Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/1/2013 alle 08:40


Ieri sera discutevamo tra amici la proposta della Lega di trattenere nel territorio di competenza il 75% delle tasse pagate.
E’ una novità? No, è una velleità in campo da parecchio tempo.
Allora perché nei tanti anni di governo Berlusconi-Bossi non l’hanno mai realizzata? Evidentemente non è fattibile. Penso che i cittadini e le imprese capiscano che è ben più importante stare attaccati all’Europa che stare sulle nuvole.
E’ una forma di blanda secessione? Nemmeno tanto blanda. Sarebbe la fine dello Stato unitario disegnato dalla Costituzione. Per la Lega è il sogno di sempre.
Come mai Berlusconi l’ha accettata? Deve aver considerato l'accordo con la Lega l’unica strada per far sopravvivere (sopra una soglia decente) una destra malconcia, senza progetto e senza speranza.
Come farà il Meridione a non castigare elettoralmente una guida così nominalmente schierata a settentrione del Po (foto)? Al sud non manca l’intelligenza di separare loglio dal grano. Certe sparate propagandistiche non fanno più alcun effetto.
Con questo fantomatico progetto Pdl-Lega chi esce vincente? Tutto sommato, Maroni. La sua battaglia per la presidenza della Lombardia ha preso consistenza.
Per questo noi faremmo bene a darci una bella sveglia se non vogliamo ritrovarci con delle brutte sorprese. Bersani ha ragione: a Roma siamo la lepre e a Milano?

Categoria: Lombardia, Economia
Commenti dei lettori: 35 commenti -
La Sinistra paleolitica al lavoro. La notizia è nota, ecco il comunicato Reuters: “ROMA (Reuters) - Un cartello di partiti e alcuni sindacalisti della Cgil hanno presentato oggi alla Corte di Cassazione le firme raccolte a sostegno di due quesiti referendari che puntano a ripristinare pienamente l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. ... Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione comunista, Pdci, Verdi e il movimento di sinistra radicale Alba, insieme a esponenti di Fiom e Cgil hanno raccolto tra 550.000 e 700.000 firme, ha detto il presidente del Sole-che-ride Angelo Bonelli”. La Sinistra paleolitica è all'opera e tra i dinosauri della radicalità spicca la presenza di Nicoluccio Vendola che nella sua qualità di alleato strategico del Partito Democratico dovrebbe far fronte comune con i riformisti, pronti alla collaborazione post-elettorale con il centro moderato di Mario Monti. Almeno è così che l'ottimo Bersani ci presenta la minestra che noi dovremmo ingurgitare. A me pare che ci sia una contraddizione stridente e che qualcuno, “nell'inverno del nostro scontento”, sia deciso a “dimostrarsi una canaglia”, “tenda trappole e scriva prologhi infidi con profezie da ubriachi”. Per citare il sempre attuale Riccardo III. Temo che l'intruglio sia assolutamente indigesto e che la ciurma debba di necessità ammutinarsi.
Scritto da ulderico monti il 10/1/2013 alle 08:56
a Milano siamo in serio pericolo... ma nessuno sembra accorgersene
Scritto da Federico A. il 10/1/2013 alle 09:07
Mmmhhh ... anch'io comincio a sentire puzza di bruciato. Sarà bene che il vasetto di miele venga tirato fuori dalla credenza, altrimenti il Bobo con quell'aria mezza ebete e mezza furbetta rischia di metterlo nel sacco. Sveglia, sveglia, sveglia.
Scritto da Ade il 10/1/2013 alle 09:25
A me cmq la metafora della lepre non piace. La lepre e la tartaruga sanno tutti come è finita!
Scritto da Federico Antognazza il 10/1/2013 alle 09:36
è proprio da bersani che dovete guardarvi,al momento opportuno gira le spalle a tutti,come riuscite a non capire che la politica di sinistra e finita da secoli solo in italia succede
Scritto da Antonio Tieso il 10/1/2013 alle 10:04
Dobbiamo essere capaci in questo periodo di rispondere a Berlusconi, che si fa propaganda con argomenti falsi ma di facile presa sui creduloni (via l'Imu, no tasse per le aziende che assumono, il 75% delle tasse in Lombardia), con proposte o risposte altrettanto semplici, chiare e soprattutto praticabili. Sulle tasse basta ripetere quello che Giuseppe ha scritto: sarebbe la secessione, la fine dell'unità statale italiana ,il distacco dall'Europa. E quindi il ritorno al peggio!
Scritto da mariuccio bianchi il 10/1/2013 alle 10:44
p.s.: occorre svegliarsi anche perchè, salvo imprevisti, la partita delle elezioni si gioca sulle regionali di Lombardia e Lazio. Vincere con Ambrosoli e Zingaretti è importante per dare il "segno" alle elezioni di fine febbrario: infatti le politiche, grazie alla legge elettorale scellerata che abbiamo, daranno un esito dolceamaro: il centrosinistra vincerà alla Camera, ma al Senato non ce la farà e dovrà allearsi con Monti. Una vittoria di Pirro. Per cui sotto con le Regionali.
Scritto da Ade il 10/1/2013 alle 10:49
Non ironizzerei troppo con@U.Monti sull'art.18,che va sicuram.rivisto ma senza azzerare certe tutele. Per le bischerate tirate fuori da Lega+Pdl solo i boccaloni abboccheranno, non mi preoccuperei piu'di tanto.
Scritto da giovanni dotti il 10/1/2013 alle 11:04
@Antonio Tieso. "Guardarsi da Bersani" Finalmente uno che a barzellette riesce a battere berlusconi!Bravo Tieso! SETTE PIU'-
Scritto da Giuseppe Morelli il 10/1/2013 alle 11:14
A Milano c'e' un referente : Pisapia,ma ovviamente che si deve occupare dell'amministrazione della citta', nn ha tempo per girare tutta la regione ne' di farsi coinvolgere nei giochi di potere dei partiti
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 10/1/2013 alle 11:15
Caro @Ulderico (08.56), l'ammutinamento della "ciurma" sarebbe un disastro, anche di fronte alle contraddizioni stridenti che tu evidenzi..
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 11:28
Caro @Federico (09.36), ho usato la metafora della lepre di Bersani per lanciare un allarme. Prima di Natale il centrosinistra aveva, anche in Lombardia, un consistente vantaggio su Maroni. Oggi si è assottigliato parecchio e bisogna riprenderlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 11:30
Giuseppe,le cose si stanno complicando molto,e pur essendo giusto quellomche tu dici,credo che la dirigenza nazionale del PD,stia perdendo la bussola,e cadendo nella trappola della demagogia.Per favore spiegatemi cosa significa la frase di Bersani di aumentare l'irpef per i ricchi.Chi intende lui per ricchi?Aumentare le tasse è una cosa giusta?Se si parla di grandi ricchezze ( per es alla DeBenedetti) sono d'accordo).E' necessaria un pò di chiarezza,perché la battaglia in Lombardia sarà dura
Scritto da mario diurni il 10/1/2013 alle 11:41
Questa bufala di trattenere il 75% delle tasse riscosse al Nord come verrà presa dagli elettori di centro-destra del Centro-Sud del Paese ? Bisogna sottolineare questa contraddizione anche ai tanti elettori meridionali che vivono in Lombardia e che certamente non sono d'accordo di vedere i loro paesi di origine emarginati e distrutti.
Scritto da A. Vaghi il 10/1/2013 alle 11:58
@Giuseppe Adamoli. 10/1/2013. 11:28. Di Bersani non possiamo pensare (gli faremmo torto) che non si renda conto delle "contraddizioni stridenti", come tu ben le definisci. Se così è, allora siamo di fronte ad un caso esemplare di "doppiezza togliattiana". E riferendomi all'esemplarità di Palmiro Togliatti perché io dovrei recitare la parte del "pidocchio nella criniera del cavallo di razza"? (il riferimento è, per il colto e l'inclita, al celebre caso di Cucchi e Magnani).
Scritto da ulderico monti il 10/1/2013 alle 12:41
Caro Giuseppe prima di fare qualche riflessione ti voglio segnalare che oggi sul sito del quotidiano di Torino, “La Stampa”, c’è un interessante pezzo dal titolo “ La macchina della verità …..Il cavaliere: solo il 35% delle tasse resta al Nord – FALSO”. Ecco credo che il giornalismo dovrebbe riprendere anche una sua funzione fondamentale. Mettere in evidenza le bugie dei politici. Premesso questo e consigliando a tutti di andare a leggersi il pezzo della “Stampa” mi viene da pensare che ancora una volta siamo di fronte al grande inganno ordito da Berlusconi. Il Cavaliere ormai disperato, ma mai domo e vinto, dà in pasto la Lombardia alla Lega pur di cercare di avere il sostegno di Maroni al suo tentativo di paralizzare il Parlamento e il Governo nella prossima legislatura. Berlusconi non cerca di vincere vuole solo evitare che a vincere siano gli altri. La Lega in questi ultimi venti anni di governo e di potere ( anche economico ) non ha raggiunto nessun obiettivo politico che si era data. Non ha saputo costruire un percorso politico che portasse alla modernizzazione del sistema-paese e non ha saputo creare nemmeno una classe dirigente in grado di affrontare le sfide politiche, sociali ed economiche che ci si sono poste in due decenni. Si è fatto un gran parlare della Lega come gente del “popolo”, ma chi li ha visti da vicino e non negli studi televisivi, sa che non si ha che fare con un “pensiero”, ma con un sistema di potere portatore degli istinti più bassi della nostra società. Quello che una volta era giudicato inopportuno, o che veniva messo all’indice come sciocchezza e luogo comune, con la Lega e con i suoi uomini è divenuto accettabile e condivisibile. Insomma, con la Lega il “senso comune” ( senza citare il gran lombardo Manzoni ) è divenuto “buon senso” e così la “peste” ( il senso di paura, l’egoismo individualistico, l’idea che ci si salva da soli etc, etc, … ) che ha invaso la nostra società è stata accettata e vista come un ancora di salvataggio col risultato di costruire il fallimento della seconda repubblica. Il disastro che oggi affrontiamo ha alcuni protagonisti che non vanno dimenticati: Berlusconi, Bossi, Maroni e Tremonti. La sfida in Lombardia è assolutamente decisiva. Qui c’è un sistema di potere crollato, ma ancora potente, quello del Celeste. C’è l’idea di poterlo sostituire con un altro, quello della Lega che non gli è certo secondo in fatto di arroganza e pericolosità e c’è il tentativo del bravo Ambrosoli di portare ad un cambiamento. Io non conosco il nostro candidato personalmente. So, tuttavia, che una campagna elettorale come quella delle regionali, in Lombardia, sarà durissima. Come sempre ho una preoccupazione, tanto per parlare di noi. Che ci si chiuda nel nostro mondo, tra i nostri iscritti, nei confini del nostro orticello. Sarebbe un suicidio questa volta. Un suicidio per il Paese e per la Lombardia. Io spero che non scatti tra i nostri candidati la logica di pensare di fare campagna elettorale accaparrandosi, o meglio sarebbe dire dividendosi, i voti degli iscritti PD e dei loro familiari. Mi aspetto la voglia di mettersi in gioco e di combattere voto su voto. Solo così si sostituisce una classe dirigente ormai giunta alla fine con un'altra. Spero che ci sia questa consapevolezza.
Scritto da roberto molinari il 10/1/2013 alle 13:47
sono d'accordo mentre a livello nazionale la coalizione è ben accreditata in lombardia le cose sono un pò diverse, sia per l'obiettiva forza dei moderati che per una coalizione e un candidato che ha bisogno di avere maggiore visibilità all'esterno. Sulla proposta di maroni di trattenere il 75% delle tasse in lombardia, ovvia la demagogia, ma attenzione, non basta criticarla, bisogna indicare un percorso che dica che cè bisogno di maggiori risorse in regione attraverso: Una riduzione della spesa pubblica e un riequilibrio dei trasferimenti
Scritto da Mauro Porcelli il 10/1/2013 alle 14:52
Le politiche neoliberiste proposte da Monti per la Lombardia e l'Italia sono negative per i giovani e il mondo del lavoro, esse impoveriscono il ceto medio e gli esclusi. Da Bersani ci si aspetta una bella sterzata a sinistra( forte intesa programmatica con Vendola) e almeno una conversazione telefonica con Ingroia per futuro sostegno al Senato . Se il Pd da' l impressione di fare accordi sotto banco con Monti alle nazionali, rischia di dannegiare la candidatura d Ambrosoli in Lombardia. Speriamo che Bersani nn voglia fare la fine politica di Prodi. Si faccia almeno consigliare da Occhetto e Pisapia, lasci perdere Letta.
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 10/1/2013 alle 14:56
... E si bisogna svegliarsi... Milano è determinante .. IPurtroppo noi non sappiamo fare il "gioco sporco" ...
Scritto da Daniele Pescatore il 10/1/2013 alle 15:12
Per @Adamoli: il centrosinistra in Lombardia, in autunno, aveva un consistente vantaggio su Maroni (risposta a @Federico, 11.30) oppure era solo una impressione, prodotta dall'enfasi retorica auto-celebrativa, amplificata dagli organi di stampa e messa in circolo dall'energia sprigionatasi nel corso delle primarie? Era un reale vantaggio oppure solo una speranza legata alla divisione esistente allora fra PdL e Lega? Io questi dubbi li avrei. Rispetto al connubio PdL-Lega, sa meglio di me che gran parte degli elettori ha la memoria corta. O è superficiale. Non più di tre mesi fa, in aula andava in onda il teatrino di una Lega indignata dai legami, instaurati da Zambetti, fra la Giunta Formigoni e la ‘ndrangheta. A nulla valsero le smentite di Formigoni e gli interventi del capogruppo del PdL, Valentini, perchè Stefano Galli fu perentorio: la Lombardia al voto! Il mattino dopo Formigoni espulse dalla Giunta tutti i leghisti. Presa di posizione impulsiva che durò nemmeno un’ora, frutto di decisioni prese in una notte febbrile. Subito si rimisero ai 'calcoli' per ricomporre e procedere al rimpasto, come se niente fosse. L’ultimo giorno è stato un accavallarsi di parole e richieste di sospensioni: Gaffuri, Zamponi, Valentini, Galli e poi ancora Zamponi e poi ancora Gaffuri, ecc. sino a procedere, in meno di un quarto d’ora, alla approvazione della legge elettorale regionale. Alle 15.30 si spegnevano già le luci. Prosit! Il resto è storia di questi mesi: fra tutti, spiace che il matrimonio della figlia di Galli, momento intimo, familiare e amicale, venga ricordato (e in questo caso la memoria dovrà perdurare) in circostanze giudiziarie.
Scritto da eg il 10/1/2013 alle 15:35
@Roberto Molinari (13.47) - Condivido totalmente l’auspicio espresso nella parte finale del tuo commento. Anche a noi tocca però di non lasciare soli i candidati. Una solitudine che ho avuto la fortuna di non aver mai provato in tutte le mie campagne elettorali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 16:36
@Leopoldo Parodi Pestana (14.56) - Grande rispetto per le tue idee e ti ringrazio per il confronto. Ma ritengo che di consigli da Occhetto sarebbe meglio non prenderne proprio. Per quanto riguardo Pisapia, che avevo sostenuto con forza, ti ricordo che ha vinto per il “popolo arancione” e per la sinistra ma pure per un ampio appoggio che aveva ricercato e trovato negli ambienti borghesi e nella base cattolica milanese. Per il resto, andiamo avanti diritti con l’obiettivo di raccogliere più voti possibili su un programma condiviso. Poi si sceglierà eventualmente con chi allearsi. Per essere sincero fino in fondo (te lo devo), tra Ingroia e Monti sceglierei l’attuale premier.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 16:41
@eg (15.35) - Reale vantaggio oppure solo una speranza per le divisioni degli avversari, ti chiedi. Difficile risposta. Mi sento di dirti che quando una speranza è largamente condivisa è essa stessa un asset decisivo in politica. Un grande partito deve nutrire sempre la speranza. Il che non vuol dire spegnere lo spirito critico che è un altro asset imperdibile, se si vuole vincere e governare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 16:45
Ma perchè Bersani se la prende con Monti per il suo appoggio ad Albertini ? Non sa che, senza l'appoggio di Monti, Albertini si sarebbe ritirato dalla corsa ? E che, senza la candidatura Albertini, Ambrosoli non avrebbe nessuna chances, nemmeno se avesse come avversario la badante di Bossi ? Sarà il caso che qualcuno spieghi a Bersani che in Lombardia la sinistra non va oltre il 40 % (se va bene) dei voti e che solo un colpo di fortuna (appunto, la candidatura di Albertini) gli consente di puntare alla vittoria.
Scritto da Luca il 10/1/2013 alle 16:56
Tattica e etica. Che Berlusconi sia un formidabile tattico non è una novità. Che non debba mai sottovalutare l'avversario dovrebbe essere un precetto. Ne è la dimostrazione l'argomentazione di riservare al Nord l'aliquota 75% delle imposte. Di impatto emozionale assicurato. Perché adatta alla situazione nord-sud d'Italia, la dialettica in atto tra nord-sud d'Europa. I Paesi virtuosi dell'Europa (diciamo: luterana) resistono, se non si oppongono, a trasferire risorse ai Paesi meridionali, mediterranei, malati di dissipazione e corruzione. Così il Nord Italia tenta di resistere alla corruzione e allo spreco che certamente contamina gran parte del nostro Meridione. Argomentare sul rischio di incrinatura dell'unità nazionale non ha senso, perchè il Paese è di fatto già diviso. Dunque le argomentazioni dell'avversario avrebbero dovuto, dovrebbero essere le ragioni della nostra battaglia per ricostruire un'unità etica che non esiste più.
Scritto da ulderico monti il 10/1/2013 alle 18:22
Condivido @Roberto Molinari. I candidati pensino ai voti per i partiti e non solo per se stessi.
Scritto da Cittadina cattolica il 10/1/2013 alle 19:19
Evviva @Ulderico Monti, leghista di complemento.
Scritto da Leghista vero il 10/1/2013 alle 20:41
@Ulderico Monti (18.22) - Quali argomentazioni dell’avversario avrebbero dovuto essere nostre, caro Ulderico? Se parli dell’obiettivo del 75% delle tasse trattenute al Nord, dissento nettamente. Sarebbe più giusto in questo caso fare una battaglia aperta per la secessione magari con un referendum per cambiare innanzitutto la Costituzione. Se parli di ricostruzione di un’unità etica italiana, invece concordo. Ma non mi pare che sia questo l’approdo agognato dalla riedizione dell'asse Berlusconi-Lega.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 21:17
Condivido in toto quello che Luca Ricolfi ha scritto sulla Stampa.Le tasse non vanno trattenute,vanno abbassate!
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 10/1/2013 alle 21:45
@Giuseppe Adamoli il 10/1/2013 alle 21:17. Autocritica: è' evidente che non ho saputo spiegarmi. Certamente non ho inteso avvallare lo pseudo-progetto del 75 per cento, ma ritengo che abbia un impatto emozionale, perché riprende la sostanza della polemica dell'Europa del Nord nei nostri confronti. Intendo dire che la questione del Nord è determinante e che noi nel merito abbiamo una grave ritardo culturale e politico che ha finora favorito il centro destra. Sarò miope..., ma non vedo progressi.
Scritto da ulderico monti il 10/1/2013 alle 22:59
@Adamoli. Capisco..
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 11/1/2013 alle 00:07
Leggo che Bersani ha, o avrebbe, detto che per Monti è "meno probabile" l'accesso al Quirinale. Trasecolo e spero in una smentita: giudico la battuta di pessimo gusto, di intenzione ricattatoria, che avvilisce il ruolo istituzionale della Presidenza. Peggio, ha una vago minaccioso fetore di stalinismo. Probabilmente ha ragione chi afferma che nel PD la sicumera della vittoria stia cedendo al nervosismo dell'incertezza sull'esito elettorale. Però che delusione!
Scritto da ulderico monti il 11/1/2013 alle 08:15
Si vergogni chi è berlusconiano ma ieri Silvio è stato grande. Grande. Grande. Un nano della politica ma un gigante della comunicazione. Era lui il conduttore e, infatti, a un certo punto della trasmissione ha spodestato un annichilito Santoro, pago, per altro, del successo di ascolti. Berlusconi non vincerà ma un paio di trasmissioni così e il suo risultato elettorale sarà, ancora una volta, strabiliante.
Scritto da Ranuccio il 11/1/2013 alle 08:44
Caro @Ulderico (22.39), che la sinistra abbia avuto negli ultimi decenni un ritardo culturale e politico nell’interpretare il Nord è per me fuori discussione. Lo dimostra il fatto che ha perso rovinosamente per molto tempo. Ma negli scorsi due anni ha ricominciato a vincere in tante città della Lombardia. E’ un risveglio positivo e importante che non sottovaluterei. Bisogna stare all’erta, questo si.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/1/2013 alle 09:15
Non condivido le polemiche cervellotiche, solo per il gusto "aristocratico" di farlo, di tanti partecipanti al BLOG. Credo, come appare chiaramente dagli interventi di @Adamoli, che in questo momento occorra cercare di allargare il consenso. Il vizio antico di molti del centrosinistra di dimostrare la propria intelligenza superiore con distinguo di varia natura lasciamolo per dopo (anche Renzi lo ha capito) e comunque non prima di avere vinto la tornata. Warning:il cavalier Silvio non è "morto".
Scritto da Sic Est il 11/1/2013 alle 10:12
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