Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/5/2013 alle 11:55


I giornali negli ultimi giorni danno conto della volontà di Matteo Renzi di lanciare Sergio Chiamparino come candidato segretario del Pd al prossimo congresso di ottobre.
Non lo ritengo ancora un fatto scontato ma è opportuno riflettere su questa proposta in attesa che si delineino altre candidature (Cuperlo, Barca, Civati).
Chiamparino è stato un buonissimo sindaco di Torino e viene da un’esperienza sociale e politica molto importante in una delle città e regioni  più operaie che hanno conosciuto ciclo di evoluzione sociale estremamente interessante.
E’ stato vicinissimo al primo Veltroni (lo è ancora), quello del Lingotto, che aveva immaginato una linea molto innovativa e suggestiva per il Pd e per il centrosinistra. Chiamparino è persona in grado di scompaginare le correnti e correntine esistenti nonché l’attuale assetto dirigente mescolando di più le antiche provenienze.
Ma Renzi ha un’altra forza dirompente che servirebbe al Pd per mettere in moto un processo profondamente rinnovatore e chiamare in campo altri candidati forti e competitivi.
Un confronto duro, ma su contenuti, strategie, rigenerazione etica, tra l’area che lo ha sostenuto alle primarie e quella cosiddetta di “sinistra” sarebbe essenziale per qualificare la prospettiva del partito rifuggendo da una pericolosa tentazione soltanto generazionale.
Se l’identità è forte aver paura di questi confronti è fuori luogo. Torno a dire che mi piacerebbe che a questo confronto di piattaforme politiche partecipassero anche gli elettori simpatizzanti.

Commenti dei lettori: 94 commenti -
A me va bene anche Chiamparino. Tra l'altro è un uomo del nord che conosce bene l'Europa.
Scritto da Valceresio due il 16/5/2013 alle 12:25
Sergio Chiamparino? a me non dice un gran che per il futuro, anzi. Se Chiamparino è l'ennesimo espediente dell'accordo tra ex, UNA AL PARTITO E UNO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO siamo di fronte solo alla riproposizione in peggio del passato e che sia così lo dimostra QUESTA SPECIE DI "PREACCORDO" CONGRESSUALE A PRESCINDERE DAL MERITO, CONTENUTI E IDENTITA'. Se poi a questo accordo preventivo c'è la partecipazione dei D'Alema e altri accrocchi similari, IL RITORNO AL PASSATO E' ASSICURATO. Auguri!
Scritto da robinews il 16/5/2013 alle 12:52
Chiamparino è stato un buon sindaco (Torino è cambiata molto sotto la sua gestione), ma Renzi sbaglierebbe alla grande se mettesse davanti "un suo uomo" e lui stesse dietro la file a manovrare la linea, come ai tempi della peggiore prima repubblica. Se Matteo decidesse di fare questo, non volendosi battere nel PD, e poi pretendere di essere candidato premier una volta al voto, farebbe un grande sbaglio. Non potrà pretendere nulla. Ma potrebbe solo formare un altro ennesimo inutile partitino.
Scritto da Simone Franceschetto il 16/5/2013 alle 13:07
Al di là della stima per Chiamparino, sono d'accordo con Adamoli, per una ragione di fondo: se il PD vuole davvero incidere, sia sulle politiche dell'attuale governo, sia nel futuro, la precondizione è che il suo leader sia anche il suo candidato premier. La distinzione appartiene ad altri tempi e sistemi (la DC anni 60-70) e introduce soltanto elementi di incertezza: ve lo immaginate Blair candidato premier e Kinnock segretario del Labour, per garantire il sindacato? o Schroeder-Lafontaine?
Scritto da Giuliano il 16/5/2013 alle 13:19
lo scetticismo temporaneo di Renzi per una sua candidatura alla segreteria del partito, è forse motivata dalla consapevolezza di un'alleanza dei Dinosauri, purchè la dorsale organizzativa rimanga in mano ai soliti noti o comunque a qualcuno che risponda a loro!
Scritto da Francesco Prina il 16/5/2013 alle 13:20
A prescindere dal fatto che se lo accaparri Renzi, l’ex sindaco di Torino mi pare una persona equilibrata. Non si conoscono sue cadute di stile o eccessi. Un uomo grigio come tutti i sabaudi. E poi, in tutta verità, io non lo definirei un ‘renziano’ ma, se mai, che approderebbe a Renzi perché dall’altra ‘parte’ è già affollato (Barca, Cofferati, Civati, Puppato, ecc.). Bypasso i contenuti propositivi di questo post (che mi piacciono perché costruttivi) e mi limito ad osservare che Chiamparino ha sempre fatto il funzionario di partito. Subito dopo la laurea in Scienze Politiche (che seguiva il diploma di Sommelier) ha lavorato solo per il partito (federazione, incarichi pubblici, incarichi elettivi). Un po’ come Livia Turco, che non si trova a vivere il problema degli esodati o di coloro che a 50 anni devono ri-collocarsi nel mondo del lavoro perchè come da sua stessa dichiarazione, tornerà al suo lavoro di funzionaria di partito. E non so come sia andata a finire con il suo assegno di ‘reinserimento’ nella vita di noi comuni mortali, ammontante, pare, a 241 mila euro. Per non parlare di Enrico Letta, che a soli 27 anni, dopo laurea e qualche dottorato, ha fatto approdo presso Arel, l’Agenzia di Ricerche e Legislazione fondata da Andreatta. Lui, modesto, avrebbe voluto entrarci come ricercatore, invece l’hanno voluto come Segretario Generale. Nulla di insolito in tutto ciò. Ma a @Franceschetto che crede nella meritocrazia, chi glielo spiega?
Scritto da eg il 16/5/2013 alle 13:38
Intervengo riportando le parole di Polito sul Corriere del 10 maggio: "tutti vogliono decidere chi guiderà il partito, ma per fare che cosa nessuno lo sa". Ecco, appunto, continua la giostra dei nomi, latita l'idea del che fare.
Scritto da larpi il 16/5/2013 alle 13:58
Forse la forza dirompente di Renzi sta nella sua vasta cultura...
Scritto da Giuseppe Morelli il 16/5/2013 alle 14:15
@Giuseppe Morelli. O nella sua innata (?) capacità di "unire"...
Scritto da Nino Nic Russo il 16/5/2013 alle 14:17
Non mi convince la soluzione Chiamparino, al di là della persona, per le ragioni già addotte nel post precedente e che riporto di nuovo. Di fronte al disorientamento dell'elettorato del P.D. e di centrosinistra, di fronte alla pressione di Berlusconi che, annusando un'aria a lui favorevole, sta creando difficoltà su difficoltà al governo anche per uscire dal suo impasse giudiziario, non c'è tempo da perdere. Il governo faccia quello che può e che deve, ma tutta la nostra attenzione deve andare al partito, all'accelerazione del congresso ed al nuovo gruppo dirigente. Ribadisco di esser d''accordo con Adamoli che Renzi ed i giovani debbano prendere saldamente in mano, conquistandone il consenso, le leve di direzione del partito, per prepararsi al nuovo scontro elettorale, per il quale si dovrà scegliere il leader più idoneo per sconfiggere una volta per tutte la destra, Berlusconi ed il populismo grillino. In tal senso anche la soluzione Chiamparino mi solleva qualche dubbio. Renzi ha perso appeal mediatico, come scrive qualcuno? Forse, ma il sindaco di Firenze e altri devono dimostrare di possedere ben altre qualità, oltre quella di bucare il video, a partire dalla capacità attrattiva all'interno del partito. Il primo banco di prova mi pare appunto quello di far crescere il consenso attorno alla sua figura ed alla sua politica dentro il partito, senza temere, se sarà il caso, di diventarne il segretario oltre che il candidato premier.Spero che il vecchio gruppo dirigente, ora che è finito il suo ciclo storico, non crei ulteriori problemi, si tiri da parte o si metta umilmente al servizio del nuovo gruppo dirigente che uscirà dal congresso, gruppo che dovrà dimostrare, per sè stesso, per il P.D., per il Paese, di essere all'altezza di una situazione quanto mai complessa.
Scritto da mariuccio bianchi il 16/5/2013 alle 14:47
Chiamparino, una buona candidatura, sopratutto perchè Renzi non ne vuole sapere di lottare nel PD. Perchè? Perchè sa bene che una parte grande, grande del PD non lo sente suo. Lo considera uomo di cenrodestra e continuerà a contrapporghi uomini "di sinistra". Risponde intelligentemente facendo campagna senza bandiera e senza colori del PD. Suoi testimonial...industriali emergenti,donne e giovani presentabili.Altra cosa rispetto alla ditta. Domanda, ma stiamo parlando ancora del PD?
Scritto da La professoressa il 16/5/2013 alle 15:07
Volutamente fuori tema. Quando un seminario appositamente convocato trasmetterà ai dirigenti del PD...che abbiamo perso le elezioni? Che parlare dell'ineleggibilità di Berlusconi...gli fa gioco ed aumentano i suoi consensi? Napolitano, il vero segretario del PD, anche oggi ha tuonato contro questi suonati dicendo che il tema GIUSTIZIA è troppo pericoloso oggi. Forse dando consigli a Berlusconi intendeva parlare alla Boccassini ed all'intera dirigenza del PD...
Scritto da Controcorrente il 16/5/2013 alle 15:19
Volutamente fuori tema. Quando un seminario appositamente convocato trasmetterà ai dirigenti del PD...che abbiamo perso le elezioni? Che parlare dell'ineleggibilità di Berlusconi...gli fa gioco ed aumentano i suoi consensi? Napolitano, il vero segretario del PD, anche oggi ha tuonato contro questi suonati dicendo che il tema GIUSTIZIA è troppo pericoloso oggi. Forse dando consigli a Berlusconi intendeva parlare alla Boccassini ed all'intera dirigenza del PD...
Scritto da Controcorrente il 16/5/2013 alle 15:19
@Francesco Prina (13.20) - L'importanza eccessiva che viene attribuita al settore Organizzazione dimostra che la volontà di controllare i circoli e i tesserati prevale ancora sulla forza delle idee che cercano il consenso fuori del recinto degli "affezionati". E' una pratica vecchia che non porta nulla di buono (ti ricordi Franco Marini?). Va superata in fretta. Ormai la militanza interna conta sempre meno sugli orientamenti della società.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 15:37
@Larpi (13.58) - Hai messo il dito nella piaga. Bisognerebbe spiegare molto meglio ciò che si vuol fare dell’Italia. Al congresso mancano alcuni mesi ma è indispensabile mettersi ad elaborare subito qualche nuova idea. Però devi ammettere che non si comincia affatto da zero e alcuni nomi dicono già qualcosa. Chiamparino e Fassina, ad esempio, evocano già scenari diversi. Poi uno scelga ciò che vuole.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 15:39
La mania ondivaga e ambigua del PD continua. La nave senza nocchiero beccheggia da tutte le parti e, dall’ultimo mozzo di sentina fino al capitano, che non c’è, ognuno per proprio conto, alla maniera di Schettino, dice e fa quello che vuole. Zanda, una specie di Carneade che non ha ancora capito dove si trova, cerca di affondare Berlusconi convinto che il cavaliere starà lì ad aspettare che gli arrivi il siluro. Ora le cose sono due o si vuole stare in questo governo, e in questo caso i pezzi – pazzi – da 90 se ne stiano buoni o si dimettano, o si dica chiaramente che lo si vuole abbattere e, in questo caso, è inutile prendere per i fondelli Letta e gli italiani. Zanda è una persona pittoresca, tra il comico (meglio di Grillo) e il tragicomico (meglio di Crozza), il problema è che ha sbagliato la ribalta da dove sparare cialtronate.
Scritto da Sic Est il 16/5/2013 alle 15:40
Penso che ormai sia chiaro a tutti quello che vuole Renzi, la divisione fra il segretario di un partito e il futuro candidato premier (Renzi mira a essere il candidato Premier). Il nuovo che avanza, mi sembra molto antico. Comunque un'anomalia Italiana, rispetto all'Europa. Il partito serve solo come macchina di campagna per l'elezione del premier (come succede in USA). Io spero che si ci confronti anche su questo, anche sul significato e sul futuro dei partiti all'interno delle democrazie moderne. Spero di avere da parte tua, caro Giuseppe Adamoli, un'opinione in merito, perchè penso che anche questo sarà un argomento di forte dibattito all'interno del nostro partito.
Scritto da Sergio Russo il 16/5/2013 alle 16:15
@Sic Est, il tuo è un linguaggio forte e colorito ma stavolta approvo pienamente. Ormai chiunque si sente leader come se la leadership non contasse niente. Teste di cavolo.
Scritto da Stefano C. il 16/5/2013 alle 16:21
Chiamparino è una grande risorsa di governo per il futuro prossimo. Lo vedo anch'io meno bene come segretario di un partito in profonda crisi che ha bisogno di una leadership carismatica e assidua, votata esclusivamente alla rigenerazione del partito stesso. In quest'ottica pure su Renzi ho qualche dubbio.
Scritto da cesare chiericati il 16/5/2013 alle 16:26
Io ritengo che parlare di renzi premier sia prematuro:uno dei motivi è da ricercare nella grande capacità di Letta di gestire il suo ruolo.Sono convinto che Renzi non ne sarebbe all'altezza.Se poi per battere berlusconi si va a cercare uno uguale a lui allora non parliamo più di politica.
Scritto da Giuseppe Morelli il 16/5/2013 alle 16:32
Confronto duro sui contenuti, sulle strategie... magari!
Scritto da Rocco Cordì il 16/5/2013 alle 16:47
Vorrei che uscissero i nomi di chi non votando Prodi ha provocato le dimissioni di Bersani. E che insieme al segretario anche loro si mettessero a disposizione del partito con le dimissioni.
Scritto da Stefano Poltronieri il 16/5/2013 alle 17:06
@Sergio Russo (16.15) - Sono affezionato all'idea che il leader del Pd debba essere il candidato premier come avviene in gran parte dell’Europa. Quando nella commissione Statuto di Roma abbiamo discusso la proposta di Pierluigi Bersani di sospendere temporaneamente questa norma statutaria per permettere le primarie di coalizione con Renzi candidato, l’avevo detto chiaramente. Avevo sostenuto che era una scelta attribuibile al segretario del Pd ma da non trasformare in sistema. Penso però che sia ormai nettamente prevalente l’idea di separare le due figure. Si afferma che sarebbe costruttiva la dialettica fra segretario e premier. Mi devono ancora convincere. Hai ragione questo problema dovrebbe essere fra quelli da dibattere al congresso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 17:14
@Cesare Chiericati (16.26) - Sono anch’io del parere che Chiamparino sarebbe stato un buon ministro del governo Letta e lo sarebbe di qualunque futuro governo. Ho dei dubbi sulle sue qualità di segretario del Pd in questa fase turbolenta. Tu dici che c’è bisogno di una “leadership carismatica”. Io dico che c’è bisogno anche di un progetto politico. Accettando la tua tesi chi sarebbe il leader carismatico? Forse Renzi, ma con una prospettiva il più possibile condivisa altrimenti andremmo verso la dissoluzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 17:17
Su Zanda è intervenuto solo La Torre. Ma l'ex sindacalista desaparecido Epifani dove si è nascosto? Che strano partito il nostro, parlano, e tanto, solo le mezze calzette: aspetto una dichiarazione di Civati. i capi, o presunti tali, se ne stanno nascosti. @G. Adamoli. Sono per la scissione delle due cariche (segretario e Capo del Governo) perché, secondo me, il presidente del consiglio media all'interno del suo gabinetto, il segretario all'interno di tutti i partiti.
Scritto da Sic Est il 16/5/2013 alle 17:32
La separazione tra premierato e segreteria e' sicuramente un problema irrisolto almeno per il PD su questo ha ragione Giuseppe Adamoli. Qualche giorno fa' il politologo Panebianco si e' dichiarato contrario a questa separazione sulla base dell'evidenza offerta dal primo governo Prodi quello dell'Ulivo nel quale il mancato controllo del partito da parte del premier ha portato instabilita' e crisi. Renzi sposando la strategia americana del partito come veicolo e mero strumento per il premierato potrebbe cadere nelle stesse difficolta' e fallire la sua missione. Anche l'esperienza di Tony Blair e Gordon Brown nel Labour Party sta' a indicare che un fermo anzi fermissimo controllo del partito e' essenziale alla stabilita' e forza del premier. La scelta che fara' Renzi nei prossimi mesi penso risultera' determinante per l'intero scenario politico italiano.
Scritto da Flavio Argentesi il 16/5/2013 alle 18:26
Il lato negativo di me (che oggi prevale) mi dice che dopo quel che è capitato a Bersani si capisce perchè Renzi esiti a proporsi in prima persona... il lato positivo mi dice che Chiamparino è certamente un politico di razza. magari non la penso proprio come lui su tutto, ma può favorire un bel confronto.
Scritto da Roberto Caielli il 16/5/2013 alle 18:30
@eg. Chiamparino non sarà renziano ma alle primarie di sette mesi fa ha votato Renzi, uno dei pochi della struttura come la chiama @Adamoli e questo non è senza significato. Se non sta dall'altra parte non è perchè ci sono già altri candidati ma per motivi più sostanziali.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 16/5/2013 alle 18:45
Cialtronate di Zanda? Forse si se sono solo battute, Se invece la questione della ineliggibilità fosse una cosa seria non è affatto una cialtronata. La legge è chiara e se nel PD c'è chi dice che la questione della ineliggibilità è fuori luogo o peggio una cialtronata vorrà dire che i cialtroni sono quelli che dicono LA LEGGE "NON" E' UGUALE PER TUTTI. Questo è uno dei temi della crisi del PD, Mentre Berlusconi attacca ci sono i "furbetti" che balbettano o nel peggiore dei casi TRADISCONO (101).
Scritto da ROBINEWS il 16/5/2013 alle 18:47
Scusate, vorrei introdurre una questione non secondaria nel dibattito, ci sono troppi che nella riflessione fanno spesso riferimento agli USA sulla separazione tra elezione del premier e segretario o leader del partito. Sommessamente ricordo che gli USA hanno un sistema istituzionale e una lunga storia politica MOLTO DIVERSA DALLA NOSTRA. Voler forzare le scelte in una direzione (quella USA) potrebbe portare a gravi illusioni. In Italia troppe volte si fanno scelte fuori dalla storia e realtà.
Scritto da robnews il 16/5/2013 alle 18:52
Il "pacificatore" avv. Longo (legale di Berlusconi ha dichiarato che se il B. sarà interdetto dai p.u. il governo cade. Credo che sia proprio necessario un chiarimento, pacificazione vuol dire IMMUNITA' TOTALE per B?dI fronte al paese come giustificherebbe il PD la sospensione dello stato di diritto? Ma esiste un solo paese al mondo dove si ragione in questi termini? Ma è mai possibile che termini come "pacificazione" siano sostitutivi di "impunità"? Il PD è troppo permeabile su questo o no?
Scritto da robinews il 16/5/2013 alle 19:07
@tutti: Chiamparino significa TAV. TAV significa rottura con la sinistra dei movimenti, di Sel e dei grillini. E' questa la strada del PD ?
Scritto da larpi il 16/5/2013 alle 19:21
Oggi è stato confermato che Prodi NON PRENDE LA TESSERA DEL PD. Quelli che continuano a dire "fuori questi, fuori quelli ecc." e che pensano ad un partito di centro "indefinito" sono serviti. Fuoti SEL? va bene; fuori il pensiero socialista? va bene; fuori qualsisi opinione che spinge per un radicale cambiamento (Civati)? va bene;fuori i "cretini" alla Dario FO, va bene; Fuori i cialtroni (Zanda) che confliggono con il PDL? va bene; MA DOPO IL FUORI TUTTI (compreso Prodi) CHI O COSA RIMANE???
Scritto da ROBINEWS il 16/5/2013 alle 19:35
@Robinews (19.35) - Abbi pazienza, ma con chi te la stai prendendo? Un lettore non può esprimere liberamente la sua posizione? Certo che può e io difendo la sua libertà di farlo esattamente come la tua. La linea del Pd sarà incerta ma non è sicuramente quella un poco grottesca che tu rappresenti. E nemmeno lo è la linea del blog che fino a prova contraria viene espressa dai miei piccoli "editoriali". Scusa ma dovevo dirtelo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2013 alle 20:41
Mai come in questi giorni la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nel competitivo mercato elettorale e politico. Non a caso viene attribuita più importanza ai nomi, che ai programmi. I leader sono veicoli di comunicazione più per ciò che sono in grado di rappresentare ed evocare, che non per quello che dicono. La dimostrazione di ciò è proprio Matteo Renzi. Il programma liberista con il quale si era presentato alle primarie, incentrato sull’agenda Monti, è uscito decisamente sconfitto dalle urne, come lo stesso Monti. Tuttavia, questo non inficia il suo successo in termini di consenso. La differenza la fanno la sua immagine giovanile (rafforzata dalla contrapposizione con la vecchia nomenclatura), la sua capacità oratoria, la padronanza dei temi politici ed amministrativi, con la quale dimostra di essere all’altezza dei ruoli cui aspira. Certo, Renzi risulta indigesto al tradizionale elettorato della sinistra e, forse, farebbe bene a smussare gli atteggiamenti talvolta un po’ troppo presuntuosi ed ambiziosi, ma oggi è l’unico che, almeno potenzialmente, sembra in grado di attrarre consenso al di fuori del recinto elettorale del PD. Su Chiamparino, mi limito a sottoscrivere il commento di @eg: con il funzionariato di partito non si va troppo lontano, che si chiamino Chiamparino, Cuperlo o altri. Nessuno discute le capacità amministrative delle persone, ma per rinnovamento si deve intendere qualcosa di più attrattivo, che non abbia il sapore della minestra riscaldata. Detto questo, resta inteso che nessuno è disponibile a concedere deleghe in bianco.
Scritto da Leonardo C. il 16/5/2013 alle 21:21
@Adamoli, fai bene a difendere sia gli interventi che certamente non condividi e a riaffermare la linea editoriale generale del tuo blog che personalmente apprezzo e stimo anche quando non condivido (poche volte). Lascia però anche tu che qualche volta si possa polemizzare e ironizzare con interventi paradossali e lontani anni luce dalla necessaria riflessione costruttiva per il futuro del PD, un partito straordinariamente decisivo per ll futuro del "nostro" paese nel bene e nel male.
Scritto da robinews il 16/5/2013 alle 21:30
@ Larpi, ore 19.21: Se Chiamparino significa tutto quello che dici tu, allora Chiamparino alla grande!
Scritto da angelo ruggeri il 16/5/2013 alle 21:49
Veltroni oggi ha fatto una dichiarazione pesantissima verso Bersani, gli ha detto che ha fatto una catena interminabili di errori, che doveva accettare subito l'idea di Napolitano di un governo di scopo proponendo una figura politica come la Bonino, che adesso è inutile lamentarsi del peso forte della destra e piangere sul latte versato dallo stesso Bersani. Grande Veltroni.
Scritto da Giorgio S. il 16/5/2013 alle 22:54
Distanza siderale tra i principi e la prassi (e la qualità umana, verrebbe da aggiungere). "Un fermo anzi fermissimo controllo del partito e' essenziale alla stabilita' e forza del premier", e si potrebbe essere d'accordo. Ma non è che forse, ma forse, anche l'unificazione dei due ruoli giova a poco in uno strano partito che (a parte le belle parole dello statuto) un istante dopo che ha eletto un segretario comincia a darsi da fare per impallinarlo? Con una dialettica interna che tutto è, fuorché interna? Un partito che non ha esitato neppure a far fuori il suo padre fondatore? Forse, eh, dico forse?
Scritto da Andrea Luppi il 17/5/2013 alle 00:12
INTERVISTA A CHIAMPARINO: C’è chi vorrebbe lei segretario e Renzi premier. «Non credo sia il caso aprire adesso la discussione sul futuro premier. Mi risulta ci sia un presidente del Consiglio in carica del Partito democratico. Se qualcuno pensa di costruire il proprio futuro sulle macerie di questo governo sbaglia." Ecco, Chiamparino ha di buono che parla chiaro e non ha secondi fini. Chi intende guidare il partito e chi pensa di guidare il prossimo governo dovrebbe farci capire come si supera questa esperienza di Governo, anche a noi che non l'avremmo mai voluta. Perchè una discussione seria non può mica essere sul destino personale di tizio o caio (perchè se è solo per quello uno si chiede anche cosa debba fare Letta, adesso che finalmente è diventato grande... (si spera).
Scritto da Roberto Caielli il 17/5/2013 alle 00:15
@Larpi (19.21) - Il Pd è sempre stato favorevole alla TAV sia in Italia che in Europa anche sulla spinta dei sindaci di Torino, Chiamparino prima e Fassino oggi. L’on. Puppato dissente ma su questo tema rappresenta sé stessa e pochi altri. Con i “movimenti” bisogna tenere aperto il dialogo ma da posizioni ben diverse e condannando senza esitazione ogni e qualsiasi forma di violenza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 08:32
@Roberto Caielli (19.21) - Sottoscrivo le parole di Sergio Chiamparino sul futuro premier. Anche ne merito e non solo per la stima e l'amicizia personale che ho per Enrico Letta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 08:37
Sono d'accordo con @Andrea Luppi: unificare i due ruoli non è la soluzione alla dialettica ambigua dei responsabili di partito (questo modo di presentarsi non è altro che l'evoluzione autolesionistica della formula nonsense "di lotta e di governo"). Prima bisogna decidere chi siamo, cosa vogliamo e che cosa rappresentiamo. Oggi ognuno rappresenta se stesso (direi per il tempo di passare da un canale all'altro, da un microfono all’altro, da un giornalista all’altro) cambiando continuamente opinione su qualunque cosa purché trasmetta al mondo esterno un messaggio di totale confusione e la propria autonomia su tutto anche dal suo cervello. Non credo che unendo le due cariche sia più semplice avere una linea unica se poi ognuno segue la sua irrefrenabile voglia di trasmettere qualcosa, qualunque cosa anche il contrario del contrario del contrario, purché possa auto referenziarsi parlando, parlando, tanto, e alla fine dire niente. Oggi, vista anche la pochezza dell’attuale segretaria sindacalizzata, forse sarebbe meglio non avere un segretario permanente, ma un segretario di giornata, durata che rappresenta il limite massimo per evitare di farlo impallinare.
Scritto da Sic Est il 17/5/2013 alle 09:30
Con il sondaggio di oggi, i consensi al governo "crollano" del 10%. Per finanziare la CIG in deroga (peraltro in modo insufficente, 800 milioni anzichè 1,5 miliardi) i soldi saranno presi dal fondo per la formazione "pagati dai lavoratori", sull'IMU i comuni sono allo sbaraglio più totale per "accontentare le campagne elettorali del cavaliere. Il sen. Nicola La Torre dice che sulla ineleggibiltà a decidere non è il capo gruppo Zanda. La strada verso il baratro è ben spianata.
Scritto da robinews il 17/5/2013 alle 11:00
Il lancio di Chiamparino(persona stimabile)da parte di Renzi disvela l'intento egemonico del sindaco fiorentino.Qui la rottamazione non c'è più,l'età anagrafica va in soffitta,l'importante per il Renzo è che ci siano i suoi amici.E gli altri fuori: prima D'Alema e Veltroni, poi Bindi e Finocchiaro, indi Bersani con una spintarella a Prodi; per non parlare di Marini. Il prossimo? Secondo me sarà uno alto e giovanile che adesso stà a palazzo Chigi:una bella strategia per il "M/Nostro" di Firenze!
Scritto da peter-va il 17/5/2013 alle 11:40
Il governo fatica ma andrà avanti, spero. Se ci saranno nuove elezioni potremmo prendere una storica batosta. Faccio il tifo per Letta.
Scritto da Luisa B. il 17/5/2013 alle 11:41
Sintetico ma efficace @Andrea Luppi (00,12), che coglie nel segno descrivendo un PD avente ‘distanza siderale tra i principi e la prassi (e la qualità umana)'. Sarebbe utile che @Adamoli e @Prina lo commentassero.
Scritto da eg il 17/5/2013 alle 11:55
Se per il prossimo congresso saranno chiamati a votare solo gli iscritti vinceranno quelli che controllano le tessere e addio cambiamento del Pd.
Scritto da M.F. il 17/5/2013 alle 11:57
‘Se qualcosa può andar male, lo farà’, recita il famoso assioma della ‘legge di Murphy’, ideata da Arthur Bloch. @Adamoli (17,17) attribuisce (attribuirebbe) del carisma a Renzi. ‘Se Renzi può andar bene, lo farà’. ‘Se Epifani può andar male, lo farà’. ‘Se Letta può andar bene, lo farà’. ‘Se Bersani può andar male, lo farà’. ‘Se Chiamparino può andar bene, lo farà’. ‘Se Barca può andar male, lo farà’. ‘Se Alfieri può andar bene, lo farà’. ‘Se Civati può andar male, lo farà’. La politica si fonda, ormai, sulla murphologia e ha abbandonato la valutazione oggettiva e razionale per lasciar posto a quella più soggettiva, emozionale, o di convenienza. C’è una persona di scarsa ‘qualità umana’ (cito @Luppi) e con lacunose competenze? Non importa, ciò che conta è sopravalutarlo, spingerlo bene e costruirgli buone referenze: non solo verrà eletto, ma pretenderemo addirittura ruoli apicali.
Scritto da eg il 17/5/2013 alle 12:26
Il governo questa mattina ha approvato un miliardo di cassa integrazione in deroga e ha formalmente sospeso il pagamento della rata dell'Imu di giugno. Se riuscirà a ristrutturare le tasse sulla casa potrà durare di più di quello che ci si aspetta.
Scritto da Maurizio il 17/5/2013 alle 14:05
Leggo molti nomi, sempre nomi, attendo di sapere, in modo chiaro, che idee hanno per il PD e per il Paese.
Scritto da A.Vaghi il 17/5/2013 alle 14:24
Intanto, Fabrizio Barca, ignorato dal partito, fa quello che può. Ho saputo ora che la Fondazione Lelio e Lisli Basso (Roma) lo ha invitato, nel prossimo giugno, per la presentazione del suo manifesto politico. Sarà uno dei diversi consensi che, sommessamente, l’ex ministro di Monti sta ricevendo nelle diverse aree culturali che compongono la parte più avanzata del Paese. D’altronde, i segretari dei circoli del PD sono riluttanti, in quanto devono rispondere ai propri capo-bastone.
Scritto da eg il 17/5/2013 alle 14:52
@G. Adamoli. Mi piacerebbe un tuo commento su questo mio dubbio: ho l'impressione che tanti del PD abbiano paura che Enrico Letta faccia qualcosa di positivo e stanno già invocando Manitù affinché lo fulmini quanto prima insieme al suo governo.
Scritto da Sic Est il 17/5/2013 alle 15:34
@La professoressa. Renzi è sicuramente un'altra cosa rispetto alla Ditta e questo è una ricchezza del Pd. Le alternative ci sono all'interno del partito, ammettilo.
Scritto da Nicola il 17/5/2013 alle 15:44
@Sic Est (09.30) e @Andrea Luppi (00.12) - State tranquilli che le vostre idee vinceranno. Da quello che ne so, si sta marciando irresistibilmente verso la separazione delle cariche di segretario del Pd e di candidato premier. Questo va bene per chi teorizza il primato del partito (incredibile ma ce ne sono ancora). Per chi si sente pronto a diventare segretario ma non premier (Epifani, Barca, Cuperlo, Civati ed altri). Per chi sente una propensione invincibile per Palazzo Chigi ma ritiene opportuno evitare la segreteria del Pd (Renzi). Per chi crede che due posti apicali siano meglio di uno. Stia attento Renzi a voler fare il Blair italiano dimenticando che il Blair vero aveva prima conquistato e cambiato il vecchio Labour e poi Downing Street. Un partito funzionante alle spalle è necessario per guidare bene l’Esecutivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 16:00
@A. Vaghi (14.24) - Mi fa molto piacere rileggerti dopo tanto tempo. Mi chiedevo perché non ti facessi più vivo: "non sarà mica perché su alcune cose la pensiamo in modo diverso? Un combattente come lui non può piegarsi così". Sul commento di oggi ho la tua stessa opinione. Sarebbe ora che i candidati presentassero le loro idee.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 16:05
Se Renzi non si candidasse alla carica di segretario del pd, tutto il movimento che ha creato intorno a lui perderebbe velocemente di intensità.
Scritto da Simone Franceschetto il 17/5/2013 alle 16:48
Non voglio insistere (dal tuo ultimo post mi sembri contrariato su come si sta evolvendo la questione), ma sono sempre più convinto che la figura del segretario, in un partito come il nostro dove dopo la tempesta non c'è mai la quiete, si avvicina molto a quella del coach in una squadra di tanti Hibra, Balotelli, Cassano e Maradona. Se il Capo del Governo, ogni giorno, dovesse misurare la pressione ad una compagnia così scompaginata, dove troverebbe il tempo per governare?
Scritto da Sic Est il 17/5/2013 alle 17:21
@ per Nicola. Certo che Renzi è un'altra cosa rispetto alla ditta. E' da dire che la ditta fa fatica ad annoverarlo tra i "prodotti" in vendida dalla medesima. Sai per certo che 2/3 del PD di Renzi non ne vuol sapere,...vuoi mettere come tirano novità...come Rodotà,Zanda,Bindi. E da ultimo per un alternativa di Governo c'è sempre la l'alternativa Vendola con il GRANDE GRILLO. Purtroppo...questo è il PD!
Scritto da La professoressa il 17/5/2013 alle 17:26
La questione e' anche legata al sistema politico elettorale, in un quadro bipartitico maggioritario piuttosto che con un assetto pluralista e proporzionale le cose cambiano.
Scritto da Valter Grossi il 17/5/2013 alle 17:29
Caro Giuseppe lo scrivo un pò provocatoriamente, ma Blair che entrambi giudichiamo un vero leader, non ha mai fatto le primarie per diventare capo del Labour. Ha vinto il congresso con gli iscritti e le Union e poi ha cambiato il partito. Nè ha fatto le primarie per essere il candidato del New Labour. .....
Scritto da roberto molinari il 17/5/2013 alle 17:41
La stella di Renzi brilla molto meno di prima, se davvero andrà lontano dovrà raccordarsi meglio con il partito.
Scritto da Loris Costa il 17/5/2013 alle 17:55
Non sarebbe uno scoop se dicesi che secondo me Renzi gode di una larga e non proprio meritata sopravvalutazione (oggi un po' meno, dopo che ha partecipato a modo suo al pasticcio sul Quirinale). L'anno scorso egli tentò di prendersi il partito passando dalla scorciatoia delle primarie, che furono una specie di congresso sotto altre spoglie... Comunque, per stare in tema: la separazione dei ruoli è nei fatti, ora. Che questo significhi che il partito conta di più di Plazzo Chigi è tutto da dimostrare e comunque dipende dal sistema elettorale e di alleanze verso cui si approderà.
Scritto da Roberto Caielli il 17/5/2013 alle 18:00
@Valter Grossi (17.29) e @Roberto Molinari (17.41) - Ha ragione @Valter. Molto dipende dalla forma di governo. Oggi siamo ancora in un sistema parlamentare benché sulla scheda elettorale ci sia il nome del candidato premier. Usiamo chiamarlo in questo modo ma la qualificazione giusta è presidente del Consiglio. Le primarie per il capo del governo in questa situazione si stanno rivelando una forzatura. Come è avvenuto per Bersani possono essere addirittura dannose perché inducono il vincitore delle primarie ad intestardirsi per arrivare a palazzo Chigi. Condivido @Roberto, se ho capito bene. Penso che con il futuro così incerto sarebbe meglio che i leader si concentrassero sul Pd per tirarlo fuori dalle secche nelle quali si è messo. Esattamente come Tony Blair parecchi anni fa con il vecchio partito laburista. E’ quello che sto dicendo in questi giorni a proposito di Renzi e di altri “che vogliono essere leader”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 18:20
@Sic Est (17.21) - Con il tuo partito in ebollizione la guida del governo diventa estremamente ardua per chiunque. Lo ha sperimentato due volte Romano Prodi. Il colpo di grazia glielo hanno inferto Bertinotti la prima volta ed altri scellerati "sinistri" la seconda volta, ma hanno potuto farlo anche perché Prodi non avevo dietro il "suo" partito. Questo mi pare il punto centrale. Spero solo che questa discussione sia al cuore del dibattito congressuale. Ho intenzione, se non chiudo il blog a giugno come mi ero ripromesso, di parlarne spesso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 18:23
La Repubblica venerdì 17 maggio, pag. 7. Intervista a Chiamparino che delinea il suo programma: “Un partito che sappia tenere insieme la tradizione socialista e quella liberale …. Che sia capace di parlare a una gran parte della società. Quella che ci ha seguito fino ad oggi non è sufficiente a governare”. Bene, ma il programma fondativo del PD non fu, appunto, quello di unire le tradizioni socialista (del PCI-PDS-DS) e liberale (DC-PPI-Margherita) ? Quale la differenza? Quale la novità del progetto Chiamparino?
Scritto da ulderico monti il 17/5/2013 alle 18:25
@A tutti i frequentatori del Blog. Facciamo una petizione unitaria affinché il Blog non venga chiuso. Resta l'unico ARENGO in cui, oggi, tutti i Cittadini, quelli che si considerano liberi, possono discutere di politica. Uno Speakers' Corner come quello di Hyde Park, tipico della tradizione democratica inglese, sul Web, dove si è liberi di intervenire, senza l'obbligo di appartenenza alla nomenklatura.
Scritto da Sic Est il 17/5/2013 alle 19:12
L'intestardirsi è valso per Bersani ma sicuramente ha condizionato anche molto la campagna 2008, perchè l'illusione delle primarie porta a credere in una investitura "divina" ma come visto illusoria. Io, se possibile, regolerei le primarie per legge, così sapremmo che tipo di consultazione sono e a cosa portano. La dualità leadership e premiership non porterebbe ad un risultato chiaro e sicuro come fu per l'spd
Scritto da Loris Costa il 17/5/2013 alle 19:22
@Sic Est ed altri lettori. Fin quando non ci sarà stato il congresso del Pd non credo che il blog chiuderà. Bisogna portarlo a questa decisione.
Scritto da Un Pd Sesto S. Giovanni il 17/5/2013 alle 19:56
@Loris Costa (19.22) - Sono d'accordo con una puntualizzazione. Le primarie per legge potrebbero essere un fatto molto positivo se si passasse ad una forma di governo come il semi presidenzialismo francese ma non penso possano essere all'ordine del giorno con un sistema parlamentare come il nostro. La decisione ultima spetta pur sempre al Presidente della Repubblica. Il surrogato sono le primarie di partito o di coalizione come quelle tra Bersani e Renzi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 21:02
Mi associo totalmente all'appello di @Sic.Est. con un accurato appello per non chiudere il Blog. Capisco la fatica e la "pazienza" di Adamoli per tenerlo in piedi garantendo la continuità, non è una cosa facile. Spero sinceramente che Giuseppe ci ripensi. o sappia trovare soluzioni innovative (e anche organizzative) per continuare.
Scritto da robinews il 17/5/2013 alle 21:05
@Ulderico Monti (18.25) - Tu sai benissimo che non si può declinare un progetto politico in una intervista ad un giornale. Ho però anch’io una profonda preoccupazione. Va bene essere inclusivi ma non al prezzo di una forte genericità e di una eccessiva ambiguità. Un segretario ha il compito di mantenere un alto grado di coesione. Un candidato ha il compito di circoscrivere la sua proposta e di renderla intellegibile. Inclusivi si, coperchi per tutte le pentole no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 21:10
@Adamoli, permettimi di dissentire sui "sinistri" che per due volte hanno affossato Prodi. Per me (e anche lo stesso Prodi) le cose sono andate diversamente. La prima volta perchè nell'ulivo ci sono state forze che hanno scientificamente ricercato e provocato lo scontro con Bertinotti spingendolo alla rottura; la seconda volta perchè il primo è stato Mastella e poi per i traditori "comprati" da Berlusconi con l'operazione libertà. La storia quindi è molto diversa dal cercare facili responsabili
Scritto da robinews il 17/5/2013 alle 21:12
"Un partito funzionante alle spalle è necessario per guidare bene l’Esecutivo". Caro Giuseppe Adamoli condivido questa parte. Ma riuscirà la classe dirigente del PD (compreso Renzi) a compiere questo miracolo che non sono stati in grado di fare prima Veltroni e dopo di lui Bersani? Io adesso come adesso nutro molto scetticismo.
Scritto da Sergio Russo il 17/5/2013 alle 22:13
@ Robinews ...ma a raccontare la storia di Pierino e il lupo cattivo... (come cadde il Governo Prodi)...CI SEI O CI FAI...?
Scritto da La professoressa il 17/5/2013 alle 23:14
Sono convinta che se il blog chiude qualcuno contento nel Pd c'è. Indoviniamo chi?
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 17/5/2013 alle 23:45
@La professoressa, CARISSIMA, il buon Adamoli ha parlato della prima e seconda volta dei tradimenti contro Prodi. Forse stiamo dimenticando LA TERZA VOLTA! ANCHE I CENTOUNO SONO SINISTRI.? Purtroppo, se la prima e seconda volta erano pochi ma "quasi nascosti" ORA SONO AUMENTATI DI MOLTO E DI CERTO NON SI POTRA DIRE CHE E' STATO VENDOLA, SEL, SINISTRI, (hanno scritto Prodi R. nel voto). E Bersani stesso ha detto che tra noi (del PD) 1 su quattro ha tradito. ORA PRODI NON E' PIU' ISCRITTO AL PD!
Scritto da ROBINEWS il 18/5/2013 alle 00:01
@Roberto Molinari è contro le primarie. Paragonare la situazione inglese a quella italiana è sbagliato. In GB va in un modo ma per esempio negli USA le primarie sono una realtà importante. I ns partiti, concepiti in modo tradizionale, non sono più rappresentativi. Possono per esempio a Varese 3 o max 4, anche se meritevoli, personaggi, decidere per tutto un partito? Bastano i 4 gatti partecipanti ad una riunione per assumere decisioni importanti? Questa non si chiama autoreferenzialità?
Scritto da Pdvarese il 18/5/2013 alle 08:30
@Adamoli. Quel che vorrei evitare è la discrezionalità dello strumento. Regole cambiate in corsa non fanno bene. Poi sulla forma di governo certo, discutiamo pure. Lo abbiamo fatto per anni.
Scritto da Loris Costa il 18/5/2013 alle 08:47
@ Pdvarese alle 08:30 ha ragione. Il nostro sistema di ricerca dei rappresentanti è arcaico, in parte anche familistico alla Mastella, e non tiene conto delle nuove tecnologie. A dire il vero il PD ci ha provato, per le primarie, ad utilizzare il Web per le iscrizioni, non ha avuto il coraggio di utilizzare l'online per le votazioni. C'è sempre un po' di paura di entrare nella competizione. Ma questo è un discorso tutto italiano: non ci piacciono i risultati incerti, meglio quelli a tavolino.
Scritto da Sic Est il 18/5/2013 alle 08:54
Insisto a dire che il tema della rappresentatività è importante. Qualcuno giustamente lamenta il fatto che se un iscritto al partito va considerato alla stregua dei simpatizzanti e si distingue da questi ultimi solo perchè griglia le salamelle alla festa, cosa serve iscriversi ad una organizzazione politica? Ok, ma se i partiti si sono trasformati in luoghi chiusi e controllati, c'è qualcosa che non funziona? Una volta le sezioni PCI o DC erano rappresentative di un ambito territoriale, oggi?
Scritto da Pdvarese il 18/5/2013 alle 09:01
@Pdvarese il 18/5/2013 alle 08:30. Le primarie.Sono contrario a come sono concepite e attuate in Italia. Altra è la situazione e la tradizione americana, altra l'organizzazione e il senso dell'iniziativa. Del resto la stessa sigla di Partito Democratico è in USA radicata dal 1762 nella storia politica e sociale di quel Paese; da noi definirsi Partito Democratico non ha senso e identità. Inoltre significa una lunga tradizione storica dei nostri partiti politici.
Scritto da ulderico monti il 18/5/2013 alle 09:19
@Giuseppe Adamoli il 17/5/2013 alle 21:10. La tua preoccupazione è anche la mia: la genericità conduce all'ambiguità, in conclusione allo smarrimento dell'identità riconoscibile e riconosciuta.
Scritto da ulderico monti il 18/5/2013 alle 09:24
@Loris Costa (08.47) - Mai cambiare le regole in corsa, d’accordo. E sulla forma governo, dici bene, si è tanto discusso senza arrivare a niente. Ma si è discusso in modo disordinato. Anche il centro sinistra recentemente non ha mai posto questo enorme problema al centro di una discussione congressuale. L’immobilismo, altro che le riforme, questa è l'amara realtà istituzionale e politica italiana. Al punto che, per quanto concerne la legge elettorale, preferisco che ci si impegni subito per ritornare al Mattarellum poiché temo che una modifica rapida e ben fatta del Porcellum non riusciranno ad approvarla. E rischiamo di votare con il sistema in vigore che tutti dicono di voler cambiare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/5/2013 alle 09:42
Sono anch'io del parere che la priorità è quella di tornare al mattarellum,altrimenti continuiamo a lasciare l'iniziativa a Berlusconi. Gianluigi Pellegrino ipotizza di farlo per decreto. I numeri per la conversione in legge ci sono. Coraggio, si prenda una decisione senza lasciarsi intimidire dai ricatti del caimano.
Scritto da Angelo Eberli il 18/5/2013 alle 11:01
Da molti mesi nel Partito Democratico la discussione si svolge intorno ad un unico come la scelta del leader carismatico. Il partito sembra non avere né tempo né voglia di affrontare una lettura della situazione italiana per mettere a fuoco i nodi da sciogliere e i problemi da risolvere. La politica si identifica soltanto nel leader che si ritiene sia in grado di percepire i problemi e di risolversi sulla base della sola forza di volontà. La complessità della politica è artificiosamente semplificata e si riduce a pochi, vuoti slogan. In questo modo il P.D. si mette in condizione di non potere elaborare un progetto, un programma e una strategia. Questa concezione minimalistica della politica può forse (ma ne dubito) far vincere le elezioni ma non anche governare il Paese. Sembra però che ai partiti interessi di più l’accesso al potere che non il cambiamento dello stato delle cose. Infatti dopo vent’anni di Prima Repubblica non è cambiato niente ed anzi la situazione è peggiorata. Questo meccanismo premia però Berlusconi e Grillo ma non il Partito Democratico: come mai ? Per la destra la politica serve a conservare un ordine immutabile iscritto nella natura e, quindi, si tratta di adeguarsi alle aspettative dell’elettorato inseguendone gli umori, cioè facendo del populismo. Per le forze di centrosinistra, invece, l’ esito della politica dipende dall’impegno dei singoli e dalle masse,ma se i partiti non svolgono più un ruolo educativo le masse, disinformate e disorientate, sottostanno facilmente alle lusinghe della destra. Occuparsi solo del leader e non anche dei contenuti significa non avere influenza sui cittadini e, in ultima analisi, fare il gioco della destra che non può essere battuta sullo stesso piano, ma solo con una precisa e solida alternativa Il rischio è che alle prossime elezioni si fronteggeranno due populismi: quello di Berlusconi e quello di Grillo con il P.D. in terza posizione.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 18/5/2013 alle 11:44
caro @ulderico monti, è vero, fare paragoni con altri non ha senso ma quello con Blair non l'ho fatto io. Non sono innamorato delle primarie, le ultime erano finte e chiuse, gestite da chi ha il potere nel partito, soprattutto a varese. Non è possibile che in un soggetto come il PD, aperto sulla carta, decidano pochissime persone in modo autoreferenziale. Parlano sempre di iscritti che a loro vanno bene fino a quando riescono a controllrali. C'è da mettere in discussione un modello vecchio.
Scritto da Pdvarese il 18/5/2013 alle 12:09
@ulderico monti, hai ragione il pd è un soggetto che ha fallito, ma è mezzo morto per colpa dei conservatori, per colpa di chi non è disposto a mettersi i gioco, per chi parla ancora a nome e per conto della propria DITTA di appartenenza, una ditta che non c'è più e che si riferisce a tempi che non ci sono più se non nella testa dei nostalgici, ovunque il letale cancro di qualsiasi rinnovamento. Il TITANIC DELLA POLITICA, la nave affonda e loro suonano e ballano una musica per giunta stonata.
Scritto da Pdvarese il 18/5/2013 alle 12:20
Finalmente anche La Repubblica se n’è accorta. Prima pagina, sabato 18 maggio, : “Il Parlamento deformato”: “…L’attuale Parlamento è deformato nella sua composizione…. Il PD e SEL non solo hanno avuto alla Camera un premio di maggioranza abnorme, ottenendo il 55 per cento dei seggi pur bocciati da due italiani su tre, ma poi si sono anche separati sciogliendo la coalizione che aveva permesso di accedere al premio”. Alla buon’ora: il misfatto, diciamo pure la truffa, non vede coinvolto il solito Berlusconi: la Sinistra ha fatto tutto da sola!
Scritto da ulderico monti il 18/5/2013 alle 12:35
@Adamoli. Sì, alla fine il Mattarellum sarebbe la cosa migliore. E visto anche il ricorso Buozzi direi che, cum grano salis, la Corte potrebbe sforzarsi di riportarlo in vita. Almeno nessuno potrà dire che ci si fanno leggi di part
Scritto da Loris Costa il 18/5/2013 alle 13:49
@ Ulderico Monti. Tutto vero, ma dimentichi una cosa non di poco conto: il "porcellum" non è un parto del Pd o del centrosinistra. Ora perfino il suo ideatore si vergogna della sua maieutica.
Scritto da Angelo Eberli il 18/5/2013 alle 15:20
@Sig Fiori, lei dice cose sagge sulla educazione dei cittadini, sulla formazione politica che i partiti dovrebbero fare e su molte altre cose ma sui leader a mio modestissimo parere lei sbaglia. Le leadership sono fondamentali in una società moderna e dinamica. Sono il quid in più che è indispensabile e che fa la differenza. Questo è tutt'altro che personalismo deleterio. Lo diceva anche il nostro Mino Martinazzoli che nel 1994 si è dimesso per l'insufficienza della sua leadership e non era vero.
Scritto da Una Pd Brescia il 18/5/2013 alle 17:22
@Una PD Brescia - Sono d'accordo che la leadership è una marcia in più ma non si puo rtidurre la politica alla sola scelta del leader. Anche in America è stato scelto un leader forte come Obama ma con le primarie accompagnate da un adeguato dibattito sui contenuti
Scritto da CMF il 19/5/2013 alle 08:36
Chiamparino ha tanti vantaggi: esperiebna di buon amministratore, concretezza, serietà e grinta (così almeno mi pare), scarsa esposizione mediatica e quindi interesse per l'uomo nuovo. Personalmente lo appoggio come segretario del PD; non so se avrebbe lostesso carisma per un successo come premier, tenuto conto che non è molto conosciuto
Scritto da a.limido il 23/5/2013 alle 15:02
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