Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 31/8/2013 alle 20:53

  

Le immagini delle persone, tra cui molti bambini e donne, ammazzate con le armi chimiche in Siria sono raccapriccianti. Al punto che alcuni giornali non le hanno pubblicate, almeno in prima pagina. ”Corpi sfugurati, morti viventi”, ha documentato la Bbc inglese.
Gli assassini meritano una punizione esemplare. Ma chi dire può giudicare le prove di colpevolezza oltre al tribunale della storia? Forse l’Onu (debolissima) ma gli Usa?
Barack Obama ha messo questa sera un peso enorme sulle spalle pur attribuendo la decisione formale al Congresso. Anche per l’Irak si affermava che la “linea rossa era stata sorpassata” ma il tempo si è incaricato di revocare quella “sentenza”.
L’Italia ha preso la decisione giusta. Mantenersi fuori dal conflitto questa volta non è segno di paura, o un calcolo di convenienza, o un malinteso pacifismo. “Si rischia di incendiare il mondo intero” è una dichiarazione di credibile responsabilità.
Lo conferma la proverbiale prudenza tedesca per questi tragici eventi e la sorprendente decisione dl Parlamento inglese che per la prima volta nella storia allenta la sua specialissima relazione con gli Usa.
I governi  cosiddetti “conservatori”  di Germania e Gran Bretagna contro la guerra, il governo socialista francese a favore e quasi ansioso di intervenire.
Una lezione da meditare per chi traccia sempre il solco tra il bene da una parte e il male dall’altra.

Commenti dei lettori: 43 commenti -
Molti dicono che il conflitto si allargherà a macchia d'olio. Ho paura che abbiano ragione loro.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 31/8/2013 alle 21:19
Finalmente un post che condivido. Obama si pentirà di questa decisione come George W Bush si è pentito della guerra in Irak.
Scritto da Dino il 31/8/2013 alle 22:02
La differenza tra la guerra all''Irak di Saddam ieri e un'eventuale"rappresaglia"contro la Siria di Hassad oggi è che mentre Bush ha barato(false prove di arsenali di armi di distruzione di massa),qui le prove schiaccianti ci sono e molto convincenti ed Obama e la Comunità internazionale non le possono certo ignorare. Di fronte a così efferati CRIMINI CONTRO L'UMANITA' sarebbe doveroso intervenire,anche se la PRUDENZA lo sconsiglierebbe. Per fortuna non tocca a noi decidere,attendiamo gli eventi
Scritto da giovanni dotti il 31/8/2013 alle 22:24
Con l'Onu che praticamente non esiste chi prende certe responsabilità per tagliare le unghie ai dittatori più sanguinari? Obama ha deciso per il meglio.
Scritto da Maurizio il 31/8/2013 alle 22:57
@Rottamatice - Non ho cassato nessunissimo commento. Semplicemente non mi è arrivato. L'ultimo tuo messaggio l'ho ricevuto alle 13.21 e l'ho pubblicato. Rimandamelo e te lo metterò subito. Quando censuro un commento (7/8 volte in cinque anni) lo dico sul blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/8/2013 alle 23:10
Il fatto più deludente è vedere l'Europa fuori da ogni discussione seria, come se non esistesse.
Scritto da A.F. il 1/9/2013 alle 00:09
Sottoscrivo integralmente il tuo post. Mi pare un punto di vista equilibrato rispetto ad una situazione complessa. Un conflitto in quell' area potrebbe avere conseguenze gravissime. Poi detto questo, non amo l' atteggiamento degli americani, mi sembrano sempre contraddittori. In Iraq, e purtroppo non solo in quella martoriata terra, anche loro hanno fatto abbondantemente uso di armi chimiche. Se ne è parlato e se ne parla poco. Mi chiedo: ci sono stragi di innocenti giuste ed altre sbagliate?
Scritto da paolo rossi il 1/9/2013 alle 08:17
mentre le prove dell'uso non convezionale arriverà fra una dozzina di giorni vorrebbbero fare l litz mercoledì...anche se sempre di strage si tratta...ma pur trova consensi...stare alla larga e isolare certi ideologismi pazzoidi, cercado il ricambio dei vertici che vogliono mantenere i popoli in balia di estremismi disumani...
Scritto da zva il 1/9/2013 alle 09:10
scusate gli errori grammaticali nel precedente intervento..ma aggiungo che ci son errori ben più gravi ...che vorrebbero farci passare sotto il naso..tanto da dimenticare le cose risolvibili o i problemi reali...buttando a mare le fatiche profuse per la pace mondiale e ritrovandoci sempre appunto in mezzo ad un mare..di guai..grazie per le sempre utili e lucide disamine e arrivederci...
Scritto da zva il 1/9/2013 alle 09:57
@Paolo Rossi (08.17) - Il tuo interrogativo è angosciante, caro Paolo. Le stragi di innocenti sono tutte sbagliate e la storia, anche recente, ce ne ha consegnate troppe. Se poi coinvolgono i bambini sono crudeltà terrificanti. Si potrebbe dire che un conto sono gli errori incidentali che capitano durante gli assalti per una causa giusta e un altro conto i massacri di civili a cui abbiamo assistito in Siria nei giorni scorsi. Ma in questo modo si pone un’altra domanda inquietante: quali sono le cause giuste? La Somalia e il Kosovo meritavano probabilmente la definizione di guerre umanitarie ma tante altre? Pararsi dietro lo schermo dell’Onu (un’Organizzazione da rivedere alle radici) è ormai solo una sorta di comodità, purtroppo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/9/2013 alle 10:08
Mi piacerebbe conoscere il parere di un illuminato sostenitore della memoria degli stermini nazisti quale è il prof. Vitelli su questo post, se lo legge. Perché sono convinto che se non lo si ferma Hassad continuerà imperterrito nella sua guerra civile contro i dissidenti del regime, a qualunque costo e con qualunque mezzo, anche le "armi (chimiche) di distruzione di massa". Secondo il Prof. sarebbe giustificato un intervento"limitato"da parte degli U.S.A. anche senza l'approvazione dell'O.N.U.?
Scritto da giovanni dotti il 1/9/2013 alle 10:20
@Caro Adamoli, hai perfettam.ragione. L'O.N.U. così com'è va riformata o abolita. Non capisco perché alcune"superpotenze" abbiano"diritto di veto" e non si debba invece votare DEMOCRATICAMENTE a MAGGIORANZA (anche solo"qualificata": 2/3 dell'Assemblea) quando sono in discussione questioni internazionali così importanti. Limitarsi solo a"sanzioni"queste risultano punitive più per i popoli che per i loro vergognosi dittatori.O si toglie il "veto" che lo paralizza o l'O.N.U.non ha ragion d'essere
Scritto da giovanni dotti il 1/9/2013 alle 10:42
Hai ragione nel dire che è difficile, specie nelle questioni mediorientali, capire bene dove sta la ragione e dove gli interessi. Assad, comunque, resta sempre un personaggio poco raccomandabile e l'ONU farebbe bene ad affrettarsi a trovare una soluzione. Come sempre Russia e Cina si mettono dalla parte di chi opera contro l'Occidente. Credo che in questo Risiko, in cui chi guadagna è solo l'Iran, sarebbe meglio che si ragionasse a mente fredda e non con le argomentazioni di certi sedicenti pacifisti che, in casa nostra, applaudono i terroristi in Val di Susa che preparano attentati.
Scritto da Sic Est il 1/9/2013 alle 10:52
Condivido, il ruolo dell' ONU va rivisto, ma modificarlo sarà impresa ciclopica. Gli interventi militari (incluse ad esempio anche le 'nostre' Crociate), quasi mai hanno risposto nella storia a logiche umanitarie o ideali, bensì a interessi economici. Non sorprende più di tanto che, nella fattispecie della Siria, Paesi europei con governi conservatori siano contro un' azione di guerra, altri, socialisti, a favore. Del resto tali posizioni rispondono in buona parte al concetto di cui sopra.
Scritto da paolo rossi il 1/9/2013 alle 10:59
Scusami se ritorno su un argomento che avevo toccato ieri. I quattro senatori a vita nominati da Napolitano, sui quali non ho niente da dire, dovrebbero astenersi sui voti di fiducia ai governi perché questi voti sono totalmente politici e non potrebbero spettare ai senatori a vita.
Scritto da Gino D. il 1/9/2013 alle 11:04
@Sic Est. Azzeccata la considerazione sui "sedicenti pacifisti che, in casa nostra, applaudono i terroristi in Val di Susa che preparano attentati". Il Pd dovrebbe meditare sulle parole di Caselli contro l'indifferenza della sinistra rispetto ai fatti e misfatti dei No Tav.
Scritto da Fab il 1/9/2013 alle 11:16
@Giovanni Dotti, lei ha centrato il problema. Solo quando l’ONU potrà esercitare le proprie funzioni in regime veramente democratico si potrebbe ipotizzare che queste orribili nefandezze cesserebbero. Un’ONU potente, gendarme in armi e difensore dei diritti civili a livello planetario, costituirebbe un deterrente, un poderoso freno alle azione criminali dei vari dittatori. Oserei affermare che le dittature così come le conosciamo, sarebbero destinate ad un invitabile declino.
Scritto da Ernesto Alberichi il 1/9/2013 alle 11:30
A proposito di armi chimiche oggi Sergio Romano scrive: "Le armi chimiche sono atroci, ignobili e suscitano una comprensibile condanna. Ma le vittime della periferia di Damasco rappresentano una minuscola percentuale di quelle provocate dalla guerra. Le armi letali in Siria sono i fucili mitragliatori, le mitragliatrici, i cannoni, le bombe, i mortai. Collegare il giudizio sull’opportunità dell’intervento all’uso delle armi chimiche ha l’assurdo effetto di rendere altre armi più legittime o meno deprecabili". Io dico che è una riflessione giusta e condivisibile.
Scritto da Osvaldo il 1/9/2013 alle 12:28
Il Pd provinciale è sparito, morto e seppellito. Se non ci fosse stata l'atroce morte di Laura Prati non avrebbe avuto neanche una riga sui giornali locali. Mi dici perché non organizza un blog o un sito come questo per discutere dei tanti problemi che ci sono?
Scritto da Marco il 1/9/2013 alle 13:25
Caro Sig.@Osvaldo, Sergio Romano avrà anche ragione,ma così ragionando non fermerà certo né Hassad né alcun altro feroce dittatore sanguinario che agisce indisturbato nel mondo.Chissà perché costoro sono sempre protetti dalle superpotenze come Cina e Russia,coi loro "veti" alle Nazioni Unite.Ed anche agli U.S.A.a quanto pare fa comodo mantenerli. Ringrazio @Alberichi che condivide il pensiero mio e di tutti coloro che per il bene globale vorrebero una riforma dell'O.N.U.con l'abolizione dei veti
Scritto da giovanni dotti il 1/9/2013 alle 13:40
Ok per l'Onu diversa e più idonea al suo compito ma ricordiamoci che anche il rispetto di un principio di legalità internazionale garantito dall'Onu non sempre coincide con ciò che è moralmente giusto fare. Fermare gli attacchi chimici sulla popolazione inerme è giusto anche se l'Onu fosse contraria. In questo caso il dilemma non è se punire o non punire ma chi punire, cioè è essere certi che Assad è il colpevole.
Scritto da Gianluigi il 1/9/2013 alle 15:32
Credo occorra riflettere sulla funzione dell'ONU. Non è un organismo democratico, ma la cassa di risonanza e di compensazione degli interessi di Nazioni differenti per cultura, regimi, strategie. All'ONU siedono democrazie e dittature, liberalismi e autoritarismi. Il diritto di veto può configurarsi come un carattere di necessità. L'Onu non equilibra gli opposti interessi, è una sede necessaria dove le parti si confrontano, fa pubblicità alle proprie tesi, fino a che gli interessi particolari prevalgono e ognuno fa quel che gli conviene. Non una crisi seria è stata risolta dall'ONU: dalla guerra di Corea, al Medioriente e le guerre vinte da Israele, al blocco di Cuba, alla Serbia, e via elencando fino alla Siria. La logica di potenza prevarrà sempre, ma le grandi democrazie hanno a fondamento logiche di ordine etico che impongono, quando una crisi passi il segno (opinabile) di accettabilità, di intervenire. Riformare l'ONU secondo logiche democratiche è una chimera.
Scritto da ulderico monti il 1/9/2013 alle 16:14
La Guerra è sempre e solo una disgrazia per l'umanità intera, dove i deboli pagano tutti i conti e i colpevoli sono pronti a riciclarsi dopo essersi assicurati posti sicuri in cui attendere che finisca. C'è sempre un motivo che la giustifica ma non è mai quello reale in quanto, in verità, serve solo a tutelare interessi economici e di potere dei burattinai. Io sono per dichiararla un Tabù.
Scritto da Alessandro Milani il 1/9/2013 alle 16:42
@Marco, in attesa che ti risponda Adamoli ti rispondo io. Il Pd provinciale non fa niente perché non riesce a fare qualcosa. Con Tosi segretario c'era un riferimento mentre oggi c'è il vuoto. Aveva ragione Adamoli quando non voleva che l'ultimo congresso fosse unitario con un candidato solo: roba da soviet. Ma tutti gli altri lo volevano così per convenienza personale, compresi Rossi e Alfieri. Quest'ultimo vorrebbe ripetere quella bella esperienza anche la prossima volta perché gli conviene. Di tutto il resto chi se ne frega?
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 1/9/2013 alle 16:51
Le “primavere arabe” hanno dimostrato che non basta abbattere i regimi autoritari per conquistare i diritti civili se il popolo non ha la maturità di esprimere delle forze politiche che ne interpretino la volontà di cambiamento nella libertà e nel confronto pacifico. In Tunisia e in Egitto le masse hanno mandato vie i regimi assolutisti e corrotti ma la vittoria è stata loro scippata dalla fazioni islamiche che hanno imposto un’altra forma di dittatura, quella dell’islam radicale. In quelle società infatti la cultura dominante non distingue tra sfera religiosa e sfera politica e pertanto manca il concetto di laicità e quello di democrazia, che sono il portato del cristianesimo. In Egitto, dopo la rivoluzione popolare che ha portato al potere il leader dei Fratelli Mussulmani Morsi, c’è stata una controrivoluzione, pur essa popolare e anch’essa sostenuta dalla regia dei militari dopo gli eccessi degli islamisti. In Libia, caduto Gheddafi con l’aiuto determinante degli occidentali, non è ancora stato possibile ricostruire un potere centrale, un governo autorevole, uno Stato unitario. Anche in Siria l’opposizione popolare è insorta contro la dittatura familiare di Assad ma non è riuscita ad avere la meglio sul regime; il Paese si è diviso e una considerevole parte della popolazione si è trasferita nelle zone controllate dalle due forze in un esodo di proporzioni gigantesche nel quadro di una guerra civile feroce che non risparmia né i civili, né le donne, né i bambini. Nel frattempo però l’opposizione è stata inquinata dalle forze del terrorismo islamico e non si intravede alcuna soluzione in un Paese dove le grandi potenze e quelle regionali svolgono un ruolo importante in uno delle zone strategiche del mondo. La decisione americana di punire l’uso dei gas asfissianti contro la popolazione inerme non convince perché si tratta pur sempre di un intervento militare in cui a farne le spese sono le popolazioni e perché al di là di quella non si intravede una ragionevole soluzione. Alla guerra interna si sovrappone quella esterna e il conflitto si complica per gli interessi degli stati confinanti come Iran e Israele e ciò rischia di compromettere I rapporti di convivenza tra la maggioranza islamica (sunnita e scita) e le minoranze cristiane (ortodosse e cattoliche) che miracolosamente erano riuscite a preservare nei secoli. I cristiani che fuggono dal Medio Oriente e dall’Egitto (come ieri dall’Iraq) fanno emergere una radicalizzazione della religione islamica diversa dalle sue origini. La Siria è stata la culla di grandi civiltà dove nei secoli si sono scontrati gli eserciti degli imperi più importanti (egiziani, romani, bizantini, ottomani); la stratificazione della storia tracce incomparabili, come nelle costruzioni dei romani, nell’architettura araba e nei castelli delle crociate. La guerra sta distruggendo uno dei Paesi più belli e significativi del mondo e delle popolazioni che erano riuscite a far prevalere le ragioni del rispetto reciproco su quello della cieca fedeltà ai propri principi.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 1/9/2013 alle 17:10
@Marco (13.25) - La tua domanda dovresti rivolgerla ai dirigenti provinciali del Pd. Forse pensano che i blog e i siti contino poco, o forse hanno cose più importanti da fare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/9/2013 alle 18:23
@Camillo Massimo Fiori (17.10) - Grazie per il quadro, inquietante ma realistico, che tracci. Penso che in questo modo (e con gli altri apprezzabili contributi) il blog sia un mezzo utile per fare cultura e non solo per la discussione politica sulle scelte immediate. Ne approfitto per raccomandare a tutti la lettura del tuo scritto di questa mattina sulla Prealpina dal titolo “La cognizione del dolore di Aldo Moro”. Di grande interesse e veramente stimolante anche per chi non abbia vissuto quell’epoca.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/9/2013 alle 18:25
@Ulderico Monti, Non è compito dell’ONU equilibrare opposti interessi. Questo, semmai, è un compito specifico della diplomazia internazionale. L’ONU ha la responsabilità del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Le crisi locali non sono mai state risolte dall’ONU principalmente a causa del diritto di veto che è una antidemocratica prerogativa riservata ai 5 membri permanenti. Serve quindi una modifica della Carta dell’ONU e non sarà facile in quanto i cinque membri permanenti hanno diritto di veto anche sulla riforma del veto stesso. Non è però fuori luogo immaginare di limitarne la portata e molte nazioni ci stanno lavorando. Per esempio l’Italia ha proposto di circoscriverne l’uso e di modificare le maggioranze qualificate richieste per adottare decisioni.
Scritto da Ernesto Alberichi il 1/9/2013 alle 19:14
@Camillo Massimo Fiori (17,10), Le ricordo che ovunque prevalgono condizionamenti religiosi, nella conduzione delle istituzioni di uno Stato, il concetto di democrazia è fortemente osteggiato . In Europa, il periodo storico nel quale il potere della Chiesa era indiscusso ed indiscutibile, è definito “Il periodo dei secoli bui”. Il cristianesimo non fu e non è portatore di laicità e democrazia come lei afferma, si oppose con tutte le proprie forze per evitare che ciò si verificasse. Solo le secolarizzazioni ovvero la riduzione allo stato laicale delle nazioni seppero ridimensionare l’oscurantismo religioso che insopportabilmente permeava e condizionava le civiltà del mondo occidentale.
Scritto da Ernesto Alberichi il 1/9/2013 alle 19:44
Barack Obama, ovvero Mr. Tentenna. Secondo i commentatori più prestigiosi Obama sta perdendo gran parte della sua credibilità in politica estera.
Scritto da Adams il 1/9/2013 alle 22:14
Barack Obama, ovvero Mr. Tentenna. Secondo i commentatori più prestigiosi Obama sta perdendo gran parte della sua credibilità in politica estera.
Scritto da Adams il 1/9/2013 alle 22:14
Condivido gli ultimi due commenti di @F.Alberichi, ai quali non ho nulla da aggiungere. Con @C.M.Fiori mi complimento per la bella ed esauriente dissertazione sugli stati islamici, a parte lo "svarione" già segnalato da E. Alberichi. Mi assento per una decina di giorni, arrivederci dopo il 10 settembre. Se posso vi seguirò dall'estero. Grazie ad @Adamoli e a tutti voi partecipanti a questo blog che mi arricchisce culturalmente e spero induca molti che lo leggono a ragionare con la propria testa
Scritto da giovanni dotti il 1/9/2013 alle 22:56
@. Rottamatrice ante litteram, dici il vero, almeno per quanto mi riguarda. Ho contribuito fortemente per un' intesa unitaria all' ultimo congresso provinciale del Pd. La fase politica, a mio avviso, lo richiedeva perché' avevamo davanti appuntamenti elettorali delicati e ritenevo fosse necessario arrivarci con un partito compatto, ma l' errore e' stato indubbiamente quello di far calare questa determinazione dall' alto attraverso soprattutto un accordo tra le 'correnti' interne. Ho sbagliato.
Scritto da paolo rossi il 1/9/2013 alle 23:07
Non condivido la comprensione che molti dimostrano verso le scelte di Obama. Sono scelte sbagliate che pagheremo caro anche noi italiani.
Scritto da Dino il 2/9/2013 alle 00:23
@Paolo Rossi (23.07) - Riconosco molto volentieri la tua onestà intellettuale. Il congresso provinciale è stato una delle divergenze tra noi degli ultimi anni, peraltro piccola perché avevo già smesso di occuparmi di queste questioni. Peccato, senza parecchie nostre incomprensioni alcune cose sarebbero andate diversamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/9/2013 alle 08:41
Ai critici di Barack Obama, che sarebbe tentennante e debole, vorrei rispondere con i concetti illustrati da André Glucksmann: "Le esitazioni e le vacillazioni di Obama non dipendono da una debolezza di carattere, ma dall'affrontare una svolta storica. Non è più ammissibile che un'unica potenza si occupi di gestire unilateralmente le criticità globali, anche in assenza di una compartecipazione pluralistica. Ma per evitare il peggio, occorre metter fine al massacro indiscriminato di bambini e allo sterminio sistematico di un'intera popolazione con e armi chimiche. Per questo motivo è necessaria la risposta franco-americana."
Scritto da Una Pd Brescia il 2/9/2013 alle 10:37
@Ernesto Alberichi. Bravo, condivido quasi tutto.
Scritto da Osvaldo il 2/9/2013 alle 11:31
Prendere posizione pro o contro l'intervento militare è davvero arduo. Da un lato, mi sembra pilatesca la posizione di chi distoglie lo sguardo e ignora i massacri; ma mi rendo anche conto che gli interventi militari non hanno quasi mai avuto l'esito sperato. Ci vorrebbe una forza di interposizione e questo sarebbe compito dell'ONU, ma già diversi commentatori hanno sottolineato la necessità di una riforma, peraltro difficilissima, di quell'organizzazione che non funziona.
Scritto da Angelo Eberli il 2/9/2013 alle 14:08
@Osvaldo, è lei che ha acceso la miccia con la sua lettera delle 12,28 nella quale ci ha portato a conoscenza del pensiero di Sergio Romano. E vero, l’uso delle armi contro civili inermi, sono sempre azioni ripugnanti e bandirne alcune, con lo scopo dichiarato di umanizzare i conflitti, è solo ipocrisia. I gas come le bombe sono devastanti in egual misura, può solo tecnicamente variare il raggio d’azione dell’uno o dell’altro ordigno ma l’effetto finale è sempre eguale: morte immediata o dopo atroci sofferenze. A Marzabotto ed alle Fosse Ardeatine sono stati usati dei semplici fucili malgrado ciò le vittime furono spaventosamente alte: 1.830 nel primo caso e 335 nel secondo. Nel bombardamento effettuato sul quartiere di San Lorenzo a Roma gli alleati non usarono gas ma proiettili caricati con esplosivo tradizionale i morti furono oltre 4.000. Ora pongo alcune domande pertinenti a questi devastanti eccidi: Sono criminali solo coloro che ordinarono di effettuare queste orripilanti azioni oppure lo sono in egual misura anche gli esecutori?. C’è una sostanziale differenza di responsabilità morali e penale tra mandanti ed esecutori? Se si in cosa consiste? Sarebbe interessante se Giuseppe Adamoli ci stimolasse ad un confronto con una appropriata lettera.
Scritto da Ernesto Alberichi il 2/9/2013 alle 14:51
Il domino parte da est, in Tunisia, e ha l'ultima tessera in Siria. Ma la Siria non è come gli altri. Gli interessi, le alleanze, la questione religiosa (il legame religiosità politica è strettissimo) sono ben diverse. Condivido Paolo Rossi: interventi umanitari non ne ho visti. Il quadro tracciato da C.M. Fiori lo ritengo chiaro. Come interessanti gli spunti sull'ONU di Monti, Alberichi e Dotti. Ci sono 2 milioni di profughi in Siria: l'emergenza è li. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 3/9/2013 alle 08:37
(2)Le bombe aumentano la sofferenza dei molti. I pochi ai vertici della piramide restano intoccabili.Tra i presidenti americani democratici ed americani, almeno a primo impatto e sulle guerre, faccio fatica a trovare differenze.Forse Obama, a cui diedero il premio Nobel per la Pace sulla parola, sta cambiando la linea in maniera soft. Forse fanno melina. le situazione incancrenite, pero', mostrano i limiti e la mancanza di visione a livello mondiale.
Scritto da FrancescoG. il 3/9/2013 alle 08:41
@Alberichi. Il cristianesimo comprende parecchie cose. Dire che non porta laicità, in senso lato, mi pare un'espressione ardita in un quadro complesso. Sulla democrazia. Dopo le lotte tra papato ed impero, dove c'è la matrice cristiana (e ancor di più dove la radice è pagana, legata a dei della terra, o poi protestante) mi pare che la democrazia ci sia o si stia sviluppando in questi anni. "Date a Dio quello che è di Dio, a Cesare quello che è di Cesare". Un saluto.
Scritto da FrancescoG. il 3/9/2013 alle 08:46
Sono stato a Marzabotto e Barbiana. Dall'eccidio nazista, al processo a Don Milani (obiezione di coscienza). Mandanti ed esecutori degli innocenti, per me, hanno pari responsabilità morali. "L'obbedienza non è più una virtù". Le guerre moderne, pensate per avere il 95% di morti civili, sono di fatto condotte dagli eserciti contro i deboli. Lo dicono i numeri.Possiamo tentare di cambiare strada. (Sulla Siria.Un ministro ha detto"speriamo si risolva politicamente". Il verbo va cambiato: vogliamo).
Scritto da FrancescoG. il 3/9/2013 alle 08:54
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