Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/5/2013 alle 09:55

Il Pd fino a pochissimo tempo fa era in fiamme. Nell’ordine: Franco Marini bruciato, Romano Prodi bruciato, Pierluigi Bersani bruciato come segretario e come candidato premier.
Ora le fiamme si stanno spegnendo e Gugliemo Epifani può fare un buon lavoro. Moltissimo dipenderà però dai risultati concreti che otterrà il governo Letta nei primi 5/6 mesi. Se saranno insufficienti l’incendio divamperà ancora.
Assolutamente cruciale sarà il prossimo congresso, straordinario sotto mille aspetti.
Dovrà essere trasparente e aperto anche agli elettori. Ma non basta. E’ indispensabile che scendano in campo gli uomini migliori con proposte nette e alternative se si vuole ritrovare una forte sintonia con il Paese.
Con una premessa. E’ da difendere lo spirito della “contaminazione delle culture” confluite nel Pd ma è da condannare la logica della spartizione del potere fra le varie tradizioni come modalità di convivenza .  
Quali progetti  e quali strategie? Non c’è più la Ditta da tutelare, concetto che oggi trasmetterebbe un fastidioso senso di angustia. Via la paura del nemico a sinistra, il zig zag del dopo elezioni, le polemiche astratte sulla socialdemocrazia.
C’è uno spazio da riconquistare come Pd senza badare troppo alle alleanze. Basta con la parola magica del cambiamento se non si spiega di che cosa si tratta, se non si dice che non può essere soltanto generazionale ma di mentalità, di classe dirigente, di meritocrazia, di approccio concreto ai problemi.
Oggi non si può dichiarare “al centro il lavoro” se non si aggiunge “ al centro l’impresa”, se non si equiparano nella considerazione e nella stima sociale lavoratori, imprenditori piccoli e medi, professionisti. Solo la rendita e la finanza d’avventura non possono entrare fra i soggetti rappresentati da una sinistra moderna.
Si invoca per il Pd una nuova “forma di partito”. Ma c’è una domanda preliminare. Mantenere unite o separare le figure del leader del Pd e del candidato premier? Si sta marciando verso due figure diverse.
Teorizzare questa opzione cambiando in via permanente lo Statuto, mi sembra una mossa azzardata. Se ne discuta apertamente e decida il congresso.
In questo momento,  la crisi dell’impianto istituzionale deve far parte della nostra riflessione. Chi è a favore e chi è contro l’intangibilità della Costituzione? Io sono per cambiarla nella seconda parte. Non basta dire: una sola Camera e il dimezzamento dei parlamentari. Non troverete nessuno che a parole sia contrario, però non si procede.
Il Senato delle Autonomie ha senso se si vuole il sistema istituzionale basato su Regioni e su Comuni forti con l’abolizione totale delle Province, come non si sé fatto l’anno scorso per volontà dei partiti (Pd in testa), salvo poi addebitare ingiustamente l’aborto della riforma all’Esecutivo Monti. E’ davvero questa la strada come spero?
Sullo sfondo si staglia la domanda ormai ineludibile. Conservare questa forma di governo con un rafforzamento del premierato o puntare sul sistema semi-presidenziale francese? Da qui discende la scelta finale sul sistema elettorale di tipo tedesco o di tipo francese.
Sono soltanto alcuni dei nodi che i candidati alla leadership dovrebbero tagliare con la spada prima delle eventuali elezioni anticipate. Per non vedere ancora Berlusconi a Palazzo Chigi, o Grillo al 30% e oltre.

Commenti dei lettori: 81 commenti -
C'è chi pensa che le scuole cattoliche facciano indottrinamento. Ho frequentato le scuole medie in seminario. Mio fratello l'asilo dalle suore. Né uno, né l'altro siamo né stinchi di santo, ne reazionari intruppati. Almeno, credo :-) Alle medie, oltre 20 anni f
Scritto da FrancescoG. il 0/0/0000 alle 00:00
C'è chi pensa che le scuole cattoliche facciano indottrinamento. Ho frequentato le scuole medie in seminario. Mio fratello l'asilo dalle suore. Né uno, né l'altro siamo né stinchi di santo, ne reazionari intruppati. Almeno, credo :-) Alle medie, oltre 20 anni f
Scritto da FrancescoG. il 0/0/0000 alle 00:00
I problemi presentati nel post dovrebbero essere tra quelli da discutere ma mi domando se il Pd ce la farà. Vedo la situazione ancora molto difficile e confusa.
Scritto da Iscritto Varese il 22/5/2013 alle 10:49
Tu dici che gli uomini migliori devono mettere la faccia per il congresso ma Renzi, ad esempio, non ha voglia di impegnarsi perché ritiene il partito non cambiabile da dentro. Un bel problema.
Scritto da Stefano C. il 22/5/2013 alle 10:57
@Adamoli, carissimo Giuseppe, fare un congresso per uscire dalla crisi per il PD sarà un'impresa titanica e non c'è niente da invidiare a chi è chiamato a questo compito. Molti dicono che solo delle "separazioni" potranno sciogliere nodi e contaddizioni irrisolte, non so se sia vero o no. Il tuo approccio è certamente apprezzabile specialmente la dove scrivi " via la paura del nemico a sinistra". Chi pensa ad un futuro senza PD sbaglia ma sbaglia anche chi pensa all'autosufficenza.
Scritto da robinews il 22/5/2013 alle 11:08
Come dici tu, le persone migliori, che lavorano nella vita di tutti i giorni nelle aziende, nella PA dovrebbero essere parrtecipi dentro il congesso. Se così non sarà, il PD continuerà a parlarsi in retrospettiva. Per quanto riguarda Renzi non mi sta piacendo il suo modo di agire: si sta comportando da "attendista", però pronto a fare batttute sul governo Letta appena è il momento. Se vuole cambiare e migliorare realmente il PD si deve candidare come segretario, sennò rimarrà incoerente
Scritto da Simone Franceschetto il 22/5/2013 alle 12:11
Sto pensando che sarebbe meglio una separazione fra le due princiapli tradizioni del Pd. La sinistra con la sinistra.
Scritto da Giustino F. il 22/5/2013 alle 12:17
2013.05.22. Del Matrimonio Del Matrimonio Lo storico Dominique Venner si è ucciso in Notre Dame a Parigi. Ha lasciato un documento in cui afferma: “Il mio gesto incarna un'etica della volontà”. Era contrario alla legge “marriage pour tous” promulgata sabato 18 dal Presidente della Repubblica e che garantisce agli omosessuali il diritto di sposarsi. Un gesto estremo. Di estrema protesta, ma attuata contro se stesso e non contro altri, innocenti. Sono stato sollecitato a dire la mia opinione sulle “nozze gay”. Non mi sottraggo: 1) Le persone possono – riguardo alla loro sessualità – distinguersi in eterosessuali e omosessuali: 2) Tutte le persone debbono usufruire delle libertà costituzionali e non essere discriminate; 3) Le società umane sono costituite sulla base della continuità della specie che si concretizza con l'unione sessuale di femmine e maschi e con l'organizzazione della famiglia; 4) Tale unione è formalizzata con l'istituzione del matrimonio, religioso o civile. La mia opinione è che: a) L'istituto del matrimonio - che deriva da mater, matrix e si riferisce alla generazione della prole - debba essere esclusivamente riservato alla donna e all'uomo che si uniscono in patto reciproco per formare la famiglia e generare figli. b) Ogni altra forma di unione tra persone non deve e non può essere definita “matrimonio”. c) Le persone omosessuali devono aver piena libertà di unione legalizzata con il riconoscimento dei diritti civili pari a quelli riservati alla famiglia matrimoniale. d) Riservando il termine “matrimonio” esclusivamente a soggetti etero sessuali, altre unioni familiari saranno definite con termini alternativi, quali, ad esempio: sodalizio familiare, patto familiare, ecc... Tale è la mia opinione. Se formalistica o furbesca lo dicano altri. Sono nella sostanza per il rispetto della “tradizione”, non contradditorio al sacrosanto diritto di libertà delle persone. Ulderico Monti
Scritto da ulderico monti il 22/5/2013 alle 12:44
O il governo farà fatti concreti per l'economia oppure lo metterà in crisi lo stesso Pd e potrebbe essere la sua fine del Pd stesso perché non reggerebbe all'urto dell polemiche che ci saranno.
Scritto da Giorgio S. il 22/5/2013 alle 13:37
A proposito della "contaminazione delle culture" condivido l'intervento di U. Monti. Ma mi riferisco anche all'argomento sul tappeto del referendum sui contributi alle materne paritarie a Bologna. Il sindaco Merola sta combattendo una battaglia di libertà e la sta combattendo da solo: è troppo chiedere che, prima di domenica, il segretario del PD Epifani ci metta la faccia esprimendogli il pieno sostegno del partito? Con il referendum la sinistra di Sel ha lanciato un'Opa ostile al PD.(continua)
Scritto da L.V.. il 22/5/2013 alle 13:56
@U.Monti, condivido l'intervento sulle "unioni" omosessuali. La questione come è ovvio non è non può essere "nominalistica". Si dia il nome che si vuole, io preferisco chiamarle "unioni civili" con pieno riconoscimento dei diritti che devono essere universali. Il termine "unioni civili" lo ritengo più corretto e giusto al posto di Matrimonio.Tra l'altro credo che il termine "matrimonio" sia usato più dai media che dal movimento omossessuale per i diritti civili.
Scritto da ROBINEWS il 22/5/2013 alle 14:00
(continua) A chi ha la memoria corta ricordo che la legge emiliana sulle paritarie è stata approvata con Bersani presidente della Regione e che la legge 62 del 2000 sulla parità scolastica è stata varata dal centrosinistra unito. E' tempo di smetterla di identificare lo spazio pubblico con lo statale. E' una visione di mondo che non c'è più, che non aiuta il paese e che non è fondata nemmeno costituzionalmente. La gestione dei beni comuni non è monopolio dello Stato, ma può essere agita da altri
Scritto da L.V.. il 22/5/2013 alle 14:02
Oggi Filippo Penati ha perso l'ultima occasione per non essere ridicolo e fare PENAti. Prima provoca la prescrizione e poi "dice" che farà ricorso in cassazione contro la prescrizione con grande imbarazzo del suo stesso legale.Oggi il tribunale ha stabilito che per rinunciare alla prescrizione doveva essere presente e invece era assente.Al di la degli addebiti penali quanto "PENATISMO" alligna nel PD Lombardo? Temo non poco e questo avrà un peso non indifferente nel congresso,
Scritto da robinews il 22/5/2013 alle 14:10
Sono molto deluso. Tu indichi una via importante. quella del congresso che riparte dal Lingotto. Ma io ho quasi perso la fiducia.
Scritto da ff il 22/5/2013 alle 14:13
Vediamo se riusciamo a fare l'amalgama nei prossimi mesi, dopo che non ci siamo riusciti nei 6 anni precedenti. Ma e' l'ultima possibilita.
Scritto da Enrico Farinone il 22/5/2013 alle 15:04
E' lunga la strada fino a Roma.
Scritto da Loic Genini il 22/5/2013 alle 15:14
@Simone Franceschetto (12.11) - Attendo anch’io al varco Matteo Renzi. Se è vero che ha detto ad un amico (come riportano i giornali questa mattina): “il partito non riesce a cambiare da dentro” si metta in gioco e cerchi di cambiarlo lui. Altrimenti spieghi cosa vuol fare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 15:50
@L.V. (14.02) - Io sono per il pieno riconoscimento della scuola paritaria con tutti i nessi e i connessi e penso che dovrebbe essere un punto fermo del Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 15:52
Buona analisi. Sarà dura avere tutta questa chiarezza ma aspetto con fiducia.
Scritto da Adams il 22/5/2013 alle 17:02
Condivido pienamente il post: - il futuro del PD passa per il successo del Governo Letta (che non è il Governo Monti o un suo clone), rispetto al quale il PD deve essere incisivo e propositivo; - in vista del congresso va fatta chiarezza su punti rimasti sin qui non chiari (ad es., se si crede nell'avventura unitaria, si confondono anche i patrimoni); - il leader del partito lo fa per poi essere premier; - si deve scegliere fra il premierato e il semipresidenzialismo. I temi sono questi.
Scritto da Giuliano il 22/5/2013 alle 17:07
Il Partito Democratico, non solo è debole e diviso, ma è in preda ad una lotta fratricida che vede il ceto dirigente incapace di ritrovare il senso e la ragione del proprio impegno politico. Non passa giorno che qualcuno non inventi qualche marchingegno per mettere in difficoltà il governo letta senza preoccuparsi se la sorte di chi non ha lavoro o fatica a tirare fine mese peggiori. In nessun partito si era mai verificata una situazione analoga che pone una seria ipoteca sul futuro della democrazia italiana. Anche i democristiani non hanno mai portato le loro divisioni sino al punto di mettere in gioco l’unità del partito e l’interesse del Paese. Ciò nondimeno non bisogna rassegnarsi al peggio; probabilmente la base dei militanti, per ragioni di lontananza dal potere, è più generosa anche se non migliore della sua classe dirigente. Occorre però che iscritti e simpatizzanti abbiano piena coscienza e conoscenza della crisi del partito e della politica e possano esprimersi liberamente senza essere troppo condizionati dai gruppi dirigenti. Il congresso deve essere perciò aperto; tale non è se continua il vezzo della cooptazione e se si consente a capi e capetti di presentare, ai vari livelli, liste chiuse sotto il loro pieno dominio e composte da persone a loro subalterne. Le liste devono essere aperte a tutti quelli che vogliono impegnarsi senza sottostare a vincoli preventivi o soggiacere al conformismo dilagante (se non sei giovane e di bell’aspetto non puoi fare politica). Una seconda condizione è che qualsiasi lista o candidatura sia sempre accompagnata da un documento, una piattaforma programmatica e che in tutte le occasioni in cui si fanno scelte personali (anche per le primarie), l’elezione deve essere accompagnata da un esauriente dibattito sui contenuti della politica. Solo con queste due condizioni è possibile reintrodurre una logica politica sostituendola a quella della professionalità ai fini di carriera. Occorre cioè che le idealità e lo spirito di servizio tornino ad essere le discriminante per accedere alle cariche politiche. Ci si deve confrontare sulle idee e sui programmi in base a criteri razionali e farla finita con gli schemi ideologici astratti che fanno appello ai sentimenti, agli istinti e agli impulsi per affermare una “purezza” che astrae dal senso di responsabilità verso il bene comune. Avere responsabilità significa farci carico delle conseguenze relative ai nostri atti o alle nostre omissioni e rendere chiaro a tutti quel che si fa o si tralascia di fare.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 22/5/2013 alle 17:42
Caro Adamoli, ci vorrebbero tanti dirigenti con la tua passione e le tue idee. Ti sei ritirato dagli incarichi e ti impegni quasi come prima. Questo significa che non tutti fanno politica per interesse e per mestiere.
Scritto da Nicora il 22/5/2013 alle 18:11
@L.V., @Adamoli, io ho 3 figli, tutti e tre hanno frequentato la scuola materna delle "Suore" si diceva e si dice la dove ancora ci sono. Ora quella scuola purtroppo è chiusa. Da uomo di sinistra e ateo ero molto contento di quella esperienza, e lo sono stati anche i miei figli i quali ricordano con tanto amore Suor Gianna (oggi non c'è più). Quando ero Vice Sindaco ero favorevole ai contributi del comune. ERO E SONO ANCORA OGGI FAVOREVOLE AL FINANZIAMENTO PUBBLICO A QUESTE SCUOLE.
Scritto da robinews il 22/5/2013 alle 18:48
TUTTO IL BLOG, oggi è venuto a mancare Don Luigi GALLO, il prete degli utlimi, un partigiano, un comunista come amava definirsi.Don Gallo non si è stancato mai di sporcarsi le mani in tutte le lotte dei più deboli, degli emarginati, dei "soccombenti". Con lui perdiamo qualcosa di importante per tutti noi. ONORE E GLORIA ALL'AMICO, AL COMPAGNO DON GALLO. Non so se nelle liturgie della santificazione Don Gallo potrà diventare Santo, per me, per quel che vale in un certo senso,LO ERA GIA' DA VIVO.
Scritto da robinews il 22/5/2013 alle 18:55
@Ulderico Monti (12.44) - Condivido e sottoscrivo il tuo punto c) “Le persone omosessuali devono aver piena libertà di unione legalizzata con il riconoscimento dei diritti civili pari a quelli riservati alla famiglia matrimoniale”. Mi sembra questa la questione più rilevante. In particolare sull’adozione dei bambini mantengo la mia posizione contraria.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 19:12
@Robinews (18.55) - Mi unisco alla tua partecipazione al cordoglio per la scomparsa di Don Gallo. Era un punto di confronto utilissimo anche per chi non condivideva le sue idee.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 19:15
@Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 19:12 . Anch'io, come te, sono contrario alle adozioni di bambini da parte delle coppie omosessuali. In linea di principio. Ma sono convinto che un bambino che sia privo di affetti, in un orfanotrofio o simili, meriti comunque l'amore di persone materne e paterne, comunque siano catalogate e definite.
Scritto da ulderico monti il 22/5/2013 alle 19:37
Può anche darsi che mi si prenderà per il solito innamorato della Costituzione che qualcuno può definire vecchia, ma per me porta benissimo i suoi anni e mi consta che sia ancora vigente: All'art. 33 recita: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione , senza oneri per lo Stato. L'articolo è chiarissimo e non ha bisogno di interpretazione alcuna.
Scritto da Angelo Eberli il 22/5/2013 alle 19:54
Sul referendum bolognese sulle scuole materne. Leggo sul Corriere di oggi 22, l'articolo di Antonio Polito "Bologna: valori al posto dei bambini". Tra l'altro dice: "Dell'argomento di buon senso usato da Prodi (il 23% dei bambini con il 2,8% dei fondi) i promotori del referendum, presieduti da Stefano Rodotà, non sanno che farsene. Nella lettera al Corriere di ieri, per esempio, Rodotà non usa mai una volta la parola bambini. Preferisce concentrarsi sui principi, sui valori, sui diritti".
Scritto da ulderico monti il 22/5/2013 alle 20:02
L'editrice Giuntina pubblica "Eichmann o la banalità del male" che raccoglie i documenti del processo di cinquant'anni fa al criminale nazista Adolf Eichmann. Ripercorrendo quell'orrore, riconfermo la mia antica convinzione: dateci una CAUSA, santa sacra assoluta, e noi diventeremo MOSTRI. Tutti e in particolare io, naturalmente per costruire l'utopia del mondo perfetto.
Scritto da ulderico monti il 22/5/2013 alle 20:13
1) @Eberli, citare la costituzione sul tema "senza oneri per lo stato" è più che giusto, ma c'è anche il principio che LO STATO DEVE GARANTIRE la scula a tutti gratis. Io credo che la scuola per l'infanzia lo stato non è quasi mai (e non lo è tutt'ora) in grado di garantirla a tutti. Se calcoliamo (io l'ho fatto concretamente) la quantità dei contributi (pochi) che il mio comune dava alla scuola materna religiosa, LO STATO HA RISPARMIATO ENORMI RISORSE FINANZIARIE. (segue)
Scritto da robinews il 22/5/2013 alle 20:59
@Angelo Eberli - Nessun testo sfugge all'interpretazione, anche per la legge fondamentale si parla di "Costituzione materiale": L'articolo 33 significa che la scuola privata riconosciuta non ha alcun diritto precostituito ad aiuti finanziari da parte dello Stato che tuttavia può concederli nell'interesse universalistico dell'istruzione. Infatti sarebbe assurdo se lo Stato può sovvenzionare le strutture sanitrie e non anche le scuole private se meritevoli.
Scritto da CMF il 22/5/2013 alle 21:03
2)@Eberli, quando parliamo di principi costituzionali, sarem sempre d'accordo, ma dobiamo anche sempre ragionare senza principi ideologici esasperati. In Italia quante volte il volontariato sociale e religioso ha sopperito alle mancanze dello stato sui principi costituzionali? MOLTISSIME! E quante volte, con pochi e ristretti contributi pubblici il privato sociale e religioso ha sopperito ai doveri dello stato? MOLTISSIME! Rompere questa complessa macchina della solidarietà è inopportuno.
Scritto da robinews il 22/5/2013 alle 21:05
Non c’è dubbio che sul futuro del PD peseranno anche i risultati concreti che otterrà il governo. Tuttavia, penso che sia necessario non subordinare il Congresso alla sola esigenza di costruire un propagandistico supporto all’esecutivo. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’incarico a Letta scaturisce dal peccato originale compiuto dai 101 traditori e chiunque, elettore, simpatizzante, iscritto o militante, ha il sacrosanto diritto di non condividere l’alleanza con il PDL e di mantenere questo convincimento, indipendentemente dalla maggioranza interna che esprimerà il futuro segretario. Sul fatto che sia meglio separare o mantenere unite le figure di segretario e premier, credo si tratti di un falso problema. La leadership non si crea con le norme statutarie e, ancor meno, introducendo vere e proprie incompatibilità. In ogni caso è un problema su cui si deve pronunciare il Congresso. Anch’io non ritengo che la Costituzione sia intangibile. Nutro dubbi, però, sul fatto che l’attuale situazione politica costituisca il contesto migliore per riforme strutturali. Così come il cambiamento della forma di governo non può avvenire sotto ricatto. Berlusconi invoca il presidenzialismo per bypassare i partiti. Invece ritengo che presidenzialismo e semipresidenzialismo possano funzionare efficacemente solo in un solido contesto politico, come in Francia ed in Germania dove, non a caso, le forze politiche non hanno dovuto né abbandonare le tradizioni culturali e politiche del passato, né abdicare a forme personalistiche e padronali di partito.
Scritto da Leonardo C. il 22/5/2013 alle 21:18
@Adamoli, non ti pare che la questione della scuola paritaria sollevata da @L.V. e @Ulderico Monti con il suo carico ideologico debba entrare tra gli argomenti del congresso che tu non hai discusso nel tuo post?
Scritto da G.G. il 22/5/2013 alle 21:53
Le sorti del PD non dovrebbero dipendere dall'operato del Governo Letta, che non è espressione del PD, ma della sua deflagrazione primaverile. Il PD che si è presentato alle urne di febbraio non è più vitale e non sarà Letta a farlo rinascere. Saranno gli uomini "migliori", come dice Adamoli: ci sono (lui è sicuramente fra loro). Ma bisogna vigilare sulle "regole" del congresso, perchè non sia impedito al nuovo di nascere.
Scritto da G. Terruzzi il 22/5/2013 alle 22:34
Condivido quasi tutto quanto scritto in questo interessante post, in sintonia con Adamoli,U.Monti,C.M.Fiori e Robinews; anche se concettualm. condivido l'interpretazione di A.Eberli a proposito dell'art.33, accetterei una parziale ma oculata sovvenzione statale ad alcune scuole private quando queste suppliscono ad evidenti carenze dello Stato in alcuni settori, sopratutto in quello dell'infanzia.Sulla capacita' del P.D. di amalgamarsi e di superare personalismi e carrierismi resto molto scettico
Scritto da giovanni dotti il 23/5/2013 alle 00:02
(Piromani e pompieri): I primi (Zanda, Civati, il povero Orfini, eccetera) sono sempre pronti ad alimentare gli incendi e a crearne di nuovi, i secondi (Epifani e Letta) non so quanti estintori hanno a disposizione. (Congresso): un congresso straordinario, oltre alla trasparenza che non dovrebbe essere un optional ma un dato di fatto, deve partire da un o.d.g di quello che si vuole fare da maggiorenni. I piromani sono sempre pronti con le taniche di benzina. (Contaminazione delle culture): oggi serve solo a fare valere la propria pochezza politica e la volontà di godersi la propria isola. (Cambiamento): fino a quando sarà solo gattopardesco (si cambia tutto per non cambiare niente) serve alla pletora attuale per continuare a mantenere il posto. (Nemico a sinistra): Il nemico a sinistra non è da sottovalutare, ma nemmeno da considerare più di quanto vale. Per il PD la sinistra estrema è stata e, per me resta, solo zavorra. (Socialdemocrazia): Cerchiamo di capirne bene il significato senza contorsioni mentali e distinguo. L’elettorato non è programmato tutto sulla lunghezza d’onda di personaggi completamente chiusi alla realtà. Direi che l’elettorato è meglio degli eletti. (Lavoro/Impresa): Gli slogan (del tipo “Se manca la carne mangiamoci gli agnelli”) fanno parte della cultura di quelli che definisco “teste di ferro” e che non cambieranno mai. Non si può combattere per il lavoro distruggendo le imprese, questo va bene per le piazze della FIOM, riempite di pensionati con cestino e pullman in omaggio. (Segretario/Candidato Presidente): Il candidato presidente è una figura che ci siamo inventati per andare appresso a Berlusconi e come tutte le cose inventate alla fine risulta una patacca. Sono convinto che le due figure di leader di partito (segretario) e di Presidente del Consiglio in pectore è meglio che siano diverse. Il segretario media con le altre forze politiche e cerca di tenere a bada i peones e i turchi che scalciano, il Presidente del Consiglio ha già troppi problemi di governo e di mediazione all’interno del suo gabinetto. (Costituzione): Se non ci si accorda su un programma di cosa si vuole (pochi punti, comprensibili ai più e non campati in aria) è inutile venire fuori con grandi progetti istituzionali che sono solo aria fritta riscaldata al microonde. Vorrei prima vedere che legge elettorale verrà (se verrà) approvata. In ogni caso il bicameralismo perfetto (che è la causa di un sistema auto paralizzante) dovrà essere rivisto. (Berlusconi a Palazzo Chigi, o Grillo al 30% e oltre): i nostri eletti (nel complesso personaggi raccogliticci di poca sostanza buoni solo a partecipare a talk show) stanno facendo di tutto per resuscitare il cavaliere (la sparata doppia del Carneade Zanda è stata un vero assist) e per portare acqua al mulino di Grillo.
Scritto da Sic Est il 23/5/2013 alle 08:44
@Sic Est il 23/5/2013 alle 08:44. Condivido l'ottima rassegna dei nostri mali. Un solo punto negativo: che gli elettori siano migliori degli eletti. Il personale politico è la fotografia spietata della società civile.
Scritto da ulderico monti il 23/5/2013 alle 09:08
@Enrico Farinone (15.04) - Non penso, caro Enrico, che per il Pd le difficoltà derivino solo da una questione di "amalgama" fra le due culture principali. Il problema dal mio punto di vista è più complesso. Come dico nel post: quale progetto, quali strategie, quale cambiamento vogliamo? E' una mancanza di prospettiva che sta dentro ambedue le tradizioni che si sono incontrate. Il congresso dovrebbe dare questi chiarimenti di fondo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/5/2013 alle 09:23
@Nicora (18.11) - Sono convinto che ci sono tanti dirigenti e amministratori (oltre naturalmente ai militanti) che hanno passione vera e che non fanno politica per interesse. Purtroppo tutto questo viene raramente a galla sovrastato com’è dal clamore delle cose piccole e grandi che non vanno. Grazie comunque per la considerazione e il complimento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/5/2013 alle 09:25
Condivido Giuseppe. Dubito che questo Pd ci riesca ma e' giusto provarci.
Scritto da Enrico Farinone il 23/5/2013 alle 09:59
Qualcuno mi sa dire perché queste belle discussioni non avvengono nelle sedi del Pd e degli altri partiti? La risposta di Adamoli la conosco, mi interesserebbe quella dei lettori.
Scritto da Iscritto Varese il 23/5/2013 alle 10:14
@Robinews, mi complimento con te per quello che hai scritto sulle scuole materne di ispirazione religiosa. Ti pensavo uno con i paraocchi dell'ideologia ma sui fatti concreti sei aperto e pragmatico.
Scritto da Gianluigi (CL) il 23/5/2013 alle 10:40
Da Huffington Post: "Spero che quella di Mauro sia una forzatura giornalistica o una frase infelice". Questo il commento di Federica Mogherini, deputato Pd in commissione Difesa e Affari esteri, a proposito dell'intervista rilasciata dal ministro della Difesa al Messaggero in cui afferma che "sistemi di difesa avanzati, come F35, servono per fare la pace" e che "il migliore attacco è la difesa". Per l'esponente democratica "fanno fede le dichiarazioni in Parlamento di Mauro in cui, in un passaggio molto saggio, ha spiegato che bisogna prevenire i conflitti per costruire la pace". A commento affermo: C'è una sinistra – anche nel PD - da sempre avversa alle forze armate e alle necessità della difesa: l'ultima polemica è contro gli F35. Sono convinto che sia il residuo velenoso dei tempi di noi Comunisti, Partigiani della Pace, ostili sempre all'Alleanza Atlantica, ma smaniosi per il Patto di Varsavia; pacifisti anti occidentali, ma pronti ad approvare (al massimo un fievole pigolìo) le imprese dei sovietici in Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia. Noi godevamo la pace assicurata dagli Usa, ma smaniavano per le “democrazie popolari”. Eravamo traditori della Patria e alcuni lo sono ancora.
Scritto da ulderico monti il 23/5/2013 alle 10:57
@Sic Est, si sta affacciando una nuova categoria di politici nel PD, i governisti e i guastatori. Ora mi chiedo, è mai possibile che ora si debbano bollare pensieri critici nei confronti di un governo UNANIMENTE definito dal PD un governo che NON si avrebbe voluto fare? E' mai possibile che si debbano bollare i critici contro PDL? E' mai possibile che in una fase apertamente precongressuale devono tacere voci come quella di Civati e altri? si vuole forse solo gente plaudente? NON SCHERZIAMO!!
Scritto da robinews il 23/5/2013 alle 11:27
Sugli F35. Si vis pacem, para bellum.
Scritto da ulderico monti il 23/5/2013 alle 11:43
@U. Monti. i discorsi sulla NATO e le vecchie polemiche sono anacronistici e fuori dalla realta. Oggi si parla (da tempo) DI DIFESA INTEGRATA EUROPEA. E l'italia fa sempre la prima della classe. Ma perchè le spese militari della NATO non vengono ripartite tra tutti i membri? ma perchè l'Italia è in Afganistan e altri paesi europei e Nato NO? Perchè gli F35 non si acquistano con risorse comuni NATO? Perchè gli USA possono metterli in discussione e noi NO? Discutiamo dell'oggi e non del passato!
Scritto da robinews il 23/5/2013 alle 11:43
@Sic Est (08.44) e @Leonardo C. (21.18) - Devo precisare a @Sic Est che, a mio parere, il segretario che diventa presidente del Consiglio non deve poi continuare ad essere il responsabile operativo del partito. Ce ne sarà un altro ma la leadership politica è sua come avviene quasi dovunque i n Europa. Se tu affermi che il candidato presidente è una figura che ci siamo inventati per andare appresso a Berlusconi a maggior ragione dovresti convenire che teorizzare le due figure diverse è una forte incongruenza. Ha ragione a @Leonardo C. quando afferma che la leadership non si crea con le norme statutarie e, ancor meno, introducendo vere e proprie incompatibilità. Se il Pd vince le elezioni ed è in grado di formare il governo mi pare consequenziale che il segretario sia il naturale candidato a diventare presidente del Consiglio. Altrimenti i migliori leader saranno portati a non candidarsi alla segreteria. E questo sarebbe un guaio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/5/2013 alle 12:03
@G.G. (21.53) - Nel post ho messo alcuni punti strategici che il congresso dovrebbe a mio avviso trattare. Ne ho lasciati fuori molti, naturalmente. A me pareva che la piena legittimità della scuola paritaria fosse ormai alle spalle con la legge Berlinguer (non un nome qualsiasi) del 2000 approvata dal centrosinistra. Il referendum di Bologna rilancia l’offensiva di chi ritiene che quella legge sia incostituzionale e quindi rientra in quegli orientamenti che definiscono il profilo culturale del Pd. Per me le “scuole paritarie” fanno parte a tutti gli effetti del sistema pubblico pluralistico. Spesso si dice che le due culture incontratesi nel Pd sono inconciliabili. Non è la mia idea e questa vicenda lo dimostra. Berlinguer con la sua legge e il sindaco di Bologna con la volontà di continuare con le sovvenzioni alla scuole materne ad ispirazione religiosa ribadiscono il mio convincimento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/5/2013 alle 12:10
Condivido la traccia di Giuseppe. Dell'ideologismo non interessa niente a quasi tutti.I quasi sono coloro che, per un lusso o per l'altro, possono permetterselo.Cose pratiche, concrete, efficaci.Con una politica di "produzione" che renda conveniente il mondo reale rispetto al virtuale.Agricoltura di qualità o pannelli fotovoltaici, incentivati,sugli uliveti?Dare una mano a chi lavora su cose che possiamo e sappiamo fare solo noi o trattare tutti (male) allo stesso modo? Le mie risposte le sapete.
Scritto da FrancescoG. il 23/5/2013 alle 12:23
Il PD. Il cuore sono le persone.E' una banalità,ma sembra diventato difficile comprenderlo. Il partito è visto come un Golem e non come un insieme di persone. Si è arrivati qui perché qualcosa è andato storto. La mia generazione (vale anche per i più giovani, spesso) fa fatica a fare squadra, a stare insieme, a far fronte comune. Non per disinteresse o per egoismo.Sembra manchi qualcosa, un luogo, un modo, un confronto.Siamo in tanti a fare le stesse cose, magari bene, ma si fatica a coordinare.
Scritto da FrancescoG. il 23/5/2013 alle 12:29
Scuole dell'infanzia paritarie. Fossi il sindaco di Bologna e perdessi il referendum, andrei per la mia strada. Sono fascista? Antidemocratico? (se la democrazia è l'assemblearismo, bé, buonanotte). Mi limito a non seguire tutti, se tutti non si buttano dalla finestra. Lo stato non ce la fa a garantire le scuole dell'infanzia, qualcuno sopperisce (e costa meno). PS: il solito Rodotà. Già tentò il socialismo per referendum, sui servizi pubblici. Trovo la loro modalità violenta.
Scritto da FrancescoG. il 23/5/2013 alle 12:36
@Adamoli. Non mi pare che Bersani, il giorno dopo in cui avrebbe avuto l'incarico di Presidente del Consiglio, si sarebbe dimesso da segretario del partito. Io, personalmente, sono convinto che le due cariche accentrate in una unica persona, diventano gravose. Se, per statuto, si stabilisce che il segretario appena incaricato della Presidenza del Consiglio, si dimette da leader del partito, a me va benissimo.
Scritto da Sic Est il 23/5/2013 alle 13:08
ANCORA SUGLI F35: Per finanziare la CIG sono stati tolti soldi alla formazione professionale e daile agevolazioni fiscali per i lavoratori; Il governo dice che la salvezza dell'Italia dipende dal reperimento di 10 miliardi di €uro (europa permettendo a fine giugno); SPENDERE 19 MILIARDI PER GLI F35 INVECE SI? Cioè ammazziamo pure l'Italia e gli italiani (lavoratori, pensionati e giovani in primis) TANTO CI SALVERANNO GLI F35!! Ma dico il senso delle cose e delle priorità dov'è?
Scritto da robinews il 23/5/2013 alle 13:09
@Adamoli, nelle alte sfere del PD circola insistentemente la voce di un rinvio con tempi lunghi del congresso per non "disturbare il cammino del governo e "altre case strane". Cosa ne pensi? Quanto è giusto "sequestrare" i sacrosanti diritti degli iscritti? Fino a quando gli iscritti dovranno subire la tracotanza di un gruppo dirigente "platealmente delegittimato"?
Scritto da rpbinews il 23/5/2013 alle 14:16
@Francesco G. ho già scritto che se fossi di Bologna voterei contro il referendum sui finanziamenti alla scuola dell'infanzia. Detto questo però anche se non sei certo un fascista, NON E' ASSOLUTAMENTE CORRETTO FREGARSENE DELLA VOLONTA' E PARTECIPAZIONE POPOLARE. Con questo modo di fare abbiamo già rovinato l'Italia senza consenso democratico. Dopo il referendum sul finanziamento dei partiti I PARTITI HANNO CENTUPLICATO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO. Allora chi dice "tutti a casa" ha ragione.O NO?
Scritto da ROBINEWS il 23/5/2013 alle 14:24
È capitato anche a me di mandare i figli in scuole materne “Opera Pia” e non ho nulla da ridire sull’operato delle Suore che custodivano i bambini. In mancanza di altre opzioni, di necessità si fa virtù. Posso aggiungere che le rette erano molto contenute, anche perché le religiose fornivano mano d’opera pressoché gratuita. Detto questo, ritengo che per agire correttamente, si sarebbe dovuto rivedere l’art. 33 della Carta costituzionale. Che per me rimane quella scritta. Quando sento parlare di “costituzione materiale” mi corre un brivido per la schiena. Se poi penso all’allegra brigata cui si vorrebbe affidare la revisione della Costituzione, il brivido si trasforma in puro sgomento. Non sono contrario ad un aggiornamento della seconda parte della Carta, ma pretendo che per la sua revisione si proceda come previsto dall’art. 138. C’è chi dice che la nostra Costituzione è attempata: ma quanto lo è la frase “si vis pacem para bellum”? Io aggiornerei quel motto in “si vis pacem, para pacem”.
Scritto da Angelo Eberli il 23/5/2013 alle 15:54
Nessuno ha risposto alla mia domanda di questa mattina: "Qualcuno mi sa dire perché queste belle discussioni non avvengono nelle sedi del Pd e degli altri partiti?" La risposta di Adamoli la conosco, mi interesserebbe quella dei lettori. Però gli altri lettori non rispondono.
Scritto da Iscritto Varese il 23/5/2013 alle 17:43
Si ma qual'e' l'interesse di un ente religioso a fornire un servizio pubblico in cui deve essere garantita pluralità e neutralità? Non dico che in assoluto non possa esservi (non sono contrario a priori) dal momento che svolgere senza lucro un compito sociale e' di per se cristiano, ma permetterai che la materia richiede un chiarimento. Che voleva dire Corbino col suo emendamento: che lo Stato non può finanziare iniziative che non rispondono strettamente alle sue finalità, tra queste la somministrazione di una dottrina chiesastica.
Scritto da Valter Grossi il 23/5/2013 alle 18:21
Caro Giuseppe io rispetto i punti di vista e le opinioni, ma ho soprattutto il dovere di osservare la legge (Berlinguer in questo caso). Ma mi consenti di citare l'art. 33 della costituzione: L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. ENTI E PRIVATI HANNO IL DIRITTO DI ISTITUIRE SCUOLE ED ISTITUTI DI EDUCAZIONE, SENZA ONERI PER LO STATO. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. Come vedi però (la parte in maiuscolo) l’articolo recita chiaro: SENZA ONERI PER LO STATO. Tutti noi Italiani abbiamo il dovere di osservare la legge, io non sono un costituzionalista e la corte costituzionale non ha bocciato la legge Berlinguer ma un dubbio mi soggiunge. Nel dubbio io penso che la città di Bologna abbia il diritto di esprimere una sua opinione politica e nel dubbio il sindaco dovrebbe accogliere il risultato del referendum.
Scritto da Sergio Russo il 23/5/2013 alle 18:34
Art 33 comma III emendamento di Epicarmo Corbino PLI
Scritto da Valter Grossi il 23/5/2013 alle 18:50
Caro Adamoli puoi spiegarmi perchè Togliatti riuscì ad imporre al PCI la svolta di Salerno (compresa l'alleanza con la Monarchia e Badoglio) senza troppi mal di pancia e l'introduzione con l'art 7 della Costituzione dei Patte lateranensi in Costituzione (a firma Gasparri/Mussolini). Pensa se in direzione PCI gli avessero battuto le mani e poi silurato nel segreto dell'urna? Diversamente sarebbe stato necessario consultare tutto il partito,...o fare le primarie.
Scritto da Controcorrente il 23/5/2013 alle 19:02
@ Robinews. Voteremmo allo stesso modo. E faremmo votare. E vinveremmo.:-) Il sindaco ha un mandato popolare sulla base di un programma. Della simpatia. Della credibilità propria e del gruppo. Per me vale di più la volontà popolare delle elezioni rispetto a quella del referendum su un argomento, che potrebbe inficiare parte del lavoro. E poi ci sono le responsabilità generali verso la collettività e personali. Merola, Prodi e altri si faranno capire.
Scritto da FrancescoG. il 23/5/2013 alle 19:47
@ Robinews. Da noi facciamo così. Al mio paese abbiamo approvato, lunedì, il pgt. Un grosso lavoro con le minoranze e la cittadinanza ha portato ad approvare, ogni 6 minuti, un`osservazione, con controdeduzione. Oltre l`80% all`unanimità, senza annacquare gli obiettivi di piano. Abbiamo finito bene e in fretta perché si é creato, in anni di impegno, un clima costruttivo. E le parti dialogano, nonostante vecchie e passate asprezze.
Scritto da FrancescoG. il 23/5/2013 alle 19:56
@Francesco G. Ha ragione. Della volontà popolare espressa in un referendum ce ne si può infischiare. Lo si è già fatto a proposito del finanziamento dei partiti e si è tentato di rifarlo con la recente consultazione sull’acqua pubblica. Gli esiti elettorali sono espliciti nel darci conforto.
Scritto da Angelo Eberli il 23/5/2013 alle 20:28
@Sergio Russo (18.34) e @Valter Grossi (18.21) - Non sostengo affatto che la città di Bologna non abbia il diritto di esprimere una sua opinione politica. Aggiungo che se il referendum viene svolto nel pieno rispetto delle regole sarà difficile per l'amministrazione non tenerne conto. Penso semplicemente che l'equivalenza fra "statale e pubblico" non sia valida al fine di realizzare il giusto pluralismo scolastico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/5/2013 alle 20:35
La corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Berlusconi contro il tribunale di Milano sulla sentenza di Appello Mediaset (6 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. La corte ha stabilito che Berlusconi ha diffamato e calunniato la PM Bocassini a partire dalle regolarissime visite fiscali per le false malattie. Ora la Bocassini potrebbe querelare Berlusconi ma non lo farà perche perderebbe la titolarità degli altri processi. Il giudice di "Berlino" ha detto NO a Berlusconi
Scritto da robinews il 23/5/2013 alle 20:35
@Francesco G. sulle scuole per l'infanzia siamo d'accordo, sul concetto di democrazia e strumento referendario NON SIAMO D'ACCORDO. prima ti ho fatto l'esempio clamoro del referendum sul finanziamento dei partiti e non mi hai risposto. Quel referendum si è svolto sulla base di principi costituzionli sull'abrogazione di leggi dello stato. I partiti (votati? sic!) hanno fatto l'esatto contrario. A Bologna, il Sindaco DOVRA' RISPETTARE LA VOLONTA' POPOLARE, il resto sono "chiacchere e distintivo"!
Scritto da robinews il 23/5/2013 alle 20:43
Il congresso del Pd non può rinnovare solo la classe dirigente ma deve impegnarsi su una linea culturale di vera sinistra progressista prefigurando l'alleanza esplicita con la Fiom senza correr dietro a Vendola che ormai è una figura in disuso quasi come Di Pietro. Di questo mi sono convinto nell'ultimo periodo.
Scritto da Dino il 23/5/2013 alle 22:41
@ Robinews e Angelo Eberli. Con nessuna intenzione di essere scortese né con la verità in tasca, vi dico la mia con assoluta franchezza. Prima, però, vi chiedo una cortesia personale: non mettemi in testa cose che non penso. Grazie :-) Vengo al punto. Siete più esperti, saggi e preparati di me perché io possa credere che mettiate sullo stesso piano un referendum abrogativo di norme nazionali ed un consultivo comunale. Resto sul secondo tema. Un sindaco (ma vale per un politico in generale, o un dirigente, un allenatore ecc), può scegliere anche l'impopolarità, in un dato momento e su dati argomenti. Ovviamente sempre dialogando e spiegando. Tessendo. Fa così perché è idiota o masochista? No, ma perché è convinto che una certa scelta porti ad un bene collettivo superiore. Perché decide di prendersi delle responsabilità e dei rischi. Con determinazione. Ha parametri per dire che le cose funzioneranno. Se sbaglia, paga (ho visto direttamente un caso). Ritiene che assecondare la pancia (il rischio dell'assemblearismo) sia banale e controproducente e non porti da nessuna parte. In Italia di esperienza, su questo, ce n'è. Chissà, magari cammineremmo a quattro zampe se uno non avesse "rischiato" di alzarsi. Probabilmente contro le idee degli altri. Aggiungo. L'Italia non è una repubblica assembleare. Il referendum fu pensato per casi particolari. Mi pare che la Costituzione dica anche questo. Il calo di rappresentanza, dialogo e fiducia dei cittadini verso i cittadini eletti è andato talmente in basso, che le spinte all'assemblearismo aumentano. Le capisco. Non ne condivido l'approdo. Preferisco la politica popolare e pedagogica a quella plebiscitaria. Chiudo questo quasi libro con dei flash. Il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico va rispettato. Personalmente sono contrario all'azzeramento del sostegno pubblico, ma accetto. Sui servizi pubblici la cosa è più complessa perché valgono le direttive europee. Quindi ci sono un po' di elezioni da vincere (ecco la volontà popolare) per cambiare le cose radicalmente. Vi ripropongo la questione: vale di più l'elezione a sindaco e maggioranza di un comune, o una consultazione su un singolo tema? Ps: sono noioso, ma devo dirlo. Il referendum non era sull'acqua, sempre pubblica. Era sulla modalità di affidamento dei servizi pubblici. L'informazione fu fatta male, quasi certamente in maniera strumentale, ed il messaggio è passato sbilenco.
Scritto da FrancescoG. il 23/5/2013 alle 23:48
@Franocesco G. scusa se insisto, c'è una differenza enorme tra assemblearismo e referendum regolati da leggi nazionali o da regolamenti comunale. Poi vallo a spiegare ai cittadini che avendo eletto un sindaco,chiamati a pronunciarsi con referendum su un argomento "divisivo", altrimenti non si capirebbe il senso di fare un referendum, dopo che i cittadini hanno espresso a maggioranza con voto segreto (non una assemblea), IL SINDACO POSSA DIRE NO NON VALE FACCIO LO STESSO COME DICO IO. mah!!!!
Scritto da robinews il 24/5/2013 alle 01:51
@Dino, trovo straordinaria l'idea che il PD si schieri e allei con la FIOM e non con Vendola. Conosco personalmente Landini, gli chiederò di iscriversi al PD e di candidarsi a segretario del PD al congresso ed eleggerlo. Cosi si fa prima senza bisogno di alleanza con la Fiom.Eleggendo Landini segretario del PD credo che il primo a dire che non c'è più bisogno di allearsi con un PD di Landini sarà proprio Vendola e SEL potrebbe sciogliersi perchè LANDINI BASTA E AVANZA PER UNA FORZA DI SINISTRA.
Scritto da robinews il 24/5/2013 alle 02:21
E i referendum del 1987 e del 1993? Il primo eluso con la legge 117, il secondo con la 515.
Scritto da La timida il 24/5/2013 alle 07:39
@FrancescoG. il 23/5/2013 alle 23:48. Provo ad inserirmi nel tuo stimolante intervento. Anch’io credo poco alla volontà popolare “legiferante” espressa per referendum (e in più occasioni abbiamo visto decapitazioni di norme che si snaturavano in disposizioni insensate e talvolta inapplicabili), mentre credo alla consultazione popolare sulle materie che possano stravolgere la vita dei cittadini. Consultazione, tipo indagine di marketing, per tastare il polso ma il cui esito non obbliga il Parlamento. Solo un mediocre populista come il comico Grillo può pensare di eliminare l’Euro a colpi di referendum. I costituzionalisti, tra l’altro, eliminarono la possibilità del ricorso referendario nella materia fiscale (vorrei vedere la “volontà popolare” in materia di applicazione e disapplicazione di balzelli). Abbiamo due assemblee parlamentari (anche troppe) per legiferare nelle quali operano i nostri eletti, cerchiamo di farli lavorare. Oggi proviamo una sensazione di mancata rappresentanza a causa di una legge elettorale assurda come la persona che l’ha prodotta. E che, non dimentichiamolo, è anche il risultato finale di un referendum schizofrenico (stoltezze di Segni rincorse da Occhetto), che ci ha portato ad un sistema di ingovernabilità permanente.
Scritto da Sic Est il 24/5/2013 alle 08:42
@ Robinews. Consultivo e abrogativo sono diversi. Mi sembrava strano venissero trattati allo stesso modo. Nel concreto. Bologna. No al sostegno pubblico agli asili. Il sindaco toglie dal bilancio le somme. Scenario 1.Alcuni asili chiudono, alcune famiglie restano senza servizio in quanto le strutture pubbliche non sono sufficienti. Problemi per lavoratori e lavoratrici e di socializzazione tra bambini. Scenario 2. Le rette aumentano. Alcune famiglie non ce la fanno. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 24/5/2013 alle 09:28
Scenario 3. Per evitare le conclusioni degli scenari 1 e 2, il sindaco, per evitare di lasciare le famiglie senza asilo, cerca i fondi per comprare, in emergenza, dei moduli abitativi in cui fare gli asili. I tempi per progetto/appalto/realizzazione non sono compatibili con le esigenze emergenti. Trova la formula per far lavorare maestri e maestre d'asilo che già stavano con i bambini e sono rimasti senza lavoro. Cosa c'entra tutta questa roba? C'entra perché ad ogni azione corrisponde reazione.
Scritto da FrancescoG. il 24/5/2013 alle 09:32
@ Robinews. Caso reale. Una maggioranza si impuntò per realizzare una nuova costruzione, su terreno pubblico, tramite convenzione con un'impresa. Erano abitazioni da mettere sul mercato con la cessione di locali al comune. Era uno dei pochi terreni comunali rimasti. I cittadini si opposero in massa. Il sindaco tirò dritto. Il consenso calò perché l'opera era un errore, concepita in quel modo, e fu mal spiegata. Non per la raccolta firme. Il sindaco, di sinistra, perse le elezioni.
Scritto da FrancescoG. il 24/5/2013 alle 09:43
Proseguo. Ci tengo a dimostrare che sono un rompiballe :-) Mio nonno ed i suoi fratelli avevano un negozio di alimentari in centro a Como, piazza San Fedele, per chi conosce la città. Fosse stato per loro e per molti altri, oggi rischieremmo di avere ancora le auto nel centro storico della città. La maggioranza di allora insistette. Ebbe ragione. (Per dirla tutta, mi raccontano che i miei parenti non fossero "chiusissimi". Immaginavano che la scelta potesse essere valida).
Scritto da FrancescoG. il 24/5/2013 alle 09:52
@SicEst.C'è questo deficit di rappresentanza che colpisce la nostra comunità nazionale.Localmente la realtà concreta manda e manderà a zero l'ideologia,secondo me(caso asili). Punto politico.Il PD in difficoltà, la sinistra si muove per cercare spazio.Legittimo,giusto e può aiutare a far chiarezza. Il Manifesto scrive "i ricchi piangono" (rif. Squinzi), mentre, semplifico, i "cattivi veri" hanno i soldi alle Cayman e non danno posti di lavoro. Che ne pensa? @ Tutti. Grazie per il confronto!
Scritto da FrancescoG. il 24/5/2013 alle 09:58
@FrancescoG, @Robinews, @Sic Est, ed altri - Grazie per il confronto sul significato del referendum di Bologna e di altri referendum nazionali. Grazie anche a chi era intervenuto prima di voi sul tema e non cito. Sono sempre confronti interessanti e di qualità che consentono di riflettere su materie molto delicate.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/5/2013 alle 15:14
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