Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/11/2012 alle 20:44


Quando studiavo all’università di Trento, i “sinistri” che spadroneggiavano nelle assemblee e nei cortei mi dicevano per insultarmi che ero un amerikano con la kappa.
Per mio temperamento invece che ammansire la “bestia” l’aizzavo ancora di più.
E’ da allora che ho sempre desiderato di poter votare per eleggere il Presidente degli Usa.
Se l’America domina il mondo (allora molto più di oggi) perché noi europei largamente influenzati dalle loro politiche non dovremmo votare? Un paradosso, lo so, ma serve per riflettere sulla debolezza e fragilità dell’Europa.
Voterei, neanche a dirlo, per Barack Obama. E’ stato al di sotto delle attese? Si, ma gli sono vicino per comunanza culturale, ispirazione ideale, simpatia umana.
Il voto è così, è determinato da pulsioni psicologiche, perfino spirituali, più che dalla razionalità programmatica.
Certo, amerei di più votare per il Presidente degli Stati Uniti d’Europa ma penso che non farò in tempo. Quando ero giovane, era la sinistra comunista che si opponeva all’Europa. Da qualche decennio sono le destre nazionaliste e localistiche.
Insomma, un destino “cinico e baro” che non auguro ai giovani di oggi.
 

Commenti dei lettori: 39 commenti -
Lo voterei anch'io volentieri anche se non ne vado matto.
Scritto da Maurizio il 5/11/2012 alle 21:52
Se eri un amerikano con la kappa non c'entri niente con un partito di sinistra.
Scritto da Dino il 5/11/2012 alle 21:55
“Per mio temperamento invece che ammansire la “bestia” l’aizzavo ancora di più”. Ma cosa ci tocca leggere questa sera! Ma allora il Reverendo Adamoli non è buonino, non è mite, non è pacifico come vorremmo fossero tutti i reverendi (e non solo). Scusi, Reverendo Adamoli, quale sarebbe “il destino cinico e baro” che non augura ai giovani di oggi? Quello che impedirebbe loro di votare per gli Stati Uniti d’Europa? Che ottimista, Reverendo! Ben altri sono i guai che pendono sulla testa dei giovani italiani e europei. Inutile che io aggiunga che qui tifiamo tutti per Barack Obama, soprattutto il Coniglio Bianco, il quale, in quanto candidato alle primarie del centrosinistra, si sente un piccolo Obama in versione bianca. Povero Coniglio Bianco, stava studiando come un pazzo, statuto, regole, stili di comunicazione, tipologie di catering elettorale (mica le costose cene di Zambetti), gli sembrava di avere in mano la materia e se ne esce bello bello Albertini nel dire: “Se vinco, chiamerò Ambrosoli a fare l’Assessore alla Trasparenza”. Il Coniglio Bianco, strabiliato, mi sussurra: “Scusa ma Ambrosoli non era il Prescelto del centrosinistra, il candidato ideale?”. Io non avevo risposte! E’ brutto rimanere senza risposte! Il Coniglio Bianco mi è andato in tilt per un giorno intero ed era più che determinato a ritirarsi dalla competizione, finchè anche il Cappellaio Matto l’ha convinto a restare. Una fatica, però! La Duchessa ci tiene a specificare che anche lei è vicina “per comunanza culturale, ispirazione ideale, simpatia umana” a Obama, oltre che per il fatto che è un bellissimo uomo. Secondo la Duchessa, il momento più erotizzante (ma io posso usare questo aggettivo? non è un po’ eccessivo per me? il Reverendo Fiori non si scandalizzerà?) di Obama è quando scende correndo dalla scaletta dell’aereo. Come scende lui dall’aereo non sa scendere nessuno. Il vostro Monti certamente no!
Scritto da Alice in wonderland il 5/11/2012 alle 22:16
Sulla debolezza e fragilità dell'Europa hai perfettamente ragione. In politica estera non contiamo niente di niente. Sarebbe stato molto meglio avere in quell'incarico D'Alema invece che la barosessa inglese sconosciuta e inconcludente.
Scritto da Iscritto Varese il 5/11/2012 alle 22:27
Ogni elezione presidenziale negli Stati Uniti presuppone una contesa sull'idea di America.L'America di Obama -un 'America che progredisce seppur a piccoli passi ,verso la giustizia sociale,la tolleranza,l 'eguaglianza -rappresenta il futuro che quel paese merita.
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 5/11/2012 alle 22:28
Se fanno votare anche lei, Adamoli, magari quest'anno in America raggiungono il 50%. Il "faro della democrazia" è come la Sicilia dell'ultima tornata elettorale. Eppure per gli americani, quasi tutti analfabeti, mettere una croce non dovrebbe costituire un problema, ma se ne fregano: non votano neanche se li ammazzi. E allora ammazziamoli. Ammazziamoli tutti.
Scritto da Claudio Ennam il 5/11/2012 alle 22:36
La fede religiosa gioca in America un ruolo più importante che in Italia ma ce ne sono così tante che si bilanciano e quindi la laicità dei vari governo statali e confederali non viene messa a rischio. I cattolici in Italia dovrebbero rendersene conto.
Scritto da Renato il 5/11/2012 alle 22:41
Secondo Romney la vittoria di Obama è possibile ma non probabile. Quando il candidato avversario dice così vuol die che sente di aver già perso.
Scritto da Lucky il 5/11/2012 alle 23:30
Parbleu! Votare in giorni feriali significa non avere un ministro di culto che, dal pulpito, ti indirizza al voto con soavi suggestioni, parbleu!
Scritto da parbleu il 6/11/2012 alle 08:37
Negli Usa Mitt Romney vorrebbe privatizzare tutto anche la Protezione civile. Se vince lui passa l'idea che lo Stato è pressoché inutile se non per la Difesa, l'esercito e poche altre funzione macro economiche. Sarebbe una strada che porta all'ulteriore allargamento del solco tra chi sta bene e chi sta male.
Scritto da F. Bernasconi il 6/11/2012 alle 08:39
Sono anch'io del parere che serva un'Europa più unita e più forte. La sua debolezza è mortale per i Paesi più deboli che da soli non sono in grado di affrontare la tempesta economica e finanziaria che durerà parecchi ani.
Scritto da L. Nicora il 6/11/2012 alle 08:50
Auguriamoci che vinca Obama, perche' se vince Romney - a parte ogni altra considerazione di ordine economico e sociale - la guerra contro l'Iran e' assicurata. E l'Europa ne sarebbe comunque coinvolta.
Scritto da giovanni dotti il 6/11/2012 alle 09:05
Negli USA il Presidente dovrà spiegare ai suoi cittadini che,nel giro di pochi anni,non saranno più gli "unici al mondo".In Cina si elegge il segretario e presidente (Xi). Nel primo caso,100 cittadini di Ohio o Florida fanno la differenza.Nel secondo i cittadini non possono fare la differenza.Noi ci lamentiamo, a ragione, della legge elettorale "calderolum".Ho l'impressione che ci sia chi è messo peggio. Dimenticavo:avanti Obama! (un economista alla TV: voterei Romney per punire Obama. GENIO!)
Scritto da FrancescoG. il 6/11/2012 alle 09:18
Adamoli ha scelto. Qualcuno ha risposto: QUI siamo tutti con Obama. Perché prendere parte? Non c’è motivo di essere con questo o con quello. Bisogna essere sanguinari come certi animali notturni per stare con Obama e, con ogni probabilità, anche con Romney. Sono due criminali. Obama è un assassino accertato, certificato; Romney lo sarà (lo sarebbe), ne sono certo. Perché, dunque, tifare per uno o per l’altro? Non uccidono per noi, uccidono noi, anche se indirettamente. Per ora, indirettamente… Se invece di crogiolarvi nei vostri pensieri di sangue studiaste e leggeste l’inglese, vi potrei sottoporre un articolo del “Washington Post”. E’ istruttivo, e distruttivo nei confronti dell’amministrazione Obama e anche della prossima amministrazione. Obama? Romney? Che cosa cambia? Pulitevi le scarpe quando rientrate nelle vostre linde casette, tifosi di questo e di quello, potreste avere la suola sporca di sangue. http://www.washingtonpost.com/world/national-security/plan-for-hunting-terrorists-signals-us-intends-to-keep-adding-names-to-kill-lists/2012/10/23/4789b2ae-18b3-11e2-a55c-39408fbe6a4b_story.html
Scritto da Claudio Ennam il 6/11/2012 alle 09:30
Giuseppe,sono d’accordo su quanto scrivi,e sulla scarsa importanza dell’Europa nella scena mondiale attuale (in un altra occasione potremmo discutere di questo).Dai pochi commenti dei tuoi interlocutori,e da quelli della maggioranza dei giornali italiani,risulta che qui in Italia non abbiamo una visione chiara di quello che sono gli USA,e che noi tendiamo ad interpretare la loro vita sociale e politica secondo le nostre categorie
Scritto da Mario Diurni il 6/11/2012 alle 11:27
Io invece sono per Mitt Romney in America come sono per la destra in Italia. Malgrado il Berlusconi degli ultimi tempi è stata meglio e sarebbe meglio anche in futuro del tandem Bersani-Vendola.
Scritto da Gino D. il 6/11/2012 alle 11:34
Per prevenire eventuali equivoci sui nomi, chiarisco subito che @Andrea Bortoluzzi che ha scritto ieri sera e @ Bortoluzzi che scrive abitualmente sono due persone diverse.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2012 alle 11:50
Tutti i giornali dicono che se votasse l'Europa Obama stravincerebbe ma l'America è un'altra cosa. Dovremmo fare lo sforzo di capirla di più invece di trattarla con i nostri parametri. Probabilmente capiremmo che Romney non è il diavolo come non lo era Reagan che era stato dipinnto come l'anticamera dell'inferno politico.
Scritto da Fab il 6/11/2012 alle 12:53
Un intera generazione, diciamo i nati dopo il 1935, sono stati affascinati dall'America dei democratici, dalle sue élite cresciute nelle grandi università, portatrici di valori radicalmente diversi da quelli coltivati dall'America profonda crudamente descritta dal regista Michael Moore. Da respingere non sono i repubblicani in se ma l'ala destra del partito,quella del complesso industrial militare, che ha spesso un peso decisivo nell'elezione del presidente.Con esiti catastrofici vedi Bush 1 e 2
Scritto da cesare chiericati il 6/11/2012 alle 14:22
La strada è tracciata e non si può tornare indietro. Nascita politica degli Stati Uniti d'Europa. I fautori del cambiamento saranno i giovani con il supporto di chi ha esperienza, come te Giuseppe, da mettere in campo. L'Europa uscirà ancora più forte dalla crisi attuale, con una nuova visione culturale aperta e rispettosa delle differenze dei suoi cittadini. Mi auguro che nel 2020 potremo festeggiare tutti insieme il "nuovo mondo" che si prefigura davanti a noi! Per una nuova riscossa civica
Scritto da Simone Franceschetto il 6/11/2012 alle 14:35
Il percorso è ancora lungo ..ma il momento verrà..
Scritto da Alberto Mattioli il 6/11/2012 alle 15:08
Col declino USA penso sarà più interessante fare gli osservatori con tanto di traduzione simultanea al prossimo congresso del PCC a Pechino
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 6/11/2012 alle 16:05
Lo vorrei anche io, ma chi candidiamo noi italiani? Beppe Grillo?
Scritto da Mauro Prestinoni il 6/11/2012 alle 16:11
Obama quattro anni fa aveva parlato del sogno americano mentre oggi questo compito è molto più difficile. La sua difficoltà dicono i media è questa. Però anche il pragmatismo del suo avversario non attira a suffcienza secondo i sondaggi. Quindi avremo un'America in preda ad incertezze e diffcotlà ed è quello che non ci vorrebbe in questa situazione mondiale.
Scritto da Ale il 6/11/2012 alle 17:10
Parbleu, @Simone Franceschetto, nel 2020 potremo solo prendere atto del fallimento della Strategia di Lisbona 2020. Nel frattempo, Lei continui pure a fare il bravo ragazzo, con la riga da una parte e i capelli leppati, parbleu, noncurante dei fumi delle macerie che a poco a poco ci stanno avviluppando, parbleu!
Scritto da parbleu il 6/11/2012 alle 19:03
Due paole: auguri Barcack.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 6/11/2012 alle 19:20
@Claudio Ennam sei troppo rancoroso con i candidati americani. Tu che hai scritto spesso che voteresti per Paolo Rossi, perdona Obama e Romney che non sono all’ altezza di Rossi e degni del tuo voto.
Scritto da P. A. - Pietro Aspesi il 6/11/2012 alle 20:08
Caro @Mauro (16.11), non essere troppo pessimista. Da qui a là.... ci potremmo sentire tutti europei senza bisogno di un nostro candidato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2012 alle 20:13
Caro Giuseppe purtroppo sono realista e quello che predica quel signore lo giudico grave per la democrazia e la società civile (non da meno di chi vuol rottamare ...chi non la pensa come lui con la scusa del rinnovamento). Abbiamo sempre valutato questi "fenomeni": da quelli che erano solo folcloristici e lasciarono una scia di sangue, a quelli che ritenevamo solo portatori di smargiassate con le loro ampolle sul Po e hanno lasciato un disastro. Naturalmente non sto metetndoli sullo stesso piano, ma sottovalutare è spesso un errore.
Scritto da Mauro Prestinoni il 6/11/2012 alle 20:37
Nel 2011 Obama ha dichiarato reddito di 789.674 dollari, con un tax rate del 20,5%. Obama era parte del 1% più altamente tassato negli Stati Uniti. Annunciando il suo reddito, Obama non ha omesso di rilevare che la sua segretaria, Anita Decker, paga le tasse in proporzione più di lui, per un reddito annuo di 95.000 dollari. Ma al Conte Mitt Dracula Romney non basta lo stesso... QUESTA E' L'AMERICA, RAGAZZI
Scritto da roberto caielli il 6/11/2012 alle 20:53
In effetti concordo ne abbiamo solo 58 di presidenti d'europa hehe.
Scritto da Massimo Gugliotta il 6/11/2012 alle 21:48
Confrontiamo ciò che sta avvenendo in questi giorni negli Usa e in Cina e capiremo perché il nostro punto di riferimento culturale, democratico e politico sarà sempre l'America con qualsiasi Presidente.
Scritto da Gianfranco il 6/11/2012 alle 21:53
@P.A. - Pietro Aspesi. E' del tutto evidente che il tuo commento è rivolto alla persona del senatore Paolo Rossi. Su questa rete c'è il malvezzo di produrre attacchi malevoli nei suoi riguardi. Di là, sul suo blog, non accade perché chi lo fa, solitamente, si becca due manate in faccia e a letto senza cena. Da parte tua è davvero stupido assimilare il mio voto di stima al senatore a un impossibile voto per quel mezzo negro di Obama o per quel mormone intero di Romney. Sono entrambi detriti genetici. Votali tu, che sei bravo.
Scritto da Claudio Ennam il 6/11/2012 alle 22:35
Aspetto con impazienza l'esito del voto stando alzata fino al risultato acquisito. E' la prima volta che farò così e tiferò per Obama.
Scritto da Una Pd Brescia il 6/11/2012 alle 23:07
L'Europa così com'è oggigiorno non conta niente e andrà sempre peggio. Non basta la federazione europea, occorrerebbe essere capaci di prendere in mano il proprio destino ma questo cozza contro la decadenza del continente.
Scritto da Raffaele M. il 7/11/2012 alle 00:25
Meno male che ha vinto Obama. Netanyahu con Israele tifava per Romney e la guerra all'Iran; con Obama presidente questa funesta eventualita' mi sembra sventata. Per noi Italiani, per l'Europa e per il mondo questa mi sembra sia la cosa piu' importante, mi meraviglia che nessuno, tranne il sottoscritto, in questo blog l'abbia fatto notare.
Scritto da giovanni dotti il 7/11/2012 alle 06:28
the winner is OBAMA. quell'altro, troppo smortino, ha perso! utili i dati che ha ricordato @roberto caielli e bello l'impeto di @simone franceschetto. @giuseppe adamoli, oggi siamo tutti amerikani! con qualche neo, con qualche scheletro, con lievi incertezze, ma siamo ttutti amerikani!
Scritto da Billa il 7/11/2012 alle 08:06
È bello constatare come un sistema elettorale, apparentemente farraginoso, riesce a mettere di canto, nel tempo di una “election night”, la politica stantia costruita sulle suggestioni dei neo-conservatori. I repubblicani se non rifanno le fondamenta (altro che tea party) e ridipingono le pareti di casa dovranno aspettare un po’ per riprendersi il governo degli States. Viva Obama l’”abbronzato”, l’uomo che ci ricorda una delle tante gaffe internazionali di Berlusconi.
Scritto da Sic Est il 7/11/2012 alle 08:48
Meno male che Obama c'è :-)
Scritto da Mattia il 7/11/2012 alle 09:11
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)