Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/7/2013 alle 16:20


 

Tutti i media ne parlano oggi con servizi ampi e mirati. Non sono in grado di aggiungere nulla, solo un omaggio commosso a Malala (sedici anni) con un link al suo discorso all’Onu. E' un inno alla libertà, all’istruzione, al coraggio, non solo delle donne, che vale un libro di sociologia politica. Un simbolo di speranza per tutti noi.

 

Commenti dei lettori: 19 commenti -
Commozione e solidarietà per questa giovane. Non c'è molto da aggiungere se non di fare, ognuno di noi, fattivamente tesoro della sua storia e delle sue semplici e profonde parole.
Scritto da paolo rossi il 13/7/2013 alle 16:44
Faccio il tifo perché Malala diventi premio Nobel.
Scritto da Mario T. il 13/7/2013 alle 16:57
Mi scuso per la scarsa qualità della foto ma non sono riuscito a fare di meglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/7/2013 alle 16:59
Il coraggio di molte donne musulmane è esemplare. Rendergliene merito è giusto e doveroso.
Scritto da Giò B. il 13/7/2013 alle 17:48
Bellissima riflessione e una grande forza: grande Malala che insegni al mondo i veri valori...
Scritto da Loredana Besi il 13/7/2013 alle 17:49
Mi associo con tutta la mia forza. Mi resta solo un grande cruccio, quante MALALA ci sono al mondo che sono vittime della "globalizzazzione dell'indifferenza" come denunciato da Papa Francesco a Lampedusa?
Scritto da robinews il 13/7/2013 alle 18:19
Voglio riportare qui una bellissima frase di Malala: "Non odio i talebani che mi hanno sparato, nemmeno se me li trovassi davanti con un fucile nelle mie mani. Questa è la pietà che ho imparato dal profeta Maometto, da Gesù Cristo e da Buddha. Questo è il pensiero del cambiamento che ho ereditato da Martin Luther King e Nelson Mandela. Questa è la filosofia della non violenza che ho imparato da Ghandi e Madre Teresa." Straordinariamente bello, da tenere nel cuore.
Scritto da Cittadina cattolica il 13/7/2013 alle 19:03
Bravissima Malala: per sconfiggere l'oscurantismo ci vogliono libri e matite. Ritengo anch'io che il premio Nobel sarebbe più che meritato, anzi, dovuto.
Scritto da Angelo Eberli il 13/7/2013 alle 19:30
Pensiamo a quante Malala ci sono al mondo. Lei ha avuto la forza di reagire e può essere un esempio per tutte e anche per noi occidentali assopiti nel nostro benessere economico che malgrado tutto è molto superiore che nelle terre dove Malala ha sempre vissuto.
Scritto da Enrica S. il 13/7/2013 alle 20:29
Anche noi abbiamo i nostri talebani, quelli che hanno vergognosamente la legge 40, che ci ha fatto ripiombare nel medioevo della ricerca. Forse una come Malala servirebbe più in Italia.
Scritto da Antonello Breggia il 13/7/2013 alle 21:28
Una piccola grande donna con un coraggio eccezionale. Un esempio che spero contagioso.
Scritto da Elisabetta C. il 13/7/2013 alle 23:51
Unione Europea dovrebbe nominare MALALA ministro dell'istruzione europea "ONORIS CAUSA". Tornando a ripensare a Malala, mi torna in mente la bambina figlia vittima del dittatore Kazako. Che bel paese il nostro; consegna madre e figlia agli aguzzini del padre. Quale sarà il destino di questa bambina? Sparirà nell'anonimato di qualche orfanatrofio se il padre non confesserà le sue (presunte) colpe? Complimenti e grazie a E. Letta e infamia per gli Alfano che l'hanno consegnata al criminale.
Scritto da robinews il 14/7/2013 alle 08:55
@Mario T. (16.57) e @Angelo Eberli (19.30). Si, sarebbe molto bello se fosse Malala a vincere il premio Nobel per la pace nel nome di tutte le donne che soffrono e si battono per le libertà umane e civili. C’è già un’iniziativa che va in questa direzione alla quale mi associo idealmente insieme a voi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2013 alle 10:07
@Adamoli. sarebbe bello ed anche giusto... speriamo..
Scritto da Loredana Besi il 14/7/2013 alle 10:29
@Beppe, sei sempre straordinario.....
Scritto da Carlo Monguzzi il 14/7/2013 alle 11:41
Le parole di Malala, il cui discorso ho ascoltato in diretta, potendo così apprezzare anche la sua efficace capacità oratoria, hanno richiamato alla mia mente un’altra significativa testimonianza di adolescenti perseguitati per il loro impegno pubblico in difesa della giustizia e dei diritti. Mi riferisco a “la notte dei lapis”, come fu chiamata la lunga notte cominciata il 24 marzo 1976, quando in Argentina le bande paramilitari del regime del generale Videla avviarono una feroce repressione nei confronti degli studenti delle scuole medie superiori della città di La Plata, finiti nelle lunghe liste dei desaparecidos dopo l’arresto e le tremende torture subite. Vicende diverse e lontane nello spazio e nel tempo, ma accomunate dalla legittima e coraggiosa aspirazione delle nuove generazioni a volere un mondo migliore in cui sia più degno vivere. Le matite di Malala ed i lapis dei desaparecidos servono soprattutto a ricordare a noi occidentali che l’altra faccia della globalizzazione è quella di un mondo in cui ancora oggi si deve rischiare la vita per ottenere i diritti fondamentali. P.S.: Consiglio la lettura di “La notte dei lapis” di Maria Seoane e Hector Ruiz Nunez, Serie I Cirri, Editori Riuniti. La mia copia, del maggio 1987, porta la prefazione di Pietro Folena, allora segretario della FGCI, che lasciò poi il posto a Cuperlo per “scomparire” anche lui dalla scena politica. Il libro ha prodotto, poi, la sceneggiatura del film “La notte delle matite spezzate” che, ricordo, mi provocò un certo turbamento, ancor più del libro. Indicibili le torture, soprattutto nei confronti delle studentesse.
Scritto da Leonardo C. il 14/7/2013 alle 13:05
Un saluto a @Carlo che, come sempre, scrive commenti più brevi della sua firma ;-) Ciao, Leo!
Scritto da Leonardo C. il 14/7/2013 alle 13:07
Il talebano nostrano Calderoli ha pisciato di nuovo fuori dal vaso. Solidarietà al ministro Kenge e vergogna per un personaggio "super conosciuto e recidivo per il suo razzismo". Peccato che pur conoscendolo fin troppo bene, sia stato eletto vice presidente del Senato grazie all'accordo del PD con il PDL a danno del M5S. Certe volte i proverbi non sbagliano mai "chi si somiglia si piglia", chiedere oggi le dimissioni di Calderoli è segno come minimo di "ipocrisia" (SEL esclusa naturalmente).
Scritto da robinews il 14/7/2013 alle 13:19
Internet ha creato anche nel modo musulmano le premesse per un lotta di liberazione che trova l'appoggio in molti altri Paesi. Non molliamo la presa e facciamo in modo che i loro problemi siano anche i nostri problemi.
Scritto da Nic il 14/7/2013 alle 13:50
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