Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/10/2012 alle 18:17


I luoghi d’incontro, le piazze, il verde, i parchi, la campagna e i boschi, dove e quanto e come costruire sono responsabilità primaria di ogni Comune.
Ma le amministrazioni sono quasi sempre “gelose” di questi temi e i cittadini sono tenuti all’oscuro.
Poi ci lamentiamo per il consumo di suolo, le periferie informi, le città e i paesi che hanno perduto o stanno perdendo volto ed identità.
Per rimediare a questa situazione ho ascoltato in una recente riunione a Milano che qualcuno vorrebbe tornare all'approvazione definitiva dei Pgt (Piani di governo del territorio) da parte della Regione. Respingo questa ipotesi che ritengo una controriforma pericolosa.
Ho molta più fiducia nella libera discussione di un consiglio comunale (molto meglio se preparata con dei dibattiti pubblici) che in una riunione riservata in una stanza del Palazzo con dei funzionari che fanno finta di sapere ciò che non possono sapere.
Ritengo queste tentazioni frutto di una regressione culturale e democratica che deresponsabilizza ulteriormente amministratori e cittadini.
Il solo antidoto è la diffusione di una cultura urbana finalizzata a far conoscere ed amare il territorio e la comunità in cui si vive.

Se ne parlerà a Vedano Olona, sala consiliare Villa Aliverti, lunedì 22 ottobre, ore 21.00 con studiosi e amministratori.

 

Commenti dei lettori: 39 commenti -
A Varese la Lega non è ancora riuscita ad approvare il Pgt e niente riunioni pubbliche. Questo è il loro amore per il territorio.
Scritto da Architetto il 19/10/2012 alle 19:20
Vale anche per Milano o solo per Vedano? Perché qui, nella città che fu di Porta, di Manzoni e di Verdi (per via della Scala), e che ora è di Nicol Minetti, il territorio non è tenuto in alcuna considerazione se non dagli stranieri che, infatti, lo marcano pisciando in ogni dove. Quello che vorrei dire, per non passare per il solito xenofobo di sinistra, è che il territorio non è soltanto spazi verdi ma memoria comune. Come si fa a identificarsi col proprio habitat, e con la sua storia, se lo stravolgiamo con presenze allogene? Piantiamo alberi ma abbattiamo anche qualche cinese, qualche magrebino, qualche rumeno.
Scritto da Claudio Ennam il 19/10/2012 alle 19:34
I comuni dovrebbero far molto di più per tutelare l'ambiente ma tutti i comuni, non venire a dirci che la sinistra si è distinta in questo campo perchè ci prenderesti in giro.
Scritto da Raffaele M. il 19/10/2012 alle 21:04
@ Giuseppe Adamoli. Dalla lotta politica con il coltello fra i denti ad un periodare elegiaco “I luoghi d’incontro, le piazze, il verde, i parchi, la campagna e i boschi.” Mi era sembrata la prima strofa di una lirica leopardiana. Poi la seconda strofa riporta il pensiero su quel binario morto della politica locale. Non avermene, ma “O patria mia, vedo le mura e gli archi/E le colonne e i simulacri e l'erme/Torri degli avi nostri,/Ma la gloria non vedo,/Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi/I nostri padri antichi.” Sinceramente non mi sembra che a livello locale (Caserma Garibaldi, Ex Aermacchi e ex mensa Aermacchi, Teatro, Stazioni unite o disunite, due ospedali a cinquecento metri di distanza o uno solo, interi quartieri ex industriali lasciati al rigoglio della foresta urbana e chi più ne ha più ne metta) l’amministrazione comunale abbia dato esempi degni di lode. Anche quando c’erano i denari che sono stati solo sperperati a iosa (alberghi immaginifici senza clienti, parcheggi multipiano spesso vuoti, eccetera). Non saprei chi è il meno peggio, se l’ente comunale o quello regionale, in quanto in questa impari lotta a chi produce di meno e dissipa di più mi troverei in grosse difficoltà nella valutazione. Ritengo vero, invece, che la sciatteria di ogni amministrazione sia frutto di una regressione culturale e democratica che deresponsabilizza ulteriormente gli amministratori (in assenza di controlli) e, in parte, anche i cittadini (questi ultimi perché tenuti fuori da ogni possibile partecipazione democratica) e che l’antidoto potrebbe essere trovato nella diffusione di una cultura urbana finalizzata a far conoscere ed amare il territorio e la comunità in cui si vive.
Scritto da Sic Est il 19/10/2012 alle 22:08
Il cemento ha invaso troppo il nostro territorio. Non solo ha rovinato il paesaggio e la qualità della vita ma è stato anche veicolo di corruzione. Mando un plauso a chiunque mette sul tavolo questi problemi per discuterli in pubblico.
Scritto da Mario T. il 19/10/2012 alle 22:22
Mi trovo in completa sintonia con le osservazioni di@SicEst-h.22,08-Aggiungo che sarebbe necessario cambiare le leggi sulleAA.LL.per ridare ai Consigli Com.e Reg.quel potere che e'stato loro tolto e reintrodurre quei doverosi controlli"apolitici",gia'prima esistenti,da parte di organi tecnici esterni su tutti gli atti amministrativi di Com.eReg.La cui autonomia va assolutam.salvaguardata nell'interesse deiCittadini,che dovrebbero essere coinvolti maggiorm.con dibattiti pubblici e minireferendumt
Scritto da giovanni dotti il 19/10/2012 alle 23:22
Dopo tanti post molto politici un post più sociale e amministrativo. Serve prendere fiato ogni tanto. Io la politica la sopporto appena e pensare che non molto tempo fa leggevo tutto. Adamoli è bravo, è un politico-politologo, non è facile trovarne in giro ma non dovrebbe insistere solo sulla politica. Se però vedo il numero enorme dei commenti di questa settimana mi dico che dal punto di vista del successo del blog ha ragione lui. Ho fatto uno zabaglione e mi scuso ma ormai scrivo pochissimo.
Scritto da Elisabetta C. il 19/10/2012 alle 23:33
@Elisabetta C. Perche' si scusa con noi di uno zabaione? Se proprio vuole, si scusi con le uova.
Scritto da Claudio Ennam il 20/10/2012 alle 08:30
I controlli sui conti e sulle spese delle amministrazioni locali da parte di organismi "terzi" li condivido. Il ritorno al vecchio schema delle approvazioni regionali degli strumenti urbanistici assolutamente no. Sarebbe un passo indietro grave.
Scritto da Bortoluzzi il 20/10/2012 alle 09:20
@Elisabetta C. L’innegabile successo di questo blog, soprattutto negli ultimi due mesi, è da ascrivere al massivo ingresso di moltissimi dirigenti locali, prima dispersi nelle Prealpi. Si parlano fra loro: anziché utilizzare WhatsApp usano questo blog per comunicare. Non più tardi di ieri sera una consigliera comunale invitava una sua omologa di Busto a presentarsi alle prossime regionali. Appena Adamoli cambierà registro e proporrà argomenti più eterei, tutta questa politica in sedicesimo, composta anche da amministratori di comunità montane, svanirà riconsegnando questo blog a una comunicazione meno tecnica, meno interessata, meno noiosa.
Scritto da Claudio Ennam il 20/10/2012 alle 09:23
L'Italia non ha un legge urbanistica, è andata avanti con tante regole a vari livelli e altrettante eccezioni. I Piani regolatori sono stati stravolti e da qualche decennio le scelte urbanistiche sono orientate dagli oneri di urbanizzazione che i Comuni riescono a ottenere in canbio di scandalose volumetrie in deroga ai PR. Per i Comuni, a secco di risorse, dopo le spoliazioni dei vari governi centralisti, spesso è una strada obbligata. Incoltura, clientelismo, cattivo gusto completano l'opera.
Scritto da cesare chiericati il 20/10/2012 alle 10:26
Caro @Cesare (10.26), hai perfettamente ragione. Se le Regioni non si fossero dotate di una loro normativa urbanistica, purtroppo senza l'ausilio di una legge cornice nazionale, "l'Italia dell'ambiente" sarebbe peggiore di quella mediocre che è. Purtroppo in Lombardia la disciplina urbanistica è stata troppo permissiva negli ultimi 15anni. I parchi conciati male e i sottotetti orribili ne sono una vistosa ma parziale rappresentazione. Gli oneri di urbanizzazione non possono più essere utilizzati per coprire le spese di gestione ordinaria dei Comuni. Altrimenti diventano un furto ecologico che i giovani pagheranno carissimo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/10/2012 alle 10:38
Caro Adamoli, come ho già scritto il modello attuale delle regioni si potrebbe definire una forma di paradossale "centralismo regionalista", da cui tutto il putridume che inizia ad apparire. Mi permetto però di dirti che sono un po' stupito dal post: come politico non alle prime armi sei ben in grado di comprendere quale sia l'utile del progetto. Due sono i settori che nel nostro bel paese possono far arricchire un imprenditore privo di scrupoli (magari della compagnia delle opere, o magari "ndranghetista) e sono: le commesse della Sanità, e la cementificazione del territorio (che sia definita in modo spregiativo "speculazione edilizia", o assuma il più nobile nome di "rete infrastrutturale" cambia poco, il contenuto è identico). Centralizzare le decisioni, permette di evitare ogni discussione con i cittadini (che magari in un piccolo comune possono persino tentare di reagire, di opporsi di fronte alle devastazioni ambientali prospettate, anche se @sic est non ha torto), cioè evitare la tanto temuta (da questa corrotta classe politica regionale) "democrazia diretta", quella che ad esempio passa per i referendum consultivi, e far arricchire "gli amici degli amici". Cari saluti.
Scritto da Carlo il 20/10/2012 alle 11:22
anche a Biandronno stiamo ancora aspettando il PGT , niente riunioni pubbliche , silenzio totale , niente dibatti, la diffusione della cultura urbana nessuno si preoccupa di promuoverla. L'assessore all'urbanistica è un noto professionista locale . Il PD è all'opposizione ma non fa quasi nulla .
Scritto da Pietro il 20/10/2012 alle 12:11
Ha ragione anche @ Sic Est. A Varese la situazione è desolante, Totto immobile, la crisi della Lega e del Pdl è chiarissima ma l'opposione non riesce a mobilitare le forze positive della città.
Scritto da Giulio M. il 20/10/2012 alle 12:55
ci sono territori della nostra provincia che necessitano di una identità territoriale. necessitano, è proprio il caso di dirlo, in quanto ne sono stati privati. mi riferisco alla conurbazione che ha fuso, tramite asfalto e cemento, busto arsizio, legnano, gallarate e castellanza. una vera e propria fusione a freddo che impone, per il futuro, la sfida di recuperare non solo il tempo ma soprattutto il territorio perduto. esaurita la vocazione industriale di questi territori e ormai saturate le aree libere, occorre imprimere una diversa prospettiva progettuale che sappia offrire un giusto mix tra recupero e valorizzazione del patrimonio esistente e una pianificazione urbanistica che favorisca una visione armonica e policentrica degli spazi urbani. nei giorni scorsi si sono incontrati farioli e centinaio. riusciranno i nostri eroi?
Scritto da Billa il 20/10/2012 alle 14:57
volevo dire a @nicoletta, sempre che non sia presa ancora con marmellate, pennuti e tachipirine, che le ho risposto nel post precedente.
Scritto da Billa il 20/10/2012 alle 14:58
Saro'ripetitivo ma lo scandalo urbanistico odierno,da tutti denunciato,si sarebbe senz'altro limitato se non proprio evitato se non si fossero fatte leggi sbagliate che hanno dato eccessivi poteri agli organi apicali e nessuno ai Consigli elettivi, cooptando in tante decisioni importanti anche le opposizioni(che non sono esenti da colpe).Ed anche escludendo di fatto qualsiasi possibilita' di intervento dei Cittadini non prevedendo alcuno strumento di"democrazia diretta",come ben sottolinea@Carlo
Scritto da giovanni dotti - Varese il 20/10/2012 alle 15:28
Solo quei Politici che inseriranno nei loro programmi alcuni strumenti di DEMOCRAZIA DIRETTA,come i REFERENDUM consultivi,per consentire la partecipazione ed il controllo dei Cittadini alla gestione della cosa pubblica,nonche'la reintroduzione di controlli imparziali,non politici,sugli atti amministrativi delleAA.LL.potranno avere il mio sostegno elettorale. Tutto il resto e' aria fritta,e continuerebbe tutto come prima.Se altri hanno proposte utili da fare,avanti!Che le presentino senza indugi!
Scritto da giovanni dotti il 20/10/2012 alle 15:41
Risparmio del suolo: questo sconosciuto.
Scritto da Uslenghi il 20/10/2012 alle 15:53
Credo che l'azione attiva dei cittadini verso gli aspetti urbanistici possa essere la vera risorsa per migliorare l'uso del territorio. In questo campo specifico non c'è nessun controllo burocratico che possa migliorare la situazione. Infatti da noi non esiste il fenomeno dell'abusivismo come nel meridione e quel poco che c'è è del tutto fisiologico. Sono le scelte dei Pgt che a volte sono sbagliate perchè troppo larghe e permissive. Questa è materia dei consigli comunali che hanno le loro competenze che spesso assolvono male. Se ci fossero dei partiti locali più interessati a questi problemi le cose potrebbero cambiare in meglio.
Scritto da Tecnico comunale il 20/10/2012 alle 18:49
Fate bene a proporre un confronto su questi argomenti e,penso,far partecipare e coordinare le competenze diffuse. L'etica dell'ambiente e del territorio è meglio della retorica. Sugli oneri urbanizzazione. Il cosiddetto decreto anti-cementificazione prevede l'abolizione dell'uso degli oneri urbanizzazione per le spese correnti. Che tempo fa, anche qui, alcuni di noi avevano auspicato. Chissà ... Magari ci leggono :-)
Scritto da FrancescoG. il 20/10/2012 alle 19:45
Vede, signor Ennam, applichiamo l`ultimo, se non ricordo male, punto del manifesto dell`architettura futurista, che penso lei conosca. Ogni generazione si faccia la sua città. Non avendo una lira, (di certo senza responsabilità diretta) puntiamo sull`essere umano. Secondo me é meglio, in prospettiva. I dolcetti del pacifico persiano non li avrei mai scoperti. Nemmeno la gentilezza del proprietario ed il negozio, che mi ricorda qualcosa di quello del nonno.
Scritto da FrancescoG. il 20/10/2012 alle 19:51
Sono sicuro che la partecipazione dei Cittadini, come auspica giustamente @Dotti, senza che diventi tuttavia assemblarismo costoso e inconcludente, possa essere adottata con un sistema di voto elettronico utilizzando, ognuno, la carta dei servizi direttamente da casa o in centri abilitati per i nemici dell'informatica. Al @Tecnico comunale ricordo che spesso i piani regolaratori sono anche frutto di accordi sottobanco per dare surplus di valore a terreni poveri degli "amici".
Scritto da Sic Est il 20/10/2012 alle 20:39
Se i partiti sono più o meno in crisi cosa volete che ci sia mobilitazione, chi la farebbe, la società civile, ma quale? La spinta può venire solo da una sinistra che vuole essere sinistra in tutti i sensi.
Scritto da Dino il 20/10/2012 alle 21:24
@FrancescoG. Mi piace la spontaneità della sua scrittura; mi piacciono i suoi commenti pacati, le sue riflessioni intelligenti. Credo proprio che lei sia una bella persona, una bella persona di Sinistra. Fossero tutti come lei! Invece ci sono soprattutto i matteo renzi.
Scritto da Claudio Ennam il 20/10/2012 alle 22:42
@ Adamoli, la tua difesa dei carrozzoni comunali e regionali è appassionata e simpatica perché mi piace chi si danna l'anima per le sue convinzioni però è sterile e non può avere risultati. Meglio centralizzare tutto nelle mani di una burocrazia ministeriale ben preparata che lasci al parlamento solo il compito di fare pochi leggi indispensabili.
Scritto da Agnostico il 20/10/2012 alle 22:46
Certo@Sig.Dino,la spinta propulsiva puo'e deve venire dalla Politica di Sin.,quella buona che voglia veramente il cambiamento,attraverso la promozione di LEGGI NUOVE e MODERNE che cambino quelle precedenti e che incrementino la partecipazione popolare alle scelte importanti. Ottima la proposta di@SicEst del voto elettronico per lo svolgimento di Referendum popolari,che spero vivamente possano essere introdotti anche nel nostro ordinamento,che ormai di"democratico"mi sembra conservi solo il nome.
Scritto da giovanni dotti il 20/10/2012 alle 23:46
@ Claudio Ennam. La ringrazio per il personale apprezzamento. Lo stimolo alla riflessione é reciproco. Correggo una parola del mio testo precedente. Pacifico va sostituito con panificio. Fermo restando che la frase é valida lo stesso. Il fornaio é un pacifico. Buona domenica. Ps: curiosità. Delle volte, da sinistra, mi dicono che ho tendenze di destra. Dev'essere che sono eclettico, come quando giocavo a pallone. Oppure non ho un`identità. Ok. Sono entrato in crisi :-)
Scritto da FrancescoG. il 21/10/2012 alle 09:05
Non penserai che una Luisa Oprandi sindaco possa essere in grado di affrontare i problemi urbanistici di una città come Varese, vero? Così tanto mettere lì un problema su cui meditare.
Scritto da Enne Enne il 21/10/2012 alle 09:15
@Enne Enne (09.15) - Che si cominci a disputare oggi sul prossimo candidato sindaco chiamando in causa polemicamente Luisa Oprandi mi sembra un suicidio, sia che la causa riguardi il problema in sé, sia che abbia a che fare con le primarie del Pd. La tolleranza e la capacità di convivenza del mio vecchio partito (Dc) erano di un livello enormemente superiore. A volte mi sembra di vivere in una gabbia di matti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/10/2012 alle 10:07
Sono tanti gli interventi che meriterebbero di essere richiamati e sottolineati ma per non appesantire il blog scrivo un solo commento riassuntivo in attesa che il dibattito si sviluppi ancora. Dunque, mai sognato di dire che le amministrazioni locali hanno fatto bene in questa materia, anzi il contrario, sia a Varese che a Busto che in altre città e paesi. Mai sognato di dire che la legislazione regionale (praticamente l’unica esistente) non sia da migliorare. Con tutto il centrosinistra avevo votato contro la legge urbanistica in vigore nel 2005 (successivamente un poco cambiata e migliorata) e per l’Ulivo avevo fatto io la dichiarazione di voto conclusiva in consiglio regionale. Ma difendo strenuamente la democrazia delle autonomie locali, sono contrario al centralismo di ritorno che aleggia in una parte della società, diffido di una burocrazia regionale o nazionale intrusiva ed invadente che farebbe strame di ogni esigenza e volontà di partecipazione popolare. Sono per risvegliare e dare spazio al senso civico dei gruppi sociali e dei cittadini attraverso l’uso di tutti gli strumenti tecnologici più moderni. Dico che i partiti farebbero bene ad ascoltare gli umori della gente ma senza adeguarvisi passivamente. Nel loro ruolo c’è anche un dovere di guida che va sempre esercitato con spirito aperto e democratico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/10/2012 alle 10:13
Sforo da questo dibattito: ma le regole per votare alle primarie del PD sono una porcata.Prima ci si iscriveva presentando semplicemente la carta di identità.Ora lo si deve fare in luogo diverso con anche la scheda elettorale e solo al I° turno, sottoscrivere un manifesto e l'iscrizione la conserva il partito e così diventa pubblica. In Francia la distruggono. Alla faccia della partecipare massima possibile degli elettori del centrosinistra e non solo dei militanti.Corsa a ostacoli pro Bersani !
Scritto da L.V. il 21/10/2012 alle 10:58
Grazie@Adamoli per la tua bella e saggia risposta.Ti chiederei una sola precisazione:Cosa intendi per"burocrazia nazionale o regionale intrusiva e invadente"?Credo non ti riferisca ai CONTROLLI(di legittimita'e di merito)da parte diOrgani delloStato competenti e soprattutto apolitici,nonche'a REGOLE QUADRO uguali e vincolanti per tutte le Regioni,in assenza dei quali abbiamo dovuto assistere impotenti alla"Arlecchinata"ed ai tanti scandali dell'era berlusconiana,in cui volutam.sono stati aboliti
Scritto da giovanni dotti il 21/10/2012 alle 11:19
A@LV(h.10,58)dico che se anche puo'sembrare poco democratico e'senz'altro meglio cosi'. Se no chissa' quanti "infiltrati" di destra,amici degli amici finanzieri di Renzi andrebbero a votarlo alle Primarie nel tentativo di farlo vincere,cosi' poi lo avrebbero in mano se diventasse premier. E gli iscritti (preciso che io non sono tra questi)e i simpatizzanti del PD potrebbero esser suonati. Le sembrerebbe "cosa buona e giusta"? A me no!
Scritto da giovanni dotti il 21/10/2012 alle 12:02
@Giovanni Dotti. Allarme, tenete lontano dai seggi le orde dei finanzieri pronti a mettersi in coda per votare Renzi. Fate largo invece ai pensionali della Cgil che risponderanno in massa all'ordine ricevuto.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 21/10/2012 alle 13:12
@Dotti-un passante poco informato chiede di votare e gli si chiede di andare a casa a prendere la scheda elettorale:non torna più. I membri del seggio individuano un tale che ha scritto su un blog che ha stracciato la tessera del PD o che ha criticato il PD o al bar si è espresso per la destra e non lo fanno votare: e ci definiamo Partito DEMOCRATICO, questo è leninismo ! Allora definiamole primarie di Partito e piantiamola lì. Ma non prendiamo in giro la gente !
Scritto da L.V. il 21/10/2012 alle 13:31
completamente d'accordo con il blog purchè si precisi che le amministrazioni "gelose" sono anche, se non sopratutto quelle "di sinistra "
Scritto da angelom il 21/10/2012 alle 14:28
@LV,h.13.31- Chiamatele pure Primarie di partito, o meglio di coalizione. Ilcocetto che dovrebbe essere chiaro a tutti e'che ci deve essere un qualche meccanismo atto a reidurre al minimo l'intervento di "intrusi" che non voterebbero mai ne'per ilPD ne'per laSINISTRAin generale.Senz'altro e'preferibile dar credito ai pensionati dellaCIGL,come dice il @giovane ex rottamatore,che agli infiltrati di dx.o di altri partiti. Si deve infatti decidere il candidato premier della Sinistra o di cos'altro?
Scritto da giovanni dotti il 21/10/2012 alle 16:38
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