado a leggere 'di là' il tuo post. Buonanotte
Scritto da Nicoletta il 7/10/2012 alle 23:59
Allora@Adamoli,perche'Voi cattolici democratici non sostenete TABACCI? Anche per rimarcare la vostra presenza e la vostra forza elettorale.Tabacci si e'candidato per RAPPRESENTARE I CATTOLICI, ha lanciato un messaggio"politico"che merita di esser raccolto.Mi sembra un Cattolico liberale,non intransigente,aperto al dialogo,esperto e competente di economia e finanza.Di tali uomini l'Italia ha bisogno,non di"bauscia"!Sta operando bene a MI,farebbe ancor meglio a Roma,ne sono convinto e lo votero'
Scritto da giovanni dotti il 8/10/2012 alle 07:49
@Camillo Massimo Fiori: "La politica non vive più di tempi lunghi e di riflessioni profonde, ma si consuma in attimi fuggevoli, in battute estemporanee, nell’ignoranza di un finalismo che solo può sostenere la speranza di futuro". Comdivido completamente.
Scritto da Cittadina cattolica il 8/10/2012 alle 08:21
L'analisi di @Adamolo mi trova d'accordo. Sono d'accordo anche sulla sua scelta di campo. Bene la messa in salamoia di Di Pietro stipato a sinistra in buona compagnia di Bertinotti e Ferrero. Dubbi su Vendola, comincia a parlare troppo di matrimoni ed adozioni: speriamo che non diventi zavorra perdente. Il ritorno alla politica fuori della cittadella mi sembra un passo verso l'avvicinamento alle esigenze del Cittadino. Ora il programma, breve, comprensibile e sottoscritto davanti al notaio.
Scritto da Sic Est il 8/10/2012 alle 09:27
Sarebbe opportuno che anche altri dirigenti provinciali avessero a cuore il partito, prima di alinearsi in funzione delle proprie convenienze o peggio comunque contro chiunque non rapprresenta una condizione di vicinanza alla propria situazione di provenienza politica.
Scritto da Gianpietro Ballardin il 8/10/2012 alle 09:56
Mi stupisce sempre la libertà critica di Adamoli anche verso i suoi "amici politici". Peccato che dica continuamente di aver un briciolo di interesse personale in gioco. Lo voterei volentieri pur non avendolo mai fatto in passato.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 8/10/2012 alle 10:09
Quanto riporta @Flavio Argentesi sull'immagine che ha dato Bersani è la mia stessa sensazione.Confortata dall'opinione di parecchie persone (i più senza partito) incontrate ieri. 20 anni di polemiche:chi fa polemica è percepito come superato. @Billa e @Adamoli. "Ritraccio" a seguito delle vostre. Un certo stile è importante, pedagogico e vale per tutti. Non solo per chi scalpita per la giovane età, ma anche per chi scalpita in caso di presunte "lese maestà". Ora avanti con contenuti.
Scritto da FrancescoG. il 8/10/2012 alle 10:59
Il gesto di Bersani è sicuramente apprezzabile perchè ha messo da parte interessi personali per salvaguardare il Paese. Il suo esempio di generosità ed onestà spero verrà seguito da altri.
Scritto da Loredana il 8/10/2012 alle 11:18
Ma ci sarà un "programma condiviso" alla fine delle primarie del PD? Sentiti i protagonisti delle contesa sembra proprio di no. Trascurando "l'io o il noi" Renzi e Vendola sembrano proprio su sponde diverse della politica. Poi Vendola con i suoi "temi caldi" sembra proprio destinato a far deflagrare la coalizione. Ma non è che...volete perdere anche questa volta? Sembra difficile,...ma tutto è possibile.
Scritto da Fabrizio il 8/10/2012 alle 11:24
@Sic Est. Notaio? Bersani è un uomo da mercato del bestiame: una stretta di mano fra i contraenti mi pare più che sufficiente.
Scritto da Claudio Ennam il 8/10/2012 alle 12:05
@Ex Pci Gallarate. La libertà critica di Adamoli deriva anche, se non soprattutto, dal godimento di un vitalizio che si somma a una pensione. E' un privilegiato della politica. Anzi, dalla politica. Ed è sereno. Le nubi che si addensano sembrano non toccarlo. Ma è una lotta contro il tempo.
Scritto da Claudio Ennam il 8/10/2012 alle 12:11
L'intervista di Franco Marini sul Corriere di oggi è pesantissima e velenosissima con Renzi. Un altro oligarca ex popolare incazzato con il nuovo che avanza. Meno male che Renzi c'è.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 8/10/2012 alle 12:11
Fini, Casini, Renzi e il farsi uccidere dal meno ‘cattivo dentro’ (citazione da @Billa). A parte il fatto che fino a poco tempo fa il gioco prevedeva di restare salvi in cima alla torre e di scegliere chi buttare giù.... Scusa, ma io gioco con la regola vecchia. Fini: lo butto, col paracadute, ma lo butto. Voleva costruire una destra europea, ma ha scommesso (e perduto) sul cavallo Berlusconi. Con l’aggravante di aver favorito la polverina invece della Bonino non è perdonabile. Il paracadute gli spetta per aver dato una spallata (coll’indice alzata) al Berlusconismo. Casini: lo butto. Non solo ha sostenuto Berlusconi per anni, ma lo ha fatto anche stroncando Follini. Un democristiano vintage disse: ‘Io ho due figli, uno bello e uno intelligente’ . Casini ha stroncato l’intelligente. Il paracadute? Solo per opera di misericordia. Veniamo a Renzi. Le scuole di politica modello Le Frattocchie e La Camilluccia (Casini, Follini, Alfano compagni di scuola) hanno chiuso i battenti e così Renzi ha preso lezioni da un format-maker di successo anni 2000: G.Gori. Oggi i leader si costruiscono anche in TV. Una volta si considerava ‘Leader’ chi metteva tutti attorno al tavolo e rimetteva ordine nel caos Italia. Oggi il leader, per il centrosinistra, l’ha fatto Renzi: ha rotto-amato nella rete-web anzichè pestare il pugno sul tavolo, d’altronde siamo nel 2012, ma alla fine Bersani ha dovuto ascoltarlo. Lo salvo.
Scritto da Nicoletta il 8/10/2012 alle 12:29
@ C. Ennam. Mi piace la figura delle mani che prima ricevono lo sputo e poi si stringono. Però non vedo Bersani come venditore/acquirente di bestiame. L'accordo sul programma non deve essere solo metabolizzato da quelli che partecipano alla coalizione, ma deve essere accettato seriamentre. Ripeto 8-10 punti condivisi e comprensibili anche ad uno come me estraneo ai giochi di partito. Da @Adamoli mi piacerebbe sapere quale idea si è fatta sulla sovraesposizione mediatica di Vendola.
Scritto da Sic Est il 8/10/2012 alle 12:32
Bersani e i concetti di merito, opportunità e onestà. Come definirebbe Bersani l’approvazione votata, incluso PD, di aumento dei fondi per i gruppi partitici regionali in Lazio? E’ stata un’azione meritoria? Non mi pare. E’ stata opportuna? Direi proprio di no, altrimenti ci dica quale rischio si è evitato. E’ stata onesta? Legalmente sì, se i soldi (che erano pubblici e sono diventati di partito) sono stati usati per attività politica. Ma davvero vogliamo difendere questa votazione con questa scusa offensiva? ‘Ma noi del PD non li abbiamo messi nelle nostrte tasche.’ Offensiva per chi fa la spesa eliminando la carne.
Scritto da Nicoletta il 8/10/2012 alle 12:36
Bersani ha dichiarato che Penati deve dimettersi se verrà tinviato a giudizio. Bene ha fatto. Questa posizione chiara sul suo ex braccio destro gli fa onore.
Scritto da G Guidali il 8/10/2012 alle 12:37
Billa (21:16), ho risposto al tuo commento nel post ‘primarie e pluralismo’ sulla questione nicknames.
Scritto da Nicoletta il 8/10/2012 alle 12:43
@Giovanni Dotti - Domanda precisa la tua. I cattolici democratici votano alle primarie ciascuno secondo la propria sensibilità. Non hanno chiesto a Tabacci di candidarsi. E' stata una sua scelta. Lui fa parte del partito di Rutelli. Giusto che raccolga dei consensi da parte degli elettori del Pd, ma questo è tutto. Ti posso dire che il tuo voto è ben speso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/10/2012 alle 13:03
@Sic Est - La sovraesposizione mediatica di Vendola? Certamente non più di Renzi e non più di Bersani. Fa la sua parte e metterà insieme un bel gruzzolo di voti. Il problema non è questo, è se accetterà la clausula di "responsabilità" che dovrà sottoscrivere e rispettare per partecipare alle primarie, così da non ripetere quanto è successo a Prodi per ben due volte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/10/2012 alle 13:08
@ Cittadina cattolica – Grazie per il consenso. Molti concittadini sono interessati alla politica; in realtà si appassionano all’attualità politica. E’ come per quelli che si ritengono sportivi perché seguono il campionato di calcio. Ma gli italiani, quando hanno avuto guide “vere” (cioè maestri di verità), hanno saputo fare altro di grande e importante. Bersani è una brava persona, deve però mettere a fuoco il rapporto tra idea e azione, tra progetto e programma; un partito senza cultura si frammenta in correnti e in personalismi, non sostiene l’azione di governo, non entra a far parte di una storia popolare. Se uno vuole farsi una cultura politica dove va? Così nasce il conformismo e il populismo.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 8/10/2012 alle 13:10
@G. Guidali (12.37) - Vado controcorrente, lo so, ma la decisione se dimettersi o no è solo di Penati e della sua coscienza. Bersani può dirgli che sarebbe un aiuto per lui se lasciasse il consiglio regionale ma non può sussistere nessun obbligo di dimissioni al rinvio a giudizio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/10/2012 alle 13:12
Finalmente un commento (breve) del logorroico @Camillo Massimo Fiori che mi trova d'accordo. Quando c'era una Guida vera gli Italiani del Ventennio furono capaci di grandi cose. Quando De Gasperi se ne stava rintanato nelle biblioteche vaticane, gli Italiani fecero cose importanti. Mi e' piaciuta anche la definizione di Bersani espressa da @Camillo Massimo Fiori: "Bersani e' una brava persona". Che fa il paio con quella che definisce una donna brutta che, pero', non si vuole offendere: "Quella donna ha dei bei capelli".
Scritto da Claudio Ennam il 8/10/2012 alle 14:11
a @Adamoli 13.08: e tu sei tranquillo per un'intera legislatura se Vendola firma quel documento?
Scritto da bm il 8/10/2012 alle 14:15
va detto a onor del vero che Bersani non è lì per caso, fu scelto dal popolo anche nel 2009: 3 milioni e100 mila democratici (più di tutti gli elettori leghisti dei tempo d'oro) parteciparono a quelle primarie. E non erano mica truppe cammellate.
Scritto da roberto caielli il 8/10/2012 alle 14:28
Caro Giuseppe, permettimi di non condividere l'ottimismo che promana dal tuo post. Tu dici che Bersani «aveva capito prima di tanti altri che il disgusto per questa politica imponeva di abbandonare i “santuari” e andare fra la gente in piazza e nelle strade». Io ribadisco che Bersani ha sottovalutato le conseguenze dell’aver permesso la candidatura di Renzi e non c’è dubbio che, a consuntivo. si dovrà assumere la responsabilità politica delle conseguenze che deriveranno da queste primarie. Mi limito a due considerazioni. La prima è di marketing e concerne gli spazi e le opportunità a disposizione dei candidati. Oggi i sondaggi attribuiscono il 39% a Bersani, il 35% a Renzi ed il 16% a Vendola. Nell’ultimo mese la crescita di Renzi è avvenuta a spese di Bersani e limitatamente agli elettori del centrosinistra. Non è azzardato ritenere che Renzi abbia ormai esaurito la sua capacità di erodere consensi al Segretario del PD e che le sue potenzialità di crescita sono ormai legate esclusivamente al numero dei partecipanti al voto. Più aumenta l’affluenza, più cresce la percentuale di Renzi. Per Bersani, invece, non si può certo parlare di crescita, ma solo di tenuta o recupero. Rimane Vendola che, molto erroneamente, in tanti escludono dal ballottaggio. Invece, le potenzialità di Vendola sono ancora tutte da esplorare. Anzi, ritengo che in questo momento sia l’unico candidato che può incrementare il proprio consenso se, di giorno in giorno, saprà modulare una strategia di comunicazione in grado di captare l’insoddisfazione degli elettori di sinistra e di polarizzare la competizione delle primarie tra favorevoli e contrari alla continuità dell’Agenda Monti”. Non bisogna dimenticare che nella coalizione la vera divisione politica passa da questo tema e non certo da quello della rottamazione dei dirigenti del PD che, sebbene abbia finora fatto la fortuna di Renzi assicurandogli un efficace posizionamento, ha tuttavia esaurito le proprie potenzialità nel nuovo scenario della competizione delle primarie. Un ballottaggio Vendola /Renzi, che oggi appare a tutti improbabile, potrebbe in realtà rivelarsi assolutamente possibile qualora Vendola riuscisse a portare la propria quota di voti tra il 25 ed il 30%, naturalmente a spese di Bersani. Vengo così alla mia seconda considerazione, che riguarda le opzioni a disposizione degli elettori delle primarie di area PD: Voto sincero, voto utile, oppure voto strategico? Se ci fosse stato un unico candidato del PD avrebbe sicuramente prevalso il voto sincero, quello per il partito, che premiava Bersani come candidato premier ed una certa egemonia del PD sull’intera coalizione. Con il via libera a Renzi si può essere indotti ad esprimere un voto utile, che prefiguri la tenuta di Bersani e la sua eventuale vittoria, possibilmente al primo turno o, al massimo, al ballottaggio. Tuttavia, per l’elettore del PD che non è pienamente soddisfatto dell’Agenda Monti, che magari è un po’ insofferente per l’avvallo dato dal PD a talune scelte del Governo Monti su lavoro e pensioni e che culturalmente non condivide un certo riformismo all’italiana, perché un po’ troppo subalterno alle logiche di sistema, potrebbe venire la tentazione di attribuire un voto strategico a favore di Vendola. Un ballottaggio Vendola/Renzi imporrebbe una vera scelta di campo su quale sia la fisionomia del futuro centrosinistra. Certo, le conseguenze di questo scenario sarebbero devastanti per il PD ed il suo segretario, anche se tutti i contendenti, a parole, hanno promesso che sosterranno chiunque vincerà. Lascio poi immaginare che cosa accadrebbe se alla fine vincesse Vendola… Grazie ancora al simpatico Bersani per il capolavoro di queste primarie. Un ringraziamento anche a Renzi ed ai renziani che hanno utilizzato strumentalmente queste primarie per presentare il conto all’attuale dirigenza del PD. Le mie scuse, invece, a Giuseppe ed ai lettori del blog per la lunghezza di questa mia riflessione.
Scritto da Leonardo C. il 8/10/2012 alle 14:42
A chi lamenta l’incapacità del centrosinistra di parlare a tutta la società queste primarie danno una risposta straordinaria: nella competizione tra Renzi, Bersani e Vendola tutti gli italiani (di destra, centro e sinistra) si sentiranno rappresentati. Un miracolo democratico ! Resta una domanda, finora senza risposta: come potranno renziani e vendoliani governare insieme l’Italia ?
Scritto da Mattia il 8/10/2012 alle 14:57
per la nicoletta: anch'io ho postato per te nel post su primarie e pluralismo. mi piacciono questi strascichi.
Scritto da Billa il 8/10/2012 alle 15:11
@SicEst h.9.27Hai perfettam.ragione!L'alleanza con VENDOLA costringera'finalm.il PDa fare qualcosa di sin.anziche'rincorrere il centro come ha fatto finora.Vendola non sara'cosi'sprovveduto da riproporre i soliti temi a lui cari(sa bene che non sarebbero mai recepiti dagli alleati di coaliz.)Si dia una regolata in modo da redigere subito un programma di governo sui temi(lavoro e occupazione,equita'sociale,lotta all'evasione e drastica riduz.costi politica,scuola)che stanno piu'acuoreagliItaliani
Scritto da giovanni dotti il 8/10/2012 alle 15:14
@bm (14.15) e @Mattia (14.57) - Avete messo in modo diverso il dito nella piaga. La coalizione è molto eterogenea. Fra Renzi e Vendola le distanze sono enormi. Entrambi raccoglieranno, anche se perdenti, un numero di voti tali da garantire a loro una buona forza contrattuale sia nell’eventuale ballottaggio, sia nella formazione delle liste e del successivo governo. Per questa ragione avrei preferito, in questa occasione, la corsa solitaria del Pd e successivamente il confronto sulle alleanze. Al punto in cui siamo arrivati confido su regole di “responsabilità” molto forti e stringenti. Saranno rispettate nell’intera legislatura? Non mi resta che sperarlo fortemente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/10/2012 alle 16:40
@Leonardo C. (14.42) - Lungo ma efficace, caro Leonardo. Fra voto strategico, sincero e utile, alle primarie sceglierò il voto sincero. Non vorrei caricare sulle primarie significati da ultima spiaggia che lascio alla competizione vera. Poi, come hai visto a Saronno in quel dibattito con l’europarlamentare Mauro, con Pezzotta e con la Binetti, sui cattolici in politica, preferisco essere sincero anche se rischio la diffidenza e quasi il gelo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/10/2012 alle 16:46
L’editoriale di oggi sulle primarie PD di Ilvo Diamanti (Repubblica) è perfettamente azzeccato. Diamanti, osservatore esterno, parafrasa Bauman nel definire il PD un ‘partito liquido’. Un partito ‘disancorato, disorientato, diviso sugli obiettivi e sulle parole d’ordine. I suoi elettori: il 75% dei quali d'accordo con Monti e il 65% contrari alle sue politiche’. Aggiungo il mio pessimismo. Dai sondaggi usciva un PD primo partito d’Italia, un PD che non arretrava di un punto, un PD ‘sano’. Quanti elettori e simpatizzanti hanno percepito che ‘in palio’ c’è molto di più che la futura presidenza del consiglio? Litigi, stizze e rancori parlano chiaro: in palio c’è il perpetuarsi dei dirigenti del partito. Un PD ‘sano’, per il quale sembra ormai partita una gara per ammalarlo. Di malattia autoimmune, si intende. Spero non lo rendano moribondo, perché l’affollato capezzale (cinici interessati, curiosi, mestatori) lo priverebbe di ulteriore ossigeno. Non disperiamo, oggi sui giornali si legge una bella notizia: 45 minuti di massaggio cardiaco, attuato dagli operatori del 118, hanno ‘resuscitato’ un giovane di 26 in arresto cardiaco. Che tenacia, nel non arrendersi. Che mani sante, questi uomini e donne che hanno sperato fino all’ultimo. Simili esempi in politica? Nel PD?
Scritto da eg il 8/10/2012 alle 17:56
I problemi sono enormi. Voglio vedere come si concilieranno le posizione estreme presenti nella coalizione. Si è fatto il contrario di quanto andava fatto: prima stabilire le compatibilita programmatiche della coalizione e poi fare le primarie di coalizione. Bersani sarà esperto e competente ma in questa occasione le ha sbagliate tutte.
Scritto da Nicola il 8/10/2012 alle 19:37
adesso che le primarie entrano nel vivo, sarebbe interessante parlare di enti locali. mi piacerebbe conoscere gli intendimenti dei nostri candidati premier sul provvedimento taglia province di monti. come è stato fatto notare anche su questi blog, nella nostra provincia questo argomento ha creato un acceso dibattito e talune fratture tra forze politiche, associazioni di categoria, eccetera. quando bersani venne da noi due anni fa a busto arsizio (assemblea nazionale) lasciò intendere di essere favorevole all’idea della “area vasta di milano” i cui confini già il governo prodi aveva esteso all’aeroporto di malpensa. immagino che anche renzi, tabacci e vendola, essendo tutti e tre rappresentanti istituzionali di aree metropolitane, siano propensi a un nuovo assetto degli enti locali che preveda la centralità delle città metropolitane rispetto agli altri territori provinciali. il pd era già partito per tempo con dibattiti e incontri: a maggio, prima del provvedimento del governo, in un’iniziativa organizzata dal pd a busto arsizio. nelle scorse settimane, nei consigli comunali di diverse città varesine.
Scritto da Billa il 8/10/2012 alle 19:59
Caro Leonardo C., mi son letta tutto d'un fiato il tuo commento. E la risposta di Giuseppe. Ce la fai, in breve, a raccontarci il gelo che ha avvolto il buon Adamoli al dibattito di Saronno? Alcuni di noi erano in altre faccende affaccendati... e non a tutti arrivano le voci retroscena. Grazie.
Scritto da Nicoletta il 8/10/2012 alle 20:47
@Billa h.19,59 e@Adamoli.Chiedo se il prossimo programma del PD preveda l'introduz.di strumenti di democrazia diretta come iReferendum consultivi o propositivi.Nel caso delleProvince potrebbero esser utili per conoscere l'orientamento della maggioranza delle popolazioni e andare cosi'incontro alle loro richieste.Impariamo dalle Nazioni dove i referendum popolari sono usati vantaggiosamente per tutti,Cittadini e Politici(che possono cosi' essere supportati in certe scelte difficili e controverse)
Scritto da giovanni dotti il 8/10/2012 alle 22:01
Le dichiarazioni di Marini contro Renzi sono un boomerang per l'ex capo dei popolari. Sono un invito a votare Renzi se andrò ai seggi.
Scritto da Maurizio il 8/10/2012 alle 23:56
Portare il confronto all'interno del PD favorisce il PD non è diffcile da comprendere. Il difficile è capire se dare per scontata la vittoria elettorale non sia un deterrente per gli elettori incerti; fatto che potrebbe sconvolgere qualsiasi previsione.
Scritto da Alessandro Milani il 9/10/2012 alle 00:08
@Billa ... vai dove sai. Caro @Giuseppe, scusa se stiamo usando il post 'Primarie e pluralismo' come ... parcheggio libero. Se è di disturbo, io, Billa o chi voglia unirsi, ci scambieremmo le rispettive mail. A me comunque non dispiacerebbe restare lì: nel titolo c'è 'pluralismo'.
Scritto da Nicoletta il 9/10/2012 alle 06:30
@Adamoli ieri ha detto "sui cattolici in politica, preferisco essere sincero anche se rischio la diffidenza e quasi il gelo." L'altro ieri qualcuno parlava di colonne e di fari dandomi dell'arrogante. Capito che si trattava di un integralista sofferente di talebanite ho lasciato andare. Mi piace questa presa di posizione del nostro Blogger: la sincerità, che vale quanto l'onestà, non si mercanteggia per accontentare qualche faro arroccato sulle colonne.
Scritto da Sic Est il 9/10/2012 alle 07:58
Cara @Nicoletta, la serata alla quale si riferisce Giuseppe è quella che si è svolta a Saronno lo scorso 28 settembre sul tema “Etica & Democrazia. Il contributo dei Cattolici alla politica”, organizzata dal Club Don Luigi Sturzo di Saronno anche allo scopo di presentare il libro dell’on.le Paola Binetti, dal titolo omonimo. Di fronte ad un’affollata platea composta in gran parte da cattolici di area conservatrice (o integralista, come li si suol normalmente definire), il buon Giuseppe ha aperto la serata affrontando, con il libero spirito critico che lo contraddistingue, temi scottanti come quello delle coppie di fatto, evidenziando la necessità che le istituzioni ne riconoscano e ne tutelino i diritti, oppure quello della necessaria laicità e autonomia della politica rispetto ai dettami della Chiesa. Il suo è stato un contributo stimolante proprio perché, rispetto agli altri ospiti, l’europarlamentare Mauro, l’on.le Pezzotta e la stessa Binetti, ha contribuito a far emergere la vivacità e la dialettica presenti nel mondo cattolico ed a diradare la convinzione di molti partecipanti che l’autenticità cattolica sia collocabile in una sola parte politica. Come dicevo, il pubblico era composto in gran parte dagli aderenti all’Opus Dei, associazione della quale la Binetti si fregia di appartenervi e in buona misura da esponenti del mondo ciellino e della Compagnia delle Opere. Non mancava, insieme a me, il buon Luciano Porro, sindaco di Saronno, ex democristiano che proviene dalle fila del cattolicesimo democratico. Probabilmente, @Nicoletta, non sono sufficientemente esaustivo ma mi stai beccando in una mattina di fuoco. Sarebbe interessante poterci tornare sopra, magari in seguito a un post di Giuseppe.
Scritto da Leonardo C. il 9/10/2012 alle 10:50
giovanni dotti, per quanto riguarda temi come la revisione delle circoscrizioni provinciali o il passaggio di un comune da un ente sovra locale ad un altro, come nel caso dei comuni che hanno chiesto di aderire alla futura città metropolitana, già la costituzione (titolo quinto), le leggi, gli statuti regionali e quelli comunali prevedono il ricorso al referendum per un pronunciamento dell’intera comunità. se si riferisce, invece, all’introduzione di strumenti di democrazia partecipata e interattiva nella vita interna del pd, come stanno facendo altri partiti e movimenti politici, come i “piraten” tedeschi o i grillini nostrani, magari utilizzando per i processi decisionali gli strumenti dell’e-participation, dell’e-democracy, o piattaforme tecnologiche come liquid feedback, temo che il pd, come gli altri partiti tradizionali, sia lievemente in ritardo. sarebbe interessante approfondire questi temi e sperimentare una forma-partito diversa da quella che conosciamo, meno controllabile dagli apparati, più liquida e estemporanea, ma non impersonale e, probabilmente, più democratica e partecipata di quanto non avvenga nei circoli.
Scritto da Billa il 9/10/2012 alle 11:44
@Billa(h.11,44)grazie della cortese risposta.Ho73anni,mi intendo di computer quel poco che basta per comunicare, ma vorrei che le persone,soprattutto i giovani,avessero quelle possibilita'che la mia generazione non ha avuto.Anche per la mancanza di comunicazione con gli elettori i partiti tradizionali hanno fallito; per questo sarebbe utile introdurre meccanismi di Democrazia diretta come i referendum fuori e dentro i partiti. Spero che chi e'esperto come Lei si adoperi attivamente in tal senso.
Scritto da giovanni dotti il 9/10/2012 alle 15:18
@ G.Dotti.Complimenti per dinamismo, vivacità e passione. Se arriverò alla sua età,il mio unico impegno sarà andare al campo di calcio (si giocherà ancora) a dire ai ragazzini che, da giovane, sapevo calciare le punizioni meglio di loro.@Billa e G.Dotti.Strumenti di consultazione e dialogo "nuovi" sono il futuro. Tagliano fuori ancora parte della popolazione. Poi il contatto umano è insostituibile.@Nicoletta grazie per la domanda a @Leonardo C. A Leonardo,grazie per l'interessante condivisione.
Scritto da FrancescoG. il 9/10/2012 alle 16:48
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