Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/10/2012 alle 20:33


L’emotività al potere.
I casi scandalosi di Fiorito e Zambetti hanno già fatto dimenticare Lusi, Belsito, i finanziamenti indecenti ai partiti nazionali.
Lo sport preferito è diventato la caccia alle Regioni e la riduzione degli spazi di autonomia dei Comuni. Si invita uno Stato commissariato per le inefficienze della politica a commissariare, se si potesse, anche loro.
Giornalisti e pseudo esperti che esaltavano senza motivo un federalismo mai nato (quello della Lega) oggi fanno il tifo per il ritorno al centralismo.
Invece che fare uno sforzo culturale e politico per portare o riportare le Regioni alla responsabilità, alla professionalità, alla diminuzione del loro protagonismo eccessivo, si preferisce usare la scure sui loro poteri costituzionali (da riformare).
Anche dentro il governo dei tecnici questa tentazione è forte. Non per nulla ci sono importanti dirigenti dello Stato. Così si ingrassa una burocrazia ministeriale avida e senza nome.
Rispetto la destra centralista che ha sempre sostenuto questa tesi. Disistimo quelli buoni per tutte le stagioni che oggi approfittano della crisi della politica per far trionfare gli apparati statali che fino a ieri fingevano di detestare.

 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 53 commenti -
Un'amarezza resa credibile dal fatto che viene manifestata da uno che non è più in Regione e in nessun altro ente. Per questo è da prendere in considerazione.
Scritto da Mario T. il 16/10/2012 alle 21:57
Per ora abbiamo allevato Minetti e Fiorit...i
Scritto da Loris Costa il 16/10/2012 alle 22:05
Fino al prossimo scandalo romano poi si tornerà a rivalutare la democrazia delle autonomie locali.
Scritto da Valceresio due il 16/10/2012 alle 22:14
Come avrebbe detto Clint Eastwood in uno dei western di Sergio Leone: "va bene ragazzo... hai avuto la tua occasione e l'hai sprecata..."
Scritto da Angelo Bellora il 16/10/2012 alle 22:54
Tutte le strade portano a Roma! tanta presunzione, tanta devolution, arroganza, palazzi giganti, strutture immense, tanto PIL per un'occasione sprecata, io sono cresciuto in Lombardia e in generale nel nord Italia, ma Roma nel male o nel bene rimane per me il riferimento istituzionale più credibile e la cità dove qualsiasi italiano si trova come se fosse a casa sua!
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 16/10/2012 alle 22:57
@Angelo Bellora (22.54), io starei attento a dire che le autonomie territoriali hanno sprecato la loro occasione. Se i governanti sbagliano sono loro che debbomo pagare non le istituzioni che rappresentano. Benissimo lo scioglimento immediato dei consigli regionali della Lombardia, del Lazio, del consiglio comunale di Reggio Calabria. Ci pensino gli elettori a fare pulizia. Si modifichino rapidamente alcune norme costituzionali sulle Regioni ma la tentazione di mortificare le autonomie locali non porta di per sé ad una maggiore etica pubblica ed è pericolsa anche sotto il profilo democratico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 23:04
Visto che non sei più in Regione e non siedi in nessun altro ente (caso rarissimo per uno con la tua storia) mi chiedo sempre, insieme con mia moglie, chi te lo fa fare di prendere queste posizioni. Conoscendoti bene conosco già la tua risposta, quindi non darmela neanche. Un abbraccio. Tuo amico fedele.
Scritto da Tuo amico fedele il 16/10/2012 alle 23:17
Caro Giuseppe, me la potrei cavare facilmente dicendo che la mia era solo una battuta. Ma non lo faccio. Quello che intendo dire è che l'occasione di portare sempre più vicino alle nostre genti i livelli decisionali e di governo, cosa che rispecchia oltre che lo spirito della Costituzione anche la vera storia dell'Italia dei Comuni, è stata, se non del tutto ma in parte significativa, vanificata da una corsa all'occupazione sfrenata di posti, poltrone e cariche varie che sono state vissute non con lo spirito di servizio, proprio della vera e bella politica, ma con la prospettiva dell'accaparramento, del solo prestigio personale e, purtroppo, anche dell'occasione per facili arricchimenti. Tutto questo è avvenuto in modo strisciante e quasi tollerato, in una società che via via ha fatto di questi comportamenti e delle facili scorciatoie che essi sottendono il modello diffuso di successo ed affermazione. Usando un'altra metafora, direi che siamo nella stessa situazione della rana in una pentola d'acqua fredda messa sul fuoco. L'acqua si scalda pian piano e la rana quasi quasi ci si trova bene, così tiepida e calda. Ma poi quando la temperatura inizia ad essere pericolosamente alta lei vorrebbe saltare fuori, ma il calore le ha tolto ogni forza e muore lessata. Ecco, direi che siamo ancora, anche se per poco, nella situazione di avere le forze necessarie non solo per saltare fuori dalla pentola, ma anche per spegnere il fuoco e magari anche cambiare acqua e pentola. Però facciamolo, velocemente e magari anche facendo quello che può sembrare un passo indietro rispetto a dove eravamo arrivati fin oggi.
Scritto da Angelo Bellora il 16/10/2012 alle 23:33
@Angelo Bellora (23.33) - Messa così condivido molto. Spegnere il fuoco certamente, cambiare l'acqua pure. Anche cambiare pentola se significa avere livelli decisionali e di governo più vicini ai cittadini. Il mio è un allarme rispetto al rafforzamento di una tendenza che porta pian piano a riaccentrare troppe funzioni a Roma. Una società moderna e complessa non si governa solo col potere centrale, questa la mia idea di Stato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 23:39
Ho sempre sostenuto che la causa di questo sfascio sta non nelle Istituzioni ma negli uomini che le occupano,non solo farabutti ma anche incompetenti perche'fanno leggi sbagliate.Va bene potenziare le autonomie locali ma va maliss.togliere i controlli(v.diverse lettere a VA.NEWS mie e di M.Pirone)e accentrare ogni potere nelle mani di poche figure apicali(V.mia lettera a VA.NEWS domani)il che ha moltiplicato le occasioni di abusi e ruberie varie.A tutti piacciono isoldi,ma c'e'modo e mododifarli
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 00:08
Caro Giuseppe, non credi che la colpa di questo ritorno al centralismo sia di chi ha confuso l'autonomia locale (o il federalismo) con l'inosservanza delle leggi, il confondere Sindaco con Podesta'? E che contro costoro non esiste più un organo che abbia poteri di controllo? Persino i Segretari COmunali che una volta erano garanti della legalità oggi vengono scelti dal Sindaco e quindi sono di fatto privati di qualunque possibilità di critica.
Scritto da mauro prestinoni il 17/10/2012 alle 00:56
Per cultura non sono un centralista (anche se nell'amministrazione francese – l’ho visto con i miei occhi in un’esperienza di scambio di lavoro - il centralismo funziona e bene). Per cultura non sono nemmeno un polverizzatore dei poteri decisionali (piccolo non è efficiente: è solo piccolo, dispendioso, inconcludente, litigioso, rionale e .... basta). Mi va bene uno dei pilastri dell'Unione Europea, il principio della sussidiarietà. Purtroppo, e lo dico con dispiacere, quello che non funziona nel nostro sistema è il mondo dei partiti, organizzazioni amicali affollate di sfaccendati, senza arte né parte, attirati per la gestione del potere (denaro primariamente e poi … posti per parenti, amici, vicini di condominio, ex compagni di scuola, amichette-i). Un sistema frammentato e verticalizzato a piramide che si estende all’infinito nella società, carissimo @ Giuseppe Adamoli, non è un sistema democratico, ma solo una dispendiosa struttura che serve solo a se stessa, come certi uffici della burocrazia tipo i forestali di Calabria che per dimostrare la loro utilità si creano qualche incendio, o le province che per far vedere che ci sono si inventano l’obbligatorietà delle gomme da neve o delle catene a bordo anche quando non nevica. Altro che DEMOCRAZIA DIFFUSA, solo sporco miserabile potere di accattoni uniti in una specie di corte dei miracoli (aggiungerei e dei miracolati) che difendono il fortino in attesa che un amico, un parente, l’amante della moglie o del marito, il vicino di casa eccetera ne prenda il posto. È vero non si può buttare l’acqua sporca insieme al bambino, ma è anche vero che con questa filosofia ci siamo ritrovati un Berlusconi per 20 anni dopo decenni di potere democristiano e il Paese ha fatto come il gambero, è andato sempre più indietro. Le regioni, per dimostrare qualcosa, non devono essere frequentate da personaggi che stanno lì chi per pagarsi il mutuo, chi per sistemate i figli, chi perché parente o amico di quell’altro, chi perché pieno di se e arrogante, non avendo alcuna capacità professionale (una volta si diceva un fallito nella vita) si incolla permanentemente allo scranno. Questa non è democrazia, è solo occupazione del potere in nome del Cittadino e per conto (corrente) di se stesso. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Credo che il PD, nel proprio programma, dovrà decidere cosa fare di questa pletora di affamati ingordi che occupano lo Stato a tutti i livelli: occorre pensare al Cittadino (lo siamo tutti anche quelli che poi perdono il potere) e snellire tutta la struttura (burocrazie e politica). Se non lo si fa c’è pericolo che qualcuno metta questo sistema in un binario morto, sigillerà porte e finestre, taglierà luce e acqua e aspetterà che non sopravviva nessuno (stile Cassandra Crossing).
Scritto da Sic Est il 17/10/2012 alle 09:01
Perfettam.inutile dire che sottoscrivo tutto quanto scritto da Sic est (h.9,01) e il suo invito a VOLTARE PAGINA, anche se credo che ormai sia troppo tardi. Ma non abbattiamoci, ABBIAMO CORAGGIO ! e continuiamo a remare, se no rischiamo di affondare TUTTI.
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 09:22
Rappresentare la burocrazia centrale come una iena, se questo è il significato della foto, è una scelta netta e dura che condivido.
Scritto da Osvaldo il 17/10/2012 alle 09:34
@Tutti - Mi scuso in anticipo ma penso che in questa discussione interverrò più del solito. Si tratta di una materia delicatissima che sui giornali viene spesso trattata in maniera superficiale prendendo spunto dalla cronaca piuttosto che da una riflessione profonda. Non sono affatto un teorico della materia, però l'ho studiata e ho fatto molta esperienza al riguardo. Settimana scorsa a Roma ne ho parlato con alcuni parlamentari del Pd. Ve n'erano un paio che m'hanno fatto accapponare la pelle. Siccome sono loro i "decisori", spero che abbiano ragione loro e torto io, ma temo proprio di no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 09:44
@Mauro Prestinoni (00.56) - Rispondo alle tue domande con tre considerazioni. 1) chi non osserva le leggi deve risponderne agli elettori con l'aiuto di una opposizione che funzioni e nei casi di maggiore rilevanza alla magistratura amministrativa o penale. Ti sei mai chiesto quanto delle cose che non vanno siano in parte addebitabili anche alle minoranze? 2) Difendo ancora oggi l'elezione diretta del sindaco anche se aumenterei senz'altro i poteri dei consigli comunali che dovrebbero essere i primi "controllori" delle giunte. 3) Se i segretari comunali non svolgono bene le loro mansioni, perché scelti dai sindaci, sono degli incapaci o dei pavidi. Sarebbe come se in un'azianda privata il direttore non facesse il proprio dovere creativo e critico perché scelto dal "padrone". Voglio dire una cosa semplice: non attribuiamo le colpe degli uomini solo al "sistema". Questo vezzo di scaricare tutto sul "sistema" è stata una delle cause che aveva portato a tangentopoli e oggi a questa situazione umiliante per moltissimi amministratori onesti (la gran parte) e per tutti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 09:52
Il centralismo è aumentato. In maniera non trasparente, con il sindaco che mette la faccia e fa "il lavoro sporco"(western :-)). Esempi: l'IMU va in parte allo stato. L'imminente tares (nuovo sistema tassa rifiuti e servizi) obbligherà i comuni ad inserire una quota standard per i servizi. Lo stato taglierà la compartecipazione per pari importo. Il patto di stabilità fa incassare blocca anche investimenti virtuosi (sostenibilità ambientale). Tutto questo prescinde dai risultati ottenuti.
Scritto da FrancescoG. il 17/10/2012 alle 10:29
Dovresti intervenire ancora di più. Il dibattito è tutto interessante ma i tuoi post e molte tue repliche per un giovane come me sono un punto di riferimento anche quando non le condivido. PS Non sono iscritto al Pd.
Scritto da Stefano C. il 17/10/2012 alle 10:30
L'elenco può continuare (PGT, tagli lineari su spese ecc. ecc.). Condivido@A. Bellora (23:33).@M.Prestinoni tocca un tema importante. Anche a mio avviso servono controlli diversi, non più centralismo.Nell'autonomismo ognuno deve fare il suo.Troppe volte enti di vario livello hanno sconfinato dalle loro prerogative(sia verso l'alto che verso il basso).Formare persone,costruire proposte, coordinare le varie attività tra i diversi livelli:compito dei partiti.Non siano semplici comitati elettorali.
Scritto da FrancescoG. il 17/10/2012 alle 10:43
@FrancescoG. Bravissimo, condivido tutto. I partiti non siano comitati elettorali ma facciano formazione e selezionino la classe dirigente. Anche a Varese lo dovrebbero fare ma purtroppo è una delusione anche per me che vengo dai Ds.
Scritto da Iscritto Varese il 17/10/2012 alle 11:08
Circa il dibattito su federalismo/regionalismo sì o no si potrebbe partire da un altro punto di vista. Non sono, come del resto non lo è Adamoli, uomo per tutte le stagioni, pronto a far trionfare di nuovo il centralismo, approfittando della crisi della politica. Non sono mai stato regionalista, nè federalista per un altro motivo (d'accordo poi sul federalismo mai nato in salsa leghista e sul pasticcio combinato dal centrosinistra con la modifica del Titolo V della Costituzione). Motivo semplice e terra a terra, se vogliamo, che fa proprio il pessimismo guicciardiniano sulla natura degli Italiani, incapaci per ragioni varie a passare dallo spirito individualista ad una coscienza civica o collettiva o sociale che dir si voglia. In altre parole, se vogliamo ridurre i costi della politica, ed i conseguenti sprechi e/o corruzione, possiamo porre seriamente mano ad una riduzione o ad una razionalizzazione dei vari livelli istituzionali. Adamoli in tal senso ha formulato proposte serie e convincenti sulla riduzione/accorpamenti sia delle province, sia delle regioni. Si tratta di proposte realistiche, che non richiedono ovviamente neppure di modificare la Costituzione. Il timore mio è semplicemente che alla fine, a causa del vizio italico di toccare sprechi o privilegi altrui e non i propri, il tutto finisca in una bolla di sapone: vedi la resistenza accanita dei presidenti delle province opposta alle proposte governative, per quanto discutibili possano essere. Non è quindi opportuno, per tali ragioni, riflettere sulla possibilità o meno di eliminare toutcourt un livello istituzionale? Si dirà: idea ancora più avveniristica del modesto tentativo attuale di razionalizzazione. Forse. Eppure ad uno stato delle dimensioni dell'Italia non basterebbero due livelli istituzionali territoriali (comuni e province, diverse dalle attuali ovviamente), lasciando loro funzioni e ruoli amministrativi ed allo stato centrale il ruolo legislativo? E' veramente necessario un livello regionale con potestà legislativa e quindi politica? E' necessario una pletora di parlamentini e di parlamentari regionali con annessi costi che aggravano il debito pubblico, senza pensare poi al peggio degli sprechi e altro? Non basterebbe in conclusione un serio decentramento amministrativo? Sia pure la mia una provocazione, ma mi si consenta di esplicitarla.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 17/10/2012 alle 11:55
Scusami se esco dall'argomento di oggi. Renzi sta già vincendo. Quando Bersani dice che Veltroni sarebbe uscito lo stesso dal Parlamento e chiede timidamente a D'Alema e agli atri di fare alttrettanto mente sapendo di mentire.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 17/10/2012 alle 11:55
Caro Giuseppe, hai ragione: contano le Persone (P maiuscola). Ma le leggi possono aiutarle. L'attuale legislazione sugli Enti Locali attribuisce ai Consiglieri Comunali il compito del controllo, ma si ferma lì. Se un consigliere anche di opposizione non lo fa nulla succede. Riponderà agli elettori.... si certo. Abbiamo visto compiere dei disastri per anni da parte di Amministratori incapaci in attesa del giudizio degli elettori. Idem vale per i Segretari Comunale: vanno messi nella condizione di operare. Ai tempi, quando li nominava la Prefettura (il Centralismo) i Sindaci non si spingevano in là più di tanto.
Scritto da Mauro Prestinoni il 17/10/2012 alle 12:08
@Sic Est (09.01 - La mia non è una risposta (molte cose le condivido) ma solo un arricchimento del dibattito. Dunque, c’è una foresta di piccoli enti, società, consorzi che va risolutamente disboscata. Avevo sperato per un momento che la Lega ne fosse protagonista ma semmai è successo il contrario. Questo è un compito prioritario di cui il Pd dovrebbe farsi carico senza perdere un minuto. Detto ciò, fanno davvero scandalo i forestali della Calabria e i dipendenti regionali e comunali della Sicilia. Ma forse che sia diversa la sproporzione esistente nel numero dei dipendenti dello Stato fra la Lombardia e quelle regioni? A livello locale c’è un familismo deleterio, lo si nota a vista d’occhio. Possiamo dire che lo stesso familismo non esiste a livello delle burocrazie centrali (che si autoalimentano) e dei baroni universitari e ospedalieri che nulla hanno a che fare con gli enti locali? Berlusconi si è affermato e poi rafforzato per la mancata rigenerazione etica del dopo tangentopoli, per il vuoto politico lasciato da quel fenomeno, per gli errori della sinistra in quegli anni, per la crisi dei partiti, per una cultura che ha messo sempre più in ombra il rispetto della legalità. Tutte cose che hanno poco a che fare con la frammentazione localistica, che va combattuta. Questa frammentazione è in parte la conseguenza piuttosto che la causa del berlusconismo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 12:23
@Mauro Prestinoni (12.08) - Sono a favore di controlli più stringenti ma non esiste nessun controllo che possa fermare gli amministratori incapaci dal compiere errori anche gravi se non quello dei consigli comunali. Non credo all'efficacia dell'intervento di qualche dipendente della prefettura o della Regione. Gli scempi compiuti dai funzionari pubblici sull'urbanistica sono noti. Ritengo moto più produttvo il confronto pubblico a livello locale. Che si debbano migliorare le leggi sono d'accordo, ma allora prendiamocela con il Parlamento e i partiti invece che con si sindaci. Conoscendoti penso che tu su questo mi darai ragione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 12:25
Adamoli, la penso esattamente come te : la cosa più incredibile del governo Monti è questo centralismo bieco e irrazionale (coi tagli lineari, che puniscono i virtuosi). Ma...allora anche su questo l'agenda Monti si può migliorare ? anche su questo, sarebbe interessante il parere di Letta, che invece da quella non transige..
Scritto da marco il 17/10/2012 alle 12:27
@.Adamoli. Scusa, non mi conforta constatare che se molti, o tutti, fanno intrallazzi, la grassazione diventa sistema e quindi segniamo il meno peggio come tacca di taratura di un fantomatico strumento di controllo delle ruberie o della corruzione o delle sperpero di denaro o di emanazione di provvedimenti campati in aria. Se così fosse modifichiamo il codice penale (il cavaliere voleva trasformare la corruzione in trattativa lobbystica) ed ognuno sarà libero di agire. Ladri tutti, niente ladri.
Scritto da Sic Est il 17/10/2012 alle 13:23
@Giuseppe: sono ovviamente pienamente daccordo!
Scritto da Mauro Prestinoni il 17/10/2012 alle 13:24
In questo post sei critico con alcune misure del governo Monti di cui sei sempre stato un sostenitore. Mi piacerebbe sapere che voto gli dai.
Scritto da Fab il 17/10/2012 alle 13:29
Gentile Adamoli, mi permetto di farti notare che quanto sta capitando nelle regioni era ampiamente prevedibile. Il potere stesso, soprattutto se quasi assoluto, logora le menti umane, sicché se tale potere finisce in mano a persone che o per aspetti narcisistici accentuati (uno che si paragona al Cristo, ad esempio, questi aspetti patologici, pur se abbastanza compensato psichicamente, li mostra tutti), o per debolezza caratteriale (il tizio che chiedeva voti alla 'ndrangheta, mi sembra un ottimo esempio), o abituati al pensiero "per appartenenza" (sette di ispirazione cristiana ne sono un esempio, e la lombardia si è affidata ad una di esse, ma lo sono anche le "fedi politiche", vedisi "il comunismo", e più di recente "il berlusconismo","il bossismo", o "il montismo", tutte modalità di pensiero caratterizzate dall'assoluto rifiuto dei dati di realtà, che vengono non considerati o addirittura schifati, sulla base del ben noto principio "tanto peggio per i fatti se non si accordano con la teoria", e non per nulla il termine più utilizzato dai politici attuali è "sogno"), o semplici affaristi senza scrupoli (al nord la compagnia delle opere, al sud le varie organizzazioni criminali), o distanti dalla società quel che basta per comportarsi come nobili dell'ancien regime, che infatti non erano in malafede, semplicemente reputavano intoccabili i loro diritti acquisiti per linea di sangue (ed il tizio degli 8.000 euro, che si lamenta di non poter pagare il mutuo con quei "pochi soldi", ne è un eccellente esempio: egli crede davvero in quello che afferma), o che non conoscono i fondamentali socio-economici ed ambientali della zona che amministrano, o che magari li ignorano deliberatamente per favorire tale e tal altro "amico degli amici", diventa un problema, non la soluzione. Il potere, soprattutto se quasi assoluto, com'è stato sinora quello dei presidenti di regione, una forma di centralismo paradossalmente di marca regionalista (infatti costoro preferivano esser chiamati "governatori"), per evitare che devasti la psiche delle persone che lo acquisiscono, deve finire in mano a persone formate per gestirlo, che quindi non presentino tratti francamente psicopatologici, o addirittura tendenze criminali. Fra i politici attuali non è semplice individuare persone sufficientemente equilibrate, oneste, colte e capaci di una certa indipendenza di pensiero, com'era invece nella prima vituperata repubblica, da qui il disastro.
Scritto da Carlo il 17/10/2012 alle 13:43
@Adamoli:Perfettam.d'accordo che dovrebbero bastare i controlli dei Consigli Comunali,ma con l'attuale Legge delle AA.LL.sai bene che non e'cosi'.Il potere effettivo sta nelle mani del Sindaco(anche la Giunta e il Segr.Com.sono da lui nominati e possono inqualunque momento essere rimossi).D'accordo anche nel ricercare strumenti di partecipaz.popolare diretta(sai che io sono per i referendum)ma intanto le leggi sbagliate vanno cambiate.La piaga del clientelismo va seriam.affrontata dalla politica
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 14:24
A parte che i CONTROLLI di legalita'e merito andrebbero ripristinati, ma da parte di qualche Organismo"super partes"e quindi apolitico.Se le Prefetture non van bene troviamone pure qualche altro(abolendo in tal caso le stesse,altrimenti complicheremmo ulteriorm.un sistema gia'troppo pletorico e costoso),ma non certo le Regioni che sono un organo politico!Oppure con minireferendum popolari ogni 2 anni(a meta' mandato)che possano liquidare le Amministr.corrotte o che non riscuotano piu' la fiducia
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 14:42
@Marco, ieri sera dalla Gruber Letta è stato bravissimo nel sostenere Bersani. La perorazione più convincente fra quelle che ho ascolato finora. Se parlasse di più Letta e meno i giovani turchi che sono ideologicamente stravecchi, Bersani vincerebbe molto bene.
Scritto da Luca C. il 17/10/2012 alle 15:02
Scusate se intervengo di nuovo, per complimentarmi con la graffiante ma obiettiva analisi di @Carlo(h.13,43) e per associarmi alla sua conclusione finale. Un grave errore,a mio avviso,e'stato quel "Centralismo Regionale" autoritario che ha dato troppo spazio al "culto della personalita'celeste" e troppo poco alle opposizioni (che neanche si sentivano,a parte qualche raro bla'bla'). Per il bene della Politica e della Democrazia chiedo ad @Adamoli&C di darsi da fare per cambiare le leggi sbagliate
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 15:24
Ma caro Adamoli, io parlavo dell'agenda monti ! per Letta intangibile,,,passami la provocazione, ma chi dice che da monti non si transige ce l'abbiamo in casa : oggi tu fai notare una cosa che non va bene in quell'agenda, Bersani mette i puntini sulle I sulla legge di stabilità...eviterei di prendere nulla a feticcio, sia negativo che positivo, anche perchè ci si riduce la libertà d'azione da soli. e chi lo tocca, il prossimo segretario del PD(sempre che non vinca Renzi) !
Scritto da marco il 17/10/2012 alle 15:42
@Sic Est (13.23) - Non farmi il torto di questa interpretazione, ti prego.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 16:08
@Carlo (13.43) e Giovanni Dotti (15.24) - La norma più urgente da introdurre nel nostro ordinamento è la non rieleggibilità del presidente dopo legislature. La prossima legge elettorale regionale dovrà necessariamente contenerla. Se avessero votato la proposta che avevo presentato nel 2009 dopo lo Statuto e il Regolamento si sarebbe evitato l’incancrenirsi della “malattia” denunciata da @Carlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 16:10
@Marco (15.42) - Non ho proprio detto niente di Letta e Bersani in questa discussione. Di Mario Monti scriverò qualcosa in un prossimo post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 16:11
@Carlo. Mi affascina la dissertazione anatomopatologica che fai del cervello (!) del celeste. Mi piacerebbe sapere come mai tanti adepti, oltre gli interessati agli affari - tanti - e il "coinquilino", lo seguono? E quando il celeste verrà definitivamente rottamato costoro si immoleranno in un catartico suicidio collettivo, come avviene nelle sette che si rispettano, o ci sarà una grandiosa manifestazione di Vaffa, con contorno di fischi e pernacchie, nel più classico finale all'italiana?
Scritto da Sic Est il 17/10/2012 alle 16:36
Dove sono finiti i federalisti-leghisti del Pd di Varese? A difendere le autonomie ti hanno lasciato solo. Hanno "usmato" l'aria, meglio star lontano da Bossi e Maroni in questo momento. Sono dei poveri diavoli.
Scritto da f.f. il 17/10/2012 alle 16:49
C'era una volta un blog vario, interessante, divertente. Raccontava di gite in montagna, di tifo calcistico, di problemi sociali, di adozioni normali e anormali; raccontava di inizio e di fine vita, di bambini e di morti; e c'erano spesso brevi escursioni nella storia e nella memoria personale e collettiva. Ora è un blog per tecnici. Non a caso, da un paio di mesi, compaiono nomi (moltissimi nomi) mai letti prima. Ci si rende presto conto che sono dirigenti regionali, assessori, consiglieri locali, aspiranti, portaborse e altri utensili della politica spicciola. Spariti i commenti spontanei, il commento libero, non piegato all'interesse, alla bottega; spariti gli stupori “di chi non immaginava”, i siparietti. Solo tecnici e tecnicismi. C'era una volta un blog vario, interessante, divertente. E non è più.
Scritto da Claudio Ennam il 17/10/2012 alle 17:19
Il governo Monti sta facendo dei danni seri agli enti locali. Prima arriva un governo politico di sinistra meglio è.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 17/10/2012 alle 17:29
Guarda@ENNAM,ti stai sbagliando di grosso. C'è ancora qualche fesso, come il sottoscritto, e credo anche qualcun altro -pochi in verità-, che scrive non per interesse personale o di bottega e dice liberamente quel che pensa, senza secondi fini come TU maliziosamente insinui. Comunque apprezzo la tua franchezza, non è da molti di questi tempi. Continua a gracidare in questo pantano, sei in buona compagnia !
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 17:37
@ Adamoli. Volevo semplicimente puntualizzare, in tema di decentramento, che certi amministratori locali hanno la tendenza ad attenuare certe manchevolezze o perchè "Tanto lo fanno tutti" o perchè le leggi "Sono troppo strette e ci sono troppi controlli". Non mi piace il mediocre giustizialismo alla Di Pietro, ma non mi aggrada per niente che il denaro pubblico venga sperperato con queste attenuanti.
Scritto da Sic Est il 17/10/2012 alle 17:39
@Claudio Ennam (17.19) - Colgo il senso positivo del suo suggerimento e cercherò di metterlo in pratica. Il fatto è che siamo immersi in una crisi politica drammatica e che è tempo di elezioni politiche, di elezioni regionali anticipate, di primarie, di riforme istituzionali striscianti che mi allarmano. E questo è un blog politico. Detto ciò, i molti nomi nuovi del blog non sono per niente del tipo che lei dice. Basta che verifichi su facebook e su twitter. Il loro numero alto dimostra l’utilità di questi argomenti e discussioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2012 alle 17:44
@Claudio Ennam afferma che “C'era una volta un blog vario, interessante, divertente. E non è più”. E' questione di libera opinione, io – ad esempio, non scrivo più di “politica” perchè, dopo che il Presidente ha detto che siamo tutti “inadeguati”, mi son fatto romito, recluso in una rigorosa e silente disciplina di partito. Così mi accade di parlare d'altro. Ad esempio, caro Claudio, dopo che ho pubblicato lo scritto “Banalità del male” in memoria degli Ebrei deportati, ho ricevuto interessanti commenti. Se andando fuori tema non irrito troppo l'ospitale Adamoli, ne trascrivo uno, di un politico di antica tradizione, cui mi lega grande stima e affetto, con la mia problematica risposta. //. Caro Ulderico La coscienza storica e la riflessione sul nazismo e sul fascismo e sulle sue conseguenze tragiche faticano a diventare patrimonio comune nel nostro paese. Permane invece una diffusa indulgenza nel giudizio su quel tipo di ideologia che soggiogò oltre che l'Italia, anche l'Europa, in un susseguirsi di morte e brutalità. Non sono un caso gli esempi di manifestazioni che si susseguono, eufemisticamente parlando, smaccatamente nostalgiche, per non dire peggio. La costruzione di un sacrario in onore al generale Rodolfo Graziano, con i soldi della Regione Lazio. Un generale collaboratore di Mussolini e del generale Albert Kesselring, nella campagna di occupazione del nostro paese e della conseguente deportazione degli ebrei. E che dire delle libere passeggiate romane che nell'estati romane compie l'ergastolano, boia delle fosse Ardeatine e della deportazioni ebraiche? Tutto questo avviene in una sorta di indifferenza e in certi casi per "eccesso di garantismo e democrazia" dando libero sfogo ai nostalgici. Cari Saluti Giuseppe … //. “Caro Giuseppe, quanto tu argomenti è reale, ma credo che sulla questione degli ebrei e, di conseguenza, dell’anti ebraismo bisogna andare molto più indietro nel tempo, per ritrovare le origini di una “disposizione d’animo”, di una “cultura”, di un diffuso sentimento che ha giustificato nel corso dei secoli la persecuzione degli ebrei. A ben vedere la soluzione finale nazista altro non fu che la “logica” conseguenza della persecuzione secolare. La differenza la fanno i grandi numeri: se le vittime sono milioni noi diciamo “O perbacco, un po’ di senso della misura!”; se fossero state, come consuetudine, le solite poche centinaia o migliaia di morti noi avremmo detto come diciamo “e insomma, cose che succedono nel mondo!”. Perché gli ebrei sono stati definiti perfidi uccisori di dio, dal primo secolo al ventesimo secolo: e tale versione, così suggestiva, si radicò, ma ancora lo è nella coscienza e nell’inconscio di moltitudini. Personalmente giungo, cinicamente, a trovare una amara giustificazione nella decisione di rovesciare i fatti della Storia e incolpare il popolo ebraico di avere messo a morte l’ebreo Gesù di Nazaret, perché si assolveva così l’impero romano da ogni accusa e si poteva marciare al compromesso storico del 313, quando l’Impero e la Chiesa di Roma attuarono uno dei massimi capolavori politici che la Storia annoveri. E fino a quando la Chiesa di Roma fu una potenza temporale, quella tesi non poteva essere contraddetta. Anche dopo la breccia di Porta Pia, quando il potere temporale cessò, dovette trascorrere un altro secolo – e l’abnormità dell’Olocausto, il silenzio di Dio, l’ambiguità della Chiesa, il chi-se-ne-frega dell’Occidente (se avesse tenuto il compromesso di Monaco e non fosse scoppiata la guerra, il nazismo avrebbe fatto quello che ha fatto e tutti avrebbero detto: non ingerenza negli affari interni di un Paese, tanto più che si tratta di una grande potenza) - per giungere al Vaticano II. Così è, o mi pare che sia, forse... un caro saluto. Ulderico. //.
Scritto da ulderico monti il 17/10/2012 alle 18:43
Bersani è in difficoltà, Renzi è un fiume in piena, magari non vincerà ma darà del filo da torcere a tutta la nomeclatura per il bene del Pd e del cemtrosinistra.
Scritto da Giovane entusiasta. il 17/10/2012 alle 19:25
Monti ha parlato oggi a Bologna all'assemblea generale Anci. Non mi ha molto convinto sui tagli ai comuni. La preoccupazione per un centralismo strisciante è fondata.
Scritto da Donato G. il 17/10/2012 alle 20:33
Caro Adamoli, dicci la tua opinione su Monti. Comincio a vederti un pò critico. Le sue ultime decisioni non devono essere piaciute neanche a te.
Scritto da Osvaldo il 17/10/2012 alle 22:04
@Giuseppe Adamoli. Ci mancherebbe che scrivessi anche su Twitter e Facebook! Sul mio blog scrivo un post tutti i santi giorni (unico caso in Europa). Scrivo sul blog del senatore Paolo Rossi per amicizia e sul suo scrivo per onorare il nostro contratto che prevede i soliti 80.000 € all'anno. A proposito, il vaglia, questa volta, me lo spedisca a casa, e non in negozio. Sa, è per motivi fiscali: non vorrei che la GdF, di stanza nel mio retrobottega dal 2007, lo intercettasse.
Scritto da Claudio Ennam il 17/10/2012 alle 22:12
@ Dotti: ti ringrazio, nei miei interventi sul blog ho sempre cercato di portare dati ed analisi dei dati, poiché da questo procedimento logico derivano conclusioni che hanno buone probabilità di avverarsi. Applicando questo semplice principio, valido in tutte le scienze (dalla psicologia, alla biologia, all'economia), è possibile fare previsioni con minimo margine di errore anche in politica. A riprova di ciò, ai tempi di Walter l'americano (poi divenuto Walter l'africano) mi divertii, novello Michel de Notre Dame, a scrivere ad alcune testate locali spiegando anticipatamente come si sarebbe conclusa la vicenda, ottenendo persino risposte piccate da qualche esponente del pd, e nei fatti ci imbroccai su tutto. La maggior parte dei politici del nostro paese, invece, si rifiuta ostinatamente di applicare questo principio, preferendo di fatto affidarsi alla categoria del "sogno", e cioè al cosiddetto "pensiero magico", meccanismo psichico che si ritrova spesso nel giocatore d'azzardo, ed il cui presupposto è: la realtà dei dati a disposizione su una questione non conta nulla, perché basta "immaginare" che qualcosa si avveri affinché si avveri e dia i migliori frutti. Molta della spesa pubblica più demenziale, fra cui purtroppo piani economici folli e molte delle cosiddette "grandi opere", origina purtroppo dall'utilizzo reiterato da parte dei politici nostrani del "pensiero magico",una distorsione cognitiva che essi, orfani del sogno comunista, paradossalmente identificano con la modernità, e che è invece probabilmente il peggior lascito del berlusconismo.@ sic est: condivido il sarcasmo, ma provo anche a rispondere seriamente: i seguaci di Baba gli rimasero accanto anche durante il periodo della psicosi, e ciò si spiega in quanto il benessere emozionale dei componenti di una setta, per quanto allargata (Cl è una fra le tante sette con ampio consenso sociale, come gli adepti del reverendo Moon) dipende dal coinvolgimento nel gruppo, per cui un leader carismatico, per quanto mentalmente deviato, spesso viene considerato ancora tale dai seguaci. Armageddon, come quella di Waco, si hanno solamente in casi estremi, e non in sette così vaste. Ritengo però che molti aderenti a Cl, in quanto sostanzialmente interessati solo alla carriera ed all'aspetto economico-affaristico, e quindi non "seguaci" nel vero senso del termine, pur mantenendo una parvenza di fede, possano fiutare terreni migliori.
Scritto da Carlo il 17/10/2012 alle 23:21
@Mariuccio Bianchi (11.25) e @Francesco G (10.29 e 10.43) - Non ho ancora risposto ai vostri interventi (molto diversi) perché il mio commento sarà conclusivo per quanto i riguarda. Sono regionalista, non sono mai stato provincialista e soprattutto sono municipalista. E non perché ero sindaco a 28anni ma per profonda convinzione culturale. Per questo non mi hanno convinto alcune misure di questo governo che hanno ridotto l’ossigeno ai comuni dentro un sistema fiscale in gran parte centralizzato. Faccio mie a questo proposito le considerazioni di @FrancescoG. Meno semplice spiegare le ragioni del regionalismo dopo quanto è successo. Credo che le Regioni rappresentino l’unico giusto livello di governo intermedio fra comune e Stato (la città metropolitana è un altro discorso). Incontrano la forte cultura autonomista presente in tutto il Paese e soprattutto nel Nord e in Lombardia. Fuori da ogni tecnicismo, che non si presta bene in un blog come questo, dico che non è possibile allocare altrove la sanità, gli ospedali, i servizi sociali, la formazione professionale (l’incontro fra domanda e offerta di lavoro), l’urbanistica e il territorio, il trasporto locale. Se le politiche sono sbagliate si cambino le politiche senza distruggere le istituzioni. Molti esperti affermano che una parte dei guai deriva dal fatto che il Titolo V della Costituzione (2001) ha tolto “l’interesse nazionale” come limite al regionalismo. Quelli erano gli anni del leghismo esasperato con tanti epigoni, purtroppo, anche nel centrosinistra. Corrergli dietro è stato un errore clamoroso. Convengo su questa analisi. Quindi, si ripristini l’interesse nazionale e si tagli la metà delle Regioni esistenti. Ma io difendo ciò che di buono hanno fatto le Regioni in questi anni, certamente meglio di quanto avrebbe fatto una burocrazia senz’anima e senza volto. Insisto su un concetto cruciale: stiamo attenti a non addossare alle Istituzioni le colpe che non appartengono a loro. Come scrive FrancescoG “Formare persone, costruire proposte, coordinare le varie attività tra i diversi livelli: questo è il compito dei partiti”. E Dio sa, a questo proposito, quanto ce ne sia bisogno e quante colpe abbia anche il centrosinistra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 09:20
Grazie Giuseppe per la considerazione. Del tema autonomia ne parlavo ieri con il mio sindaco. Persona d`esperienza di cui ho enorme stima. Diceva le stesse cose espresse nel blog. Senza leggere il blog :-) Idem Graziano del Rio all`anci. Insomma siamo tutti concordi. Ora vado. La moglie giustamente mi chiamo. Siamo madrina e padrino ad un battesimo. Non voglio farli iniziare senza di noi. Buona domenica.
Scritto da FrancescoG. il 21/10/2012 alle 09:11
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