Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/4/2013 alle 10:07


Prima di Matteo Renzi, di una parte dei “giovani turchi”, dei veltroniani  ed altri ancora, il no a Franco Marini è tuonato sulla Rete: social forum e blog.
Duplice la mia la mia libera sintesi:  “Come può Bersani propinarci l’accordo con Berlusconi dopo averlo trattato da impresentabile?” E poi: “Come può Marini portarci dentro l’epoca nuova di cui c’è assoluta necessità?”
Difficile contestare sia l’una che l’altra affermazione. Per Marini mi resta l’amarezza per la figuraccia che gli hanno fatto fare, il che dimostra come molti a Roma siano scollegati dal mondo reale.
La ribellione di metà dei grandi elettori del Pd  (mai vista prima), se non è stata causata, certamente è stata alimentata e rafforzata enormemente dall’uso di questi strumenti mediatici.
Le riunioni notturne e segrete per far trovare le cose già fatte senza più il tempo di cambiarle non funzionano più.
Il passo avanti è evidente. Non c’è il rischio che si riproponga però il contrasto profondo fra le minoranze attive (ieri le piazze piene , oggi il web inondato) e la maggioranza silenziosa che ha sempre vinto in Italia? Il rischio c’è ma è minore.
Argomento su cui riflettere. Ma la differenza numerica fra le piazze il web è immensa. Con l’ulteriore disparità  che nelle piazze ( treni e bus spesso gratuiti) partecipano in gran numero iscritti, attivisti, elettori fedeli chiamati per acconsentire e applaudire con le bandiere in pugno. Mentre il web è molto più agibile (ma non a molti anziani), libero e critico.
Le forme della democrazia stanno cambiando profondamente e rapidamente. Se i partiti  continueranno con i loro stanchi rituali e non saranno molto più presenti nella società con le loro idee e proposte, insomma con la loro cultura segneranno la loro fine.
 

Commenti dei lettori: 78 commenti -
Ho preferito mettere questo post, anziché scriverne uno su Romano Prodi, poiché ritengo utile (scaramanzia e non solo) aspettare la sua elezione in Parlamento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 10:24
@tutti, ore 09, il CSX, dopo qualche psicodramma (che si poteva evitare) RISORGE forse anche migliore di prima. Tutto si era ingarbugliato per una "supposta necessità" di concordare il presidente della repubblica con un PDL che poneva la pregiudiziale provocatoria e insopportabile contro PRODI. Tutti i miei auspici e speranze che fin dal primo giorno avevo scritto sul blog hanno avuto la risposta positva. Con Prodi, l'unico vero Leader del centro sinistra che ha avuto la speranza continua.
Scritto da Robinews il 19/4/2013 alle 10:27
Incredibile questo Pd. Da una strategia ad un'altra opposta. Va bene Prodi ma il giorno in cui Bersani va in pensione sarà sempre troppo tardi.
Scritto da Luca il 19/4/2013 alle 10:30
Interessante gli spunti che dai alla riflessione. Sulla democrazia del web è necessario riprendere il discorso. Ne sono dentro e conosco questi strumenti. Vanno usati con molta saggezza ma sono una strada rivoluzionaria non soltanto per i partiti ma per tutti i soggetti di massa. I sindacati sono in crisi di rappresentanza quasi quanto le forze politiche. Da seguire con moltissima attenzione l'esperienza di Grillo e Casaleggio.
Scritto da Roseto senza rose il 19/4/2013 alle 10:36
Spero che oggi pomeriggio il thriller costruito da Bersani trovi una soluzione. I colpevoli, tortellino magico (o tragico) e segretario compresi, dovranno pur pagare qualcosa. 60 giorni per non decidere niente sono veramente tanti, con lo sfondo di un Paese che va a rotoli. Ora, dopo aver rappezzato una legge elettorale da quarto mondo, si pensi alla prossima campagna elettorale e non al secondo safari di grillini.
Scritto da Sic Est il 19/4/2013 alle 10:45
@Adamoli, PERFETTO, spesso condivido (anche con integrazioni critiche) i tuoi post. quello di oggi riesce a illustrare PERFETTAMENTE tutto quello che con i miei limiti a volte non riesco ad esprimere. Grazie per la chiarezza , non avevo dubbi sulla tua apertura e visione della nuova e futura politica. @Luca, Bersani ha fatto certamente errori e credo che alla fine, dopo aver compiuto la missione di eleggere Prodi, da persona per bene trarrà le conseguenze, poco fa lo ha comunicato. SCHAPO'
Scritto da ROBINEWS il 19/4/2013 alle 10:47
Non ho pregiudiziali verso Prodi, ma qualcuno mi puo' spiegare perche' Prodi si' e Rodota' no ?? Forse perche' quest'ultimo e' meno duttile e meno incline al compromesso, e percio' meno gradito al caimano ?? Ha ragione Cacciari, ma ancora una volta la sinistra gli volta le spalle. Perche' ?? Ho l' impressione che qualcosa di grosso ci sia sotto, che non ci vogliono spiegare. Chissa' come andra' a finire, lo spettacolino continua.....penso che ne vedremo ancora delle belle !
Scritto da giovanni dotti il 19/4/2013 alle 11:03
Ancora non si riscontra piena efficienza nell’applicazione dell’e-Government (per esempio, funzionamento della CRS - Carta Regionale dei Servizi), però per le ‘quirinarie’ (grillini) e per dissentire su Marini (popolo di centrosinistra) il Paese sembrerebbe attrezzato. D’altronde, come ricorda @V.R. (precedente post) è proprio sul digital divide che ha insistito Renzi per impiccare Marini con il proprio ‘no’. Oggi scopriamo che anche la bersaniana Moretti ha votato scheda bianca fin dalla prima consultazione. Confondendo Bersani con Schettino e temendo che la nave stia affondando, ne è scesa tempestivamente. Io mi sento sempre più ‘divide’ da queste logiche ma fortunatamente, oggi, mi consolo con il nome di Prodi. Voglio vedere Flavia Franzoni al Quirinale, nella piena convinzione che dietro un uomo intelligente c’è sempre una donna di valore. E viceversa.
Scritto da eg il 19/4/2013 alle 11:08
Caro Giuseppe, concordo innanzitutto sulla scaramanzia per Prodi e sottoscrivo l’ultimo periodo del tuo post. Nel convegno di sabato scorso, sul tema della partecipazione dei cittadini e del consenso nell’era dei nuovi media, abbiamo proprio parlato dell’abissale distanza degli attuali partiti dalla realtà (concreta e virtuale), oltre che dagli elettori. Le vicende di questi giorni e l’assurdo comportamento di Bersani & Co., confermano che anche il PD non è immune da questo problema. L’inadeguatezza della forma partito accentua il divario tra rappresentanti e rappresentati inficiando la funzione di mediazione che dovrebbero svolgere i partiti. I nuovi media e internet non sono la risoluzione di ogni problema e, per questo, rispetto ad essi non si deve assumere un approccio feticistico. Tuttavia, la politica non può oggi prescindere dalla consapevolezza dei cambiamenti che riguardano la natura e le modalità di relazione tra gli individui e, con esse, la stessa fisionomia dell’opinione pubblica. Ogni giorno ci nutriamo dell’informazione in tempo reale ed abbiamo modo di verificare come le nuove tecnologie dell’informazione abbiano accelerato i tempi di reazione, rendendo praticamente istantaneo il pronunciamento ed il giudizio dei cittadini. E’ vero che l’accessibilità al web non riguarda ancora tutti, ma il numero di persone che utilizzano internet ed interagiscono attraverso i social network è molto più alto di quanto s’immagini. Per la politica il web oggi è come il sismografo: registra i rumori e gli umori e fornisce un’indicazione per salvare la propria pelle prima che tutto ci crolli addosso. Non tenerne conto è un bel rischio!
Scritto da Leonardo C. il 19/4/2013 alle 11:12
Il web e i social network cambiano la piazza facendola diventare telematica e spesso limitata a 140 caratteri. Questo sconta sicuramente un depauperamento dei contenuti e una radicalizzazione delle opinioni, perché senza guardarsi negli occhi è molto più facile fare gli sboroni. Purtroppo per qualcuno questa "è" la democrazia e si sottovaluta il momento dell'espressione del voto. Da: "piazze piene e urne vuote" a "FB pieno di -parteciperò- a urne vuote (per tutti, sigh)".
Scritto da Lele il 19/4/2013 alle 11:42
Caro Giuseppe sottoscrivo il tuo post. Ti segnalo l'editoriale di Calabresi di oggi su "La Stampa". C'è materia su cui riflettere.
Scritto da roberto molinari il 19/4/2013 alle 11:49
Romano Prodi è il candidato migliore. Ha prestigio, competenza, esperienza e una intima onestà morale. Però Franco Marini non meritava di essere umiliato: è un politico di lungo corso ma serio e coerente, è sempre stato dalla stessa parte, quella dei lavoratori e degli umili; è stato danneggiato da sì di Berlusconi. Tuttavia bisogna essere consapevoli delle differenze al di là dei singoli personaggi. Quella di Prodi è una scelta di rottura netta verso la destra, forse anche opportuna, ma che renderà più difficile il dialogo tra i due poli. Quella di Marini era di fatto il tentativo di lanciare un ponte verso l’elettorato berlusconiano. La rivolta della Rete è stata soprattutto di carattere emotivo, non indica una strategia coerente e concreta per assicurare la “governance” del Paese. Toccherà al Partito trovare una linea condivisa che non può essere delegata alla “leadership”che è sempre un po’ verticistica. La base della partecipazione è data dalla discussione; diversamente manca la comprensione per capire il senso e la direzione della politica. A differenza dell’America di Obama dove Primarie e Rete sono utilizzate non solo come sondaggio di opinioni ma anche con riferimento ai contenuti e ai programmi, i nuovi politici italiani danno l’impressione di utilizzare cognizioni imparaticce non supportate da un minimo di elementi culturali relativi alla storia, il diritto, l’economia, la sociologia. Non è colpa loro perché sono gli eredi di un deficit educativo che è subentrato con la rivoluzione individualista degli ultimi decenni, a seguito della quale famiglie, chiese, partiti, associazioni, sindacati hanno dismesso il loro ruolo di educazione civica. Senza modificare la comune valutazione negativa, morale e politica, del “berlusconismo” occorre superare la dicotomia tra due società - l’una che si ispira a idee e valori condivisi, l’altra che è Indifferente al bene comune e semplicemente vota in base ad una mentalità di conservazione – perché tale concezione alza muri e non costruisce ponti. La politica dove gli avversari si considerano nemici, si combattono e non dialogano, è negativa e conduce inevitabilmente ad una condizione di stallo con possibili rischi per la coesione sociale e la salvaguardia della democrazia.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 19/4/2013 alle 12:03
Tutte le persone che hanno insultato Bersani dovrebbero chiedergli scusa. GRAZIE SEGRETARIO
Scritto da Pino il 19/4/2013 alle 12:05
Detto che ho iniziato a fare politica nel 2004 quando Prodi ritornò alla guida del centrosx dopo l’esilio europeo dovuto a Bertinotti-D’Alema-Marini, e detto che mi auguro riesca ad essere eletto, non posso che ribadire lo sconcerto per il comportamento dello smacchiatore di giaguari. Un mese ad inseguire Grillo facendosi prendere anche a pesci in faccia; due giorni fa inversione ad U con la scelta di abbracciare (anche fisicamente) Berlusconi-Alfano, rompendo con Vendola e senza dire nulla ai propri parlamentari, che l’hanno sconfessato sonoramente; stamane l’ennesima giravolta con il nome di Prodi, fatto all’evidente scopo di rimettere assieme i cocci: spero che almeno, prima di bruciare un altro nome (e che nome), abbiano sondato la disponibilità dei grillini a votarlo. Non oso nemmeno immaginare cosa succederebbe se i grillini insistessero su Rodotà, senza cedere di un millimetro.
Scritto da Larpi il 19/4/2013 alle 12:07
Giuseppe , i partiti dovrebbero guidare il rinnovamento della società.anche con la nuova tecnologia,e non assecondarne le pulsioni. La rete si presta anche a grandi manipolazioniFaccio molta fatica a vedere in Prodi quello che ci porta dentro " un'epoca nuova".Dobbiamo ricordare quello che ha fatto nella sua lunga carriera politica? ( IRI,due governi falliti etc,etc,).Va bene ,il PD ha fatto la sua scelta per il futuro,e se ne assuma tutta la responsabilità,e auguri per l'alleanza con i 5S
Scritto da mario diurni il 19/4/2013 alle 12:35
Mai visto uno peggio di Bersani. Il Pd è grande magazzino e Bersani il suo dispensiere.Volete l'accordo con Grillo. Aspettate che domando se è in vendita. Volete l'accordo con Berlusconi? Eccolo, basta che Marini si sacrifichi. Volete l'unità del Pd? Con Prodi è servita. Se avrete altri gusti, io sono qui.
Scritto da Maurizio il 19/4/2013 alle 12:40
Il modo come il Pd provinciale usa il web è ridicolo. Serva cambiare tutto anche lì.
Scritto da Francesco il 19/4/2013 alle 13:15
Purtroppo c'è la netta sensazione che la dirigenza abbia accettato di lanciare Prodi per dare il contentino a m5s che in cambio dell'appoggio ci piazza Rodotà, pensate un pò voi cosa sono capaci quelli del PD pur di mantenere la poltrona!! offrono l'immagine di un comico che prende due piccioni con una Fava!
Scritto da Alfred Rainaldi il 19/4/2013 alle 13:20
Nessuno,nemmeno C.M.F. ha risposto al mio quesito: perche' PRODI si'e RODOTA'no??Forse perche' il primo e'un ex democristiano e il secondo un ex di sinistra??Vorrei capire se il P.D.e'ancora un partito di sin.o cos'altro. Si propongono sempre i soliti personaggi dell'OLIGARCHIA che ha dominato il paese nelll'ultimo ventennio,non sarebbe ora di CAMBIARE come chiede il Mov.5*****??Perche'Rodota'fa tanta paura?? Perche'troppoINDIPENDENTEdi giudizio??Si pensa che possa ostacolare i loro intrallazzi?
Scritto da giovanni dotti il 19/4/2013 alle 13:24
Condivido in pieno. Sinceramente non riesco a comprender come una classe politica possa dimostrarsi così sorda nei confronti del proprio elettorato. Si è dimostrata del tutto “disconnessa”. Qualcuno mi ha detto testualmente: “pensano solo a pararsi il ….” Oltre a non percepire gli umori della base, non sono in grado di capire nemmeno quello dei loro parlamentari. Difficile superare tanta insipienza. Mi auguro che Prodi possa essere eletto; tuttavia anche a me viene spontanea la domanda di @ giovanni dotti: perché Prodi sì e Rodotà no?
Scritto da Angelo Eberli il 19/4/2013 alle 13:37
E’ significativo che in questo post dedicato alla caratteristica della rete, capillare e inclusiva di chiunque vi si accosti, @R.Molinari (11,49) si rivolga, invece, in via esclusiva ad Adamoli (‘Ti segnalo l’editoriale di Calabresi …’). Quasi fosse una lettura ristretta. Ci credo che @Fiori (12,03), quotidianamente, biasimi ‘la rivoluzione individualista’, si lamenti per la ‘dismissione, da parte di sindacati, partiti, associazioni, ecc., del proprio ruolo di educazione civica’ e invochi l’avvento di ‘idee e valori condivisi’. Io inizierei dal condividere l’editoriale, ringraziando Molinari per lo spunto http://www.lastampa.it/2013/04/19/cultura/opinioni/editoriali/un-disastro-che-viene-da-lontano-G6TiRiNARgVtVsd5mSoJ1K/pagina.html
Scritto da eg il 19/4/2013 alle 13:43
Il vincitore nel Pd è Renzi e fuori del Pd è Grillo. Bersani a casa il più presto possibile. Ormai è un disperato, nel senso che non ha più e non offre più nessuna speranza.
Scritto da M.F. il 19/4/2013 alle 13:47
@A TUTTI I DETRATTORI DI BERSANI - Ribadito che non sono per niente soddisfatto di come Bersani ha gestito il dopo elezioni con profondi cambiamenti di linea (la rincorsa a Grillo - l'accordo con Berlusconi - il ricompattamento solitario del Pd su Prodi) mi pare ingiusto prendersela con lui solo e non con tutto il gruppo dirigente. Dopo l'elezione del capo dello Stato e la formazione del governo arriverà il momento della valutazione complessiva del suo operato. Mettere alla berlina il nostro segretario è ingeneroso e autolesionista. Che lo facciano dei lettori che non appartengono al Pd lo capisco. Ma sarebbe bene che noi avanzassimo delle critiche con intento costruttivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 13:54
Vorrei stare prima nel tema e poi fare qualche osservazione controcorrente. Circa la forza della rete, non c'è dubbio; che la rete poi sia un indicatore di umori, di preferenze dell'opinione pubblica di opzioni politiche più credibile della piazza, aspetterei qualche tempo e qualche evento elettorale prima di essere troppo perentorio in tal senso. Ci sono ancora milioni di persone che non comunicano attraverso la rete, nè usano il computer; può darsi che chi lo usa riesca ad intercettare al meglio il pensiero e gli umori del resto della popolazione, ma sarei un poco cauto per il momento. Quanto poi al P.D. ed al comportamento del suo gruppo dirigente in questa fase, vorrei vedere il bicchiere mezzo pieno. Anzichè stracciarmi le vesti, apprezzo un partito ed una classe dirigente che, strattonata dal suo elettorato, sa più o meno rapidamente operare una salutare sterzata. Sarebbe stato meglio un comportamento diverso? Forse. In ogni caso preferisco un partito, in cui il dibattito, a volte faticoso, è nel complesso vivo fino ad essere lacerante; lo preferisco alla monarchia assoluta fatta da un imperatore (piazzista o comico che sia) e da tanti servi obbedienti. Dopo di che occorre che si prenda atto che il P.D. non potrà mai, per fortuna, essere un blocco monolitico ed omologato in ogni suo componente; occorre quindi prendere atto dell'esistenza di varie correnti o aree; l'essenziale che tra di esse vi sia un confronto politico e culturale serio, tendente sempre ad una sintesi, nel rispetto però di comuni regole di comportamento: ad es. il principio che la decisione su un problema, deliberata a maggioranza, dopo dibattito serio, approfondito, non finto, deve essere rispettata dalla minoranza, è qualcosa di fondamentale. Quindi anche a Bersani, tanto bistrattato in queste ultime ore e abbandonato anche da alcuni suoi pasdaran, i "giovani turchi"vorrei riconoscere l'onore delle armi, specialmente se prenderà atto che, dopo la conclusione del voto per il Presidente della repubblica, spazio per il governo di cambiamento o di minoranza, non ce n'è e collaborerà con altri al governo di scopo o del presidente. Ed ora aspettiamo con cauto ottimismo e con speranza l'elezione al Quirinale di Romani Prodi!.
Scritto da mariuccio bianchi il 19/4/2013 alle 14:17
Trovo politicamente corretto il tuo ultimo post. Però continuo a non capire perché Bersani (la storia del suo entourage composto di tanti sprovveduti non mi convince), non ha voluto capire fin da subito che le elezioni non le aveva vinte. L'umiliante inseguimento dei grillini resta, per me, una delle più tristi pagine del PD, da dimenticare subito, insieme all'ipocrita abbraccio di ieri con Alfano. Tra il Bersani.1 della preparazione delle elezioni e il Bersani.2 del dopo elezioni c'è un abisso.
Scritto da Sic Est il 19/4/2013 alle 14:27
Caro Giuseppe, sono certo che condividiamo il fatto che il no a Marini sia stato il no ad un metodo e non ad una persona. Sicuramente la trattativa sottobanco ( e per di più con Berlusconi & C.) non è piaciuta a nessuno perché retaggio di un’epoca che si vuole definitivamente archiviare. Vedremo ora come andrà a finire, certo che l’ipotesi di elezioni politiche a breve è veramente una sciagura per il nostro Paese, ma questo non sembra importare alle tante persone che sia ieri che oggi dall’arena mediatica insultano, chiedono dimissioni, propongono soluzioni stando seduti da casa. L’unica cosa è fare pollice verso. Si sta già cominciando con Prodi. La tua considerazione però sullo scollegamento dal mondo reale dei politici è quella che mi interessa di più. Siamo tutti d’accordo che; a causa della legge elettorale, dei troppi soldi ai partiti, del mancato rinnovamento, dell’elevato numero dei parlamentari, e così via, la classe politica non sia più capace di rappresentare una società complessa come la nostra. Sono convinto che la rete abbia enormi meriti in tanti ambiti della nostra vita, penso però che in politica e forse proprio in Italia più che in altri Paesi (primo paese al mondo per numero di telefonini pro capite !) questo strumento talvolta cortocircuita con grande facilità, condivido molto quello che dice @Lele, in 140 caratteri è possibile sentenziare, insultare, criticare (quasi mai in modo costruttivo), per fortuna qualche volta si può ragionare (tu sei uno di questi casi) e cercare di costruire. Tutto questo, a mio parere, è la conseguenza degli ultimi vent’anni passati dai politici e, cominciamo a dirlo, anche da tanti cittadini italiani, a perdere tempo e non a cercare di migliorare il Paese, in tanti, quando le cose andavano bene hanno pensato solo a se stessi ed alle proprie necessità. Sono sempre convinto che il Paese reale del lavoro, l’esperienza delle persone più anziane, il guardarsi negli occhi rispettando le idee (anche e soprattutto quelle contrarie) siano alcuni dei valori principali per una democrazia che si considera matura come la nostra. Ben venga la rete ma ben vengano i comizi in piazza, le sedi di partito, la vera partecipazione (altro che bus per anziani). Ogni tanto penso che la rete utilizzata in modo compulsivo stia alla realtà come la finanza sta al lavoro, le differenze sono la fatica e la solidarietà.
Scritto da silvio aimetti il 19/4/2013 alle 14:33
Dott,Adamoli, mi spiega perchè il PD non vuole Rodotà? Crede davvero che gli italiani si sentano maggiormrnte rappresentati da Prodi?
Scritto da Paolaccio il 19/4/2013 alle 14:36
Internet è un bello strumento. Grazie al quale ci siamo ”incontrati", con il quale condividiamo idee e pensieri. Può avere funzione sociale. Ieri pare l`abbia avuta. Per ora esclude parecchi, tende a diventare uno sfogatoio (le minoranze rumorose). Alcuni lo mitizzano. La politica, la societa` in generale, hanno uno strumento in più. Bisogna educarsi all`uso. A me é andata bene. Su interessi comuni ho trovato amici veri. Senza internet, non sarebbe capitato. Spazi come questo aiutano.
Scritto da FrancescoG. il 19/4/2013 alle 14:44
Giusto Adamoli, le responsabililtà politiche sono di tutta la classe dirigente. Letta scomparso. E' in Mali anche lui? La Bindi dichiara e poi dopo un'ora smentisce. Franceschini si aggira nervosamente e fa scappare Vendola dal Capranica. D'Alema si lecca i baffetti e Veltroni se la ride. Barca si ibernerà per qualche mese, dopo aver pubblicato il suo e-book gratuito. Il risultato è che sulla graticola vengono messi Bersani, da una parte, e Renzi dall'altra. Attendo autoriforma e poi mi tessero.
Scritto da V.R. il 19/4/2013 alle 14:44
Non sei contento che Prodi sarà eletto alla quarta votazione?
Scritto da Lettrice affezionata il 19/4/2013 alle 15:06
Ieri nei miei commenti ho ribadito che Bersani dovrebbe dimettersi, perché quando accadono certe cose è bene che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Ho imparato in questi anni ad apprezzare Bersani: oltre alla simpatia e alla carica umana, ho sempre ritenuto che il suo punto di forza fosse il buon senso. Ora, passi avere sbandamenti sulla linea, ma perdere il buon senso è assai più grave. Dopo il 25 febbraio, la linea è stata più volte smarrita, e nelle ultime 48 ore abbiamo assistito ad una sorta di “autismo politico” assoluto che ha colpito il segretario e l’intero gruppo dirigente. Qui non si tratta, caro Giuseppe, di non essere ingenerosi o di evitare di mettere Bersani alla berlina. Ovvio che, ora, occorre chiudere le priorità contingenti: elezione del Presidente e formazione del Governo. Tuttavia, le conseguenze della dissennata gestione politica di queste ultime 48 ore avrà effetti negativi di lungo periodo sulla credibilità e sull’affidabilità del PD. Voglio proprio immaginare su quali basi di consenso possa essere costituito un Governo sostenuto dal PD. Se già era difficile nelle scorse settimane, ora lo è ancora di più. Dopodiché, concordo sul fatto che le critiche debbano essere costruttive e che le responsabilità non sono solo di Bersani. Infatti, per cambiare veramente non basta cambiare il solo segretario. Occorre, invece, liberarci di quella zavorra, ideologica, di apparato e di mentalità politica, che affonda le sue radici anche in periferia, compresa la provincia di Varese.
Scritto da Leonardo C. il 19/4/2013 alle 15:08
@lettrice affezionata: sei proprio sicura che Prodi sarà eletto al quarto scrutinio ? altra tranvata in arrivo ...
Scritto da Larpi il 19/4/2013 alle 15:28
Dott. Adamoli, considerato il risultato elettorale cosa poteva fare Bersani se non cercare di fare accordi con qualche parte politica. Anche se la battaglia elettorale è fatta di asprezze e di affermazioni assolutistiche ne consegue che di fronte a certi risultati non favorevoli sia necessario adeguare le relazioni politiche. Chiamarle inciuci se fatti col centrodestra o capitolazioni se fatte con Grillo dimostra una superficialità politica. Quello che dispiace per Marini è che pur essendo stato il traghettatore di una buona parte della sinistra democristiana nel Pd, venga dallo stesso ripagato in questo modo. Avrebbe saputo portare la moderazione democristiana nel Paese. Ma forse quello che è accaduto è il risultato di un errore fatto a suo tempo da alcuni ex democristiani di sinistra.
Scritto da democristiano il 19/4/2013 alle 15:38
@Ai simpatizzanti di Rodotà - Vi posso solo dire che ho stima di Rodotà e che lo troverei una scelta di alta qualità. Se i requisiti sono la conoscenza dello Stato anche nei suoi meandri, l’esperienza e la professionalità polico-istituzionale, un certa sapienza costituzionale, la credibilità internazionale (da incrementare molto), il profilo morale della persona, la capacità di indurre il cambiamento politico, Rodotà questi requisiti li ha tutti. Non credo affatto che una volta nominato sarebbe al servizio di chi ho eletto. Ma io non lo conosco personalmente e so bene che contano molto le relazioni politiche e con i leader, le mediazioni fra le forze politiche, le apparenze su chi avrà vinto e chi avrà perso. Su queste aspetti dell’intricatissima vicenda alzo le mani. Non sono in grado di fare questo tipo di valutazioni. Ce le dovrà fare eventualmente il vertice del Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 15:50
@Lettrice affezionata (15.06) - Non sarei così certo che Prodi sarà eletto alla quarta votazione. Vedremo in quelle successive. Ho una radicata diffidenza delle decisioni unanimi prese in pochi minuti. Che quasi 500 persone abbiano votato come un suol uomo per Prodi non lo credo. A meno che la paura si sia impossessata di loro. Vorrei tanto sbagliarmi ma prevedo che alcuni nomi autorevoli del Pd esano dalle urne anche al quarto voto come segnale di dissenso “creativo”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 15:54
Ho letto molta cautela nel giudizio sulla Rete ed io condivido. C'è del buono e del cattivo come nei circoli del Pd dove però prevale troppo frequentemente il vecchio tradizionalismo che ci porta in un vicolo cieco. Nella sede provinciale è anche peggio perché c'è soltanto cecità e indifferenza al nuovo. Se la chiudessero non cambierebbe niente. Quindi il web serve molto. Come serve molto questo blog che è fatto molto bene perché non ci mette mano nessuno dei dirigenti di viale Monte Rosa.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 19/4/2013 alle 16:06
A proposito di Rete, a me questo blog va benissimo così. Non ha paragoni in provincia di Varese.
Scritto da Elena il 19/4/2013 alle 16:18
Chi parla male di Bersani vuole consegnare il Paese al declino berlusconiano
Scritto da Lory il 19/4/2013 alle 16:21
Anch'io non sono sicuro della elezione di Prodi. L'unica certezza è l'agire da ondivago di Bersani. Capisco che decidere in 48 ore, quando non ha saputo decidere alcunché in 60 giorni, è complicato, però non so se la scelta di Prodi sia stata la migliore elaborazione politica. Ripropongo Chiamparino e aggiungo la Cancellieri: quest'ultima pur senza esperienza politica (anche se a me questa caratteristica sembra affascinante) rappresenterebbe almeno una grande apertura all'altra metà del cielo.
Scritto da Sic Est il 19/4/2013 alle 16:27
Fai bene da fondatore e anima di questo bellissimo blog a chiedere rispetto per Bersani ma la più alta forma di rispetto è la sincerità. Bersani ormai ha perso la bussola e deve lasciare...ieri non domani. Concordo con @Sic Est e con Leonardo C.
Scritto da Giorgio S. il 19/4/2013 alle 16:44
@Adamoli prevede che "alcuni nomi autorevoli del Pd escano dalle urne anche al quarto voto come segnale di dissenso creativo". Indivinato questo "dissenso creativo". Scommetto che l'artefice sarà D'Alema, il vero padrone del Pd di cui Bersani è il maggiordomo. Cosi si ritorna all'abbraccio con Angelino Alfano e il Cavaliere. Povera sinistra vista da uno di sinistra
Scritto da Osvaldo il 19/4/2013 alle 17:11
@Lory, qui non si tratta di parlare male di Bersani. Il problema è che il berlusconismo prolifera sull'incapacità altrui, da sempre.
Scritto da Leonardo C. il 19/4/2013 alle 17:22
@Silvio Aimetti (14.33) - Concordo con la tua posizione. Mai pensato che la Rete possa sostituire i comizi in piazza, le sedi di partito, la vera partecipazione. Sottoscrivo anche che "la Rete utilizzata in modo compulsivo stia alla realtà come la finanza sta al lavoro, le differenze sono la fatica e la solidarietà". Il web è semplicemente un mezzo di cui un partito moderno e popolare oggi non può fare a meno per diffondere il proprio pensiero e ascoltare gli umori nelle viscere della società.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 17:47
@ giovanni dotti – Perché Prodi (forse) si e Rodotà no? Non esiste un metodo scientifico, un calcolo esatto per valutare l’idoneità delle persone a occupare cariche pubbliche. Intanto i due personaggi sono diversi: uno è economista e politico a livello internazionale, l’altro è un eccelso giurista con una significativa ma limitata esperienza pubblica. La scelta non viene fatta comparando in assoluto le qualità e i pregi di ciascun candidato, essa viene filtrata dalla sensibilità dei “grandi elettori” ed è rapporto al contesto in cui si svolge l’attività politica. Rodotà è il candidato di bandiera del M5S che non è in sintonia con il Partito Democratico, votarlo significherebbe riconoscere il primato di quello; Prodi viene dopo la grave lacerazione interna e richiama la stagione positiva e innovativa del centro-sinistra; i fattori psicologici e la percezione dei fatti sociali non sono estranei alla politica e di per sé non sono neppure negativi: non tutto è pura razionalità ma il sentimento va controllato. Comunque la politica è anche la storia di persone eccellenti che non sono riuscite ad affermarsi; se la si considera un servizio pubblico e non un’ ordalia dobbiamo guardare ad essa con un certo relativismo. Quello che conta è l’insieme delle condizioni e la direzione del movimento popolare. In democrazia la verità assoluta non esiste e il dissenso ha un valore ma non può trasformare un partito in una ciurma ammutinata. Mi sento in sintonia con @ eg – C’è un eccesso di individualismo anche a sinistra dello schieramento che ci porta ad “assolutilizzare” il nostro ego. A destra la situazione è diversa l’individualismo porta all’indifferenza e alla delega: l’elettorato berlusconiano non discute ma vota. In politica bisogna sempre rapportarsi agli altri e capire le ragioni di tutte senza dimenticare le nostre.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 19/4/2013 alle 17:51
Domani Monti voterà Prodi. Quindi avremo il capo dello Stato. Poi il governo e poi i conti nel Pd. Ha vinto il sindaco di Firenze.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 19/4/2013 alle 18:27
@Leonardo C. ha scritto che "occorre liberarci di quella zavorra, ideologica, di apparato e di mentalità politica, che affonda le sue radici anche in periferia, compresa la provincia di Varese". Ben detto anche in provincia di Varese. Dov'è il partito provinciale?
Scritto da Francesco il 19/4/2013 alle 18:38
@Mariuccio Bianchi, anche a me non piace la monarchia ma un leadership autorevole è necessaria mentre il Pd non ce l'ha. Bersani non regge più.
Scritto da Un malnatese come te il 19/4/2013 alle 18:48
ROMANO PRODI 395 VOTI. Sconfortante. Il Pd c'è ancora?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 18:56
100 Voti in meno dei grandi elettori del centrosinistra...su Prodi! Clamoroso al Cimbali... E adesso? Che si fa... E che mancavano Berlusconi e la Lega, qualche voto Prodi...avrebbe potuto recuperarlo...
Scritto da La professoressa il 19/4/2013 alle 18:59
@Adamoli, alla tua domanda se il PD c'è ancora aggiungo ma il centro sinistra c'è ancora? Per esserci deve sostanzialmente digerire fino in fondo l'esito delle elzioni e decidere in modo radicale e definitivo (scontando anche qualche separazione). Questa decisione deve necessariamente passare nella scelta chiara senza pensare che siano possibili equilibrismi mortali. O CON BERLUSCONI E GOVERNISSIMO (MARINI PRESIDENTE) O M5S (RODOTA' PRESIDENTE). comunque vada mi sembra che siamo al disastro.
Scritto da robinews il 19/4/2013 alle 19:13
Caro Adamoli, avevi ragione nel diffidare del voto unanime di questa mattina. Bersani mi fa umanamente pena.
Scritto da Lorenzo L. il 19/4/2013 alle 19:13
Si conosce il candidato di domani? O verrà fuori dall'incontro di tutto il PD con tutti gli stellati?
Scritto da Sic Est il 19/4/2013 alle 19:15
Tranvata, come avevo scritto oggi. Non credo di essere un genio io, quanto piuttosto che i vertici del PD siano inetti e sbandati.
Scritto da larpi il 19/4/2013 alle 19:19
Giuseppe,ti voglio rendere merito per il tuo blog,che nobilita la rete,e consente atutti di esprimere il proprio parere.Credo che la differenza di opinioni,se non distruttiva ed offensiva,porti sempre risultati positivi.Condivido il tuo ultimo commento,anche se non apprezzo Prodi per i suoi trascorsi politici.Credo anche che alla fine sarà eletto grazie ai 5S, ed il PD pagherà un caro prezzo politico per questa alleanza perché penso che Grillo miri a scomporre il PD,per prenderne gli elettori.
Scritto da mario diurni il 19/4/2013 alle 19:42
Certo che il PD non c'è più: e da quando si è fatto l'errore di "dare" a Renzi (a Renzi, ripeto, un autentico signor nessuno che mai ha lavorato nella sua vita, nè si è fatto apprezzare per particolari competenze e capacità: il nuovo, ma fatemi ridere; caso mai il vecchio che ritorna) tutti questi parlamentari carrieristi. Bersani ne avrà fatti di errori, non sarà un grande comunicatore (ovverossia un contaballe), ma quantomeno è una persona perbene. E' di tali persone che abbiamo bisogno.
Scritto da domenico nitopi il 19/4/2013 alle 19:43
A questo punto mi auguro che Prodi ritiri la propria disponibilità. Per il resto che altro dire...
Scritto da Leonardo C. il 19/4/2013 alle 19:51
Crozza stasera nel Paese delle meraviglie risparmi Bersani. Non si spara sulla croce rossa.
Scritto da Luca il 19/4/2013 alle 19:58
@Lorenzo L. Hai ragione, viene il malessere vedere un uomo di una certa età che non riesce più a connettersi con la realtà. Da due mesi, dopo che si è auto intrappolato nella posizione del presidente incaricato senza maggioranza, ci siamo accorti che gira a vuoto, si è fatto umiliare da tutti umiliando anche il PD e i suoi elettori, prende una decisione che subito dopo cambia con un'altra, in attesa che ne prenda un'altra ancora destinata ad essere smentita. Ho sospettato, fin dal primo momento, che ha subito il trauma del perdente, un po' quello che succede al pugile suonato che non sente più nemmeno il gong e combatte anche a match terminato. Mi dispiace tanto perché ho votato per Bersani alle primarie considerandolo una brava persona (considerazione non variata). Però la politica ha anche le sue esigenze e regole. Non possiamo continuare in questo perenne funerale in cui il morto non si è accorto di esserlo. Credo che onestà esiga che Bersani, considerato che tutte le decisioni che prende sono frutto della confusione di un uomo che non c’è più con la testa, decida di ritirarsi. Lo dico per il bene del Partito: un candidato al giorno leva il PD di torno.
Scritto da Sic Est il 19/4/2013 alle 19:58
Impossibile seguire e commentare i colpi di scena della politica. Dopo il disastro Marini, ecco il disastro Prodi con un Partito Democratico trasformato in una ciurma ammutinata che non segue altra logica che quella dell’autodistruzione. Adesso ci manca che converga su Rodotà per sancire la sua sudditanza a Grillo, il vero vincitore della partita. La frase di Renzi “la candidatura Prodi non c’è più” dimostra tutta la sua immaturità. Come non contrapporgli la citazione del suo ex sodale democristiano Gianfranco Rotondi: “Sarà anche vero che uno deve fare il deputato al massimo per quindici anni; ma è altrettanto vero che uno non può rompere le palle per venti. Era ancora studente e da delegato della D.C. già voleva rottamare Forlani” ?
Scritto da CMF il 19/4/2013 alle 20:01
Stasera è finita la storia Pci, Pds, Ds. Bisogna ripartire da un Pd non più a trazione post comunista. Ne parleremo quando verrai a Brescia fra qualche settimana.
Scritto da Una Pd Brescia il 19/4/2013 alle 20:02
Ci vuole un direttorio collegiale del Pd. Bersani non ce la fa più. Lo dico a malincuore.
Scritto da Iscritto Varese il 19/4/2013 alle 20:17
Renzi a favore di Prodi è stato un bel segnale anche se l'esito non è stato favorevole. Ha cominciato a ricostruire su fondamenta solide.
Scritto da Nicola il 19/4/2013 alle 20:21
Di flop in flop Bersani e i suoi cattivi consiglieri della vecchia guardia stanno portando il P.D.allo sbando. Vedremo la sua prossima mossa: chi sara' il nuovo coniglietto che tirera' fuori dal cilindro?? Perche' non il costituzionalista Rodota',uomo "di sinistra" di provata integrita' morale e indipendenza di giudizio(forse per questo non gradito all'apparato ma gradito ai 5*****)oltre che di solida cultura politico-istituzionale?Ci spieghino i dirigenti del PD,anche locali:perche'non va bene?
Scritto da giovanni dotti il 19/4/2013 alle 20:35
Il PD è morto.
Scritto da ulderico monti il 19/4/2013 alle 21:00
Fallito l'accordo col pdl ieri e fallita la scelta in solitudine di oggi, entrambe prevedibili, non resta che provare a convergere su rodota'. Se si vedessero spaccature anche li, non resterebbe che chiedere il bis a Napoilitano. Ma quanta insipienza e arroganza. In due giorni ecco spiegate le fortune politiche di Berlusconi che gioca senza avversari ed ecco appalesato il peso dei cattolici democratici nel pd: zero. Prodi e Marini trattati come stracci, che umiliazione.
Scritto da larpi il 19/4/2013 alle 21:12
Romano Prodi ha ritirato la sua candidatura con una dura dichiarazione: «Chi mi ha portato a questa decisione si faccia carico delle sue responsabilità". Chi sia costui (o costoro) non l'ho capito. Ma ho capito che la mia domanda di qualche ora fa è più che valida: c'è ancora il Pd?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 21:12
Rosy Bindi si è dimessa da presidente del Pd: una carica che conta poco ma si tratta chiaramente di un invito a Bersani a fare altrettanto. E' questa la strada oggi? Lo smarrimento c'è, il panico letale cerchiamo di tenerlo sotto controllo almeno per qualche giorno ancora. Non stiamo regolando i conti interni! Stiamo eleggendo il Presidente che sarà probabilmente il reggitore del sistema politico nei prossimi mesi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2013 alle 21:25
@Giovanni Dotti. Ci spieghino i dirigenti locali, lei ha detto. Ma quali? Lei sa chi sono e dove sono? Lo dico con un dispiacere nel cuore perché molti li conosco. L'unica persona autorevole del Pd che leggo e ascolto volentieri è Adamoli.
Scritto da Lettrice affezionata il 19/4/2013 alle 21:48
Cari amici, l'ottimismo mio di stamane, per la verità un po' forzato, sta venendo meno. Non mi aspettavo francamente che la candidatura di Romani Prodi deflagrasse così rapidamente e clamorosamente, a causa dei nostri franchi tiratori, sì dei nostri -intendo P.D.- franchi tiratori (non si tiri in ballo Sel, per cortesia!). Prodi, da quel galantuomo che è, ha prontamente ritirato la candidatura. E ora? Registro innanzitutto il fallimento del gruppo dirigente P.D., di tutto il gruppo dirigente, non solo della cerchia ristretta attorno al segretario, per quanto Bersani ed il cerchio magico non abbiano saputo leggere e risolvere in maniera soddisfacente una situazione assai complicata per noi e per il Paese. Non si ritengano incolpevoli, per dirla tutta, neppure Renzi ed i renziani, anche se non sono loro le maggiori responsabilità. Ritengo che, alla fine di questa convulsa fase, nuove elezioni permettendo, si debba andare velocemente al congresso, anticipandolo il più possibile. Da escludere quindi un governo di scopo o del Presidente? Francamente non so più che dire, in considerazione delle spinte centrifughe interne al P.D. Comincio a pensare che, se crediamo ancora alla necessità di una forza di sinistra o di centrosinistra, si debba spazzar via, in maniera ovviamente incruenta, l'intero gruppo dirigente, non per raggiunti limiti d'età, come qualche giovane sciocco continua ad affermare, ma per il semplice fatto che i nostri dirigenti non si sono mostrati adeguati ai compiti propri di una fase, ripeto, difficile e complessa politicamente, socialmente ed economicamente. Facciamo intanto un passo per volta. E quindi si cerchi di risolvere il rebus presidenza della Repubblica. Credo che il P.D. rischia terribilmente di essere sballottato dalla indigeribile convergenza con il cavaliere ad una convergenza altrettanto difficilmente digeribile con Grillo ed i grillini. Qui non si tratta di analizzare se Rodotà sia meglio di Prodi; come il problema non era se Prodi era meglio di Marini. Tutti i tre, per un verso o l'altro, sono personalità eccellenti. La questione è la maionese impazzita nel partito di maggioranza alla Camera e di maggioranza relativa al Senato: se non succede qualcosa, se qualcuno non rivela un pizzico di intuizione e di fantasia, se non si recupera un minimo di compattezza, diventa ardua la sceltà di una personalità che possa ottenere un sostegno relativamente ampio, senza abbracciare ovviamente il P.D.L.. Si eleggerà prima o poi il Prersidente, ma il P.D. cadrà in coma profondo, se non sarà stato capace di ottenere un consenso attorno ad una propria proposta. Rodotà, caduto Prodi, potrebbe essere una soluzione, ma il gruppo dirigente P.D., o quel che resta di esso, dovrà riuscire almeno a non farlo apparire o percepire come il candidato del M5 Stelle, subito da noi, per la nostra debolezza e rissosità.
Scritto da mariuccio bianchi il 19/4/2013 alle 21:56
Bruciati Marini e Prodi quello che rimane del PD...si avvia mestamente a portare un po' dei suoi...poveri resti all'abbraccio mortale con Grillo (così vogliono la gran parte degli elettori del PD) sostenendo Rodotà. Sarà l'ultima umiliazione per quello che sarebbe potute essere una concreta opportunità per il Paese. C' è la concreta possibilità che un consistente nucleo di grandi elettori PD sostenga insieme con Scelta Civica,PDL e Lega la candidatura della prima donna al Quirinale: CANCELLIERI
Scritto da La professoressa. il 19/4/2013 alle 21:59
Amici del blog, la decapitazione del PD fa propendere alla risposta affermativa alla domanda di @Adamoli, SI IL PD (quello che si credeva di essere). Ora proviamo a discutere con serietà sull'uscita da questa crisi. Ci sono chiaramente 2 opzioni possibili (oggi e non nei prossimi mesi e anni). I PD sono 2, uno che vuole il governissimo con Berlusconi e uno che vuole la scelta strategica con M5S. Si faccia la riunione su questo tema si voti e si decida (compresa anche la separazione consensuale).
Scritto da robinews il 19/4/2013 alle 22:40
Qualcuno nel PD non ha voluto che Bersani uscisse vincitore anche questa volta! Il PD non è in grado di governare, e mai lo sarà, siete una cozzaglia che cura gli interessi di parti contrapposte, è da 1 secondo dopo le elezioni che lo scrivo in tutte le salse, mi si è risposto anche per pura cortesia. Siete un fallimento totale. Ora sarete molto contenti che Bersani ha dato le dimissioni, ecco è arrivato il giorno del mio pentimento per avervi votato: che fenomeni della politica!!!
Scritto da maksim il 19/4/2013 alle 23:08
Caro Giuseppe la risposta la sai. Il PD si sta sfasciando grazie a tutti coloro che per smania di protagonismo hanno messo in difficoltà il segretario in questo periodo difficile. Stasera molti del PD faranno sbornia, ma domani si alzeranno con il mal di testa. Onore ad un grande segretario che ha pagato con estrema dignità le colpe dei traditori. Auguri per il prossimo partito.
Scritto da Pino il 19/4/2013 alle 23:10
@ U. Monti - Il PD non è morto: non è mai nato, è un aborto ! Adamoli sa come la penso da sempre: la fusione a freddo tra due culture inconciliabili non avrebbe mai sortito alcunchè di positivo. La decisione dei dirigenti DL-Margherita di sciogliersi è stato un suicidio assistito, la soppressione di un modello che funzionava, il tradimento di una speranza di futuro.
Scritto da L.V.. il 20/4/2013 alle 00:24
ediz.Laterza 2011- e' un libretto scritto da STEFANO RODOTA'.Basta ill titolo per capire di cosa si tratta ed i motivi reconditi per cui non piace a certa parte della nostra"vecchia"(di mentalita',non d'anagrafe)classe politica che non lo vorrebbe al Quirinale e che preferirebbe l'abbraccio col caimano a quello(mortale?non so perche')con Grillo. Non sarebbe stato meglio per tutti che il PD lo avesse proposto"da subito"evitando le umiliazioni e le fratture laceranti .....??
Scritto da giovanni dotti il 20/4/2013 alle 07:59
1 su 4 ha tradito, dice il segretario e si dimette, non subito, ma poi... Il tradimento epocale di Giuda (che però era programmato ab origine) era di 1 su 12. Il tradimento dell'8 settembre 1943 è più pertinente al conclamato e confermato cialtronismo di sinistra. All'origine del disastro, peraltro prevedibile se non così abbietto, la supponenza e il degrado della sensibilità democratica, come è intesa in Occidente. Declina il senso democratico della rappresentanza responsabile e prevale l'anarchismo beota del cosiddetto popolo della Rete, protetto dal suo codardo anonimato e dominato da un senso demoniaco di onnipotenza irresponsabile, da “tifosi della curva”, ma alimentato da gruppi di potere privilegiati e spregiatori di ogni etica. Non c'è nulla da inventare. Si guardi alle democrazie d'Occidente.
Scritto da ulderico monti il 20/4/2013 alle 08:46
Vedo con rammarico che nel mio ultimo commento e'scomparso il titolo del libello di Rodota' cui facevo riferimento. Rimedio subito, e' "ELOGIO DEL MORALISMO". VI sembra forse una brutta parola, una oscenita' in politica??Dove,se anche spesso il fine giustifica i mezzi,credo sia indispensabile tener fermi certi principi e soprattutto gli obiettivi cui tendere, che non sono solo la mera sopravvivenza di un partito o la affermazione di singoli individui,ma il cd."BENE COMUNE",specie per la Sinistra
Scritto da giovanni dotti il 20/4/2013 alle 09:13
@Giovanni Dotti - Non è scomparso il titolo nell'etere. Semplicemente lo avevi inviato monco. Grazie per l'attenzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/4/2013 alle 09:36
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