Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/11/2012 alle 17:41

 

“Sei contento che Di Pietro stia finendo male dopo le malefatte sui soldi pubblici che il suo partito ha ricevuto dallo Stato?” mi ha chiesto un lettore ieri.
No, non sono contento. “Anche l’ex magistrato, allora sono proprio tutti uguali”, questa la reazione generale. E invece non è affatto così.
Alcune considerazioni però vanno fatte.
Bisogna diffidare di chiunque si presenti con incorporato il disco della superiorità morale. La quale deve essere manifestata sul campo piuttosto che cantata nei comizi. Questo vale per le persone così come per i partiti di destra e di sinistra.
Ammesso che la carriera politica di Di Pietro non sia finita, è certamente finito il personaggio senza paura e senza macchia. Ancora qualche errore e sarà alla completa mercé di Grillo che lo sta prendendo in giro con l’ipotesi comica del Quirinale.
In generale, è assurdo che ai magistrati sia consentito di presentarsi in qualsiasi elezione nei luoghi dove hanno esercitato le loro funzioni. E’ una norma semplicissima che l’associazione dei magistrati, colpevolmente, ha accettato troppo tardi.
Dopo Berlusconi e Bossi va in polvere anche il terzo mito nato da Tangentopoli quasi 20anni fa. Chi continua a non ritenere chiusa quest’epoca è destinato infrangersi sugli scogli.


Commenti dei lettori: 59 commenti -
Dott. adamoli e' tragica non comica purtroppo , e non e' ancora finita credevamo di aver visto tutto e invece ci tocca soffrire
Scritto da Bepi Mazzon il 3/11/2012 alle 18:16
Un fine miserabile, non c'è che dire.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 3/11/2012 alle 18:17
L'Idv è alla bancarotta politica. I suoi elettori non sono di sinistra e il Pd potrebbe intercettarli se non si sposta troppo verso Vendola che già lui la sua parte. Ho degli amici che votavano Di Pietro e che vogliono astenersi, mai andrebbero con Grillo.
Scritto da Luisa B. il 3/11/2012 alle 18:35
i renziani che insultano i rotti in culo come ai primordi mussoliniani per corteggiare forza nuova, bersani e bonanni che non riescono a dire mezza parola all'ad di chrysler che minaccia diritti sindacali basilari, da fine settecento, questo è incredibile. E l'attuale inquilino del quirinale tace. Questo è incredibile. Dottor Adamoli, se non percepisce questo, se non lo percepisce la sua parte politca, forse la bussola l'avete persa voi. E infatti i buffoni di Grillo sono prima forza al Nord, seconda al centrosud, seconda solo per l'alleanza del PD con le forze oscure tipo Caltagirone... complimenti... ahahahahahaha
Scritto da Alfonso Annunziata il 3/11/2012 alle 18:49
Caro Giuseppe ai magistrati deve essere impedito di fare politica nei luoghi dove hanno esercitato e per un congruo periodo di tempo dopo che hanno cessato il loro esercizio per un semplicissimo motivo di opportunità. Quali garanzie puoi avere che il loro lavoro si sia svolto senza pregiudizi ideologici o interessi di “parte”? come può la gente pensare che il loro giudizio sia sempre stato obiettivo se li vedono presentarsi come “giudici militanti” che vanno ai congressi di partito? O candidati a qualche carica politica appena dopo la cessazione del loro rapporto con la magistratura? In questo nostro Paese la questione giustizia non si è potuta affrontare seriamente perché c’è stato Berlusconi che ha di fatto impedito, con le sue vicende personali, di discutere imparzialmente il ruolo della magistratura, di riformare un sistema feudale che non vede la separazione delle carriere , e che vede ancora troppo sbilanciato il rapporto a favore della magistratura inquirente rispetto agli avvocati difensori. Su tutto questo le forze politiche hanno gravi colpe compreso il centrosinistra che ha candidato Tonino sull’onde dell’emozione giustizialista e non ha compreso che col populismo di sinistra non si va da nessuna parte anche se il “popolo” vuole il suo eroe, vuole il suo Robespierre capace di tagliare le teste, ma non di governare. Tonino farà la fine si merita non perché è un disonesto ( questo non compete certo a noi giudicare ) ma perché è un politico “grezzo”, demagogico, incapace di vivere la politica al di là della “furbizia del contadino” che lo ha trasformato nel capo degli ultras della curva anziché di uno che siede in Parlamento.
Scritto da roberto molinari il 3/11/2012 alle 18:52
Di Pietro l'ho sempre considerato un grande errore di D'Alema: Caligola almeno fece Senatore un cavallo (il suo), D'Alema fece senatore questo pasticcione che crede di celare la propria reale pochezza dietro lo stereotipo del contadinotto. Più che furbo furbacchione, sempre contro tutti, familistico e antidemocratico: il classico uomo di estrema destra. L’errore dalemiano fu ripetuto da Veltroni che è ancora convinto che Di Pietro si tradusse in valore aggiunto. Non provo alcun dispiacere per chi viene beccato con le mani nel sacco o, come dice il furbastro per gli altri, nella marmellata, come non mi dispiace che certi tipi, vestiti da Masaniello, vengano finalmente spogliati dell’abito che non era il loro. Con Grillo starà bene perché li accomuna la capacità di raccontare frottole e di farle sembrare vere a quella massa vagante di elettori alla eterna ricerca del loro salvatore (sia Mussolini, sia Berlusconi, sia Bossi, sia Di Pietro e ora Grillo). Spesso mi chiedo perché in questo Paese abbiamo bisogno di capipopolo e non di buoni amministratori (come il professor Monti) e perché quando ci accorgiamo in quale sacco della spazzatura abbiamo buttato il nostro voto ce la prendiamo con il sistema e mai con noi stessi? P.S. In rispostaa @Paolo Rossi sull’argomento Province. Non mi aspettavo una celebrazione storico culturale delle Province e dei confini, ho già detto che possono esistere come esistono ancora i luoghi geografici ereditati dalla tradizione, desideravo, invece, che tu spiegassi a noi comuni mortali Cittadini (per certi aspetti anche ignoranti in materia) quale è la loro utilità come ente amministrativo con capacità di spendere e applicare balzelli. Mi va benissimo che esista una zona del mondo che si ritrova come identità culturale dentro i confini provinciali (va bene anche per la targa delle auto), non mi trovi d’accordo che per far questo occorra mantenere un ente amministrativo che assorbe e sperpera il denaro dei Cittadini.
Scritto da Sic Est il 3/11/2012 alle 18:58
Attenti, i voti in uscita da Idv potrebbero rifluire verso la Lega. Cadrebbero dalla pentola alla brace. Bisogna farglielo apere.
Scritto da Albertone da Giussano il 3/11/2012 alle 19:16
E' vero dopo Bossi e Berlusconi esce praticamente di scena nel ludibrio generale anche Di Pietro. Tangentopoli è dimenticata mentre un'altra ondata di malaffare più grave è in corso.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 3/11/2012 alle 19:43
@Alfonso Annunziata. I sondaggi sono bugiardi. Grillo è di gran lunga il primo partito nazionale. La gente è restia a confessare la propria preferenza per Grillo anche ai sondaggisti, si vergogna, ecco perché il M5S risulta "solo" il secondo partito. Ci vergogniamo ma poi voteremo in massa. Uso la prima persona plurale poiché anch'io voterò Grillo e TUTTI quelli che conosco (intendo, coloro con cui parlo di queste cose) voteranno Grillo. Vediamo quali contro misure adotterà il Sistema per frenare questa valanga di merda (perché Grillo E' merda) prima delle prossime consultazioni elettorali. Ma forse il Sistema ha interesse che Grillo stravinca…
Scritto da Claudio Ennam il 3/11/2012 alle 20:05
Caro Giuseppe, non entro nel merito del caso Di Pietro. Sono però convinto che la classe politica è lo specchio dell'Italia. Molti cittadini che oggi gridano pulizia, ricambio, ecc. sono quelli che per vent'anni hanno votato Lega e Berlusconi, sono quelli che fanno parte dell'enorme numero di evasori fiscali. Qui si gioca la partita, Grillo grida contro Equitalia (che esige le tasse non pagate) e contro il fisco. Li sta la sua vittoria: nel qualunquismo di questa nazione.
Scritto da mauro prestinoni il 3/11/2012 alle 20:08
Bella la forografia, Di Pietro sembra un duce moderno e come lui è già caduto in basso.
Scritto da Antilope il 3/11/2012 alle 20:17
I partiti che affermano la loro superiorità morale sono quelli di sinistra oltre a Di Pietro, questo lo devi ammettere. Certo che Di Pietro....che vergogna. Nel suo partito la rivolta è in atto e non riuscirà a fermarla. Ho sentito De Magistris questa sera che era una furia. De Magistris un altro magistrato che si è candidato a Napoli dove aveva operato. Come facciano i magistrati ad avere il coraggio di presentarsi come i moralizzatori lo sanno solo loro.
Scritto da A.F. il 3/11/2012 alle 21:27
L'Idv è un partito con un padrone come altri partiti, quando il padrone sbaglia o va in disgrazia è difficile che si salvi. Correre nelle braccia di Grillo è un segno di disperazione non di salvezza.
Scritto da L. Albini il 3/11/2012 alle 23:56
Arrigo Molinari.
Scritto da Carlo il 4/11/2012 alle 00:25
Il commento di @SIC EST mi sembra completo e ben centrato. Purtroppo anch'io mi sono lasciato fregare da DiPietro, ma l'ho presto capito e l'ho lasciato. Ora GRILLO sembra essere il suo successore; pur con qualche riserva ritengo che sia MEGLIO UN BUFFONE SERIO CHE TANTI POLITICI BUFFONI.Se non altro servira'a smuovere dall'immobilismo i vecchi partiti e sopratutto a costringerli al ricambio dei vertici che hanno sbagliato politica e alleanze. Comunque diffido sempre degli eccessivi personalismi
Scritto da giovanni dotti il 4/11/2012 alle 08:13
Aggiugo: finalmente avrete tutti capito che i soldi pubblici regalati ai partiti(sotto qualsiasi forma)sono la causa di questo sfacelo. I SOLDI PIACCIONO A TUTTI,come gia'scrissi in una mia lettera ai gionali, e L'OCCASIONE FA L'UOMO LADRO. Percio' eliminiamo le tentazioni e forse la politica migliorera'. Che i partiti si arrangino a trovarsi i finanziamenti, con meno soldi in tasca sarebberoncostretti anche a fare una bella cura dimagrante e sbarazzarsi di tanti parassiti che gli girano intorno
Scritto da giovanni dotti il 4/11/2012 alle 08:26
I moralisti di mestiere e di facciata finiscono tutti così. E' quello che meritano.
Scritto da Fab il 4/11/2012 alle 09:30
De Magistris, un altro magistrato discusso e discutibile, sta lottando contro Di Pietro per prendergli il posto. L'Idv è un partito inguaribilmente giustizialista, moralista, inaffidabile.
Scritto da Gaetano il 4/11/2012 alle 10:47
Meglio Di Pietro che tanti del Pd, del Pdl e degli altri partiti. La sua parte contro il governo Monti, a difesa della magistratura e per una migliore giustizia sociale l'ha sempre fatta bene.
Scritto da Dipietrista il 4/11/2012 alle 13:14
Condivido i commenti di @Roberto Molinari e @Sic Est. Mi meraviglia che uno come @Giovanni Dotti che leggo sul blog da qualche mese abbia votato in passato per Di Pietro. Buon per lui che si sia ravveduto in tempo per non soffrire questa brutta situazione dell'Italia dei Valori.
Scritto da Valceresio due il 4/11/2012 alle 15:38
Condivido in pieno- da anni - il pensiero di @R. Molinari (h.18,52) per un'auspicata norma che vieti ai Magistrati di fare politica prima che sia trascorso un congruo periodo (direi almeno 5 anni e in tutto il Paese, e non solo dove hanno esercitato) dalla cessazione della professione di Magistrato. Analoga norma dovrebbe valere per un'altra categoria: i Prefetti. Essi sono stati ritenuti da sempre e a ragione " i rappresentanti dello Stato apartitici e apolitici per eccellenza". Peccato che non molti anni fa qualcuno di questi alti dirigenti abbia interrotto questo principio.
Scritto da Martino Pirone il 4/11/2012 alle 16:45
Di Pietro parla di killeraggio mediatico e accusa la Gabanelli e Crozza. Chissà se c'è gente che ancora gli crede.
Scritto da L.Brambilla il 4/11/2012 alle 16:57
Aggiungerei il pensionamento di occhetto, veltroni, d'alema, berlusconi e non resta più nessuno dei protagonisti della svolta del 93.
Scritto da Maria Orsini il 4/11/2012 alle 16:58
Caro@Valceresio,Errare humanum est,perseverare diabolicum.Era il 2003 e mi son lasciato convincere ad entrare nella lista DiPietro-IDV per le comunali diVarese(se vuole legga la mia lettera su VareseNews di ieri). Visto l'ambiente mi son subito tirato fuori dopo le elezioni e non mi sono piu'interessato dipolitica.Ho anche declinato la candidatura nella lista Oprandi alle ultime comunali diVarese.Sono critico verso tutti i partiti,compreso ilPDcui idealmente mi sento piu'vicino.Chiedoumilm.scusa
Scritto da giovanni dotti il 4/11/2012 alle 17:10
@Maria Orsini. Berlusconi pare che ci abbia pensato da solo,riguardo agli altri, oggetto del suo commento, potrebbe cominciare lei a dare un buon esempio,cara signora-Buona domenica.
Scritto da Giuseppe Morelli il 4/11/2012 alle 17:34
Il problema non è Di Pietro; il problema sono gli italiani che inventano i miti, i capi carismatici, i salvatori e poi – sempre dopo – si accorgono che la soluzione è fallace e non ha portato a nessun risultato positivo. Di Pietro, Bossi, Berlusconi, Grillo rappresentano l’eterna, ostinata illusione del l’infantilismo della maggioranza degli italiani e del loro familismo amorale. Nella nota inchiesta sull’arretratezza della società italiana, lo studioso americano Banfiled ha individuato l’arretratezza del nostro Paese con il fatto che gli italiani perseguono i propri interessi a discapito di ogni forma di cooperazione e di partecipazione alla cosa pubblica. In assenza di senso civico il familismo si autoalimenta: dato che tutti si limitano a badare ai propri interessi, a credere nel proprio intuito e ad adeguarsi in modo conformista alle idee prevalenti (quelle diffuse dalla televisione), la diffidenza diffusa e la mancanza di speranza per un miglioramento collettivo, trovano un terreno fertile. Si tratta di un carattere essenziale del carattere degli italiani, ereditato da secoli di malgoverno e di miseria, quando per sopravvivere si doveva far conto solo sulla propria famiglia. La risposta sta solo in una nuova cultura; non ci sono scorciatoie; bisogna cambiare la mentalità dei nostri concittadini. E’ questo un compito fondamentale dei partiti mentre per risolvere i problemi c’ è il governo, ci sono le istituzioni. Se i partiti rincorrono gli umori popolari per avere consenso e maggioranza, conseguono un successo effimero. Prima o poi gli elettori si accorgono dell’inganno e si mettono in sciopero. Essi non costituiscono più un popolo legato da valori e interessi comuni ma un aggregato atomistico di individui, manipolabile dai “media” e sensibile alla semplificazione della realtà. E’ la strada che può portare al collasso della democrazia.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 4/11/2012 alle 18:47
Non si può paragonare Di Pietro a Berlusconi e Bossi, è l'unico che ha portato attacchi al centro destra e difeso dei diritti, voto PD ma con questi commenti forse è vero che dava fastidio.
Scritto da Pina Cattorini il 4/11/2012 alle 18:49
@Giuseppe Morelli. Era una costatazione su quello che è già avvenuto, non un giudizio. buona serata.
Scritto da Maria Orsini il 4/11/2012 alle 18:51
@Pina Cattorini. Brava a votare pd, segno che di far cambiare il trend negativo non è nel tuo interesse, a te va bene questa italia, complimenti vivissimi.
Scritto da Stefano Vanetti il 4/11/2012 alle 18:59
@Camillo Massimo Fiori. Non prendo lezioni da un neocon avanti lettera come Edward Banfield, da lei citato. Il suo lavoro risale agli anni cinquanta e venne a "studiarci" come Norman Tidale studiò gli aborigeni australiani. Sono pochi gli studiosi americani che non siano superficiali. Legga Noam Chomsky, piuttosto.
Scritto da Claudio Ennam il 4/11/2012 alle 19:20
@Stefano Vanetti, anch'io voto PD e lo faccio per cambiare.Tu vota per chi ti pare,ma criticare il voto del prossimo,credimi,oltre ad evadere dai crismi della democrazia,è assolutamente di pessimo gusto.Il rispetto del pensiero altrui è sintomo di buona educazione-
Scritto da Giuseppe Morelli il 4/11/2012 alle 19:42
Quel che dice @Fiori è giusto ma occorrono generazioni per cambiare la mentalità degli italiani. Nel frattempo e nel domani prossimo, gli domando, che si fa? I partiti dovrebbero educare ma....... Io sono giovane e di poca esperienza ma mi ero buttata con entusiasmo a seguire la politicia mentre in questo periodo sono fredda. Non dico che seguirò Grillo, questo no, ma la tentazione mi viene.
Scritto da Elisabetta C. il 4/11/2012 alle 20:55
Caro Adamoli, la penso come lei.
Scritto da Bruna Croci il 4/11/2012 alle 21:40
Caro Adamoli, penso che l' operato di Di Pietro sia diverso da quello da quello attuato dagli inquisiti da Tangentopoli.Senz' altro! Con tanti difetti , allora ha fatto un lavoro importante.Ci sono state successivamente, diverse "indiscrezioni " su di lui.Poi, l' IDV. Non condivido spesso gli estremismi di Di Pietro, però pensavo fosse una persona seria ed onesta.Sinceramente, a questo punto, non so.Mi rincresce.
Scritto da bruna croci il 4/11/2012 alle 21:45
Cara @Elisabetta (20.55), nei tuoi commenti più recenti (e più rari di qualche tempo fa) è esplicito un disamore fortissimo per la politica. Noto però che continui a seguire il blog. Vuol dire che il desiderio di occuparti delle cose pubbliche sopravvive. Non ti do consigli, ti dico solo che questo mi fa piacere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/11/2012 alle 23:13
Cara @Bruna (21.45), non ho mai inteso fare paralleli fra le vicende di Di Pietro e quelle di Tangentopoli. Col mio post voglio solo ribadire che ritengo necessario voltare pagina rispetto a questi 20anni nei quali abbiamo sperimentato i limiti e i danni dei partiti personali preoccupati del risultato elettorale da conquistare a tutti i costi piuttosto che di far crescere il senso dello Stato e delle Istituzioni. So che tu condividi questo pensiero.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/11/2012 alle 23:16
I nodi stanno venendo al pettine.Non per sostituzione di un modello politico con un altro,ma per scandali e inchieste giornalistiche. Serve qualcosa in più. Le organizzazioni personali non mi hanno mai convinto. Sparito il capo, lasciano molto meno di altri modelli. L'Argentina del dopo Maradona non ha vinto più niente. L'Olanda ed i suoi "prodotti" del dopo Crujiff-Michels ha insegnato calcio a tutto il mondo. La radici del Barcellona sono in Olanda. I "miti" : simul stabunt vel simul cadent.
Scritto da FrancescoG. il 5/11/2012 alle 09:04
Nell'Italia dei Valori infuria la battaglia. Cercheranno di metterci una pezza in attesa delle elezioni in Lombardia, nel Lazio e delle elezioni per il Parlamento ma la scissione è solo questione di tempo.
Scritto da Ale il 5/11/2012 alle 10:10
Caro Giuseppe,ti seguo costantemente sul tuo blog,ma è la prima volta che ti scrivo.Come è giusto che sia, non sempre sono d’accordo con la tua visione degli avvenimenti della vita pubblica, che si succedono con una estrema rapidità. Agganciandomi alle tue riflessioni sull’on Di Pietro,vorrei la tua opinione su quanto temo si stia preparando in Italia.Credo che la ns. fragile incompiuta democrazia corra dei seri rischi,se si stringerà la tenaglia costituita da partiti o movimenti populisti,uniti a spezzoni di sindacato,e uniti a magistrati militanti.E’ vero,come afferma il dott. Ingroia,che tutti possono candidarsi per la guida del paese,ma devono esserci regole stringenti che impediscono le storture,i cosiddetti pesi e contrappesi,che in democrazia sono fondamentali e che noi non abbiamo: a questo proposito ritengo che vi sia una pesante responsabilità della classe politica in generale,e non soltanto di quella attuale.Spero di interloquire ancora con te,e con i tuoi interlocutori abituali sul blog dei quali apprezzo l’acutezza dei giudizi,e questo mi fa ancora sperare che per la ns. nazione vi sia ancora una possibilità. Cordiali saluti Mario Diurni
Scritto da Mario Diurni il 5/11/2012 alle 11:34
@Mario Diurni, i tuoi timori sono fondati. Eugenio Scalfari su Repubblica ha suonato l'allarme. Speriamo che sia ascoltato.
Scritto da Raffaele M. il 5/11/2012 alle 12:13
Caro @Mario (11.34), benvenuto sul blog. Penso che il rischio che paventi sia reale ma le forze per contrastarlo ci sono. Ho criticato pesantemente la partecipazione di Antonio Ingroia ad alcune feste di partito e sostengo che i magistrati non possono chiedere l’aspettativa oggi e candidarsi domani. Ingroia, in particolare, ha mescolato troppo la politica militante con il suo ruolo di pubblico ministero. Sono cittadini con tutti i diritti politici ma i conflitti d’interesse esistono anche per loro, eccome. Si lamentano giustamente per gli attacchi subiti da Berlusconi ma alcuni di loro si sono avvantaggiati di questa insana contrapposizione per difendere privilegi diventati inaccettabili. Le responsabilità, però vanno oltre Berlusconi. I giusti pesi e contrappesi nella nostra Costituzione sono delineati. Bisogna aggiornare le regole e farle rispettare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/11/2012 alle 12:43
@ Elisabetta C. – Non so se la politica possa o debba suscitare entusiasmo; sicuramente deve far crescere il discernimento e il senso di responsabilità. Il processo educativo, il cambio di mentalità, l’acquisizione del senso civico non è questione di tempo ma di volontà. L’educazione al bene pubblico è fatta di esempi virtuosi: la percezione della politica è mutata da quando c’è al governo Monti che ha detto agli italiani la verità su di un Paese arretrato. I partiti offrono un’immagine distorta dell’Italia e secondano le emozioni e gli istinti dei cittadini; in tal modo creano un ambiente fertile per il populismo. Ma buttare tutto nella spazzatura come fa Grillo – dall’Unione Europea, alla TAV, alle energie alternative – non è un modo razionale di affrontare i problemi. Non si fa politica né con il moralismo né con il nichilismo. Comunque una persona deve essere in grado di valutare e di scegliere il futuro personale e collettivo.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 5/11/2012 alle 12:55
@ Giuseppe Adamoli. Mi piacerebbe che, come hai promesso tempo fa, fosse aperto un dibattito sulla situazione giustizia nel Paese. Un dibattito diretto non incidentale al tema del momento che, nel caso in specie, pur incentrato su un ex rappresentante della magistratura inquirente riguarda un politico (ex tutto: zappatore, emigrante, poliziotto, magistrato, politico, trattorista) che non ha mai brillato per chiarezza di argomentazioni.
Scritto da Sic Est il 5/11/2012 alle 13:36
@Fiori: a volte concordo con lei, ma nello specifico di questo suo intervento in risposta ad Elisabetta C., proprio no. Grillo ha aspetti populistici evidenti ma, purtroppo, le cose che afferma sono suffragate da una mole di dati. Il problema non è l'Unione Europea, il problema, e Grillo lo afferma, è come è stata gestita sinora, e come è stata formulata una moneta quale è l'euro. Grillo non è un economista, ma se lei va sul sito di Brancaccio o sul blog di Bagnai, due economisti, le cose le trova analizzate e spiegate accuratamente. Bisognerebbe evitare di trattare gli italiani come dei minus habens, e sicuramente lei avrà notato che mentre chi è al governo in Italia straparlava di ripresa , la cancelliera tedesca parlava di almeno altri 5 anni di crisi, ed i dati Istat sull'economia in Italia, attualmente disponibili (dal Pil agli altri indici) evidenziano una situazione disastrosa dal punto di vista economico. La TAV, come ben spiegato da esperti come il prof. Ponti e gli altri firmatari della lettera a Monti, che sul blog di Adamoli avevo riportato quasi integralmente, è un assurdo dal punto di vista ambientale certo, ma soprattutto dal punto di vista economico, una spesa enorme ed inutile, in un momento in cui, peraltro, i soldi mancano, e si tagliano i fondi alla Sanità, capisce signor Fiori, SI TAGLIANO I FONDI ALLA SANITA', E SI TAGLIANO PERSINO I FONDI PER LA SUSSISTENZA DEI MALATI DI SLA (SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA). Come si concilia un tale modo di procedere con la dottrina sociale della Chiesa, e con un elementare senso civico?
Scritto da Carlo il 5/11/2012 alle 13:51
@Diurni ed @Adamoli: concordo con voi, un potere dello Stato non dovrebbe prevaricare sugli altri: ma, per favore, andate a controllare la biografia delle persone al governo attualmente (non eletti, ma nominati dal Capo dello Stato): sono l'espressione delle elite finanziarie, e basta. Ciò vi sembra non sia una prevaricazione di un potere sull'altro? Ossia, a parer vostro, le elite finanziarie non sarebbero un potere? Non si tratta di essere di sinistra, di centro, o di destra, si tratta di guardare i dati di realtà e trarne le conclusioni. Cari saluti.
Scritto da Carlo il 5/11/2012 alle 15:14
Monti ha detto che l'Italia è un paese arretrato. Chi l'ha detto? Monti. Monti chi? Monti, Monti. Ah, Monti! Quindi Monti ha detto che l'Italia è un paese arretrato. Se l'ha detto... chi l'ha detto? Monti. Ah, sì, Monti. Se l'ha detto Monti che l'Italia è un paese arretrato vuol dire che l'Italia è un paese arretrato. L'Italia è un paese arretrato? Sì, l'ha detto Monti. L'ha detto anche Camillo Massimo Fiori. Chi?????????
Scritto da Claudio Ennam il 5/11/2012 alle 15:41
@Carlo (15.14) - C’entra poco il discorso che fai tu con l’equilibrio dei poteri di cui parla la Costituzione e che è il “timbro di autenticità” di ogni nazione democratica. Il governo che abbiamo è il frutto temporaneo del fallimento del governo e della maggioranza che era in carica fino ad un anno fa a cui si è posto rimedio con un governo dei tecnici (il governo tecnico non esiste) per il grado estremo del pericolo incombente. E’ una parentesi che si chiuderà presto dopo aver salvato l’Italia. Su questo non concordiamo affatto ma è il mio pensiero.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/11/2012 alle 15:52
@Giuseppe Adamoli: “Dopo aver salvato l’Italia”. Non sarà certo quell’accolita di criminali che siede ora al governo a salvare l’Italia. Le previsioni per il 2013 vedono l’aumento della disoccupazione e un ulteriore calo dei consumi. E’ ancora colpa dei governi precedenti (inetti finché vogliamo)? Conosco la risposta: “Ci vuole tempo per mettere a posto il disastro ereditato!”. Conosce allora anche la mia replica: per assassinare i pensionati e i lavoratori dipendenti questo governo ha impiegato non più di due settimane. Ora è in carica da dodici mesi e le cose sono peggiorate. “Siamo benvisti dai mercati, però”. Che i mercati si fottano!
Scritto da Claudio Ennam il 5/11/2012 alle 16:14
Dice bene@C.M.Fiori che i partiti attuali secondando istinti ed emozioni dei cittadini(e coi pessimi esempi,aggiundo io)creano il terreno fertile per i populismi e l'avvento di Messia risanatori(l'ultimo:Grillo).Costoro li dobbiamo accettare di buon grado,come voci critiche,fuori dal coro,che denunciano i tanti errori(come la TAV!)che si devono assolutamente correggere. Ma i partiti fanno orecchie da mercante purtroppo,e sara'peggio per loro.@Carlo giustam.vede troppa finanza nel governo attuale
Scritto da giovanni dotti il 5/11/2012 alle 16:16
Vendola la pensa come Di Pietro al 90% ma è stato furbo e si è sganciato in tempo dalla nave che stava affondando.
Scritto da Nic il 5/11/2012 alle 17:17
@ Carlo – Non è una questione di opinioni; sono i dati di fatto, le statistiche, la percezione comune a dire che l’Italia vive da trent’anni al di sopra dei propri mezzi. Paese arretrato vuol dire Paese che non sta al passo, che è fermo, che va indietro. L’Unione Europea non sempre è stata capace di impostare politiche adeguate ma è comunque un supporto determinante per i Paesi in difficoltà e gli ultimi provvedimenti (di Draghi) hanno allentato la speculazione internazionale. Bisogna anche chiedersi perché l’Europa funziona per i Paesi virtuosi, meno per quelli che non sanno autogestirsi; comunque è bene che ci sia perché la si può migliorare mentre il nulla non si sa dove ci porta. Sulla TAV si può discutere ma è indubitabile che la si è voluta connotare come una questione ad alto tasso ideologico (che richiama no global da ogni dove) mentre analoga sensibilità ambientale non si ha verso altre situazioni di dissesto e di opera infrastrutturali (a cominciare dal Ponte di Messina alla Pedemontana); tra esigenza di modernizzazione e tutela ambientale si deve trovare un equilibrio. Per il taglio dei fondi per i malati SLA sono d’accordo che si è trattato di un’ingiustizia bella e buona ma sembra che vengano ripristinati; il buono della democrazia è che gli errori si possono riparare. Complessivamente ritengo valido il giudizio di Romano Prodi (del 2007): “Il Paese è impazzito, nessuno pensa più al domani; è una irresponsabilità collettiva, ognuno fa capo a sé; tutti pretendono e nessuno vuole dare”. Non basta l’indignazione e l’appello alla onestà: quando non è moralismo (e lo è spesso) lascia aperta la domanda: è dopo cosa succede?
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 5/11/2012 alle 17:49
@C.m.Fiori,per laTAVcome per qualsiasi altra opera pubblica(dal Ponte sollo stretto all'Osp.Del Ponte di Varese)bisognerebbe ragionare col cervello e non spinti da"idelogie"(che meglio sarebbe chiamare "interessi"particulari).Basterebbe chiedersi: A CHE SERVE?ed anche: CHI LA VUOLE? Si eviterebbero cosi'tante opere inutili(e relative spese!)che rovinano l'ambiente, spesso restano incompiute e inutilizzate ma riempiono le tasche di pochi politicizzati. La TAVe'ormai ritenuta INUTILE dagli esperti
Scritto da giovanni dotti il 6/11/2012 alle 08:23
@Fiori - Sottoscrivo totalmente il suo pensiero sia sull'Europa che sulla Tav. Incolpare l'Europa per i nostri difetti di guida politica e di efficienza delle istituzioni di governo ai vari livelli è da stupidi. In questo modo si continua a non capire l'esigenza di un esame di coscienza collettivo e delle forti correzioni che sono necessarie.
Scritto da L. Nicora il 6/11/2012 alle 08:48
Gentile Fiori,le devo una risposta: io, come credo lei (ed infatti abbiamo convenuto, ad esempio, sulla necessità dell'opera di rieducazione nel rispetto della persona nel sistema carcerario), reputo che una Società si debba fondare su valori imprescindibili e sul rispetto della vita e della dignità umana. Credo che la "telecrazia" di B. abbia contribuito a distruggere socialmente e culturalmente il nostro paese, ma, diversamente da lei, e mi spiace, colgo in quanto sta succedendo adesso (@ Adamoli: non "governo dei tecnici" ma "governo dei banchieri e della finanza") la prosecuzione dello scempio del nostro paese, dal punto di vista culturale (i media che censurano le notizie sul reale, disastroso, andamento economico, continuando quindi, come B., a trattare i cittadini come poveri idioti) , sociale ( l'attacco al Welfare State ed al Sistema Sanitario, che mi sembra ci faccia ritornare al far west degli inizi del novecento) ed ambientale (credo che bisognerebbe smetterla di usare la parola "modernizzazione", quando il consumo di suolo, cioè la cementificazione, in molte regioni, a partire dalla Lombardia ciellina, è di entità tale da superare ogni altro paese europeo, e questi sono dati, piuttosto bisognerebbe, se siamo ancora sufficientemente sani di mente, iniziare a porci le domande che si pone Dotti), ma, vede, quasi nessun politico pare ragionare utilizzando la razionalità: preferiscono tutti utilizzare la categoria del "sogno" nei loro ragionamenti (in psichiatria tale categoria di ragionamento rientra nel cosiddetto "pensiero magico", ed è propria dei gravi psicotici), categoria che trascende i dati di realtà e che, quindi, caro Fiori, non prefigura nessun futuro reale, ma piuttosto prefigura l'illusione, l'allucinazione, che è sempre prodromica a quel "Nulla" che lei teme. L'attacco ai fondi per la sussistenza dei malati di SLA, caro Fiori, non è uno sbaglio però, è piuttosto BARBARIE, come lo sono in generale i tagli alla Sanità, che porteranno ad una peggiore assistenza sanitaria sul territorio. Mi permetto, come lei ha fatto, di segnalarle anche io dei testi (e li segnalo nel contempo anche agli altri lettori del blog) che riportano dati utili alla riflessione e, soprattutto , forniscono prospettive di pensiero sulla società attuale: "Oltre il Nimby. La dimensione psico-sociale della protesta contro le opere sgradite." scritto da due psicologi sociali, e pubblicato da Franco Angeli," Le infrastrutture dell'assurdo", di Marco Cedolin, un' inchiesta approfondita che svela gli intrecci fra potentati economici e criminalità organizzata che stanno dietro molte delle cosiddette grandi opere, "La crisi del pensiero unico", dell'economista Brancaccio, ed un testo parecchio complesso ma imprescindibile se si vuole comprendere il presente: "La crisi della modernità. Riflessioni sulle origini del presente.", di Harvey.
Scritto da Carlo il 6/11/2012 alle 10:16
Infine, concordo con lei, non bisogna soffermarsi soltanto sulla TAV, bisogna porre attenzione anche ad altri progetti disastrosi. Inizio io. Da cittadino, da persona che nella provincia di Varese abita, e da medico, denuncio pubblicamente su questo blog una realtà della nostra provincia degna del terzo mondo ed, a mio parere, anche di un'indagine approfondita della magistratura, e cioè i danni sanitari alla popolazione di questa provincia provocati dall'aeroporto di Malpensa: un'indagine epidemiologica (la ritrovate sul sito del Comune di Casorate Sempione) partita nel 1997, e proseguita sino al 2009, cioè per 12 anni, comprova un aumento della mortalità per malattie respiratorie, superiore del 54,1%, nei comuni che stanno intorno del sedime aeroportuale, rispetto al 10,7 del resto dei comuni dell’A.S.L., i ricoveri ospedalieri per tutte le cause hanno subito un aumento del 2,8% contro una diminuzione negli altri comuni. I tassi di mortalità per malattie respiratorie per mille abitanti, sono aumentati del 41,1% rispetto al 2,7 degli altri comuni delle A.S.L., i tassi di ospedalizzazione per malattie respiratorie per mille abitanti sono aumentati dal 13,4% contro una diminuzione dell’1,4 % nel resto dell’A.S.L. Se questi sono i dati reali, non si tratterebbe forse del reato di "disastro colposo" (art. 428 del codice penale, con pena prevista, mi risulta, dai 5 ai 12 anni) ? Ed i vertici SEA non dovrebbero subito essere chiamati a risponderne in sede processuale, mi chiedo e chiedo anche ai politici locali ed agli altri lettori di questo blog? Gentilmente, qualcuno vuole intervenire per ripristinare la legalità? Qualche politico locale intende interessarsi a quel che sta capitando ai propri elettori? Il Ministero dell'Ambiente intende interessarsene o intende lasciar morire così degli italiani?
Scritto da Carlo il 6/11/2012 alle 10:38
@ Carlo – Credo che siamo sostanzialmente d’accordo sulle premesse filosofiche e sulle conseguenze politiche. Ritengo tuttavia che vi sia spazio per l’iniziativa delle persone sulla base di un intento unitario e che la realtà non sia soltanto l’esito né di forze impersonali né di complotti da parte dei poteri forti dell’economia e della finanza, che non vanno però minimizzati. Negli anni Settanta sono stato il primo e unico esponente politico a rendere noto sulla stampa nazionale e locale il “caso Malpensa” che si voleva tenere nascosto; il mio intervento provocò pesanti reazioni non soltanto verso la mia persona ma sulle “strutture” sociali che portarono ad un superamento delle obiezioni avanzate. I miei interventi in materia urbanistica sono tra i pochi che appaiono puntualmente sul quotidiano “La Prealpina” ma, evidentemente, non sono in grado di fermare l’azione della speculazione immobiliare. Significativa è l’ammissione di Errani: non basta una legge per fermare il dissesto del territorio e la distruzione del paesaggio; ci vuole altro per fermare chi vuole mettere le mani sulla città e sull’ambiente. Anche i partiti sono condizionabili: si ricorda il piano del ministro Sullo? E allora che fare? Io penso che in democrazia la forza determinante sia quella dell’opinione pubblica, a patto che essa sia Informata e sostenuta da una forte concezione etica e da valori morali condivisi. La cultura non è accademia, come taluno crede, ma vita; un modo di essere per dare senso all’esperienza umana e per realizzare un minimo di giustizia sociale. Ringrazio per l’indicazione dei testi: anche qui il problema non è però quello di una minoranza che legge, si documenta, riflette; ma quello di maggioranze conformistiche, di “platee televisive” che si crogiolano nei luoghi comuni. Ricorda Dante: “fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza”?
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 6/11/2012 alle 21:02
@C.M.Fiori-Concordo pienamente sulle considerazioni del suo ultimo commento.Ma penso che proprio la Politica serva a tradurre le buone intenzioni in fatti concreti.Percio'non eluda la domanda:cosa ne pensa di formare un COMITATO CIVICO per FERMARE lo scempio degli interventi distruttivi(demolizione di edificio di 5 piani all'H.DEL PONTE,maxiscavo per parcheggio sotterraneo a VillaAugusta)e RIPORTARE IL POLO MATERNO-INFANTILE alla sua sede naturale,cioe'ALL'OSPEDALE DI CICOLO?a vantaggio di TUTTI
Scritto da giovanni dotti il 7/11/2012 alle 08:01
@ Giovanni Dotti – Bisognava distinguere tra l’idea (eccellente) tra Polo materno infantile e la sua localizzazione; adesso è troppo tardi per rimediare. Si può invece fermare il degrado della città e dell’ambiente; se non c’è un limite all’espansione urbana la città non è più gestibile neppure sotto il profilo funzionale; inoltre moltiplicando le distanze e i percorsi si incentiva la circolazione. La mobilità non si alleggerisce con i parcheggi (anche quelli nei parchi cittadini) ma attraverso una pianificazione dello spazio. L’idea del comitato è utile ma dovrebbero essere soprattutto i partiti a elaborare un’ “idea” di città, un progetto che tenga conto della interconnessione tra le varie zone. Gli interessi in gioco sono enormi; Vasco Errani ha ammesso che “non basta una legge” per tenerli a bada, anche perché i cittadini sono assenti, non sono informati e non hanno competenze adeguate.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 7/11/2012 alle 17:35
@C.M.Fiori: non e' mai troppo tardi per rimediare. Se i partiti che hanno votato a favore(quasi tutti)in Consiglio Com.si ricredono ammettendo l'errore si puo'benissimo fermare lo scempio e far ritornare il Polo Materno-Infantile alla sua sede naturale,l'Osp.diCircolo,con vantaggio per la collettivita'e notevoliss.risparmio finanziario. Si pagheranno le penali alle imprese,certam.,ma i vantaggi anche economici saranno rilevanti e la fruibilita'dei reparti sara' indubbiam.migliore ora e in futuro
Scritto da giovanni dotti il 7/11/2012 alle 19:22
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