Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/2/2013 alle 08:51

 
Illustrare il risultato elettorale è facile, spiegarne il perché è arduo.
Ha vinto Grillo. Berlusconi ha fatto un gran recupero ma ha perduto una caterva di voti (16%). Monti con una campagna elettorale sbagliata ha lasciato sul campo una parte della sua credibilità personale.
Il Pd esce sconfitto nell’obiettivo dichiarato di assicurare la governabilità del Paese ed è controproducente indorare la pillola. Ha perso l’8% rispetto a cinque anni fa e non ha saputo capitalizzare una serie di circostanze assolutamente favorevoli.
Quasi incredibile il fatto che la coalizione Pd-Sel abbia ottenuto l’enorme premio di maggioranza alla Camera ma solo per un soffio su Pdl-Lega che avevano portato l’Italia al disastro.
Sentivo che il Pd al Senato non ce l’avrebbe fatta ma credevo che con Monti avrebbe raggiunto la maggioranza e così non è stato.
Come mai questa delusione ove si pensi dov’era il Pd dopo le primarie e com’era ridotto il Pdl solo un paio di mesi fa?
La recessione con i suoi effetti pesanti sul lavoro, nonché il rigore e l’austerità del governo, hanno inciso negativamente sul Pd che era la prima forza del Paese ed il vero fattore di tenuta sociale, come dice giustamente Bersani.
I cittadini non hanno pienamente percepito (problema di comunicazione ed empatia) che il Pd avesse le risposte giuste per il dramma di molte famiglie in reale impoverimento.
Il governo ha fatto la riforma delle pensioni ma i partiti hanno rinviato (compito ad essi affidato) provvedimenti simili a carico di tutto il ceto politico.
La coalizione granitica con Sel ha messo insieme due partiti che avevano litigato fortemente durante tutto il governo Monti. Vendola, sganciato dal Pd, avrebbe preso più voti. L’alleanza avrebbe potuto essere realizzata dopo le elezioni. Sarebbe stata la scelta migliore. Il Pd ha dato la sensazione di rinchiudersi nel suo tradizionale recinto quasi non cercando più il consenso dei tanti delusi di Lega e Pdl.
C’è poi una considerazione amara, che ho tralasciato in campagna elettorale, ma che riprendo oggi: è finito il tempo post comunista e post Dc.
Nemmeno un nuovo Prodi, erede di quella tradizione, avrebbe fatto meglio di Bersani. Il Paese ha voltato pagina, il Pd solo parzialmente.
Questo significa che il Pd deve cambiare il modo come è strutturato e modificare il linguaggio politico per parlare a tutti gli italiani, che bisogna allargare la base sociale, che l’asse con la Cgil è importante, purché non sia l’unico ad essere privilegiato.
Il Movimento 5 Stelle ha sfondato sia a destra che a sinistra. Ha prosciugato il serbatoio di Ingroia, ha preso voti da Pdl e Lega (dimezzata) dal Pd e da Sel.
Il sentimento di appartenenza ai partiti si è assottigliato molto mentre Grillo parla del suo movimento come di una nova “comunità umana”. E’ probabile che alla prova dei fatti fallirà ma all’elettore che ha paura interessa il “qui e subito”. Il voto di domenica è stato insieme politico, culturale e antropologico.
Ha vinto un comico che fa politica, non ha perso uno showman che in campagna elettorale fa miracoli anche con un passato di governo da dimenticare. Prendersela con gli italiani non ha senso. E’ la nostra offerta politica che deve cambiare e migliorare.
Intanto però le prime mosse spettano al Pd e questo è confortante.

 
Commenti dei lettori: 113 commenti -
A tutto questo si aggiunga la grande delusione per il voto in Lombardia. Amen.
Scritto da M.F. il 27/2/2013 alle 09:32
Il commento più onesto sull’esito elettorale è quello di Laura Puppato, personaggio emergente del Partito Democratico: “non capisco”. Il voto fotografa un’Italia lontana dai Partiti che, arroccati nei loro privilegi e nella loro autoreferenzialità, non sono stati in grado di percepire il malessere di chi non trova lavoro, di chi non arriva a fine mese, di chi ha vissuto il rigore fiscale come un’angheria, di chi dubita di arrivare ad una pensione decente e di chi va all’estero per trovare una speranza di futuro. La sinistra, anche quella moderata, continua a non capire questo mondo che non è riuscito a superare la frattura storica del Novecento ed è irriducibile verso tutte le esperienze che, in passato, abbiano avuto un qualche aggancio con il comunismo. L’Italia si trova ancora una volta divisa, ma la contrapposizione non riguarda più il bipolarismo fasullo di Romano Prodi con una destra conservatrice e una sinistra progressista; bensì una società spaccata da identità, stili di vita, abitudini di consumo diversi che configurano un’area di responsabilità distinta e opposta a quella del populismo. Il fenomeno populista non è nuovo. Quello post-moderno di Grillo “tiene insieme tutte le rabbie, le fa prodigiosamente combaciare, le moltiplica e ne fa una forza terrorizzante verso il sistema”; un altro pezzo di cittadinanza, invece, vive nel passato, è attaccato alla cultura della sopravvivenza individuale che, in altri tempi, era giustificata dalla vita grama, dalla miseria di una terra povera, dalla tirannide dei potenti e dall’assenza dello Stato. Questa situazione si è auto-perpetuata a dispetto dei più elevati livelli di acculturazione e della evoluzione sociale ed economica: la tradizione familiare ci condiziona e ha la meglio sugli apprendimenti della modernità. Il progresso tecnico ed economico non ha scalfito il carattere familista degli italiani e neppure la globalizzazione, che ha visto il passaggio da un modello di società “fordista” (gerarchico, razionale, chiuso, verticistico) ad un modello di società “post-moderna” (aperto, leggero, diffuso, policentrico), ha cancellato i vizi e le abitudini dell’italiano medio ( post-fascista, post-democristiano, post-comunista, post-berlusconiano) che non ha più memoria storica. I “grillini” non sono né di destra né di sinistra, sono certamente diversi dai “berluscones”, sono quasi tutti sotto i quarant’anni, hanno un livello di istruzione medio-alto, non hanno avidità di conservazione ma sono “contro” (il sistema, lo Stato, l’Europa, la modernizzazione) in nome di un nichilismo che dimentica il passato, non si occupa del futuro ma solo del presente. Rifiutano la “democrazia dei partiti” e guardano alla “democrazia del pubblico” che prescinde e diffida delle istituzioni e dove i cittadini contano di più ma sono pur sempre una massa di atomi scollegati e incapaci di scelte; in Italia le folle hanno sempre aperto la via del nuovo ma sempre a beneficio di pochi. Questo nuovo tipo di “democrazia del pubblico” non è però superiore a quello della “democrazia dei partiti”; ciò significa che il problema è a monte, nella società civile. Il passaggio epocale della cultura della razionalità (ma anche del conformismo, del fideismo e dell’utilitarismo) a nuovo modo di pensare che fa riferimento ai valori post-materiali, alle identità, agli stili di vita, al nuovo linguaggio dei “social-media” (che sostituiscono il vuoto dei contenuti e si risolve in relativismo) non ha elevato il livello di cultura e di responsabilità della politica. La novità c’è, ma ha bisogno di tempi lunghi per maturare; per disaggregare gli attuali “blocchi sociali” (la lezione di Antonio Gramsci è stata dimenticata) e favorire nuove aggregazioni ,tuttavia diceva Keynes “nei tempi lunghi siamo tutti morti”. Intanto la situazione è molto grave: l’aumento dello “spreed” significa che servono molti più soldi (e molte più tasse) per rinnovare, mese dopo mese, il nostro mostruoso debito. Senza l’Europa saremo soli e più poveri. Non è neppure pensabile che la riduzione delle tasse convinca le imprese ad assumere perché la delocalizzazione delle industrie è un fatto irreversibile che vede l’Asia e non è più l’Europa al centro dei processi di industrializzazione: bisognerà pensare all’innovazione e a settori diversi da quelli tradizionali come la “green economy”. L’esito delle elezioni era già scritto nei dati di fondo della società italiana ma i partiti hanno perso l’abitudine all’analisi e quindi non sono in grado di presentare progetti credibili; hanno abbondato in promesse irrealizzabili che hanno dato la spinta alla trasformazione del “popolo” in “plebe”. Il risultato è la non governabilità, la stasi politica, il declino dell’Italia. Su “Twitter” un elettore ha scritto: “L’Italiano medio non vota qualcuno migliore a cui assomigliare, ma qualcuno che già gli assomiglia”.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 27/2/2013 alle 09:33
Bersani,uomo probo e onesto,ha sbagliato tutto in campagna elettorale.-1 eliminando Renzi(poi recuperato in extremis) -2 troppo soft (con Berlusca che picchiava duro e cacciava balle) -3 ma soprattutto non convincendo l'elettorato di sin.sulla reale intenzione di eliminare sprechi e inefficienze e ridurre drasticam. stipendi e privilegi delle "caste"dominanti,cominciando dal finanziamento pubblico ai partiti,cedendo cosi' a Grillo(benvenuto!)larghe fasce di elettorato che gli ha voltato le spalle
Scritto da Giovanni Dotti il 27/2/2013 alle 09:34
Bersani ha fatto la cosa più difficile: perdere elezioni già vinte. Ne faccia un'altra altrettanto diffcile: ci tiri fuori dalla melma.
Scritto da Maurizio il 27/2/2013 alle 09:36
Caro Giuseppe, sono appena rientrato dai seggi elettorali del mio comune. Già il primo spoglio di ieri aveva fotografato quello che sarebbe stato il risultato delle regionali. Concordo con te sull’opportunità di “confrontarsi nei prossimi giorni con lealtà ma senza peli sulla lingua”. Sinceramente non credo che se alle primarie avesse vinto Renzi oggi staremmo festeggiando la vittoria. Infatti, Bersani non ha vinto, ma anche l’agenda Monti, che costituiva il principale contenuto programmatico di Renzi, è uscita a pezzi dalle urne. Questo per dire che il problema del PD non riguarda soltanto la linea politica o la scelta degli alleati, ma la sua incapacità di ampliare il proprio consenso e di conquistare nuovi elettori. Da questo punto di vista non è più rinviabile il confronto sul problema della scarsa attrattività del PD sollevato nei mesi scorsi da Renzi, ma che non è riducibile al solo ricambio generazionale ed alla rottamazione della dirigenza. Uscire dall’autoreferenzialità significa porsi il problema dell’evidente gap esistente tra l’immagine offerta dal PD, attraverso le scelte e le persone che lo rappresentano e l’immagine percepita dagli elettori. Su questo penso che Renzi nei prossimi mesi possa dare un importante contributo.
Scritto da Leonardo C. il 27/2/2013 alle 09:37
E' naturale che, a questo punto, ognuno di noi dica la sua: siamo un popolo costituito da gente pensante, anche se spesso un po' autolesionista. Si facciano tutte le analisi che possiamo e dobbiamo, ma cerchiamo però di evitare la caccia al colpevole, pratica in cui siamo stati sempre bravissimi: vuoi che lo si individui a destra, vuoi a sinistra, vuoi negli Italiani che non capirebbero nulla, vuoi in noi che non abbiamo scelto Renzi. Per ora, ancora a caldo, per quanto mi riguarda, manifesto la mia ennesima delusione: anch'io, come Adamoli, avevo previsto una larga vittoria alla Camera, che non c'è stata; avevo previsto una maggioranza con i montiani al Senato, che non c'è stata. Voglio, forse autoconsolamdomi un poco, partire dalle parole di Ambrosoli, sobrie, dignitose e piene di speranza, pronunciate a scrutinio ancora in corso: "comunque vada a finire, non è che l'inizio". E' una voce di speranza, non di rancore verso qualcuno o verso il destino cinico e baro, nè senso di impotenza. Mi auguro che venga raccolta. Aggiungo solamente una riflessione. Per fare politica e per conseguire risultati occorrono, a mio parere, tre qualità: un pizzico di sano realismo, un pizico di sinceri ideali, un pizzico di giovanile spregiudicatezza e di fantasia. Le prime due qualità le possediamo in abbondanza, la terza ci manca. Rimando le analisi sofisticate o semplicemnete approfondite a bocce più ferme.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 27/2/2013 alle 09:38
Al di la' dei sofismi dei politologi e di chi si ritiene tale il succo del discorso si riduce a quanto detto concisamente da PAOLACCIO nel suo commento di ieri h.9,23 che riassume bene l'essenza delle cose e il pensiero della gente comune, che e' stufa delle solite facce paroliere e inconcludenti e vuol vedere fatti concreti e non vane parole. Basta coi discorsi generici, proponete cose concrete!
Scritto da Giovanni Dotti il 27/2/2013 alle 09:39
Ho spostato in questa discusssione i commenti che sono arrivati ieri sera e che riguardano, più che il breve post di ieri, l'analisi del voto. A cominciare da quello di @Camillo Massimo Fiori delle ore 19.00. Se gli stessi lettori vorranno intervenire ancora saranno i benvenuti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 09:46
Approvo tutto anche se manca un riferimento esplicito a Renzi che avrebbe fatto certamente un risultato migliore.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 27/2/2013 alle 09:59
Ripeto quello che ho scritto ieri, Napolitano potrebbe sciogliere solo il Senato e far votare solo per il Senato.
Scritto da Iscritto Varese il 27/2/2013 alle 10:21
Caro@Adamoli, non e'solo un problema di comunicaz.(pure importante),e' anche un problema di contenuti,della mancanza di un PROGRAMMA SERIO E CREDIBILE, soprattutto per quel che riguarda la spending review nei confronti di politici di tutti i livelli e degli alti burocrati e dirigenti statali e dei vergognosi"rimborrsi elettorali" che fa imbestialire la gente di ogni ceto sociale.La titubanza e la reticenza su questi fondamentali elementi di GIUSTIZIA SOCIALE sono alla base del trionfo di Grillo
Scritto da giovanni dotti il 27/2/2013 alle 10:25
A quando la tua analisi sul voto regionale? Sono pittosto delusa.
Scritto da Dirigente regionale il 27/2/2013 alle 10:26
Carissimi @Tutti i blogger. Il PD ha perso, il PDL non ha vinto, l'M5S ha portato in Parlamento un po' di gente nuova che speriamo abbia sentore dei problemi del Paese, Monti si è disintegrato in una cervellotica campagna elettorale, in ultima analisi, IL PAESE È IL GRANDE VERO SCONFITTO. Il PD che ha la maggioranza alla Camera (in virtù di una legge elettorale stupida) ed è maggioritario al Senato (sempre in virtù di una legge elettorale stupida che serve per l’ingovernabilità), tiri fuori una lista di provvedimenti necessari al Paese (conflitto, legge elettorale, azzeramento dei costi della politica, diminuzione dei rappresentanti, eliminazione enti inutili, Province comprese, provvedimenti a favore del lavoro, pagamento concessioni governative dalle TV private, ecc.) e poi si vada a votare.
Scritto da Sic Est il 27/2/2013 alle 10:30
Giuseppe, e' come il secondo tempo della finale di Istanbul. Da milanista son certo capirai...
Scritto da Andrea Botta il 27/2/2013 alle 10:30
Caro Giuseppe. Il Pd non deve vivere di autoreferenzialita' e fare un bagno di realta', vera!!!!!
Scritto da Paolo Nizzola il 27/2/2013 alle 10:35
@Iscritto Varese (10.21) - Rivotare per il Senato e non per la Camera dove la nostra coalizione ha vinto per un soffio e ha preso una maggioranza enorme di deputati? Per fortuna Napolitano non lo farà mai e molti costituzionalisti dicono che non potrebbe farlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 10:48
@Andrea Botta (10.30) - Ho capito benissimo. A quando la rivincita sul Liverpool?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 10:51
@ Giuseppe Adamoli: quelli del Liverpool li abbiamo lastricati alla finale successiva...
Scritto da Andrea Botta il 27/2/2013 alle 10:59
@Giovanni Dotti (10.25) e @Sic Est (10.30) - E’ quello che Bersani ha in mente di proporre al Parlamento, lo ha dichiarato ieri sera. Speriamo che che questi punti siano nel programma di governo, visto che sarà un governo politico, se ci sarà come mi auguro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 11:02
Lo shock farà prendere coscienza di se?Sia nella società,cosa che mi interessa di più,sia nel PD?Campagna elettorale paradossale: a rincorrere, pensando di star davanti.Si è sottovalutata la richiesta di novità ed è stata percepita più sulle alleanze che sulle proposte. Il risultato è frutto di radici mal innaffiate. Nella società.E non posso escludere a priori che sia in corso un esperimento sulla gestione delle masse.Se il grido"inumidite la matita" fa leccare le punte,una domanda me la pongo.
Scritto da FrancescoG. il 27/2/2013 alle 11:06
Partiamo con fiducia sì, ma adesso subito un Congresso serio e di quelli veri!
Scritto da Eugenio Maria Castiglioni il 27/2/2013 alle 11:10
La CEI. L'investitura era pressocchè totale su Monti: risultato mediocre. Mi permetto di dire che la mancata sfida pubblica e diffusa all'individualismo ed al materialismo rischia di portare al nichilismo. Se si accorge uno qualsiasi come me, cresciuto tra sacrestie, campo dell'oratorio, catechismo e ragazzini portati in vacanza, la situazione non è edificante. Segnalo alcune parole del Card. Tagle: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/tagle-conclave-2265
Scritto da FrancescoG. il 27/2/2013 alle 11:22
Stupore, delusione,sorpresa, sgomento: sono tutti sentimenti condivisibili ma non bastano. Qualche spiegazione sul fatto che il Partito, dato per vincente dai sondaggi e dall’opinione pubblica sia risultato perdente nella realtà, il gruppo dirigente dovrebbe darla. Personalmente, come “pensionato della politica”, ho cercato di tracciare una sommaria analisi perché se non si è capaci di spiegare una sconfitta si è impossibilitati a rimuoverne le cause. Alcune ipotesi sono del tutto insufficienti: se avessimo scelto Renzi, se non ci fosse stata la candidatura Monti; in realtà sono stati persi alcuni milioni di elettori. Il P.D. si è fatto condizionare dalle apparenze della politica: le primarie con il duello televisivo dei candidati mancava di contenuti politici, le ricette di Bersani appartengono alla vecchia politica socialdemocratica, l’intervento statale con un aumento della spesa pubblica, che non sono più attuabili. Il Movimento di Grillo è stato ampiamente sottovalutato; alla base del suo successo ci sono motivazioni serie: una lacerazione ampia e profonda del tessuto economico e sociale e una “guerra generazionale” tra anziani, garantiti, e giovani privi di protezione sociale. Il Movimento 5 Stelle è nato fuori dalle istituzioni e rappresenta la presa di coscienza di una fascia molto larga di italiani che si è estraniata dalla politica perché non li rappresenta più. Il ceto dirigente avrebbe bisogno di un corso accelerato di storia patria, così scoprirebbero che l’Italia è sempre stata di destra, che Berlusconi ( e prima di lui Mussolini) non sono una parentesi ma l’autobiografia della nazione, che non è un fenomeno solo propagandistico ma l’espressione di un blocco sociale fatto di mentalità e interessi per cui gli basta rincorrere gli umori degli elettori per vincere, mentre il centro-sinistra deve “costruire” una mentalità nuova che tenga conto dei valori post-materialisti e che non può ispirarsi a spezzoni del passato e esperienze superate. L’Italia politica era in stato pre-agonico e il voto è stato una specie di “elettrochoc”ma neppure i candidati nuovi presi dalla società civile sono stati in grado di scoprire tale realtà. Come pretendono di governare il Paese? Governare vuol dire conoscere, trovare le ricette giuste, farle capire ai cittadini e non invece seguire gli umori della gente. In venti anni di “vuoto”, il “popolo” si è trasformato in “plebe”: non si può guidare la cittadinanza in base a slogan, a luoghi comuni; diciamola tutta: in base ad una concezione della politica che non ha nulla della “scienza” e troppo dell’approssimazione e del camaleontismo. Il Partito Democratico si è inaridito delle sue ragioni ideali; chi vi fa parte cerca innanzitutto la carriera e non si preoccupa dell’azione di educazione e di convincimento; inoltre ha messo da parte le culture che animano la vita pubblica per assomigliare sempre di più al P.D.S. che volle differenziarsi dall’esperienza del P.C.I. ma non volle mai fare una seria autocritica e si limitò ad apportare degli aggiustamenti. Popolari e Diessini, separati, contavano più voti che non il Partito Democratico: è un fatto che dovrebbe far riflettere. E’ vero che la gente vuole i fatti e non le teorie, è stufo di ideologismi comunque camuffati ma la classe dirigente deve avere degli ideali, dei valori, un progetto e un programma; il Partito non può essere solo leadership e comunicazione. Bersani, sia pure in ritardo, ha fatto una giusta apertura ai “grillini” ma il gruppo dirigente è d’accordo (anche D’Alema), è stato informato, verrà chiamato alla condivisione di una scelta solidale? Oppure si guarda all’ “inciucio” per conservare il potere? Ci sono troppi personalismi tra i dirigenti, ciò significa che manca l’etica, la consapevolezza di agire per il bene e il futuro del Paese. E’ sintomatico che lunedì pomeriggio la Finocchiaro, recatasi alla sede del partito, lo abbia trovato vuoto.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 27/2/2013 alle 11:52
Finché parlate di politica invece dei problemi della gente sarete sempre perdenti.
Scritto da Antonio Messina il 27/2/2013 alle 12:02
Abbiamo perso. Abbiamo perso un'occasione. M5S si è dimezzato indennità in Sicilia, perchè la giunta PD non l'ha imitato? Cosa gli costava? Ed è solo un piccolo esempio di decisioni di opportunità che non son state prese.... Abbiamo perso ma ci siam salvati il culo. Perdonate il latino.
Scritto da Federico Antognazza il 27/2/2013 alle 12:10
Tutti mi dicevano....Bersani è una brava persona ma .....In quel ma c'è tutta la nostra sconfitta . Le stesse cose dette da Renzi avrebbero fatto un'altro effetto. Ho ascoltato Renzi a Varese rispetto agli altri era stratosferico .....E noi l'abbiamo lasciato in panchina . Tutto questo mi ricorda la vicenda di Rivera un furoriclasse che in Nazionale lo facevano giocare solo il secondo tempo.
Scritto da Pietro il 27/2/2013 alle 12:10
"Prendersela con gli italiani non ha senso. E’ la nostra offerta politica che deve migliorare. Intanto le prime mosse spettano al Pd e questo è confortante." Sottoscrivo e aggiungo che dobbiamo eliminare tutte le tossine delle primarie (ce ne sono ancora in giro) e di questa delusione. Per me Bersani ha fatto bene la sua parte, è il PD che non è stato agile nel completare sui territori il messaggio generale: anche se parlare al nord produttivo e al sud disparato senza doppiezza non è facile, anzi
Scritto da roberto caielli il 27/2/2013 alle 12:35
Basta con questa storia di Renzi. Ha perso le primarie. Magari toccherà a lui la prossima volta ma io ho paura che in questo caso si possa spaccare il Pd.
Scritto da Militante Pd il 27/2/2013 alle 12:49
Caro Adamoli, ho letto con interesse il tuo pezzo in cui esprimi quasi meraviglia per quanto successo alla tornata elettorale. Considerando che invece un simile risultato era largamente prevedibile per chi non vive nell’empireo, ma vive la quotidianità, mi permetto di fornirti una spiegazione. Anzitutto ti prego di rileggere i dati economici reali (questi sono indicatori veri) dell’operato del governo Monti, dati che già avevo pubblicato sul tuo blog e che riporto di nuovo: • Prodotto interno lordo al -2.3% (era al 0.4% l’anno scorso) • Rapporto debito pil al 126.7% (era al 120.7%) • Spesa per interessi/pil al 5.4% (era al 4.6%) • Domanda interna -5% (era al -1%) • Tasso d’interesse sui mutui 4.8% (era al 4.6%) • Pressione fiscale al 55% (era al 51.6%) Ora questi dati si traducevano e si traducono in un disagio sociale che qui al Nord e al Centro non riguarda più soltanto una minima fetta della società, ma una larga fetta di quella piccola borghesia, che del paese costituisce l’ossatura, e che, a causa della tassazione eccessiva e dell’incremento del carovita non ce la fa a sostenere il proprio, modesto, tenore di vita e precipita nella povertà. Grillo quando parlava nei suoi comizi di “italiani nelle mense della Caritas, ben vestiti”, parlava di un fenomeno oggettivo. Ovviamente in una tale situazione l’attacco al welfare state (sanità, pensioni ed altro), in nome dell’Europa, prospettato ed in parte realizzato dal governo Monti, è stata la ciliegina sulla torta. Tu fai un grave errore d’analisi quando ritieni che Monti si sia danneggiato da solo in campagna elettorale, e rammenti che agli inizi il suo governo poteva contare sul consenso di così tanti italiani. Non consideri che quel consenso era correlato all’effetto B., ovverosia: chiunque fosse arrivato al governo dopo B. il folle, probabilmente in quel momento storico avrebbe potuto contare su un consenso simile. Ma quando Monti ha cominciato con le sue “riforme” (che, caro Adamoli, hanno portato solo rovina, come avevano previsto economisti universitari quali Bagnai e Brancaccio qui in Italia - e lo puoi constatare con i tuoi occhi leggendo i loro articoli disponibili anche in rete - evidenziando come fossero operazioni, dal punto di vista della scienza economica, sbagliate) progressivamente quel consenso è andato sciamando, e bastava parlare con la gente per strada per accorgersene, cosa che probabilmente i maggiorenti del pd hanno evitato di fare. B. che pure aveva sostenuto Monti ha avuto l’accortezza di staccarsi in tempo ed iniziare a criticarne l’operato, dando così l’impressione a molta gente di aver cambiato linea politica, e perciò ha tenuto. Perciò è semplice da spiegare quanto accaduto . Anche se credo vi sia anche altro. Che proverò a scriverti in un altro post. Cari saluti.
Scritto da Carlo il 27/2/2013 alle 12:56
Regionali: su 140 Comuni della prov. di Varese, solamente in 3 - tre - Comuni Ambrosoli ha superato Maroni: a Caronno Pertusella di 1,12% a Castello Cabiago 1,63% e a Saronno 3,73%. Nazionali: Renzi, dopo le primarie, doveva uscire con coraggio dal PD senza paura di essere punito dall'apparato. Risparmiava a Monti una figuraccia, Berlusconi restava a cuccia, poi con gente nuova, moderata e progressista dialogava con i Cinquestellini. Cosa fa adesso Bersani? Propone la Bindi come Ministro?
Scritto da Nicoletta il 27/2/2013 alle 13:07
Ma cosa rimarrà di un partito con ambizioni di Governo dopo un'intesa con M5S che riguardasse il referendum sull'Europa e L'Euro, lo stop alla TAV, il mancato riconoscimento del debito pubblico, la trasformazione dell'Italia nel parco di divertimento europeo, il ritiro delle missioni italiane all'estero... Sarebbe questo il futuro per un grande partito come il PD?
Scritto da Fabrizio Piacentini il 27/2/2013 alle 13:08
Adesso il PD sara'costretto da Grillo a fare cio'che non ha voluto(o potuto)fare prima! MENO MALE CHE GRILLO C'E'! Le belle considerazioni di C.M.Fiori sono condivisibili,peccato che ilPDnon ne abbia tenuto conto prima.Sarebbero servite non solo per dare credibilita'al PDma a tutto il Paese,con recupero di quell'affidabilita'internaz.necessaria per attrarre investimenti.Mi auguro che inizi ora un'era nuova,di maggiore onesta'e giustizia sociale.Questo ha promessoGrillo,non il lavoro che non c'e'
Scritto da giovanni dotti il 27/2/2013 alle 13:41
E tre! Due volte Romano Prodi vinse le elezioni e fallì la prova di governo, oggi il Partito Democratico vince e il Paese è di fatto ingovernabile. Il fallimento del centrosinistra è dunque strutturale, organico alla sua conformazione: sarebbe necessaria una analisi concreta e spietata, ma l'istinto di sopravvivenza della burocrazia di partito avrà – come è da decenni – il sopravvento. E' un fatto che l'anomalia italiana si esprime in vari modi e anche con l'anomala organizzazione della sinistra, condannata a vittorie effimere e a sconfitte epocali. Il Partito Democratico è un progetto incompiuto, inadeguato alla realtà sociale, in controtendenza con l'organizzazione europea dei partiti di centro e di sinistra. Le cause? Il complesso patologico di superiorità, la conseguente sottovalutazione dell'avversario, la cecità strategica e tattica da cui derivano l'ignoranza della realtà sociologica del Paese e le alleanze impresentabili. E infine la futilità delle argomentazioni di propaganda che ha lasciato agli avversari i punti forti e dirimenti delle urgenze riformatrici del Paese. Occorrerebbe un coraggio autocritico che non è nei cromosomi della fallimentare dirigenza della sinistra. Per il futuro la mia rassegnata speranza è riposta nel rigore della Germania, ultima medicina per curare, se ancora c'è tempo, “il fumo latino e la latina frivolezza” che ci prostrano. Un rispettoso omaggio a Mario Monti che ha sacrificato la sua alta reputazione per amor di Patria. Egli, straniero in Patria come lo fu l'infelice Giuseppe Mazzini. u.monti
Scritto da Ulderico Monti il 27/2/2013 alle 13:50
Per una volta mi taccio e faccio parlare M. Brambilla, da “La Stampa” di oggi: “Nessuno, neppure a destra, può parlare male di Umberto Ambrosoli. E nessuno, neppure a destra, può pensare che egli sia un «comunista». Ma come diceva Albertini è la sua coalizione che non rassicura l’elettorato lombardo. È forse altamente simbolica l’immagine della presentazione del candidato Ambrosoli il 12 gennaio scorso al Teatro Dal Verme di Milano. Lui sul palco attorniato da Lella Costa, Roberto Vecchioni, Umberto Eco, Gad Lerner, Gherardo Colombo. Con tutto il rispetto, icone di una sinistra che probabilmente ha fatto il suo tempo. Quell’immagine del Dal Verme è tanto somigliante a quella di Nanni Moretti salito sul palco accanto a Bersani lo stesso giorno in cui, su un altro palco - in piazza Duomo a Milano - Beppe Grillo portava il suo tsunami. L’accostamento delle due immagini, quella di Moretti e quella di Grillo, è perfino impietosa nel far risaltare ciò che appare nuovo e ciò che appare uscito da un vecchio film. «Non vorrei», aveva detto Matteo Renzi qualche mese fa, «che il giorno delle elezioni i leader del Pd dovessero ripetere quello che hanno detto a Parma, e cioè “non è che abbiamo perso, è che non abbiamo vinto”». È esattamente quello che s’è sentito ieri.
Scritto da Ade il 27/2/2013 alle 13:53
Comprendo che non c’è soddisfazione né consolazione alcuna nel citare il detto latino “heri dicebamus”. Magari, però… Se qualcuno facesse ammenda rispetto all’incrollabile fiducia nei condottieri che ci avrebbero portati, con una nuova “gioiosa macchina da guerra”, all’ennesima meritata e scontata “vittoria” , forse potremmo sperare ancora di “buttare il cuore oltre l’ostacolo”.
Scritto da Angelo Eberli il 27/2/2013 alle 14:07
Caro @Giuseppe Adamoli. Spero che la tua esegesi del discorso di Bersani sia quella più calzante. Già i vari interpreti, come per la nazionale di calcio, stanno preparando le più disparate formazioni e questo mi fa paura. Come mi fanno paura quelli che postano sul tuo blog, sorridendo sotto i baffi (metaforici), con il solito triste ritornello "io ve lo avevo detto". Ripeto il grande SCONFITTO di questa tornata elettorale è il PAESE: gli SCONFITTI siamo TUTTI NOI CITTADINI.
Scritto da Sic Est il 27/2/2013 alle 14:12
Io mi aspetto che il PD raccolga la grande delusione che c'è nella società civile nei confronti della politica. Tutta questa negatività deve essere trasformata in valore aggiunto e proporre in parlamento una "lenzuolata" di leggi contro la corruzione e i favore della moralità civile. Bersani può e deve farlo e troverà sicuramente sostegno dal M5S. Forse scopriamo un nuovo modo aperto e più sano di fare politica. Focus sul lavoro, sul welfare e sull'orgoglio di farcela insieme
Scritto da Simone Franceschetto il 27/2/2013 alle 14:16
Caro Giuseppe, prima di addentrarmi ad abbozzare una riflessione mi piace aprire con un ringraziamento a tutti i nostri militanti e a tutti quelli che in questi mesi ( perché dobbiamo parlare di mesi visto anche che abbiamo fatto le primarie in tempi impossibili ) hanno lavorato per il PD e per cambiare il nostro Paese. Comunque sia il risultato e su questo abbiamo il dovere di riflettere, dobbiamo un ringraziamento a chi si è speso, magari distante dai riflettori e dalle pagine dei giornali, per la campagna elettorale, una campagna iniziata ben prima del mese di febbraio. E un ringraziamento va fatto comunque anche a Bersani che era e rimane una brava persona. Con i suoi limiti, ma pur sempre una brava persona. Detto questo credo che nelle prossime settimane avremo parecchio su cui riflettere e spero che lo si faccia senza “mettere al muro” Bersani, ma nello stesso tempo senza nasconderci nulla, anche perché, se si è arrivati ad un risultato come quello che abbiamo avuto di cose che non sono andate per il verso giusto ce ne sono state parecchie. Provo ad abbozzarne qualcuna. Ancora una volta la geografia elettorale è ferma a quella del 1948, ma con la variante devastante “Grillo”. Dunque questo Paese non ama la sinistra neanche quella moderata interpretata da Bersani. La domanda è: non ama tutta la sinistra o non ama che ci sia un ex comunista a guidarla tanto più se si da l’impressione di rifare i DS e non il nuovo PD? Seconda ipotesi. Il PD ha tentato il linguaggio della verità. Ha parlato agli elettori dicendo che non si poteva andare al voto un anno fa perché il rischio era di governare sulle macerie. Ha detto che si avrebbe aperto a Monti perché il Paese necessità di consenso ampio per le riforme e non ha fatto promesse fantasmagoriche. Ma il linguaggio della verità può coesistere con un partito che non ha presentato neanche il proprio programma salvo una serie di spunti? ( della serie dalle 300 e più pagine di Prodi al nulla di adesso ). Non è che questo è stato visto come un gesto di arroganza di chi pensava di aver già vinto tanto da non voler scontentare nessuno? Terzo problema. La sinistra radicale e giustizialista esce completamente distrutta ancora una volta, poco male, ma l’alleanza con SEL ? Abbiamo perso voti noi e li ha persi SEL. E’ un abbraccio mortale per entrambi? Ma se non con SEL con Monti? Ma Monti doveva essere l’alternativa credibile per i moderati ( remember schema D’Alema sinistra/centro?? ) eppure Berlusconi è stato capace di ricompattare tutto il suo elettorato sfiorando la vittoria. Dunque il problema delle alleanze rimane ed è pesante. Problema attuale. Apertura ai grillini. Al di là di quello che tatticamente si potrà fare io, quello che temo, è che ci sia la solita “intellettualizzazione” di un qualunquismo italico. Venti anni fa ci hanno spiegato la modernità politica della Lega e abbiamo perso venti anni dietro ad un localismo becero e devastante per i nostri territori e il nostro Paese tant’è che oggi abbiamo Maroni Presidente della Regione, ora non vorrei assistere allo stesso processo di beatificazione nei confronti di Grillo. Capire le ragioni non vuol dire sposare le tesi anche perché, ed è bene non dimenticarlo, è il tasso di democrazia interno dei partiti che determina il loro comportamento nelle Istituzione e il loro uso e chi ha visto la Lega all’opera sa bene di cosa parlo. Dunque spero che su questo punto almeno si abbia il coraggio che non abbiamo avuto anni fa. Cosa succederà ora? Penso che si cercherà la strada di un Governo di minoranza con scarso successo e che poi si andrà verso un Governo del Presidente che trovi l’accordo su due o tre punti e che poi ci porti al voto nella speranza di avere una legge elettorale capace di far scegliere gli italiani e di dare stabilità al Governo.
Scritto da roberto molinari il 27/2/2013 alle 14:28
E basta con la balla dell'ingovernabilità. Se si vuole governare si può farlo benissimo con i Grillini (e qui sono d'accordo) o con i Berluscones (e qui sono nettamente contrario). E solo una questione di contenuti, su questo c'è stato il vero errore del CS che non ha rotto nettamente con i 20 anni che hanno distrutto l'italia.Qualcuno ha scritto che "MENO MALE CHE GRILLO C'E'), mi associo con forza, questo costringerà tutti a fare i conti con i necessari canbiamenti "RADICALI" necessari.
Scritto da robinew il 27/2/2013 alle 14:40
Ora è possibile pensare a cariche istituzionali fuori dai soliti giochi dei vecchi poteri che vivono non alla luce del sole ma sempre in modo occulto al servizio di massonerie e porcherie varie "trasversali". Bersani presidente del consiglio "senza se e senza ma" (al diavolo i sofismi dalemiani veltroniani) , presidenza camera a 5 stelle, presidenza senato a Finocchiaro, presidente repubblica PRODI. Riforme istituzionale e sociali vere al servizio del popolo senza tentennamenti.
Scritto da robinews il 27/2/2013 alle 15:03
Non credo che @Sic Est, possa credere che io sia tra quelli che ridono sotto i baffi. Sono, anzi, preso da un indicibile sconforto, anche perché, in questo momento, non mi sembra di poter intravedere vie d’uscita da uno stallo che rischia di evocare situazioni che ritenevo relegate al dimenticatoio. Nel mio “heri dicebamus” non c’è ombra di compiacimento. Solo un invito ai soliti soloni di far tesoro delle nefaste esperienze. Posso dichiararmi esausto e sfiduciato nel vedere sempre al comando condottieri che ci hanno baldanzosamente guidati di sconfitta in sconfitta?
Scritto da Angelo Eberli il 27/2/2013 alle 15:16
@robinew. Le ultime dichiarazioni di Grillo non mi sembrano nè concilianti, dal punto di vista politico, nè fanno sperare. Tattica? Boh. Ineducazione? Forse. Confusione? Magari. Se vuole farsi capire "bene" anche dai comuni mortali sarebbe bene che parlasse in maniera più trasparente senza finire in insulti e anatemi. Le elezioni le ha vinte e nessuno glielo può negare e la campagna elettorale è finita. In Parlamento i suoi parleranno con l'auricolare per sapere cosa dire o useranno il cervello?
Scritto da Sic Est il 27/2/2013 alle 15:25
@Dirigente regionale (10.26) - Mi scuso perché, fra i tanti commenti, mi stava sfuggendo la risposta alla tua domanda. La mia opinione sul voto regionale la metterò giù domani o dopo. Lo dico anche a @Ade (13.53) che ha già introdotto l’argomento. Ho preferito tenere distinti i due argomenti per non mettere in ombra l’analisi di quanto successo in Lombardia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 15:26
@Camillo Massimo Fiori (11.52) - Una sola annotazione, indiretta, al tuo commento Ho un grande rispetto per le tradizioni politiche ma quando si fossilizzano e prendono il sopravvento su una giusta evoluzione culturale diventano un fardello troppo pesante, da rimuovere almeno in parte. Penso che il Pd, a questo proposito, sia stato colto in mezzo al guado. La volontà di cambiare c’è, ma si realizza troppo lentamente. Due passi avanti e uno indietro, qualche volta addirittura uno avanti e due indietro. Ho la sensazione che queste elezioni siano il canto del cigno del ventennio trascorso (non solo berlusconiano) piuttosto che l’inizio di un tempo nuovo. Un tempo che vorrei segnato da una sinistra moderna che, se proprio vuole innaffiare le radici, lo faccia solo per avere fronde e frutti adatti ai decenni che abbiamo davanti e non per coltivare sogni di rivincita che non verranno mai. Penso che tu sia d’accordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 15:30
@Angelo Eberli. Apprezzo sempre le tue prese di posizione, preziose ed appropriate. Il mio post non era chiaramente diretto a te.
Scritto da Sic Est il 27/2/2013 alle 15:35
Fantastico questo blog. Alcuni commenti forse troppo lunghi ma chi non ha tempo di leggerli può saltarli. Tu sai che alle primarie avevo lasciato il nostro comune amico Enrico Letta per Renzi. Sono convinta che ero. direi eravamo, nel giusto. Oggi però faccio, come te, il tifo per il governo Bersani.
Scritto da Una Pd Brescia il 27/2/2013 alle 15:38
Giuseppe,non riesco a confortarmi per le prime mosse del PD.Ti avevo espresso prima delle elezioni il fatto che molti non si sentivano rappresentati da questa sinistra ideologica ed ambigua.Ma l'ambiguità continua: perché,come si può dire di andare in parlamento e cercare appooggi ( dai 5 stelle?),su alcuni punti,mentre la politica dovrebbe volare alto soprattutto in un momento come questo,con idee forti,con un progetto di società.Di conservatorismo, e di tatticismo eccessivo si muore.
Scritto da mario diurni il 27/2/2013 alle 15:41
Chiedo venia, per questo imperdonabile errore: ovviamente non è "sciamando" il termine corretto ma invece "scemando". Cari saluti.
Scritto da Carlo il 27/2/2013 alle 15:51
caro Adamoli, quando ho seguito pochissimo di questa campagna elettorale. Ma ho sentito sempre Bersani parlare di lotta all'evasione fiscale. Lì ho capito che si perdeva. Punto. Se vuoi e hai tempo ho messo due post su questo nella mia bacheca. CIao
Scritto da Mauro Prestinoni il 27/2/2013 alle 16:21
@ Una Pd Brescia Concordo con quanto scrivi: il blog è interessante anche se alcuni commenti sono troppo lunghi. Infatti se @ CMF (che per altro io stimo per averlo conosciuto ed ammirato quando ero un giovane “aclista”) si fosse limitato ad una breve disamina dei risultati elettorali condensando poi il tutto nell’icastico aforisma conclusivo :“L’Italiano medio non vota qualcuno migliore a cui assomigliare, ma qualcuno che già gli assomiglia”, forse sarebbe stato letto da un maggior numero di contatti: E, azzardo, con miglior efficacia.
Scritto da Angelo Eberli il 27/2/2013 alle 16:37
Grillo e' un'incognita ma in questo momento e'l'unica ancora di salvezza cui far ricorso per attuare quelle RIFORME indispensabili alla MODERNIZZAZIONE e alla MORALIZZAZIONE del Paese.Senza le quali rischiamo di sprofondare nel terzo mondo. Invece di strapparci le vesti e di avanzare tanti distinguo cerchiamo di COLLABORARE CON GRILLO e le sue truppe;mi spiace ma con Monti non avremmo fatto un tubo! Via i falliti della vecchia guardia,avanti i Renzi,gli Ambrosoli & C se vogliamo salvare l'Italia
Scritto da giovanni dotti il 27/2/2013 alle 16:43
La stroncatura più forte di Bersani l'ha fatta @Roberto Molinari che scrive testualmente: "Un ringraziamento va fatto comunque anche a Bersani che era e rimane una brava persona. Con i suoi limiti, ma pur sempre una brava persona". Magari l'intenzione di Molinari non era questa ma il risultato è quello che ho descritto e che risponde al vero. Una "brava persona" non basta a guidare il governo avendo ricevuto la fiducia della maggioranza degli italiani.
Scritto da Nicola il 27/2/2013 alle 17:18
sic est@, non penso che le dichiarazioni di queste ore debbano essere punto di riferimento, se Grillo dirà no alle proposte "CHIARE E FORTI DI VERO CAMBIAMENTO RIVOLUZIONARIO" in parlamento avrà lui gravi problemi di mancanza di prospettiva e risposte da dare ai suoi elettori che gli hanno dato il voto proprio per questo. E poi, dal PD e da Bersani non è ancora stato dato un segnale netto di cambiamento, quindi le ambiguità sono reciproche tra Grillo e Bersani. Comunque attendiamo fiduciosi.
Scritto da robinews il 27/2/2013 alle 17:32
CONDIVIDO DUBBI SU INTERVENTI TROPPO LUNGHI, CARO BEPPE, TI CHIEDO SE E' POSSIBILE DI METTERE UN PO' DI ORDINE, C'E' IL RISCHIO CHE IL BLOG POSSA PERDERE IN QUALITA' E INTERESSE, QUESTO INVITO OLTRE CHE ESSERE INDIRIZZATO A BEPPE, E' IN PRIMO LUOGO UN ACCORATO APPELLO DIRETTO A CHI FA INTERVENTI TROPPO LUNGHI.GRAZIE.
Scritto da robinews il 27/2/2013 alle 17:37
UNA ''DOMANDINA''.... LA CHIESA CON CHI SI E' SCHIERATA?
Scritto da Roberto Casola il 27/2/2013 alle 17:51
Caro Giuseppe la tua analisi e' apprezzabile e mette in luce alcuni aspetti non secondari di questa sconfitta tanto piu' dura quanto piu' i risultati sono apparsi lontani dalle attese. L'ho piu' volte affermato in tempi non sospetti anche sulla tua pagina facebook e condivido la tua analisi sull'errore mortale delle alleanze. Errore che ha danneggiato tutti i membri dell'alleanza salvo Tabacci che con abile opportunismo ha guadagnato un'altro giro in parlamento. Credo pero' che siano stati fatti anche altri pesanti errori non solo di comunicazione ma anche di gestione del processo democratico con cui ci si e' presentati agli elettori. Mi riferisco alla conduzione sia delle primarie di coalizione che di candidatura ad esempio. La doppiezza con cui il gruppo dirigente e l'apparato del partito ha manipolato le primarie non e' sfuggita a molti elettori nonostante l'uso celebrativo che se ne e' fatto successivamente. Le minacce e gli insulti propagati urbi et orbi contro Renzi dal kombinat "Tutti X Bersani", l'avanguardista di Firenze, l'amico degli speculatori delle Cayman (trasparenti professionisti dopo MPS), l'infiltrato di Berlusconi e cosi' via si sono rivelati nonostante la buona volonta' dello stesso Renzi in campagna elettorale un boomerang. Le finte rottamazioni di D'Alema e Veltroni e gli insulti della Bindi (il bischero di Firenze) che vince le primarie a Timbuctu hanno lasciato il segno sopratutto nell'elettorato piu' giovane. Parlare dei problemi piu' sentiti dalla gente come lavoro, crescita, tasse, casta, evasione fiscale per filastrocche ripetute a memoria dalle Moretti e dagli Speranza ha fatto perdere consensi invece di portarne livellando il messaggio del PD alle improbabile promesse di Berlusconi. La sconfitta non e' dovuta solo al potente processo comunicativo messo in piedi da Beppe Grillo e dal m5s e alle promesse di Berlusconi sulle tasse ma ha le sue radici nel finto rinnovamento della classe dirigente del PD che anche nel ringiovanimento clona solo stessa mentre gli elettori chiedono cambiamenti veri e quando possono provvedono loro stessi come nel caso di Franco Marini che non viene rieletto. Quanti voti sono mancati al PD perche' gli elettori hanno voluto eliminare questo ottantenne che dovrebbe essere in pensione da almeno un decennio ? Hai ragione e' arrivato davvero il tempo di cambiare in profondita' il PD pena l'emarginazione politica gia' in atto in altre forze che non hanno voluto cambiare (vedi Rivoluzione Civile). C'e' un solo modo per dare agli elettori un messaggio chiaro e credibile che il PD cambia e si prepara per una nuova elezione nel breve periodo, le dimissioni immediate ed irrevocabili di Bersani e del suo gruppo dirigente. In un paese normale e in un partito democratico queste dimissioni sarebbero state gia' date. Se il PD pensa di affrontare una nuova tornata elettorale con la leadership di Bersani manderebbe un segnale devastante all'elettorato e si avvierebbe alla estinzione. E' evidente che questo gruppo dirigente non puo' andare a elezioni a breve pena la propria dissoluzione ed e' pronto a venire a patti con chiunque pur di durare il piu' possibile altro che salvezza del paese.
Scritto da Flavio Argentesi il 27/2/2013 alle 18:07
@Angelo Eberli (16.37) e @Robinews (17.37) - Il problema degli interventi troppo lunghi è annoso. Raccomando anch’io la brevità ma resto dell’avviso che 1) conta di più il contenuto, 2) io leggo tutto, anche le virgole, ma i lettori possono anche saltare i commenti che ritengono prolissi. Ho un amico di Milano (ogni tanto scrive), che per professione segue molti blog e siti e mi dice che si, alcuni commenti potrebbero essere più sintetici, ma mi raccomanda di continuare in questo modo che lui ritiene molto positivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 18:20
@ Carlo – Pensare che le politiche di Monti abbiano portato l’Italia alla rovina dopo tredici mesi è un discorso puerile e irresponsabile; il declino dell’Italia era già in atto da decenni e le cause sono molto più complesse rispetto al problema tasse che è soltanto una componente del sistema. E’ noto che gli effetti delle leggi non si verificano in tempo reale ma hanno una maturazione differenziata nel tempo. Il professor Monti è stato chiamato dal Presidente della Repubblica (che è un uomo saggio, non un reazionario) ad applicare un programma suggerito dalla Banca Comune Europea e da Bankitalia e concordato da Berlusconi con le Autorità dell’Europa ma che quest’ultimo non ha avuto il senso di responsabilità di attuare per riparare i danni da lui in gran parte provocati. Monti aveva le mani legate dagli accordi ratificati e dai veti dei Partiti che, dal canto loro, non hanno fatto nulla neppure per diminuire i costi della politica e attuare una legge elettorale meno insensata dell’attuale. Un anno fa l’Italia correva realmente il rischio di finire come la Grecia dove è stato necessario licenziare parte dei dipendenti pubblici, dimezzare stipendi e pensioni, tagliare radicalmente la spesa sociale e che tuttora può sopravvivere con l’aiuto comunitario. Le politiche di rigore hanno sempre un effetto regressivo ma sono indispensabili per creare un margine di risorse da destinare allo sviluppo; la ricetta della sinistra di continuare ad indebitarsi trova un limite nei mercati che non vogliano più saperne di finanziare un debito mostruoso e a fare credito ad un Paese fuori controllo che non sa “fare i compiti a casa”. A fare demagogia sono buoni tutti, ma la demagogia non crea posti di lavoro, né reddito, né benessere. Tutto sommato gli ammortizzatori sociali hanno permesso di limitare il danno ma affinché il Welfare State sia sostenibile bisogna cambiare strada. Il premier, che non è un politico ma un tecnico di grande esperienza internazionale, non è riuscito a spiegare bene che la sua scelta era la stessa che fece De Gasperi (con l’economista Einaudi) nel 1947 per tirare fuori il Paese dalla depressione e attuare il “miracolo economico”. Anche allora la sinistra radicale e i reazionari erano contro. Usciremo anche da questa crisi, ma dobbiamo renderci conto che il modello di sviluppo è diverso da quello del Novecento e che lo scialo delle risorse pubbliche (comprese quelle ambientali) non risolve ma anzi aggrava il problema. Il consenso e la fiducia che l’Europa e gli Stati Uniti hanno riservato a Monti sono un capitale sociale che non va disperso: I disoccupati, i giovani senza lavoro e quelli che faticano ad arrivare a fine mese vanno sicuramente aiutati ma l’idea di poter ritornare ad un mondo consumistico è ormai al di fuori della realtà. Siamo chiamati tutti ad uno stile di vita più sobrio e ad una assunzione collettiva di responsabilità.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 27/2/2013 alle 18:25
Faccio un appello anch'io per post di dimensione umana. Da qualche tempo sto tralasciando quelli inutilmente lunghi (forse prolissi?). Per @robinew: non sono contrario ad un accordo con Grillo (traspare dal mio post delle 10.30), solo che non ho ancora capito cosa Grillo voglia. Nell'intervista che gli hanno rubato ieri, davanti casa sua, ha detto tutto, il contrario di tutto e il contrario del contrario di tutto. Aspetto e spero (senza ironia) che, quanto prima, si renda intelligibile a tutti.
Scritto da Sic Est il 27/2/2013 alle 18:33
Non so se la questione PD sia racchiusa nel dilemma Bersani-Renzi. Con tutto il rispetto per i dotti intervenuti mi pare un argomento da Bar Sport. O il Partito Democratico cambia pelle e si dà un assetto europeo, scindendo le componenti socialdemocratiche e liberal-cristianosociali che lo compongono artificiosamente, o sarà condannato dalle dinamiche sociali, condannato com'è dal disassamento di alleanze con l'estrema sinistra che lasciano enormi spazi al centro. Si guardi all'Europa!
Scritto da ulderico monti il 27/2/2013 alle 18:34
@ robinews - ci sono intervcenti, lunghi, prolissi e quindi inutili, ma ci sono anche scritti più esaurienti e densi che permettono di capire la complessità sociale. Se riduciamo le analisi a slogan e a luoghi comune poi non dobbiamo meravigliarci se le elezioni suscitano sorpresa.
Scritto da CMF il 27/2/2013 alle 18:38
Sulla lunghezza degli interventi, che io del resto evito di leggere. Mi pare che debba applicarsi una regola di buona creanza per cui gli interventi non superino l'ampiezza del post proposto. Eventualmente si intervenga più volte, ma sia dia "respiro" al blog. Diamo per scontate le qualità letterarie degli "articolisti": bravi, applausi!
Scritto da ulderico monti il 27/2/2013 alle 18:41
Gentile Fiori, per disquisizioni tecniche sull’operato di Monti la rimando al seguente articolo di un tecnico, un economista dell’Università di Chieti-Pescara, il professor Bagnai, che potrà trovare e leggere attentamente sul suo blog Goofynomics: “Zero per zero uguale zero: l’agenda Monti”, in cui l’effetto deleterio dell’operato Monti è spiegato bene. I dati che ho citato, purtroppo, sono dati reali. Come scriveva il poeta Betocchi: “Realtà vince sogno”. I dati di realtà non sono “puerili” o cattivi, sono dati, e mi spiace che la sua risposta sia più un attacco al sottoscritto che un ragionamento sui dati. All’azione politica di B. il folle, e a questo operato montiano, è conseguita una situazione nel paese di intenso disagio sociale, palese a chiunque con la gente comune avesse avuto l’umiltà di parlare, come a me capita di fare. Mi spiace che lei, che considero persona capace di accurati ragionamenti, non si degni di considerare l’evidenza . Cordiali saluti.
Scritto da Carlo il 27/2/2013 alle 18:48
scusa adamoli, ma in quale orto avremmo dovuto guardare tenuto conto che hanno perso tutti (e soprattutto i partiti moderati, Monti e UDC per es.). Pensi che fare una cosa separata da SEL avrebbe convinto gli incazzati a non votare 5stelle? Eppoi questa fobia della CGIL....
Scritto da Enzo Longhi il 27/2/2013 alle 19:06
Il Presidente, in Germania, ha dato una lezione di dignità: un esponente politico tedesco ha definito "clown" Grillo e Berlusconi:. Napolitano ha disdetto l'incontro previsto. L'offesa investiva gli elettori dei due leaders. Bene, i cittadini che votano hanno tutti uguale dignità e non devono essere offesi. Siamo già afflitti e danneggiati dal complesso di superiorità della sinistra che storicamente ha condannato il Paese al ristagno e al declino.
Scritto da ulderico monti il 27/2/2013 alle 19:08
@Enzo Longhi. nessuna fobia della Cgil, anzi la considero un asset importante per qualsiasi partito di centrosinistra, ma sarebbe bene trattere tutte le forze sindacali e quelle sociali allo stesso modo. Non è sempre avvenuto esattamente così, almeno secondo il mio parere. Quale orto guardare in particolare? Nessun orto politico ma il grande elettorato italiano andando a scovare gli scontenti dovunque si annidassero senza però usare la demagogia di Grillo che aveva le mani libere e la lingua sciolta come non poteva averle il Pd. Bersani, sotto questo profilo, è stato molto responsabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2013 alle 19:11
Sarebbe preferibile che tutti rimanessero nel limite delle 500 lettere per commento,ne guadagnerebbe l'incisivita'e la chiarezza.Sarebbe auspicabile anche un"botta e risposta"anziche'prolissi interventi,che stancano i lettori e,evitando il contradditorio,stornano l'attenzionne dalla concretezza dei problemi e tolgono vivacita'al discorso.Vorrei capire se suGrillo ho detto solo cavolate o se c''e'ancora qualche"moralista"(oddio che brutta parola!)oltre a Robinews che la pensa come me.Senopazienza
Scritto da giovanni dotti - Varese il 27/2/2013 alle 19:12
La crisi politica dovrebbe essere risolta nel più breve tempo: in altre democrazie una settimana dopo le elezioni è già insediato il governo. Da noi le consultazioni inizieranno non prima del 20 marzo, poi subiremo tutta la procedura defatigante di una procedura arcaica. Ciò è aggravato dalla fase terminale della presidenza Napolitano. Saremo in balia dei mercati e dello spread. Intanto, sono le 19,45, su Rai 3 sta concionando Vendola, una concausa del disastro.
Scritto da ulderico monti il 27/2/2013 alle 19:16
Spread e tassi passivi in aumento. Appena il sistema politico ha ripreso il sopravvento, i risultati positivi di un duro anno di "governo tecnico" stanno già evaporando. Il nuovo governo sarà insediato tra un mese: che cosa accadrà?
Scritto da ulderico monti il 27/2/2013 alle 19:29
Scusate...Forse è il caso di dire che noi cittadini Italiani abbiamo avuto il coraggio di giocare il tutto per tutto con questo terremoto, siamo tutti coscienti...in parte che abbiamo caricato la rivoltella a tamburo, questa è vera roulette russa, ma non credo ceh vi fosse più spazio per altre scelte, la cosa triste che un papa ha avuto il coraggio di dimettersi capendo i suoi limiti, Bersani, Berlusconi, stanno facendo ancora teatro...... quando dovrebbero smettere immediatametne di giocare alla roulette russa, ci sono OTTIME Giovani Figure In entrambi gli schieramente, cehg potrebbero benissimo dialogare con M5.... QUESTA DOVREBBE ESSERE LA PRIMA RISPOSTA AGLI ELETTORI E AL MOVIMENTO M5... LASCIAMO IL POSTO AI GIOVANI...ORA CONFRONTATEVI !! AVRANNO MAI, TALE LUNGIMIRANZA!?
Scritto da Alfred Rainaldi il 27/2/2013 alle 19:49
@ Ulderico Monti - @ Giovanni Dotti - Non è obbligatorio scrivere e non è obbligatorio leggere e, comunque, il padrone di casa può disciplinare gli ospiti, graditi e non. I commenti lunghi (rari) che appaiono su questo blog non superano la paginetta dattiloscritta e complessivamente sono più corti dei commenti seriali di molti intervenuti, molto meno di una anamnesi medica. Davvero i lettori sono appagati dai commenti lapidari ? Da quanto leggo anche qui non si direbbe!
Scritto da CMF il 27/2/2013 alle 20:05
bene l'autocritica ma anche la critica, a chi ha preferito Maroni ad Ambrosoli. Non so dire tutto quanto ci sia dietro, ma una cosa vedo: per taluni è garanzia del perpetuarsi di un potere che ha molti interessi; utili da distribuire, posti da assegnare (consigli di Amministrazione, ospedali..) e su questo il Pd è stato poco incisivo nella denuncia; la meritocrazia è una razza in estinzione, e i tanti somari messi al potere tengono stretti i loro "piazzatori", la Lombardia sta perdendo etica
Scritto da Beatrice il 27/2/2013 alle 20:26
Le parole sferzanti e offensive di Grillo rivolte a Bersani "è un morto che cammina" e poi "smetta di romperci" chiudono la porta della trattativa tra Pd e M5S. Per dignità Bersani la smetta di rincorrerlo. Non mi sentirei più rappresentato da lui se andasse avanti a ricevere gli insulti di un comico come Grillo.
Scritto da Lorenzo L. il 27/2/2013 alle 20:37
carissimo Beppe, in queste ore sono partite le grandi manovre di D'Alema e Veltroni (con scarso seguito spero) per impedire a Bersani di essere incaricato come presidente del consiglio e impedire qualsiasi dialogo con il movimento 5 stelle. Forse alcune sparate di Grillo sono conseguenti a questi giochi (Amato, 40 mila €.pensione), non pensi che si debba dire qualcosa in merito? Serve dire con chiarezza che se non sarà Bersani incaricato, SUBITO NUOVE ELEZIONI. Questo sarebbe vero cambamento.
Scritto da robinews il 27/2/2013 alle 21:19
in questi giorni sto seguendo con frenesia i blog di 5 stelle e centro sinistra, LA STRAGRANDE MAGGIORANZA E PER "AVVIARE" LA COLLABORAZIONE PER CAPIRE SE CI PUO' ESSERE UN FUTURO PER ENTRAMBI, MA ASPETTO PIU' IMPORTANTE, PER L'ITALIA. Perchè non dare questa "ultima speranza"?????? e lo ribadisco "ultima", se anche questa minima possibilità dovesse naufragare per responsabilità dei gruppi dirigenti del CENTRO SINISTRA, DA ME FIN QUI SOSTENUTI, dovranno essere processati per alto tradimento.
Scritto da Robinews il 27/2/2013 alle 21:28
Per Giuseppe Adamoli: hanno perso la Cremonesi (Sel) e Marcora (Udc) che avevano lavorato bene. Ha vinto la Fatuzzo. La politicamente imperitura Elisabetta Fatuzzo varcherà vittoriosa la soglia del civico 22 di via Filzi a Milano con una sola verità: o con il centrodestra o con il centrosinistra, un membro della famiglia Fatuzzo c’è sempre. Grazie ad un costante aggiornamento della sua mailing-list (considerata la probabile elevata età dei suoi votanti), Elisabetta non vive quell’onere fastidioso di fare gli scatoloni a fine legislatura. Ma quale sarà mai il segreto di questa famiglia? Escludendo che Fatuzzo senior abbia i connotati tipici dei grandi leader carismatici (alla Obama, per intenderci), avvicinandosi, piuttosto, alla figura del vecchio dipendente delle Poste Italiane (quando ancora erano pubbliche). Escludo il fascino dell’eloquio (non si rammentano grandi interventi). Non mi risulta abbiano mai stilato un programma di 300 pagine come Prodi (cit. @Molinari). Il segreto sarà forse racchiuso nella creatività del grafico che ha realizzato il simbolo: essenziale, monocromatico e statico. Un bollo. Sono certa che, un giorno, leggeremo su ‘The Lancet’ della scoperta, nel DNA dei Fatuzzo, delle informazioni genetiche riguardanti la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici (nel senso di clima politico) e a quelli dei sistemi elettorali. Confronto ai Fatuzzo, noi non siamo nessuno, siamo tutti dilettanti :-)
Scritto da eg il 27/2/2013 alle 21:28
e la chiesa? il Papa si dimette, dimostrando grande fede (c'è Dio oltre a Lui) CL invece resta a qualsiasi costo e compromesso: una fede ancora più grande: non solo nel Dio uno e trino, ma anche quattrino. (così il geniale Montanelli su Marcinkus)
Scritto da Beatrice il 27/2/2013 alle 21:34
Siamo un partito di sinistra centro; questo è il punto principale.
Scritto da Angelo Chiappa il 27/2/2013 alle 21:55
Ma chi crede di essere Grillo che tratta in questo modo il capo del Pd. Noi possiamo criticarlo. Grillo può dire di Bersani tutto quello che vuole ma lo deve rispettare.
Scritto da Militante Pd il 27/2/2013 alle 22:29
La politica deve essere anche entusiasmo e passione,non solo freddo calcolo elettorale.Se un partito o movimento recepisce i problemi e il disagio della sua gente prende consensi,altrimenti li perde.Berlusca interpreta gli interessi solo di una parte minoritaria,se il PD non riesce ad interpretare le istanze dell'altra parte che e'maggioritaria nel paese dopo quasi20anni di una politica di destra(Monti compreso)che ci ha lasciato in braghe di tela vuol dire che ha fallito,lasci il posto ad altri
Scritto da giovanni dotti il 27/2/2013 alle 23:49
Non intendo anticipare commenti sulle regionali lombarde, ma mi urge una riflessione “bizzarra”. Considero il progetto “macroregione” geniale, necessario ed urgente e mi pare che lo si debba considerare una ripresa attualizzata della strategia di Camillo Benso di Cavour e dei conseguenti accordi di Plombieries con Napoleone III. Cavour prevedeva la formazione di un Regno dell'Alta Italia sotto la guida di Vittorio Emanuele II, poi gli eventi portarono all'unità nazionale. La macroregione del Nord avrebbe dunque in Cavour un padre nobile.
Scritto da ulderico monti il 28/2/2013 alle 07:14
Non ho mai creduto a una Italia di cittadini Santi e di politici peccatori. Ho sempre creduto a una perfetta identità tra Paese e classe politica. Queste elezioni ne sono la conferma. Non importano le proposte. Importa quanto si urla, come ci si presenta e dire ciò che piace alla gente ("vi tolgo l'IMU" e "li cacciamo tutti"). Bersani ha sbagliato a dire come la pensa, non siamo in Europa, siamo in Italia. Ha sbagliato soprattutto, in un Paese di evasori Fiscali (ivi inclusi i dipendenti che prendono soldi in nero), a parlare di lotta all'evasione. Quindi ci vuole la "comunicazione" magari del nulla, ma la comunicazione. Meglio quindi Renzi? Può essere! Si va da qualche parte così? No! Ma si vincono le elezioni. L'ha fatto sempre anche Berlusconi, ora tocca ancora a lui a rivincerle (quasi) e a Grillo. E' questo il bene del Paese? Ne dubito!
Scritto da Mauro Prestinoni il 28/2/2013 alle 08:24
Riprendo comunque la proposta di un amico che invita al positivo. Il PD ha sempre sostenuto la riforma elettorale per ridare la dignità ai cittadini, la legge contro la corruzione la legge sul conflitto di interessi. Ebbene oggi la maggioranza per farla esiste con i grillini. Se Bersani riuscirà a fare ciò il suo sarà forse il governo più breve della Storia, ma il più efficace nell' imprimere una svolta di novità alla Politica.
Scritto da Mauro Prestinoni il 28/2/2013 alle 08:53
Una settimana fa il Pd inorridiva al pensiero del populista, demagogo, impresentabile Grillo. In questi giorni lo rincorre quasi senza dignità. Dove vogliamo andare in questo modo? L'ansia di far sopravvivere una legislatura nata malissimo potrebbe essere quasi una tomba per un partito di governo come il nostro..
Scritto da Michele il 28/2/2013 alle 09:03
Tutti a dare ricette per "salvare il Paese" (ci si mette anche D'Alema: vedi intervista sul Corriere ). Ci si lamenta che il Paese è ingovernabile? Ma dov'erano questi MAESTRI quando il Parlamento era sollecitato a varare una nuova legge elettorale? Hanno ancora il coraggio di parlare di responsabilità! Gli elettori hanno dato una indicazione chiara. Non arrivo a dire che ci sono dei morti che parlano (sia chiaro : in tutti i partiti ! ), ma chi ci ha portato in questa situazione almeno taccia.
Scritto da Paolaccio il 28/2/2013 alle 09:54
Giuseppe,non riesco a capire: è noto a tutti che la attuale legge elettorale non è stata cambiata soprattutto pèer volontà del PD,in quanto Bersani pensava già di avere vinto.Ne fanno fede i suoi viaggi all'estero ,in cui si accreditava come vincitore.Ora la responsabilità è degli altri!E' questo che intendo quando parlo di ambiguità.Non pensi che Bersani ed il gruppo dirigente del PD che ha vinto,ma ha perso dovrebbe dimettersi ,se non altro per dignità,nei confronti degli insulti di Grillo?
Scritto da mario diurni il 28/2/2013 alle 10:34
Vai D'Alema finisci di distruggerlo questo po' di sinistra che c'è rimasto..... Solo tu potevi concepire un ipotesi del genere. Ma vaia vaia vaiaaaaaaaaaaaa
Scritto da Luciano Mazziotta il 28/2/2013 alle 10:50
@Mario Diurni (10.34) - Non ritengo vero, caro Mario, che il Pd non abbia voluto riformare la legge elettorale. Le responsabilità sono molto estese e in prima linea non c’è sicuramente il Pd. Forse, ad un certo punto, il centrosinistra si era illuso di poter incassare il premio di maggioranza sia alla Camera che al Senato, questo si, ma è cosa ben diversa dalla "colpa" che tu gli attribuisci. Quanto alle dimissioni immediate di Bersani, queste non farebbero altro che precipitare l’Italia in una sicura ingovernabilità e riportarla alle urne con il Pd - che è la prima forza politica del Paese - nel caos. Non va bene per noi ma soprattutto per l’Italia. Se alla fine la strada delle elezioni non avrà alternative, Bersani stesso e il gruppo dirigente vedranno il da farsi ma non in una situazione da tragedia politica. In ogni caso quest’anno deve tenersi il Congresso per un cambiamento profondo. Non accampino scuse, sarebbero intollerabili.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/2/2013 alle 11:36
Cattivi pensieri, leggendo il blog. 1 – Politicamente scorretto il tedesco dei due clown: certe cose si pensano ma non si dicono. 2 – Cielle non vuole Cherubino alla Sanità: sarà per motivi teologici? 3 – Secondo la fonte Trilussa gli italiani consumano mezzo pollo a testa; non è certo chi mangia e chi digiuna. 4 – Bersani non si dimetterà, non è mica il Papa! 5 – Amato premier? Ma siamo matti? E’ il politico meglio pagato, ma di nulla-tenenti non se ne vedono in circolazione. Meglio un lavoratore della Malpensa. 6 – L’ultima speranza è Renzi: fine di un partito di popolo. 7 – Monti lo possiamo finalmente sbeffeggiare perché ha messo i conti in sicurezza. 8 - Almeno i grillini credono nell’aldilà, cioè in Casaleggio. 9 - Sotto la panca la Chiesa campa, sotto la lega l’Italia crepa. 10 – Gli italiani sapevano già quel che sarebbe successo ma non fanno nulla perché non succeda ancora. 11 – Non è vero che i disoccupati non hanno protezione sociale: guardate le liquidazioni agli esodati del Parlamento. 12 – I politici, come gli animali, non sanno che devono morire: Grillo di che specie è? Forse una chimera !
Scritto da CMF il 28/2/2013 alle 11:44
D'Alema ancora sugli scudi. Non ve ne libererete mai. Com'era bello quando noi popolari eravamo alleati con loro ma in un partito diverso!
Scritto da L. Basso il 28/2/2013 alle 12:06
Leggo che D'Alema , non pago di quanto già ci ha dato, continua a essere prodigo di consigli. Diciamogli in coro di smetterla! Abbiamo già dato.
Scritto da Angelo Eberli il 28/2/2013 alle 12:08
Anche un bambino capirebbe che Bersani non può essere il prossimo premier. Breve programma per evitare al PD la catastrofe: 1) Governo del Presidente sostenuto da tutti, tranne Grillo (perchè non vuole) con pochi punti di programma, tra cui la legge elettorale; 2) Premier non Bersani, nè un politico di area PD (che poi Berlusconi lo scarica, come ha fatto con Monti) ma un "tecnico" (la Cancellieri ?). E in autunno voto, con Renzi candidato premier: a quel punto Berlusconi (che è un clown, ma non è scemo) contro Renzi non si presenta, il PDL va in affanno e Grillo (sessantenne miliardario) contro Renzi farebbe meno lo sbruffone. Se farete così avrete qualche chances, altrimenti notte fonda as usual.
Scritto da Ade il 28/2/2013 alle 12:40
Ok, Bersani le dimissioni non le da ed è inutile richiederle, hai ragione, sarebbe un boomerang per il Pd. Dimmi la verità, vedi ancora qualche possibilità per Bersani premier?
Scritto da Una Pd Brescia il 28/2/2013 alle 13:28
1 - Complimenti a @CMF: ha capito l'appello e ora si fa leggere. Prima lo tralasciavo. La sanità (si assona bene con santità) è di CL e guai a chi gliela tocca. 2 - @A. Eberli ha ragione: D'Alema è fuori e fuori se ne stia. 3 - Non sono d'accordo sul "licenziamento" immediato e senza preavviso di Bersani: non possiamo cambiare ogni volta. 4 - @ Robinews non ci ha più aggiornato su cosa farà Grillo. 5 - Bene Renzi, ma aspettiamo di vedere come va a finire: non bruciamolo prima.
Scritto da Sic Est il 28/2/2013 alle 14:14
Mi viene solo da dire che bisogna stare attenti alla carta Renzi. Lo dice un suo sostenitore. Il quadro politico è cambiato
Scritto da Francesco Calò il 28/2/2013 alle 14:25
Uno dei pochi Pd seri è Giorgio Napolitano, una razza in estinzione. Bersoni è un politico rispettabile e capace ma la genialità della leadership non ce l'ha. Aspetto di vedere coloro che osannavano Bersani alle ultime primarie scaricarlo prima che possono, anche in provincia di Varese.
Scritto da G.G. il 28/2/2013 alle 14:55
Perchè il PDche ha sostenuto la politica del rigore (Monti), vedi riforma pensioni e riforma del lavoro, ha ottenuto legittimità internazionale, si è accreditato in ogni cancelleria, si è battuto per una politica industriale, energetica, dei trasporti e delle grandi opere oggi dovrebbe TOLLERARE GLI INSULTI DI GRILLO? Vada avanti verso un GRANDE GOVERNO DI UNITA' NAZIONALE (PD/PDL) che guidi il Paese fuori dalla crisi...E SI RIVOTA TRA CINQUE ANNI!
Scritto da La professoressa il 28/2/2013 alle 16:07
Sollecitato da @eg riprendo quanto già scrissi mesi fa. Per occupare uno scranno regionale basta molto poco: un partitello a tiratura domestica, un misero gruzzolo di preferenze e il traino di una compiacente coalizione. Quali i vantaggi, l'altra volta, di agganciare questa carriola alla locomotiva del centro sinistra? Perchè ora ad Albertini e ad altri niente e a Fatuzzo tutto? E' la nuova legge elttorale, mi si dirà. Il decoro la dignità della politica si misurano anche su queste scelte
Scritto da Giovanni Cogliati il 28/2/2013 alle 16:16
@Sic Est, aggiornamenti su grillo? ti ringrazio per avermi ironicamente nominato sul campo "portavoce di Grillo". Comunque fino all'apertura delle camere ne sentiremo tantissime da parte di tutti (per digerire le esagerazioni di campagna elettorale ci vorranno ettolitri di digestivo) . Intanto una notizia buona c'è, il PD esclude il governissimo con il caimano proponendo programmi di convergenza con 5 stelle e non è poco sul resto vedremo, personalmente continuo ad essere fiducioso nel 5 stelle
Scritto da robinews il 28/2/2013 alle 16:25
@Una Pd Brescia (13.28) - Sarà dura per Bersani diventare premier. Però, sai, parlo con passione di politica ma queste cose le conoscono e le decidono in una dozzina di persone. Parlamentari e dirigenti romani non di alto vertice orecchiano e basta. Figurati cosa ne posso sapere io. Lasciamo fare al Presidente della Repubblica, magari con un semplice incarico esplorativo, poi vedremo. Sono convinto che Bersani, se si renderà conto di essere un ostacolo alla governabilità, sarà il primo a farsi da parte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/2/2013 alle 16:40
@Giovanni Cogliati (16.16) - Parole sacrosante, caro Giovanni. Quante volte ce le siamo dette queste cose mentre eri dirigente in Consiglio e collaboravi per lo Statuto? Pensa se Formigoni avesse accettato la proposta di legge elettorale che gli avevo presentato e che non solo l’opposizione ma perfino una larga parte dei suoi accettava ben volentieri. Sarebbe cambiato tutto. La dignità non si baratta ma forse siamo di vecchio stampo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/2/2013 alle 16:45
Caro Adamoli, molto realismo e molta intelligenza politica come il tuo solito. Condivito tutto.
Scritto da Francesco (Milano) il 28/2/2013 alle 17:01
Mi spiace per chi denigrava e sottovalutava GRILLO. Altro che populismo, mi sembra anzi il giusto ANTIDOTO AL BERLUSNISMO. Ora il PD dovra' necessariam.fare i conti col 5***** se non vorra'soccombere.Grillo pretende,urlando per farsi sentire meglio,quello che il PD non ha fatto nei tanti anni di opposizione e nei pochi anni di governo di centro-sin. Sara'bene che il PD si ridesti, rinunci a tante ambiguita' e vantaggiosi inciuci,riscopra quei valori popolari di liberta'e giustizia sociale che il
Scritto da giovanni dotti il 28/2/2013 alle 18:09
@Sic Est - Monti non ha preso i voti perchè parla difficile. Bersani li ha persi perchè parla facile ma non dice nulla. Grillo parla in modo che tutti capiscano quel che vogliono. Berlusconi continua a parlare... Per cercare la politica bisogna andare al di là delle parole, verso il mondo sconosciuto della realtà.
Scritto da CMF il 28/2/2013 alle 18:32
Un @Fiori inedito, sintetico, incisiso e simpatico. Bravissimo.
Scritto da Lettrice affezionata il 28/2/2013 alle 19:32
Il lato positivo dell’ingresso nello statico ed oligopolistico mercato elettorale di un concorrente aggressivo come il partito pigliatutto di Grillo è che, da oggi, PD e PDL sono costretti a misurarsi con uno scenario competitivo del tutto nuovo nel quale, da un lato, è necessario fidelizzare il proprio elettorato per non rischiare di perdere ulteriori quote e, dall’altro, non affidare le possibilità di crescita alle sole coalizioni. Sono quest’ultime, infatti, le vere perdenti di questa campagna elettorale. In ogni schieramento, politicamente parlando, il valore aggiunto dato dagli alleati a PD, PDL e Monti è stato irrilevante, anche se, in virtù del truffaldino sistema elettorale, ha consentito una generosa distribuzione dei seggi. Oggi occorre una riforma elettorale che metta una pietra tombale sulle coalizioni costituite da accozzaglie di simboli vuoti e rappresentativi soltanto di particolarismi, che consenta di superare la frammentazione e di arginare i tatticismi di convenienza.
Scritto da Leonardo C. il 28/2/2013 alle 20:44
Bersani 2013. Segnamoci questa data e questo. Cambierà tutto finalmente nel Pd e nella sinistra.
Scritto da G.S. il 28/2/2013 alle 20:48
@Lettrice affezionata(h.19.32) e altri: RINGRAZIATEMI !
Scritto da giovanni dotti il 28/2/2013 alle 21:56
Il Pd è ancora vivo e vegeto. Se non ce la farà Bersani che se lo meriterebbe ci riuscrà qualcun altro indicato dal Pd. Troppi bersaniani e dalemiani stanno già cambiando casacca. Voltagabbane. Dovrebbe dirlo anche @Adamoli anche se ha votato Renzi alle primarie.
Scritto da Michele il 28/2/2013 alle 23:24
@ Giovanni Dotti - Il dottor Purgone era fiero della sua medicina, ma il malato non guarì.
Scritto da CMF il 1/3/2013 alle 07:31
l'ho già scritto. Adesso subito ad un Congresso del partito serio e non di quelli truccati dove il risultato è già stato scritto prima. Mi sono schierato alle primarie con Renzi! Le primarie del 29 dicembre sono per me state una buffonata dove lo zoccolo duro dell'apparato ( vedi .....) ha legittimato il "porcellum". Bersani ha allora fatto la sua scelta. Adesso risolva il problema a Roma. Da noi il problema è quello del partito! Quindi subito il Congresso! Ovviamente con Bersani dimissionario!
Scritto da eugenio castiglioni il 1/3/2013 alle 14:53
Il malato del dottor Purgone non guari', ma CMF si'. Evidentemente io sono piu'bravo dilui!
Scritto da giovanni dotti il 1/3/2013 alle 17:04
Condivido le riflessioni espresse sui motivi della quasi (incredibile!) sconfitta del PD. E' giusto cambiare pagina, finirla di dare l'appoggio ad una vecchia classe dirigente: il comunismo non c'è più (altrimenti finiamo per dar ragione a Berlusconi), il vecchio apparato di partito va spazzato via (a proposito: se si decide di escludere i candidati già eletti da più legislature, questo DEVE valere per tutti, senza nessuna deroga!), avere un programma CREDIBILE ma soprattutto CHIARO e SEMPLICE (gli italiani vogliono più lavoro, meno tasse inique, più giustizia sociale, meno privilegi ai politici ed ai potenti e MENO PARLAMENTARI!; ma è così difficile spiegarlo in campagna elettorale alla gente? Altro che smacchiare il giaguaro e scemenze del genere)... ... Ma soprattutto è ora di pensare alla anglosassone: il candidato che perde o come in questo caso non vince DEVE lasciare il posto ad un altro, che c'è già in casa e che ha pure l'età giusta.
Scritto da Alberto Limido il 3/3/2013 alle 00:06
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