Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/10/2012 alle 22:11

 

D'Alema livido questa sera dalla Gruber, con qualche ragione per gli attacchi subiti. Ma non ho mai visto un partito così spaccato. Se vince Renzi sarà scontro frontale, ha detto. Ma le primarie non servono proprio per lasciare alle spalle gli scontri e presentarsi uniti alle elezioni?


Commenti dei lettori: 104 commenti -
...Le primarie confermano quello che penso da tempo: la fusione a freddo che ha generato il PD è fallita...anche questa sera si è chiaramente capito dalle parole di D'Alema che fuori dalla socialdemocrazia non esiste più il partito...
Scritto da Giovanni Biondi il 17/10/2012 alle 22:18
Già!!! Ma queste reazioni, credo, ci devono far capire e convincere, che c'è assolutamente bisogno di "voltare pagina", pena la dissoluzione del PD
Scritto da Alberto Angeli il 17/10/2012 alle 22:19
Spiegalo a Renzi.
Scritto da Carlo Porcari il 17/10/2012 alle 22:20
Immagino che la domanda è rivolta all'avanguardista di Firenze.O no?
Scritto da Giuseppe Morelli il 17/10/2012 alle 22:21
Abbiamo combattuto più che Berlusconi ... il berlusconismo: la politica dell'apparire, dello slogan, del tutto va bene,del tutto è facile, dell'importanza di comunicare.. il nulla, ma comunicare. Ma il berlusconismo non è finito con Berlusconi, ha invece contagiato trasversalmente i Partiti e ci ha regalato i tanti Renzi... ahimè sì!
Scritto da Mauro Prestinoni il 17/10/2012 alle 22:23
D'Alema è il più nobile interprete della scuola di pensiero che non ha mai creduto nell'opera del PD del Lingotto che considera un incidente di percorso nel processo di trasformazione e modernizzazione del pci-PDS e della sua evoluzione in una versione italiana dell'esperienza delle socialdemocrazie europee. Visione che è stata la vera piattaforma del congresso che ha eletto Bersani alla segreteria. Visione legittima ma che non è quella originaria del PD; il tema della rottamazione è secondario (anche se, non dimentichiamolo, incontra molto il comune sentire). La questione è se credere ancora alla democrazia dell'alternanza, ad un bipolarismo moderno, al fatto che l'elettorato non è "mio" o "tuo", ma decide di volta in volta chi scegliere. E soprattutto che il ruolo del PD non è riorganizzare i progressisti (fa molto Occhetto) e poi allearsi ai moderati rappresentati da Casini (mamma mia che destino) ma essere un moderno partito di centrosinistra che si conquista i voti di tutti. E, infine, perché una classe politica resta immutabile per 20 anni, anche di fronte a numerose sconfitte? In Europa avviene qualcosa di diverso: Jospin, SChroeder, Brown, solo per citare alcuni, hanno perso e hanno fatto un passo indietro....lo si potrà chiedere anche a D'Alema, Marini,.....?
Scritto da Lorenzo Guerini il 17/10/2012 alle 22:24
Certe polemiche si possono capire da un giovane che cerca di emergere e di affermarsi ma non da un bravo ed esperto leader come D'Alema. C'è da preoccuparsi seriamente.
Scritto da Nicola il 17/10/2012 alle 22:31
@Lorenzo Guerini. Lorenzo, D'Alema il passo indietro lo ha fatto quando gli altri hanno perso le regionali nel 2000. Nel 2008 a perdere è stato Veltroni che infatti, anche se con un anno di ritardo, si dimise. Ora Renzi dice che se perde le primarie non si candiderà al parlamento.... vorrei ben vedere sono poco più di tre anni che fa il sindaco di Firenze..
Scritto da Carlo Porcari il 17/10/2012 alle 22:35
@Lorenzo Guerini. p.s. comunque se proprio ci tenete a non vedere più D'Alema in parlamento da stasera avete una grande opportunità: votare per Bersani.
Scritto da Carlo Porcari il 17/10/2012 alle 22:36
@Carlo Porcari. Carlo mi interessa la linea politica del PD non il destino di D'Alema di cui non mi interessa molto....e lasciamo perdere le dimissioni di Veltroni, vuoi che andiamo a leggere ancora le dichiarazioni di tanti dirigenti contro l'idea del PD che non vedevano l'ora che Veltroni se ne andasse per tornare all'idea del centrosinistra col trattino. E non farmi parlare per favore della nascita del governo D'Alema, sarei costretto a parlare di come è stato fatto fuori Prodi e dei voti decisivi di Cossiga e Mastella...lasciamo perdere, va'.....
Scritto da Lorenzo Guerini il 17/10/2012 alle 22:44
@Lorenzo Guerini. Mi ricordo benissimo, fu Prodi che di fronte al disimpegno di Bertinotti si autoaffondò affidandosi a Parisi e disdegnando i voti di Mastella e Cossiga. Come furono Prodi e Veltroni a chiedere a D'Alema di candidarsi, mentre Massimo aveva proposto Ciampi. Questi sono i fatti, il resto è complottismo gossiparo.
Scritto da Carlo Porcari il 17/10/2012 alle 22:50
@Carlo Porcari. E adesso gli dobbiamo fare un monumento perché si è sacrificato....dai Carlo, per favore....
Scritto da Lorenzo Guerini il 17/10/2012 alle 22:56
Comunque, sono sicuro che nei prossimi anni sarà ancora protagonista della politica nazionale e internazionale, per altri non scommetterei un cent.
Scritto da Carlo Porcari il 17/10/2012 alle 23:01
Caro Giuseppe, quel che dicono i tifosi più accesi delle due parti m'interessa poco. Vorrei capire se ritieni che l'unità del centrosinistra sia in discussione.
Scritto da Vittorio il 17/10/2012 alle 23:05
@Carlo Porcari. E lasciamogli l'internazionale :)
Scritto da Lorenzo Guerini il 17/10/2012 alle 23:09
Caro Giuseppe. Al tuo interrogativo rispondo di si nel senso che dopo le primarie gli scontri si dovrebbero mettere in soffitta ma la veemenza dalemiana questa sera mi ha colpito. Quando Renzi chiede ll rinnovamento, anche se in maniera discutibile, non mette in discussione la sua appartenenza alla coalizioe e afferma che appoggerà il vincitore delle primarie. Ma quando D'Alema dichiara che se vince Renzi salta il centrosinistra delegittima totalmente il sindaco di Firenze. Mi pare una cosa molto grave.
Scritto da Francesco (Milano) il 17/10/2012 alle 23:20
Siamo alle solite, questa sinistra al momento di vincere si mette a rischio. Per fortuna dall'altra parte non c'è quasi più niente. Ma governare sarà difficile se nel nostro campo sono state seminate troppe macerie. Si mettano tutti a riflettere attentamente.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 17/10/2012 alle 23:32
C'era una volta il PCI e c'era D'Alema, poi è nato il PDS e c'era il "semplice deputato di Gallipoli", così Massimo si autodefinì, poi sono nati i DS ...e D'Alema c'era ancora, poi si è costituito PD, e D'Alema e sempre presente. L'augurio è di non essere costretti a cambiare nome e simbolo per non rivedere ancora D'Alema in parlamento.....
Scritto da Mauro Porcelli il 17/10/2012 alle 23:37
e io che ti dicevo ? non te lo dissi a marzo, che il partito si spaccava ? per noi ex-PCI un comportamento come quello di renzi è intollerabile se viene da fuori, inconcepibile se viene da dentro. D'Alema non è un bischero a giro per il mondo, se dice che salta il partito, vuol dire che salta davvero : chi ci tiene a che l'amalgama abbia qualche tempo supplementare per riuscire ad amalgamarsi, farebbe bene a rifletterci.
Scritto da marco il 17/10/2012 alle 23:57
Il Paese va a rotoli,la straordinaria economia lombarda sta morendo tradita da una politica schifosa e corrotta e con velocità impressionante sta svanendo il benessere diffuso ottenuto col lavoro.Ogni giorno chiudono aziende e sono troppi i lavoratori a casa senza reddito o con ciò che rimane di un welfare ormai cancellato dalla crisi.L'economia e il lavoro:questo dovrebbe essere il tema e su questo il confronto e le proposte delle primarie.Si assiste invece solo a una stupida lotta di potere.
Scritto da emmezeta il 18/10/2012 alle 00:37
Visto come vanno le cose e questi commenti mi chiedo se veram.il"bipolarismo"si confa'alla mentalita'di noi Italiani.Forse era meglio,a sin.come a dx.,limitarsi a formare grandi coalizioni elettorali,con programmi omogenei,pur mantenendo ognuno la propria identita'e indipendenza (partito) ma senza necessariam.ritornare al"proporzionale".Cosi'forse si sarebbe andati piu'd'accordo e si sarebbero potute evitare tante divisioni interne.Anche perche'vedo la difficolta'di tener assieme exPC,exDC,exPSI
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2012 alle 08:11
D'Alema ha il difetto tragicomico (come De Mita) della prima donna che non concepisce la fine dello spettacolo. Anche lui è un uomo del passato, incapace di rinnovarsi. Le sue “riflessioni politiche”, prolisse (come De Mita), infarcite di doppi sensi e lunghi periodi criptati, per essere interpretate hanno bisogno di un esegeta. Il livore di ieri (@Carlo potrebbe preparare una diagnosi psicologica) è sintomatico di una persona che ha perso l'aplomb che in altre epoche sfoggiava con malcelata sicumera e che ha perso (cosa più grave, alla De Mita) l’equilibrio psichico. Faccia il consigliere con modestia (se ha ancora consigli da dare) o si ritiri in buon ordine nella sua barca dove nessuno gli nega il posto di capitano. Questi australopitechi politici (anche la Bindi – e tanti altri – buoni per il Museo di storia naturale) sono solo uomini di potere (dopo di me il diluvio) che poco hanno dato al Paese e tanto si sono preso. L’unica inclinazione che hanno è quella di creare divisioni e spaccature alla maniera di un classico dramma biblico: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”.
Scritto da Sic Est il 18/10/2012 alle 08:49
Caro @Morelli (22.21), la mia domanda è rivolta a tutti. Se si supera la soglia del non ritorno in fatto di polemiche astiose e feroci, poi ricucire diventerà difficilissimo se non impossibile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 08:52
Caro @Lorenzo (23.05), ho scritto queste righe d’impulso ieri sera per lanciare un allarme, per far crescere la consapevolezza dal basso che il linguaggio estremo è sbagliato, che la delegittimazione del competitor interno è un cavallo pazzo che può disarcionare chiunque. Romano Prodi, uomo mite, diceva alcuni anni fa che il rinnovamento a volte richiede che “il sangue scorra”, metafora per significare che il cambiamento è doloroso. Ma allora eravamo lontani dalla elezioni mentre ora siamo alle primarie che al termine dovrebbero sancire la ritrovata unità intorno al vincitore , quale che sia, per correre come un sol uomo alla battaglia elettorale vera. E’ indispensabile recuperare questo spirito costruttivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 08:56
@Mauro Porcelli. E' la stessa cosa che si augura da tempo Berlusconi.
Scritto da Carlo Porcari il 18/10/2012 alle 09:01
Ma anche Renzi non è eterno, anzi a questo punto anche lui, con tutto il rispetto, sarebbe da rottamare, visto che è da troppo tempo sulla ribalta politica. Vuol fare un salto, lo faccia pure, ma non deve dire che gli altri, specie chi ha dato tanto al Partito, sono da rottamare
Scritto da Ettore Russo il 18/10/2012 alle 09:11
@Carlo Porcari. Ma dai Carlo, io sosterrò Bersani, ma accidenti ci voleva un Renzi per ricordarci che nessuno è eterno. Che si può "servire il popolo" anche stando fuori dal parlemento. Insomma rendiamoci conto che il ricambio di una classe politica è prima di tutto un obbligo morale e politico del gruppo dirigente. Non si può essere indispensabili per ogni stagione. L'esempio che ho fatto andava in quella direzione. Dispiace che qualcuno non se ne renda conto trasformando la vicenda in uno scontro di cui non se ne sente la necessità.
Scritto da Mauro Porcelli il 18/10/2012 alle 09:24
Caro Giuseppe vorrei fare alcune brevi considerazioni sulle tue parole. Io credo che D’Alema, Veltroni ed altri abbiano subito in questi mesi una autentica aggressione, una aggressione non politica, ma totalmente personale. Questo non mi piace. Non mi sono mai piaciuti e continuerò a non condividere gli attacchi che in politica diventano insulti gratuiti e faziosi e questo a prescindere da quale parte sono pronunciati e fatti. Dalla mia o da quella che avverso. Il problema del ricambio generazionale e delle idee è il problema della politica in genere. Tuttavia, esiste un tuttavia. Negli Stati Uniti patria della democrazia e della competizione elettorale, Paese che elegge un giovane Presidente con un solo mandato di esperienza al Senato, ma anche il Presidente più vecchio ( Reagan ) la classe politica, quella che sta alla Camera e al Senato è una delle più vecchie per età e mandati. L’icona dei liberal e della sinistra mondiale Ted Kennedy sedette al Senato per oltre quarant’anni, apprezzato e stimato e nessun “rottamatore” si sarebbe mai azzardato dal dire che se ne doveva andare a casa perché sedeva da troppo tempo sullo scranno. Dunque negli USA l’esperienza e l’anzianità di servizio sono dei valori in politica e non un handicap ed è così in tutte le democrazie. Dove sta allora la differenza? Io credo che il problema sia molto semplice, ma anche molto complesso. Fino a quando gli eletti li decide il partito tutti avranno il diritto/dovere di parlare di rottamazione. Io credo che la “rottamazione” la fanno gli elettori scegliendo chi eleggere. Dunque il nodo da sciogliere è questo. Siano gli elettori, con una legge elettorale che dia in mano a loro ogni potere decisionale, la scelta di chi mandare a casa e chi no. Se così non fosse noi rischiamo di trasformare le primarie del nostro partito nella sola scelta di chi, una volta vincitore, avrà il potere di decidere chi rottamare e chi no e magari i rottamati saranno solo quelli che hanno perso. Bel modo per rinnovare la democrazia….
Scritto da roberto molinari il 18/10/2012 alle 09:27
E' inutile che ci prendiamo in giro con finti patti di sulla lealtà post primarie. Se vince Vendola è certo lo smarcamento dalla coalizione dell'area liberal e filo-Monti. Qualora vincesse Renzi, il quale ha impostato le primarie unicamente sulla rottamazione, oltre al probabile distinguo della sinistra, sarebbe inevitabile la convocazione di un congresso straordinario del PD in piena campagna elettorale. Un bel risultato di cui dobbiamo ringraziare Bersani e la sua assurda apertura a Renzi.
Scritto da Leonardo C. il 18/10/2012 alle 09:27
Anche le primarie del Partito Democratico USA si svolgono senza esclusioni di colpi ma poi chi prevale ha il pieno sostegno dei rivali interni. Fin troppo ovvio il riferimento alla Clinton, segretario di Stato di Obama. Tra Renzi e D'Alema sembra invece in corso una faida anagrafica personalistica e assurda.Devono contare i contenuti delle proposte più dei proponenti altrimenti il centrosinistra rischia di confermare, ancora una volta, la sua vocazione di magnifico perdente.
Scritto da cesare chiericati il 18/10/2012 alle 09:40
@Carlo Porcari: nessuno dice che D'Alema non sia bravo. Ha avuto le sue chance: le ha fallite. Governo Prodi, Bicamerale, mancata legge su conflitto di interessi. La vita ti da delle occasioni, sta a te massimizzarle. Non è riuscito, fine. Ognuno ha il suo tempo. Si può sempre fare altro.
Scritto da Federico A. il 18/10/2012 alle 09:45
D'Alema non mi piace. Non ricordo però primarie USA in cui uno trattava gli altri come cose. Lei da credente dovrebbe averne orrore, ma mi sa che anche per lei essere cattolico significhi pio, neutro e smidollato. La quiete viene sempre prima dell'impegno per ciò che è giusto e vero. D'Alema ieri ha mostrato più dignità e argomenti di tanti nuovisti. Dalle sue parole è trapelata un'idea nobile della politica. E poi basta con questo linguaggio cafone: rottamare, mandare a casa, staccare la spina
Scritto da Michele Zazzeroni il 18/10/2012 alle 09:51
@Adamoli. Credo che la domanda andrebbe rivolta a chi è partito a testa bassa con l'idea - impolitica -della rottamazione.Oppure l'avanguardista di Firenze ha la licenza di fare come gli pare?(soprattutto i suoi interessi?)
Scritto da Giuseppe Morelli il 18/10/2012 alle 09:54
IL punto non è se tizio o caio sta dentro o fuori dal parlamento, ma la qualità di chi eleggiamo in parlamento. Se tutto va per il meglio il Pd eleggerà 400 parlamentari. In che film il rinnovamento, funzionale alla rigenerazione qualitativa della rappresentanza, rende necessario escludere qualcuno solo per il numero di mandati che ha fatto indipendentemente dal merito? La questione rottamazione, perché è di questo che stiamo parlando, mischia ambiguamente una regola stupida con un giudizio politico sul gruppo dirigente del Pd che nelle parole di Renzi comprende implicitamente anche Bersani. Dei 400 che entreranno sai di quanti, alla prima esperienza o avendo fatto anche una sola legislatura, potremmo fare tranquillamente a meno? Io non condivido la regola e ancor meno il giudizio politico liquidatorio, che i sostenitori di Renzi non hanno avuto né la forza né l coraggio di sostenere in un congresso.
Scritto da Carlo Porcari il 18/10/2012 alle 09:58
Vedo che alla domanda di Giuseppe nessuno risponde, pensavo anche io che le Primarie servissero a Unire, mentre tra chi partecipa a questo dibattito, siamo arrivati al referendum, pro e contro, addirittura falsando il risultato del 2008, individuando come il colpevole della sconfitta Veltroni è non l'Unione che fallì e che permise al Cavaliere di dominare le elezioni, ricordo che quando il governo Prodi si dimise il PD era quotato al 22%, Napoli trionfava per i suoi rifiuti e molto altro. Io mi auguro che le Primarie uniscono, e che la campagna delle primarie sia condotta dai protagonisti illustrando i contenuti della loro proposta, che si Parla dell'Italia, è che visto che molti di Noi fanno POLITICA da 50 anni, si possa continuare ad affermare che si può continuare a fare politica anche se non si è eletti, forse perchè per gente come Noi esiste anche la P di Passione, è invito TUTTI a sostenere il PD, anche dopo la fine delle PRIMARIE, è NON DI SCEGLIERE IL PD SOLO SE VINCE IL MIO CANDIDATO E NON L'ALTRO
Scritto da Luciano Lupaccini il 18/10/2012 alle 10:01
E' sconfortante leggere il livore di alcuni verso dirigenti storici ,peraltro neppure tanto vecchi d'età,come D'Alema,Bindi o Veltroni. Renzi ha il gravissimo torto di aver innescato questa battaglia sbagliata,declinandola poi sul piano personale.Si ripete qui l'eterna questione: facciamoci del male da soli. Renzi è giovane , ha la fortuna di aver fatto prima il Presidente della Provincia e ora il Sindaco di Firenze però,come dice D'Alema, gli manca una cosa,fondamentale: la stoffa del leader
Scritto da Bruno il 18/10/2012 alle 10:06
Sono preoccupatissima di come stanno andando le cose.
Scritto da Un'iscritta Gallarate il 18/10/2012 alle 10:08
Seguendo il ragionam.di@Molinari,che in gran parte condivido,perche'allora non scegliere con Primarie interne anche i candidati da mandare in Parlam.tra una rosa estesa di personaggi,regione per regione? Cosi'si valorizzerebbero veram. le"autonomie"periferche ed anche si ristabilirebbe un certo ordine di rappresentanza (es.D'Alema ed altri suoi conterranei per la Puglia,altri per la loro Regione)affidando democraticam.ai Cittadini il compito delle scelte piuttosto che alle Segreterie dei partiti
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2012 alle 10:12
Le primarie possono essere un momento di unione se c'e' la voglia di stare insieme. Quando Renzi adopera una terminologia cosi' volgare come quella del rottomare, fa un attacco personale e sancisce una volonta' di divorzio che le primarie non possono sanare. Ma la'terza repubblica non puo' fondarsi su un approccio dicotomico, di stampo giacobino. Gli attacchi personali appartengono al passato. Renzi pensi al futuro, dimostrando spessore intellettuale e culturale e non solo abilita' comunicative
Scritto da Andreus il 18/10/2012 alle 10:34
@Roberto Molinari (09.27) - Sono due principalmente, secondo me, le cause di questa scontro particolarissimo e pericoloso sul ricambio generazionale. La prima è quella che sottolinei tu: la legge elettorale che crea il “mostro” dei nominati e dunque attribuisce ai partiti e non agli elettori la scelta degli “eletti”. La seconda è che negli Usa da te citati, ma anche in Europa, i leader che perdono vanno a casa e chi resta gioca il ruolo del semplice parlamentare e non del capo che ancora comanda. A me francamente che alcune donne e uomini con più di 15 anni sulle spalle stiano ancora in Parlamento non mi disturba per niente. Ma mi infastidiva molto il fatto che le vicende del Pd degli ultimi anni si sviluppassero in larga parte intorno ai duellanti di 30anni fa, Veltroni e D’Alema. Duellanti di una storia importante e dignitosa ma da considerarsi finita. Adesso, avanti con un confronto serio sui programmi di governo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 10:44
@Michele Zazzeroni (09.51) - Per la verità dai dirigenti del Pd ai vari livelli mi arriva l’accusa di essere troppo netto e duro nei miei giudizi. L’essere o no essere credenti non c’entra niente. Io sono e mi comporto da laico. Temo che le tue osservazioni manifestino solo un pregiudizio. Ma spero di sbagliare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 10:47
Bella la politica: mette in contatto persone di diversa provenienza, estrazione, formazione. La festa di paese,con la casouela più polenta e gorgonzola, è un'occasione utile al ritrovo. Tavolone da 30 sotto il tendone, in Brianza. Un bel clima, favorito dal barbera. Noi under 40 vicini, non per snobismo. Siamo arrivati tutti insieme. Totale accordo sulle cose da fare e sull'approccio di servizio in politica.Troppa tensione sulle primarie. Io,che sono un "medéga" più che un "taja",mi preoccupo.
Scritto da FrancescoG. il 18/10/2012 alle 10:52
@ Andreus scrive: "Ma la'terza repubblica non puo' fondarsi su un approccio dicotomico, di stampo giacobino. Gli attacchi personali appartengono al passato". Applaudo con forza! Siamo già in due. A tre scatta il nuovo partito, nella miglior tradizione italiana. :-) A parte gli scherzi, sono completamente d'accordo. Il recupero del rispetto tra persone è fondamentale. Fa bene a tutta la società. Aggiungo, in paralello, che i "piangina" del vittimismo non mi piacciono per niente.
Scritto da FrancescoG. il 18/10/2012 alle 10:58
Ripeto, se l'assemblea nazionale del PD cambiando lo statuto indice le primarie, non è pensabile stare nel PD, solo se vince Tizio o Caio e che in Politica appartengo alla generazione che da 50 anni fa politica,e non tra coloro che pensano che la politica si può fare solo se sono un eletto. Basta considerare questo PD un Tram di cui scelgo il percorso, Mauro sa per chi voterò anche se con tanti se e tanti ma,su una cosa però sono chiaro, sarò al servizio del PD anche e sopratutto per le secondarie, altrimenti era inutile cambiare lo statuto
Scritto da Luciano Lupaccini il 18/10/2012 alle 11:02
Direi che è ora di farla finita con il discorso della rottamazione, parola fuorviante e dal sapore populistico. E' vero che non sempre anzianità è sinonimo di saggezza e di sapienza, così come giovinezza non sempre è sinonimo di sapere e di intelligenza. Ci sono "vecchi malvissuti", per dirla manzonianamente e giovani idioti. Quindi bisogna saper scegliere e contrapporre non giovani e vecchi, ma onesti e capaci contro disonesti e incapaci. Un apprendimento per me prezioso, e mai dimenticato dei remoti studi liceali, è racchiuso in un verso di Solone, poeta e politico dell'antica Grecia. Rispondendo idealmente al poeta Mimnermo, cantore della giovinezza, del piacere e dell'amore, che si augurava di morire a sessant'anni, risparmiato da malattie e affanni, così Solone scriveva: "Invecchio sempre molte cose imparando". Quanta antica saggezza in poche parole! Potrei aggiungere a questo anche il pensiero e le parole del compianto cardinal Martini, che dichiarava in una delle conversazioni con Eugenio Scalfari, pubblicate nella collana diretta da Vito Mancuso: "Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balia degli eventi. Vorrei individui pensanti: questo è l'importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti". Di questo in sostanza hanno bisogno la politica e la società italiana: persone oneste, capaci e pensanti, indipendentemente dall'età. Ciò non toglie che, per quanto riguarda le cariche pubbliche elettive, si possa pensare ad un limite di età o di mandati, così come già si fa per i sindaci. Lo scontro anagrafico è comprensibile in un Paese come il nostro, nel quale gli ottuagenari spesso restano attaccati al potere come l'ostrica allo scoglio, ma non si può farne l'oggetto principale di una battaglia politica. Scendendo al concreto, Renzi avrebbe cento motivi per contestare D'Alema; Bindi, Marini, ecc., purchè si tratti di motivi politici. E' fuori discussione che oggi nel P.D. lo scontro sia sulla natura del partito stesso: se di sinistra o di centrosinistra, se - per semplificare all'estremo- rappresentativo dell'area progressista o dell'area moderata e progressista nello stesso tempo. Questione non oziosa, perchè da questo scaturiscono proposte e opzioni diverse in materia di lavoro, di stato sociale, di tassazione, di risananamento del debito, ecc. Su questo dovrebbero giocarsi tutte le partite politiche, che si tratti di primarie (a breve) o di competizione elettorale (in primavera). Tutto il resto è, per me, demistificazione e inganno mediatico.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 18/10/2012 alle 11:02
Al tuo post si può rispondere in due modi: 1. D'Alema deve rispondere (per tutti) delle sconfitte di questi 20 anni, perciò si faccia da parte; 2. D'Alema è un pezzo della nostra storia, fatta anche, ma non solo, di sconfitte: va criticato, ma rispettato, anche per rispetto verso noi stessi.. Poi, per evitare di spaccare il partito Renzi deve smettere di indicare D'Alema come un bersaglio e cominciare a parlare dell'Italia.
Scritto da roberto caielli il 18/10/2012 alle 11:05
La volete smettere di parlare del Partito Democratico come di un partito di sinistra? Il PD afferma che manterrà gli impegni presi a livello europeo, cioè continuerà l’attuazione dell’agenda Monti anche senza di lui. Se un partito sostiene pienamente le politiche neoconservatrici e neocapitalistiche (poi, se volete, vi spiego la differenza fra capitalismo di vecchio stampo e questo nuovo, micidiale capitalismo) non può definirsi un partito di sinistra. Il PD deve dichiararsi di destra poiché quelle idee sono state formulate e sostenute dalla destra. Non associate più il PD alla sinistra, evitate di fare disinformazione.
Scritto da Claudio Ennam il 18/10/2012 alle 11:14
Bersani sembra una brava persona, ma é indubbio che catalizza tutti i "conservatori di sinistra". Inoltre salvo ripensare la funzione del Senato ( delle regioni o dei saggi ? O abolendolo ?) fare un ricambio ogni due-tre legislature é un mezzo per rivitalizzare periodicamente il parlamento
Scritto da Emilio Pacioretti il 18/10/2012 alle 11:16
Giratela come volete ma Renzi ha già reso un gran servizio al Pd e allo stesso Bersani. Deve continuare senza parlare più di rottamazione perché il risultatato lo ha già quasi raggiunto e spiegare meglio il suo programma per l'italia. Ce l'ha. lo deve solo spiegare.
Scritto da m.f. il 18/10/2012 alle 11:21
Il tema della rottamazione mi appassiona davvero poco. La vera differenza non è tra giovani e vecchi, ma tra “pensanti” e “non pensanti”: meglio D’Alema che Calearo. E’ pur vero che, se si ha qualcosa da dire, lo si può fare anche fuori dalle istituzioni: D’Alema e Veltroni possono benissimo dare il loro contributo di pensiero senza andare tutti i giorni in Parlamento (cosa che infatti non fanno già ora). Ma, continuando a riproporre una stucchevole polemica tra giovani e vecchi, si elude la vera domanda che molti elettori indecisi si fanno: se andrà al governo il PD cosa farà ? Ad esempio: modificherà la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, come chiede a gran voce Vendola ?
Scritto da Mattia il 18/10/2012 alle 11:33
I partiti hanno creato un sistema basato sul professionismo politico; il processo decisionale è accentrato in un ristretto gruppo dirigente, quasi sempre cooptato, che decide prescindendo dalla base degli iscritti, ridotta a pura coreografia ad uso mediatico. Il Partito Comunista – ha scritto il filosofo Biagio De Giovanni – ha costruito un sistema in cui il testimone passava di volta in volta allo stesso gruppo. Questo gruppo ha finito per staccarsi dalla società, ha interpretato qualunque svolta come la chiave per la propria continuità. E’ divenuto incapace di pensare in modo diverso la storia italiana che si propone, ancora oggi, con l’alleanza tra Bersani e Vendola. Il problema non è la generazione anagrafica ma la mancanza di una generazione culturale; non sono i dirigenti vecchi ma i dirigenti invecchiati vanamente al potere. Quando un dirigente è giunto a fine carriera è difficile, spesso crudele dirgli: adesso sei vecchio, vai a casa! Soprattutto nel caso in cui l’età anagrafica non corrisponde alle capacità fisiche e intellettuali dell’interessato e questi è stato un pezzo importante della storia di quel partito. Il professionismo è una risorsa importante della politica perché consente di affidare la gestione della cosa pubblica a persone preparate e competenti e tale capacità li protegge dall’influenza degli umori variabili dell’elettorato. Ma il professionismo, come aveva notato Max Weber, tende a creare una burocrazia di partito che si auto-perpetua e tende a sovrapporsi ai militanti. Il professionismo deve essere contemperato con il volontarismo di quelli che si impegnano per motivi ideali e non per fare carriera, godendone i vantaggi. In questo modo non vi sono dirigenti insostituibili ma si realizza un ricambio graduale che non crea traumi. D’Alema e Veltroni sono diventati i bersagli della generalizzata voglia di cambiamento perché sono stati per troppo tempo gli arbitri indiscutibili del partito dove gli iscritti non contano nulla, sono la coreografia necessaria alla politica-spettacolo. Gli iscritti sono comparse auto-soddisfatte del loro conformismo e della loro condizione gregaria: anche questa è una condizione di vetustà del partito che non si risolve con la cacciata dei vecchi capi. Questo modo di intendere il rinnovamento comporta lacerazioni insanabili che avranno riflessi sull’intero contesto politico. Anche per questi motivi è necessario che i partiti siano riconosciuti giuridicamente, in applicazione del dettato costituzionale, con norme chiare che non creino casi personali, frutto della discrezionalità. Il rinnovamento che si attua con l’umiliazione dei protagonisti mette in discussione la continuità delle storie politiche e impedisce che le tradizioni culturali, i saperi (che non si imparano sui libri) si trasmettano da una generazione all’altra. Le auto-dimissioni di Veltroni, D’Alema e altri non costituiscono vittoria per i novatori ma l’indice di una propensione alla vendetta, ai regolamenti dei conti, che allignano in tutti i “partiti chiusi”. Ricordo il monito di Cesare Beccaria: “Non c’è libertà ogni qualvolta le Leggi permettono che l’Uomo cessi di essere persona e diventi cosa”. Le persone non sono “cose” da spostare a piacimento e da distruggere quando diventano ingombranti: se è questa la filosofia del Partito Democratico c’è poco da sperare che esso sia un fattore di rinnovamento e di sviluppo della società italiana.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 18/10/2012 alle 11:38
Condivido le sagge osservazioni di@M.Bianchi-h.11,02-ma permettedimi di dire che certe"cariatidi"non dovrebbero ripresentarsi,alcuni anche perche'-come dice@Federico(h.9,45)-di chances ne hanno avute fin troppe ed hanno clamorosam.fallito!Per ovviare al"mostrodei nominati dai partiti",come ben dice Adamoli,perche'non cercare soluzioni valide(io ne ho proposto una)per dare ai Cittadini l'onere della scelta dei candidati,magari con delle Primarie Regionali?o qualcosa di simile?Pensateci!
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2012 alle 12:17
Sono d’accordo con il consigliere @Carlo Porcari. La questione del numero delle legislature è un finto problema. Fissare il paletto delle 2/3 legislature, oltre ad ostacolare i politici competenti nel continuare la loro presenza nelle istituzioni, è un lasciapassare automatico (spesso acritico) per tutti i politici che sono alla loro prima legislatura e che rivendicano il ‘diritto’ di potersi ricandidare (incompetenti compresi). La disposizione ‘non più di x legislature’ viene di solito tradotta in ‘tassativamente fino a x legislature’. Inutile dire che, nelle prossime settimane, la redazione delle liste elettorali, porterà inevitabilmente qualche frizione in tutti i partiti. Su Renzi e D’Alema non c’è molto da dire. Entrambi sono vittime dell’antipatia epidermica che suscitano e entrambi sono accomunati dalla adesione alla Agenda Monti. Mentre comprendo ciò che dice D'Alema (anche quando non lo condivido), ho spesso difficoltà a sintonizzarmi con Renzi. Non vorrei essere prevenuta, ma il mondo (sociale e economico) che mi disegna Renzi non segue la mia storia personale e culturale. Un partito nato all’insegna del buonismo veltroniano che si suicida con vendette, ire e acredini. Eterogenesi dei fini?
Scritto da eg il 18/10/2012 alle 12:20
gli interventi più lucidi sono quelli di @carlo porcari, @leonardo c. e @roberto caielli. non si può non essere d’accordo con @mariuccio bianchi, @roberto molinari, e @cesare chiericati. invece @lorenzo guerini lo lascio in sospeso, la sua probabile vicinanza, quantomeno territoriale, con lino osvaldo felissari, mi fa soprassedere. il guru, però, rimane @francesco g. il tavolone da 30 sotto il cielo brianzolo è la più vera descrizione di ciò che dovrebbero incarnare le relazioni umane nella politica. e non solo. questo blog non è esente, la virtualità non lo assolve da correttezza e convivialità. parlavamo di renzi e d’alema? anche lo scontro tra il rampante efficientista renzi (spero non faccia diventare lavorativi il 25 aprile e il 1 maggio) e l’aspirante presidente della repubblica (o giù di lì) in odore di opus dei, mi fa soprassedere. dopo aver sentito enrico letta l’altra sera dalla gruber confermo il mio orientamento politico: sono vendolettiana!
Scritto da Billa il 18/10/2012 alle 13:50
Bersaniani non preoccupatevi, alle primarie arriverà il soccorso spontaneo e volontario dei pensionati Cgil. La freschezza al potere.
Scritto da Maurizio il 18/10/2012 alle 14:05
@Porcari: Abbiamo 200 deputati, di cui per la regola dei mandati 30-40non si rieleggono. Credo che per allevare i nuovi, 160 "tutor" possano bastare, o vogliamo l'affiancamento 1a1 invece che un lavoro di team? O riteniamo quei 30-40 depositari dei segreti? Allora mi chiedo a che servon gli altri 160? Suvvia! Uno BRAVO in 5anni capisce la macchina e si sveglia, uno che lo fa con impegno e dedizione. Altrimenti...rivediamo i meccanismi di selezione...
Scritto da Federico A. il 18/10/2012 alle 14:15
@Porcari: non mi sembra che i nostri consiglieri regionali, quasi tutti "novellini" stiano facendo male, anzi...
Scritto da Federico A. il 18/10/2012 alle 14:16
Non si può mettere sullo stesso piano il rinnovamento voluto da Renzi e la minaccia della guerra annunciata da D'Alema se vince Renzi. Sono due cose completamente diverse. Può darsi che Renzi abbia sbagliato ma dire che in caso di sua vittoria salta tutto per aria è intollerabile. Allora perché si fanno le primarie? Tanto valeva fermarle prima. Bersani, se ne ha la forza, dovrebbe richiamare D'Alema qunto meno col cartellino giallo. Già, ma nel Pd comanda ancora D'Alema e allora: forza Renzi.
Scritto da Nicola il 18/10/2012 alle 14:17
Ma scusa @Mattia, tu hai un posto di lavoro? Renzi sarà fissato con la rottamazione, ma altri del PD sono fissati con la modifica dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Dobbiamo finirla di farci andare bene Lombardo, come è accaduto in Sicilia, e di non tollerare Vendola. Io sono un cattolico, ho votato DC, sono portavoce di una lista di centro, Adamoli sa dove lavoro e come ho già avuto modo di dire sul blog andrò alle primarie indeciso tra votare Tabacci o Bersani, anche se propenderò per quest'ultimo. Ma apprezzo di Vendola la genuinità. Ho esperienze con certi vendoliani, non ho niente da spartire con i loro approcci e con il loro linguaggio, però Vendola spicca per la sua storia e per la sua formazione personale. Non mi stupisco che chieda la revisione dell'agenda Monti. Mi piacerebbe sentire la tua proposta e anche quella di Adamoli sulla riforma del mercato del lavoro, senza cadere nell'inganno di citare i paesi del nord Europa. Io questa mattina ho preso il passante ferroviario alle 9.30 ed era vuoto. A Milano, dopo le 9, c'è il coprifuoco. I dibattiti sull'armonizzazione dei tempi delle città sono aria fritta, noi siamo una popolazione indietro anni luce. Il telelavoro non decolla, l'efficientismo da fabbrichetta si misura facendo iniziare la produzione, anche quella intellettuale, alle 8 di mattina. Noi non siamo adatti per fare gli europei, che si abbia il coraggio di ammetterlo.
Scritto da V.R. il 18/10/2012 alle 14:36
Le primarie devono diventare elemento di forza per il PD, dove le differenze siano viste come valore aggiunto e non divisione. Devono valere il limite dei 3 mandati. Ma guai a rincorrere il giovanilismo e la questione generazionale come fine a se stessa. Ci sono i "diversamente giovani" di 50-60 anni e i "vecchi apatici" di 20-30 anni. Sono stufo della politica del gossip, di uno contro l'altro che ha caratterizzato il ventennio berlusconiano. Renzi e Bersani sono intelligenti per capirlo
Scritto da Simone Franceschetto il 18/10/2012 alle 14:39
Un tempo si diceva che chi semina vento raccoglie tempesta. Non è stato il sindaco a voler spazzar via e quindi rottamare, un pezzo di classe politica che ha fatto la storia della seconda Repubblica? Chissà poi perchè vanno rottamati solo gli ex DS, come se l'esser progressisti sia una sorta di peccato originale. E' inutile gettare benzina sul fuoco e lamentarsi dell'incendio.
Scritto da Loredana il 18/10/2012 alle 14:46
Ed il sindaco saccente che si permette di dire "Caro D'Alema: se vinciamo le primarie non ti candidiamo" è simbolo di fair play invece? Ma chi si crede di essere, duce?
Scritto da Aurelio il 18/10/2012 alle 14:52
Il pensiero deve precedere l'azione,condivido le considerazioni di @C.M.Fiori,stavolta ben articolate e comprensibili.Nei vari commenti ricorrono spesso i nomi di Veltroni e D'Alema,evidentem.appartenenti alla vecchia nomenKlatura PC.che ha clamorosam.fallito.Per evitare in futuro di dover "rottamare"(un vocabolo che suona d'insulto)certi personaggi decotti non sarebbe il caso di pensare seriam.a soluzioni di selezione dei candidati diverse da quelle attuali coinvolgendo maggiorm.gli elettori ?
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2012 alle 15:16
@Giovanni Dotti - Guarda che per i candidati al Parlamento l'impegno di Bersani, soprattutto se rimarrà questa legge elettorale, è quello di procedere ad "un'ampia consultazione popolare". Per quanto concerne la Regione il proposito è il medesimo ma naturalmente dipenderà da quando si terranno le elezioni. Già che ci sono ti dico che, a mio avviso, il gruppo regionale del Pd è buono e che i due consiglieri della nostra provincia sono ottimi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 16:21
@Loredana, ti sbagli. Quando Renzi parla di cambiamento mette sullo stesso piano Veltroni e Bindi, D'Alema e Marini e poi tutti gli altri.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 18/10/2012 alle 16:33
Noi discutiamo di D'Alema e, intanto, un altro bel tomo, IL DEPUTATO DELL'UDC MARIO TASSONE, parlamentare dal 1976, (nessuno sa cosa ha fatto di positivo per l'umanità - avrà forse inventato una nuova penicillina?), si lamenta per l'esiguità della sua pensione «Il vitalizio? 6800 euro, cifra molto modesta». Chissa in quale pianeta vivono costoro? Evidentemente la parola vergogna non esiste.
Scritto da Sic Est il 18/10/2012 alle 16:51
@V.R.: sul mercato del lavoro la penso come Ichino, senatore PD. Quello che penso io comunque è poco importante: più importante è capire come la pensa il PD, che, invece di litigare su cavolate come l’essere giovane o vecchio, dovrebbe rispondere a domande semplici: avendo votato in Parlamento la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, quando sarà al governo le manterrà o no ?
Scritto da Mattia il 18/10/2012 alle 17:02
Grazie@Adamoli-h.16,21-mi dai una speranza.Speriamo solo che le intenzioni non restino tali ma si concretizzino rapidamente;con queste diatribe interne non si puo'andare avanti e tantomeno presentarsi divisi agli elettori.Che si studi un sistema idoneo a lasciare la scelta dei candidati agli elettori (tornerei a suggerire un sistema di primarie"regionali",che in parte soddisferebbe la richiesta di "federalismo"che proviene da larga parte dell'elettorato,anche per contrastare istanze separatiste)
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2012 alle 17:54
Mentre Bersani parla di cambiamento Renzi lo ha già prodotto. E' stato maleducato? Con questi attaccati alle poltrone come sono era il minimo che poteva fare.
Scritto da Giorgio S. il 18/10/2012 alle 18:59
D'Alema livido. Scusa Adamoli se hai un gatto attaccato alle palle gli lisci il pelo? Un post il tuo importante,che obbliga la schiettezza.Leggendo i commenti alla fine qualcosa di positivo ti resta .D.
Scritto da doriano il 18/10/2012 alle 19:10
@vr, certo che non siamo adatti a fare (essere) europei. lei pensa che verranno radiati dall’ordine dei medici i pediatri e gli endocrinologi che hanno preso denaro e regali dalla sandoz per aumentare le dosi di farmaci nelle prescrizioni? ci sarebbero gli estremi perché vengano licenziati, considerato che hanno anche violato, oltre la loro coscienza, anche il giuramento di ippocrate. lei pensa che ichino e i sostenitori del merito si faranno vivi per rendere giustizia a quei poveri bimbi e adulti che si sono presi dosi massicce e inutili di ormoni?
Scritto da Billa il 18/10/2012 alle 20:05
@mattia, pensa se domani mattina ti licenziassero in tronco per giusta causa. ovviamente, una discutibile giusta causa. scopri che l’azienda viene chiusa e i proprietari si sono resi irreperibili (ossia fuggiti a puerto escondido, memori della bella vita che vi conducevano bisio e abatantuono). ti rivolgi all’inps per chiedere l’indennità di disoccupazione e lì l’amara sorpresa: nel ricostruire la tua posizione previdenziale scopri che il tuo ex datore di lavoro non ti ha mai versato una lira o un euro di contributi. e lì che fai? hai 5 possibilità: 1) rivolgerti al tuo giuslavorista di fiducia, avv. pietro ichino, per un ricorso d’urgenza ex art. 700, posto però che vi siano i presupposti del “periculum in mora” e del “fumus boni iuris” e fermo restando che dovrebbero essere indicate la “causa petendi” e il “petitum”; 2) recarti alla beata vergine dei miracoli e chiedere che ti faccia rinascere in un agguerrito cobas; 3) stenderti su uno degli 8 binari della stazione di saronno, possibilmente, come sottolinea @vr, dopo le 9 del mattino in modo da non recare ulteriori disservizi a quelli già provocati normalmente dal materiale rotabile (termine tecnico usato nei flebili annunci ferroviari); 4) considerato che la piazza del quirinale è sempre affollata (anche oggi si è dato fuoco un disoccupato rumeno con cinque figli), potresti darti fuoco al gazebo saronnese delle primarie; in tal caso, io consiglio di scagliarti contro qualche dirigente locale … non è peccato mortale; 5) non perderti d’animo: alla soglia dei quarant’anni il reingresso nel mondo del lavoro non è un problema, visto che in italia è consolidata la prassi del reclutamento per merito. PS: mattia, fatti una risata per questo mio commento. se io non leggessi con interesse le cose che scrivi, nemmeno interloquirei con te. semplicemente, non la penso come ichino. e nemmeno come i cobas, sostenitori del “siamo tutti uguali”. entrambi sono mossi da pregiudizi e ideologie mortifere. semplicemente, l’art. 18 dello statuto dei lavoratori non era la causa di recessione della nostra economia. qualcuno l’ha fatto diventare la linea del piave. è questo qualcuno che si sbaglia.
Scritto da Billa il 18/10/2012 alle 20:14
Gentile Adamoli, giovedì della prossima settimana il consiglio regionale voterà una modifica alla legge elettorale eliminando il listino e poi, secondo Formigoni, si andrà a votare. Non ci credo molto, penso che dovrà tirare avanti fino ad aprile come vuole la Lega. Vedere la Lombardia così conciata mi fa pena. Penso che abbia lo stesso sentimento.
Scritto da Dirigente regionale il 18/10/2012 alle 21:37
Parbleu! L’onorevole Melandri ha già trovato il suo paracadute in caso di rottamazione. Il ruolo di Presidente della Fondazione Maxxi – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo. Con critiche annesse e connesse. E’ per questo che non ci si deve preoccupare del limite numerico delle tre legislature. Noi non moriamo mai: una funzione, un ruolo, un incarico, ci dovrà essere assegnato. Parbleu! Ah, Lucia Annunziata a “Piazza Pulita” confonde la narrazione vendoliana con la narrativa. L’esperto di semantizzazione del blog è @Flavio Argentesi. Che la aiuti, parbleu!
Scritto da parbleu il 18/10/2012 alle 21:53
Se funzionasse la fisiologia del ricambio dei leader, come nelle maggiori nazioni europee, il concetto di "rottamazione” non avrebbe ragione di esistere e comunque non avrebbe successo. Non parlo dei leader perdenti perché nel sistema italiano nessuno perde mai completamente, ma di personaggi politici importanti e positivi che hanno però concluso la loro stagione. Penso invece che un numero limitato di parlamentari potrebbero stare in carica per più di 15anni proprio come avviene in quelle medesime nazioni, soprattutto se la scelta spetterà di nuovo agli elettori. Per essere chiaro non mi riferisco solo a leader come D’Alema e Veltroni che hanno duellato per oltre 30anni sotto sigle diverse. Parlo anche di “capi tribù” che vengono dalla mia stessa storia politica. Quando vedo Franco Marini atteggiarsi ancora come il referente dei “popolari” e Beppe Fioroni pretendere il rispetto di certe quote di rappresentanza per i medesimi “popolari” mi domando in che mondo viviamo. Ribadisco qui la domanda che ho fatto ad Enrico Letta più di una volta nelle ultime settimane (a proposito, complimenti ad Enrico per la sua bella intervista con la Gruber due sere fa). Perché Matteo Renzi, da solo, contro tutta la nomenclatura a tutti i livelli, ottiene un successo tale da far tremare i piani alti del Pd? La risposta non sta soltanto nel ricambio generazionale e nella sua facilità comunicativa, che comunque è un pregio. Riguarda una visione politica ancora confusa ma ben diversa dalle ideologie del Novecento che fa breccia in chi è stufo di liberismo sfrenato e di statalismo ammuffito. Ma su questo ci confronteremo nelle prossime settimane.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/10/2012 alle 22:42
Un po' di serietà e rigore calvinista applicato ai lavoratori, dipendenti o imprenditori, non guasterebbe. Nei prossimi anni non si tratterà di far diventare lavorativi il 25 aprile e il 1 maggio, ma 'semplicemente lavorare' e smettere di fare i furbetti del cartellino tutti gli altri giorni cosiddetti lavorativi. Soprattutto nel settore pubblico. Questa sarà una difficoltà sia per l'efficientista Renzi che per il Vendolettiano (come lo chiami tu). Ti piace la Melandri al Maxxi?
Scritto da Nicoletta il 18/10/2012 alle 23:25
Caro Adamoli, vedo che lei parla sempre di Enrico Letta con un certo affetto. Io ho deciso di votare Renzi. Mi dispiace per Letta ma sono convinta che su molte cose è più vicino a Renzi che alla maggior parte di quelli che votano Bersani che sono i conservatori più accaniti del Pd, molto più di Vendola che ha una sua modernità.
Scritto da Una Pd Brescia il 18/10/2012 alle 23:53
Ho visto che Luisa Oprandi è già in pista per le primarie di Varese nel caso in cui a primavera il sindaco Fontana dovesse lasciare Varese per Milano o per Roma. E' già partita col piede sbagliato. Ci salvi chi può.
Scritto da Iscritto Varese il 19/10/2012 alle 08:39
Credo che colga nel segno@Adamoli(h.23,25)che vede in Renzi "una visione politica ancora confusa",io ci vedo soprattutto una sfrenata ambizione e voglia di protagonismo.Non sa ancor bene che linea seguire,tra il neoliberismo (che cosi'com'e'ci ha rovinato materialm.e moralm.)e il veterocomunismo che giustam.vuol rigettare.Starei cauto,non vorrei che si ripetesse in Italia la vicenda di TonyBlair che da sin(?)fece politiche di dx. E stiano in guardia i giovani che tante speranze ripongono in lui!
Scritto da giovanni dotti il 19/10/2012 alle 08:49
Condivido totalmente il tuo commento di ieri sera sulla fisiologia del ricambio dei leader, qualcosa di sconosciuto in Italia ma orami questa filosofia si sta imponendo. Il merito di Renzi è quello di aver fatto passare questo messaggio senza accettare veti dall'alto.
Scritto da Francesco (Milano) il 19/10/2012 alle 09:18
Avevo deciso di non intervenire in questa disputa ma lla notizia di oggi ha fatto traboccare il vaso. Renzi che incontra banchieri a Milano , noti per esportare capitali nei paradisi fiscali ! E chiede l'appoggio di tali personaggi !: Si ritiri in convento a Scandicci e stia silenziooso per una ventina d'anni:
Scritto da A.Vaghi il 19/10/2012 alle 09:39
@PD Brescia-@Francesco(9,18) Renzi ha senz'altro il merito di aver smosso le acque in quel "conservatorismo di sin." costituito dalla vecchia guardia del PD e di aver contestato con forza il metodo in uso per la selezione(in pratica inesistente)dei candidati agli incarichi dirigenziali. Ma mi sembra troppo sbilanciato a dx. e fa troppo il furbetto(vedi anche pranzi vari,+ o - segreti).Mi sembra prematuro candidarlo addirittura alla Presidenza del Consiglio,non ne vedo la stoffa, almeno per ora.
Scritto da giovanni dotti il 19/10/2012 alle 09:41
E' dall'inizio della campagna "primarie" che, nel mio piccolo, mi sforzo di portare il confronto sui temi concreti e sui problemi reali. Tra essi c'è senza dubbio non la "rottamazione" , che altro non è che un approccio troppo mediaticamente accattivante e populista al problema serio del rinnovamento delle classi dirigenti. Quando Adamoli auspica l' abbandono delle ideologie del Novecento, da lui sintetizzate eccessivamente nel "liberismo sfrenato" e nello "statalismo ammuffito", possiamo trovarci d'accordo. Allora però si scenda nel concreto: si chiedano a Bersani, Renzi, Vendola risposte puntuali a domande altrettanto puntuali. Alcuni esempi, anche alla rinfusa. 1. Lavoro. La legge che ha riformato il mercato del lavoro va conservata così com'è, va "rottamata", o va aggiustata in qualche punto e quale? 2. Stato sociale (preferisco l'italiano all'inglese welfare). Come garantire, in maniera selettiva per quanto riguarda la compartecipazione ai costi, l'universalità dell'offerta di servizi sociosanitari a livello territoriale, secondo una forma integrata pubblico-privato sociale? 3. Spending rewiew. No, dicono tutti, ai tagli lineari. Allora Bersani, Renzi, Vendola e gli altri eventuali candidati di coalizione dicano con precisione dove tagliare e dove no. Ad es. vogliamo smetterla di investire nella scuola e nella ricerca meno dei Paesi del Terzo/Quarto mondo e sprecare risorse in assegni di accompagnamento dati a tutti i bisognosi indiscriminatamente, senza badare ai redditi? 4. Sulle tasse, basta fare demagogia o finti interventi che altro, se va bene, non sono che una partita di giro, come rischia di essere quello contenuto nella Legge di stabilità. Ci dicano chiaramente i nostri eroi se ritengono possibile, e dove troverebbero le risorse, tagliare draticamente le tasse a favore di lavoratori/pensionati e delle imprese allo scopo di rilanciare investimenti e consumi. Altrimenti smettiamola di parlar di crescita e di pseudo rilanci della produttività. 5. Basta anche sciacquarsi la bocca con la green economy, con l'energia pulita, con il risparmio energetico. Proprio perchè siamo tutti d'accordo e da noi i petrolieri dovrebbero pesare meno che in America, Bersani, Renzi e Vendola ci presentino proposte serie e convincenti, non solo buone intenzioni. 6. Non è il caso di misurarci finalmente sulle spese della Difesa, dove nè Bersani, nè Renzi, nè Vendola mi pare abbiano spesa una parola, a partire dai soliti F35? Ho fatto degli esempi, per invitare d'ora in avanti a parlare di liberismo, statalismo, economia sociale di mercato, riformismo, massimalismo, (chi più ne ha, più ne metta) misurandoci sul terreno delle cose concrete.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 19/10/2012 alle 09:57
@A.Vaghi. Di cosa si meraviglia? Se lei avesse letto il post che ho scritto sul mio blog il 3 ottobre scorso dal titolo "Matteo Renzi, l'asino neocon", avrebbe saputo in anticipo quello che Renzi ha messo in pratica in questi giorni. E lei non immagina quello che farebbe se fosse, dio non voglia, il nuovo presidente del consiglio. Il PD è già un partito di destra ma con Renzi sarebbe di ultra destra.
Scritto da Claudio Ennam il 19/10/2012 alle 10:48
@Iscritto Varese (08.39) - Non vedo proprio niente di male nel fatto che Luisa Oprandi si dichiari pronta alle primarie del centrosinistra in caso di elezioni per il comune di Varese. Non cominciamo per carità con polemiche pretestuose di questo tipo. Consiglierei solo a Luisa di non essere e non mostrarsi troppo ansiosa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/10/2012 alle 10:53
@Giovanni Dotti (08.49) - Tanto per conoscerci meglio politicamente, caro Giovanni, ti dirò che ero un sostenitore di Tony Blair. Ha battuto i conservatori svecchiando il vecchio partito laburista. Ha svegliato una Gran Bretagna in crisi profonda, ha dato una speranza ai giovani, poi il suo ciclo è finito, lui è scomparso dalla scena e i conservatori sono tornati al potere. Ha fatto il grave errore della guerra in Irak anche e soprattutto in conseguenza della relazione speciale del suo Paese con gli Usa. Vorrei tanto che Renzi fosse il Blair italiano, lo appoggerei con convinzione. Tutto ciò è materia del confronto nelle primarie che vale molto di più che non lo scontro generazionale e gli impulsi giovanilisti. In campo ci sono visioni parzialmente diverse della società e del futuro e saranno gli elettori a decidere quale sarà quella vincente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/10/2012 alle 11:01
@A. Vaghi, il tuo astio è incredibile. Perché un candidato non dovrebbe farsi conoscere dalla comunità finanziaria di Milano? Con questo modo di ragionare non si va da nessuna parte.
Scritto da Francesco il 19/10/2012 alle 12:10
Caro@Adamoli,senza dubbio hai ragione:TonnyBlair ha svecchiato l'immobilismo conservatore di dx. ma poi alla fine il suo programma non si e'discostato molto dal precedente dellaTacher; se all'inizio anch'io lo condividevo, col senno di poi....Non mi sembra esser stato un grande innovatore. E Renzi, cui riconosco indubbi meriti, mi sembra voglia scimmiottarlo. Spero di sbagliarmi, presenti chiaramente il suo programma insieme agli altri, come ben dice@M.Bianchi, forse cosi' potremo capire di piu'
Scritto da giovanni dotti il 19/10/2012 alle 12:20
Condivido @Francesco. Ritenere un peccato l'incontro di Renzi con chi ha responsabilità economiche e finanziarie è vecchiume culturale che semina disinformazione e rancore fra la povera gente verso un cadidato del Pd.
Scritto da m.f. il 19/10/2012 alle 12:51
@Francesco. Rispondo io per @A.Vaghi perché lui di solito a quest'ora dorme. La "comunità finanziaria", come la chiami tu, è quella banda di criminali che ha gettato questo Paese (e l'Europa) nella crisi più spaventosa della sua storia. Per trovare un'analogia bisogna rimontare al 1348, anno pestifero nel senso letterale del termine. Certo, quelli che ha incontrato Renzi sono soltanto i fantaccini della Grande Finanza ma non poteva essere altrimenti: anche Renzi è un subordinato.
Scritto da Claudio Ennam il 19/10/2012 alle 13:32
Caro@ Francesco lascia stare l'astio, ridiamoci o piangiamoci sopra altrimenti finiamo tutti nel citato ( forse inesistente ) convento di Scandicci. Non è meglio riuscire a trovare la strada per vincere le elezioni, mantenere quel buono che ha messo insieme il Governo Monti ed accingerci ad una operazione da far tremare le vene ed i polsi , per far rinascere, in tutti i sensi, il nostro disatrato Paese ?
Scritto da A. Vaghi il 19/10/2012 alle 13:48
Caro@ Francesco questa storia dell'astio la dobbiamo rivolgere al Corriere della Sera che ha scoperto gli altarini del finanziere Davide Sella che ha organizzaro la cena dei banchieri per " dare una mano a Matteo": Questi i fatti
Scritto da A. Vaghi il 19/10/2012 alle 13:56
@A. Vaghi. Quello che vorrei fare io è quello che tu dici nel commento delle 13,48 ma voi state portando la discussione su un piano inaccettabile. Un conto è dire "ringiovinimento e rottamazione", un altro è raccogliere l'immondizia per gettarla in faccia ad un candidato che sul ricambio ha già avuto successo aiutando lo stesso Bersani.
Scritto da Francesco il 19/10/2012 alle 14:26
@ Adamoli @ Dotti. Blair è stato un buon primo ministro (per il cavaliere: così si chiama in UK il presidente del consiglio) e sicuramente può essere annoverato tra gli svecchiatori del vecchio laburismo troppo ideologico e per niente pratico trasformandolo in un partito socialdemocratico, però, all'inglese. La sinistra italiana, alla ricerca di un'identità di riflesso, aveva immaginato di poter prendere ad esempio il Tony. Dimenticando che per fare l'inglese occore essere inglese.
Scritto da Sic Est il 19/10/2012 alle 14:36
@Mariuccio Bianchi (09.57) - Sottoscrivo il tuo saggio suggerimento. In questo modo, oltre a rispondere alle esigenza di informazione dei cittadini, si potrebbe svelenire una campagna elettorale che rischia di andare oltre il limite accettabile da entrambe le parti del Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/10/2012 alle 15:10
pensavo che @nicoletta (23e25) si rivolgesse a giuseppe adamoli. però, rileggendo il commento, non può certo riferirsi a lui quando dice “vendolettiano”. allora è indirizzato a me? va beh, diamo per assodato che lo sia. rispondo alla nico. intanto, ben tornata! dov’eri finita? è successo di tutto e tu eri altrove! senti, alla tua richiesta di rigore applicato ai lavoratori, io potrei risponderti che sarebbe auspicabile venisse applicato, in primis, ai nostri rappresentanti politici. però, in tutta verità, non è questo un tasto che amo battere, preferisco contestare altre forme di degrado che i nostri ci mostrano tutti i giorni. la loro inattività mortifica prima loro di noi, pertanto non me ne curo. su renzi non ho nient’altro da aggiungere, semplicemente non è nelle mie corde. piuttosto, i sondaggi danno la puppato al 2%. il comitato “se non ora, quando”, insieme a un gruppo di femministe storiche, è sceso in piazza a suo favore, criticando in particolare le donne di centrosinistra intenzionate ad esprimere una scelta maschile. ma io dico: dove si va con il 2%? perchè non lo regala a bersani? io la voterei anche solo per il fatto che di professione ha dichiarato di essere “assicuratrice” (con tutti gli intellettualoni emergenti!) ma non basta come motivo. mi chiedi della melandri? ha scritto bene @parbleu. sono così lontana dai salotti romani che non riesco nemmeno ad avere un’opinione su di lei. so soltanto che sulla vacuità delle idee e sulla sua avvenenza sarà, a breve, sostituita da alessandra moretti. per il resto, al contrario dei salotti, amo le tavolate descritte da francesco g, barbera escluso perché sono astemia. io una tavolata a bettola, domenica scorsa, l’avrei fatta volentieri. caldi sapori e colori dell’autunno.
Scritto da Billa il 19/10/2012 alle 17:09
caspita, @a. vaghi (9e39) è sanguigno! d’altronde, piuttosto che un commento in politichese, meglio quelli appassionati. sarebbe interessante mandare renzi sul monte athos, se non fosse che un panorama così bello lui non lo meriti. scandicci va bene. mi sa che vaghi è sanguigno anche per via di una cena di nostalgici annunciata per il 28 ottobre a cittiglio. ho letto una forte presa di posizione dell’anpi varesina. bravi, sempre allerta! l’oblio fa male, rende apatici. piuttosto, se la @nico è ancora all’ascolto, rammarichiamoci insieme del divieto per le donne di accedere al monte athos. e complimenti a @mariuccio bianchi per aver sintetizzato il buon senso presente in molti iscritti, militanti e (potenziali) elettori del pd.
Scritto da Billa il 19/10/2012 alle 17:33
Con le primarie il Pd è cresciuto nei sondaggi. Senza Renzi sarebbe ancora al 25%, 8 punti meno di cinque anni fa. Criticatelo ma ammettetelo invece di gettargli fango addosso.
Scritto da Stefano C. il 19/10/2012 alle 18:57
@Stefano C. Hai bevuto vinaccio al metanolo? Riguardati i sondaggi ultimi. Soprattutto, riguardati l'etichette delle bottiglie che compri.
Scritto da Claudio Ennam il 19/10/2012 alle 20:27
Certo che mi riferivo a te. L'assenza: piccola vendemmia, marmellata, trasloco delle galline della suocera ... più i primi malanni dei figli e degli amici ... Noi dirigenti domestiche abbiamo più di un problema al giorno da risolvere, altro che dibattiti. Comunque: @Billa, ho una proposta. Seria: ci candidiamo per le regionali lombarde?
Scritto da Nicoletta il 19/10/2012 alle 21:59
100 commenti. Mamma mia! :-) Apprezzo sempre l'approccio di @Mariuccio Bianchi. Insieme a @V.R., Billa, Nicoletta(tra gli habituè che conosco) e molti altri mi aiutano a ragionare. Anche il caustico Ennam, che credo sbagli i pronostici sulle identità, stimola. Passo al gossip.Pur sempre la principale attività della politica di questi anni. L'auspicio è di metterla alle spalle. Per ora, sono infetto. Continua la mia avversione per le frignette. Chi ha più filo, tesse. Mica chi più piange. No comment sulla Melandri(miglior momento di gloria: sul pullman della nazionale,vittoria mondiale 2006. Merito suo, no? :-) - ncontro dei sindaci ex leghisti attivisti di Renzi. La via di Damasco è ancora attiva. Il problema è che se non vincono, se ne vanno. Loro parole. Il 33% (ricordo il voto utile), va superato. Se l'azione renziana "rende" è minimo. O no? (e due).
Scritto da FrancescoG. il 19/10/2012 alle 23:12
queste primarie mi faranno ammattire . non ho mai vissuto con questa foga nemmeno le elezioni.... un conto è litigarsi il paese, un conto è il partito, nel quale l'investimento identitario ed emotivo è molto maggiore...Renzi ha sbagliato, troppo estraneo, sta causando in molti una reazione di rigetto impressionante, che sta uccidendo il nostro riformismo (sempre auto-imposto e non spontaneo) , lo vedo in me. farà al PD l'effetto opposto di quello che chi lo vota spera.
Scritto da marco il 20/10/2012 alle 00:07
eccomi @nicoletta. eccoti un’altra dirigente domestica (part-time). sto arrivando dritta dritta da (w)isteria lane. senti, tu vorresti avere una cadrega in regione (e io sono pronta a sostenerti con modalità e termini che vedremo poi) ma ho l’impressione che la chiusura del tuo commento contenga un altro tipo di “cadrega”. il film “tre uomini e una gamba” ha impresso un termine nel nostro lessico familiare. quando in casa parliamo di “cadrega”, alludiamo a questa http://www.youtube.com/watch?v=XqmTdtoCmEs (l’apice è al quarto minuto). ripeto: sono contenta della tua intenzione di correre per le regionali e sono pronta a raccogliere le 700 (e anche) più firme del manifesto a tuo sostegno, al pari di quelle pubblicate sull’unità di richiesta della candidatura di d’alema. temo, però, che il parterre delle candidature sia un po’ affollato, con prenotazioni già da diverse legislature. PS: secondo me sei caduta nella “cadrega” di qualche disinformato.
Scritto da Billa il 20/10/2012 alle 15:03
francesco g, grazie! ;-) mi è piaciuto il tuo commento. sto riflettendo su quello che hai scritto. e anche su altro. a presto!
Scritto da Billa il 20/10/2012 alle 15:05
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