Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/5/2013 alle 11:52

 
Il congresso del Pd di ottobre deve vedere tutte le migliori energie in campo. E’ questa la premessa per una ristrutturazione politica, culturale ed etica. Serve per il centrosinistra e serve per l’Italia.
Nelle primarie di sei mesi fa Pierluigi Bersani con l’appoggio del 95% della struttura ha ottenuto il 60% dei voti e Matteo Renzi il 40%. Chi assumerà la rappresentanza di questa grande porzione di consensi non tradizionali?
Renzi  sembra voler stare lontano dalla sfida congressuale, continuare a fare il sindaco di Firenze e aspettare l’occasione propizia per poter diventare premier.
Le ragioni possono essere molte. La paura di venir preso nei “giochi di palazzo”, nella rete dei gruppi e dei personalismi e di esserne logorato. La volontà di non indebolire di fatto Enrico Letta che come fu per Veltroni con Prodi al governo. Il fatto che si sente più adatto per il governo che per il partito.
E’ su quest’ultimo punto che voglio riflettere. Può guidare bene il governo di un Paese estremamente complesso un leader che non ha accettato (insieme con altri) la sfida di risollevare il suo partito in ginocchio?
In tutta Europa è il leader del partito più forte che guida il governo. Renzi afferma di ispirarsi a Tony Blair. Ebbene Blair ha conquistato il partito cambiandolo profondamente prima di battere i conservatori e di trasferirsi al numero 10 di Downing Street.
Anche se il prossimo congresso deciderà di togliere per sempre dallo Statuto la norma della coincidenza fra segretario del partito e candidato premier, è difficile immaginare che il segretario del Pd non partecipi alle primarie per la candidatura a premier. E se perdesse, magari a favore di Renzi,  il partito ne risulterebbe destabilizzato.
C’è un’altra ragione che mi fa propendere decisamente per Renzi in campo. Se ciò avvenisse si volterebbe davvero pagina. I suoi competitori sarebbero i Barca, Cuperlo, Civati, Orfini. Credo che anche loro facciano il tifo per vederlo candidato (e poi per batterlo). Altrimenti avremmo ancora gli Epifani, verso i quali nutro grande rispetto ma che non ritengo in grado di produrre la rifondazione necessaria. 
Renzi,  hai dimostrato coraggio da vendere, prepara la tua piattaforma culturale, politica e programmatica. Non disertare la battaglia congressuale. Solo così potrai dimostrare che credi davvero nel futuro del tuo partito.

Commenti dei lettori: 45 commenti -
Per raccogliere quello che resta del partito Renzi non deve fare nulla. Solo aspettare che vengano ad implorarlo. L'attuale dirigenza del PD e' sua complice inconsapevole: sta a lei finire quanto iniziato da Bersani, e terminare il disastro. Qualche mese ancora di inconcludente governo Letta.
Scritto da Lorenzo M. il 15/5/2013 alle 12:04
Perché non hai citato la Serracchiani?
Scritto da Luca il 15/5/2013 alle 12:15
Se i dirigenti provinciali e regionali del Pd avessero la freschezza intellettuale e l'energia di @Giuseppe Adamoli il partito andrebbe molto meglio.
Scritto da Nicola il 15/5/2013 alle 12:24
Carissimo Adamoli, le molte contraddizioni (e reticenze) possibili di Renzi sul futuro del PD sono reali. Forse sono anche molte di più di quelle che tu evidenzi. La sua è forse paura di entrare nei giochi di palazzo (e di partito) come tu dici? Io credo proprio di no! Renzi ha dimostrato che riesce a muoversi bene tra le diverse anime (o meglio fazioni) capi e capetti. Ho notato che tra i nomi dei competitor del post non c'è Chiamparino. Penso che Renzi centri molto su questo nome o no?
Scritto da robinews il 15/5/2013 alle 12:30
Per un mio errore il seguente post è andato a finire nell’argomento “Epifani Letta”. Mi piace riproporlo, anche se lungo e di questo chiedo venia a tutti, nell’ambito di questo tema interessante su Renzi. Detto questo credo che RENZI possa rappresentare l’unico elemento catalizzatore capace di produrre una reazione di mescolamento delle varie anime (tante, direi troppe) per realizzare un partito che discuta al suo interno quanto vuole, ma si presenti all’esterno con un fronte unico e non come la solita Armata Brancaleone incapace di vincere e impreparata a gestire una sconfitta.
Scritto da Sic Est il 15/5/2013 alle 12:56
Renzi è arrivato al punto da non ritenere più necessario guidare il partito per candidarsi e giungere al premierato.Lo ha capito nei mesi durante i quali ha saggiato la capacità di tenuta di una struttura sottoposta ai suoi colpi di genio vitalistici e non sempre democratici- Ha compreso che gli basta un segretario "affine" come Chiamparino non per nulla candidato di disturbo renziano all'elezione per il capo dello stato.
Scritto da gaetano nino cattaneo il 15/5/2013 alle 13:15
Non credo voglia disertare. Il punto debole è dato dai vari tabù della sinistra socialdemocratica post PCI che teme qualunque cambiamento come la perdita dei diritti che considera eterni e dovuti, ma non conquistati
Scritto da Aureo Muzzi il 15/5/2013 alle 13:18
Se Renzi non si candida sbaglia e rischia di perdere la sua occasione per diventare leader nazionale.
Scritto da Lorenzo L. il 15/5/2013 alle 13:24
Questa volta desidero essere breve, come ha chiesto qualche lettore a me (e non solo). Sono d'accordo con il contenuto del blog. Renzi ed i "giovani Turchi", se davvero vogliono contribuire a risollevare il partito ed a subentrare alla vecchia guardia, di cui-ripeto- non sottovaluto i meriti passati, ma che ha ormai concluso il suo ciclo storico-non possono trascurare il partito. Chiunque del P.D. aspiri, Renzi in primo luogo,ad essere candidato leader del centrosinistra, prima di conquistare gli elettori, deve conquistare, ottenendo un ampio consenso attorno alla propria persona, il partito stesso ed i suoi iscritti o militanti. Adamoli in questo ha ragione ed io concordo con lui. Può essere il caso di non stabilire statutariamente l'identificazione tra leader del partito e leader della coalizione; ritengo però, anche alla luce degli esempi portati, che possa essere più che opportuno che tale coicidenza si realizzi nei fatti.
Scritto da mariuccio bianchi il 15/5/2013 alle 13:29
Condivido. Matteo deve entrare fortemente nel congresso di partito e candidarsi segretario. Solo così, nel caso di vittoria, potrà pretendere di essere candidato premier della coalizione di centrosinistra. Si vince e si cambia all'interno. Non agendo di furbizia, standone fuori, e poi pretendere di essere candidato. I giochi di potere sono mandare avanti un tuo uomo (es. Ricchetti, Serracchiani) e poi manovrare da dietro la linea da tenere. Se così non fosse molti come me non lo seguirebbero più.
Scritto da Simone Franceschetto il 15/5/2013 alle 13:44
PER TUTTO IL BLOG. Ripeto per la terza volta in due gioni la stessa domanda. Ho notato che scrivono sul blog nomi noti della sinistra, mancano solo i nomi del Pd, eccetto qualcuno. Come mai? Se qualcuna/o vuole rispondermi mi farebbe una cortesia
Scritto da Lettrice affezionata il 15/5/2013 alle 14:03
Gentile Adamoli, l’esperienza PD è fallita. Uno + uno spesso fa due, nel caso del PD la somma è stata inferiore. Bisogna tornare alla reale dualità del Partito, da una parte la sinistra moderata dall’altra il centro, forse così si riuscirà a riaprire una fase di rinascita. Bisognerà cambiare la classe dirigente e stilare un progetto politico: “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove vogliamo andare? Proposte concrete!!! Consiglio a tutti la lettura del volume “Modernità liquida” di zygmunt bauman. Buona giornata Rocco Andrisani
Scritto da Rocco Andrisani il 15/5/2013 alle 14:20
Caro Adamoli hai scritto una verità inconfutabile:"Renzi deve dimostrare di credere davvero NEL SUO PARTITO".
Scritto da Giuseppe Morelli il 15/5/2013 alle 14:25
Non credo che Renzi intenda disertare.Se lo facesse sarebbe un errore. Riguardo alla vecchia guardia, al contrario dell'amico Mariuccio, penso abbia abbondantemente demeritato. Se non vogliamo che il partito si squagli, la "nomenklatura" che ci ha portato di sconfitta in sconfitta deve essere pensionata.
Scritto da Angelo Eberli il 15/5/2013 alle 15:00
L'analisi di Adamoli dimostra,caso mai ve ne fosse bisogno,che il PD è un partito dove permangono le appartenenze degli ex,sia DCecc. che PDSecc.Quindi, contro Barca,Cuperlo ci vuole Renzi! Premesso che non voterò mai PD con Renzi (candidato) segretario o premier,mi chiedo cosa s'aspetti a prendere ognuno la sua strada,popolari ex dc da una parte,socialdemocratici ex sinistra dall'altra?Ma dove si vuole andare altrimenti?Ieri s'è eletto Epifani e oggi già a dire che non va bene: è schizofrenia.
Scritto da archi il 15/5/2013 alle 15:02
@Luca (12.15) e Robinews (12.30) - Non ho nominato Serracchiani perché è appena stata eletta presidente del Friuli e perché mi sembra che condivida le posizioni politiche di Renzi, come Chiamparino giustamente citato da @Robinews.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2013 alle 15:37
@Lettrice affezionata (14.03) - Mi fa molto piacere che “nomi noti della sinistra” scrivano sul blog. Il dialogo fra posizioni distinte e/o diverse l’ho sempre ritenuto utilissimo e stimolante. I dirigenti del Pd penseranno di avere cose più da importanti fare. In ogni caso sono abbastanza sicuro che molti di loro leggano il blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2013 alle 15:40
@Archi (15.02) - Personalmente non ho seguito la gran parte degli ex popolari ed ex Margherita. La prima volta non ho votato Veltroni e la seconda ho sostenuto Bersani e non Franceschini. La differenza fra me e te è che tu non voterai più Pd se il candidato alla premiership sarà Renzi, mentre io ho votato e fatto votare Bersani. Credo ancora nella validità del progetto Pd ma deve essere sottoposto ad una forte revisione critica. Con i risultati alla mano questa tesi è inconfutabile da tutte le visuali possibili. Non penso che Epifani sia il leader giusto per il futuro, né lo pensano molti che provengono da una storia come la tua.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2013 alle 15:43
Ma per favore, Renzi?!? Uno che mai ha lavorato in vita sua, che mai dimostrato competenze o capacità di alcun tipo. Sindaco di Firenze? E' stato assente per mesi, durante le primarie, e nessuno se ne è accorto. E poi, sindaco di Firenze! Fatemelo dire: vengo dal sud e conosco bene entrambe le realtà territoriali. Fa il sindaco in una città in cui tutto già funzionava, mica a Napoli, Palermo, Gela. Suvvia, stia a casa e Bersani tutta la vita. Almeno è una persona perbene, tradita dai renziani.
Scritto da domenico nitopi il 15/5/2013 alle 15:47
Buongiorno. Con tutto il rispetto per quelli che non ci sono più: ma a chissenefrega di Moro e Andreotti ? Il peggio del peggio per voi non ha mai fine. Un vecchio sindacalista di CGL , ovvero il simbolo di anni e anni di chiacchere. Poi il congresso a Ottobre. Perchè non a Giugno ? Ci sono Renzi Serracchiani e Civati : vi fanno troppa paura ? Qualcuno pensa ancora di sconfiggere Berlusconi con l'aiuto dei giudici, per qualche scopatina di troppo ? Siete lontani anni luce dalla realtà e dai problemi reali. Rincorrete quella stupidaggine dell'IMU, perchè non avete un'idea vostra. Vi fate dettare regole e agenda da Berlusconi. Forse è quello che volete, tenerlo in vita, cosi non dovete pensare troppo e potete continuare tranquillamente ad incassare le rendite di posizione che avete occupato. L'Italia muore e a voi non interessa nulla. Oltretutto, avete la fortuna che quelli di Grillo sono dei ragazzetti che non capiscono nulla di politicare rincorrono le sciocchezze sulla diaria e gli scontrini e mantengono in via Berlusconi. Intanto in Svizzera i giovani socialisti hanno promosso un referendum, detto 1: 12, per limitare gli stipendi dei dirigenti al massimo di dodici volte quello minimo. Ma voi avete Amato che si pappa 30 mila euro al mese. Chissà D'Alema e gli altri. Non farete mai qualcosa di sinistra per il semplice fatto che di sinistra non siete. Saluti PS Io la conosco di vista. La prossima volta che la incontro mi presenterò, sperando di non disturbarla troppo.
Scritto da RG il 15/5/2013 alle 16:00
Forse sarebbe meglio disertare da questo pd.
Scritto da Luciano Mazziotta il 15/5/2013 alle 16:10
Post dallo spirito fortemente renziano. Io lascio che si esprimano gli addetti ai lavori, limitandomi a un sola osservazione: è possibile che Epifani non sia confacente alle aspettative di rifondazione del grande popolo di centrosinistra, ma trovo sia un’idea oltre modo coraggiosa riporre le suddette (aspettative di rifondazione) in Renzi. Un conto è desiderare che Renzi debba correre (sono pienamente d’accordo), un altro è credere che Renzi possa rivelarsi più efficace di Epifani, Barca, ecc. @Adamoli (15,43) scrive ad @Archi: ‘Non penso che Epifani sia il leader giusto per il futuro, né lo pensano molti che provengono da una storia come la tua’. Deduco che Epifani non piaccia nemmeno a sinistra e questo mi conferma che il PD non sia un partito ma un brainstorming continuo, con la sola finalità di incasellare persone e ruoli. Per il Parlamento e per la Regione si è appena votato, quindi non abbiano a temere gli eletti e i nominati, per i prossimi cinque anni la loro casella è assicurata. Per le idee e le politiche pubbliche (e i punti di Pil), se mai, ci penseranno domani. ‘Dopotutto, domani è un altro giorno’, insegna il motto vitale di Rossella O'Hara.
Scritto da eg il 15/5/2013 alle 16:24
Per quanto mi riguarda ho sospeso il mio tesseramento per il 2013;ho l'impressione che si vada verso un nuovo tipo di "rifondazione": RIFONDAZIONE DC".
Scritto da Giuseppe Morelli il 15/5/2013 alle 16:42
Qualcuno sorriderà, ma se alle primarie di coalizione (sempre che non le eliminino) dovesse partecipare anche la Boldrini? E’ dall’indomani della sua nomina alla Presidenza della Camera, che trovo persone (in gran parte donne) che sono affascinate da questa figura femminile. Ma veramente tante persone! Me compresa, anche se ho la sensazione che, presto o tardi, qualche delusione me la darà. Dopo tutto, anche lei fa parte della voce ‘politici’. Però, come va il mondo! Si pensava che il 2013 fosse l’anno della Marcegaglia, invece è arrivata la Boldrini. Come va il mondo! Come cambiano le cose! C’è sempre qualcuno che rimane con un palmo di naso.
Scritto da eg il 15/5/2013 alle 16:43
@eg (16.24 e 16.43) – Se ci fossero primarie di coalizione e partecipasse Laura Boldrini sarei contento. E’ una figura umana che mi conquista e che ha, dalla sua, un’esperienza professionale e pubblica entusiasmante nelle regioni più martoriate del mondo. La cosa importante è non lasciare senza rappresentanza spazi di proposta politica e programmatica che siano compatibili per una sinistra di governo. E’ la stessa ragione che mi ha spinto a scrivere questo post. Chi meglio di Renzi, che vinca o che perda il congresso, può rappresentare il 40% da lui ottenuto alle primarie? Gli chiederei soltanto di elaborare meglio la sua linea e le sue proposte. Vorrei votare per queste e non solo per una persona che peraltro non ho mai incontrato. Da Epifani mi aspetto una buona conduzione del partito da qui al congresso ma non è certo il mio candidato ideale per il futuro del Pd. Che perfino i “giovani turchi” avrebbero preferito eleggere Renzi è un fatto noto. Ma io non l’avrei votato considerandolo un grave errore.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2013 alle 17:10
In questi ultimi giorni ho letto varie indiscrezioni che indicherebbero l'intenzione di Prodi di lasciare il PD. INDISCREZIONI NON SMENTITE MA AL CONTRARIO CONFERMATE DA PERSONE VICINISSIME A PRODI. ma senza Prodi ci sarà ancora il PD? ne dubito fortemente, perchè con i D'Alema, Renzi, e Chiamparino NON POTRA' ASSOLUTAMENTE PIU' ESSERE IL PD ma un altra cosa. Una cosa sempre più indefinita A MENO CHE NON ARRIVI PIPPO CIVATI A SALVARE IL PD E IL SUO FUTURO.
Scritto da ROBINEWS il 15/5/2013 alle 17:54
@Giuseppe, dipende da cosa sarà il pd. Io,da prerenziano ora reduce, vedevo 5 % di renziani, ora all'interno saremo 10%. Il resto correntisti o nostalgici. La gran parte degli elettori pd sono pensionati. Renzi prenderebbe voti giovani alle politiche, ma giovani iscritti al pd sono talora ancora più vecchi. Dipenderà da come si voterà e in che contesto.
Scritto da Aureo Muzzi il 15/5/2013 alle 18:06
La spinta propulsiva di Renzi è in parte affievolita e destinata da ulteriore affievolimento visto che è ormai superate la fase mediatica più forte (in molti casi montata ad arte). Ben venga, " in primis", il "volto" del PD in quanto tale dopo un vero congresso.
Scritto da PG il 15/5/2013 alle 18:36
@Giuseppe Adamoli. Mi ritrovo su molte delle cose che lei scrive. A leggere i giornali ed a guardare la televisione, le questioni fondamentali del momento sono Ruby (cene eleganti o prostituzione minorile ?), le escort, il ruolo troppo piccolo per un uomo troppo grande come Ingroia, la pausa "pipì" degli operai di Pomigliano che è una minaccia alla democrazia, il problema di ciò che dice Vendola, che parla benissimo ma nessuno capisce che cosa dice e soprattutto che cosa vuole fare se avesse voglia di fare qualcosa, e per fortuna nostra non ne ha, ed altre "stronzate" emerite. Si sottovaluta Grillo ed il grillismo, ed avevamo un nostro grillo in casa che poteva far perdere meno voti PD verso Grillo, e l'abbiamo zittito. E il paese affonda ! Quanto a Monti, ci siamo scordati che nel novembre 2011 non c'erano i soldi per pagare stipendi e pensioni, perché nessuno comprava i titoli di stato. E che adesso grazie a lui, i titoli di stato si vendono e si può tirare avanti, perché non c'è solo Ruby e Ingroia, c'è anche un "buchetto" di 50 miliardi all'anno, che vuol dire circa 4 miliardi di buco ogni mese, e casualmente i 50 miliardi che mancano sono la stima del "costo" della politica e di chi in questo paese vive di politica. Quanto al PD, tutti sembrano ignorare che il partito con le idee di Landini, Fassina e Vendola sarà sempre più minoritario : è un fatto ! l'unico modo per essere maggioritari, è imbarcare tutti quelli che sono contro Berlusconi, e così non si può governare. Ed anche questo è un fatto, verificatosi due volte con Prodi, ma che è difficile che si verifichi una terza volta perché adesso c'è Grillo, ed abbiamo visto che anche questo è un fatto ! Si può continuare a pensare che il pelo possa muovere la coda che forse può muovere il cane : ma di solito questo nel nostro piccolo mondo non funziona, è una demenza il pensarlo ! Ma la maggioranza dei dirigenti PD sembra continuare a fingere di pensarlo. Abbiamo demonizzato Monti, che è l'unico che ha cercato di portar via voti a Berlusconi, ed ora lo stiamo regalando di fatto a Berlusconi. Ma i matti siamo noi o sono loro ? Ecco l'Enrico IV di Pirandello in scena. Ma così il PD per il quale ho anche votato (solo al Senato, perché alla Camera ho votato Monti), finisce come Ferrero e gli altri che giocano a fare i comunisti perché nessuno ha il coraggio di dire loro che Lenin e Stalin sono già morti da tempo. L'unica certezza è che Berlusconi è uno di noi, è mortale come ognuno di noi, e l'unica speranza è che prima di lasciarci, ci salvi da Brunetta e dalla Santanché che credono ancora che a Roma ci sia il re che chiama Mussolini (ossia loro due) a salvare l'Italia, come nel '22. Ha ragione Pirandello, ma non serve a niente per risolvere il problema del nostro "buchetto".
Scritto da Alberto Carzaniga (Milano) il 15/5/2013 alle 19:08
@Adamoli:perdonami la curiosità:Per forte revisione critica intendi anche buttare fuori i 101 che hanno colpito alle spalle Bersani per eliminare Prodi dalla corsa al Quirinale?
Scritto da Giuseppe Morelli il 15/5/2013 alle 20:35
P.S.sarebbe interessante saperlo dal momento che è proprio da qui che parte il disfacimento del PD.
Scritto da Giuseppe Morelli il 15/5/2013 alle 20:36
Il disfacimento parte da lontano. Non a caso Renzi ha captato 40% dei voti dell'elettorato PD: crisi d'identità> crisi della socialdemocrazia e della sinistra postmarxista> partito con scarsa passione diventato un comitato elettorale > carrierismo> errori tattici e strategici.
Scritto da Aureo Muzzi il 15/5/2013 alle 21:33
A chi vede una soluzione del PD nella scissione in ex popolari ed ex pci, vorrei chiedere: su quali contenuti? Su quali progetti concreti, idee realizzabili, valori? Alle ultime primarie ho ricevuto una lettera di areadem che sosteneva Bersani senza se e senza ma.
Scritto da Maria Angela il 15/5/2013 alle 21:57
@Giuseppe Morelli (20.35) - La forte revisione critica, secondo me naturalmente, dovrebbe riguardare tutto l’ultimo periodo dal dopo primarie (34% virtuale) all’esito del voto (25% reale), alla gestione post elettorale con la storiella del “governo del cambiamento” a cui quasi tutti a Roma fingevano di credere, all’assurda vicenda dell’elezione presidenziale, incluso il capitolo sconfortante dei 101 franchi tiratori. Quanto basta per mettere il punto a capo e ricominciare voltando pagina, veramente e non per finta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2013 alle 22:13
Questa del PD,questa triste fine del PD (il PD è finito,inutile farsi illusioni) sta a significare che una vera sinistra in Italia non avrà mai spazio.Sui ruderi rinascerà un'altra DC e un'altra sinistra. Inutile.
Scritto da Giuseppe Morelli il 15/5/2013 alle 22:54
Renzi sponsorizzerà Chiamparino come segretario. Non sembri molto convinto ma anche l'ex sindaco di Torino è un bravo dirigente politico.
Scritto da Nicola il 15/5/2013 alle 23:34
Di fronte al disorientamento dell'elettorato del P.D. e di centrosinistra, di fronte alla pressione di Berlusconi che, annusando un'aria a lui favorevole, sta creando difficoltà su difficoltà al governo anche per uscire dal suo impasse giudiziario, non c'è tempo da perdere. Il governo faccia quello che può e che deve, ma tutta la nostra attenzione deve andare al partito, all'accelerazione del congresso ed al nuovo gruppo dirigente. Ribadisco di esser d''accordo con Adamoli che Renzi ed i giovani debbano prendere saldamente in mano, conquistandone il consenso, le leve di direzione del partito, per prepararsi al nuovo scontro elettorale, per il quale si dovrà scegliere il leader più idoneo per sconfiggere una volta per tutte la destra, Berlusconi ed il populismo grillino. In tal senso anche la soluzione Chiamparino mi solleva qualche dubbio.Renzi ha perso appeal mediatico, come scrive qualcuno? Forse, ma il sindaco di Firenze e altri devono dimostrare di possedere ben altre qualità, oltre quella di bucare il video, a partire dalla capacità attrattiva all'interno del partito. D'altra parte, pur non essendo d'accordo con Eberli su meriti e demeriti della "vecchia guardia", spero che questa, ora che è finito il suo ciclo storico, non crei ulteriori problemi, si tiri da parte o si metta umilmente al servizio, se lo vuole, del nuovo gruppo dirigente che uscirà dal congresso, nuovo gruppo dirigente che dovrà dimostrare, per sè stesso, per il P.D., per il Paese, di essere all'altezza di un situazione quanto mai complessa.
Scritto da mariuccio bianchi il 16/5/2013 alle 08:15
@Nicola (23.34) e @Mariuccio Bianchi (08.15) - Chiamparino è stato un buonissimo sindaco di Torino e viene da un’esperienza sociale e politica molto importante in una delle città e regioni più operaie che hanno conosciuto un completo ciclo di evoluzione sociale. E’ stato vicinissimo al primo Veltroni, quello del Lingotto, che aveva immaginato una linea innovativa, credibile e suggestiva. Personalmente, poi, mi fido di più di chi ha svolto un ruolo di governo sia pure locale rispetto, per esempio, a chi ha fatto solo esperienze di opposizione nelle istituzioni. Ma Renzi ha un’altra forza dirompente che servirebbe al Pd per mettere in moto un processo profondamente rinnovatore e chiamare in campo altri candidati attraenti e competitivi. Un confronto duro tra l’area che lo ha sostenuto alle primarie e l’area cosiddetta di “sinistra” (definizione che va cambiata rapidamente) sarebbe essenziale per qualificare la prospettiva del partito rifuggendo da una tentazione soltanto generazionale. Se l’identità è forte aver paura di questi confronti è fuori luogo. Torno a dire che mi piacerebbe che a questo confronto di piattaforme politiche partecipassero anche gli elettori
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 09:06
@RG (16.00) - Non mi disturberesti affatto, anzi mi farebbe piacere conoscerti. Il referendum svizzero che hai citato è stato uno dei più significativi perché ha toccato il cuore delle grandi disuguaglianze che negli ultimi decenni sono aumentate a dismisura. Purtroppo in Italia siamo alle prese con ben altri problemi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 09:11
Vorrei puntualizzare alcune questioni: (1) richiesta di voto anticipato; (2) pulizia di primavera degli armadi del PD (la vecchia guardia e quella nuova già obsoleta); (3) il problema della segreteria; (4) la paura di trattare con la destra. Sono convinto che andare ad elezioni (1), con questa legge elettorale e con l’aria che tira, converrebbe solo a Berlusconi. Grillo & grillini si stanno suicidando, come si supponeva, e faticano tanto a dimostrare che alla fine sonio stati il miglior aiuto per disseppellire il cavaliere. Per le pulizie di primavera del PD (2) credo che occorra, prima del prossimo congresso, fare una grande convention alla quale si dia agli elettori la possibilità di partecipare (in forma attiva e in forma passiva), magari via WEB. L’attuale vecchia (stantia) classe dirigente vale poco, ha fatto il suo tempo (in parte ha fatto perdere tempo), non ha idee e, cosa non da poco, è assolutamente priva di fantasia. Il nuovo che avanza mi sembra già obsoleto, aggrovigliato già nell’esercizio dei distinguo e nella cultura del dire tutto e il suo contrario. In questa situazione kafkiana di un partito che non riesce ad avere un indirizzo politico (e quando ne propone uno, subito dopo viene avversato dal primo che si alza), che manca di volontà di vincere, che non riesce ad elaborare uno straccio di programma in pochi punti, RENZI appare come l’unico politico capace di aggregare personaggi disavvezzi a considerarsi appartenenti ad un’organizzazione politica. Con Renzi il problema della segreteria potrebbe trovare una soluzione adeguata ad un partito moderno, mandando in pensione personaggi che più che occupare posti per tanti anni non hanno fatto. Occorre, infine, allontanare gli spettri che assillano il PD da sempre e che ne hanno determinato la permanente sconfitta. L’opposizione, la destra (4) e ora anche il grillismo che non si sa dove collocare, non può essere trasformata in un nemico da distruggere, ma deve essere vista come un competitore (legittimato dal voto popolare), che può essere sconfitto solo con idee costruttive e programmi veri e seri. Il resto sono solo chiacchiere salottiere, il nulla che riempie il niente, quel tipo di attività inattiva che lascia il tempo che trova. In economia si ricorda sempre la grande differenza che c’è tra l’EFFICIENZA (il PD lo è) e l’EFFICACIA (il suo modus operandi lascia molto a desiderare). Siamo inutilmente efficienti e per niente efficaci.
Scritto da Sic Est il 16/5/2013 alle 10:21
Al di là della stima per Chiamparino, sono d'accordo con Adamoli, per una ragione di fondo: se il PD vuole davvero incidere, sia sulle politiche dell'attuale governo, sia nel futuro, la precondizione è che il suo leader sia anche il suo candidato premier. La distinzione appartiene ad altri tempi e sistemi (la DC anni 60-70) e introduce soltanto elementi di incertezza: ve lo immaginate Blair candidato premier e Kinnock segretario del Labour, per garantire il sindacato? o Schroeder-Lafontaine?
Scritto da Giuliano il 16/5/2013 alle 11:53
@Maria Angela, forse non hai letto quel documento con attenzione. Areadem non ha sostenuto Bersani 'acriticamente'. In estrema sintesi si è chiesto un voto per il Segretario pur non riferendoci alla sua identità politica e ponendo alcune chiare distinzioni. Non è questione di 'lana caprina'. Poi il tempo ed alcuni fatti ci hanno detto che, nell' occasione, sbagliammo. Riconosco che ora, è facile (ma non certo comodo) sostenerlo. Non devo in alcun modo riposizionarmi, ho solo commesso un errore.
Scritto da paolo rossi il 16/5/2013 alle 12:08
Lo scetticismo temporaneo di Renzi per una sua candidatura alla segreteria del partito, è forse motivata dalla consapevolezza di un'alleanza dei Dinosauri, purchè la dorsale organizzativa rimanga in mano ai soliti noti o comunque a qualcuno che risponda a loro!
Scritto da Francesco Prina il 16/5/2013 alle 13:21
Tanto per non dimenticare le origini dell'ispirazione, chiedo: Blair? Blair Tony altresì detto Bliar, quello che disse un sacco di palle a tutta la nazione pur di fare la guerra in Iraq con l'amico George Bush? Siamo a posto, per quel che mi riguarda diserti pure, anzi disertate pure tutti.
Scritto da matteo il 17/5/2013 alle 14:41
Credo che tu abbia ragione, quando dici che è difficile immaginare un segretario di partito che non sia anche candidato premier. Il problema è proprio questo: al PD occorre un leader vero, in grado di elaborare un progetto politico condiviso dalla stragrande maggioranza del partito: solo così può fare il candidato Premier. Io credo che Renzi abbia da tempo scelto la scorciatoia, cioè la strada populista e quindi non ha bisogno del partito. Se fosse così è il partito che non ha bisogno di Renzi!
Scritto da calogero frenda il 22/5/2013 alle 18:27
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