Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 29/3/2013 alle 09:28

Molta tristezza ma poca sorpresa per la conclusione delle consultazioni. 
Il Presidente della Repubblica ha riconfermato di ritenere necessari  “numeri” certi per affidare l’incarico pieno. Il segretario del Pd, preso atto del no irremovibile del M5S sul cui senso di responsabilità aveva scommesso, si è trovato spiazzato e senza sbocchi alternativi.
In sostanza, il piano B ce l’ha forse Napolitano, ma non Bersani.
La dura realtà è che, mentre siamo appesi un filo sottilissimo, avremo un 
governo debole, anche se più politico di quello di Monti. Un governo non in grado di affrontare la crisi di sistema nella quale siamo immersi.
La beffa per il centrosinistra è che la probabile soluzione che il Presidente 
escogiterà renderà forse più soddisfatto il Pdl che il Pd. E tuttavia Bersani, se non avverrà il miracolo del suo rinnovato incarico, dovrà approvare il nuovo governo qualunque sia la sua qualificazione: di scopo, del Presidente, istituzionale.
E’ l’unica sponda su cui il Pd può ancora giocare per tentare la rivincita alle prossime elezioni, probabilmente vicine nel tempo.
I conti si fanno alla fine, ma una cosa è certa, più che una mezza vittoria le urne e la gestione post elettorale ci hanno regalato una mezza sconfitta.

Commenti dei lettori: 57 commenti -
che errore candidare Bersani !!!....brava persona ma si è trovato al posto giusto nel momento sbalgliato. Bastava ascoltare un po i "rumor" fra la gente del mercato e si sarebbe capito benissimo che se presentavamo Renzi avremmo vinto alla grande . Siamo una sinistra lenta di "comprendonio".e con tanta puzza ancora sotto il naso.
Scritto da Pietro il 29/3/2013 alle 09:59
Non poteva che succedere così. Lo ha voluto Bersani per insipienza o cocciutaggine. Peggio per lui ma peggio anche per il Pd.
Scritto da G.G. il 29/3/2013 alle 10:14
@Adamoli @tutto il blig, vi sembrerà strano, MA SONO FELICE CHE BERSANI NON ABBIA FATTO IL GOVERNO INCIUCIO CON PDL. Si faccia pure il governo del "Presidente", il CSX avrà libertà di azione sull'elezione del nuovo presidente della repubblica, sarà libero di votare tutte le riforme per mettere a posto tutte le porcherie di 20 anni di berlusconismo, E SARA' LIBERO ANCORA DI PIU' DI STANARE LE INFANTILITA' E INESPERIENZE DEL M5S e mettere a nudo le contraddizioni di Beppe Grillo e Casaleggio.
Scritto da Robinews il 29/3/2013 alle 10:19
Se Napy dovesse prospettare la "PROROGAZIO" di Monti, il CSX dovrebbe opporsi e spingere M5S e CDX a votargli la fiducia, gran bel risultato per il Berlusca che ha ottenuto un po di voti proprio nella campagna elettorale contro Monti, la stessa cosa vale per GRILLO il quale dovrà spiegare ai suoi elettori il grand erisultato della sua forza "ANCORA MONTI". BRAVO BERSANI STAI STANANDO TUTTI E SE MANTENETE QUESTA ROTTA CON COERENZA E VOTARE ALLE CAMERE PER IL CAMBIAMENTO IL FUTURO E TUO.
Scritto da Robinews il 29/3/2013 alle 10:20
@giovanni dotti e @sic est, ma smettetela di dare del "pagliaccio" anche a Bersani, la politica è una cosa seria e va valutata nel suo complesso e proiettata nel futuro. Bersani ha gestito male la campagna elettorale MA HA GESTITO ALLA GRANDE IL DOPO ELEZIONI e questo lo si capirà solo nel proseguimento della legeslatura (i fatti concreti) e ci sarà tutto il tempo per misurare la febbre a tutti parlamentari del M5S e al DUO GRILLO-CASALEGGIO. attenzione, questa volta non è speranza MA CERTEZZA.
Scritto da Robinews il 29/3/2013 alle 10:21
Dopo quel che ho gia' scritto nel post precedente dico solo che la delusione e' grandissima. Sottoscrivo appieno l'amarezza espressa da @Adamoli in questo post, non vedo facili vie d'uscita per il futuro.A questo punto spero solo che Napol.o il 5***** ,che ha il pallino in mano, proponga personalita'di alto livello e "costringa" il P.D. a fare quelle(ahime'dolorose per lui) riforme della politica e delle istituzioni(cominciando dalla abolizione del finanz.pubblico)che non ha voluto fare finora.
Scritto da giovanni dotti il 29/3/2013 alle 10:22
......." condizioni che non ho ritenuto accettabili".
Scritto da MaKsim il 29/3/2013 alle 10:26
Ringrazio @Dotti. Finalmente si cominciano a intravedere due cose: (1) chi aveva visto un mediocre comico trasformarsi in Salvatore della Patria si ricrede; (2) Bersani, dopo appena (?) un mese, ha capito che forse le elezioni le ha perse. - Legge elettorale subito, anche con questo governo tecnico; elezione del Capo dello Stato; poi al voto: chi vince vince e chi perde si mette di canto. Ma cosa si aspettava da un riccastro autoreferenziale, come il comico, che vive nascosto?
Scritto da Sic Est il 29/3/2013 alle 10:27
CHI OSA PARLARE MALE DI BERSANI SI SCIACQUI PRIMA LA BOCCA. i nuovi giovani del PD e Bersani stanno restituendo DIGNITA' ALLA POLITICA E ALLA SINISTRA, Bersani poteva accettare compromessi con il berlusconismo e DIVENTARE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PER 5 ANNI ha risposto VAF.....Bravo altro che D'ALEMA DOPO PRODI. Dopo 20 anni sto tornando ad avere fiducia in una sinistraitaliana europea alternativa ALLE SCHIFEZZE DELLA POLITICA ITALIANA, BERSANI, GRAZIE! GIOVANI TURCHI GRAZIE, altro che Renzi!!!
Scritto da Robinews il 29/3/2013 alle 10:28
Non gettare la croce su Bersani, anche se è scontato che andrà così. Ma è pigrizia o incapacità di analisi. Non è questioni di personalità. Bersani o Renzi, non cambia il fatto tre volte dimostrato che la sinistra è fuori asse rispetto alla società italiana, che è com'è e non come la si vuole immaginare. Ma il Pd è fuori asse anche rispetto alle esperienze della democrazie europee. Con l'aggravante dell'ostinazione supponente (il complesso di superiorità...) di rifiutare di prenderne atto.
Scritto da ulderico monti il 29/3/2013 alle 10:30
In un precedente intervento avevo criticato le modalità di incarico limitito a Bersani da parte di Napy. In questi minuti si apprendono due letture diverse del colloquio di stasera tra Napy e Bersani. Avevo VISTO GIUSTO. Adesso basta con il paternalismo di Napy che vorrebbe imporre non le larghe inteste MA IL GALATTICO INCIUCIO. Per favore avvisate Napy CHE L'ITALIA E' CAMBIATA E CHE TUTTO CAMBIERA' PRESTO, cambierà "anche il presidente" che spero non segua le sue orme che hanno originato guai.
Scritto da Robinews il 29/3/2013 alle 10:31
Caro@Robinews, ma ci voleva pure l'inciucio col PDL per completare l'opera? Non ne ha azzeccato una, in campagna elrettorale e poi. Ha perso un anno col governo Monti senza far nulla, neanche un tentativo (serio, non di facciata) di cambiare la legge elettorale. Pensava di fare il furbo ed e' rimasto fregato. In un paese serio si sarebbe dovuto dimettere subito dopo le elezioni.L'accordo col PDL era impossibile, se fosse passato sarebbe stata la fine del P.D. Adesso avanti Renzi o qualcun altro
Scritto da Giovanni Dotti il 29/3/2013 alle 10:32
@Adamoli, non condivido che la gestione del dopo elezioni sia "una mezza sconfitta" per Bersani e il CSX, CONDIVIDO INVECE CHE I CONTI "QUELLI VERI SI FARANNO ALLA FINE O A MEDIO E LUNGO TERMINE. se un qualsiasi governo del presidente o altro si farà, IL PARLAMENTO HA TUTTE LE ENERGIE PER DARE GRANDI RISPOSTE DI CAMBIAMENTO AL PAESE, inoltre ci sarà anche il tempo per dare prova al M5S che il CSX VUOLE FARE SUL SERIO I CAMBIAMENETI NECESSARI. Allenze organiche future CSX-M5S? perchè no!
Scritto da robinews il 29/3/2013 alle 10:33
@Robinews 28/3/2013 - "CHI OSA PARLARE MALE DI BERSANI SI SCIACQUI PRIMA LA BOCCA" intima l'indefettibile e indefesso Robinews e obbedisco, mi sciacquo con il Listerine, anzi mi rifaccio la doccia. E provo nostalgia del tempo in cui ero un Balilla e il motto era "Chi tocca il Duce muore". Provi il Nostro a esercitarsi nell'arte della critica e dell'autocritica: fa diventare adulti.
Scritto da Ulderico Monti il 29/3/2013 alle 10:34
Bersani e'uomo della vecchia guardia,della conservazione.Per salvare se stesso e l'apparato l'accordo col PDL lo avrebbe fatto,eccome!Ma avrebbe spaccato il partito e perso milioni di voti(ricordatevi,c'e'sempre dietro il baffetto!quello della bicamerale e della mancata legge sul conflitto d'interessi,quello che ha lasciato lo strapotere al caimano).Ha inscenato le Parlamentarie"farsa"per proteggere i suoi,ha boicottato Renzi e i contestatori,s'e'tenuto ben strettto il"porcellum",ecc.Nonvibasta?
Scritto da Giovanni Dotti il 29/3/2013 alle 10:39
Non so come finirà, e come finiremo. Spero che Bersani abbia capito qualcosa: (1) che ha perso le elezioni; (2) che forse era meglio che quei 110mila voti in più li prendeva il cavaliere e se la smazzava lui questa situazione; (3) che non può continuare a perdere tempo nel gioco del presidente incaricato; (4) che la cosa più ovvia da fare (ci voleva proprio un mese per capirlo?) è Legge elettorale - Votazione C. Stato - andare al voto magari cambiando cavallo. Il resto è fantasia dei @Robinews.
Scritto da Sic Est il 29/3/2013 alle 10:47
Al momento (ore 10,45) si preannuncia un bel Venerdì Santo per Bersani. Spiace. Riflettevo: da Bersani, in occasione delle consultazioni, si sono presentate forze politiche compatte. Con tutti i loro limiti, ma unite. Al contrario, se il presidente incaricato fosse stato un esponente del PdL oppure un tecnico, il Pd non avrebbe avuto la medesima unità, anzi, già nei giorni precedenti si sarebbero messe all’opera, anche in maniera indecente, le varie fronde costituite dagli eterni ‘malpancisti’, affannandosi in telefonate, incontri segreti, ecc., con il premier incaricato. Si sono fatti diversi errori, i principali imputabili al fatto che il PD non rincorre la propria unità, adducendo motivazioni quali una diversa linea politica, le diverse sensibilità originarie, ecc.. Continui pure, il PD, su questa traccia perdente e si consoli che l’agnello sacrificale, per ora, sembrerebbe essere solo Bersani. Per ora.
Scritto da eg il 29/3/2013 alle 10:52
@ulderico monti, e no caro, prima ho scritto a chiare lettere le mie considerazioni critiche su 20 anni del CSX (da D'alema a Bersani passando per Veltroni ecc.), ho forse anche una eccessiva visione critica della politica a 360 gradi. Ma per una volta che si imbocca una via giusta (ALTERNATIVA AL CENTRO DESTRA E AGLI INCIUCI) perchè non riconoscere che forse siamo finalmente sulla strada giusta? Perchè non riconoscere i meriti di Bersani? Oggi quelli del CSX devono essere più orgogliosi o no?
Scritto da robinews il 29/3/2013 alle 10:52
@ulderico monti, PS sono cosciente di aver usato parole forti sui critici di Bersani, io tutte le volte che ho criticato esponenti del CSX (ed è successo molte volte) non ho mai usato termini offensivi come "PAGLIACCIO, USATI SU QUESTO BLOG CONTRO BERSANI (@dotti @Sic est). Spero di essere stato chiaro anche se pre brevità degli interventi sul blog potrei aggiungere kilometri di parole e pensieri.
Scritto da robinews il 29/3/2013 alle 11:14
Avremo il governo del Presidente. Poco male, dipende da quello che farà Se prenderà le misure indispensabili per la crescita e premerà sul Parlamento per la nuova legge elettorale potremo andare alle elezioni più tranquilli.
Scritto da Giovanna G. il 29/3/2013 alle 11:34
Per @Giovanni Dotti (10,39): mi perdoni, ma definire Bersani l’uomo della conservazione è un giudizio superficiale. Secondo il Fatto (28 marzo), Matteo Renzi è stato assunto dall'azienda di famiglia otto mesi prima dell'elezione in Provincia e inquadrato come dirigente solo undici giorni prima della sua candidatura da parte dell’Ulivo. Ai sensi del Testo Unico sugli Enti locali, per l’amministratore pubblico in aspettativa si prevede il rimborso dei contributi previdenziali alla società presso il quale lavora. Conclusioni del giornalista: i contributi per la pensione dirigenziale di Renzi li starebbe pagando la collettività e non la azienda familiare. Ecco, se tutto ciò fosse vero, dimostrerebbe che di innovatori non ce ne sono, perché i politici sono tutti legati da un filo comune, antico quanto lo è il mondo: conoscere le leggi e usufruirne tempestivamente. Se poi vogliamo perderci in disquisizioni su conservazione e innovazione, prego.
Scritto da eg il 29/3/2013 alle 11:42
Tantissimi Auguri di Buona Pasqua a tutti i frequentatori del Blog. @Robinews compreso (o forse incompreso?).
Scritto da Sic Est il 29/3/2013 alle 12:00
Diciamo la verità. Bersani è stato un mezzo disastro.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 29/3/2013 alle 12:47
@sic est, ricambio volentieri gli auguri di buona pasqua a te e a tutto il blog. dico sinceramente di non sentirmi assolutamente "incompreso". Anche se la brevità degli scritti costringono alla sintesi credo di essere abbastanza chiaro e di essere capito anche da chi ha opinioni diverse dalle mie.
Scritto da robinews il 29/3/2013 alle 12:50
Il prossimo scenario sarà molto probabilmente la rotura tra PD e SEL, una perdita ulteriore di consenso da parte del PD. Si vada al più presto al voto, voglio vedermi Grillo nelle piazze a fare il comico!
Scritto da maksim il 29/3/2013 alle 12:55
A@eg dico che Bersani,o meglio il partito,aveva gia'la vittoria in tasca.Bastava lanciare MESSAGGI CHIARI all'elettorato,non i soliti bla bla confusi e sonnacchiosi.Messaggi forti che ha lanciato Grillo,che e'stato capito e ci ha fregato un sacco di voti.In politica conta l'immagine e sopratutto la chiarezza dei programmi.Lo vado ripetendo da sempre,ma senza esito.Bisognava dire CHIARAM.di volere l'elimin.del finanz.pubbl.,delle province,il1/2 del n.e stipendi dei parlam.ecc. Perche'non l'ha fatto?
Scritto da giovanni dotti il 29/3/2013 alle 13:00
Spero che Bersani abbia letto l'editoriale di oggi sul Corriere di Battista. Le battaglie o si è sicuri di vincerle (e bisogna mettersi d'accordo con il Padreterno perché ciò avvenga) o non si fanno proprio, specie quando è lampante la sconfitta (quel mediocre di Fassina non parla più: forse finalmente qualcuno gli ha riferito che le elezioni non sono state vinte). Ettore passò alla mitologia come domatore di cavalli, Bersani passerà alla storia come il domatore, mancato, di grilli.
Scritto da Sic Est il 29/3/2013 alle 13:30
Cosa può pretendere di più Bersani dalla delegazione unitaria del centrodestra? Fiducia al governo da lui guidato. Governo politico e non tecnico con Lega e Scelta civica. Ripresa economica, riforme istituzionali fondamentali. Riscrittura della seconda parte della Costituzione. Un buon Presidente della Repubblica, il PDL riproporrebbe anche Napolitano come garante per un periodo di un paio di anni. GOVERNO DI LEGISLATURA!
Scritto da Controcorrente il 29/3/2013 alle 14:42
Il miracolo di Bersani è quello di far apparire Berlusconi come una persona dignitosa e responsabile.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 29/3/2013 alle 14:45
E allora com'è andata? Ti ricordi? Eri sicuro che vinciavate ovunque, Lombardia compresa! La gioiosa macchina da guerra di Bersani s'è inceppata come quell'altra di occhettiana memoria.
Scritto da Natale Contini il 29/3/2013 alle 14:56
@Natale Contini. La gioiosa macchina da guerra era di Occhetto, leggi i giornali e impara l'italiano!
Scritto da Giuseppe Morelli il 29/3/2013 alle 15:04
Adesso avremo il fiato sul collo di Napolitano. Anche quello di Grasso(furbo...). Quello dei mercati, della Banca d'Italia,della Confindustria e di tutte le organizzazioni di rappresentanza delle categorie produttive. Quella dei sindacati,della CEI, dei giornali (leggete: Corriere,Sole 24 ore,Stampa). Pensa di resistere tanto il PD rinchiuso nella Maginot? Se si cede occorre un'altra linea politica, un altro segretario...Se si molla almeno un governo di cinque anni...
Scritto da La professoressa il 29/3/2013 alle 16:18
Chi ha perso in queste consultazioni secondo me sono i grillini che hanno fatto capire di che livello sono. L'atteggiamento del PD nei confronti di B. rieccheggia quella sinistra che si sente moralmente superiore (motivo per cui molti non la sopportano). Il PD deve invece contribure a risolvere la crisi economica. Uno dei tormentoni elettorali era 'insieme' usciamo dalla crisi. In democrazia, 'insieme' significa anche lavorare insieme agli avversari, facendo cio' che e' utile per il paese.
Scritto da Andreus il 29/3/2013 alle 17:02
Il gruppo dirigente del P.D., all'indomani delle elezioni che ci hanno regalato una mezza delusione, aveva due compiti fondamentali, a mio parere: 1. tentare di formare un governo politico guidato dal suo leader, pur nella consapevolezza dell'estrema difficoltà del tentativo stesso; 2.mantenere l'unità del partito, senza strabismi nelle più diverse direzioni politiche. Mi pare che il primo obiettivo sia sostanzialmente fallito, nonostante la pervicacia fino all'ostinazione di Bersani e nonostante la ragionevolezza delle sue proposte (gli otto punti, che pur generici potevano costituire un buon punto d'incontro per forze che non si fossero votate allo sfascismo o al populismo più becero in funzione di un un nuovo bagno elettorale). Vedremo che succederà nei prossimi giorni, ma credo si possa ipotizzare un governo di scopo o del presidente, con personalità non troppo legate agli apparati di partito;un esecutivo comunque politico, con pochi punti in cantiere e nei confronti del quale il P.D. non potrà che avere un atteggiamento pragmatico, da sostenere non a priori, ma solo in quei provvedimenti da noi condivisibili (tra cui la riforma elettorale, quasi araba fenice ormai del panorama politico italiano, oltre che un qualche intervento di equità sociale e di incentivo alla ripresa produttiva). E' chiaro che tra sei mesi, un anno, si potrà o si dovrà andare andare nuovamente alle urne. E qui fondamentale diventa disporre di un partito il più possibile unito e pronto ad una nuova "battaglia", con una determinazione maggiore di quella mostrata recentemente e soprattutto senza affidarsi troppo ai sondaggi all'italiana. Nella presente difficile fase, sia pure con qualche sbavatura e qualche mormorio di sottofondo, il gruppo dirigente si è comportato correttamente, dai vecchi ai giovani, turchi o renziani che fossero. Mi pare opportuno anche che alla prossima sfida elettorale il vecchio gruppo dirigente passi definitivamente il testimone ai più giovani. Anzi personalmente auspicherei un accordo per la gestione del partito ed in chiave elettorale tra l'ala liberaldemocratica del P.D., ben rappresentata da Renzi e dai renziani e l'ala laburista, rappresentata da Fassina e dai "giovani Turchi". Un accordo che potrebbe lanciare Renzi, con un nuovo bagno di primarie, a candidato del centrosinistra. Personalmente mi sento più vicino, anche per il mio modesto lavoro di sindacalista, vicino all'ala laburista del P.D., ma sono abbastanza realista per capire che, per vincere in Italia e governare il Paese, occorra tenere unito sinistra riformista e centro democratico; occorra aprire finalmente grosse brecce a nostro favore presso l'elettorato centrista che, privo di leader carismatici e credibili (si pensi alla parabola triste di Monti) potrebbe guardare nuovamente con interesse ad un P.D. e ad un centrosinistra guidato da Renzi. Non solo: con abilità, determinazione, unità e proposte chiare e convincenti potremmo recuperare il grillismo di sinistra che ha scelto per disperazione i due nuovi guru della politica italiana. Forse però sto correndo troppo: cominciamo a vedere che succederà nei prossimi giorni.
Scritto da mariuccio bianchi il 29/3/2013 alle 17:51
Finalmente siamo giunti al termine di un percorso il cui esito era annunciato. Mentre scrivo sono le 18.45 e tra poco termineranno le consultazioni supplementari volute da Napolitano. Le valutazioni politiche su Bersani e sul futuro del PD le rimando a quando saranno definiti i giochi sul Governo, sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e sul destino della legislatura appena iniziata. Commento, invece, lo scenario post-esplorazione di Bersani. Netta è la mia assoluta contrarietà ad un governissimo PD-PDL-Monti. La mia non è una pregiudiziale ideologica, ma la semplice constatazione del fatto che questa maggioranza lo scorso anno non è stata in grado di cambiare la legge elettorale e non si comprende proprio perché dovrebbe farlo ora. In secondo luogo è da escludersi a priori una riforma che introduca una forma di semi-presidenzialismo, come vorrebbe il PDL. Una cosa, infatti, è cambiare la legge elettorale, altra cosa è cercare scorciatoie per modificare, senza legittimazione politica, l’assetto dell’attuale ordinamento istituzionale basato sulla centralità del Parlamento. In conclusione, come avevo già indicato in miei precedenti commenti, ok alla nascita di un governo del Presidente, ma solo se a termine e basato su una maggioranza parlamentare costituita a partire da un duplice accordo politico: sul testo di una nuova legge elettorale, che escluda il semi-presidenzialismo e sul nuovo Presidente della Repubblica.
Scritto da Leonardo C. il 29/3/2013 alle 18:45
Era giusto che Bersani facesse un tentativo per costituire il governo soprattutto per dimostrare ai cittadini che una politica alternativa al populismo di rabbia e di impotenza esiste. Alla indubbia buona volontà si sono però sommati alcuni gravi errori che chiamano in causa lo staff dirigente del Partito Democratico e che erano già evidenti prima del voto. Anzitutto la sicumera dell’ “andiamo a vincere” ma anche la presa di distanza dal programma di risanamento attuato da Monti; la gente ha pensato che tutto sommato la situazione non fosse così grave da giustificare pesanti inasprimenti fiscali, tanto più che anche Berlusconi aveva demagogicamente promesso la restituzione dell’Imu; la semplificazione della realtà incentiva l’ irresponsabilità. Poi c’ è stata la determinazione ad eleggere comunque i presidenti delle camere che ha insospettito tutti gli altri e ha lasciato il P.D. in un completo isolamento. Tra l’altro la scelta non è stata completamente felice: buona quella della Boldrini sotto il profilo della novità, della serietà e della competenza; assai meno quella di Grasso, personaggio discusso, come dimostra la polemica con Caselli. Il P.D.L. si è irrigidito di fronte alla pretesa del P.D. di presidiare il Parlamento, di dirigere il Governo e di scegliere il prossimo Presidente della Repubblica e ha posto il ricatto di designare il capo dello Stato con l’evidente proposito di assicurare a Berlusconi l’immunità giuridica: una richiesta inaccettabile. Il P.D. ha chiuso a destra, non ha coltivato un rapporto propositivo, anche se non determinante, con Monti e si è genuflesso con quelli del M5S, ripetendo l’errore di D’Alema con i leghisti, considerandoli come una “costola della sinistra”. Questa accondiscendenza ha invece rafforzato l’arroganza di Grillo e dei suoi che hanno risposto con sarcasmo e insulti, infliggendo una pubblica umiliazione a Bersani. Quello di inseguire gli umori variabili dell’elettorato è un “boomerang”, una scorciatoia senza sbocchi; la via maestra è di mettere i cittadini di fronte alla realtà, spiegando loro che una fase storica si è conclusa e che il necessario cambiamento esige una comune assunzione di responsabilità e inevitabili sacrifici. E’ certamente più difficile far ragionare che suscitare emozioni ma non ci sono alternative, come ha ricordato il cardinal Bagnasco, presidente della C.E.I.: “il Paese è stremato”.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 29/3/2013 alle 18:48
Lucida e pacata l'analisi di @Mariuccio Bianchi. Condivido anche il consiglio che dà a se stesso di non correre troppo.
Scritto da Leonardo C. il 29/3/2013 alle 21:11
Post consultazioni finite. La roccia comincia a sgretolarsi: i renziani pubblicamente puntano ad un'ampia intesa,...l'intendenza seguirà!
Scritto da La professoressa il 29/3/2013 alle 21:27
@eg, Venerdì Santo per Bersani? Mi dispiace, ma questa volta non ci sarà resurrezione al terzo giorno. E neppure ha trovato un Simone di Cirene per condividere il peso della croce.Oggi pomeriggio ero alla celebrazione della Passione al Santuario di Saronno. Nell’omelia veniva evidenziato che, quasi sempre, delle nostre esperienze valorizziamo gli aspetti belli e i momenti felici, mai le difficoltà incontrate, le fatiche, gli ostacoli che abbiamo dovuto superare, che sono proprio gli elementi che danno un senso alla gioia dell’arrivo. Buona Pasqua a tutti.
Scritto da Leonardo C. il 29/3/2013 alle 21:29
Comprendo il ruolo di Bersani ma ora è bene che capisca in fretta lo stato dell' opera. Un governo politico a sua guida, stante le pedine in campo, è impossibile. Capisco l' orgoglio e tutto quello che si vuole, ma se adesso fa l' insistente va ad inguaiare definitivamente il PD.
Scritto da Pdvarese il 29/3/2013 alle 21:49
@camillo massimo fiori, su mplti aspetti della tua anlisi non sono daccordo. Mi sembra troppo semplice, ma pensate davvero che se si fosse discusso con la destra delle presidenze delle camere sarebbe stato più facile? Ma sul cinismo Berlusconiano quando tireremo le somme. E poi, permettimi di dissentire sull'analisi della crisi, quelle di oggi E' STRUTTURALMENTE DI SISTEMA E PENSARE A SOLUZIONI POLITICISTE DEL PASSATO E' UN ERRORE TRAGICO. questo è il momento del cambiamaneto rivoluzionario.
Scritto da robinews il 29/3/2013 alle 21:53
Ha ragione@CMFquando,verso la fine del suo brillante commento,dice che bisogna mettere i Cittadini di fronte alla realta' e che il necess.cambiamento esige una comune assunzione di responsabilita'e inevitabili sacrifici.Peccato che a tutte queste cose la maggior parte di essi non e' piu'avvezza,dopo20anni di populismo becero e demagogico che li ha privati dell'abitudine di pensare col proprio cervello e li ha martellati con messaggi elementari urlati eTVspazzatura Addio cultura,addio liberopensiero
Scritto da giovanni dotti il 29/3/2013 alle 22:27
@Andreus, condivido, nelle consultazioni ha perso Grillo e tornerebbe a vincere se le maggiori forze non producessero uno sforzo per governare "insieme" la fase politica e economica più difficile da quando c'è la repubblica. Mi sembra perfino più utile l'atteggiamento del Pdl e per me questo è un pensiero che mi tormenta.
Scritto da G.G. il 29/3/2013 alle 22:29
Sto valutando l' idea di andarmene via da quest' Italia.
Scritto da Ettore Russo il 29/3/2013 alle 22:37
Alla fine ci sarà un governissimo che si chiamerà con un altro nome. Bersani mi ha profondamente delusa.
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 29/3/2013 alle 23:01
@Adamoli hai ragione, "la beffa per il centrosinistra è che la probabile soluzione che il Presidente escogiterà renderà forse più soddisfatto il Pdl che il Pd". Io aggiungo che questo è dovuto al modo SBAGLIATO con cui il Pd ha condotto il dopo elezioni. Ne sono convinto.
Scritto da Francesco (Milano) il 29/3/2013 alle 23:20
Qualche mese fa, e anche in campagna elettorale con qualche dubbio verso la fine, avevo sperato in una netta vittoria del centrosinistra e in un governo Bersani con l’apporto di Monti. Un minuto dopo il voto, come ho scritto anche sul blog, la mia opinione era di affidarsi all’autorevolezza e all’autorità del Presidente Napolitano. Oggi la situazione si è fatta drammatica nel vortice dei veti e contro veti. Si parla ormai apertamente dell’ipotesi delle dimissioni del Capo dello Stato per consentire al suo successore di indicare un governo o di sciogliere il Parlamento. Con questa stessa legge elettorale cosa potrebbe cambiare? Gli elettori non farebbero pagare al Pd, sul quale agli occhi del mondo intero gravava questa volta l’aspettativa della governabilità, un prezzo molto alto per aver fallito l'impresa? Non lo dico per amor di parte o di partito. Ma perché penso al centrosinistra come a un timoniere affidabile per una barca in tempesta. E allora bisogna accettare con fiducia la guida del Presidente, non mettergli i bastoni fra ruote, rifiutare l’idea delle dimissioni, assecondare il suo sforzo di dare all'Italia un governo provvisorio con pochi punti indispensabili e urgenti. Il governo più politico che si possa, con chi ci sta, e con il Pd ancora protagonista.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/3/2013 alle 08:25
Esistono buoni e cattivi comandanti. Dei 3: Bers.,Berlusc.,Grillo,gli ultimi due sono andati all'assalto con le cannonate, il primo-certo della vittoria-con schioppettate al silenziatore.L'unica attenuante quella di trovarsi di fronte ben 2 nemici,di cui ha insipientem.sottovalutato le forze.Se ancora s'intestardisce adandare avanti c'e'il rischio di molte defezioni dal suo esercito.Meglio che si ritiri,prima di procurare altri danni. @E.Russo:se non fosse per la famiglia me ne sarei gia'andato!
Scritto da giovanni dotti il 30/3/2013 alle 08:48
Esistono buoni e cattivi comandanti. Dei 3: Bers.,Berlusc.,Grillo,gli ultimi due sono andati all'assalto con le cannonate, il primo-certo della vittoria-con schioppettate al silenziatore.L'unica attenuante quella di trovarsi di fronte ben 2 nemici,di cui ha insipientem.sottovalutato le forze.Se ancora s'intestardisce adandare avanti c'e'il rischio di molte defezioni dal suo esercito.Meglio che si ritiri,prima di procurare altri danni. @E.Russo:se non fosse per la famiglia me ne sarei gia'andato!
Scritto da giovanni dotti il 30/3/2013 alle 08:48
Sono d'accordo con @Adamoli, @Bianchi e @CMF. L’onest'uomo Bersani, come ripetiamo tutti quelli che ragionano con i piedi per terra, la sera stessa della non vittoria (io la chiamo sconfitta), non doveva mettersi a fare il cacciatore di grilli (ma li aveva visti? nemmeno la famiglia Addams ha mai messo insieme tante grottesche squinternate caricature) trasformandoli da nullità in statisti, ma doveva chiarire con il Capo dello Stato che, senza numeri, un governo politico era impossibile da costituire. Un Governo con pochi precisi compiti (primariamente la Legge Elettorale) e poi alle elezioni cambiando non solo il cavallo ma non consentendo più la riproposizione di certi personaggi che hanno bisogno urgente di godersi la pensione.
Scritto da Sic Est il 30/3/2013 alle 09:31
Da "impresentabile" a "statista" questa l'evoluzione in pochi giorni di Berlusconi, questo il risultato della politica "contro il muro" del PD. Non penso ai sondaggi che lo ridanno vincente, ma all'opinione che emerge dai giornali,dalla gente...dai commentatori. CONTA ANCHE L'IMMAGINE. Quando qualsiasi segretario PD potrebbe dire dopo la consultazione con il Presidente: "Via libera ad un governo organico,come presedente può andare bene anche...Berlusconi?"\
Scritto da La professoressa. il 30/3/2013 alle 10:24
@ mariuccio bianchi – Anche dall’analisi di una persona equilibrata e seria come Mariuccio Bianchi traspare l’antico vizio della sinistra: la supponenza. Nessuna autocritica nel merito di una campagna elettorale scialba e senza obiettivi; nessun appunto sul carattere verticistico e autoreferenziale impresso da Bersani al Partito; nessuna analisi della realtà sociale che ha prodotto un nuovo soggetto populistico come il M5S. Si è ripetuto lo stesso copione del 1994 quando Occhetto pensò che, una volta fatta fuori la D.C., la vittoria sarebbe toccata al P.D.S.; invece allora come oggi è spuntato un attore politico nuovo e imprevisto. Di conseguenza viene riproposta la stessa strategia: il P.D. è il sole intorno al quale devono ruotare i satelliti della politica italiana; esso può e deve recuperare i “grillini” delusi e riprendersi l’elettorato di centro-destra che ha seguito Monti. Ma perché mai? Per quali ragione il M5S dovrebbe ritornare nell’alveo che ha lasciato? In base a quali elementi nuovi? E perché il centro, ininfluente finché si vuole, ma che ha comunque impedito che Berlusconi ottenesse la maggioranza assoluta, dovrebbe scomparire? Da questa situazione di isolamento quale vantaggio può derivare al P.D.? Può bastare la sinistra radicale di Vendola a renderlo più credibile verso l’elettorato? Prendendo le distanze da Monti, dopo averlo votato e sostenuto, il Partito Democratico si è assunta la responsabilità di far credere che la situazione non fosse così grave e ha ignorato le cause profonde della crisi economica con le industrie che si delocalizzano e il lavoro che manca. Lo Stato italiano deve trovare un miliardo di euro al giorno per mantenere in essere il suo mostruoso debito e i mercati sono sempre più recalcitranti a sottoscrivere i Buoni del Tesoro necessari. Serve una decisa inversione di tendenza dopo vent’anni di buone intenzioni e di scarse decisioni e il P.D. ha bisogno di trovare alleati credibili e leali, non è autosufficiente per imprimere una svolta alla politica italiana.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 30/3/2013 alle 11:48
Abbiamo bruciato una straordinaria opportunità di vincere alla grande la tornata elettorale. Temo che questa opportunità non si ripresenterà tanto facilmente. Il "postino" non sempre bussa due volte. L'idea di un ritorno di Berlusconi alla presidenza del consiglio è di quelle che mi toglie il sonno e mi popola i sogni di incubi. Se poi il partito dovesse spaccarsi... non resterebbe che pregare.
Scritto da Iscritta delusa il 30/3/2013 alle 11:54
Domani risorgerà il Signore. Oggi si presume sia disceso all'inferno. Ieri fu messo a morte. Prima di andare a volontaria morte, diede istruzioni agli Undici - il Dodicesimo era stato inviato a compiere la missione del Tradimento – e ordinò: “ E chi non ha la spada, venda il suo mantello e se ne procuri una!”. Il significato è universale e non è transeunte. Una personalità, un leader, ha bisogno, per manifestarsi in tutta la potenza del suo pensiero e della sua azione, di una organizzazione e di un apparato (gli Undici più il Dodicesimo martire, e la spada). Così – nell'attualità politica – le personalità possono essere potenzialmente determinanti, ma hanno necessità del Partito. Se non hanno il Partito, sono impotenti, al massimo scriveranno un libro per i posteri. E' il Partito Democratico quella spada, per avere la quale si sia disposti a vendere il proprio mantello (metafora dell'impegno sociale oltre il greto interesse personale)? No, non lo è. Bisogna ricostruire il Partito dalle fondamenta.
Scritto da ulderico monti il 30/3/2013 alle 12:55
Sono costretta ad ammetterlo, @la professoressa ha centrato il bersaglio, un maldestro e imbarazzante Bersani rischia di far apparire anche Berlusconi capace e responsabile. Si tolga di mezzo con un pizzico di dignità prima che sia troppo tardi.
Scritto da Giovanna G. il 30/3/2013 alle 14:09
Peggio di così non poteva andare. Dove sono quelli che dicevano che avevamo vinto le elezioni e che l'accordo con Vendola era la chiave del paradiso?
Scritto da Francesco il 30/3/2013 alle 14:15
Che significato hanno le due commissioni che Napolitano vuole istituire oggi? Ogni interpretazione è possibile. La mia è questa. 1) La dimostrazione della sfiducia del Presidente verso tutto il sistema politico. 2) Lo sprone al governo Monti ad agire in campo economico nella quasi pienezza dei poteri. 3) Il presidente non considera più Bersani l'incaricato a formare il governo benché non sia stato ancora ufficialmente archiviato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/3/2013 alle 16:32
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