Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/8/2008 alle 14:54

I temi etici hanno fatto un’altra volta irruzione in parlamento con il caso di Eluana Englaro e questo avverrà sempre più spesso, come dico da molto tempo. Il PD ha dato dimostrazione di compattezza non partecipando al voto alla Camera, o astenendosi al Senato, sul notissimo conflitto di “attribuzione” fra il potere giudiziario e quello legislativo riguardante appunto Eluana Englaro. Ma in futuro il PD sarà chiamato a prendere decisioni forti su problemi che riguardano il testamento biologico, la libertà terapeutica ed altro.
La discussione non può essere lasciata solo ai vertici nazionali ma deve cercare di investire i cittadini. Alla Festa del PD di Busto hanno cominciato a farlo qualche settimana fa con Paola Binetti e il confronto è stato molto interessante. Si invitino naturalmente anche relatori che la pensano in modo molto diverso da lei. L’importante è che non si senta più dire che di questi temi è meglio non parlare perché dividono e non sono elettoralmente rilevanti. Se la politica non si occupa della vita di che cosa si deve occupare?

Commenti dei lettori: 19 commenti -
Personalmente mi ha suscitato un profondo malessere l'astensione del PD. Soprattutto la dichiarazione che recita:"Vogliamo che Eluana viva, riconoscendo anche alla sua esistenza attuale il diritto a vivere e riaffermando che nessuno può assumersi la tragica responsabilità di togliere la vita ad un'altra persona". Parole forti, anzi, veri macigni, che sottintendono una visione sulle questioni bioetiche che mi pare strida con l'idea di laicità liberale. Giustissimo riaffermare l'esigenza di un riaffermare l'esigenza stringente di un dibattito, ma, mi chiedo, con queste premesse, ci sono gi spazi per un'intesa tra teodem e laici?
Scritto da Stefano Gardelli il 1/8/2008 alle 18:59
Caro, Giuseppe, la decisione del PD di astenersi sulla questione mi è parsa una fuga dalle responsabilità. Come giustamente affermi se la Politica non si occupa di questi temi… Sulla questione ho trovato illuminante l’articolo della Mafai apparso su Repubblica. Condivido in pieno le sue motivazioni. Ma perché si deve infierire così crudelmente sul calvario di un povero padre che ritiene di interpretare la volontà della figlia? La frase “lasciatemi andare dal Padre” vale solo per il Papa? Ritengo che per un partito politico la laicità debba essere un principio irrinunciabile. Ignazio Marino sta proponendo un disegno di legge sul Testamento biologico; la Binetti contrasta tale impostazione. Si troverà una sintesi? Temo di no e mi auguro di sbagliare. Ma ricordo che la Senatrice non ha esitato a votare contro il governo Prodi (salvato in quella occasione da Cossiga), perché si stavano approvando norme contro la discriminazione sessuale. Cordialmente. Angelo
Scritto da Angelo Eberli il 2/8/2008 alle 11:01
Caro Stefano, bisogna almeno provarci. Si parla di dialogo, esagerando molto, fra maggioranza e minoranza, vogliamo portarlo avanti fra aderenti allo stesso partito? Ti confesso che per me è difficile dire che le ragioni stanno tutte da una parte sola. Per questo invoco una discussione ampia e senza pregiudizi e pregiudiziali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/8/2008 alle 12:15
Ritengo che sia giusto che la Politica si occupi di questi temi. L'importante, a mio avviso, è non semplificare tematiche che investono secoli di pensiero umano. Già dire che esistono due visioni contrapposte , l'una laica l'altra asservita alla Chiesa, non è corretto. Se non altro perchè essere laici liberali non implica, o non dovrebbe implicare, essere contro il pensiero cattolico su ogni tematica, così come avere determinate idea sulla Vita, non vuole dire essere asserviti al Clero.
Scritto da Juling il 2/8/2008 alle 14:43
Quando ho risposto a Stefano non avevo ancora visto il commento di Angelo. Confermo la mia opinione aggiungendo solo che il problema va molto al di là di Paola Binetti e dei cosiddetti "teodem".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/8/2008 alle 15:59
Ho ricevuto altre mail e telefonate su questo post. In sostanza, questo è il senso, l’astensione non è forse il segno dell’incapacità del PD di avere una identità? E’ quanto sostiene oggi sulla Stampa di Torino Fabio Fazio con parole durissime. Io dico che se si ricorre all’astensione continua si dà effettivamente questa impressione (a proposito dovremmo astenerci molto meno anche in Regione). In questo caso, però, giustifico l’astensione per l’opportunità di togliersi fuori da un conflitto fra poteri dello Stato (Parlamento e Cassazione) gravido di rischi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/8/2008 alle 17:17
Il PD è e sarà sempre in imbarazzo nel trattare argomenti sulla morale e i valori fondamentali, in quanto non li ha. Non intendo dire che sia un partito senza morale, ma che non nasce su valori precisi, anzi se vogliamo, la sua nascita è stata "facilitata" volutamente dal non porsi domande e dal non dare risposte su questi temi nella sua fase costituente. I nodi verranno al pettine. Anche la base è variegata, lo dimostrano le manifestazioni di piazza tanto amate e insieme temute e odiate.
Scritto da juling il 3/8/2008 alle 22:20
il PD nasce fondamentalmente dall'accordo di forze politiche che hanno alle spalle una storia e una tradizione, fatta di valori, che sono quelli che hanno sancito e che tuttora reggono la costituzione(fino a quando qualcuno non proverà a stravolgerla). Invece, di grazie, su che valori si regge il Pdl? Su quelli dell'Auditel? Il PD è un partito di persone, il Pdl è una persona "partita"...
Scritto da adriano il 4/8/2008 alle 08:01
Caro Adriano, non avevo intenzione di rispondere al tuo primo commento che, come spesso accade, tendeva a buttare tutto in rissa. Dopo il secondo, non posso astenermi. E' palese che la fine della prima repubblica ha segnato la fine dei partiti-valore. E' crollato il PCI insieme al comunismo, si è persa l'unità dei cattolici insieme alla DC. La tradizione raccolta dal PD qual'è? Quella del PCI la negano un giorno si e uno anche. I socialisti non li hanno voluti. La DC? Tutti la rivendicano. La realtà, è che ora la gente da fiducia allo schieramento che appare più coeso attorno a valori che sono i valori tradizionali degli italiani. Non si può negare l'evidenza dei fatti, e cioè che il PD non condivide questi valori avendo tra i suoi espondenti persone che dal '68 fino agli anni 80 li hanno avversati a volte con astio. Concludo, consigliando Adriano di non cadere nel solito errore addirittura di non considerare persone la maggioranza degli italiani, che LIBERAMENTE hanno votato PDL.
Scritto da juling il 5/8/2008 alle 08:12
Caro Juling, chi sarebbero gli esponenti del PD che hanno avversato con "astio" i valori tradizionali degli italiani? Rosy Bindi? Veltroni? I nostri valori sono semplici e li ritrovi nel nostro programma. Sono tutte quelle cose che il tuo governo non sta attuando, ma che, anzi, sta facendo di tutto per disgregare: casa, famiglia, lavoro, libertà di pensiero, sicurezza, solidarietà. Concludo anch'io, ricordandoti che, come insegna il passato, ci sono stati altri regimi saliti al potere con il voto della maggioranza. Provate a vedere meno la TV, leggere + libri e meno "Novella 2000" o "Sorrisi e Canzoni", ragionando un po' di più con la vostra testa e meno con gli slogan del Padrone: allora sì che forse comincerete a capire e condividere con noi i veri valori. Fatelo, prima che sia troppo tardi.
Scritto da Adriano il 5/8/2008 alle 08:25
Mi intrometto nella discussione tra Juling e Adriano. Il PD ha forse il problema di presentare al suo interno diverse anime, che però sono accomunate da un programma che è stato condiviso da tutti al momento della fondazione del partito. Così si spiega anche la così detta esclusione dei socialisti: alcuni loro obiettivi e richieste non collimavano con quelli del PD. Quanto ad esponenti che hanno avversato con astio i valori tradizionali degli italiani (che io interpreto con casa, famiglia, sicurezza), sarà bene ricordare che questi ormai fanno parte di uno schieramento che ha poco a che fare con il PD (e parlo della estrema sinistra), tanto è vero che all'assemblea di Rifondazione, il gruppo dirigente neoeletto (che rappresenta proprio la frangia estrema) se l'è presa più con il PD che non con il governo in carica. Dire cmq che il PD non ha valori è assolutamente sbagliato: al di là della storia e della tradizione, al nostro interno abbiamo ancora persone che sono state artefici del ripristino della democrazia in Italia, gente di assoluto spessore, che hanno avuto una trafila ed esperienze significative. Senza offesa, ma se noi avessimo proposto come rappresentanti del governo ex-veline o avvocati al soldo del nostro candidato premier, voi, elettori del PdL, cosa avreste detto? Poi, i valori non basta difenderli a parole, bisogna farlo anche con i fatti. E su questo punto di vista do ragione ad Adriano.
Scritto da Fede il 5/8/2008 alle 11:18
E' evidente che non sono del PD. Però se leggi i miei primi post, mi sembrava di volere partecipare garbatamente alle discussioni. Poi tu hai rivelato l'ignoranza insita in molti dei militanti del PD. Se davvero pensi che tutti quelli che votano PDL non leggano, non abbiano studiato, non pensano, non riflettono e non leggono libri. Non hanno valori, sono pecoroni, ignori fortemente la realtà.Ti lascio nel tuo olimpo di ignoranza a spechiarti nella tua "saggezza".Mai letti quei giornali.Dott.Ing.
Scritto da juling il 6/8/2008 alle 08:02
se non hai letto quei giornali, vai almeno a rileggerti i tuoi commenti: chi è stato il primo a dire che il PD non ha valori? ("Il PD è e sarà sempre in imbarazzo nel trattare argomenti sulla morale e i valori fondamentali, in quanto non li ha."). qui ragioni come il tuo Capo-gregge: provoca, insulta e se gli altri rispondono si offende. mah, forse pensate di essere in onda sul "Grande fratello"...
Scritto da Adriano il 6/8/2008 alle 08:59
Juling è un cortese ospite che ha espresso una sua opinione. Io personalmente non la condivido, ma nemmeno le risposte piccate che ha ricevuto. Distinguere buoni e cattivi lo lascio fare a chi sempre alimenta lo spauracchio del "pericolo comunista" e del "delinquente extracomunitario" e invia i soldati nelle strade. Preferisco controbattere in maniera ragionevole alle argomentazioni di Juling, alcune delle quali meritevoli di riflessioni, cercando poi di non uscire dal tema del post di Adamoli. Condivido l'idea di Juling sul fatto che la Politica deve occuparsi di temi come il diritto alla vita, cosa tra l'altro espressa anche da Adamoli. Anche sul concetto di laicità sono d'accordo. Sui valori del PD invece non sono d'accordo: semmai il problema del PD è di avere, come hai detto tu, una base variegata. Quindi tante anime, a volte anche contrapposte. Poi, il fatto di essere comunque un partito giovane, e di non aver avuto quindi il tempo di indicare una linea completa e precisa. Temi come questo devono essere dibattuti (come dice Adamoli) in maniera da decidere la direzione che si vuole intraprendere. Anche per questo c'è stata l'astensione al voto.
Scritto da pino s. il 6/8/2008 alle 09:15
Mi dispiace essere uscito dal tema proprio su un argomento tanto importante come quello portato alla ribalta dal caso Englaro. Argomento che non meritava di scadere in tal modo. Chi ha potuto leggere i miei post pre-risposte di Adriano sa che ho puntalizzato subito dicendo che non intendevo dire che il PD è Immorale o non ha valori. Dicevo solo che deve ancora chiarire a se stesso quali sono i suoi valori. Per nascere ha posticipato opportunamente o meno tale discussione interna.Tuttora svicola
Scritto da juling il 6/8/2008 alle 12:35
Diciamo che tale discussione non è potuta nemmeno partire visto che appena dopo le primarie è partita la campagna elettorale. E non è il solo argomento che non si è avuto il tempo di affrontare: ne abbiamo altri altrettanto importanti, su cui dovremo prendere una decisione. Certo, questo è più delicato perché accorpa diverse tematiche: laicità e religione, ma anche il diritto di una persona se continuare a vivereo invece avere la concessione di porre fine ad un dolore. Per esempio, tu Juling, sei d'accordo con il padre di Eluana?
Scritto da pino s. il 6/8/2008 alle 14:45
Su questi argomenti penso non si possa esprimersi sui singoli casi. L'opinione dall'esterno penso che vada a mortificare quelle dei medici che hanno il caso clinico in esame e forniscono il parere clinico alle autorità, ma soprattutto impropriamente entrerebbe nella sfera intima e privata dei familiari. In generale penso però che sia utile parlare dei principi che dovrebbero guidare un eventuale attività legislativa. No all'accanimento, si al mantenimento delle cure "normali". E' un mio personalissimo parere; penso, ma non è facile spingersi su tale confine,che nulla possiamo sapere su cosa provino dei pazienti non in grado di esprimersi.Se l'intervento medico non va oltre delle normali cure di mantenimento e alimentazione,non penso vadano interrrotte.Con più sicurezza sono contrario a interruzioni di cure su malati che,pur in condizioni invalidanti, siano in grado di comunicare o addirittura all'eutanasia per gli anziani.Sarebbe legalizzare il suicidio e l'eugenetica. E' chiaro che nei casi in cui il soggetto non sia in grado di esprimersi,va valutato il caso in se per determinare se ci sia accanimento.Non può però essere la reversibilità dello stato comatoso o della malattia, l'unico parametro per la decisione.Un conto è accanirsi nelle cure su una persona che non ha speranze di sopravvivenza,un conto è smettere di nutrire, lavare e idratare una persona malata in modo irreversibile,ma viva se non abbandonata senza che sappiamo se soffre e cosa prova realmente
Scritto da juling il 7/8/2008 alle 08:13
Forse il parametro su cui far riferimento è il grado di sofferenza patito dal paziente e dai suoi familiari. Anch'io sono nettamente contrario al suicidio e all'eugenetica. Però ci sono stati casi (tipo Welby) che mi hanno creato disagio. Di fronte ad una persona che soffre senza possibilità di cura e che ti chiede di porre termine al calvario suo ma anche di chi gli sta vicino, quale posizione prendere? Io sono stato molto dibattuto, e, sinceramente, non sono ancora riuscito a darmi una risposta. Sono addirittura più possibilista per chi è in stato comatoso, ad un livello di vita anche solo vegetale. Perché comunque c'è sempre vita, e, perché no, c'è sempre la speranza. E, soprattutto, non c'è, almeno in apparenza, sofferenza. Ho visto che comunque Adamoli ha inserito un altro post su questo argomento ed ha pubblicato sul suo sito un articolo di Pietro Ichino riguardante proprio la questione Englaro: ti consiglio di leggerlo: è il punto di vista di un esponente del direttivo (Ichino è un ministro ombra), e dimostra che all'interno del PD il dibattito è aperto.
Scritto da pino s. il 7/8/2008 alle 08:31
Per prima cosa ringrazio tutti coloro che scrivono su questo blog. Anche la polemica, se rispettosa, può essere utile. Su Eluana Englaro avremo modo di scambiare spesso le nostre opinioni. Proprio oggi potete leggere un mio brevissimo post che, con un semplice link, vi porta sul mio sito dove si possono vedere alcune riflessioni interessanti del prof. Pietro Ichino.
Scritto da giuseppe adamoli il 7/8/2008 alle 12:19
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