Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/6/2013 alle 10:09


I telegiornali ci bombardano ogni giorno con le statistiche negative (Istat, Ocse, sindacati, industriali). Io seguo normalmente quello di Enrico Mentana che ha una particolare predilezione nel  metterti  addosso  l’angoscia.
I dati che più mi hanno impressionato nei giorni scorsi non sono tanto quelli che fotografano la dura realtà quotidiana ma derivano da un sondaggio (non nuovo) sulle aspettative dei giovani.
Una buona fetta di loro pensa che sarà sempre più difficile trovare un lavoro fisso (è così in tutto il mondo), stabile e perfino precario. 
Un devastante furto di speranza.
E la maggior parte di loro ritiene che la preparazione scolastica e universitaria, il merito, la competenza, siano meno importanti delle relazioni personali e sociali per ottenere un lavoro e fare carriera. Mi soffermo un attimo su questo punto.
E’ colpa della politica come si dice di solito? Per carità, la politica ha tanti scheletri nel suo gigantesco armadio che non fa nemmeno il tentativo di abbozzare una reazione. Ma è sempre ed esclusivmente colpa della politica tutto ciò che di marcio avviene non soltanto nella pubblica amministrazione ma nel privato?
Anche quando i baroni dell’università e della medicina fanno la staffetta con i loro “cari” per i loro prestigiosi incarichi? Anche quando nelle aziende gli imprenditori passano le responsabilità più decisive ai congiunti anziché ai manager capaci?
Anche quando le élite borghesi alzano l'indice destro contro la politica e con il sinistro muovono i capitali dagli investimenti produttivi agli impieghi nella finanza e nella rendita per mettere al sicuro i loro rampolli?
I tanti che guidano i gangli vitali della società non pensino di lavarsi la coscienza dando la colpa soltanto agli atri.
 

Commenti dei lettori: 55 commenti -
Ci può salvare soltanto un'assunzione di responsabilità di tutti verso tutto il sistema pubblico e privato. Se la politica non riesce a dare l'esempio, lo dia chi può.
Scritto da Nicora il 14/6/2013 alle 10:38
Ti sei messo finalmente ad attaccare anche i "privati" che raccontano un sacco di panzane. Era ora. A Milano fanno il bello e il brutto tempo e spesso lo fanno male.
Scritto da Giustino F. il 14/6/2013 alle 11:12
Giornali e televisioni non inducono all'ottimismo in genere. Da tempo mi riprometto,ma non l'ho ancora fatto, di dedicare attenzione a quello che VA BENE nel nostro paese. Aziende piccole,medie e grandi che vanno bene e contrastano la crisi. Sono tante ed in pochi ne parlano. Solo leggendo i dati di Univa possiamo farcene un'idea. Altrettanti esempi anche nel volontariato e nei servizi,talvolta anche nelle amministrazioni locali. Ci vuol molto a proporre qualche buon esempio?
Scritto da Fabrizio Piacentini. il 14/6/2013 alle 11:13
@Adamoli, anche oggi siamo d'accordo. La rsponsabilità non è solo della politica? certamente SI. Resta il fatto che i giovani hanno subito e subiscono un "DEVASTANTE FURTO DI SPERANZA PER FUTURO". Se la tua affermazione ha fondamento (la mia risposta è SI) e' il paese intero ad essere senza speranza e futuro. Il brancolare nel buio di queste ore del governo su IMU E IVA (al massimo avremo qualche rinvio o non scelte) attendiamoci con rassegnazione tempi davvero terribili.
Scritto da Robinews il 14/6/2013 alle 11:20
@Adamoli, proprio ieri Bankitalia ha sollecitato (lo sento da quanto esiste l'ICI) la riforma del catasto. Oggi si parla molto delle stortute delle imposte immobiliari (IMU).Ecco un terreno dove con un progetto Biennale si potrebbero impiegare 2-300 mila giovani, finanziato con fondi europei per rendere giuste ed eque queste tasse. Ho studiato questo aspetto, se realizzato in un solo anno si ricaverebbero risorse per pagare questo lavoro e tantissimo altro (compresa la riduzione dell'evasione).
Scritto da robinews il 14/6/2013 alle 11:26
@Fabrizio Piacentini dice una cosa vera. Gli esempi buoni ci sono e tanti anche in politica. Purtroppo prevale la comunicazione negativa.
Scritto da Tradatese come Fabrizio il 14/6/2013 alle 11:56
Ben detto.
Scritto da Leopoldo Parada il 14/6/2013 alle 12:08
Condivido in toto, aggiungo(forse fuori tema) che "mettere" 1MLD di euro per defiscalizzare le nuove assunzioni di giovani, mi pare una scelta strategica sbagliata, poichè in questo momento il problema dell'industria è avere meno costo del lavoro per non dover licenziare(il mercato e gli ordinativi lo imporrebbero), e nel futuro essere più competitivi a livello internazionale. Le aziende che hanno bisogno di assumere sono poche, grandi e vanno bene anche adesso, chi invece arranca sono le altre(oltre il 90%) e se chiuderanno mai riapriranno in Italia. L'azienda di famiglia per il 2012(tra 15 giorni sarà presento il bilancio) riuscirà a pagare il 77.2% di tasse sull'imponibile lordo. Se a ciò aggiungiamo i costi obbligatori per commercialista, elaborazione paghe( per le comunicazioni fiscali e previdenziali obbligatori) riusciremo a pagare 85-90%. E per la prima volta negli ultimi 3 anni l'azienda non sarà in perdita dopo aver pagato le tasse(l'IRAP si paga sempre facendo finire in perdita
Scritto da GianMarco Calella il 14/6/2013 alle 13:00
@Robinews (11.26) - Il catasto è una di quelle riforme da troppo tempo rinviate. Con il catasto a posto e con una franchigia ben studiata al di sopra della quale anche le prime case pagano l’Imu, questo nodo sarebbe sciolto bene. Naturalmente per il catasto ci vogliono anni ma se mai si comincia il problema imputridisce.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/6/2013 alle 13:27
@GianMarco Calella. Condivido molte tue considerazioni. Come tu hai ben notato mi ero posto in un angolo visuale particolare per dire che il problema etico investe tutta la società, anche se in primis riguarda la politica. Nel merito dei problemi che tu citi sono ansioso di conoscere l'orientamento di Germania, Francia, Spagna e Italia che si incontrano oggi a Roma.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/6/2013 alle 13:29
"Un devastante furto di speranza". Esattamente così. Mio padre e mia madre sapevano che con i sacrifici potevano costruirsi una vita dignitosa e portare i figli almeno fino al completamento dell'università. Per noi sarà tutto più difficile ma dobbiamo provarci lo stesso.
Scritto da Elena il 14/6/2013 alle 13:45
@Adamoli, scusami se torno brevemente al precedente post. Nelle utlime ore si sta ingrossando il fronte a sostegno di Renzi, Dopo D'Alema arriva Veltroni, Farinetti, Della Valle, Marchionne, Briatore ecc. A me pare una "marmellata" tipo "corsa sul carro del futuro vincitore" per le solite operazioni di ritagliarsi fette consistenti di potere. Caro Giuseppe, cosa ne pensi? Tutto questo gioverà a Renzi? e ancora di più, GIOVERA' AL FUTURO DELL'ITALIA??
Scritto da ROBINEWS il 14/6/2013 alle 14:05
Questo governo si sta rivelando deleterio per la crescita. Occorreva per forza calare le braghe sull'IMU per non trovare le risorse per il taglio del cuneo fiscale e non aumentare l'iVA? Che ci sta a fare Letta li, il burattinaio?
Scritto da Lele il 14/6/2013 alle 14:37
(A) Non sono d'accordo ad allargare la platea dei colpevoli del disastro economico per ridurre le colpe della politica (famelica e familistica): il privato non ha fatto altro che adattarsi, spesso per sopravvivenza e sicuramente per convenienza, ad un sistema delinquenziale dove i politici erano sempre in attesa di cedere per ottenere. (B) Qualche BLOG addietro ho detto che: (1) l'IMU non è un problema, basterebbe aumentare la detrazione, per la prima casa, di 100 euro; (2) l'IVA al 22% non è affatto spaventosa se abbinata ad una rivisitazione merceologica (in questo Paese abbiamo avuto anche un'aliquota del 35%) escludendo tutti i beni non voluttuari (ricordo che già non tutti i prodotti sono colpiti dal 21%: molti scontano il 4% e tanti il 10%). (C) Considerare gli interventi per la defiscalizzazione del costo del lavoro non può essere visto solo come un regalo alle imprese. Se le imprese non muoiono producono non solo profitto ma anche lavoro.
Scritto da Sic Est il 14/6/2013 alle 14:55
questa non e politica, ma schiavitù e dittatura finanziaria comanda solo l'europa, i nostri parlamentari sono da corte marziale , non meritano ne rispetto ne considerazione, gli italiani muoiono di fame gli assistenti sociali portano via i minori di alle famiglie, mentre Pisapia regala ai romm quartieri di lusso evtutti i sindaci italiani mettono per ultimi gli italiani nell'ssegnare alloggi popolari,
Scritto da Antonio Tieso il 14/6/2013 alle 14:55
La politica è l'unica forza che può dirigere un paese(almeno per sperare in una iniquità minore)...in molti casi(per lo più locali) è buona, in molti altri è sporca ed inconcludente(mano a mano che il livello della posizione sale). Ho sempre ammirato in te il forte senso del pragmatismo e della mediazione, l'ascolto delle altre parti e lo spirito di condivisione di problemi e soluzioni, che hai sempre avuto nella tua storia politica. Questa era merce rara ai tuoi tempi, oggi quasi inesistente(Letta ci sta provando, ma quando uno dei componenti continua ad essere interessato personalmente è dura condividere e trovare soluzioni...). Questa è la peggior politica nazionale possibile: l'alternanza è corretta e tutela il cittadino, ma sono 20 anni che chi vince stravolge ciò che è stato fatto prima dall'avversario...in un turbinio di modifiche, leggi e burocratismi che flagellano le imprese ed i cittadini. Vedremo se l'IVA aumenterà come pare e l'IMU cambierà radicalmente il che ovviamente sarebbe un altro errore strategico dovuto alla cambiale Berlusconiana...con quasi pari gettito qualunque persona di buon senso sceglierebbe di non aumentare l'IVA e tenere l'IMU per evitare un ulteriore effetto depressivo sui consumi. Attendo sfiduciato che qualcuno si decida a parlare di dimagrimento dell'apparato pubblico: ogni azienda Italiana ha fatto la cura dimagrante per far tornare i conti, in termini di spesa e(purtroppo) di personale....lo stato ha fatto ben poco....
Scritto da GianMarco Calella il 14/6/2013 alle 15:14
Sì, è colpa della polita che ci ha educati così e funziona ancora così.
Scritto da Loris Costa il 14/6/2013 alle 15:20
@Robinews (14.05) - Che Veltroni appoggi Renzi non mi sorprende affatto. Si era già defilato da Bersani alle ultime primarie. E’ più curioso il caso di D’Alema. Il quale però dalla Gruber qualche sera fa aveva già attribuito l’insuccesso elettorale del Pd alla mancanza di leadership disconoscendo totalmente Bersani. Sul progetto di Renzi ho già accennato varie volte e ne parleremo moltissimo ancora. Degli altri che menzioni m’interessa poco. Salvo forse Farinetti, non andrà nessuno di loro ai gazebo a votare per il segretario del Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/6/2013 alle 15:52
@Lele (14.37) - Pubblico molto volentieri tutti i tuoi commenti ma perché con la stessa mail cambi spesso nome? Fai confusione. Per esempio il mio amico @Lele che scrive soprattutto di sanità non sei tu. E’ giusto che i lettori lo sappiano per evitare omonimie fastidiose.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/6/2013 alle 15:55
@Sic Est (14.55) e @Loris Costa (15.20) - Sono del parere che la politica debba avere un valore pedagogico che oggi non ha. Ma l'educazione dei cittadini, in ogni democrazia che funzioni, è affidata alle organizzazioni sociali, alla scuola e all'università, alle agenzie di formazione, alle Chiese, alle istituzioni pubbliche. Non mi convince affatto una concezione totalizzante della politica la quale si prenda per intero il destino di una comunità nazionale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/6/2013 alle 16:01
Due pensieri: 1) Il nostro è un paese per vecchi, perché sono longevi, votano e sono combattivi, mentre i più giovani che avrebbero bisogno di sostegno per costruirsi un futuro degno no. Quindi la politica ha impostato una società che trasferisce risorse verso i gli anziani a scapito delle nuove generazioni e chi prova anche solo a toccare uno dei “diritti acquisiti” muore o perde le elezioni; 2) La meritocrazia in Italia non esiste, l’ascensore sociale è fermo da decenni, lo sappiamo, ma facciamo finta di niente, anche se tutti gli indici internazionali ce lo dicono, il futuro dei nostri figli dipenderà sempre di più da reddito e professione dei genitori. Cosa fare è notorio, il problema è che qualcuno deve pagare il conto e la solidarietà generazionale non esiste, troppo egoismo. Ci basti vedere il successo dell’azione delle “lobby/categorie/classi” a cui è stato chiesto un contributo di solidarietà. Ho timore che la crisi causerà uno sfilacciamento sociale, che però, per ora, vedo ancora come una chiusura nell’individualismo mentre servirebbe una sferzata.
Scritto da Lele il 14/6/2013 alle 16:20
@Adamoli. Io non credo che la educazione civica di massa possa incidere tanto sulla società se gli esempi, dalla famiglia (che resta sempre la principale struttura formativa), dai politici, dalla chiesa, dalle istituzioni, sono spesso poco edificanti. Il mio disaccordo su quanto dici è che non credo che la politica (estenderei il discorso alla organizzazione pubblica) possa essere assolta perché corrotta dai privati. Molti politici (di qualunque colore) si fanno eleggere per ottenere vantaggi.
Scritto da Sic Est il 14/6/2013 alle 16:35
@Adamoli. Concordo. Sta di fatto che la politica è fonte, ancor più del resto, di comportamenti che fanno stato. Di cui che si crede che promani legge e quindi obbligo. Invece non si tratta di legge ma di prassi...
Scritto da Loris Costa il 14/6/2013 alle 16:41
Non tutto quello che non funziona è colpa della politica.Il luogo comune dice che i politici sono tutti ladri e incapaci. Lo diventano se sono in malafede, accecati dall'ambizione,dal potere,dal danaro, dall'incapacità di andare oltre la propria sfera personale. Regola che vale per chi è imprenditore, dirigente, commerciante, impiegato o operaio. Non ci si inventa e non ci si improvvisa.La democrazia non è quella del web secondo cui saremmo tutti intercambiabili, non siamo videogiochi...
Scritto da Ravani il 14/6/2013 alle 16:50
"La maggior parte dei giovani ritiene che la preparazione scolastica e universitaria, il merito, la competenza, siano meno importanti delle relazioni personali e sociali per ottenere un lavoro e fare carriera". La realtà è questa ed è demotivante per chiunque.
Scritto da Stefano C. il 14/6/2013 alle 16:55
@Sic Est (16.35) - Mai parlato di assoluzione della politica e non intendo farlo assolutamente. Sarei un matto. Chiarito questo ci tengo dirti che sottoscrivo il tuo precedente commento delle 14.55 ai punti B e C. Sulle categorie merceologiche, in rapporto all’Iva, penso che si possa e si debba fare un buon lavoro per arrivare ad un sistema più equo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/6/2013 alle 17:06
@Adamoli 15,52, guarda che Briatore oggi ha detto (e confermato) che andrà a votare Renzi e se per votare ci vuole la tessera del PD si prenderà anche la tessera. Se sarà cosi gli verrà rifiutata?
Scritto da ROBINEWS il 14/6/2013 alle 18:24
E' vero. Il telegiornale di Mentana è interessante ma ti dà la fibrillazione. Troppo sensazionalismo.
Scritto da Nic il 14/6/2013 alle 19:09
@Ravani. C'è ancora molta gente che crede alle favole. La società civile? Quella di Berlusconi, Grillo e Montezemolo? Meglio perfino Bersani, lo smacchiatore fallito dei giaguari.
Scritto da Umbertone il 14/6/2013 alle 21:30
La meritocrazia non c' è più. In una società in crisi con opportunità limitate invece di aprirsi ci si chiude. E' il dramma di Paesi con poco sviluppo: ci si rattrappisce e ci si difende nella propria trincea. A Londra, per fare un riferimento, si respira tutta un'altra aria.
Scritto da Laura A. il 14/6/2013 alle 23:18
Sono convinto che la politica sia lo specchio del Paese; se il Paese è in crisi - soprattutto etica - la responsabilità è generale, della politica e dei cittadini che l'alimentano e la perpetuano. Non mi sottraggo: se tutti sono corresponsabili lo sono anch'io e non salverà la consapevolezza critica. Ho fatto e faccio parte di una sinistra che non è mai stata capace di governare, intendendo l'opposizione come un rifugio e un pulpito da cui predicare l'utopia. Oggi più di ieri. Pessimismo? No!
Scritto da ulderico monti il 15/6/2013 alle 06:22
Noi ogni anno aspettiamo, con interesse, i Rapporti Almalaurea che fotografano la condizione occupazionale dei neo-laureati degli atenei italiani. Anche quello di quest’anno, presentato in primavera, fornisce dati inequivocabilmente negativi. A causa di questa crisi, stiamo tutti pagando un prezzo alto, ma ancor di più coloro che sono nel limbo della inoccupazione, cioè i giovani (laureati e non) in vana e difficoltosa attesa del loro primo ingresso nel mondo del lavoro. Gli strumenti di cui dispone Letta sono esigui e variabili. Non so se riuscirà, se riusciremo.
Scritto da eg il 15/6/2013 alle 09:31
Nel post sulla Lega, io ho commentato @Lele, con riferimento alla sanità varesina. Se non era il Lele che conosciamo noi, mi spiace.
Scritto da eg il 15/6/2013 alle 09:35
Mi scuso, non è sull’argomento del post. A me piacerebbe conoscere il parere di Adamoli sulla partecipazione di Letta all’inaugurazione del Meeting di Rimini (notizia di questi giorni). Nulla di scandaloso, beninteso, però mi pare un gesto che vada troppo in là, soprattutto data l’attuale caotica situazione della politica, del PD e forse anche del Governo (IMU, IVA). Ritengo sia importante il dialogo e il confronto con tutti, anzi credo debbano essere addirittura ricercati. Però, un conto è la partecipazione al Meeting, legittima e, per certi versi, arricchente, un altro è l’apertura dell’evento. E dire che, in occasione delle manifestazioni sindacali generali dei lavoratori, il PD si interroga sempre (anche in maniera ridicola) sul fatto di parteciparvi o meno, inseguendo la teoria dell’equidistanza del partito e della CGIL. E dire che il Meeting di Rimini è ancora più complesso di una manifestazione di lavoratori e di disoccupati, in quanto racchiude un coacervo di esperienze, a volte anche molto dubbie e discutibili. Comunque sono, come al solito, bravi nell’individuare titoli suggestivi. ‘Emergenza uomo’, quello di quest’anno, è molto coinvolgente. Poi, i fatti …
Scritto da eg il 15/6/2013 alle 09:40
Completamente d’accordo con @Ravani (16,50) sul diffuso e generale malcostume. Più che di ‘analisti del voto’, avremmo bisogno di ‘analisti del vuoto’. Che almeno i sociologi e gli psicologi si sbrighino. E sull’uso del web, un pessimo esempio lo stiamo vedendo dai grillini. Stiamo peggiorando e non vogliamo rendercene conto.
Scritto da eg il 15/6/2013 alle 09:51
@Robinews (18.24) - Non ho idea se Briatore chiederà la tessera del Pd e se, in questo caso, sarà accettato oppure o no. In ogni caso varrà per uno. Non credo convenga a Renzi di farne un caso politico. Che poi Renzi parli con lui come con chiunque altro lo considero del tutto normale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/6/2013 alle 10:06
@eg (09.35) - L’altro giorno hai commentato il @Lele che conosciamo che è lo stesso che ha scritto ieri alle 16.20.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/6/2013 alle 10:08
L'incontro di ieri fra i quattro Stati più importanti dell'UE ha dato indicazioni vaghe e la disoccupazione giovanile è tutta da combattere. Le situazioni nazionali sono troppo diverse, questa è l'amara verità.
Scritto da Andrea il 15/6/2013 alle 11:33
Analisi lucidissima!
Scritto da Fabrizio Simonini il 15/6/2013 alle 11:37
Eh eh caro Adamoli, è il problema di avere una mail di famiglia utilizzata da tre persone...
Scritto da Lele 2 il 15/6/2013 alle 12:19
Il vostro Pippo Civati è patetico, non trovando niente da dire al vostro interno cerca visibilità rompendo le scatole ai nostri parlamentari cinque stelle con la scusa del dialogo. Per comprare qualcuno ci vorrebbe una persona meno peso piuma di questo ragazzo che parla tanto senza dire niente.
Scritto da Tommaso F. il 15/6/2013 alle 12:27
L'idea di Letta di mettere in un fondo unico per l'occupazione soprattutto giovanile i soldi degli investimenti europei non ancora spesi e i soldi disponibili delle varie Casse Depositi Prestiti europee è senz'altro valida. Ormai, come dice Letta, è una corsa contro il tempo che non deve conoscere nessun altro ostacolo per dare una speranza ai giovani.
Scritto da Stefano C. il 15/6/2013 alle 13:23
@eg (09.40) - Secondo me Enrico Letta ha fatto bene ad accogliere l’invito a Rimini, poi dipende naturalmente da quello che dirà. C’è già andato in passato e per un lungo periodo Bersani è stato un ospite fisso. Il valore culturale del Meeting è molto alto come ho verificato più di una volta. Se voglio imparare qualcosa e dare il segno della mia adesione vado alla festa del Pd. Se voglio imparare di più e confrontarmi con un pensiero politico che non è il mio (questa è sempre la mia ansia) vado a Rimini.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/6/2013 alle 14:30
@Lele 2 (12.19) - Spiegazione plausibile e accettata. Buona l’idea di firmarsi “Lele 2” in modo da evitare ogni confusione con @Lele che, tra l’altro, è un mio carissimo amico (molto più giovane di me).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/6/2013 alle 14:34
Concordo con le osservazioni di @eg (9,40). Letta è il Presidente del Consiglio . Essere presenti per confrontarsi va bene; fare il discorso d'apertura potrebbe far pensare che condivida la linea di chi lo ha organizzato ovvero CL; e non basta un titolo suggestivo per giustificare una partecipazione che ritengo irrituale.
Scritto da angelo.eberli il 15/6/2013 alle 15:30
@Eberli. un'intransigenza degna di miglior causa che mette in evidenza un pregiudizio incomprensibile..
Scritto da Gianluigi il 15/6/2013 alle 17:42
Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso prevalse, in luogo della concezione pragmatica dell’economia come scienza tendenziale, una nuova concezione fideistica e dogmatica del liberismo di importazione angloamericana. Il neo liberismo divenne una fede, l’ultima ideologia, il pensiero unico universale. Sull’onda di questa rivoluzione culturale arrivarono la “deregulation”, le liberalizzazioni, le privatizzazione che spazzarono via, insieme alle inevitabili rigidità burocratiche,l’economia sociale di mercato e tutti gli accordi internazionali che fino ad allora erano riusciti a realizzare il compromesso tra capitale e lavoro. Gli Stati acettarono il feticcio del mercato come unico regolatore dei cicli economici e di buon grado seguirono l’impostazione USA che aveva il non trascurabile vantaggio di ridurre i costi divenuti esorbitanti dello Stato sociale ridotto alla dimensione assistenziale dio sussistenza. La globalizzazione, favorita dai progressi della tecnica elettronica, impose (per forza di cose più che per perversa volontà) il potere unico centralizzato della finanza in luogo della perdita di poteri da parte degli Stati Nazionali. L’Europa poteva contrastare tale deriva e difendere il modello sociale europeo che era riuscito, tra le due guerre mondiale, a finalizzare allo sviluppo e alla pace la mobilitazioni delle risorse del continente che nei precedenti decenni avevano sostenuto lo sforzo bellico e favorito la nascita dei totalitarismi. Non ci fu solo laThatcher a sostenere la dismissione dei compiti sociali che lo Stato aveva riassunto nei corso dei secoli ma anche il fior fiore dell’ “intellighenzia liberal”, da Delors, a Prodi, a Mitterand, a Kohl, a Clinton, a Blair. La rinuncia al modello di economia programmata ha prodotto questa situazione disperata in cui le distanze sociali aumentano, i ricchi posseggono la maggioranza delle risorse e i ceti, senza coscienza di classe, non contano più nel sistema economico che ha preso il primato che un tempo era della politica. La visione semplificatrice delle masse non è riuscita a tener dietro alla complessità della politica globalizzata e ad un mondo interconnesso. I partiti non hanno più la pretesa di dirigere lo sviluppo ma si limitano a gestire l’esistente. Solo la Chiesa Cattolica ha segnato il suo netto dissenso rispetto al pensiero unico liberista; una forza morale importante ma disarmata. L’Italia impari a fare bene e presto quel che è tuttora possibile e la politica smetta di guardare alle prossime elezioni e ricominci a programmare, con l’Europa, per le future generazioni.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 15/6/2013 alle 18:06
@Angelo Eberli (15.30) - Capisco, caro Angelo, ma non può un discorso, anche in apertura del Meeting, far dimenticare tutte le differenze messe in mostra per più di un ventennio. Vedremo quel che Letta dirà. Se mi sarà possibile andrò a Rimini e racconterò le mie sensazioni
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/6/2013 alle 19:13
@ Adamoli, consentimi di fare un piccolo approfondimento sul post dedicato ai giovani. Questa sera ho ascoltato il giovane-vecchio-saggio Cirino Pomicino che dialogando con una giovane laureata disoccupata su rai 3 ha detto che “la SUA situazione (la ragazza) era dovuta alla FINANZIARIZZAZZIONE DELL’ECONOMIA NAZIONALE E INTERNAZIONALE DEGLI ULTIMI 20 ANNI dove il valore del lavoro inteso come lavoratori-commercianti-piccoli imprenditori ha ripetutamente ricevuto colpi mortali”. Grandissimo Pomicino. 2 anni fà Monicelli disse ad un incontro con i giovani a Roma che se volevano difendere il loro futuro “avrebbero dovuto fare la rivoluzione”, grandissimo anche Monicelli. Vedi caro Giuseppe, il nostro paese DEVE PAGARE 90 MILIARDI DI €URO OGNI ANNO SOLO PER INTERESSI SUL DEBITO (2 terzi verso creditori nazionali e 1 terzo verso creditori esteri). Parliamoci chiaro, COME E’ POSSIBILE USCIRE DA QUESTA CRISI PAGANDO QUESTE IMMENSE SOMME ALLA RENDITA FINANZIARIA? Per me questo è assolutamente impossibile stante questa situazione (e questa Europa) e se non si cambia tutto precipiterà in modo drammatico. Allora che fare? Io penso che occorre pensare a soluzioni di ASSOLUTA ROTTURA (rivoluzionaria direi). ECCOLA, IL GOVERNO ITALIANO DOVREBBE “DICHIARARE UNA MORATORIA UNILATERALE SUL DEBITO PER ALMENO 2 ANNI” destinando i 180 miliardi di €uro per interessi non pagati a rimettere in piedi il nostro paese. Si potrà obbiettare che questo non è possibile farlo perché si perderebbe la fiducia dei mercati! La mia risposta è molto semplice e fattibile. Moratoria non significa non pagare il debito, ma avere “UN TEMPO DIVERSO PER ONORARLO O MEGLIO PER ESSERE MESSI IN CONDIZIONE DI POTERLO ONORARE SERIAMENTE E CONCRETAMENTE”. Questi aspetti sono stati alla base del movimento OCCUPAY WOL STREET, movimento ancora in corso e suscettibile di nuove e più importanti sviluppi specie in Europa. D’altronde i creditori del nostro debito avrebbero ben poco da guadagnare se stringessero ancora di più il cappio al nostro collo, E’ ANCORA DI PIU’, LORO (i creditori), NON MORIREBBERO CERTO DI FAME PER LO SPOSTAMENTO DEL PAGAMENTO DEL DEBITO DI SOLI 2 ANNI mentre l’Italia MORIREBBE CERTAMENTE E INSIEME ALL’ITALIA MORIREBBE (giustamente) ANCHE QUESTA EUROPA. Tra l’altro, questa operazione non è nient’altro che una “tipica operazione economica di buon senso” che di solito in queste situazioni si fanno anche nell’interesse dei creditori. Caro Giuseppe proviamo solo un momento a pensare cosa si potrebbe fare in Italia con 180 MILIARDI DI €URO DI INVESTIMENTI (possibilmente intelligenti e senza ruberie e furberie italiche varie). Utopia? Si certo, ma credo sinceramente che altre alternative NON CI SONO e non possono essere certo i discorsi miserissimi di questi giorni su poche centinaia di milioni di €uro (imu, iva ecc.), o i prossimi 10 miliardi di €uro previsti per il 2014 (????) di cui si parla per le “concessioni future dell’Europa” A TIRARCI FUORI DALLA CRISI E DARE SPERANZA E FUTURO AI GIOVANI. In America, Obama ha fatto e realizzato un piano da 800 miliardi di dollari per tirare (un pò) fuori dalla crisi il suo paese. Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero e quello di tutto il blog su questi argomenti. Una volta tanto, proviamo ad ascoltare analisi e consigli di vecchi democristiani e comunisti come Cirino Pomicino e Mario Monicelli. Se non lo faremo, non potremo poi lamentarci se i “giovani” (non certamente noi in avanti con l’età) LANCERANNO PIETRE PER ROMPERE I VETRI DELLE STANZE DOVE CI SIAMO CHIUSI CON LA NOSTRA SORDITA’ NEI LORO CONFRONTI. ROBINEWS
Scritto da Robinews il 15/6/2013 alle 19:26
Ci stiamo di nuovo attrezzando per farci male: Bersani che esce dal torpore, Epifani che si sente in dovere di fare una sparata. Di nuovo la sindrome del "ribaltone". Possibile che non si capisca che le manfrine grilliane sono solo manfrine che servono a fare cadere nella trappola un PD che stava finalmente uscendo dal tombino dove si era cacciato? Inseguire Grillo o i suoi transfughi è un errore. La prossima settimana Grillo prenderà a pernacchie Bersani e poi gli farà cucù (o meglio cricrì).
Scritto da Sic Est il 15/6/2013 alle 20:33
@Sic Est il 15/6/2013 alle 20:33. Condivido. Si perpetua la sindrome masochista della sinistra. Non essendo idonei a governare si tenta di abbattere l'unico governo possibile, esito di una gestione demenziale del dopo voto. Il PD ha inseguito l'alea dell'alleanza con gli sciagurati di Grillo - immaginiamo un governo con un alleato afflitto dalle tragicomiche traversie del 5 Stelle! - ed ora mal sopporta il diktat di Napolitano. Nel clima pre-congressuale non riesco ad individuare linee programmatiche e tattiche attendibili che distinguano i candidati alla segreteria. Soltanto una guerra tra leaders potenziali, dotati di incerto carisma, che corrono alla ventura. Come in passato eminenti capitani di ventura, grandi personalità che alla fine consegnarono il Paese al dominio straniero. Il nostro futuro? Dipenderà dall'esito delle elezioni tedesche: io non ho dubbi, forza Merkel!
Scritto da ulderico monti il 16/6/2013 alle 05:38
@Robinews (19.26) - Tu mi chiedi un’opinione su una materia di cui non sono un conoscitore. Un conto è condividere la frase di Cirino Pomipicino che tu riporti o le considerazioni di @Camillo Massimo Fiori sul liberismo sfrenato e sul conseguente “pensiero unico”, un altro contro è inoltrarmi nei meandri rivoluzionari da te invocati dai quali sono sempre stato lontano. Penso al contrario che un progetto riformatore continuo graduale ma aggressivo sia l’unico sentiero, sia pure impervio e mai seriamente percorso, che possa condurre l’Italia fuori dalle secche. Ti aggiungo, tanto per conoscerci ancora meglio, che se ho detestato qualcuno nella mia vita, questi erano i figli di papà che a Trento alla facoltà di sociologia, dopo il ’68 italico, con il portafoglio gonfio, il cuore gelido e la testa vuota, giocavano a fare i rivoluzionari. Leggerli ed ascoltarli predicare ancora oggi sui giornali e in Tv, qualche volta da sinistra qualche volta da destra, mi mette una rabbia irrefrenabile. Spero che tu condivida almeno questo perché so che non sei assimilabile a quella genia. Nel merito dell’abbattimento del colossale debito pubblico penso che una patrimoniale ben congegnata della durata di alcuni anni possa essere l’arma più efficace, oltre naturalmente alle riforme di cui si parla sempre senza mai farle. Questo è l’esito a cui sono pervenuto con le mie letture molto probabilmente diverse dalle tue. Ma questo è il bello delle nostre discussioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/6/2013 alle 09:56
@Sic Est (20.33) e @Ulderico Monti (05.38) - Sull'attitudine a farsi male e dunque sul masochismo della sinistra concordo. Il dopo elezioni è stato tragicomico cambiando nettamente prospettiva almeno tre/quattro volte (Grillo, Marini, Prodi, Napolitano, ogni nome un disegno politico diverso). Non condivido invece l’orizzonte così cupo che voi lasciate intendere o descrivete. Mancano ancora i progetti del congresso, questo si. Ma se facciamo i nomi di Renzi , o di Barca, questi evocano scenari diversi. Conto sul fatto che questa volta non si scappi da un confronto dal quale possa uscire una visione chiaramente vincente. Poi toccherà al leader tenere insieme tutto il partito che ci sta. Se uscirà qualcuno non mi fascerò la testa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/6/2013 alle 10:03
Condivido le tue risposte sia a @Robinews sia a @Sic Est e @Ulderico Monti. Avanti così.
Scritto da Maurizio il 16/6/2013 alle 11:29
@Adamoli, ero e sono cosciente che le mie opinioni sul "debito" fossero in parte lontane dalle tue riflessioni. Lo sono tra l'altro anche da gran parte di quel mondo che frequento e al quale faccio riferimento. Quindi sono ovviamente "molto isolate". La strada della "gradualità e serietà" è certamente oggi prevalente, MA HO PAURA CHE NON BASTERA'. Per quanto riguarda il passato, "i professorini di sociologia di Trento" sono stato sempre molto lontano perchè ancorato alla concretezza operaia.
Scritto da robinews il 16/6/2013 alle 13:49
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