Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/6/2013 alle 12:09


Ieri ho rivisto il recentissimo film di Steven Spielberg su Abramo Lincoln, l’amatissimo sedicesimo Presidente degli Stati Uniti. E’ condensato sugli ultimi quattro mesi della sua vita quando vince l’epocale battaglia contro la schiavitù mentre la sanguinosa guerra di secessione americana giunge al termine. 
E’ un film tutto dialogo e ragionamento. Per molti italiani è noioso. Io l’ho trovato molto bello.
Al centro la politica nobile che però per aver successo non scansa i compromessi anche quelli che al momento possono apparire deleteri. Un esempio luminoso di idealismo, di diplomazia, di scaltra ingegnosità, di realpolitik che cambierà per sempre  l’America e segnerà il destino delle future generazioni.
Mi ha affascinato anche la figura del leader del Movimento per i diritti dei neri, un radicale che ha dedicato se stesso a questa causa ma che nel 1865, al momento decisivo per l’approvazione del tredicesimo Emendamento della Costituzione, sacrifica qualcosa che sentiva molto importante e intimamente suo per raggiungere l’obiettivo principale della fine della schiavitù a gloria futura del Presidente Lincoln.
Etica pubblica e privata, figli in guerra che causano i dissidi con la moglie (che però lo seguirà fino al suo assassinio). Ma non è un polpettone storico-sentimentale. Tutt’altro. E’ un film che illustra un passaggio cruciale della storia americana e del mondo civile.
Un racconto che parla anche al presente ed al futuro di noi europei e italiani che abbiamo bisogno di leader politici autentici con un progetto di rinnovamento delle nostre società.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 34 commenti -
Gli americani solo ora e lentamente stanno costruendosi un minimo di substrato culturale. L' America è nata sullo steminio dei popoli che lì vivevano da secoli, ad opera di avventurieri e per "interessi" provenienti dal peggio dell' europa. Naturalmente le cose sono cambiate e migliorate in chiave democratica, ma i nostri "alleati", hanno ancora da pedalare molto. Hanno avuto anche grandi uomini, ma dovrebbero trovare solido riferimento soprattutto fra quelli che hanno segnato la storia europea.
Scritto da Pdvarese il 17/6/2013 alle 12:59
@Adamoli, tu riesci quasi sempre a solleticare le mie aspettative di "rivulozione". L'epopea Americana di metà ottocento; "l'obbiettivo principale della fine della schiavitù": Abramo Lincoln, Leader politici autentici ecc.. Ma tutto questo era ed è stata "la rivoluzione americana". Ora pensando ai nostri tempi e come siamo messi in Italia e in Europa di tutto questo "NON C'E' E NON SI INTRAVEDEDE NULLA CHE POSSA LONTANAMENTE ASSOMIGLIARE NE SUL PIANO DELLE IDEE NE TANTO MENO DEI LEADER".
Scritto da ROBINEWS il 17/6/2013 alle 13:20
Da noi c'è soltanto realpolitik cioè compromessi di potere e pochissimo idealismo.
Scritto da Giustino F. il 17/6/2013 alle 14:21
@Pd Varese. Ma di che cosa stai parlando?
Scritto da G.G. il 17/6/2013 alle 14:33
Proprio ieri ho sentito parlare in TV della figura del LEADER. Che dovrebbe essere un personaggio dotato di intelligenza e capacita'superiori che sa interpretare le aspettative di un popolo e con saggezza e determinazione guidarlo alla realizzazione di esse.(es.Mose'). In EUROPA,accantonati i termini DUCE,FURER,KAISER,di significato analogo,per le tragiche vicende del passato,dobbiamo ricorrere a quello di"leader".Ma quanti veri leader esistono in Europa dopoDeGaulle,Churchil,DeGasperi,Adenauer?
Scritto da giovanni dotti il 17/6/2013 alle 14:38
Spero che non voglia in maniera subliminale motivare in modo benevolo e positivo il compromesso Pd-Pdl-Scelta civica.
Scritto da Uno di Varesenews il 17/6/2013 alle 14:40
Gentile Adamoli. Peccato che il titolo di questo post sia scomparso in fretta dall'home page di Varesenews. Meritava di starci più tempo.
Scritto da Dirigente regionale il 17/6/2013 alle 15:29
Sono travolto dal pessimismo catastrofico di @Robinews. Vede tutti i giorni una tragedia incombere sul pianeta. Per lui ci vorrebbero ancora Lenin e la Rivoluzione d'Ottobre.
Scritto da Dino G. il 17/6/2013 alle 16:42
@Dirigente regionale (15.29) - Ti ringrazio, ma io credo che più blog hanno accesso a Varese Politica meglio è. E' importante che ci siano tanti titoli che si alternano nel piccolo box della prima pagina di VareseNews, Se i lettori trovano un’ampia varietà di offerte sono invogliati ad entrare in questa sezione del giornale online e poi possono scegliere i blog di loro interesse. Anzi una maggiore dinamicità di Varese Politica sarebbe auspicabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/6/2013 alle 16:47
A me dell'America piace ben poco e non penso che possa insegnare qualcosa all'Europa.
Scritto da Contestatore il 17/6/2013 alle 17:01
@Dino G. come sempre stai tranquillo, Lenin e la rivoluzione d'ottobre non sono alle porte. Per il momento ci basta Berlusconi (con il quale si è fatta l'allenza) che spara a palle incatenate contro l'Europa. Dice lui: SI SFORI IL TETTO DEL DEBITO, TANTO NON CI CACCIANO DALL'EUROPA, E SE POI CI VOGLIONO CACCIARE FACCIANO PURE! Erdogan (il B. Turco, amico del B. nostrano) sta combinando sfracelli in Turchia, anche lui insulta l'Europarlamento, E NOI INTANTO EVOCHIAMO LA PAURA LENIN. contenti voi!
Scritto da robinews il 17/6/2013 alle 17:18
@Dino G., mi raccomando tieni duro, vedrai che i buffetti del decreto "del fare" (governo pd-pdl) risollevaranno le sorti dell'economia italiana, L'europa resterà più unita che mai e si andrà a vele spiegate verso il radioso avvenire della gioventù. Intanto mentre si polemizza con i teorici della "decrescita felice" AVANZA LA "DECRESCITA INFELICE" GLOBALE CON LE RAPINE A MANO ARMATA DELLA FINANZIARIZZAZZIONE TOTALITARIA. Arriverà Lenin? no, basta un bel po di fascismo del terzo millennio.
Scritto da robinews il 17/6/2013 alle 17:32
Un Blog sulla politica che non tratta solo di politica. Bene. Benissimo che non tratta di politica per i soli addetti ai lavori. (1) Con il leaderismo starei molto attento, il passo verso l'uomo del destino è sempre breve. (2) Mi piace la leadership che è meno personalizzata. (3) Lincoln fu un grande personaggio: ebbe il coraggio di mettere a soqquadro prese di posizione, anche di religiosi e di intellettuali, che non vedevano alcuna differenza tra la forza animale e quella degli schiavi.
Scritto da Sic Est il 17/6/2013 alle 17:39
Mi domando sempre perché oggi non ci sono più i grandi personaggi di una volta, anche solo di 50 anni fa. Ci può far piacere o no ma soltanto la Merkel in Europa ha certe qualità carismatiche che servono per guidare una grande nazione.
Scritto da Gianluigi il 17/6/2013 alle 19:05
Il Corriere della Sera di Lunedì 17 giugno pubblica – prima pagina e segue all'interno – un articolo con fotografie a firma Paolo Cattaneo “Non si tratta così la bandiera italiana – I drappi lacerati sporchi nelle scuole e nei plazzi delle istituzioni”. Questo è il Paese, senza orgoglio e ambizione. E gli italiani? Rcconto un piccolo episodio visto ieri a alla Comunità di Bose, un luogo a cui si accede con prenotazione e dove si va non soltanto per svago turistico. Esiste un luogo di vendita: libri, icone dipinte dai monaci, ceramiche e prodotti degli orti e dei frutteti della Comunità- Il visitatore sceglie ciò che desidera e pone il danaro in una cassetta. Non c'è controllo diretto sui comportamenti dei visitatori. Ebbene, all'ingresso dello “spaccio” è apposto un cartello: “DA QUALCHE TEMPO SONO AUMENTATI I FURTI DI OGGETTI, LIBRI, MARMELLATE. CI DISPIACE PERCHE' NOI CI FIDIAMO E QUESTO E' IL NOSTRO LAVORO”. Nella chiesa sono a disposizione dei fedeli i testi degli inni. In quello che ho usato io, nell'interno è incollato una cartellino in cui si prega di NON RUBARE il libro. “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
Scritto da ulderico monti il 17/6/2013 alle 19:48
In Italia poco idealismo e tanti compromessi dannosi.
Scritto da G.G. il 17/6/2013 alle 19:55
@Dino G. il 17/6/2013 alle 16:42 . I robinhood, i guerin moschini, i sinistri estremi, non vogliono mica Lenin, se lo sono già divorato con tutte le tarme della povera salma e sguazzano nel clamore caotico dei pensierini debolissimi, anzi estenuati.
Scritto da ulderico monti il 17/6/2013 alle 19:57
. @ Sic Est – Keynes, come ogni altro personaggio storico, va contestualizzato nel suo tempo, non è un’icona, anzi molte sue idee non sono attuali, come quella sul “deficit spending” da parte di Stati indebitati e in un sistema interconnesso ma incontrollabile. Di valido c’è la sua intuizione del fine morale dell’economia: quello di abbattere la disoccupazione come male morale, per la dignità di tutti gli uomini. Con la rivoluzione neo-liberista improntata al determinismo storico si sono però ridimensionate e indebolite quelle costruzioni sociali che nell’ultimo secolo avevano vinto l’atavica miseria e portato un cero grado di benessere. Quelle costruzioni andavano profondamente riformate, ma passare dallo Stato sociale allo Stato minimo, dagli accordi di Bretton Wood al monopolio americano dell’economia finanziaria mi pare sia stato un passo indietro nella Storia. Pensavo che tale rivoluzione culturale fosse opera degli economisti e dei politici conservatori (come la Thatcher e Reagan); recentemente ho scoperto che anche i progressisti (Delors, Kohl, Blair, Prodi) hanno condiviso l’ubriacatura liberista fatta di deregulation, privatizzazioni, liberalizzazioni che non hanno “riformato” ma “azzerato” l’esistente sistema economico-politico. Perché tacere questo macroscopico errore? Se non lo si riconosce la politica resterà sempre subordinata all’economia finanziaria.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 17/6/2013 alle 19:59
@ ff – Sicuramente non solo pochi i politici e i cittadini che si informano, leggono. non si fanno condizionare dalla analisi superficiali dei giornalisti tuttologi. La nostra è un’epoca di saperi e conoscenze diffusi. Ma perché non utilizzare queste ide per fare opinione? Perché arrendersi al conformismo ? Dice il Manzoni: al tempo della peste molti non condividevano che essa fosse opera degli “untori” ma avevano paura di esternare il loro “buon senso” perché contrastava con il prevalente “senso comune”.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 17/6/2013 alle 20:00
@ eg – Non sono un ingenuo, vi sono persone che non meritano la nostra stima ma bisogna anche considerare che “ciascun uomo è una parola di Dio detta una sola volta”: pensa, riflette, ama, cambia, evolve. Mi ha molto colpito il perdono che Agnese Moro ha offerto a uno dei carnefici di suo padre. Se manca la fiducia nel prossimo anche la politica si fa difficile, anzi non ha proprio senso.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 17/6/2013 alle 20:01
l film su Lincoln è nobile e interessante (meno riuscito sul piano dello “specifico filmico”). Dimostra come la forza delle idee sia contagiosa e che la discussione, la persuasione, la ricerca del consenso può cambiare il corso della Storia andando anche contro il senso comune prevalente. Però dopo Lincoln ci sono stati molti altri leader importanti anche se tuttora in America, rispetto all’Europa, l’uguaglianza e la libertà dal bisogno sono ancora remoti. Il modello sociale europeo è decisamente superiore.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 17/6/2013 alle 20:02
Mi sono permesso di suddividere in quattro l'intervento di @Fiori per renderne più comoda la lettura ed evidenziare meglio gli interlocutori che lui aveva indicato con il solito simbolo. Qualche commento è riferito alla discussione precedente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/6/2013 alle 20:37
Mancano i grandi leader perché manca la grande politica e le società occidentali sono in decadenza. L'America è un impiccio non un'ancora di salvezza. Con Obama non è cambiato niente.
Scritto da C.E. il 17/6/2013 alle 21:33
@Camillo Massimo Fiori, ore 19,59, "l'ubriacatura liberista-macroscopico errore sia tra i conservatori che tra i progressisti". di questo intervento di C.M.F. condivido e sottoscrivo "tutto". Naturalmente i solerti polemisti del Blog in questo caso non scriveranno che si tratta dei soliti "sinistri" perchè a dIre certe cose è appunto C.M.F. Aggiungo che sono felice di essere in compagnia di C.M.F. Il concetto di critica anche radicale per l'esistente per alcuni diventa pericolo rivoluzionario!
Scritto da robinews il 17/6/2013 alle 22:06
@Robinews, i veri fascisti sono quelli che parlano come te. C'è più fanatismo ideologico in te che in tutti quelli che ti contestano messi assieme.
Scritto da Gino D. il 17/6/2013 alle 22:27
Grande @Ulderico Monti nel commento rivolto a @Gino D. ma riferito a qualcun altro.
Scritto da Maurizio il 17/6/2013 alle 23:24
@Maurizio il 17/6/2013 alle 23:24 . Il gran Codardo Guerin Moschino ronza di fiore in Fiori: si poserà sullo sterco cui fu ridotto il grande Ideale. Ma Brecht l'aveva scritto: " Sono sfuggito agli squali / ho abbattuto le tigri / mi hanno divorato le cimici. //
Scritto da ulderico monti il 18/6/2013 alle 07:08
Il film può risulltare un pò pesante ma è molto istruttivo. Spielgerg è bravissimo come sempre ma lo sono anche gli attori protagonisti. Emerge nettamente il ruolo decisivo dei leader, non solo di Lincoln, che è ancor più decisivo quando adottano il giusto pragmatismo. Un pò di malinconia, pensando all'oggi, penso venga a tutti.
Scritto da Roseto senza rose il 18/6/2013 alle 08:36
@U.Monti 19,48- Il problema degli italiani è proprio questo: si appropriano anche dei libretti dei canti in chiesa perchè incustoditi ! E poi ci meravigliamo della classe politica che abbiamo e che contribuiamo ad eleggere e a non rinnovare. Non parliamo poi della mancata meritocrazia nelle carriere di lavoro e dei pensionati che restano nelle grandi aziende come collaboratori rubando il posto ai giovani. C'è bisogno di un cambio radicale di costumi e di mentalità !
Scritto da L.V.. il 18/6/2013 alle 09:09
Apprezzo le considerazioni di @C.M.Fiori, evidenzierei quella in cui dice che opporsi al conformismo e contrastare l'opinione corrente e'spesso difficile se non anche pericoloso. Passando dalle considerazioni generali a casi concreti lo inviterei ad esprimere un parere sulla tragicomica vicenda nostrana del megapolo mat.inf.al DelPonte,una farsa politico-istituz.con tante comparse prezzolate per portare avanti un piano edilizio folle che si vuol far accettare da un'opinione pubblica indifferente
Scritto da giovanni dotti il 18/6/2013 alle 10:17
@Ulderico Monti, io trasecolo. Ma a Bose non dovrebbe andarci una platea selezionata?
Scritto da V.R. il 18/6/2013 alle 11:05
@Giovanni Dotti (10.17) - Mercoledì sera si terrà una riunione pubblica a Varese per parlare di sanità varesina. Dovrebbe essere l’occasione propizia per fare chiarezza anche sul problema da te ri-proposto. Purtroppo l’ho saputo ieri dopo che avevo preso un altro impegno. Magari ce la faccio a partecipare verso la fine.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 11:08
@GINO D. bravissimo, i veri fascisti sono i @ Robinews? ma da quando in quà il sottoscritto ha mai isultato qualcuno sul blog di @Adamoli che cosi gentilemte ci ospita e a volte "tollera"? Lo ripeto quando qualcuno "INSULTA" è sempre indice di intolleranza e argomentazioni "ZERO"!
Scritto da robinews il 18/6/2013 alle 11:59
A proposito dell'informazione che ci ha fornito il buon G. Adamoli circa la discussione sulla Sanità ospedaliera che si terrà questa sera a Varese - h. 21 c/o l'ex Liceo musicale in piazza Motta - rivolgo l'invito a tutti i lettori e commentatori di questo blog di parteciparvi, per poter poi sentire anche le loro opinioni su questo importante problema. Ringrazio per la cortese attenzione. Martino Pirone
Scritto da Martino Pirone il 19/6/2013 alle 11:27
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