Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/6/2013 alle 09:35


Sono nettamente a favore delle politiche di integrazione degli immigrati regolari per ragioni umane, sociali ed economiche.
Ho applaudito alla nomina di Cécile Kyenge come ministro per l’Integrazione e da italiano mi sono sentito offeso per le pazzesche insolenze che una leghista veneta le ha rivolto “Perché nessuno la stupra?”.
Detto questo, sono molto perplesso sulla cittadinanza italiana per tutti gli immigrati dopo un periodo limitato di permanenza. E rifletto sullo “jus soli” che farebbe diventare meccanicamente italiani tutti coloro che nascono in Italia. Sarebbe giusto un automatismo assoluto senza altre condizioni? Non succede così in molti Paesi europei.
Ora che la discussione entra nel vivo è opportuno affrontare il tema anche “dal basso” con libertà, senza tabù, senza paura di essere tacciati di arretratezza culturale (cosa che puntualmente avverrà).
Lo faccio proponendo nientemeno che la lettura di un articolo (duro, spigoloso, sfacciato) di Giovanni Sartori sul Corriere di ieri che ha sollevato molte polemiche per il merito e non soltanto per le sarcastiche considerazioni sul ministro Kyenge e sul governo Letta.
Comincio con Sartori perché ritengo necessario che la sinistra si confronti con idee e sensazioni che ad essa  sembrano totalmente estranee ma che in realtà serpeggiano vistosamente nella parte non militante del suo corpo elettorale. E allora è meglio parlarne apertamente.
 

Commenti dei lettori: 51 commenti -
Condivido quanto dici e apprezzo l'articolo di Sartori. Per l'acquisizione della cittadinanza, che mi sembra un diritto ineludibile per chi nasce nel nostro Paese, occorrono dei paletti seri: la residenza, non clandestina, per almeno un certo numero di anni.
Scritto da Sic Est il 18/6/2013 alle 09:52
Concordo con te Giuseppe, sono a favore della proposta del ministro ma non tout court, delle regole e delle prove da superare, sono necessarie. Certo è incredibile che un bambino nato qui e vissuto fino alla maggiore età qui e che abbia studiato in scuole pubbliche a 18 anni, non sia cittadino Italiano(previo il superamento di requisiti ed "esami") è assurdo. Il pensiero del ministro è come quello dei pacifisti: perfetto se tutti si comportano come loro, molto pericoloso se qualcuno non lo fa...
Scritto da Calella GianMarco il 18/6/2013 alle 10:25
Caro Giuseppe Adamoli sarebbe bello discuterne nei circoli (PD). Perchè non affrontare queste belle discussioni all'interno di uno spazio politico? Io penso che il “jus soli” sia una importante questione politica da sottoporre al popolo di centro sinistra.
Scritto da Sergio Russo il 18/6/2013 alle 10:56
Una voce contro corrente crea una corrente.
Scritto da Martin Stigol il 18/6/2013 alle 10:59
Certe cose non si dicono a sinistra. Ricordatelo.
Scritto da Lupus il 18/6/2013 alle 11:09
Non bisogna passare da un eccesso all’altro: dal rifiuto aprioristico dell’ “altro” all’acritica accettazione di un “meticciato” della società. L’Italia, in poco più di un secolo, si è trasformato da Paese di emigranti a un Paese di immigrati; i nostri connazionali si sono integrati nei nuovi Paesi ma il processo non è stato sempre automatico e neppure facile. Dare dignità e diritti agli immigrati è doveroso, contribuiscono al nostro benessere e alimentano il nostro Welfare, ma il processo di integrazione passa anche dalla partecipazione alle attività pubbliche che devono essere incentivate. E’ un processo bilaterale: noi dobbiamo aprirsi alle loro culture ma anche loro devono accettare le nostri regole. Uno soluzione di mediazione tra lo “ius sanguinis”, applicato dalle società sovrappopolate, e lo “ius soli” tipico dei Paesi con pochi abitanti, sarebbe quello di concedere la cittadinanza a chi è nato in Italia ma ha anche frequentato la scuola primaria. Ciò che è insopportabile è il disinteresse della politica nel gestire l’emergenza immigrati: non si possono lasciare annegare centinaia di giovani o rinchiuderli nei lager senza dare loro prospettive.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 18/6/2013 alle 11:26
@Sergio Russo (1056) - Concordo totalmente. Le discussioni online sono ormai imprescindibili. Ma il confronto guardandosi negli occhi è sempre un'altra cosa. Insostituibile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 11:27
@Adamoli. Io potrei aprire uno spazio politico di discussione all'interno del circolo del Partito Democratico Cassano Magnago (forse anche area festa PD), ma se tu accettassi l'invito a partecipare sono sicuro che l'adesione a partecipare del popolo di centro sinistra sarebbe sicuramente cospicua. Attendo per adesione per preparare evento, grazie.
Scritto da Sergio Russo il 18/6/2013 alle 12:03
La concessione della Cittadinanza solo sulla base dello"jus soli"mi pare veramente eccessiva.Siamo tutti"cittadini del mondo",questo e'vero,ma cosi'si rischia di annienrare la nostra cultura e le nostre tradizioni che verrebbero sopraffatte da quelle dei nuovi arrivati,che in futuro(dato l'alto tasso di natalita')potrebbero anche sopravanzare numericamenre gli autoctoni.Attenzione quindi,operiamo con apertura e rispetto per tutti ma senza falsi timori di esser tacciati di arretratezza culturale
Scritto da giovanni dotti il 18/6/2013 alle 12:04
@Adamoli, concordo anche oggi, peraltro credo che lo stesso ministro e le forze di sinistra che sostengono lo "IUS SOLI" hanno sempre parlato di REGOLAMENTAZIONE SERIA E NECESSARIA della materia. L'importante è non fare della regolamentazione necessaria L'ENNESIMA OCCASIONE PER NEGARE QUESTO DIRITTO (in Italia siamo specialisti in questo sport). So bene che questo non riguarda la tua riflessione.
Scritto da ROBINEWS il 18/6/2013 alle 12:07
Sbagliato filtrare la società con la lente dell’assistenzialismo e del pietismo (è una parola che non mi piace, ma ci sta). Per esempio, sarebbe interessante che la Caritas, oltre a distribuire beni e servizi agli extracomunitari, comunichi loro che gli italiani non sono nababbi, che l’Italia non è una gallina dalle uova d’oro (famoso slogan leghista) ma un Paese sul precipizio. Assistere ed educare, dovrebbero andare di pari passo. Ed è per questo che condivido l’articolo di Sartori, nel suo contenuto. Nella forma, molto meno. E’ troppa la freddezza e la poco celata supponenza con le quali si rivolge alla Ministra. E’ vero anche che anche la Ministra, a partire dal giorno successivo il suo insediamento, si è sempre mostrata troppo determinata su questo argomento, con una ‘maschera’ molto dura, forse perché in difensiva, forse troppo preventiva. Sartori si chiede ‘cosa ne sa la Kyenge di integrazione, di ius soli e di ius sanguinis?’. Che ne sapevano Bossi-Fini? Eppure hanno legiferato … E Zaia? E’ una novità la sua di oggi.
Scritto da eg il 18/6/2013 alle 12:09
Abbandonando per un attimo il pragmatismo, troviamo @Martin Stigol. Ha ragione anche lui :-) Contro corrente e magari anche 'in direzione ostinata e contraria’ (De Andrè)
Scritto da eg il 18/6/2013 alle 12:10
L’integrazione del diverso è un obiettivo che deve essere raggiunto dalle società mature. Certo è obiettivo complicato, anche perché presuppone la reciproca volontà di integrarsi. A questo proposito mi ha fatto riflettere un episodio accadutomi di recente: alla festa per il compleanno di mia figlia abbiamo invitato tutti i suoi compagni di asilo, ma quelli di origine straniera non sono venuti. Perché ? Non mi so rispondere. Se sapessimo rispondere a questa domanda potremmo essere sulla buona strada per indicare vie verso l’integrazione.
Scritto da larpi il 18/6/2013 alle 12:11
E troviamo anche il sensato pensiero di @Fiori sull’indifferenza della politica. Insopportabile il pensiero di quegli immigrati aggrappati alle tonnare, proprio perché ‘ciascun uomo è una parola di Dio detta una sola volta’. @Dotti, nel post precedente, evidenzia l’indifferenza dell’opinione pubblica varesina nei confronti del progetto ospedaliero. Siamo anestetizzati dall’indifferenza. Un vero torpore. Però mi pare che i leccesi, qualche giorno fa, abbiano mostrato forte sdegno per la decisione di mandare il Lecce in serie B. Scontri e tumulti a Lecce. Non si può parlare di indifferenza, in questo caso.
Scritto da eg il 18/6/2013 alle 12:20
Chiacchiere inutili, il Pd è per la cittadinanza immediata dalla nascita. E' stato un cavallo di battaglia elettorale di Berdsani, non si può fare retromarcia.
Scritto da Iscritto Varese il 18/6/2013 alle 12:38
Concordo con Giuseppe la questione dello "jus soli" è molto più complessa delle chiacchiere ingenue che si stanno facendo sul tema. Basta un semplice esame delle legislazioni in vigore nei più importanti paesi della UE per rendersi conto delle difficoltà che si incontrano a legiferare su questo tema. In nessun paese esiste uno "jus soli" che non abbia severi vincoli di applicazione, che richieda in altri termini lunghi periodi di residenza legale dei genitori e che includa stringenti metodi di controllo. In questa fase della vita politica ed economica dell'Italia a mio avviso non è un tema prioritario. I fautori acritici di una legge aperta sul tema o sono degli ingenui o dei politicanti in cerca di un successo i cui costi come al solito sono rimandati al futuro.
Scritto da Flavio Argentesi il 18/6/2013 alle 13:14
Credo anch'io che questo argomento debba essere messo sul tavolo della discussione all'interno del centrosinistra. Mi affiderei alle "best pratices" europee come la Germania. La cittadinanza italiana non deve essere una cosa automatica solo dalla nascita, ma penso che per evitare forme di ghettizzazione ed isolamento serva la conoscenza della lingua italiana, della nostra costituzione e delle regole basiche. Non nascondo però che questi elementi sono spesso in deficit anche tra gli italiani.
Scritto da Simone Franceschetto il 18/6/2013 alle 13:53
@Sergio Russo (12.03) - Accetto di sicuro, magari allargando l'argomento e con la partecipazione di altri interlocutori. Tieni conto che settimana prossima sarò via. Dammi un pò di tempo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 13:56
In campagna elettorale il Pd era per il riconoscimento immediato della cittadinanza a tutti i figli degli immigrati nati qui indipendentemente dal numero degli anni passati in Italia dai genitori immigrati. Il patto con Sel diceva queste cose, non potete tradirlo un'altra volta.
Scritto da Laghetto rosso il 18/6/2013 alle 14:11
@Iscritto VA h.12,38-Anche per questo Bersani ha perso (e non venite a sostenere il contrario)come per altre "trovate" non condivise da buona parte dei potenziali elettori.Avanti cosi',con la rigidita'mentale che vi ha sempre contraddistinto, e resterete (resteremo) sempre al palo! Ma non vi accorgete che il mondo e'cambiato ed anche la politica va modulata in base ai cambiamenti della societa', pur tenendo fermi i capisaldi ideali della Sinistra,quelli che purtroppo vi siete spesso dimenticati?
Scritto da giovanni dotti il 18/6/2013 alle 14:29
FUORI TEMA: (1) Grillo: Civati è un cane da riporto. Non si è ricordato di Fassina, lo avrebbe segnalato come tartufaio. (2) Bersani: la prossima volta che vuole fare il Presidente del Consiglio è meglio che non corra dietro il cavallo (oddio l'ortottero) sbagliato. I grilli saltano e non si fanno prendere nemmeno dai cani da riporto. (3) Nei dialoghi la miglior vendetta resta sempre la vendetta: chi di grillite ferisce di Grillo perisce. (4) Dubbio: i cantastorie di Grillo che fine hanno fatto?
Scritto da Sic Est il 18/6/2013 alle 14:36
@Flavio Argentesi. Condivido questo problema non è la priorità italiana, tutt'altro. Preoccupiamoci piuttosto di salvare le vite umane nel loro infernale viaggio verso Lampedusa.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 18/6/2013 alle 14:44
@Giuseppe Adamoli. Si ok grazie, mi muoverò per organizzare un incontro nei tempi e nei modi accettabili per fare un incontro aperto e ben pubblicizzato. Se tu me lo permetti avrei già dei contatti. Vorrei coinvolgere Moia della CISL di varese, qualcuno delle ACLI, del PSI e di SEL. Il tema però sarà sviluppato in un dibattito e non in una conferenza, aperto alla conoscenza e all'ascolto dei cittadini. Provo nel vedere se c'è disponibilità ad organizzarla alla festa del Partito Democratico Cassano Magnago. L'aggiorno per gli sviluppi. Grazie e a presto.
Scritto da Sergio Russo il 18/6/2013 alle 14:52
Chi continua a chiedere i cantastorie di Grillo che fine hanno fatto rispondo tranquillamnete che la storia di Grillo NON è AFFATTO FINITA (purtroppo per colpa della insipienza della politica con la p minuscola). In Italia ci sono ormai più di 20 milioni di elettori che non votano e la prossima volta "l ortottero" in versione reazionaria protrebbe tornare e se non sarà lui potrebbe essere un "pinco pallino qualsiasi" a prendere il potere per la felicità dei critici del Grillo che c'è in loro.
Scritto da robinews il 18/6/2013 alle 15:04
Sono d'accordo con @Giovanni Dotti: il nostro non è un Paese "da riempire" (e nemmeno un Paese tanto ricco da consentire liberamente questo riempimento) e, pertanto, occorre applicare dei filtri seri che consentano ai figli degli stranieri (che ne hanno diritto) di acquisire la cittadinanza. Credo che tutto il sistema immigratorio debba essere rivisto, anche studiando quello che fanno gli altri e senza la spinta di singole ideologie.
Scritto da Sic Est il 18/6/2013 alle 15:18
Caro Giuseppe “lo ius soli” è sicuramente un argomento difficile e per certi versi dirompente. Devo dirti che ho letto il pezzo di ieri di Sartori e l'ho trovato eccessivo e un tantino sopra le righe, quasi offensivo nei confronti di un Ministro. Chissà che forse anche il nostro professore non si sia sentito trascurato in qualche modo per una uscita così scomposta al limite dell'attacco personale nei confronti della Kiange. Comunque sia il tema, prescindendo dallo scritto di Sartori, è sicuramente degno di attenzione e riflessione. Io credo che il ragionamento non possa prescindere dall'attenzione a due livelli. Il primo: esiste un problema di diritti. Che differenza c'è tra due bambini appena nati, uno di colore e l'altro bianco? Immaginiamo che tutti e due nascano a Brescia nell'ospedale cittadino. Il bianco dopo qualche settimana, con i genitori, va in Inghilterra, l'altro, il nero rimane qui. A 18 anni il bianco che non è mai rientrato in Italia perchè i genitori hanno deciso di stabilirsi nella terra di Albione, non parla una parola di italiano e non ha mai visitato il bel Paese, ma può votare per le elezioni politiche perchè è cittadino italiano e ne gode pienamente i diritti politici e sociali. L'altro, il baby di colore, a 18 anni, non solo parla italiano, ma anche il dialetto bresciano, ma se non ha fatto richiesta di cittadinanza non ne ha diritto con tutto quello che ne consegue e, fino ai 18, pur avendo frequentato le scuole italiane, pur avendo amici, pur essendo ampiamente inserito nella nostra società non è italiano. Dunque c'è un problema di diritti che va affrontato. C'è un secondo aspetto che deve essere posto al centro della riflessione. Siamo in grado di accogliere tutti quelli che vorrebbero la cittadinanza italiana? Siamo in grado di darla a tutti quelli che nascono nel nostro Paese? E' giusto darla a prescindere da qualsiasi nozione di merito? Questo è un secondo elemento su cui, forse, ci si dividerà, ma su cui bisognerebbe chiarirsi un po' le idee. Personalmente io sono per lo ius soli. Sono per dare il diritto di cittadinanza a tutti quelli che nascono nel nostro Paese. Sono però per dare la cittadinanza a tutti quelli che la chiedono ( fuori dallo ius soli ) in ragione di un percorso di merito. Un percorso che vede premiate la stabilità della residenza, il grado di integrazione, la conoscenza della lingua italiana, della nostra storia e della nostra cultura e sono per premiare chi ha contribuito col proprio lavoro al miglioramento del nostro Paese. Le politiche di integrazione sono importanti. Lo sono soprattutto in Paese come il nostro di recente entrato nei flussi dei disperati. Ma sono anche per delle politiche capaci di attrarre i cervelli migliori attraverso percorsi agevolati capaci di rendere stanzianti chi viene nel nostro Paese per ragioni di studio. L'immigrazione non è solo quella dei disperati, ma è anche quella qualitativamente elevata e questa con buona pace di chi dice che è meglio non far venire laureati nel nostro Paese visto che quelli che ci sono (italiani) non riescono a trovare un posto di lavoro. Una sciocchezza questa che la dice lunga sulla capacità di leggere il futuro. Andate a dirlo a quelli che lavorano alla Silicon Valley....
Scritto da roberto molinari il 18/6/2013 alle 15:18
oggi qualcuno usa il Grillo che c'è in lui per attaccare Pippo Civati con il solito insulto di essere "un cane da riporto. iL GRILLO AUTENTICO da un po di tempo ha preso di mira Civati. Che abbia forse paura del nostro Pippo perchè gli altri NON SON NESSUNO??
Scritto da ROBINEWS il 18/6/2013 alle 15:21
Senza esagerare, visto anche il mio già lungo commento precedente, Giuseppe, ti segnalo questo pezzo "E' lo ius culturae che fa i nuovi italiani" tratto dal sito di Avvenire di oggi e a firma di Marco Impagliazzo. Un testo decisamente più equilibrato rispetto a quello di Sartori di ieri.
Scritto da roberto molinari il 18/6/2013 alle 15:37
Ripeto e non mi interessa se non siete d' accordo,si pensa troppo agli immigrati e si pensa molto poco agli italiani; loro hanno la casa,sussistenza e sono in giro tutto il giorno a fare girare i pollici,magari facendo del male al loro prossimo,e se volete la dimostrazione visiva ... Noi non dobbiamo spaccarci la schiena, per non fare rompere i loro pollici che continuano a girare,sono d'accordo invece per quelli che si rimboccano le maniche,ma sono pochi, non sono razzista però vedere queste cose...,LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI.
Scritto da Loic Genini il 18/6/2013 alle 16:48
@Sergio Russo (14.52) - Ok, va benissimo la forma della tavola rotonda con tesi diverse messe a confronto. Invitate chi volete, per me sarà solo un piacere parteciparvi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 17:13
@Roberto Molinari (15.37) - Ti ringrazio per la segnalazione dell’articolo di Marco Impagliazzo che leggerò con interesse. Non ti sarà però sfuggito che ho linkato il pezzo di Giovanni Sartori perché mi serviva allo scopo di provocare una discussione che a sinistra di solito avviene a due livelli e due velocità: quello dei militanti a favore dello jus soli e quello degli elettori abbastanza tiepidi o perfino contrari. Da qui l’importanza di una discussione ampia, diffusa e senza tabù.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 17:14
Civati, meglio noto in casa Grillo con l'identificativo segreto "Cane da riporto", ha invitato i Grillini a cena. Quelli di Almo Nature sono stati allertati per il catering.
Scritto da Sic Est il 18/6/2013 alle 17:33
...sempre intriganti le riflessioni di Giuseppe Adamoli.
Scritto da Ambrogina Zanzi il 18/6/2013 alle 18:07
Trovo anch’io sopra le righe l’articolo di Sartori. Tuttavia alcune argomentazioni sono degne di riflessione. In un Paese in difficoltà come è oggi l’Italia, la legislazione non deve costituire un richiamo per un’immigrazione incontrollata. Riguardo alla cittadinanza sono del parere che tale diritto vada regolamentato. Quanto all’integrazione tra le varie culture, l’esperienza di altre Nazioni ci insegna che non è una cosa semplice. Detto questo, mi si consenta di esprimere la mia indignazione per il mancato soccorso agli esseri umani attaccati alla tonnara. È un cinismo che non ha giustificazioni.
Scritto da Angelo Eberli il 18/6/2013 alle 19:50
Finalmente un dibattito sulla cittadinanza agli immigrti meno conformista e "pietista" dei soliti che si sentono nel nostro campo politico.
Scritto da G.G. il 18/6/2013 alle 19:53
Immagino la rabbia, la delusione, la depressione che deve sentire Bersani nel vedere Letta fra i grandi del mondo. Era sicuro di esserci lui. Colpa in gran parte sua ma sul piano umano mi dispiace molto.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 18/6/2013 alle 20:33
Quando l’argomento è l’inclusione, @Molinari che fa? Come nei data-base relazionali, instaura una’relazione uno a uno’ con Adamoli (‘Giuseppe, ti segnalo questo pezzo di Avvenire’, 15,37). E’ la seconda volta che noto questo comportamento. La prima - gliel’avevo sottolineato - nel post dedicato alla ‘forza della Rete’, che, non a caso, fra le proprie potenziali peculiarità annovera l’inclusività, nel superamento del digital divide. Fortuna che Molinari non è segretario di circolo, altrimenti gli verrebbero chieste infinite doti di relazione, comunicazione, condivisione, mediazione, ecc. tutte faticose. Tra l’altro, i suoi assolo nel blog sono, da me, sempre apprezzati (quando ho tempo di leggerli).
Scritto da eg il 18/6/2013 alle 21:27
A proposito di dibattiti fruttiferi, perché @Sergio Russo (14,52) non coglie l’opportunità di invitare anche esponenti della Lega e del PdL? Per esempio, la Comi, che da europarlamentare si è già occupata delle politiche dell’immigrazione. O la Brianza, giovane consigliera della Lega. Mi vengono in mente due donne, ma è un caso. Sarebbe interessante stanare qualche Grillino, sempre che non abbiano un veto anche per i dibattiti locali. Ma sì, provate, l’argomento forse non è prioritario ma, dal momento che potrebbe essere un motivo di frizione per questa maggioranza di Governo, è sempre utile far circolare opinioni e idee.
Scritto da eg il 18/6/2013 alle 21:41
FUORI TEMA, oggi Obama ha annunciato che sono in corso trattative ufficilai con i Talebani nel Qatar dove hanno una sede ufficiale. Buona notizia. Peccato che per arrivarci sono stati spesi in 12 anni di guerra 1.300 miliardi di dollari, Diverse decine di migliaia di morti (civili in particolare). Questo ci dice che la guerra assurda E' STATA PERSA. La storia ristabilisce la verità. All'inizio delle guerra quelli che dicevano che occorreva trattare con i talebani erano terroristi islamici O NO?
Scritto da robinews il 18/6/2013 alle 21:44
Pier Luigi Bersani? Patetico.
Scritto da Stefano C. il 18/6/2013 alle 21:55
meno male che CIVATI C'E' se no cosa avrebbe da dire dopo aver perso il suo bersaglio preferito (Bersani). PS. ma perchè devo essere io a difendere i dirigenti dl PD che non sono del PD? NON HO ANCORA CAPITO SE @SIC.EST sia del PD o no. Se è del PD credo che abbia molte idee confuse perchè cerca sempre il suo "nemico" tra chi gli è più vicino. Misteri della sinistra Italiana.O forse @Sic. Est non è di sinistra o CSX (non ha mai scritto nulla contro gli avversari della sinistra o del CSX).
Scritto da robinews il 18/6/2013 alle 21:58
Di nuovo confronti con la Germania. OK, la Germania e le best practices, @Franceschetto (13,53), ma perché, per essere politically correct, non sottoponiamo alla Merkel una nostra case-history? A Lecco, in 300, incassavano la pensione dei propri genitori morti da anni. A Lecco, non a Lecce. PS: Bersani, dalla Gruber, è stato commovente. La sua umanità è racchiusa nella sua ‘esse’ emiliana. Invece Cuperlo, da Floris, emana un sentore di naftalina, da far ingelosire Eta Beta. Che grinta, Cuperlo, che grinta! Ma da dove esce? In questi anni dove è stato?A invecchiare nella Fondazione di D’Alema.? Troppa grinta, i nostri avversari saranno spiazzati. Cuperlo, una scossa per il PD. O un colpo di grazia? Non si sa, buona notte!
Scritto da eg il 18/6/2013 alle 22:36
@Loic Genini (16.48) - Sulla condizione degli immigrati esageri molto. In realtà tantissimi di loro vivono una vita di stenti. In ogni caso dovresti rileggere bene il mio post. Capirai meglio che parlo di regole, condizioni e cautele che ritengo necessarie prima di arrivare alla concessione della cittadinanza italiana agli immigrati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 22:55
@Angelo Eberli (19.50) - Il “dramma della tonnara” è impossibile da accettare. Ne avevano già accennato sia @Fiori che @eg parlando dell’emergenza immigrati con i tanti annegamenti nel Mediterraneo. Non si possono prevenire queste sciagure con l'avvistamento anticipato delle barcacce della morte e con una migliore cooperazione internazionale? Mah! Da questo punto di vista c’è ancora quasi tutto da fare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/6/2013 alle 22:58
Giuseppe, la pensassero tutti come Te, avremmo un'Italia migliore.
Scritto da Loic Genini il 18/6/2013 alle 23:40
L'Italia, senza il contributo essenziale degli immigrati, con la crisi demografica che la affligge, risultato di decenni di propaganda politiica contro i valori della famiglia, non avrebbe futuro.
Scritto da Antonio Chierichetti il 18/6/2013 alle 23:47
Mi sembra che la maggior parte dei frequentatori del BLOG è per la concessione della cittadinanza ai nati nel nostro territorio (ius soli), attraverso precise regole. Fare niente è una via di uscita tutta italiana: far finta che il problema non esiste e farlo esasperare. A parte il discorso su chi ha completato gli studi della scuola primaria che, secondo me, ha diritto all'acquisizione della cittadinanza senza remore.
Scritto da Sic Est il 19/6/2013 alle 08:19
Ieri sera ho visto Bersani su Otto e Mezzo (con una mail aveva pubblicizzato l'intervento). Rispetto per la persona, onesta e solare, ma come politico non è ancora riuscito a capire che ha perso (ci ha fatto perdere) due mesi ad inseguire (facendo scouting con l'aiuto di Civati, che al telegiornale di Mentana sembrava caduto dal pero) sti poveri grillini che erano e restano alla ricerca di una motivazione della loro esistenza (chi sono io?). Bersani si convinca di essere fuori tempo massimo.
Scritto da Sic Est il 19/6/2013 alle 08:25
La sopravvalutazione di Civati in questo blog fa ridere. Se pensate che questo dovrebbe convincere i parlamentari di 5 Stelle a confluire nel gruppo misto per un futuro governo col Pd siete matti. Al massimo ne usciranno una decina ma non per Civati e non faranno mai un governo con il Pd. Perderebbero la faccia non con Grillo ma con chi li aveva eletti.
Scritto da Tommaso F. il 19/6/2013 alle 08:59
Il problema del Pd non è Bersani che ha fatto tutto quello che poteva per far vincere il centrosinistra ed è stato tradito dai "101". Il problema sarà Renzi che se perde le prossime battaglie uscirà dal Pd e se vince lo snaturerà.
Scritto da Lupus il 19/6/2013 alle 09:10
@eg, l’immagine di Cuperlo è drammatica, passatemi la parola, ma non ha detto cose insensate ieri sera. Per conto di chi? Questa è la vera domanda da porsi. La questione è che ormai concepiamo il rinnovamento con l’immagine brillante e irruenta di Renzi. I grafici di Pagnoncelli dicono che il 60% degli elettori del Pd vorrebbe Renzi. L’immagine conta, il contenuto idem, il contenitore anche. Il Pd dovrà lavorare tutta estate.
Scritto da V.R. il 19/6/2013 alle 11:07
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